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Autore: fenris    22/11/2016    4 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                          Incontri/scontri

La notte calò serena sul castello, mentre Inuyasha e i suoi compagni si preparavano all'arrivo di Mouju, il demone tartaruga che aveva giurato di prendere la corazza custodita nel palazzo e il mezzodemone cane stava riflettendo su come combatterlo vide Kagome nel cortile che guardava la luna.

”Kagome, che hai?”, la ragazza si sedette a terra e sospirò.

” Niente, Inuyasha, è solo che sono un po' stufa di tutto queste battaglie, quando ci sarà concesso vivere in pace?”. Inuyasha si sedette accanto alla ragazza e sospirò.

” Vorrei risponderti, Kagome, anch'io vorrei potermene stare in pace dopo due secoli che lotto per sopravvivere, però ammetto che non saprei accontentarmi di una vita tranquilla e senza pericoli. Tu...che pensi di fare quando la sfera sarà distrutta?”. La ragazza sospirò, in realtà neanche lei era del tutto certa di cosa avrebbe fatto, una cosa era sicura, non sarebbe più riuscita a riadattarsi totalmente al mondo moderno.

” Inuyasha, io...” In quel preciso momento una sfera di fulmini colpì il fianco del castello, annunciando l'arrivo di Mouju, che sembrava tutt'altro che disposto a calmarsi e ragionare.

” RIDATEMI LA MIA ARMATURA!”. Inuyasha imprecò, mai che fosse possibile starsene in santa pace, ma era inutile lamentarsi, quindi sfoderò Tessaiga e insieme a Kagome si diresse alla zona colpita, dove trovarono Sango intenta a scagliare l'Hiraikotsu contro la tartaruga volante, ma senza danneggiarla e sarebbe stata colpita da uno dei suoi fulmini se il compagno di squadra non fosse riuscito a intercettarla con una Kaze no kizu.

“ Sango- parò un altro colpo- dove diavolo è quel pervertito di un monaco?!”, urlò Inuyasha a Sango, intenta a lanciare il suo boomerang a più non posso.

” Sta mettendo una barriera intorno all'armatura- placcò Kagome che stava per essere colpita- ma non so quanto durerà.”.

Uno sbuffo del ragazzo fece intendere che non si aspettava molto tempo, ma la cacciatrice di demoni, intenta ad attaccare le zampe di Mouju, non era d'accordo.

” Non fare così, sono certo che se la caverà."

 Peccato che proprio in quel momento dal capanno dove si trovavano Miroku e i soldati schizzò in aria a tutta velocità la corazza che avrebbero dovuto difendere e si attaccò al guscio del suo ex proprietario, che divenne più appuntito e ancora più duro e gli occhi di Kagome si ridussero a due fessure.

” Sango...fammi un piccolo favore.”.

“ Imparare quando stare zitta?”.

“ Sì.”. Nel frattempo il demone stava gongolando e attorno a lui apparvero una decina di sfere di fulmini.

” Grazie per la corazza, umani e ora....MORITE!”, sparò i globi elettrici con la chiara intenzione di distruggere tutto, ma vennero risucchiate dal vortice di Miroku, arrivato proprio in quel momento.

” Scusate il ritardo, uno dei soldati ha dato di matto. Ah, e penso che il daimyo voglio farci pagare i danni”. Il gruppo(ignorando bellamente i contabili che li inseguivano)si diresse verso il mostro, scappato verso verso la foresta, dove riprese la battaglia. Miroku e Sango cercarono di colpire l'avversario con i sutra e l'Hiraikotsu, ma senza successo e anche le frecce di Kagome non riuscivano a scalfire il guscio, quindi Inuyasha decise di tentare il suo attacco “o la va o la spacca”, Tessaiga scaglie di drago, ma venne fermato da Kagome.

” Non ci provare neanche, l'altra volta ti sei quasi distrutto le mani.”, il mezzodemone sbuffò.

” Non sei mia madre, ma se proprio insisti...”. Tessaiga si ricoprì di cristalli, preparandosi a sparare il Konhosoha e Mouju sorrise, Moryomaru aveva detto che se avesse preso l'onda di diamanti avrebbe ottenuto una corazza invincibile, quindi provocò l'avversario.

