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Autore: LilyProngs    16/05/2009    9 recensioni
Rin è una bambina di dieci anni che è cresciuta in un orfanotrofio ed aspetta, con speranza, di poter trovare un giorno una famiglia.
Kagome è una giovane che ha appena finito il suo apprendistato ed è pronta al suo primo lavoro come assistente sociale.
Kagome e Rin si incontreranno all'orfanotrofio e questo segnerà l'inizio d una nuova vita per entrambe. Ma se il passato di Rin tornasse a galla all'improvviso precludendole ogni possibilità di gioia?
Una fic all'insegna dell'amore in tutte le sue sfumature!
E' principalmente una Sesshomaru-Rin ma anche una Inuyasha-Kagome e inizia principalmente con la storia di quest'ultima coppia per poi dedicarsi pian piano completamente alla prima.
ATTENZIONE RATING ARANCIONE DAL CAP 32!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo_11 Ecco il nuovo capitolo!

La bambina alla ricerca di un sogno

Rin teneva la testa posata sul cuscino, cercando di trovare un un po' di pace. Era molto ormai che la sottoponevano ad una serie di esami estenuanti, per lei così piccola. Mangiava poco ed era debole. Buon esempio di quella situazione era che aveva costantemente il viso pallido e le sue adorabili guanciotte infantili erano malsanamente incavate.
All'inizio aveva avuto la sfrontatezza di opporsi a quella serie di esami che le facevano tanto paura e l'indebolivano, ma il risultato era una serie di lividi su tutto il corpo e urla spaventose che popolavano di notte i suoi incubi. Oltre che usata, veniva anche picchiata.
In fondo a quella gente non importava niente della sua salute, l'importante era trovare quel maledetto segreto celato in lei: il resto era inutile, superficiale.
Ma oltre al dolore fisico, Rin era pervasa completamente da un dolore più profondo. Il senso di solitudine ed abbandono le faceva venire le lacrime agli occhi ogni giorno. Lei non sopportava piangere, non voleva dare nessuna soddisfazione a quel demone di Naraku né tanto meno alla sua falsa madre Kagura!
Non c'era spazio per lei in quel mondo, ma la cosa che la faceva più imbestialire era che il mondo oltre la vita sembrava allontanarsi al posto che avvicinarsi e lei questo non lo voleva! Era così stufa di quella vita! Voleva lasciarsela alle spalle, voleva chiudere gli occhi e dormire per sempre!
In fondo la sua vita era sempre stata una fonte di dolore, sapeva che per lei non c'era speranza nel futuro, sentiva che per lei non c'era un futuro. Non aveva mai pensato ad un momento di felicità così forte da essere tangibile, sembrava esserle negato... Ecco perchè all'orfanotrofio leggeva tanto, si rifugiava in vite altrui nutrendosi delle loro avventure, situazioni e sentimenti. Attraverso le pagine di un libro rideva, si rallegrava, piangeva e vagava in mondi a lei sconosciuti o semplicemente vedeva cose che, rimanendo chiusa nell'orfanotrofio, non avrebbe potuto vedere. Ma sapeva bene che quello era un debolo riflesso di gioia, il fantasma di una vita non sua... perchè la realtà era la prova che mai avrebbe trovato la pace.

Aprirono la porta all'improvviso, tanto da farla sobbalzare. Alzò lo sguardo ed incontrò quello di Naraku, fiammeggiante e folle.
"Ho trovato la soluzione, ragazzina!" esclamò entusiasta.
Rin attese il verdetto, sperava solo che sarebbe stata una cosa indolore.
"E... dov'è la risposta?" chiese con voce fiebile.
"Nel tuo cervello, ragazzina!" rispose trionfante.
Rin rimase a lungo a guardarlo.
Nel suo cervello? Che voleva dire? Noncapiva.
"In...Che senso?" chiese tremante.
"C'è una spece di microchip nel tuo cervello, dobbiamo tirarlo fuori" rispose l'uomo con leggerezza.
Rin spalancò gli occhi, non era possibile! Non voleva, aveva paura! No, no, basta!
Senza neanche accorgersene aveva cominciato a tremare, urlare e a dimenarsi nel suo letto. Si rese conto solo dopo un po' che delle persone la stavano tenendo, ma a lei non importava! Trovava orribile ciò che stavano per fare, ancora peggiore di ciò che avevano fatto in passato.
Si rese conto in quel momento che il desiderio di morte aveva indietreggiato in confronto al grande sentimento della paura.
Anche se sapeva che non c'era nessuno per lei in quel momento, che era sola...
In fondo a lasciarli fare, a permettere loro di toglierle la vita...Cosa ci avrebbe perso?
Niente, assolutamente niente... e mentre le sue ultime urla vibravano attraverso le pareti bianche di quei sotterranei freddi, Rin chiuse gli occhi e si lasciò andare, perfettamente consapevole che tutto ormai era perduto.


