La prima notte in cui Regina si materializzò in quella camera da letto, Emma Swan dormiva profondamente. (...) E Regina si limitò a guardarla, senza muoversi di un millimetro dal punto in cui si trovava, timorosa di svegliarla. (...) il suo più grande peccato, era probabilmente quello di soffermarsi, ogni notte più a lungo, su quelle labbra rosate, che segretamente moriva dalla voglia di assaggiare.