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Autore: BulaBula    16/05/2009    10 recensioni
Naruto ha vissuto da quando è bambino in un orfanotrofio di campagna, ma all'età di 17 anni viene adottato da una ricca famiglia di città. La sua dolcezza e la sua ingenuità di ragazzo di campagna stupiranno tutte le nuove persone che incontrerà e conquisteranno il loro affetto. Ma...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20
Andammo in un paesino lontano dalla città, dove le stelle si vedono chiaramente.
Ho letto da qualche parte che il cielo stellato crea delle sensazioni ingannevoli.
Se lo si fissa, ci si convince di poterlo toccare con la mano... e si inizia a credere che i propri desideri si possano avverare.
Forse è per questo che in quei giorni aveva come la sensazione che le cose tra di noi sarebbero finalmente cambiate.



Erano partiti in un paese praticamente di campagna, dove non c’era altro da vedere se non come si gestivano le fattorie e le aziende a conduzione familiare e la splendida natura di quei posti. Il programma di quello che avrebbero fatto in quei due giorni scarsi, visto che il primo e il terzo giorno si perdevano per il viaggio, era quello di gite nella campagna e una visita a una fattoria.
Arrivarono subito dopo pranzo, dopo un viaggio lunghissimo dove tutti cercavano di dormire perché si erano alzati presto, ma Kiba insisteva con il voler cantare canzoni da gita, come le chiamava lui.
E naturalmente aveva coinvolto anche Naruto nella sua folle idea di voler cantare per tutto il viaggio.
Risultato: quando arrivarono alla locanda dove avrebbero dormito erano senza voce.
-Stupidi! Non solo avete disturbato tutti, ma vi siete anche fatti venire il mal di gola! ...stupidi!!
Li sgridò Neji. Kiba, oltraggiato, si aggrappò a Naruto mettendo il broncio
-Non sgridarci, brutto vecchio!
Si girò sdegnato dall’altra parte facendo finta di non sentire. Da qualche parte non ascoltati praticamente da nessuno i professori stavano facendo la divisione delle stanze. Gli alunni vennero divisi in gruppi da cinque e venne dato loro il numero della loro stanza
(Da cinque?? Come sarebbe a dire? E come facciamo io e Neji-love a fare le nostre porcate?? ndKIBA_SCONVOLTO non le fate! Resisterete per due giorni, spero! ndME no! ndKIBA_E_NEJI).
Naruto notò sollevato che Sasuke era stato messo in un gruppo diverso dal suo, e per fortuna era finito con i suoi amici; non sarebbe stato in grado di dormire nella sua stessa stanza. Si sentirono delle urla provenire da dove stavano i professori, i ragazzi si girarono e videro Sakura che urlava rossa in volto che voleva essere in stanza con il suo ragazzo, mentre quest’ultimo la ignorava bellamente per andare verso il gruppo dove era stato messo e recarsi poi in camera.
La ragazza lo vide e mormorò
-M-ma... Sasuke-kun...beh pazienza! Avremo modo di rifarci!!! Ah ah ah ah!!
Gli altri la guardavano scuotendo la testa. Possibile che fosse l’unica a non essersi accorta che Sasuke non la voleva? Ok, stavano insieme, ma era evidente che lui non fosse particolarmente preso.
Più o meno la situazione era rimasta identica a quando lei gli andava dietro, o lo perseguitava, dipende dai punti di vista, solo che ora lui non la cacciava via. Ma di certo non andava a cercarla.
In realtà nemmeno Naruto aveva notato questa situazione, perché secondo lui Sasuke stava con Sakura perché gli piaceva. Per lui era inconcepibile stare con qualcuno che non interessava minimamente.
Ovviamente questa convinzione che tutti fossero delle brave persone come lui non solo non gli faceva percepire la vera realtà delle cose, ma lo faceva anche soffrire, perché era consapevole di essersi innamorato di una persona che non lo voleva, al di là del fatto che fossero due maschi, fratelli adottivi eccetera eccetera.
Alla fine fecero solo un piccolo giro per il paese, e quando tornarono nelle loro camere si addormentarono di botto, specialmente Naruto e Kiba che per il viaggio,visto che volevano cantare, non avevano potuto riposare. Gli altri, vedendoli così addormentati, ebbero l’idea malvagia di vendicarsi non facendoli dormire, ma poi si addormentarono anche loro prima di riuscire ad elaborare un piano decente.