Kagome si stava rigirando nel suo letto, avvolta nelle coperte e circondata da un dolce tepore.
"Noooooooooo, lasciatemi!!!!" urlava una voce familiare di bambina.
"Sta ferma, maledetta! Aiutatemi a bloccarla!" rispondeva un uomo dalla voce spaventosa e profonda.
Kagome sentì il suo cuore preso da delle scosse e dei tremiti.
"Non voglio, ho paura, ho paura, non mi toccate!" Altre urla di quella giovane voce vibravano in uno spaventoso timore.
Kagome sentiva quella voce echeggiare in lei, vibrava nella sua gola. Scosse la testa tormentata.
"L'anestesia, così si addormenta, presto!".
Ordini, per farla calmare, per bloccare quei tremiti e quelle urla. Brividi di orrore su per la schiena.
"Nooooooooo!Noooooooo!AAAAAAAAAAAAAHHHHHH!" urlava la bambina nella sua testa,
                                                                                                                            urlava Kagome ad occhi chiusi dentro il suo letto.
Poi una sensazione di resa e abbandono,
                                                        una mano che la scuoteva.
"Kagome, svegliati! Svegliati!" intimava una voce famigliare.
Kagome aprì gli occhi di scatto metre sentiva di avere il fiatone e il cuore che batteva a mille.
Si trovò davanti al bel volto di Inuyasha, preoccupato.
Lui abbracciò di slancio, le circondò la vita stringendola forte a sé. "Kagome calmati, è tutto finito...E' stato un brutto sogno" le sussurrò dolcemente all'orecchio, mentre le accarezzava le testa con delicatezza.
Kagome si staccò lievemente da lui guardandolo negli occhi. "Portami da Rin, Inuyasha!" disse con voce ferma, anche se c'era un ombra terrorizzata nella sua voce.
Inuyasha aggrottò le sopracciglia. "Rin, che c'entra lei?E' lei che hai sognato?" chiese.
Kagome annuì ripetutamente stringendogli una mano sulla sua spalla, con disperazione. "Sì, Inuyasha, ti dico che è in pericolo! Lo sai, non è la prima volta che faccio sogni di questa intensità! Ti prego portami da lei!" esclamò implorante.
Inuyasha la guardò ancora per poi annuire. "Sì, andiamo..." disse alzandosi. In pigiama, entrambi si avviarono verso la macchina, coperti solo dai loro cappotti, nella frenesia di quel momento spaventoso.

Inuyasha era ancora dubbioso ma credeva in Kagome. Sapeva che aveva del sangue di sacerdotessa nelle vene, sì, era un potere antico che si era perso nei corsi dei secoli, ma c'era. Non era la prima volta che Kagome faceva sogni...come dire? Premonitori.
Salirono in macchina e Inuyasha mise subito in moto per poi sfrecciare per le vie tranquille di Tokyo.
Erano le 3.30 del mattino e tutta la città stava dormendo a parte qualche macchina che sfrecciava di tanto in tanto.
"Dimmi, Kagome, cos'hai sognato?" chiese mentre rallentava e si girava indietro, per poi porgerle una coperta che teneva nei sedili posteriori. Kagome la prese accennando un 'Grazie'.
"Ho sognato Rin... era su un lettino d'ospedale ed urlava... Inuyasha, io riuscivo a sentire le sue sensazioni come se fossero state mie! Aveva molta paura, era. terrorizzata! Poi però si è arresa, come se volesse... come se desiderasse morire!" spiegò, mentre le lacrime riprendevano a rigare il suo volto.
Inuyasha cercava di sbrigarsi il più possibile, si sentiva impotente di fronte al dolore di Kagome, non sapeva come fare per aiutarla! E poi voleva assicurarsi che Rin stesse bene.
"Se le succedesse qualcosa, io non so che farei. Sono stata una stupida a fidarmi di Kagura! Non sono fatta per questo lavoro!" continuava a disperarsi Kagome, stringendo forte la coperta contro il petto nella speranza di riuscire a lenire, almeno in parte, il suo dolore.
"Non dire sciocchezze, Kagome. Tutti ci siamo fidati di lei, anche il giudice! Il fatto è che ha imbrogliato tutti con quella sua facciata da madre perfetta!" rispose Inuyasha con rabbia. Ma Kagome continuava a piangere, sperava con tutta se stessa di arrivare in tempo. A proposito...
"Ma Kagome... dove devo andare?" chiese Inuyasha preso dal panico, ma Kagome rispose con calma.
"A casa di Kagura" disse: non lo sapeva, ma lo sentiva.
"Ne sei sicura?" chiese infatti Inuyasha. Lei annuì. "Sì" rispose soltanto.
Inuyasha accelerò, sapevano che la strada era lunga. Il ragazzo continuava a chiedersi come avrebbero fatto ad intervenire, immaginava che quell'enorme casa fosse impenetrabile! E non avevano prove, non potevano chiamare la polizia: per dire cosa? "La mia ragazza ha fatto un sogno magico, per favore, venite"? No, avrebbero dovuto cavarsela da soli. Avrebbe trovato un modo.
Non osò esporre ad alta voce le sue impressioni, non voleva far agitare Kagome più di quanto non lo fosse già. La sbirciò con la coda dell'occhio.
Si stringeva stretta nella coperta e i suoi occhi erano persi in un mondo che lui non sarebbe mai riuscito a raggiungere. Aumentò ancora la velocità.



