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Autore: disneyanime95    14/11/2016    0 recensioni
Il ragazzino si risvegliò su un letto, molto morbido e si ritrovò in una stanza bianca. Dove si trovava? Accanto a lui c'era la sua sorellina: una bambina di 2 anni meno di lui, con i capelli bruni. Nella stanza entrò un signore con la veste bianca che andò dal ragazzino e chiese:
«Buon pomeriggio ... - sembrava gentile - Io sono il dottor Shinogawa. Tu come tu chiami?» Come si chiamava? Giusto! Il suo nome era ...
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 5
Dopo la presentazione della nuova studentessa, Inumaru, Hachiko con i loro amici presero la strada di casa commentando quello che era successo
– Secondo voi, che tipo sarà questa Rose? – domandò Inumaru.
– Probabilmente una che se ne sta sulle sue. – Commentò Yozora – avete visto prima? Non ha detto neanche una parola –
– Forse è solo timida – disse Kaito, con saggezza – infondo si è appena trasferita. –
– Vedremo come sarà – disse Hachiko. Arrivarono al bivio che separava le strade, per un quartiere diverso.
– Beh, allora ci vediamo domani! – salutò Yozora allegra come al solito. Gli altri tre la salutarono, a quel punto Kaito chiese al amico – Ehi Inumaru, studiamo insieme oggi? – Inumaru fece una faccia preoccupata, sa di dover dire no a Kaito, a causa dell’ospite a casa sua. – Scusa Kaito, oggi … – stava per dire un’altra grossa bugia, quando si sentirono delle voci di bambini. Erano i due piccoli del orfanotrofio, Sasuke e Kenya che chiamarono i due fratelli Higurashi
– Fratellone Inu! Sorellona Hachi! – esclamarono in coro i due. I due li salutarono
– Yo, voi due! – disse la ragazza, mentre il fratello chiese loro, un po’ sorpreso – Che ci fate qui? La vostra scuola è più lontana da qui! –
– Sì è vero, ma visto che oggi né il Fratellone Saki, né la signora Nanako, né la signorina Momiji ci sono, pensavamo di venirvi a prendervi a scuola. – disse Sasuke
– E siete venuti da soli? – si intromise Kaito. Fu Kenya a rispondere – No! ci ha accompagnati quel Fratellone! – con la mano indicò un ragazzo proprio dietro di loro, con i capelli castani e il kimono sfarzoso verde e blu. Era Shippo, che salutò i due fratelli Higurashi, con un’aria un po’ spaventata. – Ci- ciao! – Inumaru e Hachiko assunsero un espressione tra la sorpresa, la paura e la rabbia, mentre agitarono la testa da Shippo a Kaito e viceversa. Il ragazzo dietro di loro era visibilmente sorpreso e altrettanto sconvolto. – Ma … ma quello non è … il ragazzo nella bara di ieri? Quello nel museo? – i due fratelli rivolsero uno sguardo arrabbiato al demone volpe, che fece una risata nervosa seguita da un – Ops –.
 
Tornarono a casa e a loro si unì anche Kaito, ormai era inutile nasconderglielo, vista la sua memoria incredibile. Fecero accomodare Kaito nella stanza di Inumaru, con loro c’erano Hachiko e Shippo, mentre i due bambini erano in camera loro, probabilmente a giocare.
– Fratellone Shippo! – gli rimproverò Hachiko – Accidenti a te! Perché ti sei fatto scoprire come un imbecille!? –
– Non è stata colpa mia! Quando siete andati via, ho sentito un richiamo della natura e sono andato fuori a farla fuori vicino ad un albero, quei due mi hanno visto, mi hanno sorriso, poi se ne sono andati. Giusto un ora fa sono tornati, mi hanno rivisto e mi hanno chiesto di andare a scuola per venirvi a prendere; ovviamente non sapevo cos’era una scuola, ma ho seguito i vostri odori e vi ho incontrati – Inumaru lo guardò severo e disse. – Ma vuoi stare un po’ più attento, Fratellone?! È una fortuna che abbiamo visto solo Sasuke e Kenya, se ti vedeva la signora Nanako, le veniva un infarto! –
– Fratellone? – chiese sorpreso Kaito, guardando l’amico – Ma quindi … lo conoscevate già? Nel periodo prima della vostra perdita di memoria! – non era un segreto per nessuno, tutti a scuola e nei dintorni sapevano che Inumaru e sua sorella avevano perso la memoria. Inumaru abbassò lo sguardo leggermente disagiato, stringendo le labbra e i pugni.
