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Autore: slenderguy93    12/11/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe se durante il tuo primo appuntamento, qualcosa andasse storto? E intendo incredibilmente, terribilmente storto. Così tanto da cambiarti per sempre. Dante Nandini, diciotto anni, da poco trasferito in Giappone, sta per scoprirlo. Le conseguenze di quel giorno saranno tali da influenzare non solo la sua, ma anche miliardi di altre vite.
"Alcune persone passano la loro vita cercando uno scopo, un obbiettivo che dia valore alla loro esistenza. Altre semplicemente vivono l’attimo seguendo i loro desideri.
Io appartenevo sicuramente alla prima categoria. Perfino ora, mentre giaccio nel mio sangue mi chiedo: tutto ciò che ho fatto, ha un senso?
Mentre il pentacolo azzurro che mi circonda inizia a risplendere, alzo lo sguardo verso quella ragazza dai capelli neri, e la fisso negli occhi.
Desidero vederla ancora una volta."
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuma Amano
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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Sbuffo affaticato, mentre carico come un mulo, mi dedico ad un allegra escursione in montagna.
A guidare la comitiva del gruppo Gremory è ovviamente Rias, che chiacchera allegramente assieme ad Akeno mentre noialtri ci trasciniamo dietro tutti i bagagli.
Ma se io sto trasportando una massa pari al doppio del mio corpo, e Kiba il triplo, Koneko… non riesco neanche a guardarla. Non tanto perché sia letteralmente sepolta dai bagagli, quanto per il fatto che nonostante ciò, procede spedita come un treno e senza versare una goccia di sudore.
Sarà anche una torre, ma vedere una ragazzina all’apparenza di 12-13 anni che regge meglio di me pur trasportando più di quanto possa fare un camioncino, è davvero umiliante.
“Dante-kun, stai perdendo il ritmo. Non è che magari ti serve una mano?” non guardarmi con quella faccia compiaciuta, Akeno.
[La ragazza fa bene a sfotterti. Nonostante ultimamente tu ti sia allenato parecchio, la tua forma fisica resta pessima, per un diavolo.]
Ti ci metti pure tu? Grazie per l’incoraggiamento, Drago Rosso Scazzatore.
“Ragazzi, ci siamo.” E poi venne la luce. La villa è in vista, ed è una delle cose più belle che abbia mai visto. 
“Una volta dentro avrete mezz’ora per disfare i bagagli, poi vi darò i programmi per l’allenamento” E figurati.
 
Sono in uno spiazzo erboso in compagnia di Kiba, entrambi reggiamo un bokuto*, e ci stiamo fissando a vicenda attendendo che l’altro faccia la prima mossa.
“Dante-kun, non potrò valutarti se non attacchi.” Mi pare giusto. Eseguo uno scatto accompagnato da un fendente obliquo ascensionale, osservando attentamente le reazioni del corpo di Kiba.
Lui aspetta fino all’ultimo, per poi intercettare con una fulminea botta laterale il mio attacco.
L’arma e il mio braccio schizzano a destra lasciandomi scoperto, ma avendo intuito, anche se solo un istante prima, la sua mossa, sto già balzando all’indietro per evitare il contrattacco.
Riesco a farcela, ma lui mi incalza inseguendomi per alcuni metri, cercando il colpo decisivo. Che arriva ancor prima che riesca a rimettermi in guardia, sotto forma di una dolorosa botta in testa.
È davvero troppo veloce, senza SG fatico terribilmente a stargli dietro anche con lo sguardo, figuriamoci coi colpi.
“Un po’ meglio, ma continui a usare attacchi e combinazioni troppo complesse, cosa che ti rende più difficile concentrarti sul nemico. Usa le basi, in questo modo pian piano migliorerai  sia la tecnica che i riflessi.”
“Capito. Tuttavia credo sia controproducente continuare l’allenamento con la spada. Abbiamo poco tempo, no? Non sarebbe meglio se mi concentrassi sui riflessi e sul combattimento corpo a corpo, piuttosto che imparare a tirare di scherma?” Kiba mi osserva riflessivo, per poi assentire.
“In effetti la priorità è assicurarci che tu possa almeno reggere contro gli altri cavalli, però… pensi di poterlo fare senza un arma?” io per tutta risposta evoco il Boosted Gear, senza però caricarlo.
“Ehi, Rias-Buchou ha detto che non devi usarlo!” io gli sorrido sornione.
“Chiaramente si riferiva al suo potere, non credo ci siano problemi se lo uso come protezione…” contraggo la mano sinistra, coperta dal guanto d’arme rosso.
“…E va bene. Procediamo.” Riprendiamo a lanciarci l’uno contro l’altro, mentre il sole si avvicina sempre più allo zenith.
 
Un ora dopo.
 