"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH" Un urlo di bambina.
Kagura sobbalzò, era appoggiata con la schiena alla parete esterna della sala operatoria.
Pensava, combattuta mentre le urla della bambina la colpivano come frustate sulla schiena.
"Non farlo, Naraku, sono sicura che c'è un altro modo!" gli aveva detto, nella speranza di farlo ragionare.
"Stupida, questo è l'unico modo! Cos'è, adesso ti tiri indietro?Non ti sei fatta scrupoli finora, mi pare, non te ne è importato niente di usare una bambina fin dal principio!" ringhiò Naraku.
Kagura aveva indietreggiato a sentire quelle parole. Era vero, non si era mai fatta scrupoli, però... in fondo si era affezionata un po' a quella ragazzina... l'idea che le dovessero aprire la testa era raccapricciante.
"Lo so, ma comunque non trovo giusto questo tuo comportamento!" aveva farfugliato tenendo lo sguardo basso.
"E' troppo tardi per farsi nascere una coscienza,Kagura! Avevi solo da pensarci prima. Ora mi hai portato la bambina ed io ci faccio ciò che voglio!" disse Naraku in conclusione, per poi avviarsi per uscire dalla stanza. Kagura era stata per un pò in silenzio, per poi porsi di fronte alla porta con le braccia aperte, con l'intenzione di impedirgli di passare.
Naraku la guardò con uno sguardo furente.
"Kagura, o sei con me.. o sei contro di me" aveva detto con serietà per poi ricordarle: "Ti ricordo che abbiamo fatto un patto io e te, tu sei in vita solo grazie a me!". La sua voce un ringhio sommesso.
Kagura abbassò lo sguardo.
"Lo so, ma non posso permetterti di farle questo!" aveva poi urlato, trovando un po' di coraggio, guardandolo fiera.
La bocca di Naraku si storse in un  ghigno divertito.
"E' così dunque?" disse per poi alzare le spalle arreso. "Va bene allora,  fammi passare adesso" disse con tranquillità. Kagura lo guardò dubbiosa, per poi mettersi di lato permettendogli di uscire.
Lo vide aprire la porta, poi un gesto fulmineo, lo scintillare dei suoi artigli e la mano conficcata nel suo petto.
Kagura aveva spalancato gli occhi sconvolta, colta di sorpresa: sentì la mano di lui afferrarle il cuore per poi strapparglielo dal petto.
Kagura si accasciò a terra, tradita.
"Na... raku..." gemette. Sapeva che ci avrebbe messo un po' prima di morire, ma era pur sempre un grande dolore. Alzò lo sguardo verso di lui che sorrideva trionfante.
"Questo non fa di te una persona libera, Kagura, sai che a breve morirai... Mi dispiace tesoro, ma non posso permettere che qualcosa vada storto!" le disse per poi uscire dalla stanza.
Kagura si era accasciata a terra, mentre lentamente sentiva la grande ferita rimarginarsi.
L'aveva fatto, aveva spezzato il loro legame... Per lei non c'erano più speranze e non era neanche riuscita ad aiutare Rin. Il destino della bambina era ormai segnato.
Kagura rabbrividì pensando a cos'era successo quasi un'ora prima. In quel momento poteva solo starsene impotente ad attendere la morte.
L'unica cosa buona che aveva fatto nella sua vita le si stava rivoltando contro: le urla di Rin ne erano la prova schiacciante.
Si lasciò cadere sulla parete e chiuse gli occhi.

