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Autore: Arvati77    08/12/2016    3 recensioni
Sprofondato nel confortevole tepore dell'acqua termale, da solo, Yuri cercava di rilassarsi, di sgomberare la mente. Negli ultimi giorni aveva passato molto, troppo tempo a rimuginare, turbato dalle confuse emozioni che si agitavano in lui. E stavolta, il pattinaggio non c'entrava. O meglio, c'entrava perché era grazie ad esso che aveva incontrato l'individuo al centro dei suoi pensieri. Victor Nikiforov... l'idolo tanto ammirato divenuto, per uno strano gioco del destino, il suo allenatore...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti di noi'
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I just want to be with you

 

 

...Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.
(Pablo Neruda)

 

 

 

 

 

Sprofondato nel confortevole tepore dell'acqua termale, da solo, Yuri cercava di rilassarsi, di sgomberare la mente. Negli ultimi giorni aveva passato molto, troppo tempo a rimuginare, turbato dalle confuse emozioni che si agitavano in lui. E stavolta, il pattinaggio non c'entrava. O meglio, c'entrava perché era grazie ad esso che aveva incontrato l'individuo al centro dei suoi pensieri. Victor Nikiforov... l'idolo tanto ammirato divenuto, per uno strano gioco del destino, il suo allenatore.
Yuri si rese conto di sapere molto poco di lui. Del suo passato. Della sua famiglia. Della sua vita fuori dalla pista di pattinaggio. Nonostante tutto il tempo trascorso insieme... Victor non gli aveva mai raccontato nulla, se non qualche fuggevole distratto accenno, tra un discorso e l'altro. Ma Yuri si era accorto che gli piaceva stare con la sua famiglia, godendo dell'affetto e dell'allegria che vi aveva trovato. Ne dedusse, viaggiando un po' con la fantasia, che forse a Victor era mancato proprio quello. Chissà com'era vivere in Russia, in quella terra così diversa dal Giappone, per clima e per cultura. Yuri si chiese se sarebbe mai riuscito a viverci. Scosse la testa, reputando impossibile una tale evenienza. Poi pensò a Victor, e realizzò che l'avrebbe seguito ovunque, in Russia o in qualsiasi altro posto nel mondo... pur di stare con lui. Si sentì pervadere da un intenso calore, e ne incolpò l'elevata temperatura dell'acqua termale. Ma in realtà quella sensazione non proveniva da fuori, bensì da dentro di lui, dal suo cuore. E Yuri lo sapeva perfettamente, anche se faticava ad ammetterlo.
"Ehi, Yuri! Non ti starai nascondendo da me. Ti ho cercato dappertutto. Potevi dirmi che eri qui!"
Yuri sussultò nell'udire la voce di Victor e, destandosi dalle sue riflessioni, lo osservò avvicinarsi completamente nudo, con in mano un asciugamano. Lo fissò un attimo, rapito dalla perfezione di quel corpo scolpito, asciutto e tonico in ogni sua parte... poi distolse lo sguardo imbarazzato da quella seducente immagine e dai pensieri che sapeva scatenare nella sua mente. Si vergognò da morire e sprofondò nell'acqua lasciando emergere soltanto gli occhi.
"Allora?" continuò Victor con fare ammiccante, inginocchiandosi sul bordo della vasca.
Yuri riemerse fino alle spalle.
"Scusa." confessò con sincero rammarico "Avevo bisogno di stare da solo.".
"Vuoi che me ne vada?" ipotizzò l'altro, manifestando una certa delusione.
"NO!"
La reazione di Yuri, così immediata, quel NO quasi gridato, con gli occhi spalancati ed un braccio proteso in avanti, fecero sorridere di tenerezza Victor, che non esitò ad immergersi.
"Stavi pensando alla discussione di oggi?" domandò il russo, piuttosto serio.
Già... appena qualche ora prima Yuri e il suo coach, durante l'allenamento, avevano avuto un pungente scambio di opinioni, che in realtà era durato ben poco dal momento che il più giovane dei due aveva bruscamente tagliato il discorso andandosene ed abbandonando l'altro sulla pista deserta.
Il tutto era partito da una sciocchezza. Yuri aveva sbagliato un salto e Victor l'aveva ripreso rimarcando il fatto che quando era distratto finiva con il commettere errori anche banali. Il ragazzo non aveva preso bene l'osservazione, ed aveva ribattuto in malo modo. Cosa particolarmente insolita per lui. Yuri non si spiegava il senso del proprio comportamento, non aveva motivo per trattare in quel modo Victor, eppure non era riuscito a trattenersi. Probabilmente non era con lui che ce l'aveva, bensì con se stesso. E quel salto sbagliato c'entrava ben poco con il suo stato d'animo. Da giorni si sentiva terribilmente inquieto, come chi è diviso tra il desiderio di fare qualcosa e la paura di rimanere deluso.
