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Autore: AlexV_    14/12/2016    2 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente esattamente così come l' ho scritta.. racconta il primo incontro tra Regina ed Emma, in un locale qualunque, e di un ballo, che le fa avvicinare pur essendo due sconosciute.
Non ho ancora deciso se la continuerò o meno, perciò, nel dubbio, ho lasciato la scelta aperta.
Fatemi sapere se vi è piaciuta oppure no, qualsiasi parere/consiglio o critica sono ben accetti! Alex
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Sono mortificata davvero, ma abbiamo avuto un caso molto importante, non so se ha sentito della rapina alla banca.. se non fossi venuta così, non avrei mai fatto in tempo..” spiegò la bionda timidamente, indicando con le mani la divisa che aveva indosso.

“Innanzitutto, iniziamo col darci del tu..” le rispose Regina, facendo nuovamente vagare i suoi occhi sulla camicetta azzurra della bionda. “Quindi lavori al dipartimento di polizia..Interessante..”

“ ehm.. si..” Riuscì a pronunciare Emma prima di tracannare il bicchiere di vino, un po’ per darsi coraggio, un po’ perchè la sicurezza di quella donna le allappava la bocca e le infuocava le guance, così come non le succedeva da una vita. “ E lei..cioè tu, di cosa ti occupi?” continuò, tenendo ancora il bicchiere tra le mani.

“ Io sono la direttrice dell’ emittente televisiva nazionale SB5 “ le rispose la mora, raccontandole un po’ in cosa consistesse il suo lavoro.

E così era trascorsa la serata, chiacchierando del più e del meno,  per conoscersi meglio, tra una battuta sfacciata di Regina, e un movimento goffo di Emma. 
Avevano riso molto, forse a causa del vino che era riuscito anche a vincere la timidezza della bionda, o forse perchè Emma non stava pensando più che si trovasse ad un appuntamento con una donna, ma si era semplicemente goduta l’ ottima cena, il buon vino, e la bellezza sfacciata della mora di fronte a sè.

Quando arrivò il conto, Regina non le diede nemmeno il tempo di reagire, e porse al cameriere la sua carta di credito nera, lasciando per lui il 20% delle mance, come era solita fare quando cenava in quel ristorante, dato il servizio eccellente che le fornivano.

La bionda protestò, un po’ per orgoglio, anche se in cuor suo non era nemmeno sicura di poter pagare il conto con il  misero stipendio da polizziotto, ma Regina era stata inamovibile.

“ Io ti ho invitata a cena, quindi offro io..” E le aveva sorriso, ammiccante, ed Emma non riuscì nemmeno a ribattere, perchè i suoi occhi si posarono su quelle labbra così carnose e soffici. Così Rosse. ‘ Dio perchè il rossetto non le si era smosso nemmeno di un millimetro?’ la bionda maledisse mentalmente il Cabernet Suoteron o come cavolo si chiamava quel vino, che le aveva praticamente annullato i pensieri.

Regina si incamminò fuori dal locale, seguita dalla bionda, tenendo le mani nelle tasche del cappottino nero.

“Lascia almeno che ti accompagni a casa, non è sicuro che una donna rientri in casa da sola a quest’ ora” Emma sapeva benissimo che    Regina avrebbe saputo  come cavarsela, ma non voleva che la serata finisse lì, voleva fare una passeggiata, chiacchierare ancora, senza pensare troppo al lavoro che la aspettava il giorno seguente.

“ Oh, quanto è efficiente la polizia di Storybrooke..si preoccupa per me, agente?” Sospirò la mora, girandosi verso Emma, con un tono da femme fatale dei film anni 70.

La bionda non potè fare a meno di ridere, poi la raggiunse e si mise sotto il suo braccio , lasciando per la prima volta Regina sorpresa.

Camminarono per qualche isolato, fino al quartiere residenziale, dove raggiunsero un  maestoso palazzo bianco , che Emma immaginò essere la casa di Regina.
L’ accompagnò fino alle scalette che precedevano il portone, e lì sì fermò.

“ Grazie davvero per la serata” le disse
“ è stato davvero … bello” continuò mentre Regina raggiungeva il portone ed armeggiava con la chiave. 
“Non dirlo nemmeno per scherzo, anzi, grazie a te per essere venuta.” le rispose Regina, girandosi verso di lei, con la mano sulla maniglia della porta ormai aperta. 

Emma rimase lì per qualche secondo. Non sapeva bene cosa dire, nemmeno cosa fare.
Si stava limitando a guardare Regina che si toglieva le scarpe sull’ uscio, forse per non rovinare il parquet che aveva l’aria di essere davvero costosissimo. 
Era praticamente imbambolata.

Poi fu un attimo. Regina, a piedi nudi aveva sceso quei quattro gradini e l’ aveva raggiunta. Emma era sempre lì, ferma, fatta eccezione per il suo cuore, che quasi le usciva dal petto. Regina sorrise, dolcemente. Le poggiò una mano sul viso, poi si alzò sulle punte e poggiò le sue labbra su quelle di Emma.

“Buonanotte agente Swan” le sussurrò all’ orecchio , e rientrò in casa, lasciando Emma  ancora lì , in balia di tutte le sue emozioni.





   
 
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