Mi sto facendo la doccia, pregustando il pranzo preparato dalle ragazze, quando una voce nota torna a farsi sentire.
[Allora campione, come ti è sembrato il tuo primo allenamento in coppia?]
Ddraig, sai che per le persone stare sotto la doccia è considerato qualcosa di privato, uno dei momenti più intimi e rilassanti della giornata? Detto questo, è stato utile in effetti, poter duellare con qualcuno senza aver stampato in testa il pensiero che se commetti una cazzata sei un uomo morto.
[Anche perché ora non sei più un uomo. Comunque sono felice che tu lo abbia capito, accettare l’aiuto dagli altri può essere duro da mandar giù, ma è fondamentale per crescere come individuo e per andare avanti. Ah, fra parentesi, è meglio se dimentichi la parola privato. Di sicuro nei miei riguardi, e finche starai coi diavoli, anche con loro se non vuoi rischiare di farti beccare con le mani nella marmellata.]
…Intendi dire che sono tenuto costantemente sotto controllo dalla mia padrona?
[O più probabilmente da un Maou o da chi per lui. La scusa dei Grigori di  essersi liberati di te per il rischio di scontro con l’Hakuryukou, con annesso Juggernaut Drive, non sta in piedi. Sono risapute la passione e l’enorme conoscenza sugli SG di Azazel, in ogni caso sarebbe bastato sigillarmi dopo la tua morte, per evitare altri problemi. Alla fine ti hanno solo usato come indennizzo per i casini causati da Reynalle, e già che c’erano per recuperare Mitelt, motivazione davvero poco convincente. E dire che sarebbe bastato rivelare l’identità del portatore del Bianco per dare un minimo di credibilità a tutto questo…]
Vali è così famoso?
[Lo è la sua famiglia. Come ormai avrai capito è uno dei discendenti del Lucifero originale, che a causa delle azioni di suo figlio Rivezim sono considerati delle mine vaganti da tutte e tre le fazioni. Se non avesse ottenuto la protezione del Governatore, sarebbe già morto da tempo.]
In effetti sono gli unici demoni ad avere più di due ali... un momento. Tu come fai a saperlo?
Anzi, anche le conoscenze sul mondo demoniaco che hai mostrato durante l’incontro col gallinaccio, come le hai ottenute?
[Diciamo che ho le mie fonti. Ma visto che in effetti, e a tuo malgrado, io so praticamente tutto di te, ti dirò almeno questo: le conoscenze e le informazioni raccolte nei secoli non sono andate perdute.]
Mpf. Quindi se avessero saputo di Vali, sarebbe stato credibile l’allontanarmi da loro per evitare faide interne, eh.
Ma cosa avrà mai fatto questo Rivezim per causare una reazione simile anche negli altri diavoli? È stato suo padre a creare la loro razza!
[Ha scatenato la più sanguinosa guerra civile degli inferi. Ma di questo parleremo un'altra volta: il pasto ormai sarà pronto, e se vuoi reggere gli allenamenti devi tenerti in forze.]
...Ok.
 
Il pranzo è gustoso e abbondante, pare che Akeno sia anche una brava cuoca.
In breve tempo mi trovo a chiaccherare e scherzare con gli altri, come se fossimo una specie di grande famiglia felice.
Pare che il metodo Stanislawsky inizi a funzionare, ormai mi comporto proprio come uno di loro. Oltretutto, è bastato ergermi a difesa della nostra padrona una volta, perché tutti iniziassero a trattarmi come un membro del gruppo a tutti gli effetti.
Non che prima fossi malvisto o cose del genere, ma essendo stato anche se forzatamente e per poco tempo uno dei loro nemici, era piuttosto ovvio che fossero un po’ cauti.
L’unica che continua a essere un po’ guardinga è Koneko, anche se da quanto mi ha detto Kiba all’inizio fa così con tutti. Ma potrebbe anche aver intuito che in realtà sono tutt’altro che persuaso a diventare un servo modello, dopotutto la sua specie è nota per il riuscire a captare emozioni e segnali rivelatori negli altri.
Dovrò impegnarmi ulteriormente anche in questo.
Ormai abbiamo tutti terminato di mangiare, e in poco tempo sparecchiamo e sistemiamo le stoviglie.
Gli altri lasciano la cucina, ma prima che possa seguirli qualcuno mi trattiene per la manica.
"Dove vai, Dante-kun? Ora hai lezione con me!" Akeno... ha ragione, ma non vorrà farla qui?
"Cominciamo col ripasso delle ultime lezioni: mostrami il tuo controllo sui colpi di energia." A quell'ordine, sollevo la mano sinistra, e mi concentro su di essa. Dal palmo inizia a fluire dello yoki*, che si condensa a pochi centimetri dalla mia mano, formando una sfera di energia scarlatta dalle dimensioni di una palla da golf.
Focalizzo sguardo e mente sulla sfera, e dopo aver concentrato ulteriormente l'aura, trasformandola in una sorta di biglia pulsante, inizio a levitarla facendole fare lo slalom tra le mie dita.
"Non male, ora però vediamo se hai migliorato anche il tuo controllo sulla distanza..." Akeno spalanca la finestra della cucina, indicandomi un masso ad una decina di metri dalla villa.
Sospiro.
Mi avvicino e sporgo il braccio all'esterno, per poi lanciare la sferetta dritta sul masso. Nonostante mi sia impegnato al massimo, e abbia calcolato attentamente le distanze, il mio attacco finisce per schiantarsi miseramente per terra a metà strada.
"Mmmh. Almeno hai ridotto gli sprechi di energia. Purtroppo non abbiamo tempo per farti padroneggiare il controllo a distanza, perciò come avevi suggerito punteremo agli attacchi a flusso. A questo riguardo..." prende un recipiente e lo pone sotto il rubinetto riempiendolo.
"So che hai in programma di imparare un incantesimo d'acqua, perciò che ne dici di iniziare a familiarizzare con essa?" Mi piazza davanti la bacinella piena d’acqua, lanciandomi uno dei suoi migliori sorrisi.
"In pratica devo concentrarmi sull'elemento fino a comprenderlo al punto da riuscire a manipolarlo con la mia aura?" Lei annuisce.
"Vedo che hai fatto i compiti a casa... quando sarai riuscito a manipolare l'acqua chiamami, e passeremo alla fase successiva. E ricordati che la chiave della magia demoniaca è l'immaginazione.” Akeno esce dalla stanza, lasciandomi davanti al contenitore.
Poggio la mano su di esso, spingendolo leggermente: il liquido al suo interno si rimescola piano... devo sentirla come parte di me...
 
