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Autore: EcateC    19/11/2016    7 recensioni
Buonasera a tutti, sono Severus Piton.
Immagino saprete bene che nella mia schiera (intendo quella dei Mangiamorte...) è venuta alla luce una bellissima bambina, in gran segreto e da un'improbabile coppia di genitori, che è... Come dire... Non è esattamente una coppia da manuale, ecco, ma d'altronde chi sono io per giudicarli? Contenti loro, contenti tutti.
Ebbene, mi credete se vi dico che la piccola Delphini è sopravvissuta anche per merito mio? No? Eccellente, allora aprite questa storia e lasciatevi convincere da me e, perché no, anche da Bellatrix. E non vi preoccupate per Voldemort, tanto lui non può vedervi…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ributtante? Orribile? Spaventoso?

Non ho parole per descrivere il nuovo aspetto del Signore Oscuro.

Direi che “spaventosamente ributtante”  sia il sintagma più confacente.

E lei lo guarda come se fosse l’uomo più bello e desiderabile sulla terra. È seduta, inginocchiata per terra tra lui e il camino, e lo guarda con un’intensità che farebbe sciogliere e arrossire chiunque altro. 

Io non capisco. Mi limito a bere il calice colmo di vino in silenzio, come sempre. Ormai quasi tutti i Mangiamorte sono andati via, siamo rimasti giusto io e Lucius, essendo quest’ultimo il padrone di casa, e naturalmente Bellatrix, l’immancabile.

Io mi rigiro il calice amaro tra le dita, annuso l’odore pregiato di uva spina più per abitudine che per curiosità e lo butto giù tutto in un sorso, ignorando il bruciore spiacevole che mi dà alla gola. Il clima di festa si ormai sopito, e Malfoy è a dir poco impaziente di congedarsi. La sua postura troppo eretta tradisce la tensione del suo corpo, e i piedi e le ginocchia sono lievemente orientati verso sinistra, cioè verso la porta.

Di tanto in tanto guarda Draco e gli manda dei cenni impercettibili, presumo d’incoraggiamento, e per quanto siano gesti intimi tra loro due, io riesco a coglierli tutti. Sono un osservatore nato, colgo perfino gli sguardi che il Signore Oscuro rivolge verso di lei.

Ma, malgrado questo, continuo a non capire. Tutti sanno che fra loro due c’è un’intesa particolare, ma ciò che più sconvolge non è l’interesse di lui, che in fondo è comprensibile, ma è quello di lei. Con che coraggio una donna può amare una creatura così?

Guardo Voldemort mentre le passa il suo calice mezzo vuoto con quelle mani da ragno, e mi chiedo perché lui sì e io no.

O meglio, detta così sembra che io sia geloso di Bellatrix, ma non lo sono affatto, sia chiaro. Mi chiedo solo perché un essere ributtante come Voldemort possa ricevere l’amore di una donna e io, che non sono esattamente ributtante, no. 

Per carità, i miei difetti superano di gran lunga i miei pregi, sono ben cosciente del mio aspetto sgradevole e del mio carattere poco gioviale, ma non credo di essere tanto peggio di colui che ho di fronte.

-Mio Signore, perdonate se sono poco cortese- esclama Lucius alzandosi in piedi, cerimonioso -Ma credo che per me sia giunta l’ora di ritirarmi, con il vostro benestare-

-E sia, ritirati- gli risponde Voldemort con un ghigno -Non voglio certo essere motivo di attesa per la tua consorte-

-No, grazie, padrone- balbetta imbarazzato, guardando ovunque fuorché nella sua direzione -Sarò comunque disponibile per ogni vostra richiesta. Severus, Bella..-

-Sogni d’oro, Lucius…- 

Malfoy si dilegua, a passo veloce raggiunge la porta e se la chiude forte alle spalle. Senza esagerare, mi pare di sentire il suo sospiro di sollievo perfino da qui.

-Quindi siamo rimasti noi tre, il fior fiore dei Mangiamorte…- comincia Voldemort, e io non capisco se dice sul serio o se è ironico. Poi mi guarda -Tu non hai dame che ti attendono, Severus?-

Non in questo mondo, non in questa vita.