Sarebbe inutile stare a descrivere l’epopea del risveglio, traumatico per tutti, professori compresi, che senza molta voglia annunciarono ai ragazzi che per quel giorno era prevista una scarpinata per una montagna per poi arrivare in cima alla fattoria più grande del paese.
Si incamminarono di malavoglia dopo un’abbondante colazione, sotto il sole cocente delle undici del mattino.
-Ma perché sono venuto? Potevo farmi tre giorni di vacanza...
Mormorava Shikamaru che si trascinava a fatica. Choji incurante di tutto, mangiava tranquillamente.
Neji era in condizioni critiche, invece: camminava borbottando e lanciando maledizioni a chiunque gli rivolgesse la parola. Un ragazzo incurante del pericolo, gli chiese come mai fosse di cattivo umore, ricevendo una risposta data in un modo paurosamente calmo.
-Prima di tutto non capisco perché, nonostante sia quasi febbraio, fa un caldo boia. In più i miei capelli si stanno gonfiando spaventosamente, sono stanco, affamato, e sto camminando in un orribile posto pieno di belve, piante e cose che minacciano il mio cammino! Ti basta come risposta?? Ah, dimenticavo, non capisco perché quelli lì- e indicò Kiba e Naruto che saltellavano gioiosi come bambini in mezzo alla natura, giocando agli esploratori –non stiano soffrendo come me! Anzi, fanno gli Heidi della situazione!!!
Il ragazzo si allontanò in silenzio, spargendo la voce in giro che il capoclasse quella notte non aveva scopato e quindi era intrattabile. Kiba, sentì quella voce, e disse tranquillamente:
-Veramente stanotte l’abbiamo fatto.
Shikamaru, Choji e Naruto, che stavolta aveva capito di cosa si stava parlando, si girarono verso di loro inorriditi:
-Ma se eravamo nella stanza insieme a voi!
-Calma, calma- si diceva Shikamaru- magari sono andati fuori... non avranno avuto la faccia tosta di farlo accanto a noi...
-Beh, siamo stati attenti a non fare rumore
-L’hanno avuta...- mormorò affranto Shikamaru.
-Smettetela di guardarci con quelle facce inorridite!! Mi offendete!
Esclamò Kiba; Neji gli si avvicinò ancora col malumore
-Beh, tu potevi evitare di dirglielo, no?? Sei davvero stupido!
-Stanotte non la pensavi così!
Mentre i due erano impegnati nel loro battibecco, Naruto scoccò un’occhiata veloce verso Sasuke, che aveva come al solito Sakura attaccata. Sentendo come un vuoto allo stomaco, continuò a camminare senza guardare dove metteva i piedi e, inevitabilmente, cadde e si fece male al ginocchio.
Kiba si riscosse e corse verso di lui urlandogli di non morire attirando così il professore, che si avvicinò ad esaminargli il ginocchio, che era sbucciato e sanguinava copiosamente.
-Mmm, accidenti, messo così non puoi certo continuare a camminare. Qualcuno ti deve riportare alla locanda e aspettare lì con te il nostro ritorno...
Si girò verso Kiba, che era quello più vicino, ma pensò che forse era meglio affidare il ferito a uno sano di mente. Guardò quindi Shikamaru, che si era addormentato sopra una ginestra, Choji, che mangiava delle bacche di dubbia commestibilità, e infine Neji, che urlava conto il destino avverso con i capelli sparati. Scosse la testa. Ne avrebbe trovato uno normale?
-Sasuke-kuuun andiamo da quella parte, c’è un comodo anfratto!
Ecco!
-Uchiha, riportalo indietro e aspettate lì il nostro ritorno. Mi raccomando, conto su di te. Bene, noi andiamo!!
E in un batter d’occhio tutta la scolaresca si dileguò, Sakura un po’ a malincuore, lasciando i due ragazzi soli che osservavano con gli occhi spalancati il punto dove erano scomparsi tutti.
Sasuke sospirò, ci mancava solo quella. Fece per avvicinarsi a lui, ma Naruto stava cercando di alzarsi, in preda al panico, ma il ginocchio dolorante glielo impediva.
-Non preoccuparti raggiungi gli altri! Io... io me la cavo da solo, tranquillo!
Cercò di fare un sorriso convincente, ma una fitta più acuta lo costrinse ad accasciarsi di nuovo al suolo. Come alzò lo sguardo si ritrovò davanti la schiena di Sasuke, che si era accovacciato.
-Sali
-Non c’è bisogno di...
-Ho detto sali. Mi hanno detto di riportarti indietro ed è quello che farò
Gli disse secco. Naruto si aggrappò alla sua schiena arrossendo e cercando di non farsi illusioni: Sasuke lo stava trattando bene solo perché gli era stato ordinato dal professore, altrimenti l’avrebbe di certo lasciato lì. Tuttavia il suo tono non era così antipatico e freddo come ricordava, e continuava a tornargli alla mente la sera in cui, con quello stesso tono, gli aveva detto di non piangere.
