UN SEMPLICE CIAO
“Mamma, ma io non so come fare…” sussurrò
imbarazzato il piccolo Draco alla sua bellissima genitrice, mentre osservava con
lieve invidia i bambini che, allegri, giocavano insieme nello splendido giardino
di Malfoy Manor, allestito per quella festa d’inizio estate.
L’elegante ed eterea Narcissa si inginocchiò per
incontrare gli occhi tristi del suo unico figlio.
“Amore è semplice. Non devi aver paura…Vai da loro e prova a salutarli. Ogni amicizia inizia così, con un semplice ‘ciao’…” gli suggerì sorridendo, mettendoci tutto il cuore e tutto l’amore possibile, come solo una madre può fare.
Quattordici anni dopo, Draco Malfoy era in piedi, davanti al treno che lo avrebbe portato a Hogwarts per l’ultima volta e scrutava attentamente il Magico Trio che, dopo la guerra, era diventato ancora più inseparabile. D’un tratto, si sentì proprio come quel bimbo di quattro anni che, timido ed impacciato, si limitava a guardare con invidia i suoi coetanei giocare senza di lui. Poi le parole di sua madre gli riaffiorarono con prepotenza alla memoria. Desiderava con tutto il cuore che quell’anno fosse diverso, scevro della consueta cattiveria e malignità, senza più invidie o gelosie. La guerra lo aveva cambiato profondamente e l’odio che credeva di provare non aveva ormai più senso d’esistere.
Sì, quell’anno sarebbe stato differente e doveva per questo iniziare in modo diverso dal solito. Toccava a lui cambiare le carte in tavola. Racimolò tutto il coraggio che aveva e, con il cuore che batteva forte e le parole di Lady Narcissa che rimbombavano nella propria mente, cominciò a camminare verso il suo obiettivo. Una volta raggiunti i tre Grifondoro attirò immediatamente l’attenzione di Potter, il quale ora lo stava osservando curioso. Il biondo prese un profondo respiro, incatenò i propri occhi a quelli dell’altro ed allungò una mano verso di lui.
“Ciao, Harry” pronunciò a voce chiara e sicura, senza distogliere mai lo sguardo.
Il moro sbarrò gli occhi sorpreso, incapace di muovere nessun muscolo. Le sue iridi color speranza si posarono sul braccio teso davanti a lui, notando un leggero tremito che tradiva il nervosismo del compagno. Quando vide quell’arto vacillare rialzò il capo, in tempo per scorgere un lampo di delusione attraversare il volto affilato del Serpeverde e non ebbe più dubbi. Tese la mano a sua volta e strinse forte quella che gli era stata offerta.
“Ciao, Draco” rispose con un sorriso aperto e sincero.
Ogni amicizia inizia con un semplice ‘ciao’…forse
quell’anno sarebbe davvero stato
diverso.
Forse, quell’anno, il suo cuore avrebbe finalmente trovato qualcuno a cui
essere donato.
Forse, per una volta, avrebbe potuto essere amato.