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Autore: Selva oscura    12/11/2016    1 recensioni
La promessa della giovane Kagome, del clan dei Inuyokai, è stata udita da tutti: il fidanzamento con Sesshomaru del clan dei Dayokai è ufficiale. Ma quando, anni dopo il giovane demone bianco torna dalla guerra, l' alleanza tre le due famiglie è finita e il matrimonio non può più avvenire. La bella Kagome dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: scegliere tra la lealtà alla sua famiglia e l'amore per un nemico. Anche se... non tutto è come sembra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap.2
 
Sembrava che fosse passata un eternità da quando mandò Miroku e Kohaku a parlare con la migliore amica di Kagome e ancora non erano tornati.
Stava passeggiando avanti e indietro lungo un sentiero terroso, non si accorgeva nemmeno che i tronchi nodosi erano  avvolti dalla resina appiccicosa. Alzò il viso verso l'alto percependo un odore familiare guardando di sfuggita i verdi rami carichi di foglie che sfrusciavano tra di loro alla leggera brezza del venticello. 
 Un rumore caratteristco di zoccoli di due cavalli in avvicinamento lo fece voltare mentre scorgeva i visi familiari dei due miei amici, ma con loro non c'era la sua adorata Kagome. Un'amara delusione lo pervase guardò meglio e dalle loro selle si intravedeva dei fagotti scuri. " Come al solito si erano fermati a fare provviste. " pensò.
 Miroku scese sicuro da cavallo aveva i capelli un po scarmigliati  fermati alla base della nuca con un   nastro blu notte formando un codino; i suoi vestiti aderivano al corpo rivelando i suoi muscoli felini. Era un ottimo consigliere oltre ad essere un valoroso guerriero. Il giovane  stava prelevando con molta delicatezza una persona dalla sella, che ai suoi occhi sembrava un monaco con il viso coperto da un largo cappello di paglia, si  avvicinò al demone bianco. Guardò confuso nella direzione di Kohaku accorgendosi che a sè stringeva un fagotto informe.
 << Cosa significa tutto ciò Miroku? >> disse a bassa voce tremando leggermente.
<< Milord ...! >> dissero simultaneamente inginocchiandosi nel terreno umido.
 << Dov'è Kagome?  >> chiese con una punta di ansia  << Immagino che non sia voluta venire! >> continuò voltandosi per nascondere la profonda delusione che provava, l' incubo peggiore si era realizzato lei non voleva più saperne di lui?  Si chiese  cosa avrebbe fatto ora senza di lei.
 << Milord no! La ragazza e sua sorella sono qui! >> rispose con tono reverenziale Miroku che si apprestò immediatamente a togliere il cappello rivelando una capigliatura corvina su cui erano intrecciati fiori bianchi, il viso pallido e angelico di lei. 
<< Cosa le avete fatto? >>  tuonò avanzando minaccioso.
  << Miroku te lo avevo detto che si sarebbe infuriato! >>  disse Kohaku guardando di traverso il suo amico.
 << Nulla Sesshomaru. Alla tua piccola signora non ho torto un solo capello, gli ho solo dato un leggero colpo per farla svenire! Ci avrebbe procurato delle noie e  non potevamo rischiare di essere scoperti! >>  affermò Miroku incurante.
<< Lei doveva venire da me di sua spontanea volontà imbecille! L'hai rapita lupo rognoso! >>  ringhiò Sesshomaru con uno scatto improvviso sferrò un cazzotto allo stomaco al demone bruno che accuso il colpo senza emettere un solo lamento.
 << Quella demone con cui ci hai mandato a parlare, come dire era molto restia... insomma  testarda! Ci ha aiutato all'ultimo minuto Sesshomaru! >>  disse Kohaku in difesa di Miroku.
 << E ci ha praticamente costretto a portare via anche la sorellina della vostra signora! Altrimenti non ci avrebbe aiutato anzi ci avrebbe fatto arrestare. E per tutti i Kami era capacissima di farlo! >>  continuò rivelando che intorno al sacco di iuta era avvolta una fanciulla con i stessi capelli corvini ma il viso un po più accentuato di Kagome. 
Sesshomaru non mutò minimamente espressione alle parole di Kohaku, anche se era rimasto sorpreso non lo diede a vedere. Ricordava vagamente un fagottino rosa quando viveva al castello, ma a quel tempo non era coscente che lei  e Inuyasha avessero una sorella. Inoltre come poteva saperlo l' amico non gliene aveva mai parlato. "Inuyasha"  pensò nostalgico prendendo tra le braccia il corpo esile di Kagome, dandogli dei colpetti sulle gote per farla rinvenire chiamandola dolcemente.