 
[Asia]
 
 
Sto percorrendo la via principale dei quartieri residenziali, scortata dalla mia nuova accompagnatrice: Reynalle.
Sono rimasta davvero sorpresa quando ho scoperto che sarebbe stata lei a sostituire Vali, visto che l'opinione che ha di me è ormai molto chiara; per non parlare di ciò che ha cercato di farmi...
No, non devo avere questo tipo di pensieri: mi hanno assicurato che non mi sfiorerà neanche con un dito, se non sarò io a chiederglielo. Inoltre perdonare il prossimo è uno dei miei principii, non posso fare eccezioni. Però...
"Ben arrivata, Asia. Come stai?" Ad attendermi di fronte alla villa del vice governatore trovo Tobio, che mi ha invitato a prendere il tè con Lord Shemhazai e la sua compagna.
“Ciao, Tobio! Sto bene, grazie. Anche tu mi sembri in forma come sempre!" Reynalle distoglie lo sguardo sibilando qualcosa come "per uno che va, un altro che viene".
“Reynalle, vuoi tenerci compagnia?" Lei si gira verso di me, anche se sembra fissare l’abitazione più che il mio viso.
“Ti ringrazio per la tua gentile offerta, ma preferirei andare a far visita a Mitelt: ieri mi sembrava un po' giù, e visto che ora hai un ottimo accompagnatore..." Un po' giù è poco per descrivere il suo stato. Da quando è tornata non è più la stessa, sembra davvero essere stata svuotata da tutta la straripante energia che la animava.
"Per me va bene, se riesco dopo ti raggiungo..." Lei si congeda con un cenno del capo, e si alza in volo diretta all'ospedale.
“Vogliamo entrare?" fa Tobio indicando l'ingresso. Annuisco, e lo seguo all'interno.
La villa è ariosa e arredata elegantemente, ma non pacchiana. Il padrone di casa ci attende all’ingresso, e si fa avanti per accoglierci. Ci scambiamo una stretta di mano, quindi ci guida in cucina, dove troviamo una donna castana dagli occhi rossi intenta a preparare il té.
“Asia, giusto? Piacere di conoscerti, io sono Anastacia. Accomodatevi pure." Poco dopo ci troviamo tutti seduti attorno al tavolo di vetro e legno scuro, ad aspettare che la bevanda si raffreddi.
“Allora Tobio, hai avuto qualche missione interessante ultimamente?” chiede Anastacia. Sembra una donna gentile e affidabile, e lui si mostra aperto e rilassato in sua compagnia.
“Le solite missioni di ricerca di possessori di SG. Ne ho incontrati diversi, e reclutati un paio, però… pare che un’altra organizzazione stia iniziando a farci concorrenza. Non li abbiamo ancora identificati, ma sembra che contino parecchi nostri pari tra essi.” I due riflettono in silenzio qualche secondo, per poi scambiarsi un occhiata.
“Indagherò in proposito, e ne parlerò con Azazel, credo che ciò gli interesserà parecchio. Piuttosto…”
“…come sta andando tra voi due?” lo interrompe Anastacia con un sorrisetto, mentre sposta lo sguardo su Tobio. Lui si schiarisce la voce.
“Bene, grazie per l’interessamento. Comunque avere qualcuno con cui passare il tempo è piuttosto rilassante…” è vero. Anche lui come Dante è spesso impegnato, ma riesce quasi sempre a trovare uno spazio nei suoi orari per me, e i momenti passati con lui sono piacevoli e felici.
Oltretutto durante le cene a cui mi ha invitato ho scoperto che é un ottimo cuoco e che conosce la cucina italiana...
“Tu invece, Asia? Ti trovi bene qui, hai qualche hobby?”
“Sì, sono felice della mia situazione. La mattina ho l’addestramento sul Twilight Healing, e una volta a settimana alcuni test di controllo, ma sono abbastanza veloci. Ormai sono una frequentatrice abituale della biblioteca, ci sono così tanti libri che credo che non riuscirò a leggerne neanche la metà!” Shemhazai sorride compiaciuto.
“Quindi sei diventata una bibliofila… sai, credo che avresti un futuro come studiosa. Azazel è sempre felice di accogliere nuovi talenti che lo aiutino nelle sue ricerche.” Forse ho trovato un altro modo per rendermi utile…
“È specializzato nello studio degli SG, giusto? Mentre Lord Sahariel? Ho sentito che è uno scienziato che opera  anche in quel campo…” al sentire quel nome, e soprattutto la parola “opera”, ai tre viene un tic simultaneo all’occhio.
“Beh, è vero che all’Istituto lavora spesso con voi detentori, però… diciamo che la sua area di competenza è un'altra. E prima che tu me lo chieda, la sua sezione non studia metodi di evoluzione degli SG adatti al tuo…” sembra che voglia tenermi lontano da lui… una rapida occhiata a Tobio rivela che pure lui è d’accordo.
Un momento: non starà mica… sudando?! Non fa così caldo… Dopo essersi asciugato la fronte, prende fiato.
“Sentite… credo sia il momento di affrontare quella questione.” I volti dei nostri ospiti si fanno seri.
“D’accordo. Ho sottoposto la tua proposta agli altri leader, ma le opinioni sono discordanti. Le tue capacità e determinazione sono fuori discussione ma… pare che tu sia considerato un po’ troppo giovane per quel tipo di incarico.” Tobio stringe la tazza seccato, quindi beve qualche sorso.
“Potrei… sapere di cosa state parlando?” sono un po’ insicura, dopotutto, salvo rare eccezioni lui preferisce evitare di parlarmi del suo lavoro. Dopo aver ricevuto un suo cenno di conferma, Anastacia si volge verso di me.
“Devi sapere Asia, che è una questione molto delicata, ma visto che la cosa ti riguarda da vicino…” emette un leggero sospiro.
“Tra i caduti ci sono pochi individui che abbiano le qualità necessarie per essere dei buoni insegnanti, ma visto che seppur non ai livelli dei diavoli, anche i caduti hanno un basso tasso di natalità rispetto gli umani, questo non ha mai rappresentato un grosso problema. Ad esserlo è il fatto che al crescente arrivo di giovani possessori di SG o di talenti particolari, non corrisponda anche quello di adulti adatti ad istruirli. A poter essere accolti nella nostra organizzazione sono solo esorcisti esiliati, o altri umani che siano a conoscenza del nostro mondo, e ovviamente quel tipo di persone in genere non sono adatte all’insegnamento di ciò che esuli il loro campo di competenza. Purtroppo i caduti possono seguire voi ragazzi solo fino a un certo punto, dopotutto si parla di specie diverse. Da ciò ne consegue che gli istruttori umani siano di vitale importanza, e Tobio si è offerto volontario per sostituire il suo maestro recentemente scomparso.” Quindi vuole assumere un ruolo di guida per noi ragazzi dell’organizzazione?
