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Autore: crazy lion    26/11/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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No, there's no one else's eyes
That could see into me
No one else's arms can lift
Lift me up so high
Your love lifts me out of time
And you know my heart by heart
(Demi Lovato, Heart By Heart)






57. TI AMO

Dal giorno nel quale aveva mosso gli occhi e un braccio, Carlie non aveva dato nessun altro segno di miglioramento a parte qualche leggerissimo movimento delle dita dei piedi e, un giorno solo, una smorfia. Ormai, i medici erano sempre più convinti che per lei non ci fossero speranze di risvegliarsi, dato che era trascorso molto tempo. Andrew non aveva fatto altro che sperare e le cassette che Demi gli aveva regalato, con tutti quei video di loro tre insieme, gliene avevano data tanta, di speranza, unita anche ad un maggiore ottimismo. Ogni qualvolta era andato in ospedale, dopo averle viste, aveva raccontato alla sorella tutto ciò che c'era in quei video, sperando che, se l'avesse sentito, i ricordi che lui le illustrava l'avrebbero aiutata ad aprire di nuovo gli occhi. Ogni tanto, anche Demi andava con lui. Restavano lì a parlare a Carlie e a farle compagnia, ma a parte respirare, rimaneva quasi sempre immobile: non un movimento degli occhi, non una stretta di Mano a parte qualche lieve, rarissimo scatto se uno dei due le stringeva forte la mano o le dava un piccolo schiaffo, ma non accadeva sempre.
Era il primo giorno di febbraio.
La vita scorreva tranquilla e le cose tra Andrew e Demi filavano lisce come l'olio, anche se da qualche tempo entrambi si sentivano inquieti. In parte lei lo era perché Holly non l'aveva più chiamata per la finalizzazione dell'adozione e questo non la faceva di certo sentire tranquilla, ma c'era di più. Erano passati alcuni mesi da quando le cose, tra loro, avevano cominciato a farsi più serie e ormai si sentivano pronti ad iniziare una vera e propria storia, ma nessuno dei due aveva ancora avuto il coraggio di confessare all'altro dei propri sentimenti.
"Sai," disse Andrew a Demi quel pomeriggio, mentre erano al parco con le bambine, "avrò due settimane di ferie. Da lunedì prossimo sarò a casa."
"Tu andrai in vacanza? Non ci sei mai stato in questi anni a parte a Natale e a Pasqua!" esclamò la ragazza, stupita.
Anche durante l'estate, quando Andrew si prendeva la sua solita settimana di ferie, non andava mai fuori città e si portava a casa il lavoro. Demi non capiva come facesse a riposare solo a Natale, a Capodanno e a Pasqua, ma lui era un uomo forte e reggeva bene. Gli piaceva il suo lavoro, dava sempre il meglio di sé e, anche se a volte gli capitava di commettere errori, non si perdeva mai d'animo. Inoltre il lavoro lo aiutava a distrarsi, a non pensare alle cose brutte, diceva. Demi sapeva che Andrew non era perfetto, del resto nessuno lo è a questo mondo, però lo ammirava per l'incredibile dedizione e la passione che metteva nel suo lavoro.
"Lo so, ma ho molte ferie da recuperare perché negli ultimi anni ho fatto parecchi straordinari e, siccome il mio capo - credo - si è stancato di avermi fra i piedi, ha deciso di darmi due settimane."
"Perché Jennifer non ti vuole fra i piedi?" chiese Demi, temendo che Andrew avesse problemi al lavoro dei quali lei non era a conoscenza.
"Innazitutto si chiama Janet, non Jennifer."
"Oh, scusa."
"Non ti preoccupare. Comunque era per dire, Demi. Non do nessun fastidio al mio capo, tranquilla, anzi, a volte sono io a risolvere certi casini che combina!"
Risero insieme.
"Dunque, cosa pensi di fare nelle tue due settimane di ferie? Non ti porterai a casa il lavoro come al solito, spero!"
"Se ti dicessi di sì, cosa faresti?" le domandò lui, provocandola un po' per divertimento.
