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Autore: simoSQ    22/11/2016    1 recensioni
Emma detesta gli ospedali, da quando ha avuto Mya non ha fatto altro che passare il suo tempo lì dentro. Era diventato quasi come una seconda casa. Una seconda casa orribile...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quello che potremmo fare io e te
 senza pensare a niente,
 senza pensare sempre.
Quello che potremmo fare io e te
   non si può neanche immaginare.
 
Io e te
 come nelle favole.
 
[Come nelle favole, Vasco Rossi]
 
 
 
 
Erano passate diverse settimane ormai da quando le due avevano iniziato a frequentarsi e le cose andavano piuttosto bene. Anche la situazione con la dottoressa Robbins sembrava sotto controllo, Regina era riuscita ad evitarla ed Emma aveva messo in chiaro le cose con la donna, dopo che se l’era trovata sotto casa qualche giorno dopo lo spiacevole incontro fuori dall’ospedale. Era stato più facile del previsto, niente rissa o urla da strada, ad Emma erano bastate poche parole per convincere Arizona a stare lontana da Regina.
 
-Lei mi sottovaluta dottoressa. Non ha la minima idea di che cosa sono in grado di fare! Non le conviene mettersi contro di me!- le aveva detto Emma con una freddezza sovraumana quando la donna aveva fatto per avvicinarsi, dopo averla minacciata. Gli occhi erano diventati di un verde intenso e fissavano quelli azzurri della donna che aveva di fronte.
 
-Se le metti le mani addosso Regina ti ucciderà- aveva pensato Emma tra sé e sé, quindi si trattenne dal farle del male fisico.
La donna davanti a lei era immobile, non muoveva un muscolo.
 
-Quindi se non le dispiace ora la saluto, ho altro a cui pensare. Se ne vada e si ricordi quello che le ho detto- disse Emma e sparì all’interno del palazzo.
Quella fu l’ultima volta che vide la donna.
 
 
 
 

 
***







Era il compleanno della piccola Mya e quel giorno la sveglia era suonata piuttosto presto in casa Swan. Emma era stata svegliata dalla piccola che quella notte si era addormentata nel suo lettone ed ora, dopo averle dato il suo regalo, si trovava a cantare “let it go” con la sua piccola principessa in versione Elsa. La bionda adorava sua figlia tanto quanto odiava cantare.
Le due erano sedute sul tappeto del soggiorno quando bussarono alla porta. Emma guardò dallo spioncino ed aprì.
 
-Ehi…buongiorno!- disse
 
La bruna le diede un lieve bacio sulle labbra
 
-Buongiorno a te Miss Swan!-
 
-Che ci fai qui a quest’ ora?- chiese
 
-Ti ho portato la colazione e poi ho qualcosa per la signorina laggiù. Sbaglio o oggi è un giorno speciale?!- rispose la bruna mostrando la borsa del Disney Store
 
-Regina…non dovevi, davvero!- rispose la bionda prima di chiamare la piccola che, intenta a guardare Frozen, non si era accorta dell’arrivo dell’altra donna
 
-Ehi piccola pesta, guarda chi è arrivato?-
 
La bimba alzò lo sguardo e si illuminò in viso nel vedere la bruna. Non si erano viste molte volte, ma in quelle poche volte era scattato qualcosa. Mya adorava Regina e la donna non poteva che ricambiare. In fondo la piccola era la versione in miniatura di Emma.
 
Regina si avvicinò e le posò la borsa accanto
 
-Questo è per te! Buon Compleanno Mya- le disse sorridendo
 
La piccola si precipitò sulla borsa e in men che non si dica estrasse il suo regalo. O meglio, i suoi regali. Un peluche di Olaf gigante, uno zainetto, sempre in tema Frozen, con tanto di astuccio e album da colorare e una bambola di Elsa.
Emma era incredula, il suo sguardo saettava da Mya a Regina ai giocattoli.
 
-Tu sei pazza!- disse alla bruna che si limitò a fare spallucce
 
-Allora Mya ti piacciono?- chiese Regina alla piccola che annuì troppo presa dai nuovi giocattoli
 
Emma nel frattempo si era alzata a prendere la busta con la colazione ed osservava la scena da dietro la cucina. Era a conoscenza della abilità di Regina con i bambini ma non pensava fosse così brava. E soprattutto non pensava che sua figlia l’avrebbe accolta in quel modo.
 