“Di esperienza ne ho, sia pratica che teorica: noi umani impariamo in fretta.” Il mio amico non sembra deciso a cedere.
“Questo lo sappiamo, solo ci vorrà un po’ di tempo per farlo accettare a quei zucconi.”
“Capisco… molto bene.” Finisce di bere il tè, quindi si alza rimettendosi la giacca.
“Avrei alcune faccende da sbrigare, ma non preoccuparti Asia: avvertirò Reynalle di tornare a prenderti.”
“Non sarà necessario: visto che ha detto di volerla raggiungere, la manderò direttamente all’ospedale con un portale.”
“D’accordo. Ci vediamo, grazie per la compagnia.”
“Saremmo noi a doverlo dire.”
“Stammi bene, ragazzo.”
“Ciao, Tobio.”  Se ne va. Non sapevo avesse perso il proprio maestro di recente, chi potrà…
NO. Non sarà mica…
Notando la crescente espressione di orrore sul mio viso, Anastacia si alza e mi raggiunge stringendomi dolcemente la mano.
“Sì, è come temi: ad occuparsi dell’istruzione e a supervisionare l’addestramento dei ragazzi era William. Ma non devi assolutamente sentirti in colpa: ha sempre fatto ciò che riteneva giusto senza lasciarsi influenzare dagli altri. Se ha deciso di sacrificarsi per te e Dante, di sicuro non l’ha fatto per semplice senso del dovere: sono certa che sia morto senza rimpianti.” Sto tremando e sento gli occhi inumidirsi, ma devo tenere duro: ho già avuto la parte dell’indifesa fanciulla piagnona, e mi è bastato e avanzato.
“Lo… lo conoscevate bene?” entrambi annuiscono.
“Quando Reynalle fece rapporto dopo averlo reclutato, l’attenzione di tutti noi leader venne attirata dalla sua storia: era già capitato che degli esorcisti compiessero con successo una simile impresa da eroe solitario*, ma molto raramente sopravvivevano per raccontarlo. Per di più avendolo fatto con un avversario come il casato di uno dei 4 Maou, e soprattutto senza SG o armi sacre… non potevamo lasciare che il suo talento andasse sprecato. Pertanto gli proponemmo di trasferirsi in pianta stabile nei nostri domini, e dedicarsi all’addestramento dei ragazzi da noi accolti. Lui accettò, però a due condizioni: potersi sdebitare con Reynalle aiutandola nelle missioni nel mondo umano, e avere più autonomia possibile sui metodi di insegnamento.” Il caduto fa una pausa, immerso nei suoi pensieri.
“Fu un paio di settimane dopo il suo arrivo che ebbi l’occasione di incontrarlo di persona: mi trovavo nella sede centrale dell’Istituto dove dovevo sistemare alcuni problemi burocratici, quando fui attirato da una certa discussione. Armaros e Sahariel, entrambi miei colleghi, stavano disquisendo con William riguardo il metodo più adatto per migliorare le capacità dei giovani possessori di SG. Devi sapere che sono i più… originali tra di noi, e le loro idee sono perciò alquanto bizzarre. Alla fine riuscimmo, anche grazie alla mediazione di un'altra di noi, Penemue, a giungere ad un compromesso prima venissero tirate fuori ascia e bisturi. Da allora iniziò a frequentarci chiedendoci consigli su come gestire alcune situazioni… problematiche.”
“Quindi è così che stanno le cose… ma io mi sento comunque responsabile. Quel… demonio era venuto per me, e per questo ha intrappolato tutti quanti pur di non lasciarmi fuggire. Per causa mia… non hanno avuto scelta: anche Dante che mi ha sempre sostenuta sono sicura che avrebbe voluto poter almeno scegliere se combattere all’ultimo sangue o fuggire; lui per quanto cercasse di non darlo a vedere, soffriva molto a causa della sua nuova condizione, mentre William… si è trovato davanti agli occhi il suo più grande fallimento, e non ha potuto fare altro che guardarla morire… se non avesse rivisto quella ragazza… ” mentre con voce monocorde tiro fuori tutto ciò che in queste settimane mi ha torturata incessantemente, sento le mie spalle venire afferrate saldamente.
Anastacia mi sta fissando con aria severa, quindi inizia a scuotermi vigorosamente. Dopo quasi un minuto si ferma, e si accomoda a fianco a me nel posto lasciato libero da Tobio.
“Allora, tutte queste sciocchezze ti sono uscite dalla testa? Quel che dici potrebbe avere senso, persino essere vero, ma non lo sapremo mai. Quindi piantala di fustigarti inutilmente, e vivi basandoti su ciò che è, e non su ciò che sarebbe potuto essere.” Emette un sospiro, quindi lancia un occhiata a Shemhazai.
“Asia, coloro che erano presenti in quella chiesa hanno avuto una scelta. Anche dopo che William ha smascherato quel diavolo, sarebbe bastato chiedere scusa per il suo comportamento e zittirlo. Avrebbero potuto barattarti con la loro vita, ma persino coloro che volevano sacrificarti per i loro interessi alla fine si sono battuti. Lo hanno fatto probabilmente perché odiavano il nemico al punto dal rifiutare di continuare le trattative, ma hanno comunque scelto di combattere piuttosto che la resa. Per Dante… lo conosci meglio di noi, perciò dimmi: ha mai dato segno di ritenerti un peso o un fastidio?” ripenso ai momenti che abbiamo passato insieme: solo una volta l’ho visto agitato per qualcosa che poteva riguardarmi: quando mi ha accompagnata alla chiesa.
Questo vuol dire… che si sentiva in colpa per avermi guidata in quella che era la tana del lupo. Però avrebbe potuto limitarsi a darmi le indicazioni, dopo aver scoperto la mia destinazione, ma non l’ha fatto.
Anche lui ha compiuto una scelta, e ha voluto sostenerla fino alla fine. Quindi…
Mi torna in mente l’ultima frase che mi ha detto: “Non pensare di essere stata un peso.”
“Allora, Asia-chan. La situazione ti é un po' più chiara?" Anastacia mi sta fissando con attenzione.
“Forse avete ragione, ma credo che ci vorrà un po' prima di... superare tutto questo." I due annuiscono.
