Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Florence    20/05/2009    10 recensioni
"Io, Carlisle Cullen, non avevo mai capito cosa significasse davvero cogliere un frutto proibito. Non fino a quando l'avevo incontrata di nuovo, dieci anni dopo e la dolcezza di quella mela mi aveva rapito. Quello che mi accadrà, sarà solo colpa mia, colpa dell'uomo che è sopravvissuto dentro al vampiro e di lei che, inaspettatamente, ha scaldato il mio cuore spezzato. Edward... perdonami..." E se a Volterra i Volturi si fossero comportati diversamente? Cosa è accaduto in dieci anni a Isabella Swan? E quale ruolo ha Carlisle in tutto questo? (What if... che prende l'avvio dalla fine di "New Moon" di S. Meyer)
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Proibito' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Proibito-55


PROIBITO

Ciao a tutte! Stasera vado mooolto di fretta, ma voglio pubblicare ora, perché ho paura di non riuscire a farlo domani o venerdì...

Dunqueeeeee.... erimo lì... sì, a Parì... e questo è il capitolo che vi avevo promesso... per ora...
Per il resto... à la prochaine!!!


Intanto vi pubblicizzo una nuova ff che sto scrivendo: ø HavOkEd ø  E' l'esatto opposto di Proibito: dissacrante, fancazzista, spensierata... se vi va, fateci un salto!



Ed ora... Buona Lettura! ^__^

55 - Primavera - Bella

 

 

All’ora di pranzo Carlisle ancora non mi aveva richiamato.

Scesi da sola verso il bar dell’ospedale e presi un caffè. Non andava bene, non andava bene per niente…

Avevo una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se da un momento all’altro una scarica di adrenalina mi avrebbe potuto abbattere e terrorizzare. Non finii il caffè... troppo caldo, troppo amano, troppo nero.

Accanto a me due ragazzini stavano discutendo teneramente su chi doveva prendere il pezzo più grosso di una mela che avevano tagliato maldestramente con un coltello di plastica.

-Dai! Hai una fame che muori, mangiala tu!-

-No, piccola… siamo qua dentro dallo stesso tempo… prendila tu… io posso reggere un altro po’!-

Com’erano carini… una mela e due giovani innamorati… come eravamo stati Edward ed io.

Dovetti uscire da quello stanzone prima che fossi colta da un attacco di claustrofobia e panico.

No, io ed Edward non ci saremmo mai litigati una innocua mela: io ero la sua mela... era per quello che era tutto finito.

Uscii nel cortile interno, sul retro dell’edificio del Pronto Soccorso; mi sentivo il caffè sullo stomaco e avevo bisogno di una boccata d’aria.

Non ero sola: in un angolo, gesticolando con una sigaretta in mano, Bernard parlava animatamente a telefono con qualcuno. Rimasi vicino alla porta e lo osservai: in realtà avevo uno scopo ben preciso, per quanto mi sentissi sciocca davvero come una ragazzina alle sue prime esperienze di vita.

-No... No! Io ho rispettato la mia parte dell’accordo, ora tocca a te! Voglio vederla!-, aveva alzato la voce ed io, che non volevo impicciarmi degli affari suoi, avevo ormai sentito qualcosa di compromettente. Pensai di tornare dentro, prima che mi vedesse, ma in quel momento lui si voltò e capì di non essere solo. Farfugliò qualcosa nel telefono e mise giù, avvicinandosi a me, dando una profonda boccata di fumo.

-Problemi?-, domandai, tenendo le mani nelle tasche del camice: ero imbarazzata almeno quanto lui.

-…Già…-, no, lui era più imbarazzato di me, senza dubbio. –Sai... la mia ex…-, aggiunse abbassando lo sguardo come se avesse confessato un crimine. Per me non era materiale di scandalo, vista la mia vita passata.

-Capisco… Questi ex…!-, tentai di sdrammatizzare, ma avevo capito che la sua situazione non era semplice come la mia: una firma e fine delle danze...

-Sai… non è proprio una bella storia…-

-Hai figli, Bernard?-, non so perché glielo chiesi. Da quel poco che avevo capito, la risposta sarebbe stata affermativa. Eppure non ce lo vedevo, Bernard, padre... era come se lo conoscessi ad una vita ormai, e non avevo mai pensato a quella evenualità.

-S... sì… una... bambina…-, sembrava indugiare sulle parole, come se gli costassere moltissimo, oppure come qualcuno che cerca di inventarsi una storia lì per lì: ma Bernard era una delle poche persone lineari che conoscessi... Ebbi come un dejà-vu... avevo già fatto una conversazione simile a quella, in una sera di pioggia, con Carl...