 
 
 
 
***




 
Da quando era nata Mya il giorno del suo compleanno lo passavano in famiglia, con i genitori di Emma, Ruby e Killian, l’ormai storico fidanzato di Ruby. Questa volta però ci sarebbe stato qualcuno in più, Emma aveva a chiesto a Regina di andare a pranzo con loro.
Le due donne arrivarono davanti all’abitazione, Regina esitò un attimo prima di scendere, era agitata, le sudavano le mani, forse non era pronta per quel passo.
 
-Non credo sia una buona idea- disse la bruna non appena furono vicine alla porta
 
-Regina…- disse la bionda guardandola negli occhi –andrà bene, fidati di me.- e bussò
 
Qualche istante dopo David aprì la porta, salutò la figlia con un bacio sulla guancia e prese in braccio la piccola Mya. Le donne entrarono, Regina era a disagio, non sapeva come muoversi e nemmeno cosa dire. Per fortuna ci pensò Emma a rompere il ghiaccio.
 
-Mamma, Papà…lei è Regina- disse
 
Mary Margaret sbucò dalla cucina –Ah…la dottoressa?! Piacere..- disse stringendole la mano e David fece lo stesso.
Dopo un paio di minuti arrivarono anche Ruby e Killian ed Emma fece le consuete presentazioni, nonostante Ruby sapesse già di Regina.
 
-Ciao, io sono Ruby…quindi tu sei la famosa Regina!?- disse la ragazza
 
Regina la guardò confusa, poi guardò Emma come a chiederle –Cosa diavolo le hai raccontato?- e la bionda, prima di strattonare Ruby per un braccio, le mostrò uno dei suoi migliori sorrisi.
 
-Emma! Che cavolo…- disse la mora
 
-Ruby! Vedi di non farmi fare figuracce. Ho chiesto a Regina di venire per presentarvela non per farla sentire in imbarazzo. Quindi per cortesia comportati bene!- l’ammonì Emma
 
La mora sbuffò –Cercavo solo di fare amicizia! E poi non me la immaginavo così…- disse ammiccando –mi avevi detto fosse bellissima e sexy, ma non pensavo fosse così tanto...sexy-
 
-Già… deve averlo notato anche Killian, quindi vedi di richiamarlo al suo posto!- rispose la bionda
A quelle parole Ruby scoppiò a ridere e spiò dietro le spalle di Emma. Il suo ragazzo stava socializzando con la bruna, cercava di fare il simpatico come suo solito ma con Regina non era facile.
 
-Non sarai mica gelosa Emma?!- chiese Ruby
 
-NO! Ma tieni il tuo fidanzato al suo posto- rispose secca la bionda
 
In quell’istante Mary Margaret uscì dalla cucina con un enorme teglia in mano
 
-Tutti a tavola!!!!- e furono tutti seduti
 
Mya nel suo seggiolone a capo tavola, Emma alla sua destra, David alla sua sinistra, Regina accanto alla bionda, Ruby accanto alla bruna, Killian e Mary Margaret.




 
***
 

 
 
 
 
Il pranzo non durò molto e fu inaspettatamente piacevole e tranquillo.
La famiglia di Emma non era male, anzi, erano tutti molto carini. David l’aveva subito messa a suo agio parlando di lavoro ed anche Mary Margaret, nonostante Emma l’avesse avvisata di quanto fosse impicciona la madre. L’unica che le era sembrata un po’ più “insistente” era stata Ruby, che le aveva fatto una specie di mini interrogatorio sulla sua vita privata.
 
-Allora…come ti è sembrata?- chiese Emma
 
-Cosa?- rispose distrattamente Regina
 
-il pranzo... la mia famiglia-
 
La mora sorrise –devo dire che sono stati tutti carini. Siete davvero una gran bella famiglia, si vede che ti vogliono bene- rispose la bruna
 
La bionda la prese per mano –Hai visto che non era poi così tragico?- le diede un lieve bacio sulle labbra poi riprese a spingere il passeggino mentre Regina, al suo fianco, finiva di mangiare il gelato che avevano preso per la piccola che ora dormiva beatamente.
Avevano deciso di fare una passeggiata in centro prima di rientrare a casa così avrebbero avuto modo di stare un po’ da sole.
 
-Sai…stavo pensando una cosa- disse ad un certo punto Emma
 
-Swan, mi preoccupi quando pensi- rispose Regina ridendo
 
-Beh in effetti dovresti preoccuparti- ribattè la bionda sogghignando
 
-Che cos’hai in mente?- chiese la bruna
 
-Ti andrebbe di fare un viaggio? Io e te…e Mya?!-
 
Regina si bloccò in mezzo alla strada
 
-Un…viaggio? Io e…te…e Mya?-  chiese in prenda ad una crisi di panico.
 