“Ovviamente. L'importante è che non te ne faccia schiacciare. Così avrai modo di dimostrare che Dante e William avevano visto giusto su di te.” passano alcuni minuti mentre metabolizzo il discorso; poi mi alzo in piedi.
"Vi ringrazio davvero per tutto, mi avete aiutata molto. Ora se non vi spiace vorrei andare da Mitelt. A piedi, tanto l'ospedale è vicino." Shemhazai che già era pronto a creare un portale, si blocca, e dopo aver scambiato uno sguardo con Anastacia, mi accompagna fuori dalla cucina.
"Se sentissi il bisogno di parlare con qualcuno, non farti scrupoli; non sono impegnata quanto il mio compagno." La donna mi saluta, mentre Shemhaza lo fa una volta raggiunto il cancello.
…Ora capisco perché Tobio è così legato a quei due. Non sono ancora certa di aver accettato tutto ciò che hanno detto, ma credo che sappiano quel che dicono.
Mi guardo intorno: senza rendermene conto, ho imboccato una strada diversa, che porta ad una radura al centro di un boschetto.
“Allora amico, come è andata la chiaccherata con quei due samaritani?” questa voce… Vali?!
Mi avvicino agli alberi, e a qualche metro dalla radura riesco a vederli. Uno dei due è davvero Vali, l’altro invece…
“La cosa non ti riguarda, visto che non essendo dei fanatici della guerra, o degli esperti di SG non hai alcun reale interesse verso di loro. Quindi non vedo perché dovrei sprecar fiato in discorsi che trovi noiosi.” Tobio! Non ha una bella espressione… il modo in cui fissa Vali…
“Accidenti, l’hai presa proprio male. Mi aspettavo che uno come te affrontasse senza problemi anche il dover rivelare ad una amica che è la causa della morte del suo maestro, e invece hai delegato a qualcun altro…” l’espressione di Tobio si fa ancora più nera.
“Cosa vuoi davvero? Non sei certo il tipo che aiuta gli altri parlando dei loro problemi.” Vali sorride soddisfatto.
“Esatto. Credo che in casi come questo la cosa migliore da fare sia sfogarsi come si deve. E visto tutta la stima che ultimamente hai nei miei riguardi, non credo che avrai problemi a farlo con me.”
“Dovevo immaginarlo. Pensi solo a quello! Comunque stavolta credo tu abbia ragione, ho bisogno di un po’ di moto. Ma oggi niente Balance Breaker, chiaro?” Vali sbuffa, ma accetta comunque sorridendo in modo inquietante.
“Maschi. Se si tratta di combattimenti non si tirano mai indietro, se invece bisogna affrontare discorsi difficili o fuggono, o li ignorano.” mi giro di scatto.
Alla mia destra, Reynalle sta osservando i due ragazzi, che proprio in questo momento stanno armandosi. Tobio fa un fischio a Jin, che con un balzo gli piomba addosso, trasformandosi però in volo in una spada. Cosa?
“Il Canis Lykaon, uno dei 13 longini. Dispone di molte abilità, soprattutto di trasformazione. Molto utile avere un arma indipendente.” Nel frattempo Vali si era inginocchiato poggiando una mano sul terreno, dove generando un enorme cerchio magico, resta in attesa ad occhi chiusi.
Pochi secondi dopo che Tobio ha assunto la posizione di guardia, Vali solleva la mano sotto cui si sta raccogliendo molta polvere grigia, che si condensa formando una rozza spada di ferro.
Quindi passa l’altra mano su cui ha attivato un sigillo magico su di essa, rifinendola ed affilandola.
“È da parecchio che non tiro di scherma, ed inoltre ero curioso di provare questa magia che ho letto in un libro…”
“Allora vuoi combattere o no? Non ho tutto il giorno.”
“Arrivo, arrivo.” Dopo essersi scambiati un freddo inchino, i due si lanciano uno contro l’altro.
“Quindi anche una santerellina come te indugia in attività sconvenienti come lo spiare… Immagino che dopo una scoperta come quella tu non riesca neanche ad avvicinarti o a guardarlo negli occhi.”
“Perché  non mi hai detto nulla? Non credo sia per riguardo nei miei confronti…” lei mi lancia un’occhiata obliqua.
“Infatti. È per rispetto nei confronti di quel ragazzo: se aveva deciso di non dirtelo lui, non vedo perché avrei dovuto farlo io. E per chiarire: sì, considero voi umani come strumenti nelle nostre mani, tuttavia rispetto chi possiede il potere. Il potere di decidere il proprio destino, e di lottare per raggiungerlo: Ikuse Tobio è uno di loro, e per quanto mi disgusti ammetterlo, anche Vali Lucifer. Invece per quelli come noi, non c’è altra scelta che piegarsi e trovare qualcuno da servire che ci protegga. Grazie al tuo SG non avrai problemi ad entrare nelle grazie di Azazel-sama…” scuoto la testa.
Non posso accettarlo. Non dopo che Dante ha combattuto così duramente per la nostra libertà.
Nella radura l’intensità del clangore metallico aumenta, e il duello si fa sempre più serrato.
“Non credo che quella sia la nostra unica scelta. Tobio è un umano, eppure è uno dei combattenti più forti dell’organizzazione. Dante era un ragazzo normale, fino a neanche due mesi fa. Se ci impegniamo a sviluppare le nostre doti e capacità, potremo prendere in mano la nostra vita, e compiere le nostre scelte.” Reynalle mi guarda come farebbe con un caso clinico.
“Sei ancora troppo ingenua…” rimaniamo in silenzio per un po’.
“Mitelt… sta meglio?”
“…Oggi è sembrato che mi riconoscesse, per qualche secondo. E i medici l’hanno confermato: che si tratti di giorni o di anni, dovrebbe riprendersi.” Sento il sollievo pervadermi. Almeno qualcuno sta o starà meglio.
“Allora è tutto qui quello che riesci a fare, Slash/Dog?” Vali sta svolazzando sopra Tobio, generando numerosi sigilli tutti puntati verso di lui.
“Mi stavo solo riscaldando.” In quel momento, dal mio amico inizia a generarsi un'aura oscura che lo avviluppa e lo fa scomparire, mentre nell’intera radura la luce si fa sempre più fioca.
A quel punto, decine di lame emergono fulminee dal buio costringendo Vali a lanciare frettolosamente e senza mirare gli incantesimi già caricati, e a iniziare una serie di schivate aeree per evitare di finire allo spiedo.
Ripenso a Dante. Ho la sensazione che volesse dirmi molte cose, ma che come Tobio non riuscisse a farlo. Cosa starà facendo?
 
