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Autore: Dragonlips    13/11/2016    1 recensioni
Il nome di questa fanfiction potrebbe sembrare abbastanza scontato; ma a mio parere descrive perfettamente i sentimenti di Rin e Sesshomaru.
Il principe dei demoni si alzò, percosse un po' di strada e si fermò a riflettere osservando la luna…-Padre, ti odio; perché mi hai lasciato questa scomoda eredità?- Sesshomaru continuò nel suo soliloquio:-Perchè ho il tuo stesso sangue? Lo stesso sangue che portò te ad amare un'umana e a morire per lei...Ma io in fondo, io non sono come te. Ho sempre disprezzato te, la donna che amasti dopo mia madre e quel tuo figlio avuto con lei: InuYasha, quel mezzodemone...non posso permettere che nascano altri mezzidemoni, sono esseri così impuri e vicini a quei falsi e miserabili umani...però quella ragazzina...quella ragazzina è così diversa; lei è pura, coraggiosa, sincera e non ha paura di niente...lei non è come tutti gli altri umani.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Ho bisogno di uno sfogo- disse tra sé e sé Sesshomaru -Spero che lo spirito di Kagura si ripresenti nuovamente- non appena il demone pronunciò questa frase lo spirito di Kagura gli lesse nel pensiero e si presentò davanti a lui. -Te lo avevo detto, mio caro Sesshomaru, io ho sempre ragione- disse Kagura -Vieni tra le mie braccia.- Il principe dei demoni delle terre dell'ovest chiuse gli occhi un attimo: sentiva l'odore di Rin in una lontana foresta, e insieme all'odore di Rin, quello di altri esseri umani; doveva andare a vedere assolutamente...che Rin fosse nuovamente in pericolo? -Aiuto!!! Lasciatemi stare!!!- gridava Rin disperatamente appena fu attaccata da dieci briganti; lei aveva avuto sempre paura di malviventi del genere: i briganti avevano infatti ucciso tutta la sua famiglia senza alcuna ragione; Rin aveva sempre pensato quindi, che quello che si diceva sui demoni fossero soltanto degli inutili pregiudizi, conoscendo Sesshomaru che con lei era sempre stato tanto buono, la ragazza pensava che le persone facessero molto più paura dei demoni. Alla fine tutti i demoni sono persone, e si trovano tutti sulla Terra. -Signor Sesshomaru!!! Signor Sesshomaru!! So che ho sbagliato, ma venite ad aiutarmi vi prego!!!- urlava Rin piangendo. -Ma chi è questo “Signor Sesshomaru?”- Chiese un brigante con aria minacciosa, -Tranquilla, chiunque esso fosse non verrà mai a salvarti, non farà in tempo.- Le grida e i pianti di Rin giunsero fino alle orecchie da cane di Sesshomaru…-No, devo assolutamente andare da lei!- disse il demone-Lei è il mio tormento, il centro del mio mondo,non posso toglierla dalla testa, qualsiasi donna mi si presenti davanti, magari a differenza sua, dichiarandomi apertamente i suoi sentimenti e magari, offrendosi a me, io preferisco sempre lei, la mia timida Rin...e non faccio altro che pensarla ogni attimo…-E per l'ennesima volta abbandonò tutto e andò via per seguire le tracce del suo amore perduto. -Devo fare in fretta, o potrebbe essere troppo tardi- Sesshomaru sfruttando le sue forze di demone completo si trasformò in un'enorme cane demoniaco che gli permise di arrivare da Rin in pochi minuti; in quel breve tempo i briganti si erano intrattenuti nel commentare quanto Rin fosse bella e nel cercare di perquisirla: prima di ucciderla, infatti, avevano in mente losche azioni; Rin cercava di difendersi come meglio poteva, e nel mentre piangeva, e ripeteva loro quanto fossero miseri in confronto al suo padrone Sesshomaru; che dopotutto, aveva sempre avuto ragione riguardo gli esseri umani. I briganti mentre perquisivano Rin, si videro aggrediti da un'enorme demone cane bianco con una mezza luna in fronte; era Sesshomaru. Il demone già potentissimo di suo, era ancora più forte con l'aspetto di un cane demoniaco, e