"Mi dispiace." si limitò a dire Yuri, evitando lo sguardo del suo interlocutore.
"Non è successo niente di grave." ammise l'altro con un lieve sorriso sulle labbra "Ma piantare in asso così il tuo allenatore non è una buona idea.".
Scese un silenzio pesante tra i due, e fu Victor a spezzarlo.
"Se c'è qualcosa che non va, perchè non me ne parli?" domandò avvicinando il proprio volto a quello del giovane nipponico.
Yuri si sentì smarrito nell'azzurro intenso degli occhi che lo stavano osservando, ed il cuore gli balzò in gola per l'emozione, rendendogli difficile perfino respirare. Rammentò i suoi pensieri di poco prima, e disse l'unica cosa che gli venne in mente:
"Perchè non mi parli un po' di te, Victor?".
"Cosa vorresti sapere?" chiese di rimando l'interrogato.
"Non so... quello che ti va di raccontarmi. Non mi hai mai parlato della tua vita in Russia, della tua famiglia..."
"Ma tu non me l'hai mai chiesto."
Inutile. Victor sapeva sempre come rispondere. Aveva una prontezza che a Yuri mancava. Pur tuttavia parve piacevolmente sorpreso dalla richiesta del giovane. E non gli spiaceva affatto accontentarlo. Anzi, ne era felice. Non era mai stato tipo da lasciarsi andare ad intime confidenze, l'educazione ricevuta ed il suo stesso carattere gli rendevano difficile aprirsi con qualcuno. Ma con Yuri si sentiva libero di mostrarsi per ciò che era, certo che lui l'avrebbe accettato sempre e comunque. Glielo leggeva negli occhi. E ciò che vedeva non era l'ammirazione di un fan davanti al suo idolo. No. Altro li legava. Altro era nato tra loro.
"Vorrei sapere tutto di te." ammise Yuri, quasi sussurrando, abbassando timidamente la testa.
Victor cercò nell'acqua la sua mano, la afferrò ed intrecciò le dita alle sue. Il ragazzo tornò a guardarlo, rosso in viso, forse per il calore dell'ambiente, forse per l'emozione.
"Allora, cominciamo dall'inizio." gli propose il russo, aggiungendo poi, in tono velatamente provocatorio:
"Ma tu non provare più a scappare da me. Promesso?".
Così dicendo Victor appoggiò un dito sulle labbra di Yuri, e lui prese la sua mano nella propria e la baciò. Il russo sorrise, piegando lievemente la testa da un lato. Poi di slancio abbracciò Yuri, e senza dargli il tempo di capire conquistò con passione la sua bocca, rubandogli un bacio.
Il ragazzo sentì il corpo nudo di Victor contro il proprio ed una crescente eccitazione si impossessò di lui, provocandogli un brivido lungo la schiena. Avrebbe voluto protrarre quel contatto all'infinito, tanto era piacevole la sensazione che gli dava. Era nell'unico posto al mondo in cui avrebbe voluto essere, tra le braccia del suo Victor, e ricambiò il suo bacio lasciandosi andare completamente, come soltanto sulla pista di pattinaggio riusciva a fare. Poi il russo scostò le labbra dalle sue e, prendendogli il viso tra le mani, gli sussurrò:
"Andiamo fuori di qui e parliamo un po'. Ti va?".
Yuri annuì appena. Avrebbe seguito Victor in capo al mondo. E finalmente aveva capito che lo stesso era per lui. Non avrebbe mai dovuto dubitarne. Tante volte Victor aveva cercato di farglielo capire, attraverso semplici gesti, sguardi intensi che racchiudevano mille messaggi. Sì, gliel'aveva dimostrato in tanti modi, e lui non aveva compreso, forse aveva avuto paura di farlo, paura di fraintendere, paura di rimanere deluso... e solo. Ma non sarebbe successo. Victor non l'avrebbe lasciato. E se sulla pista di pattinaggio sarebbero rimasti allenatore ed allievo, fuori sarebbero stati ciò che il cuore diceva loro. Sarebbero stati qualunque cosa avrebbero voluto, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento. Ed avrebbero camminato fianco a fianco, lungo la via che avevano scelto di percorrere insieme.

 

 

 

 

 

Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Mitsurō Kubo, Sayo Yamamoto. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

   
 
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