"Verrei a casa tua e brucerei tutte quelle maledette carte!" esclamò Demi, puntandogli addosso il dito per minacciarlo.
"Oh, che paura!" esclamò, prendendola garbatamente in giro. "Conoscendoti so che potresti farlo, ma no, non mi porterò a casa il lavoro. Stavolta ho intenzione di vivere davvero le mie vacanze e pensavo di andare fuori città per un giorno e poi passare il resto delle vacanze con te e le piccole, qui. Non mi piace molto fare viaggi lunghi e stare via tanto tempo, lo sai, però un giorno o due me li posso concedere."
"Dove vorresti andare?"
"Al lago Tahoe, al confine tra la California e il Nevada. Andrò nei pressi di una città che si chiama South Lake Tahoe. Non andrò in città perché, anche se abbastanza isolata, è comunque un po' caotica, soprattutto ad est dove ci sono molti casinò. Vicino a South Lake Tahoe ho un cottage che i miei hanno lasciato in eredità a me e a mia sorella. Carlie ci andava tutti gli anni fino a quando non è partita per il Madagascar, io no perché dovevo lavorare, ma ho pensato che potrei ritornare là per aprire le porte e le finestre, pulire tutto e ridare vita a quel luogo. Inoltre, in questo periodo non ci sono molti turisti al lago Tahoe. Alcuni vengono lì per fare sci d'acqua, ma soprattutto in estate. Comunque sia, mi stavo domandando se a te e alle bambine farebbe piacere venire con me al lago. Non mi sembra che tu ci sia mai stata e credo che le bambine si divertirebbero! Che ne dici? Penso che Carlie ne sarebbe felice."
"Non ci sono mai andata, esatto, ma ho sentito dire che è un posto bellissimo; e sì, credo anch'io che alle bambine farebbe bene cambiare un po' aria. Grazie per l'invito, Andrew, è bello che tu abbia pensato a noi! Ne parlerò con Mackenzie e ti farò sapere."
"D'accordo. Ci vuole molto tempo per arrivare, epserandddo di non trovare traffico, quindi dovremmo partire di notte, alle tre di mattina."
“Wow!”
“Già. Lo so che è una rottura, e che in teoria non troveremo molte macchine la mattina perché non partiremo nel fine settimana, ma voglio andare sul sicuro. Le bambine potranno dormire in macchina.” “Certo, hai ragione.”
Poco dopo Andrew dovette tornare a casa e, due ore più tardi, Demi andò a prendere le bambine.
Rientrata a casa, parlò con Mackenzie della proposta di Andrew e la piccola scrisse che le sarebbe piaciuto molto andare al lago.
Durante quei mesi a volte qualche giornalista aveva fermato Andrew e Demi per strada, insieme o separati, per porre loro delle domande. Che la cantante e il famoso avvocato fossero amici era risaputo, ma i giornalisti si chiedevano se tra loro ci fosse qualcosa di più. Loro, gentilmente, avevano sempre risposto di no, che non c'era niente, ma nei loro cuori sapevano la verità. Avrebbero detto tutto quando le cose sarebbero state più chiare. Intanto, i giornali continuavano a trattare della loro fortissima amicizia in modo più che positivo e i due ne erano felici, ma anche se i giornalisti non l'avessero fatto per qualsivoglia motivo, a loro non sarebbe importato.
Una settimana dopo erano tutti e tre in macchina e stavano viaggiando verso il lago Tahoe. Il giorno prima Demi aveva preparato due valigie, una per se e una per le bambine. Le piccole erano eccitate. Proprio per questo non avevano dormito molto, ma non erano per niente stanche. La mamma aveva comunque portato loro due cuscini nel caso volessero riposare e, infatti, alla fine si addormentarono. Anche lei prese sonno. Si augurava solo che i giornalisti non li avrebbero seguiti anche là.
Dopo sette ore arrivarono a destinazione. Demi sapeva che il lago Tahoe era il secondo più profondo degli Stati Uniti e che era molto grande.