-… e lei non vuole fartela vedere-, conclusi al suo posto, per non lasciare che il discorso cadesse senza una fine.

-…già…-. Non aggiunse altro e rimase in silenzio a guardare le volute di fumo che sbuffava dalle narici, torturandosi la mano stretta a pugno, appoggiata al muretto che delimitava il cortile sopraelevato e dava sul retro dei magazzini.

-Me ne dai una?-, domandai senza troppe cerimonie, indicando la sua sigaretta. Non fumavo più da anni, ma mi sentivo proprio come lui, in quel momento. Ne avevo voglia.

-Certo-, mi passò il pacchetto aperto e mi aiutò ad accenderla con il suo vecchio zippo mezzo scarico. Rimanemmo a fumare in silenzio, lasciando che i nostri pensieri volassero via insieme alle nuvolette biancastre, sopra le nostre teste. Poi rientrammo in ospedale.

 

Scoprii presto che ‘mio padre’ aveva annullato anche l’intervento del pomeriggio nel quale avrei dovuto affiancarlo. Quindi, non avendo visite con pazienti fissate, mi ritrovai a non far nulla neanche nelle ore successive e rimasi ad aspettare un segno da lui, in un’attesa frustrante.

Ero alla finestra a guardare il viavai di pazienti e colleghi in giardino, quando arrivò.

Non lo sentii entrare: aprì e chiuse la porta dietro di lui senza fare alcun rumore e rimase immobile come solo i vampiri possono fare, osservandomi.

Mi accorsi di lui solo dopo un po’, quando il suo profumo mi distolse dai miei pensieri. La cicatrice sul polso dette un’altra fitta: voltandomi verso di lui, la massaggiai con l’altra mano.

-Da quanto sei qua?-, gli chiesi. Non sapevo che dire, cosa fare.

-Un po’…-, abbassò lo sguardo da me alla mia mano.

-Potevi bussare-, ma perché parlavo così? Chissenefrega se mi ha mentito ieri sera per lasciarmi da sola! Chissenefrega se ha mentito per non farmi andare a lavoro questa mattina!

-Chi ti ha dato il permesso di farmi sostituire per gli interventi?-, mi avvicinai a lui, minacciosa e lo vidi indietreggiare di un passo. Deglutì.

-Non saresti stata in grado di operare, oggi. Era pericoloso per il paziente e per te, Bella…-

Ma perché devi sempre avere ragione, Carlisle???

-D’accordo…-, poi un’idea mi fulminò: -Ma che ne sapevi che non sarei stata in grado?-

Un bambino che viene scoperto con le mani nella marmellata avrebbe assunto la stessa espressione e, come lui, non avrebbe risposto…

Allora non era stato un sogno! Io ti ho chiamato e tu sei davvero venuto da me!

Mi sforzai di non sorridere, di mantenere l’aria corrucciata che era giusto avessi…

 

Macchisenefrega se mi vedi come sono davvero!

Mi avvicinai e gli buttai le braccia attorno al collo, stringendomi a lui. Mi bloccò per la vita, trattenendomi, in un sofferto tentativo di allontanarmi da sé.

-Bella… tu… io… credevo che volessi Edward…-, di nuovo lo sguardo triste…

Sciocca, stupida, insensibile umana: era questo che credeva? Pensava davvero che, ricordando l’amore profondo che avevo vissuto con suo figlio, potessi dimenticarmi in un soffio di quello che adesso provavo per lui?

Gli sorrisi e sfuggii alla sua debole presa, portando le mie mani al suo volto e tenendolo fermo.

-Ti ringrazio per quello che hai fatto per me e per quello che saresti pronto a fare-, avvicinai il mio volto al suo e parlai sulle sue labbra: -Ma non hai tenuto conto di quello che voglio io…-

Sfiorai la sua bocca con la mia, il tentativo di un piccolo bacio, ma dovetti fermarmi perché, ancora, il dolore al braccio mi colse impreparata.

-Che hai, Bella?-, mi strinse un po’ a sé: potevo capire che ancora non era certo di quello che sarebbe successo, ma riusciva ugualmente a capire se avevo qualcosa che non andava con un solo sguardo.

Scossi la testa e la affondai nel suo collo profumato. Sicuramente gli avevo macchiato il colletto con il trucco. Pace: avrebbe fatto ancor più girare la testa alle altre donne che non lo avrebbero mai avuto per loro…

Inspirai il suo odore, finché non sentii la mia testa girare, come se fosse stato oppio. Lui, invece, rimase immobile, contratto.