” Ehi, razza di pulce, prova pure ad attaccarmi. Tanto anche con una spada come quella nessun misero mezzodemone potrà mai scalfirmi.”. Inuyasha digrignò i denti, era stufo di essere considerato debole per ciò che era, ma gliel'avrebbe fatta vedere, in breve di quella brutta imitazione di una tartaruga sarebbe rimasto solo un puntaspilli.

Si preparò a scagliare il suo attacco, ma proprio in quel momento dagli alberi sbucò fuori una trottola di vento che colpì Mouju e lo fece volare in aria fino a quando non precipitò, creando un profondo cratere. Il vortice si posò a terra e smise di ruotare, rivelandosi un ragazzo di vent'anni vestito con un kimono ricoperto da spallacci, gambali e tekku(protezioni per mani e avambracci) con una borsa sulle spalle e la mascella di Inuyasha e degli altri arrivò a un paio di centimetri dal terreno, quello aveva messo ko senza armi un demone che insieme erano a malapena riusciti a scalfire. Non fecero in tempo a capacitarsi della cosa che Mouju saltò fuori dalla buca e creò altri fulmini.

” MISERO UMANO, COME HAI OSATO?! CHI TI CREDI DI ESSERE PER COLPIRMI COSì!”, il ragazzo si limitò a poggiare la borsa a terra e ad assumere una posizione che Kagome riconobbe come la guardia del Karate.

” Mi chiamo Kenichi Saotome , guerriero dell'isola di Okinawa. Quanto a come ho osato, beh, non sei né il più forte, né il migliore dei demoni che ho preso a pesci in faccia.”. Il tartarugone ruggì e si scagliò sull'avversario, che lo schivò con un salto e atterrò sul guscio colpendolo con un calcio devastante, che lasciò una grossa crepa e una ferita nell'animo del demone, che venne scaraventato nuovamente a terra. Rialzatosi sparò su Kenichi tutto quello che aveva, ma lui deflettè le sfere d'energia semplicemente colpendole con le mani e prima che qualcuno potesse anche solo vederlo muoversi si avvicinò a Mouju e lo colpì con un calcio frontale, poi riprese la borsa, mentre il demone tartaruga si divise in due metà perfette. Nel frattempo gli osservatori dello scontro erano crollati a terra incapaci di realizzare quello che avevano visto.

” S-sango, per favore, dimmi che sto sognando.”, la sterminatrice di demoni non riuscì neanche a rispondere alla compagna, mentre Inuyasha riuscì lentamente a rialzarsi.

” C-chi diavolo sei tu?”. Il guerriero intanto stava scrocchiando il collo, poi guardò verso l'interlocutore.

” L'ho già detto, mi chiamo Kenichi Saotome. Voi invece siete Shippo, Kirara, Sango, Miroku, Kagome e Inuyasha, giusto?”, disse indicando di volta in volta i membri del gruppo, stupiti che inoltre conoscesse i loro nomi.

Miroku lo fissò sospettoso.

” Come fai a conoscerci?”, per tutta risposta il nuova arrivato prese dalla borsa un cristallo rosso, che lanciò a Inuyasha, che lo annusò sospettoso.

” Come hai fatto ad avere quest'affare? Lo ha tenuto Shiori dopo che io stesso l'ho distrutto.”, per tutta risposta Kenichi ridacchiò.

” Shiori? È stata per due mesi la mia migliore allieva e mi ha raccontato molte cose su di voi. Comunque...solo io ho fame?”. Un ruggito proveniente da Inuyasha e Kagome valse come un no e pochi minuti dopo avevano attrezzato un piccolo campo con tanto di zuppa sul fuoco e dopo mangiato Kenichi si ritrovò sommerso di domande.

” Oh, basta, uno alla volta!”. Cominciò Inuyasha.

” Come conosci Shiori?”.

” Come hai fatto a ricoprirti di vento e distruggere Mouju?”.

” Ce ne sono altri come te?”.

” Che diavolo ci fai qui?". Kenichi si alzò e si appoggiò a un albero.