– È molto complicato. – mormorò il ragazzo.
– Ha per caso a che fare con il tuo leggero cambiamento fisico? – chiese Kaito – il colore dei tuoi occhi è cambiato, le tue unghie si sono allungate e le tue orecchie sono leggermente a punta. Non eri così prima. – eh sì, era inutile nasconderlo proprio a Kaito, non gli sfuggiva proprio niente. I due fratelli e Shippo spiegarono brevemente la situazione: il fatto che il loro padre era un mezzo demone dell’epoca Sengoku, che la madre era una sacerdotessa che viaggiava tra un epoca all’altra attraverso un pozzo magico, l’esistenza dei demoni eccetera. Kaito ascoltò ogni parola, serio e senza fiatare, mentre atmosfera cominciava a farsi tesa a ogni parola pronunciata dai tre. Il ragazzo rimase in silenzio per un po’, poi chiese: – C’è una cosa che non ho capito: come ha fatto il signor Shippo a sopravvivere per 400 anni? – i due fratelli si guardarono e naturalmente non seppero dargli risposta. Allora il ragazzo volpe disse loro: – A questo punto è giusto che ve lo racconti adesso. – Shippo emise un sospiro profondo e cominciò a raccontare.
– Quando Kagome, la madre di Inumaru e Hachi morì, mi affido alcuni pezzi di pergamena sigilatti, tra cui i fuda che erano sulla bara, allora non capì a cosa servissero, solo 30 anni dopo lo scoprì. Ero a Kyoto, a quei tempi viaggiavo per il paese, sterminando i demoni che mi commissionavano, era praticamente diventato un lavoro. C’ero io, Souten, Ichiroro, Shinnosuke e Minori: Shinnosuke, il nostro vecchio monaco, era il figlio di Miroku e Sango, Minori era sua nipote, Ichiroro, era il figlio di Kirara e Souten … – Si ferma un attimo dal raccontare, incupendosi un po’, prese un respiro profondo e continuò – era un’ amica. Comunque, eravamo a Kyoto per lavorare alle dipendenze di un nobile, per sconfiggere un demone. Quella volta fu particolarmente difficile, nonostante le nostre abilità, lo sconfiggemmo a caro prezzo: Souten perse la vita, io quasi. Fu in quel momento, che mi apparve lo spirito di Kagome. Mi spiegò che, alcuni anni prima della sua morte, ebbe la visione di un futuro terribile, dove c’erano Inumaru, Hachiko e … la sfera dei 4 spiriti. – I tre si sopresero, specialmente i fratelli Higurashi. – Ma non è possibile! – intervenne Hachiko – la Mamma ha fatto sparire la sfera per sempre, con il suo desiderio! –
– È inspiegabile anche per me! – continuò Shippo. – Eppure è così! Neanche Kagome sapeva qualcosa, mi disse solo che aveva visto, il mondo sfociare nel caos e nelle guerre, proprio a causa di questa nuova sfera. Mi disse anche che purtroppo Inuyasha non avrebbe potuto far nulla visto che … che lui nella visone era morto. Le pergamene che mi aveva consigliato, erano un incantesimo per sigillarmi, e rimanere addormentato finché la forza spirituale e demoniaca insieme mi avessero risvegliato. Inoltre mi disse che aveva fatto un altro sortilegio alla porta temporale del pozzo mangia ossa che si sarebbe riaperto quando avesse sentito la stessa forza al suo interno. Tutto questo per portarvi in questa epoca, e allo stesso tempo far si che io vi protegga. Questo è tutto. – Aveva appena dato una risposta a una domanda, ma che non faceva altro che fare emergere tante altre domande: come avrebbe potuto la sfera esserci ancora? Che centravano Inumaru e Hachiko nella visione della loro madre? E cosa sarebbe accaduto da adesso in poi? I due fratelli Higuarshi si guardarono e sentirono di avere ancora più confusione di prima. Kaito ruppe il silenzio chiedendo – Io avrei due domande. Primo: se tu 500 anni fa eri un bambino e 400 anni fa avevi questo aspetto, vuol dire che i demoni crescono lentamente? –
– Beh sì rispetto agli umani noi demoni invecchiamo lentamente, quando avevo 7 anni ho smesso di crescere come gli umani – spiegò Shippo
– In effetti io mi stavo chiedendo come mai, da quando abbiamo perso la memoria, siamo cresciuti come normali esseri umani. – disse Hachiko pensierosa.