-Si… volevo portare Mya a Disneyland qualche giorno e ho pensato di chiedere anche a te.
Mi farebbe piacere se venissi anche tu-
 
Regina rimase in silenzio. Stava cercando di elaborare tutta quella serie di parole. La sua mente era come un frullatore impostato alla massima velocità.
 
“Viaggio, Disneyland, Emma, Mya… loro tre insieme, per qualche giorno” queste erano le sole parole che Regina sentiva in quel momento.
 
-Regina!- la chiamò diverse volte Emma
 
-Eh? .... sì, stavo pensando. Scusa!- rispose
 
-Tutto okey? Non ti ho chiesto di sposarmi!- disse Emma ridendo
 
-Si…No…cioè stavo pensando a come organizzare la cosa, sai con il lavoro- rispose la donna
 
-Quindi è un sì?!- chiese Emma
 
-Certo che è un sì… Ho sempre sognato di andare a Disneyland. Sai, Topolino…Minnie, il castello, le principesse…sarà bellissimo- rispose la bruna
 
Emma fece un urlo di gioia –Regina…io…- stava per dire qualcosa ma si bloccò. Non era ancora il momento per dire quel “qualcosa”. Probabilmente Regina sarebbe scappata se avesse pronunciato quelle parole.
 
-Forse è meglio se ci leviamo dalla strada- disse Regina facendo notare alla bionda che erano ancora in mezzo alle strisce pedonali.
 
-Quando vorresti partire?- chiese
 
-Veramente ho già preso i biglietti. Quindi questo fine settimana- rispose la bionda
 
Regina rimase nuovamente a bocca aperta. Emma aveva già organizzato tutto. Quella donna era una continua sorpresa.
 
-Emma Swan, tu mi sorprendi ogni giorno di più- disse la bruna e si avvicinò alla bionda tanto che poteva sentire il suo respiro sul viso, si guardarono per un lungo istante poi Regina allungò una mano che andò a finire dietro la schiena della bionda. La attirò a sé e la baciò.
Lì, in mezzo alla strada, in mezzo alla gente. Un bacio passionale, carico di desiderio; Emma fu colta alla sprovvista e si aggrappò al passeggino con una mano per mantenere l’equilibrio, mentre buttò l’altro braccio attorno al collo della bruna che la strinse ancora di più.
 
-Te l’ho già detto che sei perfetta?!- disse Emma nel momento in cui le loro labbra si staccarono
 
-Sì, ma puoi tranquillamente continuare a dirlo- rispose la bruna lasciandole un altro bacio.
 
La bionda sorrise. Nonostante fosse passato diverso tempo, non era ancora riuscita a realizzare il tutto, non aveva ancora realizzato di avere Regina al suo fianco.
 
Restarono abbracciate per qualche istante, poi ripresero a camminare sempre tenendosi per mano. Emma non l’avrebbe lasciata per nulla al mondo.
 
 
 


 



***
 
 





Il fine settimana non si fece attendere e nemmeno Emma.
Alle otto in punto era già sotto casa di Regina, prese il cellulare e scrisse
 
“sono qui sotto, scendi!
E.”
 
La bruna stava finendo di sistemarsi i capelli quando lesse il messaggio
 
“due minuti e arrivo. Devo sistemare una cosa :)
 
La bionda sbuffò
 
“Regina… sei bellissima così, smettila di sistemarti i capelli e scendi…SUBITO!”
 
Dopo qualche minuto la bruna si materializzò accanto all’auto. Era davvero bellissima.
 
-Come facevi a sapere che stavo litigando con i capelli?- chiese curiosa
 
La bionda rise –Beh, ormai posso dire di conoscerti!- rispose mentre apriva il baule della sua auto per riporvi il bagaglio della donna. Poco dopo si misero in viaggio, l’aeroporto non era molto distante.
Lasciarono l’auto in uno dei parcheggi convenzionati e si diressero all’interno.
Emma teneva Mya in braccio mentre con la mano libera portava il passeggino, Regina era diventata l’addetta ai bagagli. Sembrava un facchino; una valigia per mano, lo zaino sulle spalle e la borsa a tracolla. Emma si era portata cose per un esercito.
 
-Ma che diavolo hai qui dentro?- chiese Regina indicando lo zaino
 
-Tutto l’occorrente per Mya. Biberon, vestiti di ricambio, giochi, libri, merendine…-
 
-Anche qualche mattone per caso?-
 
La bionda scoppiò a ridere –vuoi fare cambio? Fidati che Mya pesa più di quello zaino!-
 
La bruna sorrise –Ti credo, se le dai da mangiare tutte quelle schifezze che mangi tu!-
 
Scoppiarono entrambe a ridere. Effettivamente era vero, diciamo che in fatto di cibo Emma non era proprio una salutista.
 