-Forse lo attendono dei cavalieri…- Bellatrix fa la battuta, tanto per cambiare.

-No, mio Signore, nessuna donna- calco bene il termine donna e lancio una delle mie occhiate alla qui presente - Voi solo siete meritevole delle mie attenzioni. Ma presumo che, a questo punto, la mia presenza sia diventata inopportuna-

-Per quale motivo?-

-Suppongo perché vorrete discutere di fatti privati con la vostra più fidata luogotenente? Di solito nelle alte sfere degli eserciti succede, e io non voglio certo essere d’intralcio-

Sembro davvero serio. Ho certe doti recitative che mi farebbero sbancare il lunario, nei teatri di Broadway…

-Se diventassi un intralcio, verresti eliminato- mi risponde Voldemort con serena ovvietà -Bella, accompagnalo alla porta-

La strega si alza in piedi con un movimento agile, sempre con la bacchetta in mano. Prima vedevo solo il suo viso che sbucava come quello di un gatto dal fianco del lord, e quei suoi occhi scurissimi e pungenti, come i miei, ma più belli. Adesso la sua figura intera mi precede, cammina spedita e mi apre la porta con un’inappropriata galanteria, il suo viso sprizza gioia da tutti i pori. 

-Grazie per essere venuto, Severus-

-È sia un dovere che un piacere, per me-

Lei mi sorride e lentamente, con il sorriso che mano a mano si deforma in un ghigno, chiude la porta.

Ecco, per lei la vera festa inizia ora. 

 

Poco tempo dopo, da Malfoy Manor mi arriva un biglietto. 

Mi informano che sono cortesemente invitato a Malfoy Manor per la festa di compleanno di Narcissa, la moglie di Lord Malfoy. Naturalmente, è solo un pretesto per mascherare una riunione di Mangiamorte.

Lo mostro a Silente, lui è della mia stessa opinione e mi firma il permesso per uscire.

È strano che due riunioni siano così ravvicinate; di solito, quando tutto fila liscio, posso passare anche tre mesi senza vedere nessuno di loro, e non mi pare che ci siano state questioni rilevanti, negli ultimi tempi.

E, infatti, non c’è nessuna riunione.

Arrivo in Sala Feste e vedo solo Bellatrix, appoggiata al tavolo con un pugnale in mano.

È strana, noto subito la sua espressione grave e incupita. 

-Dove sono gli altri?- le domando freddamente.

-Non ci sono. Siamo solo tu ed io-

Alzo un sopracciglio. Una riunione riservata a noi due significa o che hanno deciso di uccidermi o che deve essere successo qualcosa di veramente grave. Spero nella seconda.

-È successo qualcosa che non so?-

-No, niente di grave-

Ahia.

-Bene. Posso sapere la ragione della mia convocazione?-

Bellatrix mi guarda ed esita. È titubante, sotto le sue palpebre pesanti intravedo una vivida preoccupazione, che certo non può riguardare l’incolumità del sottoscritto. Una fiammella di speranza riaccende cautamente il mio istinto di sopravvivenza.

-Come mai non mi hai ancora deliziato di nessuna battutina in falsetto, Bella? Se non ti conoscessi bene, direi che sei preoccupata-

Lei continua a giocare con la potenziale arma del mio delitto, senza degnarsi nemmeno di guardarmi o di rispondermi.

-D’accordo- dico io, lasciandola perdere -Se non ti spiace, preferisco attendere il Signore Oscuro fuori-

-Il Padrone non arriverà. Sono stata io a chiamarti qui- 

-Tu?- mi viene quasi da sorridere -Hai deciso di tendermi un’imboscata?-

-No, sono incinta-

Per un attimo, rimango con la stessa espressione, come se mi fossi bloccato. Bella mi fissa con occhi esigenti, e io davvero non trovo una reazione adatta. Poi lo stupore mi coglie all’improvviso, e temo di aver assunto un’espressione da stoccafisso. 