Fu un viaggio relativamente breve, perché non avevano fatto molta strada e Sasuke procedeva spedito. Durante quel tempo il moro non disse nulla, concentrato su una strana tensione che sentiva sulla schiena, nel punto esatto dove Naruto lo sfiorava.
Erano così vicini. Ognuno sperò che l’altro non sentisse i battiti furiosi del suo cuore.
Non appena arrivarono davanti alla locanda, prima di entrare Naruto mormorò, impacciato.
-P-puoi mettermi giù...
-Ma se non riesci a camminare
Silenzio. Ancora dava stupide giustificazioni. L’aveva preso in braccio perché gliel’aveva detto il professore, non lo voleva mettere giù perché non riusciva a camminare da solo... perché non riusciva a dirgli che desiderava solo stare così con lui?
Entrarono e chiesero alla proprietaria se aveva qualcosa per le medicazioni; la donna gli diede una piccola valigetta contenente cotone, disinfettante e garze e si offrì di aiutarli, ma Sasuke si oppose, chiedendo solo se avevano una stanza dove potessero andare.
Li mandò in una piccola stanzina illuminata dalla luce che proveniva da una finestra, con un letto, qualche sedia e un comodino, che sembrava molto una i quelle tipiche stanze degli ospedali di campagna.
Lo depositò in silenzio sul letto. Questa volta non aveva dato giustificazioni del fatto che volesse essere lui a curarlo, ma Naruto non si fece domande ne illusioni: Sasuke era uno che non amava affidarsi agli altri, preferiva fare da solo.
Iniziò a pulirgli la ferita con il disinfettante, e fece molta fatica a trattenere i gemiti di dolore. Fosse stato con un’altra persona non si sarebbe fatto tutti questi problemi, ma con lui... si sentiva in qualche modo frenato, non voleva dargli problemi o lamentarsi, magari avrebbe pensato ancora di più che era fastidioso... già lo aveva visto piangere...
Sasuke si accorse che stava cercando di trattenersi, e senza alzare lo sguardo dal ginocchio, che ora aveva iniziato ad avvolgere con una garza, gli disse
-Guarda che se ti fa male devi dirlo.
-N-no...non mi fa male!
Cavolo, aveva cercato di non darlo a vedere, eppure se n’era accorto lo stesso!
-Non dire bugie.
Gli fece con tono ammonitore alzandosi e andandosi a sedere su una sedia vicino al letto.
-Ora non ci resta che aspettare che tornino...
Naruto rimase lì seduto, senza muovere un muscolo, cercando di non osservarlo troppo e sperando di non essere arrossito. Stare nella stessa stanza da solo con lui lo stava mandando in fibrillazione; per non parlare di Sasuke, che credeva che da un momento all’altro sarebbe impazzito e gli sarebbe saltato addosso. L’atmosfera che c’era in quella stanza era talmente intima che i sentimenti che provavano ma che per tutto quel tempo avevano tenuti nascosti, minacciavano di uscire all’improvviso.
Mentre inconsciamente faceva vagare lo sguardo sulla figura del moro, Naruto notò una macchia rossa nella sua maglietta.
-Ah, scusa, ti ho sporcato la maglietta...
Si riscosse, osservando la macchia come se la notasse per la prima volta.
-Non importa.
Si girò verso di lui per la prima volta da quando erano entrati in quella stanza, di colpo si alzò e si rimise inginocchiato come quando lo stava medicando, afferrandogli la mano. Naruto lo guardò stranito, non capiva il perché di quello scatto.
-Ma...che succede?
-Perché non mi hai detto che ti sei fatto male anche alla mano?
Lo rimproverò alzandogli il braccio per mettergli la ferita davanti agli occhi.
-Ah...beh, quello non è grave, è solo un raschio...
In realtà non voleva creargli altri problemi dicendogli che si era fatto male anche lì.
Scosse la testa.
-Uff...sei davvero un dobe...
Mormorò a voce abbastanza alta da farsi sentire. Naruto spalancò gli occhi: da quand’è che non lo chiamava così? Improvvisamente ebbe la consapevolezza che si trovava nella stessa stanza con la persona che gli piaceva, e quella persona aveva la sua mano nella sua.
La tolse rapidamente, girando lo sguardo, per timore che capisse tutto. Sasuke, sorpreso lo guardò, vedendo il suo volto andare in fiamme; perché aveva quella reazione? Istintivamente gli riafferrò la mano, facendolo voltare verso di lui.
Paura, dolore, imbarazzo...in quegli occhi c’era tutto questo.
Perché reagiva così? Lo odiava a tal punto da non volere nemmeno che lo sfiorasse? O forse.. no, non poteva essere così. Sarebbe stato terribile...o meraviglioso?
Gli vennero in mente le parola di suo fratello e quelle di Gaara