Naraku guardava la sua infermiera che stava lentamente iniettando l'anestesia alla piccola Rin.
Lui intanto si stava preparando per l'operazione. Stava riprendendo tutti gli strumenti mentre una frenesia folle gli faceva tremare le mani.
La risposta al mistero, il raggiungimento della formula perfetta del potere. Avrebbe costruito un essere infallibile e se ne sarebbe impossessato. Il mondo ai suoi piedi, la dominazione di ogni specie al suo controllo.
Il potere, sentiva già il suo sapore scorrere in lui.
"Ok, l'anestesia è stata fatta... È molto agitata, ci vorrà un po'" comunicò la giovane; lui la fulminò con lo sguardo.
"Non mi importa se è agitata! Le concedo mezz'ora, poi inizierò ad operare!" ringhiò bruscamente.
Tutti gli infermieri lo guardarono attoniti. Come, non avrebbe atteso? Era un'operazione molto delicata, non... poteva....
"Ma signore, non possiamo agire prima che..." aveva provato a dire di nuovo l'infermiera, per poi essere interrotta da uno schiaffo in pieno viso che la fece cadere a terra.
"Zitta, puttana! Sono io che comando qui! Osa ancora parlare e ti sbatto fuori!" urlò l'uomo.
Rin aveva sentito tutto, l'anestesia non aveva ancora fatto effetto. Cercò di calmarsi, ma tutto quello che stava succedendo la faceva agitare ancora di più.


"Siamo arrivati!" esclamò Inuyasha parcheggiando.
Kagome scese dall'auto ancor prima che la spegnesse completamente, Inuyasha la raggiunse subito dopo.
Percorsero quel vialetto dove avevano marciato per mesi in pace, con la convinzione di aver trovato un posto felice per Rin. Che ingenui, pensò Kagome.
Tutto sembrava spento e Kagome si affannò in lungo e in largo nella speranza di trovare un modo per entrare.
"Ferma, Kagome!" aveva esclamato Inuyasha, le sue orecchie si mossero cercando di carpire con la loro finezza un qualche rumore. Fece uno scatto.
"Cos'è successo?" chiese subito Kagome. Lui non rispose, si accucciò a terra e pose su essa la testa.
"Sono qui sotto, questa casa deve avere dei sotterranei" le disse, Kagome si portò le mani alla bocca per reprimere un urlo. Allora c'era un posto nascosto in quella casa!
"Come facciamo ad entrare?" chiese. Inuyasha si guardò intorno.
"Non lo so..." rispose tristemente.
Aveva sentito delle urla, un qualcosa che sbatteva con forza. Come immaginava, Kagome ci aveva visto giusto: stava davvero succedendo qualcosa di orribile. Dovevano salvare Rin, immediatamente!
Alzò lo sguardo e vide delle alte finestre che scintillavano alla luce dei lampioni. "Aspettami qui, Kagome!" disse.
Sapeva perfettamente di avere vividi in sé i suoi poteri da mezzo demone, per quanto non gli usasse quasi mai. Quello era il momento giusto.
Prese la rincorsa e con un grande balzo saltò, quasi volando, verso la finestra sbattendoci dentro frantumando il vetro.
Kagome cercò di reprimere un urlo. Sapeva bene che Inuyasha era forte e abile e la sua pelle completamente diversa e più dura della sua, ma sperava comunque che tutto fosse andato bene. Dopo un pò sentì un click dalla porta di entrata e lei si avvicinò aprendola lentamente per poi trovarsi davanti un Inuyasha in ottime condizioni, con solo un po' di schegge di vetro tra i capelli e dei taglietti superficiali sul bel viso.
"Andiamo!" disse prendendola per mano. Fece lavorare il suo fiuto e il suo udito fin quando non si trovarono davanti  ad un tappeto persiano al centro della sala. Con uno strattone alzò il pesante drappo da terra per poi trovarsi di fronte ad una botola.
"Trovato, sbrighiamoci!" disse Inuyasha caricandosi Kagome sulle spalle.
"Arriviami, Rin!" si ritrovarono a sussurrare insieme per poi scendere giù, inconsapevoli di cosa e chi, si sarebbero trovati davanti.