-Lo vuoi capire che ti voglio, Carlisle Cullen? Che voglio solo te? Che la Bella ragazzina persa per tuo figlio è morta e questa Bella vuole te?-, lo tirai verso di me allacciando le mie mani dietro alla sua nuca: avrebbe ceduto, ne ero certa.

-Ho ricordato tutto quello che provavo per Edward, ma non è con lui che voglio invecchiare, non è lui che mi può dare quello che cerco. Sei tu. Decideremo come aiutarlo, insieme, e come aiutare tutti gli altri a ritrovare la strada di casa: decideremo anche quello che diremo ad Esme, quando tornerà. Sarà dura, avremo molti rimorsi che ci attanaglieranno per tutta la vita, forse dovremo separarci da loro, ma adesso, quello che voglio, è solo stare con te...-

Sentii le sue mani stringersi di più attorno alla mia schiena, lo vidi chiudere gli occhi come per fare l’ultimo tentativo di resistere alla tentazione che rappresentavo per lui. Chinò la sua fronte sulla mia e vi si appoggiò delicatamente, senza aprire gli occhi.

-Ne sei certa, Bella? Non vuoi tentare di ricominciare con Edward e...-

-No. Lui è il mio passato. Un passato dolcissimo, fatto di ricordi che, ora che me ne sono rimpossessata, so che sono i più dolci che avrei mai potuto desiderare. So di averlo amato tanto e di essere stata amata da lui, fino all’ultimo. Ma cos’è, adesso Edward? E cosa sono io, invece? Sento di non appartenere più alla sua realtà, perché sono invecchiata, perché so che non avrò mai più tutta quella dolcezza nello sguardo. Perché io non sono più quella Bella. Adesso voglio solo pensare ad un futuro con te. Altrimenti ne morirei...-, abbassai gli occhi, sfuggendo al suo contatto. Sì, ne morirei se tu mi rifiutassi ancora, in nome di qualcosa che non potrà mai avvenire. Mai.

Carl appoggiò un bacio dolcissimo sulla mia testa, sui miei capelli raccolti, sui miei pensieri affannati. Poi spinse il mio mento in su, con la mano di ghiaccio, finché non affogai nei suoi occhi neri.

-Ne sei certa?-, domandò ancora, con voce roca e sensuale.

Sì... sì che ne sono certa, Carlisle!

Annuii e fui travolta dalla passione.

Le sue braccia tornarono dietro la mia schiena, mentre una mano si insinuò tra i miei capelli, tirando il mio viso verso di sé, facendomi sprofondare nelle tenebre dei suoi occhi, finché le sue labbra non premettero sulle mie, ed i brividi mi percorsero la pelle. Lo imitai ed intrecciai di nuovo le mie dita sulla sua nuca, aggrappandomi ai suoi capelli e lo tirai verso di me, schiudendo le labbra e lasciando che entrambi naufragassimo in un bacio che suggellava quello per cui ardevamo.

Mi staccai da lui un istante, ripresi fiato e afferrai il colletto del suo camice bianco, tirandolo ancora a me, mentre sentivo il mio respiro farsi ansimante e la voglia di lui sciogliermi il sangue ed infiammarmi la pelle. Avrei voluto spogliarlo e bearmi del suo fisico scultoreo, avrei voluto liberarmi degli inutili abiti che indossavo e fare l’amore con lui in quel’istante, nel mio studio...

Mi sentii spingere con urgenza verso qualcosa di freddo e duro, che risuonò cupo e metallico sotto di noi. Mi aggrappai con le mani a quel metallo e capii che era il lettino delle visite. Sorrisi, nel nostro bacio, perché quello era sempre stato il mio sogno proibito... e sentii anche lui sorridermi, come se mi avesse letto nel pensiero: quello non era possibile, ma forse entrambi i nostri desideri collimavano...

Mi sentii sua complice e lasciai che mi sollevasse e mi facesse sedere sul lettino. I miei piedi penzolavano e, presto, lasciai scivolare le mie scarpe a terra e gli cinsi le gambe con le mie, lasciando che si stringesse a me, continuando a baciarmi, che la mia pelle si impregnasse del suo profumo, e lui del mio. Abbandonai la testa alle sue braccia e reclinai il collo all’indietro.

E adesso cosa fai, vampiro? Hai il coraggio di baciarmi ancora? Oppure ti prenderai il mio sangue? Vuoi affondare con i tuoi denti nella mia pelle? Io sono pronta, fa di me ciò che vuoi, per l’eternità...