<< Kagome ti prego apri gli occhi!  >>  le sussurrò dolcemente  << Tesoro apri i tuoi bellissimi occhi! >>  continuò a esortarla mentre in realtà voleva solo dare una sonora lezione a Miroku. " C'era bisogno di arrivare a tanto? Se avrebbero versato sangue per portarla da me era meglio, ma forse no lei mi avrebbe odiato se avrei fatto del male alla sua famiglia o al suo clan" 
 << Miroku se non si riprende ti uccido! >> soffiò rabbioso  guardandolo dritto nei suoi occhi blu scuro come la notte.
In quel istante sentì Kagome riprendersi lentamente aprendo gli occhi lentamente erano come li ricordava: acqua marina e dolci.
 << Sesshomaru!  >> sussurrò  spalacando gli occhi terrorizzata svenendo di nuovo tra le braccia del demone. 
" Che diavolo significava? Ero dunque cambiato così tanto da spaventare una creatura dolce e generosa come Kagome? " pensò mentre la confusione prendeva posto della piccola gioia appena provata, si diede da fare immediatamente per farla rinvenire di nuovo; accarezzandole il viso improvvisamente la sua piccola mano si posò sulla mano artigliata di lui.  La guardò meglio in viso e vide che piangeva sommessamente.
 << Siete voi! Lo sapevo! Lo sapevo che erano solo bugie! >>  sussurrò tra le lacrime stringendo forte la mano lasciata sul viso, si mise a sedere sembrava che si beava della sua mano appoggiata delicatamente sulla gote, poi di scatto aprì gli occhi era terrorizzata e si alzò di scatto  sul viso delicato c'era un sentimento di puro terrore.
 << Cosa ci faccio qui? >> sussurrò  << Io devo tornare indietro! >>  girandosi verso di lui e guardando i due giovani.
 << Perché siete piombato proprio ora nella mia vita? Cosa volete da me Sesshomaru? >>  gli domandò con voce intrisa di dolore e rabbia.
 << Siamo nelle mie terre, siete al sicuro! Vi hanno portato qui i miei amici! Vi presento Miroku e Kohaku! >> rispose indicando i due ragazzi lei seguì con lo sguardo la mano che indicava la piccola Rin svenuta. Ripresasi dallo shock iniziale corse verso la sorella.
 << Che le avete fatto? >> esordì Kagome duramente dopo alcuni minuti dopo la minuzzosa ispezione alla giovane che non dava segni di ripresa.
 Miroku iniziò a mostrare disagio abbassando lo sguardo inginocchiandosi umilmente davanti a lei; Kohaku gli sorrise imbarazzato e farfugliando gli spiegò semplicemente che non le avevano torto un solo capello gli avevano fatto annusare una soluzione soporifera e che non correva alcun pericolo. Kagome distolse momentaneamente l'attenzione dalla sorella rassicurata, ma aveva lo sguardo battagliero come non l' aveva visto mai  Sesshomaru.  " Quello sguardo era solo per me! " pensò stupito rendendosi conto per la prima volta di quanto era cresciuta. " Nemmeno il vestito di un monaco  sminuiva la sua squisita femminilità. "
 " Mi aveva fatto rapire! " pensò furiosa Kagome mentre si avvicinava al suo obbiettivo ovvero: Sesshomaru.
" Chi si credeva di essere quello stupido! Io non sono un oggetto! Non un trofeo da esibire! Che diavolo aveva in mente Sesshomaru? Voleva far scoppiare una guerra a causa mia? Voleva il sangue dei miei cari scorrere per mano di Naraku? Di sicuro non avrebbe digerito quest' offesa! Il mio tutore e  mio fratello in balia di quel uomo malvagio.  Perché non posso decidere io per la mia vita, il semplice fatto di essere una donna non vuol dire che sia una bambolina senza pensieri propri e cervello! " continuò a pensare. " Era vivo mi bastava sapere questo." 
Lo shock più violento della sua vita è stato quando aveva aperto gli occhi e  si era trovata ad immergersi negli ochhi dorati e caldi di lui. L'unico pensiero coerente in quel momento era stato: " Mi avevano detto che era morto in battaglia. "
 Aveva creduto di vedere un fantasma poi aveva avvertito il calore della sua mano ed aveva compreso che era vivo. Ora però voleva delle risposte perché non me le aveva fatto sapere di essere ancora in vita e si era ripresentato da lei dopo molti anni?