"Dottore, sarebbe meglio..." tentò di dire un infermiere.
"Vuoi fare la fine della tua collega?" chiese Naraku, teneva un rasoio tra le mani con il quale avrebbe rasato i capelli a Rin per agevolare l'operazione.
Rin guardava quello strumento con orrore, per quanto la sua vista stesse iniziando ad offuscarsi.
Il ragazzo dissentì terrorizzato per poi accostarsi di nuovo al lettino.
"Bene...Ed ora tacete!" disse, avvicinando il rasoio alla testa della bambina.
Rin chiuse gli occhi e prima di perdere i sensi sentì un forte tonfo ed un urlo e poi il nulla.

"Lasciala, bastardo!" urlò Inuyasha, scagliandosi contro Naraku per poi spingerlo così forte da farlo rotolare a terra.
Tutti gli infermieri osservavano la scena impietriti. Da dov'erano usciti quel mezzo demone e quella ragazza tremante che aveva lasciato sulla soglia? Comunque nessuno di loro osava intervenire. Era stato promesso loro potere e soprattutto denaro, se avessero assistito Naraku in quel progetto che tanto decantava. Nessuno di loro sapeva che avrebbero dovuto fare del male ad una bambina per raggiungere quello scopo. Certo, nessuno di loro era un santo, erano per la maggior parte laureati impettiti smaniosi di denaro e gloria... ma a tutto c'era un limite.
"Andiamocene!" disse uno uscendo di corsa e fu presto seguito dagli altri. Kagome li fermò. "Vi prego, avvisate la polizia! Chiamate dei rinforzi!" esclamò.
Il ragazzo la guardò. Se così fosse stato sarebbero finiti in galera tutti loro, Kagome sembrò intuirlo. "Ve ne prego, sono un'assistente sociale, se chiamate la polizia e date la prova di quello che è successo vi prometto che nel caso che la cosa si ritorcesse contro di voi farò in modo di ridurre la vostra pena... vi prego, lo dico anche per voi!" implorò dando il meglio nel suo tono convincente.
Il ragazzo la guardò a lungo per poi annuire. "Va bene, e lei signorina, cosa farà? E il suo amico? Naraku è molto forte!"
Al suono di quel nome Kagome sbarrò gli occhi, ma poi scosse la testa. "Non preoccupatevi, fate quello che vi ho detto prima che sia troppo tardi!"
"Dividiamoci, alcuni di noi aiutino il mezzo demone!"
Così fecero, le ragazze uscirono per andare a chiamare la polizia e i ragazzi si misero al fianco di Inuyasha.
"Bastardi, non avete capito che sono imbattibile?" urlò Naraku, per poi avventarsi su un ragazzo ma Inuyasha si mise in mezzo tirandogli un pugno: Naraku si tirò subito su e cercò di graffiarlo con i suoi artigli che Inuyasha scacciò prontamente.
Com'era quell'antica formula che si tramandavano di generazione in generazione? Mentre pensava i suoi artigli si fecero più affilati e si ritrovò ad urlare, attaccando Naraku.
"SANGON TESSO!" gridò, ma riuscì soltanto a ferirgli un braccio. Naraku ringhiò di rabbia correndo verso di lui.
Kagome, preoccupata, vedeva la lotta svolgersi ma poi si avvicinò al lettino di Rin che ormai sembrava priva di sensi, cercò di scacciare le lacrime che spingevano per uscire. "Piccola mia..." aveva sussurrato per poi toglierle delicatamente l'ago collegato alla sacchetta dell'anestesia. La copri con la sua coperta e fece per prenderla in braccio.
"Brutta troia, non toccarla!" righiò forte Naraku per poi correre verso di lei.
Inuyasha lo vide ed una furia violenta si impossessò di lui: la parte demoniaca del suo sangue ribollì furiosamente.
"LASCIALA!" gridò, lo afferrò per le vesti e lo scaraventò all'indietro. Naraku sbattè violentemente contro un muro.
Inuyasha fece un cenno a Kagome per darle il tempo di uscire. La ragazza annuì con Rin tra le braccia e prese a correre fuori, ma qualcuno la prese per le caviglie, Naraku si era ripreso in fretta.
"TI HO DETTO DI NON TOCCARLA!" urlò ancora Inuyasha lanciandosi su di lui, che sotto la forte pressione della forza di Inuyasha mollò la presa su Kagome che prese a correre furiosamente e disperatamente, nonostante il carico di Rin. Si fermò soltanto quando si trovò davanti al corpo disteso di Kagura.
"Oddio..." sussurrò tra le lacrime. Ma non c'era tempo, doveva correre, doveva andare avanti. Però...
"Siete riusciti... a salvarla..." disse Kagura debolmente alzando la testa.
Allora era viva!
"Kagura vieni con me, ti porterò fuori di qui!" disse Kagome avvicinandosi.
"No! Lasciami morire qui, non c'è più speranza per me!" esclamò Kagura per poi sputare sangue, la ragazza tremò.
"Mi... dispiace, io... non..." farfugliò Kagura per poi chiudere definitivamente gli occhi.
La sua anima, alla fine, veva smesso di essere corrotta.
Kagome le si avvicinò e le posò una mano sulla testa. Li aveva imbrogliati, aveva quasi portato Rin ad una morte certa ma, alla fine, aveva provato a salvarla.
"Che tu riposi in pace..." sussurrò Kagome per poi riprendere la sua corsa verso l'uscita.
Sentiva il lento battere del cuore di Rin, ma perlomeno era ancora viva. Scosse la testa, non era quello il momento di pensare, era il momento di agire! Doveva assicurarsi che Rin stesse bene e che Inuyasha...Inuyasha...
Questa volta non potè reprimere un singhiozzo. Si fidava di lui, ma aveva comunque paura.
Fino a poco prima aveva avuto Inuyasha al suo fianco, in quel momento aveva Rin. Sperava solo che alla fine di quella storia avrebbe potuto avere entrambi.