In una scia di ghiaccio e fuoco lui percorse la mia pelle fino ad una clavicola, che spuntava dalla maglia non molto scollata. Sentii la sua mano, attraverso i vestiti, scorrere sulla mia pelle e raggiungere il mio petto, chiudersi su un seno e palparmi, lentamente, lentamente...

Un gemito sfuggì alle mie labbra che lui prontamente chiuse con un bacio, dal quale si staccò pochi istanti dopo.

-Shhh...-, bisbigliò sulla mia bocca ed io mi impossessai di nuovo della sua, mordendo e succhiando le sue labbra carnose e sode, lasciando che anche lui facesse lo stesso, mentre allungai le mani al suo torace, sotto il camice e la giacca aperti e tirai piano la sua camicia, finché non la liberai dai pantaloni. Allora potei soddisfare anche la mia voglia ed insinuarvi le mani bramose e bollenti, fino a sfiorare il suo petto fresco e muscoloso, coperto da una peluria appena accennata e così...

 

Qualcuno bussò alla porta: lo sapevo che sarebbe successo e lo sapeva anche lui, che si staccò da me sorridendo e agguantando dolcemente i miei polsi, per fermare le mie mani sulla sua pelle.

-Devi rispondere...-, sussurrò al mio orecchio, avvicinandosi in maniera pericolosa. Annuii, ma chissà se avrei avuto la voce per farlo.

-Chi è?-, chiesi, e mi meravigliai della forza che avevo ancora.

-Sono Bernard, Bella, potrei... potrei parlarti un attimo?-

Merda merda merda no!

Guardai terrorizzata Carl, aspettandomi una reazione da parte sua. Prese i miei polsi e li baciò, procurandomi un’altra fitta di dolore, più blanda delle precedenti.

-Ehm... Bernard... sto… visitando un paziente... aspetta un secondo...-, lo vidi sorridere e piegare le labbra in un sorriso obliquo che mi riportò alla mente con violenza Edward.

-Stai visitando un paziente?-, mi domandò piano senza mutare espressione.

A me quell’uomo mi faceva morire...

-Potrei iniziare a farlo...-, mormorai al suo orecchio.

-D’accordo, ripasso più tardi... Ciao-, sentimmo i passi di Bernard allontanarsi nel corridoio, dopo il suo saluto vagamente deluso.

Carl mi baciò tirandomi a sé, una volta ancora, ma il contatto che mi offrì fu più deciso, più interessante: sentire la sua erezione premere tra le mie gambe mi face perdere un battito e mi aggrappai alle sue spalle, convulsamente, tirandolo a me.

-Se stai visitando un paziente, allora ti lascio lavorare...-, disse, e mi allontanò da sé, sempre guardandomi con la stessa espressione provocante.

Non capii subito che stava parlando sul serio, ma quando lo vidi voltarsi e aprirsi appena i pantaloni per risitemarsi la camicia, compresi che la nostra ora d’aria era finita.

Non potei fare altro che rimanere seduta su quel lettino, con le gambe penzoloni e l’espressione ebete sul viso arrossato, guardandolo uscire dalla mia porta e chiudersela alle spalle.

 

Il mio cervello riuscì a formulare solo un concetto, confuso com’era.

Wow...

 

Pochi istanti dopo, la porta del mio studio si riaprì e lui riapparve.

-Ah, Bella... se ti rivedo a scroccare sigarette a quel bellimbusto di Bernard Grandier, giuro che gli faccio ingoiare il pacchetto intero...-, minacciò sorridendomi e sparì di nuovo, dopo avermi lanciato uno sguardo che avrebbe fuso un iceberg.

 

Ops!

Mi alzai dal lettino ridacchiando con espressione ebete, rimisi le scarpe e mi sistemai il bavero del camice.

 

Poteva scoppiare la primavera a dicembre?

 






***

 ... to be continued...

 

***

Disclaimer: i personaggi e gli argomenti trattati appartengono totalmente a S. Meyer. La storia è di mia fantasia e non intende paragonarsi a quella concepita e pubblicata da S. Meyer.

***

Twilight, New Moon, Bella Swan, i Cullen, i Volturi, Stefan e Vlad, il Clan di Denali, il Wolf Pack dei Quileute sono copyright di Stephenie Meyer. © Tutti i diritti riservati.

