Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Blue Eich    19/11/2016    8 recensioni
1. «A-Allora, ti muovi, o no?» la sentì borbottare, con lo sguardo rivolto alla finestra per evitare il suo, nella sciocca paura di scorgervi altra derisione.
2. «Sei come un'arancia. Sembri tanto chiuso e impenetrabile, ma in realtà sai essere tenero… Quando vuoi.»
3. Inoltre, constatò che quel vecchio indumento, addosso a lei, stava molto meglio che a lui – ma ammetterlo ad alta voce non era strettamente necessario.
4. Essere malato, per quanto poco cool, non era poi così terribile.
5. «Scemo, certo che lo so» gli fece eco lei, stringendo i pugni sulla gonna come per sfogare il nervosismo. «Infatti volevo che suonassi l'altra insieme a me…»
6. Aveva dormito con Soul senza accorgersene, un'altra dannatissima volta.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da molto tempo, Maka dormiva sempre meno spesso nella propria camera: trovava più confortevole il materasso di Soul e la compagnia di quest'ultimo, rispetto alla solitudine. Infatti quella sera aveva la testa poggiata contro il suo petto scoperto, le spalle esili in mezzo alle sue gambe, in cui era rannicchiata quasi fossero un rifugio, come poteva esserlo una scatola di cartone per un gattino ingenuo. Lui guardava distrattamente la televisione in fondo alla stanza, reggendosi ai cuscini con le braccia e gettando di tanto in tanto occhiate alla sua Meister, intenta nell'avida e silenziosa lettura di un libro. Si soffermò involontariamente su quanto fossero grandi i suoi occhi verde muschio, mentre proseguivano curiosi in quella fitta foresta di parole e punteggiatura. Così bella con le gambe incrociate all'aria, quel leggero top estivo di una sfumatura pastello e le solite codine laterali. Non avrebbe potuto essere più naturale di così.

Tentò di sollevare la copertina per infastidirla un po', ma ricevette un mugugnato: «E dai, Soul» che lo fece desistere dal suo intento. La ragazza riabbassò il volume e lui tornò a fissare le noiose immagini colorate che si susseguivano sullo schermo, sentendosi sempre più appesantito dalla stanchezza per via dell'impegnativa giornata trascorsa.

Dopo un po', avvertì la testa di Maka abbandonarglisi totalmente contro il petto con un lento movimento, mentre le mani si abbassavano piano, portando il libro adagiato sul suo ventre piatto. Sbirciando, si accorse che la bionda aveva chiuso le palpebre, le dita ancora un poco piegate e la bocca appena dischiusa. Una bocca rosea che sembrava quasi un implicito invito a baciarla delicatamente. D'istinto, cercò di sporgersi senza sciogliere quella posa e la fissò da sottosopra, soffermandosi sui morbidi lineamenti del suo volto. Poi le diede un bacio a fior di labbra, veloce, umido di calore. «Buonanotte, secchiona» sussurrò, parlando direttamente sulla sua pelle – e fu come sfiorare una pesca.

«Soul…» la sentì bofonchiare nel sonno, in un sussurro confuso, mentre arricciava buffamente il naso.

Lui si ritrasse e la distese, posando la sua testa nella parte più a destra del guanciale. Con un deciso colpo sul tasto rosso del telecomando spense la televisione, poi si voltò per soffiare sulla tremula fiammella della candela sul comodino e calò il buio. Ciò non gli impedì tuttavia di bearsi del viso addormentato della Meister: riusciva a sprigionare una bellezza impensabile. Le accarezzò fuggevolmente una ciocca castano chiaro, prima di chiudere gli occhi e stringerla, senza poter immaginare che la sua mano non si sarebbe mossa da lì fino al risveglio.

 

Maka si destò con un rapido sfarfallio di ciglia, nonostante il suo cervello desse l'impressione di essere ancora nel mondo dei sogni. Riacquistata un minimo di lucidità, si accorse della sagoma maschile accanto a lei. Subito le si raggelò il sangue e si sforzò di non muovere neanche un muscolo, mentre sentiva le guance andare in fiamme. Aveva dormito con Soul senza accorgersene, un'altra dannatissima volta. E stavolta, come se non bastasse, lui si era addormentato stringendo un ciuffo dei suoi capelli e impedendole di sgattaiolare via senza il rischio di svegliarlo. Avvicinò la mano alla sua e la sfiorò molto delicatamente nel tentativo di fargli allentare la presa, ma il ragazzo reagì borbottando qualche sillaba incomprensibile e passò a stringerle, involontariamente, anche la mano. La maestra diventò letteralmente bordeaux e serrò le labbra, chiedendosi cosa fare. Era così tranquillo e in pace che, strano ma vero, non le passava neanche per la mente di colpirlo. “Dovremmo perdere questo brutto vizio…” pensò per ultimo, rassegnandosi ad accentuare la dolce stretta e, almeno per quella mattina, dormire un po' più del previsto.



 

 

Angolo Autrice
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Salve! Finalmente ce l'ho fatta a pubblicare l'ultimo capitolo. È uno di quelli che ho preferito di più scrivere, perciò spero sia piaciuto anche a voi.
Non credo di avere molto altro da dire a questo giro, se non che ringrazio sinceramente tutti i lettori e recensori per avermi seguita.
Lunga vita alla SoMa!
Grazie ancora a tutti, alla prossima.
-H.H.-


 

   
 
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