 << Sesshomaru rispondimi ti prego. Perché ora? Perchè siete ritornato? >> gli chiese infuriata guardandolo in quei occhi magnetici.
 << Considero ancora valido il nostro fidanzamento! >> rispose lui tranquillamente sostenendo lo sguardo di Kagome.
 Quell'affermazione fù veramente troppo per lei, Sesshomaru non poteva immagginare che  lei ne aveva fin sopra i capelli di demoni boriosi che non avevano la minima considerazione per lei e dei suoi pensieri.
 << E a me non lo chiedi cosa voglio io? >> sbottò urlando  <<  Le nostre famiglie lo hanno sciolto! Subito dopo che la zia è stata uccisa da vostro padre! >>  lo vide vacillare leggermente sotto il suo sguardo accusatore e sospettò che forse lui non  ne era al corrente, notò immediatamente che Sesshomaru riassumere quel atteggiamento distaccato e gelido che ben conosceva da quando era poco più che una bambina.
 << No ti sbagli! Mio padre non si è macchiato del sangue di Izayoi! Avevo date istruzioni ben precise ai miei uomini! >>  rispose distaccato.
 << Milady noi dovevamo comunicarle che Sesshomaru era in vita! Ma la vostra dama ci ha scacciato subito quando lo abbiamo menzionato! >> intervenne Kohaku. 
<< Ma poi lei ci ha richiamato mentre toglievamo il disturbo, ha voluto parlarci in privato in un luogo che era poco fuori dal villaggio! >> continuò Miroku descrivendogli il luongo. Kagome era  confusa più che mai. Però la curiosità di sentire il resto ebbe la meglio su di lei.
 << Poi? >>  gli chiese fingendo irritazione e impazienza mascherando la confusione 
<< Poi Milady, la vostra dama ci ha raggiunti dove ci aveva detto senza farsi notare e ha preteso una prova che il nostro signore fosse vivo! >>  continuò Miroku. " Tipico di Sango! " pensò Kagome segretamente divertita al pensiero, che la sua migliore amica aveva dato del filo da torcere a quel Miroku  ed immaginò quanto si sia divertita Sango a farlo, reprimendo una risata.
<< E quando si era accertata che dicevamo la verità, ci ha pregato di non rivelarvi nulla e che vi avrebbe mandato nel tempio, solo dopo che lei si sarebbe assicurata che voi non volevate il matrimonio e a patto che avremmo portato via vostra sorella dopo tale assicurazione! >> concluse Koahaku al posto di Miroku.
" Ora capivo tutto! Sango sapeva da un giorno che l uomo che amavo era vivo e non mi ha detto nulla. Mi aveva regalato la libertà di scegliere senza obblighi! " pensò  guardando Sesshomaru era diventato alto e aitante, percepiva la sua aura più forte di quella di un tempo;  in lui albergava lo spirito di un valoroso guerriero, ma doveva assolutamente sapere era diventata una prigioniera del demone  che aveva sempre amato? O Sesshomaru voleva semplicemente reclamarla per una vecchia promessa di matrimonio per salvare il suo onore di Inuyokai?

 
Kagome guardava quel ragazzo divenuto uomo.
 I capelli lunghi, che un tempo erano neri come la notte, ora erano d'argento, segno che adesso era  diventato un Inoyukai adulto. L'armatura grigia, copriva lo yukata bianco latte, decorato con lo stemma del suo clan, e la fitta foresta alle sue spalle, esaltava la sua figura imponente, a tratti intimidatoria.
Dei deboli gemiti, la riscossero dalla sua attenta ispezione. Guardò verso quel giovane demone lupo che ancora aveva in braccio la sua sorellina, le andò vicino, e quasi gliela strappò dalle mani, facendola appoggiare a terra, sostenendole la testa sulle sue gambe.
<< Rin, sono io. Apri gli occhi. >> le sussurrò dolce, notando lo sforzo che metteva per sollevvare le palpebre lentamente.
<< Sorella! >> rispose aprendo gli occhi del tutto. Si guardò intorno timorosa, e appena vide i tre Inoyukai sussulto.  << Chi sono? >>  chiese  nascondendo un lampo di paura abbassando le folte ciglia e che non era sfuggito a Kagome.
<< Siamo tra amici, o siamo ostaggi, nobile Sesshomaru? >>  chiese, vedendolo colpito dalle sue parole.