 
 
Il volo durò circa sei ore, ma passarono piuttosto veloci anche perché non appena furono sedute si addormentarono tutte e tre. Si svegliarono solo quando l’hostess annunciò l’atterraggio.
 
 
 
 
***
 





Quando arrivarono all’hotel era già sera ormai, un addetto le accolse alla reception.
 
-Buona sera, benvenute al Disney's Polynesian Village Resort- disse il giovane ragazzo
 
-Buona sera, avremmo una prenotazione- rispose Emma mostrando il foglio con i dati
 
Regina si stava ancora guardando attorno, teneva Mya per mano ed Emma non seppe dire chi delle due fosse più stupita.
 
-Bene, questa è la chiave della vostra stanza, l’ascensore è infondo al corridoio a destra, per qualsiasi informazione non esitate a chiamare-
 
Emma prese la tessera e ringraziò il ragazzo
 
-Ah dimenticavo, stasera ci sarà il Gran Galà, è aperto a tutti i nostri ospiti, la cena è prevista per le 20. E’ richiesto un abbigliamento elegante- aggiunse il giovane
 
-Caspita, non mancheremo. Grazie- rispose la bionda e si affrettò a raggiungere Regina
 
-Hai sentito? Stasera ci sarà il Gran Galà per tutti gli ospiti con tanto di ballo!- esclamò Emma ma Regina sembrò non sentirla nemmeno. Era intenta a guardare le mille luci della grande sala in cui si trovavano, aveva preso Mya in braccio ed entrambe erano con il naso all’insù a fissare il soffitto. Emma rimase ad osservarle, erano la cosa più bella che avesse mai visto.
 
 
 
 

 
***
 
 


 
 
 
-Ma dobbiamo proprio andarci a questo ballo?- chiese Regina
 
-Certo che ci andiamo…non eri mica tu quella del “Wow Disneyland, le principesse, il castello…” e adesso non vuoi andare al ballo? Tutte le principesse vogliono andare al ballo, quindi su…alzati da quel letto e cambiati!- rispose la bionda
 
- Non ho mai detto di essere una principessa, anzi…semmai sarei una Regina.- ribattè la bruna alzandosi dal letto e dirigendosi verso l’armadio dove aveva appeso l’unico abito che si era portata. Un abito blu, a coda, semplice, elegante con una leggera scollatura sul davanti.
 
Emma finì di vestirsi, per l’occasione aveva deciso di indossare il suo completo preferito. Pantaloni neri, camicia bianca, giacca nera e la sua adorata cravatta. Quell’outfit era il suo asso nella manica.
Un istante dopo Regina uscì dal bagno e la bionda rimase a bocca aperta. Quell’abito le stava d’incanto, era la perfezione fatta a persona.
 
-Dopo di lei…- disse Emma aprendo la porta, Regina uscì tenendo Mya per mano che, con il suo vestito da principessa, non faceva altro che saltellare e fare giravolte.
 
 


 
 
 
***
 



 
 
 
Quando arrivarono la sala era già piena e gli ospiti si stavano già accomodando ai tavoli.
Per la gioia di Emma il loro tavolo era ai lati della grande stanza, accanto alla vetrata che dava sul parco dell’hotel. La bionda sistemò la piccola al suo posto poi andò a sedersi, insieme a loro c’era anche una giovane coppia con due bambini, gemelli, che avranno avuto più o meno l’età di Mya. Durante la cena scambiarono qualche battuta e alla bionda non sembrarono male, avranno avuto trent’anni, forse trentacinque ma non di più.
Terminata la cena, quando i camerieri ebbero finito di ripulire i tavoli, le luci della sala calarono e dalla porta principale iniziarono ad entrare i dipendenti dell’hotel travestiti da personaggi della Disney. C’erano Biancaneve con il Principe Azzurro, Cenerentola con il suo Principe, Aurora e Filippo, Minnie con Topolino e via dicendo...
La piccola Mya era al settimo cielo. Le brillavano gli occhi, non sapeva più dove guardare.
Tutti i personaggi dei suoi cartoni preferiti erano lì, davanti a lei e stavano aprendo le danze.
Una ragazza vestita da Belle, accompagnata da altri bambini, si avvicinò a lei e le sorrise poi guardò Emma
 
-Abbiamo una sorpresa per i piccoli, così i genitori possono rilassarsi un attimo- disse
 
La bionda la guardò, poi guardò la sua piccola che non vedeva l’ora di correre a giocare con gli altri bambini
 
-Oh! Certo… vai Mya e mi raccomando, comportati bene!- e le posò un bacio sulla fronte
 
La piccola sorrise alla sua mamma poi seguì la ragazza mentre Emma tornò al suo posto.
 
