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Autore: Caron01    03/11/2016    0 recensioni
Il fulmine li colpí, i due ragazzi si accasciarono a terra, le mani quasi a sfiorarsi, gli occhi chiusi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Villa Conchiglia.
Estate 2013.
Due ragazzini si rincorrono su una spiaggia ignorando l'incessante pioggia che li bagna.
I due non si conoscono.
Lui non sa che colei con cui sta giocando è Rose Weasley, non sa che non dovrebbe neanche rivolgerle la parola e lei non sa che lui è Scorpius Malfoy, i due avevano preferito lasciar perdere le presentazioni e aveva iniziato a rincorrersi.
Il suono delle loro risate riempivano la spiaggia deserta, andava tutto bene.
Scorpius riuscì finalmente ad acchiappare la rossa, la prese per la vita e la trascinò giù sulla sabbia insieme a lui.
I ragazzini erano stesi uno accanto all'altro, continuavano a ridere. 
Ad un tratto i loro occhi si scontrarono, non si sentirono più risate, un timido sorriso si dipinse sui loro volti.
Vorrei scrivere che tutto continuava ad andare bene, scrivere che ad interromperli furono i loro genitori arrabbiati per quella situazione, scrivere che i due portarono avanti la tradizione di famiglia, odiandosi per sette anni di scuola e continuando a farlo per il resto della loro vita. Ma non posso farlo.
Ron Weasley e sua moglie Hermione Granger comparvero sulle spiaggia.
-Rose.- l'uomo urlava a squarciagola il nome della figlia, sovrastando il rumore della pioggia e dei tuoni.
-ROSE- l'urlo arrivò ai due ragazzini che uscirono dalla trance in cui si trovarono.
Lei arrossì imbarazzata, lui rivolse lo sguardo da dove proveniva la voce e rimase sbalordito.
Conosceva quelle persone, chi non li conosceva. Milioni di volte li aveva visti su i giornali, anche se le loro gesta eroiche risalivano a 17 anni prima.
-ROSE WEASLEY- solo in quel momento il ragazzo capì che quelle persone aspettavano che la sua compagna di giochi si muovesse per dirigersi da loro. Weasley. Non voleva crederci. Non poteva essere una Weasley. La guardò bene e si diede dello stupido. Lei era esattamente una Weasley, tutte le caratteristiche di quella famiglia le poteva ritrovare in quella ragazza.
-Weasley- disse lui rivolgendole un sguardo freddo e distaccato. Allora fu il momento di Rose di darsi della stupida. 
Bastò il modo in cui i quel ragazzino disse il suo cognome per capire: quello era un Malfoy. Stupida, si vantava tanto di avere lo stesso cervello della madre ma in realtà era una stupida. Quel biondo troppo tendente al bianco e quegli occhi troppo grigi, che solo adesso aveva notato, rappresentavano tutto quello che i suoi genitori e parenti dicevano di dover allontanare. Ma nessuno ebbe il tempo di allontanarsi, di scappare o di scambiarsi uno sguardo di odio.
Rose e Scorpius rimasero a guardarsi negli occhi senza dire niente e proprio quando il ragazzo decise di proferire parola, un fulmine li colpí in pieno.
I due ragazzi si accasciarono a terra, le mani quasi a sfiorarsi, gli occhi chiusi.
Nessuno dei due poté accorgersi di essere stati portati subito al San Mungo, soccorsi dai migliori medici, nessuno dei due poté vedere i loro padri urlarsi contro in sala d'attesa e le loro madri piangere silenziosamente in un angolo.
Rose non poté vedere i suoi cugini e zii piangere.
Scorpius non poté vedere la preoccupazione del suo unico cugino, impaziente in sala d'attesa.
Non poterono vedere niente fino a quando non si svegliarono di soprassalto, nello stesso momento ma in due ali dell'ospedale completamente diverse.
Vennero avvisati nello stesso momento di quello che gli era successo e nello stesso momento una lacrima bagnò i volti dei giovani ragazzi quando li misero a conoscenza della perdita dei loro poteri.
Nessuno riuscì a spiegarsi come un fulmine poté levare i poteri a due giovani maghi, nessuno escluso il medi-mago che si occupava dei due ragazzi che riteneva tutto logico. 
-I poteri sono stati eliminati dalla vostra persona.- spiegò Carson, e allora non ci fu altra soluzione che accettare tutte le conseguenze.
Posso solamente scusarmi, ma questo è quello che realmente è successo, quindi mi dispiace scrivere che tutto non andò per il meglio.

Spazio "autore":
Okay, questa è la prima volta che pubblico qualcosa su questo sito anche se sono anni che leggo qui sopra. 
Chiedo già scusa per eventuali errori, ma dopo anni che mi frulla questa idea nella testa non ho potuto fare a meno di scriverne e, dato che sono quel tipo di persona che vuole sempre migliorare, ho deciso di pubblicare questa storia sperando che qualche anima buona la consideri e magari recensisca anche per dire che è una merda.
Grazie per essere arrivate fin qui.
  
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