Tony
guardò la tomba davanti a sé osservando la foto
di Peggy con sotto scritto 'Margaret 'Peggy' Carter'. Si
umettò le labbra, giocherellò con gli occhiali da
sole e sospirò.
"Quindi.
Ciao mamma".
Si
morse il labbro e roteò gli occhi arricciando il naso.
"No,
così non va bene. Ma come dovrei chiamarti?".
Guardò
la foto ingiallita che ritreaeva la giovane Peggy, si passò
la mano tra i capelli e si mise in piedi sull'erba.
"Beh,
non importa. Tu e papà non volevate io fossi coinvolto nella
vostra vita di agenti segreti, che io sapessi dello SHIELD, no?".
Arricciò
il naso facendo oscillare il pizzetto, allargò le braccia.
"E
invece sono Iron Man, e lo SHIELD l'ho praticamente rilevato. Buffa la
vita. Immagino che con genitori così, non ci fosse molta
scelta, giusto?".
Tenne
lo sguardo basso, spostò il peso da un piede all'altro e
sospirò.
"Ho
avuto pessimi genitori. Entrambi patrioti, entrambi idolatriati, ma
pessimi genitori".
Arricciò
il labbro, incrociò le braccia e scosse il capo piegandolo.
"Avrò
quello che non avete avuto le palle di prendervi. Una famiglia.
Crescere un figlio".
Si
infilò gli occhiali da sole, fece il saluto militare e
ghignò.
"Se
non ti sta bene, puoi andare a farti fottere, mamma".
Steve
vide Tony in cima alla collinetta e avanzò, dirigendosi
verso di lui.
"T-Tony,
anche tu qui? A... Londra?" domandò con voce tremante.
<
Con i mezzi che ci fornisce Stark, in mezza giornata si può
essere in qualsiasi parte del mondo > pensò,
stringendo al petto il mazzo di garofani bianchi.
Tony
accennò un sorriso, si tirò gli occhiali sui
capelli scompigliati.
"Porgevo
gli omaggi. Circa, comunque".
Steve
lo raggiunse e gli si mise davanti.
"Hai
fatto i test?" domandò.
Tony
scrollò le spalle, annuì e sollevò lo
sguardo.
"Lo
è. Peggy è mia madre" confermò.
Steve
abbassò il braccio con i fiori e con l'altro
abbracciò Tony, appoggiandogli la fronte sulla spalla.
"Io
sono qui, se vuoi parlare" disse.
Tony
strinse le spalle di Steve, accennò un sorriso e gli diede
qualche pacca.
"Sto
bene. Anche se era mia madre, non cambia ciò che sono io".
Steve
si staccò da lui e arcuò la schiena, guardandolo
in viso.
"Temo
di non sapere io ciò che sei... chi sei" sussurrò
roco.
Tony
socchiuse gli occhi, si sporse verso di lui e sogghignò
infilando le mani in tasca.
"Questo
avremo tempo per scoprirlo, Capitano" sussurrò.
Steve
gli diede un bacio sulla fronte e indietreggiò di un passo.
"Sei
davvero inaspettato, Stark" gli rispose. Gli passò di fianco
e lo superò.
Tony
voltò il capo, arricciò il labbro e
incrociò le braccia.
"E
ho intenzione di rimanerlo" disse.
Gli
diede le spalle, si allontanò e si voltò a
guardare Steve raggiungere la tomba. Sorrise, sospirò e si
rimise gli occhiali da sole.
<
Vedrò di tenerlo al sicuro per te ... mamma >.