Il cottage di Andrew si trovava proprio vicino al lago, su una piccola spiaggia. Visto dall'esterno sembrava un ambiente molto carino. Quando entrarono, Demi ed Andrew iniziarono subito a sistemare tutto. Le bambine riposavano ancora, così Demi le distese sul divano e le lasciò riposare. Poi, assieme al suo migliore amico, aprì tutte le finestre del cottage per far cambiare l'aria, passò l'aspirapolvere nelle camere e in cucina, lasciando le piccole tranquille in salotto. Andrew lavò i vetri delle finestre e lei i pavimenti. A dispetto di quello che si aspettavano, il cottage non era poi messo molto male. Dopo due ore le bambine si svegliarono e cominciarono a giocare sul pavimento del salotto. Andrew disse loro che le avrebbe portate a vedere le camere e sollevò Hope fra le braccia cominciando a marciare per far sorridere sia lei sia la sorellina. Demi ebbe così il tempo di passare l'aspirapolvere in salotto e di pulire il pavimento e, nel giro di un'ora, finì il suo lavoro.
Era l’una e tutti e quattro iniziarono ad avere fame. Andrew cucinò un piatto di polpette al sugo con contorno di purè e, per Hope, preparò una minestra. La piccola, però, preferì di gran lunga i pezzettini di polpetta e i cucchiaini di purè che le diede la mamma.
Dopo pranzo salirono in camera a riposare. Mackenzie aveva la sua stanza, mentre Hope, Demi ed Andrew dormivano tutti insieme. Demetria aveva portato da casa la culla che Hope usava ogni notte e la mise accanto al letto matrimoniale. Infilò il pigiama alla bambina e la piccola si addormentò immediatamente.
"Mackenzie è crollata" disse Andrew, che era rimasto con lei da quando era entrata in camera sua. "L'ho messa sotto le coperte e si è addormentata subito."
Demi sorrise. Nonostante avessero riposato prima, il lungo viaggio le aveva stancate molto.
"Non ti sembra strano dormire tutti e due nello stesso letto? gli chiese poi, mentre chiudeva i balconi e le finestre.
"Ehm… sì, a dire la verità mi sento un po' imbarazzato. le confessò.
"Anch'io. Se vuoi posso dormire sul divano" disse Demi.
"Oh no, ci dormo io!"
"No! Sei tu quello che ha più bisogno di riposare."
Dopo aver discusso per un po' decisero di dormire insieme.
Quel giorno non andarono al lago. Rimasero tranquilli nel cottage a giocare e a ridere.
Il mattino seguente, alle 7:00, Mackenzie si svegliò e andò dalla mamma. La scosse piano e Demi aprì gli occhi. "Che c'è, tesoro?"
Quando andiamo al lago? scrisse la piccola.
Demi accese la luce per leggere il foglietto che la bimba le aveva dato.
"Ora ci alziamo, poi faremo colazione e andremo."
Demi svegliò Andrew e Hope e, dopo dieci minuti, erano tutti e quattro al lago.
Demi adorava la montagna e ricordava bene che da piccola, in inverno, andava spesso a sciare nel Vermont e si divertiva molto. Pensava, però, che il lago trasmettesse un senso di pace che né i monti, né il mare riuscivano a dare. Il sole splendeva quel giorno e lei e le bambine si distesero su un asciugamano sulla piccola spiaggia vicino al lago. Ovviamente non avrebbero preso il sole come se fosse stata estate. In fondo l'aria era fredda, ma al sole si stava bene e bastava indossare una felpa per proteggersi dal vento. Hope preferiva giocare con la sabbia e Demi stava sempre attenta che non le entrasse negli occhi o che non la mettesse in bocca. Dopo un po' Demi la prese in braccio e la portò vicino al lago per farle toccare l'acqua con le manine e con i piedini nudi, ma appena la sfiorò la piccola si tirò subito indietro. L'acqua era ovviamente gelida, ma la mamma aveva solo voluto farle sentire la temperatura, come spesso i genitori fanno con i bambini anche quando li portano al mare.
