L’amore
feroce
che il cuore azzanna:
scontarlo
è
simile a una dolce condanna;
l’amore
che
resta nonostante il dolore
e dona ai
tuoi giorni un nuovo colore;
l’amore
che
travolge, spreme e devasta
a cui non si
sa però dire basta;
l’amore
sereno, da sublime simbiosi
in cui sperano
molto i novelli sposi;
l’amore
codardo che preferisce mentire
e dinnanzi
al vero non sa cosa dire;
l’amore
che
unisce opposti astrali
e divide
persone tra loro uguali;
l’amore
per
sempre, che gira il mondo,
e quello che
dura appena un secondo;
l’amore
in embrione,
forse mai nato
perché
non è
stato ancora pronunciato;
l’amore
che
contempla e incoraggia la distanza
nutrendosi
di sogni e fiduciosa lontananza;
l’amore
che
ogni magagna scova
e per cui la
rinuncia è la più grande prova;
l’amore
che
abbaglia, splende e stordisce
e se si
è
fortunati nemmeno finisce;
l’amore
grato che elargisce il perdono,
quello
nocivo che buca l’ozono;
l’amore
che
esulta, consola e appoggia
come per la
terra una salubre pioggia;
l’amore
che
vince, quello che perde
l’amore
che
esige e protesta, eppure difende.
E non ve
n’è
uno più degli altri speciale:
l’amore
è
imperfetto, ma soprattutto banale.