“Te lo affido, mi raccomando”
“Non voglio che soffra a causa tua”


E se davvero Naruto...?
Quell’ipotesi lo colpì con la forza di una schiaffo. Forse era davvero così, forse era ricambiato in qualche modo! Senza sapere neanche quello che stava facendo, gli strinse la mano ancora più forte, mentre quello mugugnava di disappunto
-La-lasciami... per favore...
Che stava succedendo? Cosa stava facendo Sasuke? Non lo guardava, aveva gli occhi fissi sulla sua mano ferita. Spalancò gli occhi quando sentì le labbra de moro poggiarsi sul graffio.
Tirò fuori lentamente la lingua, andando a disinfettare quella ferita con la sua saliva, assorbendo dentro di sé quel dolore. La accarezzava dolcemente, muovendo le labbra e la lingua come se quella mano fosse in realtà una bocca.
Non sentiva più nulla, solo i rumori ovattati del vento, degli uccellini, di voci di persone... l’unico suono distinto era il respiro di Naruto che si faceva via via più veloce. Spostò la bocca dalla ferita, andando a leccare il polso, e poi risalire lungo il braccio.
Naruto non sapeva se fermarlo o no, troppo preso a capire perché facesse così e soprattutto cos’era quella sensazione al basso ventre che lo faceva respirare affannosamente, quel senso di calore che non aveva mai sentito con Gaara. L’unica cosa che gli veniva da fare in quel momento era dire il suo nome.
-Sas...
Non fece in tempo a terminare che la porta si spalancò, e Sasuke si staccò di colpo mettendosi in piedi in un secondo.
Kiba entrò trafelato
-naru! Come va la gamba?
-B-bene, grazie... posso anche camminare, andiamo.
Si alzò dal letto senza dire una parola e si avviò spedito verso le scale che conducevano alla sua stanza. Kiba aveva in realtà notato il rossore del suo volto e la strana rigidità di Sasuke, ma preferì non dire niente e seguire l’amico. Ne avrebbe discusso ben bene con Neji per sentire anche il suo parere.

Dopo tanto tempo, eravamo entrati di nuovo in contatto.
Nonostante non capissi il motivo di quel comportamento, avevo capito che qualcosa tra noi era successo.
Quelle sensazioni... ero sicuro di non essere stato l’unico a provarle. Sensazioni alle quali nemmeno sapevo dare un nome.
Pensai che da quel momento le cose sarebbero cambiate, e ne fui immensamente felice...





Ciao a tutti!
Stranamente sono di fretta, quindi sarò breve (evvaiiiiiii!! Festa! ndTUTTI).
Personalmente, amo questa scena (quella tra Sasuke e Naruto intendo)! Spero che sia piaciuta anche a voi! Eh eh, le cose andranno meglio!!^^
Ah, e mi piace molto anche Neji distrutto dalla natura!! Bwahahahah
Ah, mi stavo dimenticando dell'unica cosa semi-seria che dovevo dire: rileggendo i prossimi capitoli, mi sono resa conto di essere andata un po'... oltre, diciamo, quindi temo che dovrò alzare il rating... giusto per non correre rischi. Spero che per voi non sia un problema... detesto fare queste cose con una fic già iniziata, ma non ci avevo proprio fatto caso! Scusate *inchino*
Io vado un bacio enormissimo a tutte, grazie per i commenti, vi adoro!!!
Au revoir (ma si scriverà davvero così???)^^
  
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