La ragazza guardò intensamente il lago e rimase affascinata dalla chiarezza delle sue acque, così limpide da sembrare uno specchio. Alzò gli occhi ed esclamò:
"Hope, guarda!"
La bambina capì e alzò lo sguardo. Il lago era circondato dalle montagne della catena della Sierra Nevada, che creavano un panorama che a Demi tolse il fiato, ma la cosa che le piacque di più, ore dopo, fu vedere il tramonto con Andrew e Mackenzie quella sera. Erano tutti e quattro davanti al lago mentre il sole scendeva pian piano. Fu allora che l'acqua si tinse di rosso. Demi era affascinata e Mackenzie lo era ancora di più. Guardava il lago incantata.
"Oh!" esclamò Demetria dopo un po', con gli occhi che le brillavano dalla meraviglia. "Tutto questo è… stupendo!"
"Sì, è meraviglioso. Io ho visto tante volte il tramonto sul lago Tahoe, eppure mi sembra sempre di farlo per la prima volta, perché provo ogni anno le stesse emozioni forti" disse Andrew.
La prese fra le braccia e, dimenticando per un momento le bambine, la baciò. Quel bacio tolse il respiro ad entrambi e fu meraviglioso. Andrew non avrebbe voluto metterle fretta, ma dato che ormai era sicuro di ciò che provava, le sussurrò:
"Ti amo!"
"Andrew, non davanti alle bambine" disse piano Demi, riprendendo il controllo della sua parte razionale e cercando di lasciare da parte le emozioni.
Mackenzie non li stava guardando. Osservava il lago e non si accorse di niente. Hope invece li vide mentre si stavano baciando, ma era troppo piccola per capire che cosa significasse quel gesto e per raccontarlo a sua sorella.
Andrew e Demi si staccarono l'uno dall'altra e, prima che lui potesse chiederle scusa, lei gli disse:
"Non c'è niente di cui ti devi scusare." La sua voce era calma e dolce. Non era arrabbiata, anzi, le aveva fatto piacere che Andrew l'avesse baciata, non solo perché adorava il calore delle sue labbra, ma anche perché quel gesto d'amore aveva reso ancora più magico tale momento. Demi prese un profondo respiro e poi disse: "Anch'io ti amo! Ti amo, ti amo, ti amo! Hai capito?"
"Ripetilo, ti prego!"
"Prima dillo tu di nuovo."
"Ti amo, Demi!"
"Ti amo, Andrew!"
Si guardarono per un lungo momento. Avevano entrambi gli occhi lucidi. I baci continuarono, prima leggeri come fiocchi di neve, poi sempre più profondi e pieni di sentimento. Se l'erano detto, finalmente! Ce ne avevano messo di tempo, ma avevano voluto andare con calma ed era stato un bene. Lui la baciò ancora con maggiore passione, approfondendo il bacio il più possibile. Si guardarono ancora, con occhi pieni d'amore.
"Quando hai iniziato a capirlo?" le chiese Andrew, staccandosi piano da lei.
"È successo pian piano. Da quel bacio niente è più stato lo stesso fra noi. È iniziato tutto da lì e poi abbiamo vissuto dei momenti stupendi insieme!"
"La cena ad Halloween, il ballo e tutte le volte in cui siamo stati con le bambine o abbiamo chiacchierato da soli" disse lui, completando la sua frase, come per ricordare ad entrambi quanto importanti fossero stati quei piccoli momenti di felicità. "Demi…"
Hope iniziò a piangere, interrompendoli.
"Forse è un po' stanca, torniamo dentro" propose la ragazza.
Quella sera, dopo che le bambine si furono addormentate, Demi si infilò piano a letto. Andrew non era lì. Sentì l'acqua della doccia scorrere e decise di aspettarlo sveglia.
"Amore!" esclamò, quando lui uscì dal bagno e venne verso di lei, camminando piano, a piedi nudi.
Era bello chiamarlo così. Amore. Quella parola lasciava un sapore dolce in bocca, come quello del miele.
"Tesoro, credevo stessi dormendo!"
