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Autore: kamy    13/05/2009    2 recensioni
La verità è un concetto relativo. Non esiste solo il rosso e il bianco. Non esiste solo la vita e l'inesistenza. Chissà se chi ti dice di essere tuo amico, chi ti dice di amarti, è disposto ad accettarti comunque. Prima ff del genere, continuo solo se volete.
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla fanfiction challenge II:

Prompt:Orso


Cap.4 Un altro bit power

 

"Tre ore, tre e questo catorcio non ha mai smesso di tossicchiare, scoppiettare ed oscillare" si lamentò Hilary. Daichi mise il capo fuori dal finestrino, Rey lo tirò indietro e il ragazzino sbuffò.

"Non potevi comprarti una macchina normale?" domandò, guardando Takao. Yuri appoggiò la testa all'indietro e chiuse gli occhi.

"A piedi avremmo fatto prima" disse sardonico. Rey strinse con entrambe le mani il sedile, la macchina sotto di loro sobbalzava.

"Se al mio villaggio si usassero le auto, io ve lo avrei dato un passaggio" disse l'orientale. Il professor Kappa si raddrizzò gli occhiali, osservando il lato della montagna, allo scossone successivo gli occhiali gli ricaddero nuovamente storti.

"Io non la possiedo neanche la macchina" ammise. Max ticchettò con le mani sulla cintura di sicurezza, la macchina sbandava nei tornanti della stradina di montagna.

"La miia auto ce l'ha Emily ... in America ...". S'intromise. Takao digrignò i denti e strinse più forte il volante.

"Piantatela, non sono una miniera d'oro e mi sono potuto permettere solo questo furgoncino usato" ringhiò. Hilary si ticchettò le dita sulla guancia.

"Almeno più veloce puoi andare?" chiese. Takao sentiva il motore scoppiettare, il sedile sotto di lui tremare ed espirò.

"Continuate così e guidate voi" li minacciò. Dragoon ridacchiò, seduti sul suo corpo affusolato si tenevano ben stretti gli altri bit power, tranne il drago dorato che voleva sopra di loro.

"E' veramente nervoso" sussurrò il drago azzurro.

"Non distrarti, dobbiamo continuare a percepire le tracce spirituali della fenice" gli ricordò Draigher. Il fianco brullo della montagna lasciò lo spazio a una serie di alberi della foresta che la copriva. Daichi abbassò lo sguardo e vide un burrone sotto di loro. Si ritrasse sentendo un ruggito, il professor Kappa impallidì guardandosi intorno rabbrividendo.

"Cos'è stato?" domandò Hilary.

"Non il mio stomaco" ribatté Max. Un ruggito più forte fece tremare la terra.

"Forse un animale di grossa taglia, magari un orso" rispose Rey.

"Non voglio scoprirlo, Takao accelera!" ululò Daichi.

"Tenetevi forte" ordinò Takao, cambiò marcia e premette l'acceleratore a fondo. I sobbalzi del furgoncino si fecero più forti, il gruppetto sbatteva a destra e a sinistra, si colpivano a vicenda rovinandosi addosso tra una serie di gemiti di dolore.

"Non possiamo fare niente, le cinture sono allacciate" disse Rey, proteggendo Yuri con il proprio corpo. La coda gli finivai n viso e sentiva Draigher ruggire fuori dal furgoncino. Max mise le braccia dietro di sé e si avvinghiò al sedile.

"A ragione il mio Draciel, quando dice che bisogna andare piano!" strepitò. Il lato sinistro del furgoncino si piegò verso l'interno con un rumore stridulo di lamiera.

"E' una bestia feroce!" gridò il professore, guardando la lamiera assumere la forma di artigli ricurvi verso di lui.

"La ... cosa ci vuole spingere fuori strada!" strillò Hilary. Yuri assottigliò gli occhi.

"Non può essere una bestia feroce, lì c'è lo strapiombo, dovrebbe saper volare". Cercò di usare una voce gelida e analitica, ma era flebile. La creatura caricò nuovamente il furgoncino, questa volta dal lato della foresta e lo spinse giù dalla scarpata facendogli sfondare il guard rail. Dragoon scese in picchiata, lo afferrò tra le zampe, discese più lentamente e lo appoggiò delicatamente sul terreno. La lamiera del furgoncino era ripiegata in più punti, dal motore usciva un denso fumo nero e i finestrini si erano tutti incrinati. Lo sportello del guidatore venne sbalzato via e Takao uscì fuori dal mezzo, aveva il viso sudato e gli occhi sporti in fuori.