non ci mise nulla a farne fuori metà di loro. La ragazza appena fu liberata pianse di gioia; ormai non aveva dubbi, era ancora il suo eroe che l'aveva salvata, in fondo dentro il suo cuore lo sapeva, sarebbe venuto, sarebbe venuto sempre ad aiutarla; poiché indipendentemente dal fatto di come finisse tra di loro, non esisteva che, in caso Rin avesse bisogno di aiuto, Sesshomaru non sarebbe andato in suo soccorso. E lo amava, lo amava perdio, era sempre lì, il suo eroe, il suo uomo forte che l'aveva sempre protetta da tutto e tutti. Sesshomaru riacquistò il suo consueto aspetto, e soltanto con gli artigli ne fece fuori altri due; un altro brigante cercò di toccare Rin, ma Sesshomaru lo fece fuori all'istante; il penultimo brigante stava per colpirlo alle spalle: -Attento!- gridò Rin, e il demone gli conficcò Bakusaiga dritta nel cuore. Ne aveva uccisi nove, l'ultimo dov'era? E Soprattutto, dov'era Rin? Si voltò dall'altro lato: vide un brigante che scappava via su un cavallo con Rin sulle spalle, e le mani sulla bocca di Rin per non farla urlare; ma la ragazza non aveva affatto paura: sapeva che se Sesshomaru l'avesse notata, sarebbe andato a salvarla, e che quindi sarebbe andato tutto bene. Il principe dei demoni si catapultò così, davanti il brigante; quest'ultimo per lo spavento cadde dal cavallo insieme a Rin. Sesshomaru stava quasi per ucciderlo, quando il brigante puntò il coltello nel collo di Rin dicendo:-Se uccidi me, io ucciderò lei; quindi scegli.- Sesshomaru avrebbe avuto voglia di ucciderlo, magari catapultandosi su di lui con la sua anormale velocità demoniaca, ma cosa sarebbe successo, se in quel nano di secondo, quello sporco brigante avesse affondato la lama nel collo di Rin uccidendola o ferendola a morte? Per altro, essendo già stata riportata in vita da Tenseiga una volta, lui non poteva più riportarla in vita con i poteri della spada…. e allora cosa fare? Sesshomaru aveva ancora la spada puntata verso il brigante ormai a terra, ma esitava, e vedeva gli occhi di Rin pieni di dolore. -Facciamo un patto- disse il brigante – non appena tu molli la spada, io mollo la ragazza.- -Io non scendo a patti con gli umani- rispose con il suo solito tono alterato il principe dei demoni -Soprattutto se sono miseri e sporchi come te.- -Allora vuol farti morire ragazzina!- disse il brigante a Rin -Vuol farti morire per il suo orgoglio.- Già il suo orgoglio...se solo Sesshomaru, non fosse stato Lord Sesshomaru, se solo non fosse stato il principe dei demoni, un titolo che gli riempiva il cuore d'orgoglio, adesso sarebbe stato tutto più semplice, pensò Rin; gli avrebbe anche dichiarato apertamente il suo amore, se solo lui avesse provato qualcosa per lei. -Potrei ucciderlo benissimo, ma temo per Rin- pensò Sesshomaru, e così fu costretto a dire al brigante -Dammi la mano della ragazza, e io metterò giù la spada.- -E io dovrei fidarmi di un demone?- chiese diffidente il brigante -Non chiederti se fidarti di me solo perché sono un demone; dovrei chiedermelo io se fidarmi di te visto che sei solo un umano, e un umano di quelli sporchi e miserabili. Sesshomaru ha sempre mantenuto la sua parola in qualunque circostanza-. Detto questo la forte mano del demone afferrò la delicata mano della ragazza e la strinse forte per assicurarsi di averla con sé, e così lasciò la presa della spada. Ma appena il brigante vide Bakusaiga giacere a terra, e Rin che stava per rialzarsi e andare tra le braccia del padrone la colpì all'istante alle spalle. -Rin!!!- esclamò Sesshomaru e la ragazza si lasciò cadere tra le sue braccia gravemente ferita. -Maledetto verme traditore!!!