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Autore: Sarah_lilith    08/12/2016    3 recensioni
Di come Derek si innamorò di Stiles senza rendersene conto e di come il nostro caro umano decida di rendere la vita del Sourwolf un vero inferno
[Sterek e accenni Scisaac]
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Tutto è nato da una tazza di camomilla. 
Quando ci pensi sorridi, Derek.
Sorridi perché le risate di cuore non sono mai state il tuo forte, ma in una situazione così assurda potrebbe anche scappartene una.
Eri consapevole che l’amore tende a spuntare quando meno lo si aspetta, ma la tua vita non era arrivata a certi livelli di assurdità.
Il che è ironico, perché tu sei un licantropo e vivi nella cittadina più incasinata del pianeta, circondato da un branco di adolescenti. Già. Molti adolescenti.
Ormai ti sembra di essere un baby sitter più che un alpha, e la cosa sta diventando stressante, soprattutto visto che oltre a risolvere i tuoi problemi ora devi anche badare a dei licantropi, banshee, spiriti giapponesi e quant’altro.
Ma il Karma non ha finito con te, anzi, a quanto pare ti odia, ti odia terribilmente.
Perché la tua vita sentimentale non è stata difficile, è stata proprio disastrosa: la tua prima ragazza è morta, la seconda era una pazza psicopatica che ha ucciso la tua famiglia, ed è morta, e l’ultima era un’altra pazza che voleva distruggere il mondo, ed è morta pure lei.
Ma tutto è nato da una tazza di camomilla.

 