"Non è giusto! Nonno non me ne comprerà mai uno nuovo!" urlò. Uno dietro l'altro tutti i ragazzi vennero fuori dal veicolo.

"State tutti bene?" domandò Takao. Rey si appoggiò al rottame con la schiena, annuendo.

"Sono un po' ammaccato, ma sto bene" sussurrò. Max gli avvolse le spalle con un braccio e con l'altro alzò il pugno al cielo.

"Alive!" gridò. Daichi gli saltò sulle spalle e tirò su le gambe, piegando le ginocchia.

"Bello, rifacciamolo!" propose. Si voltò, vide Yuri cadere in avanti, scese giù dalle spalle di Max e lo sorresse. Il professor Kappa tremava, stringendo a sé il portatile.

"Ho avuto tanta paura" biascicò. Max lasciò andare Rey e abbracciò lui.

"Relax doc" lo rassicurò.

"Sarà meglio allontanarci, prima che quella cosa ci attacchi di nuovo". Fece notare Hilary. Il gruppetto si mise a correre attraverso la foresta di montagna davanti a loro, rabbrividendo per l'umidità.

"Ehy voi, dove credete di andare?" domandò una figura uscendo da dietro una roccia, sistemandosi davanti ai giovani. I giovani uomini si fermarono trovandoselo dinnanzi. L'uomo ghignò, si abbassò il cappello nero a falde larghe e si passò l'indice sopra i grossi baffi. Alle sue spalle apparve un bit orso, dalla peluria marroncina come i suoi stivali e dalle iridi color amaranto.

"La Borg mi ha mandato per eliminarvi, vi sfido" ringhiò lo sconosciuto. Hilary guardò la giacca verde sgualcita dell'aggressore, i suoi pantaloni di stagno e la sua faccia bruciata dal sole. Subito dopo posò lo sguardo sull'orso, aveva un corno sulla fronte e le fauci spalancate.

"Non è molto forte, posso occuparmene io". Si propose. Takao tolse la mano dal beyblade alla sua cintura, alzò un sopracciglio e si volse verso la giovane, assistendo mentre si allacciava i lunghi capelli castani in un codino.

"Tu non lo sai neanche lanciare un bey, ochetta". La prese in giro Daichi. Hilary alzò le spalle.

"Fatti in là, pulce" ordinò. Aprì la giacca, estraendo dalla tasca interna un lanciatore rosa a cui era attaccato un bey argento sfavillante.

"Quando vuoi ragazzina!" gridò l'avversario. I due contendenti raggiunsero la base di un albero abbattuto dalla forma concava.

"Tre ... due ... uno ... via!". Fece il conto alla rovescia il colosso. Lanciò il suo bey facendo schioccare una frusta nera.

"Vai Milady!" gridò Hilary. Dal suo beibleade si alzò una luce, comparve un'arpia dai lunghi capelli rosso cardinale che sbatté le ali e si avventò sopra l'orso con i suoi artigli.

"Professore, registri la sfida, così scopriremo quali sono le tecniche di combattimento della Borg" ordinò Max. Il professor Kappa obbedì, si sedette per terra e aprì lo schermo del portatile. Gli occhi di Yuri scattavano velocemente a destra e a sinistra seguendo i movimenti dei due contendenti, il rosso non sbatteva le palpebre. L'orso tentò di mordere a sangue l'arpia, questa schivò, gli si mise di sopra e conficcò i suoi artigli nella sua schiena. Le artigliate della creatura mitologica brillarono, il beyblade dell'avversario uscì fuori dal ring e l'aggressore lo recuperò da terra scappando via.

"Come ha ... un tempo ..." balbettò Takao. Hilary guardò il proprio bey fermarsi e lo prese in mano, le sue iridi castane divennero liquide.

"E' stato Key a insegnarle" disse Yuri. Il resto del gruppo impallidì, guardandosi a vicenda.

******************

Key socchiuse gli occhi e osservò i topi correre sul pavimento sporca di polvere della cella.

-Sono uguali a quelli che stavano nell'orfanotrofio- pensò. Le ferite bruciavano e quelle sui polsi e sulle caviglie dovute alle catene gli pulsavano. Un paio di roditori avanzavano verso Dranzer, che era riversa su un fianco sporca di sangue. Key lanciò un sasso e le creature indietreggiarono squittendo, mostrando i denti aguzzi e dimenando i baffi. La porta si aprì, Key assottigliò gli occhi abbagliato dalla luce. Un giovane uomo avanzò, si muoveva meccanicamente e i suoi occhi erano vuoti.

"E' arrivato il momento" disse Zeo con voce ferruginosa.

-L'inizio della fine- pensò Key.


  
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