- gridò poi il demone, e riprendendo Bakusaiga tra le mani la sprofondò sul cuore del brigante, e continuò a sprofondarla dando innumerevoli colpi al brigante fino a quando, quest'ultimo, non esalò l'ultimo respiro e morì. Rin giaceva a terra, gravemente ferita e con il kimono verde smeraldo donatogli da Sesshomaru, ricoperto di sangue; il demone la prese tra le braccia e le diede uno di quei suoi sguardi tristi e preoccupati, così carichi di sentimento…-Mia piccola Rin…- le sussurrò Sesshomaru; nel sentirsi chiamare così, il cuore di Rin si gonfiò pieno di gioia, ma si sentiva debole, e a malapena gli rispose:-Mi sento così debole, Signor Sesshomaru…- -Stai tranquilla piccola, andrà tutto bene...guarirai presto…-e detto così si precipitò il prima possibile nel villaggio in cui risiedeva il fratello InuYasha. Sesshomaru aveva assunto l'aspetto di un demone cane completo, e Rin giaceva sul suo dorso; si era trasformato perché così, viaggiando oltre le nubi, avrebbe raggiunto il villaggio il prima possibile. Nonostante la sua trasformazione, il demone cane e la ragazza ferita raggiunsero il villaggio in poco più di un'ora; appena vide quel fatidico villaggio Sesshomaru vi si precipitò: gli abitanti sentirono un grande botto e un grande polverone alzarsi, e appena uscirono per vedere, videro Sesshomaru con la sua pelliccia ricoperta di sangue e Rin in braccio. -Maledetto demone! Cosa hai fatto a Rin? L'hai uccisa per caso?- Gli abitanti del villaggio volevano attaccare Sesshomaru, quando udirono una voce femminile: -Fermatevi!- era Sango -Se è stato fatto del male a Rin non sarà stata di certo opera di Sesshomaru- concluse la guerriera. Insieme a lei si fecero avanti Miroku, Shippo, InuYasha , Kagome e l'anziana Kaede. Sesshomaru si diresse verso di Kagome e le disse: -Tu sei una sacerdotessa vero?- -Beh,sì- rispose Kagome -Allora ti prego- continuò Sesshomaru -Guarisci Rin, cerca di fare qualsiasi cosa per lei...è la cosa più preziosa che ho.- Nel sentire quelle parole Kagome rimase stupita: sia perché aveva ragione lei per quanto riguarda l'amore di Sesshomaru verso Rin, e sia perché Sesshomaru chiedeva aiuto a lei, sua cognata, la moglie di quel fratello tanto odiato, e in quel modo poi. InuYasha guardava il fratello con aria diffidente e pensava: -Con quale coraggio chiede aiuto a mia moglie? Se fosse stato per lui l'avrebbe uccisa insieme a me e al nostro figlio ancora non nato.- -Sesshomaru- rispose Kagome -Io sono una sacerdotessa, posso aiutarla dal punto di vista spirituale recitando alcune preghiere, ma dal punto di vista fisico e biologico, occorrono delle erbe medicinali, di cui poi io, non sono così tanto esperta…- -Mio fratello Kohaku lo è!- Sango li interruppe e Kohaku si precipitò tra di loro esclamando: -Oh no, povera Rin! Devo assolutamente fare qualcosa per lei altrimenti morirà! Mia adorata Rin, io ti salverò.- Nel sentire quelle parole Sesshomaru si indignò. -Signor Sesshomaru- continuò Kohaku, -Sarò io a salvare Rin, me la dia in braccio, fermerò la sua fuoriuscita di sangue.- -No Kohaku. Non permetterò che sia tu a salvarla.- Rispose freddamente il demone. Nel sentire quelle parole tutti rimasero stupiti, anche Kohaku rimase di ghiaccio, fino a quando Inuyasha non ruppe il silenzio:-Ti sbrighi a fare come ha detto Kohaku o vuoi dire addio alla tua Rin per sempre?- Sesshomaru obbedì, diede Rin in braccio a Kohaku, che insieme a Kagome si precipitarono nella katei della vecchia Kaede. -Ti salverò Rin- continuava a ripetere Kohaku accarezzando i capelli della ragazza. Sesshomaru lo osservava, e i suoi occhi erano colmi di odio...-Andiamo fratellone- gli disse InuYasha -Dobbiamo fare due chiacchiere io e te.- -Non mi va di fare due chiacchiere con nessuno.- rispose con il suo solito tono alterato Sesshomaru. -Andiamo cagnaccio, a questo servono i fratelli.-Dopo questa frase, Sesshomaru seguì il fratello InuYasha e iniziarono a parlare privatamente.
   
 
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