Inuyasha era riuscito a respingere Naraku, ma ora era quest'ultimo a predominare su di lui. Teneva la sua mano possente attorno al suo collo e stringeva sempre più forte. La presenza degli infermieri era stata inutile, in fondo, loro erano dei deboli e fragili umani.
"Ora ti uccido, brutto bastardo! Poi andrò dalla tua bella amichetta, avete fatto un grande sbaglio a mettervi contro di me! E ti prometto che appeno avrò ciò di cui ho bisogno da quella mocciosa sterminerò tutti i bastardi come te!" gli ringhiò tremante mentre stringeva sempre di più la morsa su di lui. Inuyasha cercava di graffiargli le braccia, di allontanarlo ma per quanto riuscisse ancora a resistere non riusciva ad attaccarlo.
"Ma-maledetto..." gli uscì fuori, Naraku rise.
"Ora muori, brutto figlio di..." ma non riuscì a finire che fu scaraventato via.
Inuyasha sentì la vista riaffiorare e si trovò davanti ad un gruppo di uomini e demoni in divisa, armati e pronti ad attaccare, erano arrivati i rinforzi... finalmente.


"Lasciatemi! Lasciatemi!" urlava Naraku dimenandosi, bloccato da cinque uomini.
Un demone gli si avvicinò e gli sparò contro qualcosa che emanava una luce azzurrina, dopodiché videro Naraku privo di sensi e lo portarono via, chiuso in un furgone sigillato e sbarrato.
Kagome e Inuyasha guardavano la scena mentre erano seduti sul retro di un'ambulanza al fianco di Rin che stavano curando.
"Anche lei ragazzo, dovrebbe farsi medicare" disse un dottore entrando nella vettura per poi chiudere le porte.
"Non ce n'è bisogno, grazie" rispose Inuyasha mentre il forte rumore della sirena colpiva le sue orecchie delicate e l'ambulanza iniziava a sfrecciare veloce per le strade di Tokyo.
"Ah voi demoni, con il vostro orgoglio!" borbottò l'uomo per poi dedicarsi a Rin.
Inuyasha e Kagome accennarono a un debole sorriso, per poi stringersi l'uno all'altra e guardare verso la bambina.