"No. Volevo aspettarti."
"Oh, quale onore!" esclamò lui, facendole il solletico ai fianchi.
"Smettila! Volevo dire una cosa seria" gli rispose, ridendo.
"Va bene, scusa. Ti ascolto."
"Stavo pensando che noi siamo veramente insieme adesso. Insomma, siamo fidanzati."
"Sì, stiamo insieme. Non è meraviglioso?"
"Certo che lo è! Con calma costruiremo il nostro rapporto sperando che diventi sempre più solido."
"Lo diventerà, vedrai. Sai, è bello sapere che dopo tanti mesi nei quali abbiamo continuato a girarci intorno e a prenderci tempo per capire, finalmente abbiamo compreso ciò che proviamo e stiamo insieme."
"Già."
Continuavano a ripetere quelle tre parole: amore, insieme, fidanzati. Avevano un suono stupendo ed era così bello pronunciarle e sentire i loro cuori battere all'unisono e all'impazzata!
"Demetria, credi che dovremo parlarne con le bambine?"
"Secondo me Mackenzie lo capirà da sola, comunque sì, sarebbe giusto dirglielo."
"Come credi che la prenderà?"
Andrew era un po' preoccupato riguardo a questo. Cosa sarebbe successo se la bambina non l'avesse presa bene, se si fosse arrabbiata?
"Credo che ne sarà felice. Tu hai dubbi?"
"No, mi domando solo cosa succederebbe se dovesse rimanerci male."
Demi gli andò più vicino e lo abbracciò.
"Ehi, amore, non ha nessun motivo per starci male. Secondo me ne sarà felice. Non è nulla di cui preoccuparsi, davvero! Lei è felice di stare con te, quindi non ha nessun motivo per star male se noi ci siamo messi insieme. Andrà tutto bene, okay?"
Era tranquilla e sembrava molto sicura di se stessa, così Andrew decise di fidarsi di lei e di crederle.
"Beh, tu la conosci meglio di chiunque altro, per cui se lo dici tu, sarà vero."
"Andrà tutto bene, vedrai" gli ripeté con dolcezza.
"Okay. Dormiamo?"
"Voglio un bacio dal mio principe, prima" disse Demi sorridendo.
Lui le si stese a fianco, la abbracciò e la baciò, con dolcezza, come faceva sempre.
"Ich liebe dich" sussurrò.
"Cos'hai detto?"
"Significa "Ti amo" in tedesco. Ho fatto un corso, in passato, quando ero molto giovane e non ricordo tantissimo, ma queste parole sì e te le volevo dire, tutto qui."
"Ha un bel suono" osservò lei. "Avevo sempre pensato che il tedesco fosse una lingua molto dura, ma queste tre parole sono dolci. Come si dice "Anch'io"?"
"Ich auch."
"Ich auch" ripeté Demi, aspirando la "c" e l'"h" unendole in un unico suono, com'era giusto fare, nello stesso modo in cui si pronunciava "dich".
"La tua pronuncia farebbe invidia ai tedeschi!" esclamò Andrew, ridendo.
"Non esagerare! Ho detto due parole in croce."
La finestra della camera era aperta e nella stanza entrava un venticello frizzante.
"Ti amo" dissero insieme, guardandosi e poi rivolgendo i loro occhi fuori, per un momento.
Uno spicchio di luna si fece vedere e sembrò baciare i loro visi.
Demi si alzò ed andò a chiudere il balcone e la finestra, con quelle due parole ancora nelle orecchie, le parole più belle del mondo. Il loro "Ti amo" di poco prima aveva riempito la stanza, ma non solo, si era sparso anche fuori, nell'aria, nella natura, nell'acqua limpida del lago. Si era immerso nel silenzio di quella notte. Intanto, nel cielo, una stella luminosa si era accesa per loro, Demi ne era sicura. Quella stella, nata dal loro amore, li avrebbe guidati e protetti.
La ragazza si sdraiò di nuovo vicino all'uomo che amava e si addormentò, tranquilla e felice, tra le sue braccia.
   
 
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