Quel giorno faceva caldo. Talmente caldo che anche il tuo Lupo interiore ansimava sconfitto.
Erano anni che a Beacon Hills non si assisteva ad un’estate così afosa e umida; e speravi davvero non dipendesse da altre stupide creature sovrannaturali o disgrazie imminenti, ma in una cittadina del genere non si può mai sapere.
Stavi valutando l’idea di farti la quinta doccia della giornata nel tuo nuovo e finalmente funzionale bagno. Perché si, alla fine avevi ceduto alle esortazioni del Branco e avevi ristrutturato il loft, più che altro per evitare le urla isteriche di Lydia che si lamentava con frasi dolcissime ed educate:
“Il tuo loft sembra più un cavò di una banca diroccata, messa molto male per giunta.”
oppure
“Non ho intenzione di stare un secondo di più in un posto del genere! Hai la minima idea di cosa faccia l’umidità ai miei capelli?”
No, tu non hai né l’idea né la voglia di scoprire che cosa ci fosse di tanto terribile nella tua abitazione, quindi decidi di assecondarla.
Errore. Grossissimo errore.
Dare carta bianca alla banshee non è stata una buona idea. E non perché i soldi a disposizione fossero pochi (sai di avere una piccola fortuna in banca) o le scelte della ragazza non ti aggradino, ma perché Lydia ha praticamente un disturbo ossessivo compulsavo nel abbinare le cose.
Non importa che siano colori, tipologie di mobili, piastrelle o stili di tende; e non avevi nemmeno idea che esistesse una categoria a parte di classificazione delle tende, perché andiamo! Sono solo delle fottutissime tende.
Quando hai espresso la tua opinione a riguardo, la piccola banshee ti aveva gelato con uno sguardo inquietante e poi ti aveva gentilmente detto dove potevi ficcarti le tue critiche. Già, che grazia.
Alla fine sei contento del risultato, quindi ti appunti mentalmente di ringraziare Lydia ma di non chiederle mai più favori del genere, per la tua incolumità e sanità mentale.
Sanità mentale ormai ridotta ad una pulce cosmica, e cerchi di non pensare a quante battute potrebbe fare Stiles se sapesse che hai parlato accidentalmente di pulci.
Ti basta ricordare l’ultima volta che hai espresso la tua opinione sulla giusta cottura della carne, rigorosamente prediletta al sangue. Non appena le parole avevano varcato la soglia della tua bocca avevi visto gli occhi del ragazzo allargarsi fino a farlo assomigliare (dolorosamente lo ammetti) ad un piccolo cucciolo abbagliato dai fari di un auto. Subito dopo ti eri ricreduto, dato il ghigno malefico che l’umano ti aveva rivolto.
E tu di ghigni malefici ne hai visti fin troppi per non riconoscere che quello di Stiles sembrava il più terrificante, il che è tutto dire.
Infatti il ragazzo che corre coi lupi, come aveva iniziato a chiamarlo Erika (a cui di solito ricordi che la cosa è estremamente pericolosa, ma che lei accoglie con uno sbuffo), ti aveva guardato come un gatto può valutare un canarino e poi aveva detto:
“Sembra che tu sia davvero un sourwolf. Adesso dovremo impedirti di adescare ragazzine vestite di rosso nel bosco o evitare che tu soffi sulle case dei tre porcellini?”
Ti eri dimenticato di quanto potessero essere squallide le battute umane riguardo ai licantropi, ma avevi ignorato la faccenda limitandoti ad un lieve ruggito.
Poi le cose erano degenerate drasticamente.
Durante le ristrutturazioni il ragazzino aveva iniziato a venire al loft praticamente ogni giorno, trascinato dall’entusiasmo di Lydia e desideroso di aiutare l’amica.
Un altro episodio che ti senti in dovere di ricordare è quello che ormai si ripete quando il ragazzo si trova senza cellulare per più di un minuto e tredici secondi, e non sai perché li hai contati.
La prima volta il telefono di Stiles aveva preso a vibrare sul tavolo su cui era stato appoggiato, mentre il proprietario era intento a reggere lo scotch all’amica che lo applicava sulle pareti.
L’umano si era allungato per afferrarlo senza allontanarsi dalla scala su cui si era arrampicata la banshee, aveva guardato lo schermo e, con un sorriso enormemente esagerato sul volto aveva risposto.
Ora, in circostanze normali saresti imbarazzato nell’affermare che hai approfittato dei tuoi poteri di licantropo per spiarlo, ma ormai sei abituato a inventare scuse anche per te stesso. Tendendo l’orecchio eri riuscito ad ascoltare tutta la conversazione senza problemi, e ne eri rimasto perplesso.
“Stiles, indovina la novità!”
“Hai deciso di cambiare stato e identità dopo il modo in cui ti ha conciato il parrucchiere l’altro giorno?”
“NO! Grazie per il sostegno, comunque”
“Sento una nota di lieve sarcasmo, Newt. Ma sarà solo una mia impressione”
Lieve sarcasmo è un eufemismo”
“Cosa stavi dicendo?”
“Ah, giusto. Zio Rick ha pubblicato un nuovo libro!!”
“Porco Crono! Un altro? Non ho più soldi, Caspio!…ehm…”
“Vuoi sapere il prezzo, vero?”
“Già”
E la conversazione era andata avanti per tutto il tempo che Stiles aveva passato lì, ovvero due ore e trentasei minuti (non che lo avesse cronometrato, sia chiaro).
Non avevi capito una singola parola di ciò che i due si erano detti: non capivi chi fosse lo zio nominato dal tizio, non avevi la minima idea del perché il cibo blu li esaltasse e non volevi sapere cosa significasse l’affermazione “sei peggio di Clarisse”.
Dalla lunga chiamata avevi solo compreso che il tizio si chiamava Newt (avresti continuato a chiamarlo Tizio perché, insomma: Newt è davvero un nome?!) e che sarebbe venuto a Beacon Hills per le vacanze estive imminenti.
Dopo quella telefonata ne erano seguite altre, più o meno lunghe, che ormai ti facevano sobbalzare ogni volta che sentivi uno squillo o una vibrazione di qualunque telefono.
Ammetti che la suoneria di Stiles ti ha stupito: per ognuno ne ha impostata una diversa, in modo da dare la priorità alle chiamate.
Casualmente lo hai chiamato da una stanza all’altra senza un bisogno effettivo, solo per sentire la tua canzone.
E il fatto che Stiles ti abbia affibbiato In the end dei Linkin park (un classico, ma hai sorriso) non ti infastidisce più di tanto, anche se non capirai mai il criterio con il quale l’ha scelta, né la logica del suo cervello.
Ma il tuo entusiasmo si è smorzato drasticamente quando hai sentito il suo cellulare riprodurre a tutto volume In the name of love, e Stiles rispondere al Tizio.
Forse ti disturba il fatto che sia una canzone commerciale, di cui non ricordi neppure il cantante e che hai sentito ultimamente alla radio.
O forse non apprezzi il volume della ragazza che canta, o più semplicemente grida, il ritornello.
Fai fatica ad ammettere che la luna ti fa diventare irritabile, figuriamoci ammettere che quel petulante e sgraziato ragazzino è la tua ancora.

Continua…

 

ANGOLINO D’AUTRICE

Questa ff è nata soprattutto da una frase di mia madre, ma la dedico anche a Shine_Hanako kun e ca06gi. La prima per i suoi commenti gentilissimi e la seconda per il suo nome, che un pò mi ha fatto riflettere su un personaggio che inserirò.
Scusate per gli eventuali errori grammaticali, e solita regola del “se non capite, chiedete”. Per chi li notasse, ci sono chiari riferimenti a Percy Jackson e Maze Runner ;)
Baci a tutti. Sarah_lilith

   
 
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