Kagome e Inuyasha erano nella sala d'attesa dell'ospedale.Stavano uno abbracciato all'altra, ma nessuno dei due osava parlare. Troppo forti erano state le emozioni di quella sera! Kagome riprese a piangere e Inuyasha la strinse forte.
"Ehi, calma, è tutto finito!" disse accarezzandola.
"Per un attimo... ho temuto di perdervi entrambi!" disse tra le lacrime. Inuyasha sorrise intenerito.
"Kagome, quando ho visto Naraku toccarti... sono stato preso da una sensazione che mai ho provato prima...Ho sentito il mio sangue deminiaco pulsare in maniera più forte e prepotente! Se si tratta di proteggerti, Kagome, sarei disposto anche a morire, ma anche ad uccidere, proprio com'è successo stanotte con Naraku... Per questo non ti devi preoccupare per me".
Kagome alzò lo sguardo verso di lui, commossa. Nessuno le aveva mai detto una cosa simile... intensa, un po' strana e bella, straordinariamente bella.
Sì, fin quando ci sarebbe stato Inuyuasha a proteggerla nessuno le avrebbe fatto del male.
"Ti amo, Inuyasha" sussurrò. Forse non era il momento, ma non c'era mai stata frase che le veniva più dal cuore.
Sentì Inuyasha stringerla più forte. "Anche io ti amo, Kagome" rispose.
Cadde di nuovo il silenzio.
"Signorina Higurashi?" sentì chiamare. Kagome si alzò velocemente seguita da Inuyasha. Lo stesso dottore che era stato con loro in ambulanza le si era avvicinato.
"Sono il Dottor Totosai" disse stringendo loro la mano. "Lei è l'assistente sociale della signorina Rin Shinkon,giusto?" chiese.
La ragazza annuì.
"La bambina sta bene adesso, abbiamo notato un notevole affaticamento fisico ed un'esagerata quantità di morfina nel sangue ma ora è fuori pericolo. Dev'essere stata esposta a molti esami senza l'adeguata cura. Quando si sveglierà, provvederemo a fare ulteriori accertamenti, ma volevo assicurarvi che sta bene!" disse l'anziano dottore facendo un sorriso.
"Grazie mille! Possiamo vederla?" chiese Kagome.
"Sì, solo uno alla volta però" rispose il dottor Totosai.
"Vai tu Kagome, io ti aspetto qui..." disse Inuyasha accarezzandole il viso.
"Grazie..." rispose la ragazza con un sorriso per poi sparire dietro la porta della stanza di Rin.
"Sa, ragazzo... io ero un collega del padre della bambina" esordì l'uomo d'un tratto. Inuyasha lo guardò curioso. "Davvero?" chiese.
"Si, mi ricordo bene di Naraku... una carogna a tutti gli effetti, ma anche un dottore estremamente brillante, troppo! Akira, il padre di Rin, aveva fiducia nelle sue potenzialità, ma sa, non è tutto. Non mi stupisce che Naraku sia arrivato ad un complotto simile per il potere..." spiegò l'uomo.
Inuyasha annuì. "Maledetto..." ringhiò tra sé.
Totosai sorrise e gli posò una mano su una spalla. "D'ora in poi andrà tutto bene, ragazzo" affermò rassicurante.


Kagome entrò piano nella camera e prese posto al fianco di Rin. "Piccolina..." sussurrò tra le lacrime, posandole dolcemento una mano sul viso. Era diventato così magra! Prese a stringerle la piccola mano candida. "Rin, non permetterò più a nessuno di farti del male. Sono stata una stupida, mi dispiace! Non accadrà più!" disse per poi riprendere a guardarla.
In quel momento sentì qualcosa in se schiudersi. Un affetto così grande da essere quasi insostenibile, il bisogno istintivo di dover star accanto a quella bambina e di proteggerla a qualsiasi costo.
Ora sapeva perfettamente cosa doveva fare.