<< No, siete libere di andare se volete. Volevo solo rassicurarmi se era ciò che volevate, dolce Kagome. >>  rispose lui atono.
<< Lui... è quel Sesshomaru. Sorella? >>  esclamò, sorpresa Rin, sorridente, come se avesse avvertito che non erano in pericolo. Sgranò gli occhi mentre Kagome annuiva, balzo' in piedi, con uno scatto si avvicinò a lui, sorprendendola, lo studiò attentamente, girando intorno alla sua figura, si mosse velocemente colpendolo in volto.
<< Questo è per non essere arrivato prima! >>  disse sorridendo, guardandolo adorante, una fitta di gelosia  arrivò drasticamente al cuore di Kagome, notò che lui stava alzando una mano per schiaffeggiarla. Scattò verso di loro, ma gli sembrava di muoversi come al rallentatore, come se si trovasse in un sogno, prima che lui abbassasse del tutto il suo braccio destro per colpirla.
Chiuse gli occhi, gridando, li riaprì immediatamente vedendo la sua mano posata sopra la sua bruna testolina, accarezzandola come se fosse un cucciolo. Provò sollievo, nel guardare la scena, gli altri due Inoyukai stavano sghignazzando allegramente, li  guardò  rapidamente, fermandosi a pochi passi da Sesshomaru.
<< Hai ragione, piccola. >>  rispose lui, scuotendo la testa, sorridente.
<< E dimmi, per caso sai il motivo, per cui dovevo venire prima da voi? >> continuò lui, abbassandosi per mettersi al suo livello di altezza.
<< Oh! Si che lo so, se Kagome non accettava, questo matrimonio. Io ero stata scelta per prendere il suo posto. >>  rispose lei, innocentemente, guardandolo apertamente, senza mostrare paura.
<< Basta così Rin! >>  intervennie adirata, contro di loro, chi si credeva di essere lui per domandare, cose del genere a sua sorella.
<< Chi ti ha detto questo, Rin? >>  gli chiese avvicinandosi di più a loro, notò il lieve tremore della sorella.
<< Rispondimi Rin. >>  disse autoritaria, aggrottando la fronte, stentava a credere che qualcuno  avesse potuto  parlagliene.
<< Sorella. Vi ho sentito litigare, tu e Sinxay. >> rispose, abbassando lo sguardo addolorata.
" Ci aveva sentito discutere, come non ho fatto a rendermi conto che lei era lì? "  pensò  " Rin molto probabilmente  si era spaventata e io non ho fatto nulla per proteggerla? Ma come potevo farlo da sola?  Forse ora ho una speranza".
<< Ho capito. Basta così, nobile Sesshomaru. >>  disse  sospirando, non aveva la minima idea di quello che passava dalla sua testa, ma sapeva quello che voleva  lei un quel momento.
<< Sesshomaru se hai altre domande, ti suggerisco di farle alla diretta interessata. Cioè a me! >>  continuò, guadagnandosi uno  sguardo duro e impassibile come al solito, si chiese se riusciva a provare emozioni per qualcuno.
<< Tu. Non mi avresti mai risposto. >>  rispose, allontanandosi da lei e da Rin.
<< Kagome, vieni con me. Ho bisogno di parlarti, in privato. >>  gli disse, Sesshomaru in tono imperioso,  era talmente tentata di fare di testa sua, di non ascoltare la sua richiesta, che non fece in tempo ad opporsi alla sua presa, la stava trascinando per una mano lontano dagli altri.
Nel suo atteggiamento, lesse orgoglio, tenacia, ed era poco rassicurante; guardò nella direzione dov'erano Rin, Miroku e Kohaku, che annuivano divertiti.
Si ribellò, opponendosi  con tutta la forza che aveva, riuscendo a liberarsi, sicuramente era rimasto sorpreso, la guardava con quei occhi, che sembravano scrutarla all'interno.
<< Cosa credi di fare. Non ti permetto di trattarmi, in quel modo. >> scattò, risentita dal suo comportamento.
<< Tsk! >> sbuffò lui, incrociando le braccia al petto.
<< Posso fidarmi di loro. Lasciando Rin, nelle loro mani. >>  chiese, assumendo il suo stesso atteggiamento.
<< Si. Certo, sono demoni affidabili. Gli metterei la mia stessa vita, in mano loro.>> rispose lui, aggrottando la fronte.
<< Capisco. Sono demoni affidabili, ma con la propensione di rapire, ignare fanciulle! >> rispose di rimando, ridendo di cuore.