-Come, prego?-

-Hai capito benissimo, sono incinta-

-E il padre chi è?-

Lei tace e abbassa il capo, il suo sguardo sfugge il mio, si perde nel muro, nelle tende, nelle vedute grigiastre… E a me si ribalta lo stomaco.

 

È lui.

Che orrore. Che tremendo, disarmante, sacrilego orrore.

 

Annuisco appena e ne approfitto della poltrona per sedermi. Ora capisco perché è così spaventata, poveretta.

-E l’Oscuro Signore come ha reagito?- mi sforzo di chiederle, e sinceramente mi stupisco di vederla ancora viva.

Bellatrix mi guarda negli occhi, con le labbra strette e uno sguardo tirato.

-Il Signore Oscuro- comincia, con tono insicuro -Non lo sa-

-Che cosa? E perché diavolo lo stai dicendo a me?-

-Perché devi prepararmi una pozione per abortire-

Una pozione per abortire… A mio malgrado, il mio cervello inizia a correre con entusiasmo in mille ragionamenti. Passo silenziosamente in rassegna tutti gli ingredienti e i sistemi per preparare una pozione simile, estremamente difficile e del tutto nuova per me. Adoro le sfide accademiche e adoro mettermi alla prova in questo senso. Da quando non faccio una pozione che non conosco? Ormai l’80% di quelle che preparo le conosco a memoria… Ma ciò non significa che debba attentare alla mia vita.

-Non se ne parla- rispondo duro, con tono che non ammette repliche -Non senza il beneplacito del Signore Oscuro-  

Bellatrix emette una sorta di ringhio funesto e infilza profondamente il pugnale sul tavolo -Il Signore Oscuro non deve essere distratto da simili assurdità- replica, la sua voce aumenta di un tono -Tu mi preparerai la pozione, o forse non ne sei capace?-

Ovvio che sono capace. La sola idea mi alletta, ma non per questo, ripeto, devo attentare alla mia vita.

-Perché non vai al San Mungo a chiederne una già pronta?- la dileggio. Madame Lestrange, la più efferata dei Mangiamorte, che va in ospedale per abortire…

-Non fare il cretino con me-

-E tu non importunarmi con proposte che potrebbero contrariare il Signore Oscuro. Mi stupisco di te, Bella-

-Io sola so che cosa può contrariare il Signore Oscuro, e per questo ti chiedo di collaborare per evitare che accada- la sua voce trema di collera, tanto che mi parla tra i denti.

-Non puoi saperlo con assoluta certezza. Non hai mai pensato che potrebbe volere il concepito?-

La diretta interessata tace, ma io lascio comunque la parola a lei.

 

 

 

 

-Aspetta, tu. Non ti ho congedato-

Io, Bellatrix, faccio un profondo inchino, evitando accuratamente di guardare il Signore Oscuro. Da quando ho fatto quella rovinosa scoperta, non riesco più a guardarlo negli occhi, né a parlargli. Me ne resterei tutto il tempo accucciata per terra con la testa tra le mani e le ginocchia sul petto.

-Come posso ancora servirvi, mio Signore?- domando tremula, mentre anche l’ultimo dei Mangiamorte -Severus Piton- si materializza altrove. 

-Spiegami, che cosa ti prende?- esordisce tagliente, facendo dondolare il calice di vino tra le dita -Sei taciturna, distante... Che cosa ti prende?-

-Niente, mio Signore- mento, pur sapendo di non doverlo fare. Ma in che altro modo posso comportarmi!?

-Il tempo non è stato clemente con te. Mi ricordo com’eri da giovane, eri una splendida donna, il fiore più bello e peccaminoso di tutti. Mentre ora vedo solo un’ombra…- e mentre parla, allunga un dito pallido e affusolato mi sfiora la guancia -Un’ombra stanca e sfiorita, ma pur sempre bella e incapace di mentire. Bada di parlare, non ho pazienza a sufficienza-

Quell’indice mi sembra ghiaccio ruvido, caldo e freddo in un solo corpo. Ma non devo pensare a questo, non adesso.