” Allora, sono arrivato al villaggio di Shiori perchè avevo bisogno di allievi a cui passare le mie conoscenze e lei è stata la mia prima scelta, dimostrandosi più che all'altezza delle mie aspettative, inoltre mi ha parlato molto di voi.”. Quando finì di parlare venne avvolto da un forte vento, mentre le sue braccia si ricoprirono di metallo:” Quello che sto usando si chiama Ki ed è l'energia spirituale che ogni essere senziente possiede e con un certo addestramento si può arrivare a manipolarla, anche voi in qualche modo potete usarla, ma in modo piuttosto incompleto. Attraverso essa è possibile aumentare di molto le proprie capacità fisica e manipolare gli elementi, anche se il metodo varia da persona a persona e se me lo permettete vi insegnerò cosa intendo. Inoltre oltre a me sono venuti i miei tre fratelli adottivi, anche loro di Okinawa e anche loro stanno cercando allievi e per l'ultima domanda..”, si risedette e assunse un'espressione mesta:” Mio padre di recente ha percepito la presenza di un grande male su quest'isola e ha ordinato a me e ai miei compagni di scoprire di cosa si tratta e soprattutto di riportare le conoscenze sul Ki che qui sono andate perdute secoli fa, ma se non vi dispiace di questo riparleremo nei prossimi giorni.”.

Il gruppo rimase in silenzio per qualche minuto riflettendo sulle parole del loro nuovo compagno, sospettavano che ili male citato da Kenichi fosse Naraku, ma Sango era convinta che ci fosse qualcos'altro sotto, con le sue capacità lui non sarebbe stato un problema per il guerriero, soprattutto se accompagnato da altri tre come lui. Peccato che proprio mentre era impegnata in questi ragionamenti sentì una pressione sul fondoschiena e si voltò infuriata verso l'autore del misfatto. Tre secondi dopo Miroku aveva la testa affossata per dieci centimetri nel terreno e Kenichi non potè fare a meno di chiedersi in che razza di gabbia di matti fosse finito....beh, almeno avrebbe avuto di che divertirsi, chissà chi avevano incontrato i suoi compagni?

                                                                                                                     *************
Le acque del lago erano nere e piene di cadaveri di animali o uomini, erano settimane che nessuno osava avvicinarsi....fino ad ora. Due figure arrivarono sulle sponde del lago e una di loro l'acqua con un khakkhara, che crepitò d'elettricità e tanto bastò a risvegliare l'essere che riposava nel lago, o meglio, che si era sostituito a esso. L'acqua si sollevò in aria trasformandosi in un immenso essere vorticante, con un volto maligno al centro con tanto di zanne pronte a divorare chiunque fosse abbastanza pazzo da provare a bere.

” Miseri umani, siete in vena di suicidarvi?”, il monaco che aveva toccato l'acqua non rispose all'essere e cedette il passo alla sua compagna, una miko dai lunghi capelli neri, che osservava il demone con espressione indifferente. Questi, vedendosi preso in giro, si fiondò sulla sacerdotessa, che si limitò a mettere la mano davanti a sé e il suo nemico venne respinto all'indietro da una potente onda d'urto, poi la sacerdotessa mise le mani a coppa e in aria comparvero diverse frecce di luce, crepitanti d'elettricità, che si abbatterono una a una sul demone d'acqua, finchè non ne rimase traccia. La sacerdotessa sentì un applauso provenire da dietro di lei e voltandosi si inchinò al suo maestro.

” Come sono andata, Kanata-sensei?”, il monaco, che aveva sopra il classico vestito dei monaci buddhisti una leggera corazza e delle protazioni sugli arti sorrise.

” Benissimo, Hitomiko, hai imparato molto in fretta, ormai non ho più niente da insegnarti.”.

La donna avrebbe voluto saltare di gioia, quell'uomo era apparso alcuni mesi prima al suo villaggio, dove si era sbarazzato in pochi secondi di demoni che lei era a malapena riuscita a danneggiare e le aveva proposto di diventare sua allieva e alla risposta affermativa di lei erano seguiti mesi di allenamenti massacranti, con tanto di muscoli spezzati e ossa rotte, visto che a quanto diceva Kanata Sosuke oltre alla mente era sempre necessario migliorare anche il corpo e inoltre aveva cominciato a provare qualcosa più che semplice ammirazione per il maestro. Purtroppo almeno per il momento non ci sarebbe stato nessun seguito, perchè lui aveva un compito.