La storia narrata di 'Proibito', le circostanze e quanto non appartiene a Stephenie Meyer è di invenzione dell'autrice della storia che è consapevole e concorde a che la fanfic venga pubblicata su questo sito. Prima di scaricare i files che la compongono, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli altrove, né la modifica integrale o di parti di essi, specialmente senza permesso! Ogni violazione sarà segnalata al sito che ospita il plagio e verrà fatta rimuovere.
© 'Proibito' Tutti i diritti riservati.
 

 

******************************************************************************************************************************************

Molte grazie a chi ha commentato lo scorso capitolo!!! ^__^
Recensione di sarapastu, fatta il 20/05/2009 - 04:46PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Le idee malate son fatte per essere scoperte dalle lettrici! Ehehe! Per me, se vuoi andare a consolare Eddie, fai pure! Un bacio e grazie mille!!!
Recensione di eka, fatta il 19/05/2009 - 03:01PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Come sempre grazie mille per la tua recensione che mi ha fatto piacere! Eddino è consolabile da voi tutte, oggi sono magnanima: mettiti in fila dietro Sara! :-P Baci e a presto!
Recensione di Helen Cullen, fatta il 19/05/2009 - 02:37PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Non stiamo parlando dello stesso Carlisle, è evidente... :-P L'idea che è venuta in mente a te è quella che va per la maggiore... vediamo... vediamo... :-P L'idea dei Volturi 'buoni' è pretenziosa... vedremo se ce la faranno... Alice e Jane si daranno da fare, con camicia o con abito da sera... perché, ricorda: la classe non è acqua! AHAHA!! Ciao grazie e a presto  (PS: domani passano quelli del Giro a rompere proprio davanti al mio ufficio... mi aiuti a boicottarli da Prato?)
Recensione di perlapeppa, fatta il 19/05/2009 - 02:28PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
E' bello che tu sia la seconda o la terza che ha notato cose di Edward che io non ricordavo neanche di aver scritto... è grave, temo... Io cmq ti ripeto quanto detto, specie alla luce delle recenti considerazioni: tu sei un Genio e sei anche AVANTI! Ma stai attenta a non defungere! :-P Un bacio e alla prossima!
Recensione di matrix, fatta il 18/05/2009 - 11:34PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Ecco i due innamoratini... spero che il magone ti sia un po' passato!!! Grazie  per le tue considerazioni e per l'entusiasmo della recensione!!! A presto!!!
Recensione di CaroT, fatta il 18/05/2009 - 10:44PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Eccolo!!! Tranquille!!! Ho pubblicato!!! Nooo, non è Carlisle!!!! Che piacere avere la vostra recensione, davvero! Come vi chiamate? Quanti anni avete? Sono curiosa!!! ^__^ Ciao e... tornate a trovarmi!!!!
Recensione di ooShyoo, fatta il 18/05/2009 - 10:31PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
In questo capitolo sconnesso con il precedente c'è in realtà un indizio bello corposo... avete ragione, babies? Ehehe!!!! Grazie per la tua recensione e spero di rileggerti presto!!!
Recensione di Angie Cow, fatta il 18/05/2009 - 10:06PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Tengo sotto controllo tutto con poco sonno, nervi a fior di pelle e occhio pallato e rosso come un vampirozzo alla panna! Ahm già, e c'ho un criceto bianco che ruzzola nella mia scatola cranica a fare andare avanti il tutto! ^__^ Beautiful???? Di nuovo mi paragonate a Beautiful??????? Maremma scorporata, noooooo!!!! NOOOOOOO!!!!! Anche a te Eddi ha fatto tenerezza... boh, io manco me lo ricordo! :-P Un bacetto e torna a trovarmi!
Recensione di eli1414, fatta il 18/05/2009 - 09:28PM sul capitolo 58: 54 - Cospirazioni - Edward & Alice - Firmata
Grazie mille per la tua recensione e... spero che tu non sia troppo sconvolta!!! Alla prossima!!!

 



***

Bollettino di guerra:
INCREDIBILE!!!! 112 preferiti e 43 seguiti!!!
...e grazie alle varie ff su twilight, ben 22 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!!!

A PRESTO A TUTTI E GRAZIE!


Un abbraccio a tutti e grazie davvero di cuore!

♥♥♥

Ciao a tutti quelli che mi seguono E recensiscono e... 

(cambio slogan)

Il Signore disse:

andate e moltiplicatevi...

... e moltiplicatevi!!!

A tutti gli altri:

CORAGGIO!!!!

A ME FA PIACERE SCRIVERE PER LA VOSTRA GIOIA,

MA NON MERITANO UN PO' DI GIOIA ANCHE GLI SCRITTORI?

Ciao e cmq grazie! 

 

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Florence