– Io avrei una teoria – intervenne Inumaru – Probabilmente l’incantesimo nel pozzo ha sigillato la nostra parte demoniaca e, essendo noi demoni solo per un terzo, siamo diventati degli esseri umani completi, crescendo come tali e cambiando leggermente il nostro aspetto, come i tuoi capelli, le tue orecchie e i miei occhi. – Kaito ascoltò e commentò – Ha senso anche se è solo una teoria. Comunque la mia seconda domanda è questa: Signor Shippo, per caso il monaco del gruppo di cui facevi parte, il venerabile Shinnosuke, si chiamava “Hikibi” di cognome? – Shippo si fece confuso, ci pensò su un attimo
– Beh … Sì … Sì! Assunse quel cognome dopo che si sposò con una nobile. Ma … come lo sai? – i due fratelli guardarono l’amico senza più capire niente, allora il ragazzo rispose – La collezione di pezzi antichi, di cui la tua bara faceva parte, Himiya Taisuke la comprò da Hikibi Masaki, il fratello di mio padre, ed era stata tramandata da un nostro avo che visse tra l’epoca Sengoku ed Edo … il venerabile monaco Hikibi Shinnosuke. – I tre rimasero in silenzio con le facce che mandavano sorpresa da per tutto:
– Che cosa!?!? – Gridarono insieme. Hachiko lo indicò ed esclamò –  Allora, Kaito, tu sei un discendete di Zio Miroku e di Zia Sango! –
– A quanto pare sì –
– Ma perché non ci hai detto che la collezione apparteneva alla tua famiglia? – Chiese Inumaru ancora più sorpreso degli altri.
– Perché non lo sapevo. – spiegò Kaito – Ho visto quella collezione a casa di mio zio poche volte, l’ho riconosciuta solo quando l’ho vista ieri, al museo. Ho chiesto spiegazioni a mio zio e mi ha detto che l’ ha venduta a Himiya Taisuke, perché necessitava di soldi. – Inumaru guardò il ragazzo senza parole e gli sorrise sinceramente, mettendogli una mano sulla spalla
– La tua famiglia ha protetto il Fratellone Shippo per tutti questi secoli. Grazie Kaito. – Il ragazzo davanti a lui arrossisce e guarda da un’altra parte.
– Di nulla. – Borbotta. Shippo fa una faccia da furbetto e dice – Eh … sei  imbarazzato! –  Kaito lo guarda serio e dice – Per niente – il ragazzo volpe gli fa un sorriso da trentadue denti e continua – Comunque grazie. –
– Di nulla signor Shippo – l’interpellato si gonfia il petto pieno d’orgoglio e dice – Che bello quando usano il “signore” con me! – era un misto di orgoglio e commozione
– Se ti entusiasma tanto essere chiamato “Signore” allora ti chiamerò solo “Shippo” – taglia corto Kaito con una faccia da menefreghista, che distrugge in un lampo l’orgoglio del ragazzo volpe che esclama muovendo le sue 7 code nervoso – Sei scorretto! – Qualcuno, all’improvviso bussò alla porta e una voce si fece sentire dietro di essa.
– Inumaru? – i quattro sobbalzarono spaventati e guardarono in direzione della porta. - Ci sei tu là dentro? – era la signorina Momiji. Inumaru rispose – ehm … sì …Ha bisogno di qualcosa, signorina? –
– Oggi tocca a te lavare per terra – il ragazzo si gratto la testa un attimo sforzandosi di ricordare allora disse – Sì è vero adesso arrivo. – ma prima si rivolse a Shippo – Fratellone Shippo ricordati di non … – il ragazzo volpe alzò gli occhi al cielo e disse seccato – Sai che c’è? Non voglio più nascondermi! – si alzò, prese dalla tasca una foglia che si portò alla nuca e, in un attimo, coprì in una cortina di fumo. Prima che la cortina si dissipasse gli altri tre ragazzi si preoccuparono esclamando in coro – Fratellone Shippo! – o – Shippo! – intanto la signorina Momiji cominciò ad aprire la porta – Chi c’è lì con te? – Oh no! Oh no! Oh no! OH NO!!!