<< Già. A parte quella. >>  sospirò, unendosi alle sue risate, mentre camminavano tra i gli alberi, raggiunsero la fine della foresta, Kagome si accorse che eravanoarrivati in cima ad un promontorio, da cui aveva la veduta, del suo castello e una buona parte del villaggio, che lo circondava. Era rimasta in silenzio, lui era al suo fianco, all'improvviso la strinse a lui.
<< Siete diventata, una splendida dama Kagome. Del resto l'ho sempre saputo. >>  disse, accentuando la presa delle sue mani, sui suoi fianchi. Kagome a quella confessione aveva  il respiro mozzato, non sapeva cosa dire, non aveva mai provato un calore così intenso, nessuno l'aveva mai stretta in quel modo.
<< Ditemi. Volete davvero sposare, quel demonio? >>  esclamò, incredulo, al suo silenzio.
<< No. Ma non posso nemmeno restare, con voi. >>  rispose, sciogliendosi dall'abbraccio.
<< Perché? >> chiese, furente,  la fanciulla iniziava a capire di come si fossero sentiti i suoi nemici, a quello sguardo dorato furioso.
<< Lo sai, il perché. Sai che se rimanessi con te, scoppierebbe una guerra. >>  rispose, impaurita dalle spaventose immagini, che l' erano venute in mente, doveva essere forte per se stessa, per lui, per tutti quelli a cui teneva. La faceva stare male, il pensiero che si fosse sparso del sangue innocente, per colpa sua, per stare sempre con lui.
<< Si scatenerebbe, una guerra. E io non voglio che qualcuno muoia. >>  rispose, infine fronteggiandolo.
<< Per voi, affronterei il mondo intero! >>  esclamò Sesshomaru, prendendola per le spalle, scuotendola delicatamente.
<< Ucciderei, chiunque si mette in mezzo, tra di noi! >> continuò glaciale.
<< No. Non farlo, non uccidere i miei cari. >>  rispose, prendendo coraggio, mentre quelle immagini sanguinose, non accennavano minimamente di andarsene dalla sua testa.
 << Li affronterò da sola, mi rifiuterò di sposarmi. Ti prego Sesshomaru, nascondi mia sorella Rin, senza di lei non possono obbligarmi. >>  continuò, guardandolo implorante, vedeva i suoi occhi addolcirsi per un breve istante, per poi farsi duri nuovamente.
<< Non se ne parla nemmeno! >>  rispose risolutivo,  << Ti porto, nel mio palazzo. >>  fini lui. Kagome era visibilmente sconvolta, non poteva credere che sarebbe arrivato a tanto.
<< Abbi fiducia in me, Sesshomaru. Non puoi portarmi al tuo castello, cosa farebbe vostro padre? >>  risposi, prendendo le sue mani tra le mie. << Saresti ripudiato, e odiato da lui, e per quanto riguarda a me, che trattamento mi riserverebbe. Mi sbatterebbe in una cella, per tenermi lontana da te! >>  continuò, cercando di farlo ragionare, ma stava ottenendo l'effetto opposto.
<< Allora, fuggiremo via. Lontano da tutti. >>  rispose testardo, con uno strano luccichio negli occhi.
<< No! >>  gridò, allontanandosi da lui, doveva resistere non doveva cedere, alla tentazione di compiere un azione così folle, sospirò tristemente e prego i Kami di aiutarla.
Si avvicinò a un masso che sporgeva nel baratro, sotto di loro. " Maledetto destino," pensò,  " oggi doveva essere il nostro matrimonio, chissà se avranno scoperto la nostra scomparsa. Oddio mi sono dimenticata di loro, Inuyasha sarà preoccupatissimo, Sinxay sarà su tutte le furie, devo tornare a casa, il mio posto è lì per il momento."
<< Te lo ripeto Sesshomaru. Nascondi Rin e nessuno potrà obbligarmi, a sposare Naraku. >> disse, in tono imperioso alzandosi.
<< Nessuno ti può obbligare. Nemmeno Inuyasha? >> esclamò, beffardamente, dandogli le spalle.
<< Sesshomaru. È mio fratello, e mi vuole bene, desidera solo che io sia felice. Come puoi insinuare, una cosa simile. >>  lo rimproverò, risentita dal fatto che aveva pensato a una simile sciocchezza.
<< Va bene, nasconderò Rin. Dammi la tua parola che non ti faranno nulla, se ti trovassi in pericolo, io ti porterò via che tu voglia, o no! >>  rispose lui, sparendo nella fitta foresta,  esitante Kagome lo seguì, si sentiva stremata psicologicamente, era come se avesse vinto una estenuante battaglia. 