 
[Dante]
 
 
Vedo un tronco volarmi addosso. Con uno balzo laterale, lo evito con uno scarto di paio di secondi, mettendomi al contempo al riparo dietro un albero.
“…Non stiamo giocando a nascondino. Devi attaccarmi anche tu.” Ad avere la faccia tosta di rimproverarmi mentre mi lancia addosso oggetti che ucciderebbero sul colpo un essere umano, è la adorabile lolita albina, Koneko.
“E mi spieghi come? Senza SG non riesco neanche a gettarti a terra. Davvero non capisci che per un umano è impossibile stendere una torre a mani nude?”
“...I tuoi ordini sono di combattermi, non di sconfiggermi... Vieni qui e datti da fare.” Deja vù. Con un sospiro, esco dal mio riparo e mi getto alla carica.
Meno di un minuto dopo sono col culo per terra con un nuovo livido a tener compagnia ai suoi numerosi fratelli. Sospiro di nuovo.
“È una specie di tortura vero? Serve a testare la mia resistenza alle mazzate?”
“…Fai del tuo meglio.”
Evviva.
 
Ora di cena.

Sono stato gentilmente medicato da Kiba, e alterno la deglutizione dei bocconi con un massaggio al collo, decisamente indolenzito per il trattamento ricevuto.
“Allora Dante-kun. Come ti è sembrata la prima giornata di allenamenti?” dovrebbero rendere illegali quei tuoi sorrisetti, Akeno. Nuocciono gravemente ai nervi di chi ti circonda.
“Una meraviglia, Akeno-san. Non mi sono mai sentito più in forma. Non si vede?”
CROK. 
Inizio a massaggiarmi freneticamente il collo incriccato cercando di non rendere troppo palese la mia sofferenza;  mentre la regina se la ride sotto i baffi.
“Accidenti Dante-kun, pensavo fossi un po’ più in forma. Mmmh, io e le altre ragazze stasera andremo alle terme, vuoi farci compagnia? Aiuta a sciogliere i muscoli… e anche le articolazioni.” fisso pensieroso la Buchou.
“Sono separate, vero?”
“Sì, ma credo che ti serva un massaggio per rimetterti in sesto, ed Akeno è molto brava in questo.” …sono serie?
“Quindi a voi non darebbe fastidio fare il bagno nude con un ragazzo?!”
“Ara ara, qui siamo tutte diavole, caro mio.”
“…”
“Comunque se ti mette a disagio, posso fartelo io un massaggio, Dante-kun, anche io me la cavo. Anzi, spesso i miei contratti prevedono proprio questo, e per un compagno come te ci metterei tutto l’impegno possibile.”
Brrr. Ecco un lato di Kiba che avrei preferito non conoscere. Per qualche arcana ragione mi viene in mente il battaglione sacro tebano.
“No grazie Kiba. Accetterò l’offerta delle ragazze… se a nessuna di loro questo comporta problemi.” La mora e la rossa fissano interrogative Koneko.
“…Finche non allunga lo sguardo per me va bene.”
“Perfetto, è deciso!” …col senno di poi, avrei dovuto rifletterci meglio.
 