” Hitomiko, visto che hai completato il tuo addestramento io devo lasciarti. Devo riunirmi ai miei compagni, ma ti assicuro che ci rivedremo a breve.”, i due si abbracciarono e Hitomiko salutò l'uomo, che dentro di sé sospirò, si era affezionato a quella ragazza,ma un'altra parte di lui ghignò sadico, aveva incontrato Kenichi giorni fa e gli aveva detto che nel gruppo che cercava c'erano anche un monaco e una sacerdotessa e li avrebbe tortur-cioè allenati a dovere.

                                                                                                                      *********

Era notte e in un piccolo villaggio diroccato di demoni toro alcune guardie sbadigliarono, stufe marcie di fare da guardia al cosiddetto tesoro sacro del villaggio, una sfera bianca e nera i cui coloro si mescolavano in continuazione nei modi più diversi. Stando a quanto dicevano gli anziani era stata consegnata loro secoli fa da un potente demone maggiore e se fosse stata distrutta tutta la loro specie sarebbe finita, ma in realtà nessuno sapeva di cosa si trattava e a nessuno sarebbe fregato della sua scomparsa, tanto che la presenza di guardie era perfettamente inutile. Peccato che proprio quella sera qualcuno avesse deciso di ficcanasare, due figure, una enorme e l'altra incappucciata di dimensioni umane, entrarono nel villaggio senza essere visti e si diressero verso il tempietto dove era tenuto il globo. Quando le guardie li videro gli puntarono loro delle armi.

” Chi siete? Nessuno può entrare qui, smammate!”, l'intruso più grosso si fermò, ma il compagno non se ne curò e si diresse verso il tesoro. Uno dei demoni gli si piazzò davanti e tentò di colpirlo con un pugno, ma all'altro bastò una mano per fermarlo, poi estrasse un nunchaku e con un semplice movimento scaraventò la guardia dall'altra parte della piazza. I compagni dello sconfitto si scagliarono sulla figura incappucciate, ma il suo amico non stette a guardare e li tramortì a suon di pugni, mentre l'altro prese la sfera tra le mani e la strinse fino a romperla in mille pezzi, poi urlò al compagno con voce femminile:” Jinenji, sbrigati, tra poco avremmo tutto il villaggio alle costole e non ho voglia di metterli tutti al tappeto.”.

I due quindi scapparono a tutta velocità dal paese, dove nel frattempo gli altri abitanti si erano svegliati e cercavano di capire cosa diavolo fosse successo. Due ore dopo Jinenji e la sua compagna erano arrivati nei pressi di un fiume, dove lei si era tolto il mantello, rivelando una figura paffutella, ma non grassa, con occhi e capelli neri, con due orecchie da tanuki sulla sommità della testa e una cicatrice che andava dalla spalla alla mascella. Il mezzodemone si lavò la faccia, poi si rivolse alla compagna.

” Maka, sei sicura che tutto questo fosse necessario? Quello che abbiamo fatto è stato anche peggiore di un furto.”, la ragazza sospirò, Jinenji era un buon amico e sarebbe diventato senza ombra di dubbio un grande guerriero, ma aveva il cuore troppo dolce.

” Lo so, ma era necessario, sono secoli che i nostri simili hanno problemi a controllare i loro poteri per colpa di quei cosi e quello che abbiamo appena distrutto era l'ultimo rimasto. Poi quelle teste di toro non sapevano neanche cos'era.”. Jinenji ripensò agli avvenimenti degli ultimi mesi, successivi al suo incontro con Kagome e Inuyasha, da lì in poi era riuscito a convivere più facilmente con gli abitanti del suo villaggio, ma spesso si sentiva ancora fuori posto, poi era arrivata lei, Maka Kosaka. Appena apparsa si era sbarazzata di un branco di orchi grossi tre volte lei usando semplicemente un bastone e una zappa, poi aveva chiesto al mezzodemone di diventare suo allievo e di accompagnarla a distruggere alcuni artefatti, che a suo dire, bloccavano buona parte dei poteri di tutti i mezzodemoni giapponesi e lui aveva deciso di accettare, un po' per ammirazione, un po' perchè lei era il suo primo simile femmina che incontrava, così era partito con la benedizione della madre e nel corso del viaggio erano diventati amici.