La maggior parte degli ospiti era ormai in pista, mancavano solo tre o quattro di coppie, tra cui Emma e Regina.
Quando iniziò la canzone Emma scattò, avrebbe riconosciuto quelle note ovunque visto che “Come d’incanto” era uno dei suoi film Disney preferiti. Così colse la palla al balzo e alzandosi in piedi porse la mano alla donna accanto.
 
-Vuole concedermi questo ballo, Sua Maestà?- chiese
 
Regina la guardò divertita poi annuì –Con molto piacere-
 
La bionda la prese per mano, la condusse sulla pista da ballo ed iniziò a muoversi a ritmo della musica. Un ballo lento, romantico, proprio come succedeva nelle favole.
 
 
Le due erano immerse nel loro momento magico quando Emma si sentì toccare sulla spalla, si voltò e vide un uomo, sulla quarantina, brizzolato e con due occhi azzurro ghiaccio.
 
-Salve…- disse l’uomo
 
-Salve!- rispose Emma senza lasciarlo finire
 
L’uomo fissava Regina con uno sguardo che alla bionda non piaceva per niente, così la strinse ancora di più a sé. Regina poteva sentire la forte presa di Emma sul suo fianco.
 
-Potrei rubarle la sua dama per un ballo?- chiese l’uomo
 
Emma restò per un attimo interdetta, si stava innervosendo e Regina notò questo cambiamento, così decise di intervenire prima che la bionda potesse aprire bocca.
 
-Veramente sono a posto così, come vede ho già un accompagnatore!- rispose
 
-Certo, lo vedo ma come dice lei, ha un accompagnatore non un cavaliere!- e così dicendo fece una specie di inchino prima di risollevarsi e puntare lo sguardo su Emma che non esitò a fulminarlo con gli occhi. Come osava quell’uomo insulso rivolgersi in quel modo, a lei, che nemmeno la conosceva!?!
 
-Non ho bisogno di un cavaliere quando ho la mia fidanzata al mio fianco!- ribattè Regina lasciando l’uomo a bocca aperte ed Emma senza fiato.
 
-Quindi è un no?- chiese l’uomo
 
-Esatto, è un no!- rispose la bruna e si voltò per riprendere a ballare con la bionda che stava ancora pensando alle parole dette dalla donna poco prima
 
-Così sarei la tua fidanzata?- chiese sorridendo
 
-Sssssh…zitta e balla. Non rovinare il momento- rispose la bruna
 
 
Emma obbedì, si limitò a sorridere e portò una mano dietro la schiena della bruna per poi attirarla a sé, si stupì nel sentire la pelle di Regina a contatto con le sue dita ed un brivido la percorse dalla testa ai piedi, non ricordava che il vestito della bruna avesse tutto quello scollo sul retro.
Regina da parte sua fece la stessa cosa, fu come colpita da una scarica elettrica.
Le loro dita s'intrecciarono, le mani della bruna si posarono sulle spalle della bionda cingendole il collo e si lasciarono guidare dall'istinto assecondando una forza misteriosa che sembrava agire su di loro.
Regina si morse le labbra, gustando la sensazione delle mani di Emma che le accarezzavano la schiena, alla vista di quel movimento la bionda non potè resistere, la attirò a sé e la baciò con tutta la passione che possedeva. In quel momento fu come se la stanza iniziasse a girare, non esistevano più tutte quelle persone che ballavano attorno a loro, non esisteva più nulla. In quel momento c'era spazio solo per loro due.
 
 
 
-Ti amo!-  disse la bionda nel momento in cui le loro labbra si staccarono per riprendere fiato.
 
Regina alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi scuri in quelli verdi di Emma. Si guardarono per un tempo che alla bionda sembrò infinito
 
-Ti amo anch’ io, Emma!-  disse infine Regina
 
-Davvero?- chiese stupita la bionda
 
La bruna sorrise a quella domanda –Sì Emma, ti amo davvero!-
 
La bionda la strinse ancora di più a sé quasi come a fondere i loro corpi in uno solo, prima di rituffarsi tra le sue labbra.
Solo in quel momento si resero conto di essere tremendamente innamorate, l’una più dell’altra.
   
 
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