Inumaru e Hachi guardarono spaventati e allibiti Shippo, mentre Kaito guardò in direzione della signorina Momiji, preoccupato e mordendosi il labbro preoccupato. – Oh Kaito! Salve! – disse la signorina Momiji riconoscendo il giovane seduto sul letto di Inumaru, non poté dire lo stesso per il ragazzo apparentemente ventenne vestito con la divisa scolastica.
– Fratellone Shippo!!! – urlò di impulso Hachiko esasperata.
– Fratellone? – chiese la signorina Momiji confusa. – Che sta succedendo qui? – richiese severa.
 
Shippo si era trasformato in un ragazzo normale, senza alcuna traccia delle code e dopo un momento di disorientamento, si ritrovarono lui, la signorina Momiji, Hachiko e Inumaru di fronte a una tazza di tè nel salone di casa a parlare. Kaito era andato a casa, raccomandando loro che si sarebbe fatto sentire. I due fratelli Higurashi decisero di tacito accordo di dirle che era un amico di famiglia, ribattezzando il ragazzo volpe Kyutsune (unione tra “Kyubi kitsune” cioè volpe a nove code) Shippo, naturalmente omettendo la parte dei viaggi del tempo dei demoni eccetera …
– Significa che state ricordando qualcosa del vostro passato?? – chiese stupita la donna ai ragazzi.
– Sì, è stato tutto improvviso – disse Inumaru
– Scusa se non ti abbiamo detto niente Momiji. – continuò Hachiko, ma la signorina Momiji non sembrava affatto arrabbiata, anzi disse – Non c’è niente di cui scusarsi, ragazzi, è assolutamente comprensibile che siate confusi, dopo quello che avete passato. – si rivolse a Shippo – Sono molto felice di conoscerti! – Shippo sorrise gentilmente e disse – E io altrettanto, mia signora. Inumaru e Hachi, mi hanno detto un gran bene di voi, non posso fare a meno di ringraziarvi per aver badato a loro tutti questi anni. La loro madre morì quando erano molto piccoli e il loro padre seguì la stessa sorte 5 anni fa, e quando questo accade, affidarono a me il compito di proteggerli, ma io in quel periodo ero lontano e ci ho messo un po’ trovarli dopo la loro scomparsa – Inumaru continuò – Durante la gita al museo lo abbiamo incontrato, ma non eravamo sicuri, così non le abbiamo detto niente fino ad ora. – una mezza verità e molto convincente
– Oh capisco. Beh adesso siete qui tutti insieme! E io sarò più che felice che ospitare Kyutsune finché non troverà un alloggio tutto suo. – Shippo abbassò la testa in segno di gratitudine e disse: – Vi ringrazio, mia signora. – Alla fine tutto sembrava essersi risolto per il meglio: Shippo parlò molto bene alla signorina Momiji, in maniera educata e gentile, un po’ antiquata, visto che usava il “voi” e altre parole di tempi antichi; Hachiko aveva addirittura fatto una battuta asserendo che aveva imparato queste elocuzioni da Miroku e insieme a queste anche “qualcosa di più”, come palpeggiare e sedurre le donne, venendo ripresa da Shippo che disse “Non sono un libertino come quello scemo di Miroku! Io le donne le tratto bene.” Inumaru era ora nella sua stanza a pensare a come si stavano svolgendo le cose cercava di prendere sonno, quando gli arrivo un messaggio dal cellulare da parte di Kaito
“Ehi! Come è andata?” era scritto sul messaggio
“Bene! La signorina Momiji ha preso bene la cosa. Naturalmente non abbiamo detto niente di viaggi del tempo eccetera, ma il resto è andato bene.” Rispose il ragazzo, un altro messaggio:
“Ok! Ti volevo chiedere: e se andassimo al museo domani? Magari c’è qualche indizio sulla visione di tua madre, o su qualsiasi altra cosa legata ad essa.”
“Riparliamone domani per favore. Ti prometto che ci penserò ma ora sono stanco. Buona notte.” Chiuse il cellulare, Inumaru, e mise la testa sul cuscino comodo addormentandosi in un lampo.
   
 
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