Mentre rifletteva però ricevette una botta in testa dalla compagna di viaggio, segno che era ora di allenarsi, così prese la sua zappa e si mise in posa da combattimento. Maka afferrò a sua volta dei tonfa e fece un ghigno bastardo che fece rabbrividire il povero Jinenji.

” Mio caro, ora che hai distrutto tutti i blocchi posti sulla nostra specie potremmo fare sul serio, invece di esercizi super noiosi(che chiunque altro giudicherebbe come massacranti).”, si scagliò contro l'allievo scaraventandolo verso la foresta, poi dalla schiena le spuntò una coda da tanuki e la usò per colpire Jinenji, che riuscì a malapena a parare con entrambe le braccia. Probabilmente avrebbero fatto male a lungo.

                                                                                                                    **********

Rin era a dir poco sconvolta, il ragazzo che si era presentato come Gatsu stava combattendo alla pari con Sesshomaru senza troppi problemi, mentre il demone maggiore stava faticando non poco a tenere testa alle mosse dell'avversario. Inizialmente aveva pensato di poterlo battere in fretta, ma lo spadaccino possedeva la sua stessa forza e velocità, e una tecnica di spada molto superiore con cui parava e contrattaccava con grande facilità. Il demone cane si lanciò in una serie di affondi con Tokijin, ma Gatsu si abbassò e colpì il gomito col piatto della lama, un colpo leggero, ma che fece quasi cadere la spada a Sesshomaru. Si fermò per un attimò e cercò di riprendere il controllo sull'arto.

” Come diavolo hai fatto?”, il guerriero ruotò la katana e poi l'afferrò con l'altra mano.

” Vedi, sia i demoni che gli umani posseggono punti di pressione in tutte le zone più importanti del corpo, soprattutto le articolazioni. Se si posseggono nozioni utili su di essi e sul ki è possibile aumentare le proprie abilità fisiche con un dispendio minimo di energia e contemporaneamente incapacitare l'avversario senza causare ferite gravi, d'altronde non ho voglia di strapparti l'unico braccio rimasto.”. Sesshomaru rimase a bocca aperta, quell'umano era diverso da qualsiasi altro combattente avesse mai visto, neanche i membri della squadra dei sette erano come lui, però non poteva sopportare che qualcuno si prendesse gioco della sua menomazione. Caricò il suo yoki dentro Tokijin e scaglio un raggiò di energia verso Gatsu, che senza fare una piega fece apparire la sua aura e ne ricoprì la spada, con cui deflettè il colpo verso il cielo, poi rinfoderò l'arma e cominciò ad accumularvi ancora più energia, per poi dirigersi a tutta velocità verso il rivale, che riuscì a malapena a schivare il colpo e a contrattaccare, ma quando la sua spada si scontrò con quella di Gatsu, vide che quest'ultima era ricoperta di luce purissima.

” Come fai a usare l'aura sacra? Non sei una sacerdotessa.”.

Lo spadaccino ghignò.

” Vero, ma i nostri poteri traggono forza dalla stessa fonte, e io come loro trasformo la mia energia interna in luce, perfetta per ferire quelli come te. Al contrario, la bambina che gira con te mi sembra abbia una predisposizione per l'elemento opposto.”. Sesshomaru sussultò, com'era possibile che una bambina pura e dolce come Rin avesse il potere delle tenebre? Ma una parte di lui era interessato invece ai poteri del suo avversario, forse col suo aiuto avrebbe potuto prendere a Naraku ciò che gli serviva.

” Senti, se riesco a batterti tu dovrai venire con me e aiutarmi nella mia missione, sono stato chiaro?”, Gatsu ghignò di nuovo e prese la sua seconda katana.

” Missione? Devi salvare una principessa?”, l'aura di Sesshomaru aumentò e divenne visibile a occhio nudo.