-Mio Signore, f-fuori sono cambiata, ma dentro sono rimasta la stessa. Solo la mia fedeltà per voi è accresciuta- cerco invano di temporeggiare, la voce mi trema quasi più delle mani.

-Fedeltà, o forse intendevi lealtà? Le spose sono fedeli, Bellatrix, non travisare il tuo ruolo-

-No, non… So bene qual è il mio posto, padrone, non oserei mai mancarvi di rispetto-

-E allora perché osi serbarmi dei segreti?-

Indietreggio senza volerlo e mi stringo in me stessa, il mio cuore pompa così forte che quasi ne sento i battiti.

-Perché ho molto timore di voi e di indisporvi- tento di giustificarmi, e dal modo compiaciuto in cui mi sorride capisco che sono le parole giuste da dire.

-Parla liberamente- 

-Posso tacere?-

-E contravvenire a un mio ordine? Perché quando voglio che parli, taci, e quando ti impongo di tacere, parli?-

Annuisco e prego Bellatrix e le altre stelle di infondermi quanto più coraggio possibile, perché non ne ho mai avuto così bisogno come in questo momento. 

-Mio Signore- inizio, con una vocina che non faccio di proposito -Voi mi perdonerete, mio Signore, è successa una cosa che fino a poco tempo fa reputavo totalmente impossibile, perfino impensabile e…- feci un sospiro, che mi uscì tutto seghettato dai tremori. Quanto è difficile, sputare spilli e veleno sarebbe senz’altro più facile -E, voi sapete che la mia fed… La mia lealtà per voi supera qualsiasi confine e che non farei mai qualcosa che vi possa indisporre…-

-Arriva al punto-

-Sì, ecco io…- mi faccio coraggio -Io sono incinta, padrone, di voi-

Ecco, l’ho detto. 

Confesso la parola e chiudo subito gli occhi, quasi trattengo il fiato. Non è stato poi così terribile, ora che gliel’ho detto mi sento quasi meglio, più libera. Ma intanto sopra la mia testa tutto tace.

Silenzio. 

Passa un minuto interminabile, per fortuna ho la scusa di restare inchinata e di non guardarlo negli occhi, coperta come sono dalla cascata lunga e tempestosa dei miei capelli.

Poi si alza. Anche se sto guardando il suolo, vedo che si erige in alto e io per converso mi spingo più in basso, sulla mia schiena. Conosco bene che fine fanno le serve che rimangono incinte dei padroni, in casa mia con mio padre e mio zio è successo diverse volte. Nella migliore delle ipotesi queste donne venivano esiliate dal Manor con l’ordine di non avvicinarsi mai più alla nostra famiglia, nella peggiore…

-Su la testa- 

La sua voce ha un che di solenne e io le obbedisco. 

Lo vedo, i suoi occhi sono stranamente calmi, non bruciano d’ira come avevo immaginato. Tace, pensa e mi guarda, immobile come un serpente.

-Quante altre sorprese dovrò aspettarmi da te, Bellatrix? Prima perdi la profezia che ti avevo affidato, poi fai di tutto per giacere con me, e adesso mi propini un erede che non ti ho mai chiesto. Che cosa devo fare con te?-

-Mi dispiace tanto, padrone- proruppi in un lamento, che stonava con la pacatezza della sua voce -Credetemi se vi dico che non avrei mai immaginato una simile eventualità, ero certa che non potesse accadere…-

-E per quale motivo, se sanguini ancora? O forse hai creduto che io non fossi abbastanza uomo?-

-NO!- mi butto in ginocchio e striscio ai suoi piedi -Non pensatelo neanche, mi riferivo unicamente a me! Io credevo di essere sterile, voi non c’entrate, vi prego-

Afferro la sua veste e quasi appoggio la testa su di lui, per coprirmi, perché vicino a lui mi sento protetta.

-Ti sei salvata. E non temere, non ti punirò per questo erede, anche se serbi così poca fiducia nei miei confronti… Dopo tutto quello che faccio per te dentro e fuori dal letto, credevo avessi capito che non ho interesse a farti del male-

Sorrido, è vero. 