<< Trovatele, non possono essere svanite nel nulla. >>  gridò, Inuyasha disperatamente, cercando le sue sorelle, di stanza in stanza, da un corridoio all'altro, da quando aveva scoperto la scomparsa delle due ragazze.
 Aveva interrogato Sango, la dama di compagnia di Kagome, lei gli aveva detto che loro erano andate al tempio di famiglia a pregare, era corso a controllare nella speranza di ritrovarle, ma lo aveva trovato vuoto. L'ansia trattenuta fino a quell'istante, scoppiò nel cuore del ragazzo trasformandosi in puro terrore, disperazione e senso di colpa si insinuarono nel profondo. Si precipitò nel ampio cortile, iniziando a radunare le guardie ordinandogli di setacciare l'intero regno, e di ritornare solo quando le avessero trovate.
Nel salone principale, allestito con fiori, addobbi e i stendardi delle loro casate. Stava infuriando una violenta lite tra Sinxay e Naraku .
<< Mi avevate promesso, Kagome in moglie. >>  stava gridando Naraku, le guardie poste alla porta, sussultarono impaurite al tono velenoso del futuro marito, della loro giovane signora.
<< Non sono mai stato umiliato, così da qualcuno. Quando la ritroverete, mi auguro per il vostro bene, di risolvere la faccenda. Altrimenti avrete un nuovo nemico, da affrontare. Sono stato chiaro, viscido serpente! >> continuando a gridare, mentre lo afferrava per il collo sollevandolo da terra, per poi scaraventarlo contro l'altare distruggendolo.
<< Signore, abbiamo trovato Lady Kagome. Ma non c'è traccia di Lady Rin. >>  annunciò, la sentinella entrando in compagnia della ragazza vestita da monaco, Sinxay si alzò da terra lentamente, pulendo con una mano il sangue che colava dalla bocca, lanciò uno sguardo verso Naraku, il quale sembrava essere padrone di se stesso.
<< Kagome dov'è Rin? >>  chiese Sinxay, scuotendo la ragazza guardando i suoi occhi pieni di odio.
<< L'ho nascosta. Dove ne tu e ne lui, potete trovarla. Sembra che per oggi non sarò vostra moglie, nobile Naraku. >>  rispose lei, alzando il viso in segno di sfida, ma in realtà aveva molta paura di quei due uomini, non si sentiva a suo agio voleva solo tornare nelle sue stanze e stare sola. I due si scambiavano rapide occhiate, Sinxay era palesemente furibondo, in uno scatto improvviso mollo un sonoro ceffone alla ragazza, facendola barcollare all'indietro.
<< Te lo ripeto, di nuovo Kagome e tu questa volta risponderai rispettosamente. >>  le disse il tutore, avanzando minacciosamente verso di lei afferrandogli i lunghi capelli neri,  strattonandola fino ai piedi di Naraku.
<< Dov'è vostra sorella? >> chiese ancora, facendogli alzare il viso, tirandogli di nuovo i capelli violentemente; lei emise un gemito di dolore soffocato, raccolse dentro di se tutto il suo coraggio, pregando i Kami di aiutarla per la seconda volta.
<< Non ve lo dirò mai. E non mi obbligherete a sposarlo. E voi nobile Naraku, vi siete goduto la cerimonia senza di me? >>  disse, ridendo sonoramente, ricevendo un altro schiaffo da Sinxay.
<< Non sarò mai vostra moglie. Non sarò mai la moglie di questo demonio, mi uccido piuttosto. È ora lasciatemi andare. >> dichiarò, guardando in faccia Naraku, odiandolo con tutto il suo cuore, mentre lui si abbassava su di lei, con un atteggiamento da predatore che ha scelto la preda.
<< Sarete mia Kagome, e di nessun altro. E quando sarete mia moglie, vi insegnerò l'obbedienza come si fa con i cavalli selvaggi. >>  gli sussurrò lui, vicino all'orecchio in modo che solo lei potesse sentirlo, mentre lei sgranava gli occhi per il terrore, lui le mise due dita sotto il mento, per tenerla ferma e si impossessò delle sue labbra con ferocia.



Note autrice:
Eccomi qua ce l'ho fatta ad aggiornare. Che ne pensate di questo subdolo Tutore e di Naraku? E Sesshomaru come vi sembra?
   
 
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