I ragazzi avevano insistito molto per rimanere in ospedale, ma il Dottor Totosai aveva detto loro di tornare a casa e riposarsi: il giorno dopo molto probabilmente Rin si sarebbe svegliata e aveva bisogno di loro al massimo delle forze. Dopo un po' avevano finalmente ceduto ed in quel momento si ritrovavano nuovamente in macchina, sulla strada di casa.
Erano rimasti in silenzio a lungo fin quando Kagome aveva ripreso a parlare.
"La voglio con me, Inuyasha..." esordì a voce bassa.
Inuyasha la guardò per un attimo.
"Che intendi dire?" chiese accigliato.
"Voglio... voglio che Rin diventi mia figlia, voglio adottarla!" rispose con voce ferma.
Inuyasha strabuzzò gli occhi per poi rimanere in silenzio a pensare.
"Perchè non mi rispondi?" chiese subito Kagome.
"Stavo pensando..." rispose Inuyasha.
"Non ho bisogno del tuo permesso!Se tu non la vuoi..."
"Certo che la voglio!" aveva urlato Inuyasha. Kagome lo guardò stupita.
"Sul serio?" chiese.
Lui la fulminò con lo sguardo. "Certo, che cosa credi? Non sei l'unica che si è affezionata a lei! Anche io le voglio bene!" aveva risposto leggermente offeso, mentre le sue guance si imporporavano.
Kagome lo guardò e sorrise, per poi lanciarsi contro di lui e abbracciarlo. Sentì la macchina fare una curva violenta.
"Aaaaaaaaah Kagome, andiamo fuori strada!" urlò Inuyasha ancora più rosso in volto. Kagome si staccò da lui, sorridendo serena e risedendosi bene sul sedile.
"Sono felice, Inuyasha...È come se fosse destino averla con me" gli confessò: Inuyasha annuì.
"Sì, ho sempre notato un legame molto forte tra voi... in fondo ho sempre pensato che questa sarebbe stata la scelta più giusta, ma... era troppo presto e la scelta di adottare un bambino è importante... Ma dopo stasera..." iniziò a dire Inuyasha ma Kagome lo interruppe.
"Dopo stasera non oseresti affidarla a nessun altro" concluse. Inuyasha annuì.
"Esatto"rispose.
"È la stessa cosa che provo io!" esclamò Kagome. I due si guardarono e si sorrisero, poi ancora il silenzio che Kagome tornò a spezzare: "Saremo i suoi genitori..." sussurrò.
In quel momento, entrambi pensarono che nella vita non avevano mai fatto una scelta più giusta di quella. Che in quel momento la loro vita, dopo quella decisione indissolubile, sarebbe stata davvero completa.

Allora che dire... Come vi avevo detto questo è un capitolo molto importante. Spero davvero di avere molti dei vostri pareri perchè è un capitolo al quale sono particolarmente affezionata, sarà per la sua importanza, non so!XD
Da questo momento una prima fase della storia di Rin è finita ma adesso per lei ci saranno nuove sfide da affrontare, una strada che si apre. Però era importante che il lato oscuro della sua vita avesse fine, no?
Spero di avervi colti di sorpresa con quest'ultima rivelazione e per chi l'avesse sospettato, bravi!:)
Ringrazio:
Mikamey:Ciao cara!:)Sono davvero contenta che il precedente capitolo ti sia piaciuto!:)Be' qui hai tutte le risposte alle tue domande, spero davvero di sapere che ne pensi!:)Te l'aspettavi?Alla prossima!Un bacione!
Vale728:Ciao!Mi fa piacere che il capitolo precedente ti sia piaciuto, la scena di Inu e Kag era importante per rendere effettiva la scelta in quest'ultimo capitolo che spero davvero che ti possa piacere!:)Alla prossima!
KaDe:Ciao carissima!Be' come ho detto la dichiarazione di Inu e Kag era molto importante per questo capitolo e sono contenta che ti sia piaciuta!Per Kagura, davvero ho voluto mantenere le sue sfaccettature e comunque ha un buon ruolo in questo capitolo ed in questa storia, seppur breve!Che mi dici di questo capitolo?Grazie per la recensione!Alla prossima!Un bacione!
Draco:Ciao!:)Grazie mille per i complimenti ed eccoti il famoso 11esimo capitolo che placa tutti i dubbi!XDSì la crudeltà di Naraku è immensa e alla fine Kagura ha avuto la sua redenzione.Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto spero sia lo stesso anche per questo!:)Alla prossima!baci.
FairyFlora:Ciao mia cara fatina, eccoti finalmente il nuovo capitolo!:)Sono contenta che ti sia piaciuta la dichiarazione di Kagome e Inuyasha, volevo fosse un po' fuori dagli schemi e scherzosa, proprio da loro!:)Come vedi non ti devi scomodare, ho mandato qualcuno a salvare Rin e come vedi ha ottenuto non solo la sua salvezza ma la realizzazione del suo sogno!Attendo il tuo parere riguardo questo capitolo!:)Alla prossima!Un bacione!
Achaori:Ciao!:)Eh sì Naraku è un maledetto, ma vedi?Ha avuto quel che si merita!Immagino che tua sia felice del ruolo che ho dato a Kagura,l'ho fatta morire, lo so, ma spero di averlo fatto in maniera aprrezzabile e gloriosa!Infine eccoti il nuovo capitolo, decisivo per questa fase della storia!Che te ne pare?Grazie mille per la recensione!Un bacione!

Grazie a tutti!
Un saluto
By LilyProngs

  
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