Alzo il viso per guardarlo, chissà se capisce che gli sto dicendo ti amo con gli occhi. Forse è una mia deviazione mentale, ma la generosità e la pazienza che riserva a me non l’ha mai concessa a nessun altro. Mi privilegia in vari modi, e io lo ripago donandogli tutta me stessa e nel modo che lui preferisce.

-Padrone, sappiate che me ne occuperò io, per voi sarà come se non fosse mai accaduto. Domani mi procaccerò una pozione per disfarmi del feto, e poi…Poi…- mi blocco perché il mio Signore ha letteralmente cambiato espressione.

-Padrone?-

-E poi cosa fai?- mi esorta, stizzito -Continua pure, Bellatrix. Mi incuriosisce questo tuo spirito d’iniziativa-

-Ho detto qualcosa che vi ha offeso?-

-Hai deciso per me e al posto di me- scandisce molto chiaramente -Se non è abbastanza offensivo questo, non so cosa lo possa essere-

-Vi chiedo perdono, allora. Ma cosa volete dire?-

-Voglio dire che non ti disferai proprio di niente, finché non te lo ordinerò io. È chiaro?-

Annuisco, basita.

-E nessuno lo dovrà sapere. Quando il tuo ventre diventerà troppo gonfio per essere celato, provvederò io stesso a confonderlo. È chiaro?-

Annuisco di nuovo, più basita di prima. 

-Bene-

-Ma quindi lo volete tenere?-

-Non ho detto questo, lasciami decidere!-

-Sì, padrone-

…E intanto che lui decideva, il bambino, che poi ho scoperto essere una bambina, cresceva indisturbato dentro di me. Lui non mi ha mai detto espressamente che lo voleva, ma l’ho desunto io da certi suoi comportamenti.

Per il mio Signore ogni occasione era buona per costringermi a stare chiusa in Malfoy Manor e impedirmi di combattere. È rimasto compiaciuto anche quando l’ho informato del sesso del bambino, io che speravo ardentemente il contrario… Ho capito come fa, anche quando facciamo l’amore non è mai stato così delicato come lo è ora.

Mi rincresce ammetterlo, ma Severus Piton aveva ragione anche questa volta.

 

 

 

 

 

Grazie, Bellatrix, sono un genio, lo so.

E così, il 30 dicembre 1997 nacque Delphini, un’adorabile scimmietta urlatrice dai capelli argentei e pennellati di azzurro.

Io l’ho vista, sapete, come più fidato Mangiamorte mi hanno consentito di accedere nelle stanze private e di vederla, e devo ammettere che ne fui profondamente colpito. Non credevo che da un essere sporco come Voldemort potesse nascere una creatura così pura e innocente. 

E quando chiesi a Bellatrix il motivo del nome, lei mi diede una risposta che a un primo acchito poteva sembrare dura e anaffettiva, ma per un osservatore come me non lo fu.

-Credo che ci sia una costellazione che si chiami così. Ma guardala, sembra la fata turchina. Non vale una stella-

-Perché per te vale molto di più, non è vero?-

Bellatrix non ebbe il coraggio di replicare, e l’ultima cosa che notai prima di andarmene, fu che Delphini aveva gli occhi di sua madre, proprio come Harry Potter.

 

 

 

 

 

 

 

Note

Ciao a tutti :D
Ho fatto una pausa con la mia nuova long e ho pubblicato questa piccola storia. Spero che vi sia piaciuta, avevo voglia di dar voce a Severus, e poi il concepimento/la scoperta/la nascita di Delphi sono per me motivo di notevole ispirazione, tanto che qualche settimana fa ho inserito Delphini tra i personaggi nuovi, se la volete nel fandom andate a confermare la sua presenza, così diventa un personaggio stabile! :)
Qui ho voluto sottolineare l’amore indiretto e sottaciuto che i genitori oscuri provavano per la figlia, che solo un genio come Severus Piton poteva cogliere appieno, e come sempre quando c’è lui non può mancare un riferimento a Lily Evans. Ditemi se vi è piaciuta, se avete preferito la precedente (“il mito del cielo”) e se ne volete altre simili! A presto :)
   
 
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