” No, devo risvegliare una regina.”, riuscì a scagliare Gatsu dall'altra parte della radura dove combattevano , poi caricò il Soryuha. L'avversario incrinò un sopracciglio,rinfoderò le spade e poi si diresse a tutta velocità contro il drago di energia e prima che qualcuno potesse vedere cosa fosse successo lui era dietro Sesshomaru e stava rinfoderando le spade. Quando le lame rientrarono nel fodero con un click il Soryuha espolose, la coda di Sesshomaru si disintegrò, Tokijin si spezzò in due e dalla sua spalla partì un fiotto di sangue e crollò a terra.

Non riusciva a crederci, era stato sconfitto da un umano, neanche i più sacerdoti erano riusciti a ferirlo gravemente e ora veniva sconfitto da uno spadaccino, non avrebbe più avuto il coraggio di farsi vedere in faccia da sua madre, ma che avrebbe fatto invece suo padre? Probabilmente si sarebbe umiliato in modo insopportabile per chiunque altro, quindi fece una cosa che sconvolse Rin e Jaken ben più di qualsiasi altra cosa successa quel giorno.

” Vi prego, fatemi vostro allievo!”. Gatsu si voltò e vide che Sesshomaru si era inchinato rispettosamente e aveva la fronte attaccata sul terreno. Sorrise, si era appena congedato da quell'idiota di Nobunaga con la promessa di assistere al suo matrimonio e ora trovava un nuovo apprendista,per di più un demone maggiore in compagnia, Kenichi e gli altri sarebbero morti d'invidia.

” E va bene, ma ti avverto. Dovrai sudare come non hai mai fatto in vita tua.”.

                                                                                                          ***************

Moryomaru urlò per la collera, aveva progettato con precisione assoluta il suo piano, Mouju avrebbe dovuto prendere in pieno il Kongosoha e poi lui l'avrebbe assorbito, ottenendo contemporaneamente l'arma e lo scudo più potenti, ma no, un umano del cazzo doveva impicciarsi dei fatti altrui. Questo cambiava i suoi piani, doveva trovare a tutti i costi un potere offensivo che gli permettesse di sconfiggere istantaneamente Inuyasha e il suo nuovo amico, poi si sarebbe potuto occupare in tutta tranquillità di Naraku, ma dove cercare? Mentre rifletteva vide qualcuno di molto familiare entrare nella caverna dove stava riposando, ossia sua sorella maggiore Kanna.

“ Kanna, spero che tu abbia buoni motivi per venirmi a disturbare, perchè non sono in vena di chiacchiare.”, la bambina demone si trovò un tentacolo con una punta affilata a pochi centimetri dal collo, ma come al solito sembrava non mostrare nessuna paura o emozione.

” Moryomaru, sono venuta perchè sono stufa di lavorare per Naraku e ho deciso di aiutarti.”. Nel suo specchio apparve l'immagine di due demoni che combattevano, uno rosso che sputava fiamme e uno blu che lanciava fulmini, ma la cosa che stupì di più Moryomaru fu che quei due avevano la coda attaccata.

” Ginka e Kinka, eh? Ho sentito che quei due provocano disastri ovunque vadano senza neanche accorgersene, in effetti i loro poteri mi sarebbero molto utili. Grazie, sorellina, comunque sappi che se questa è solo un tuo imbroglio vedrò di fartela pagare”. Il mostro lasciò la caverna, mentre Kanna fece apparire nello specchio il volto di Naraku.

” Tutto come previsto.”, poi uscì a sua volta dalla caverna e guardò la luna chiedendosi se anche lei come Kagura avrebbe avuto un giorno la libertà.

                                                                                                         *****


Uff, e anche questa è fatta, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Inuyasha e molti altri hanno incontrato gente piuttosto strana e altrettanto forte e nei prossimi capitoli rimpiangeranno questa fatalità, anche se ne varrà la pena. Inoltre nome e cognome dei protagonisti derivano da diversi anime, chissà se qualcuno di voi riuscirà a scoprire quali. Forse i prossimi capitoli tarderanno un po', visto che devo pianificare alcuni dei prossimi eventi(tranquilli, non dovrete aspettare mesi visto che i punti centrali della storia ce li ho già in mente). Concludo ringraziando Hikari sengoku e il mio betareader Jacobstark(che non sta troppo bene,quindi gli auguro di riprendersi in fretta).                                                              
  
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