Siamo immersi fino alle spalle nell’acqua delle terme.
Ahhh. Calda e rigenerante. Alla fine per evitare situazioni imbarazzanti, sono entrato con un piccolo telo legato attorno alla vita, e mi sono imposto di guardare le ragazze dritte negli occhi. Sempre e comunque.
“Allora, vogliamo cominciare?” mi giro appena. Akeno mi fissa con il suo solito sorrisetto, e i suoi occhi luccicano in modo sospetto.
Dante Nandini, non è il momento di fare il coniglio. Mi siedo su uno dei gradini della scalinata della vasca, mentre lei su uno poco sopra.
“Cerca di rilassarti Dante-kun, così sarà molto più facile per entrambi.” Sciolgo la tensione che tiene tesi i muscoli di collo e spalle, anche se ovviamente ci riesco solo parzialmente.
E lei comincia. …le sue mani alternano passate delicate che sembrano poco più che carezze a spinte abbastanza vigorose, isolando e sciogliendo tutti i punti di tensione.
In effetti… è davvero brava. Passa circa mezz’ora, e oltre non essersi verificato alcun “incidente”, il dolore è praticamente sparito.
“Credo che possa bastare. Ti direi di evitare di fare movimenti bruschi domani, ma…”
“Divertente.”
“Comunque, che ne diresti di ricambiare? Se ti arrivassero richieste simili a quelle di Kiba, sarebbe bene che tu facessi un po’ di pratica…” un momento. Era a questo che stava puntando?
Lancio un occhiata a Rias. È seduta a qualche metro da noi con gli occhi chiusi, ma giurerei di aver visto per qualche istante un sorrisetto appena accennato sul suo volto.
Ma tu guarda se non mi sono fatto fregare come un pivello… vabbè, almeno ora sono di nuovo in forma.
“Va bene, ma non aspettarti chissà cosa, non è che lo faccia abitualmente.” Ci scambiamo di posto.
Richiamo alla mente i massaggi che facevo a mia madre quando tornava a casa dopo il lavoro. Vediamo se mi ricordo come si fa…
All’inizio sono un po’ titubante, ma dopo qualche passata inizio a riprenderci la mano. Dieci minuti più tardi sto fissando i mosaici sul soffitto, in pilota automatico: in realtà erano piuttosto frequenti queste sessioni, ma questa è una cosa che preferisco tenere per me.
[Ormai ho perso il conto delle volte in cui ti ho raccomandato di essere più onesto, con te stesso e con gli altri, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.]
 Ddraig, ci sono cose che non posso ammettere: non ad una come quella, nemmeno sotto tortura!
[Sei proprio testardo. Comunque noto con piacere che questi allenamenti sono ben studiati e stanno sortendo il loro effetto. Stai già iniziando a gestire le energie molto meglio, sia in combattimento che nella magia, per non parlare dell’aver appreso la manipolazione di un elemento in poche ore. Solo un altro mio possessore in passato era così versato per la magia.]
Di allenamento ne avevo già fatto parecchio, ho solo messo in pratica ciò che avevo già appreso. Elemento a parte.
Quindi… è da loro che derivano le tue conoscenze, i tuoi precedenti possessori. È questo che intendevi con “le conoscenze raccolte nei secoli non sono andate perdute”, vero?
[Esatto. Su questo punto ci sarebbe una cosa importante che devo dirti, ma credo che dovremo rimandare, visto anche il momento non è dei migliori…]
Eh? Mi riscuoto dal dialogo mentale con Ddraig, accorgendomi che qualcosa non va.
SGNEK…SGNEK.
Cosa sta succedendo? La consistenza delle sue scapole…
“Ara ara, Dante-kun. Quanto siamo audaci…” …Perché Akeno mi sta guardando in faccia? Non era girat-
“AAAAAH!” le mie mani stanno… palpeggiando…
Stacco istantaneamente le mani dal seno della mora, imbarazzato come mai in vita mia.
“Come… Quando?!?!”
“Vuoi forse dirmi che non ti sei accorto che mi sono girata, e che inconsapevolmente hai continuato a massaggiarmi le tette? Se le cose stessero davvero così sarebbe davvero crudele… il mio seno è considerato uno dei tesori della Kuoh Academy, e tu nemmeno ti rendi conto di averlo maneggiato...” sembra che l’abbia ferita… forse.
Recupero la calma, e preparo le mie scuse migliori ma…
“Oppure… sei un bugiardo così abile da riuscire a dissimulare il tuo compiacimento anche mentre soddisfi i tuoi istinti…” sul suo viso triste spunta fuori il suo classico sorrisetto, ancora più marcato del solito.
Oh, cazzo! So già come andrà a finire, devo correre ai ripari…
Alla Kuoh Academy ci sono 5 celebrità: Kiba per i maschi, Rias e Akeno come Onee-san (credo sia inteso come ragazze grandi e prosperose), Sona come bellezza severa, e infine… Koneko.
La mascotte della scuola, nota oltre per il sembrare molto più giovane, per la sua riservatezza, passione per i dolci e… odio per i pervertiti, che pesta senza pietà ogni volta che ne ha l’occasione.
“Ti assicuro che non c’era niente di volontario in tutto questo! Ero solo entrato in pilota automatico, e nel bel mezzo di una discussione con Ddraig. Niente pensieri libidinosi, te lo giuro!”
“Non dicevi che eri inesperto in questo?”
“Ho detto che non lo faccio abitualmente. Non più almeno… e comunque potevi staccarti, se la cosa ti offendeva!”
Vai così, contrattacca!
“Mi spiace per quel che ho fatto, ma non era intenzionale, e avresti potuto porci fine quando volevi… quindi quella che ne ha tratto piacere non puoi che essere stata tu!”
Strike! Come pensi di recuperare ora?
“Ara ara. Sei davvero bravo a parole. Ma i fatti dicono tutt’altro.” Abbassa lo sguardo. Un momento.
Oh no, sono stato tradito!
Il mio telo è… come dire, un tantino teso. A causa della mia agitazione, e tutto quel calore, non mi sono reso conto che il mio soldatino è scattato sull’attenti.
“Qualcosa mi dice che hai apprezzato parecchio pure tu…”
Dannazione! Piano B.
“Diciamo che si tratta… di una reazione naturale, ma tu! Hai pianificato tutto questo perché volevi goderti il mio imbarazzo, vero?”
Infatti di recente ho elaborato una teoria: che la dolce, e simpatica Akeno-san sia in realtà una gran sadica.
La prima volta che l’ho vista infatti, stava friggendo un diavolo deviato con un espressione goduriosa che difficilmente dimenticherò, ma pensavo fosse solo la foga della battaglia. I suoi recenti comportamenti invece, me l’hanno fatta rivalutare parecchio.
“Ufufu, mi chiedevo quando l’avresti capito… Esattamente, è proprio così. Ed ora che si fa?” continuando a fissare sfacciatamente la mia virilità, inizia ad avvicinarsi sinuosamente con un espressione bramosa sul viso.
Ora, una situazione del genere mi potrebbe anche garbare… con un'altra ragazza però, visto che considerati i gusti di Akeno, e il fatto che io non sia un masochista, dubito fortemente che andrebbe a finire bene, per me.
La Buchou non credo che interverrà, Koneko… se mi rivolgo a lei in queste condizioni, mi sa che sono un uomo… un demone morto. Non mi resta che…
Ddraig, un aiutino me lo daresti? Tipo, che so, portarmi all’uscita in volo, visto ancora non so usare bene le ali…
[Curioso che tu rivolga questa richiesta d’aiuto proprio a me. Non mi avevi definito “Drago Rosso Scazzatore”?]
E che centra, il tuo aiuto mi serve… un momento. Per quanto preso da un discorso con te, mi sarei accorto del cambio di consistenza durante il massaggio. Ddraig, non avrai…
[Esercitazione conclusa. Ti darei una sufficienza risicata, Dante-kun. Dopotutto il tempo era quasi scaduto.] Akeno ha smesso di avanzare e mi guarda divertita. Ma non ha aperto bocca.
Rrrrgghhh!!! Quindi sarebbe questo il vostro test per valutare la mia concentrazione?!
Pare che due individui insospettabili abbiano fatto fronte comune per farmela pagare.
“Quindi tu Ddraig, offeso da quel nomignolo, hai attirato la mia coscienza verso l’SG in modo da allontanare la mia attenzione dal piano fisico, lasciando campo libero a quella pervertita con cui eri in contatto telepatico e che suppongo abbia schermato la vostra comunicazione. Davvero un bel piano, i miei complimenti; siete soddisfatti ora?!”
[Abbastanza. Ma non è semplice come la metti tu: devi capire che pur essendo un drago, Ddraig ci è rimasto comunque male per il modo in cui l’hai trattato in questi anni. Capisco che essere preso per pazzo dai tuoi compagni umani perché sentivi la sua voce non deve essere stato facile, ma un possessore capace di percepirlo fin da ragazzino è estremamente raro, quasi unico direi. E il fatto di averlo scacciato e ignorato fino a un paio di mesi fa…] fortuna che sta ancora comunicando via telepatica.
Ddraig, mi dispiace. Ne riparleremo con calma più tardi, ok?
[Va bene.]
“Quanto a te… se vuoi fare la parte della brava ragazza altruista, non dovresti approfittarne per soddisfare i tuoi piaceri.”
“Quale brava ragazza? Sono una diavola. E comunque anche io avrei qualcosa da vendicare. Durante le nostre lezioni, non mi hai mai prestato attenzione all’infuori delle spiegazioni, e anche durante alcune di esse mi ignoravi fingendo di essere concentrato sulla pratica.”
“Questo perché inserirci dentro doppi sensi, e farlo alitandomi nell’orecchio per di più, è controproducente per il mio apprendimento! Che dovevo fare, ringraziarti?!”
“Dirmi di smetterla magari?” … ah. Quindi lo avrebbe fatto… niente da fare, è una disfatta totale.
“Va bene, alzo bandiera bianca. Sappi però che la tua crudeltà potrebbe ritorcertisi contro, un giorno.” Ormai il soldatino è tornato a riposo, perciò esco dalla vasca e mi dirigo allo spogliatoio. Questa è proprio una giornata da dimenticare.

Notte fonda.
 
Non riesco a prendere sonno, troppi... pensieri. Perciò sto vagando per la villa, senza meta. A un certo punto mi trovo davanti alla biblioteca.
I libri che ho fregato ai Grigori ormai li ho finiti, quindi decido di prenderne uno dagli scaffali. Ma la stanza ha già un visitatore: Rias Gremory. È seduta davanti alla scrivania con una pila di libri accanto, e un paio di aperti di fronte a lei.
“Salve, Dante-kun. Un po’ di insonnia, eh?”
“È così, Rias-buchou.” Mi metto a cercare qualche titolo interessante. Supero i classici, è meglio se cerco qualcosa di utile per il Rating.
“Buchou… mi puoi parlare del casato Phenex? Vorrei conoscere meglio le capacità e la mentalità dei nostri avversari.” Lei si leva gli occhiali da lettura, e si alza facendomi cenno di seguirla. Attraversiamo la villa fino all’uscita sul retro, che porta ad un porticato vicino ad una fontana. Immagino abbia bisogno di respirare un po’.
“Dunque… come avrai capito hanno il dominio sull’elemento fuoco, e controllano molto bene anche il vento. Ma il loro vero punto di forza è l’immortalità: sono in grado di guarire qualsiasi ferita fisica, anche rigenerare interi parti del corpo. Come contromisura sarebbe logico puntare a piegare il loro spirito, però…” sospira.
“In un 5 contro 16 sarà dura. Dovremo prima battere tutte le sue serve, oppure dici che è abbastanza orgoglioso da accettare un duello con me se lo raggiungo?” lei rimane pensierosa per un po’.
“Potrebbe farlo, ma dubito che sua sorella Ravel e la sua regina ce lo permetteranno. Hanno visto le tue potenzialità, e probabilmente chiederanno anche ad Astaroth. Si assicureranno che tu non arrivi a lui.”
“Capisco. Allora dovremo puntare a queste due, se sono la ragione di Raiser. Quanto forti sono?”
“La regina parecchio, ma Akeno dovrebbe riuscire comunque ad occuparsene se non consuma troppe energie in trappole e incantesimi…”
“Il problema è la difesa giusto? Tu e Akeno sarete costrette a rimanere indietro in attesa del nostro raid, per poi intervenire in base a come si evolve la situazione.”
“Già. Ma questo è compito mio: tu dovrai concentrarti a raggiungere la base nemica consumando meno energie possibile, e ovviamente evitando di subire troppi danni.”
“Roger.” Lei si tormenta le mani agitata.
“Senti… mi dispiace di aver cercato di manipolarti l’altro giorno. Ero davvero disperata, l’idea di dover sposare un cafone come lui,  interessato a me solo per l’eredità… Non te lo meritavi, e il tuo intervento di ieri me lo ha confermato.”
“…Non serve che ti giustifichi. Anche io non sono stato del tutto sincero: l’atteggiamento di quel tipo mi irritava di certo, ma se sono intervenuto è soprattutto per evitare di diventare sua proprietà, più che per difenderti. Tuttavia… non ho dimenticato che la tua è stata una richiesta. Avresti potuto ordinarmi di prenderti, ma non l’hai fatto. Perciò… pur ritenendo la servitù una pratica ingiusta e retrograda, penso che non mi sia andata così male…” le spunta un bel sorriso.
"Ora capisco perché Sona è così presa da te..."
"Come?!"
"Uh, niente! Piuttosto dovremmo andare a letto, sai, la sveglia è alle sei. Buona notte Dante-kun!"
Uff, che demonio, quella ragazza.
“A domani.”
 
 

1 Bokuto: spada d’allenamento giapponese in legno
2 Yoki: aura demoniaca
3 Vedi life 3
 
 
   
 
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