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Autore: kamy    15/12/2016    0 recensioni
Prima di morire Peggy Carter ha reso Steve partecipe del suo più terribile segreto.
Partecipa alla fanfiction challenge II.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.2 Rivelazione


Tony si sedette sul divano, porse un bicchierone di starbucks a Steve e sogghignò socchiudendo gli occhi.
"Questo cura tutti i mali e non è alcolico" disse.
Steve si sporse, premendo lo sterno contro il bordo del tavolo e prese il bicchiere. Le sue dita sfiorarono quelle di Tony e sentì la carta bollente.
"Convincerti ad andare a quell'evento è stato praticamente impossibile. E sei anche arrivato in ritardo" sussurrò. Si avvicinò il bicchiere al petto e inspirò l'odore del caffellatte.
< E' strano > pensò.
"Però non mi aspettavo che saresti tornato qui alle prime luci dell'alba" sussurrò roco.
Assaggiò il caffellatte e sgranò gli occhi.
"E' al caramello!" esclamò.
Tony allargò le gambe, si passò l'indice nel nodo della cravatta sciogliendolo e sogghignò piegando il capo all'indietro.
"Credimi, era uno dei gusti più normali".
Scrollò le spalle, prese un altro bicchiere e bevve qualche sorso scottandosi le labbra, sospirò.
"Beh, l'importante è averti portato con me alla cerimonia. Non potevo lasciarti piangere, o peggio fare un ricevimento normale".
Steve gli mise una mano sulla spalla e deglutì rumorosamente.
"In realtà è... molto buono" ammise. Incassò il capo tra le spalle e abbassò lo sguardo, gli occhi gli pizzicavano.
"Non ero mai stato in una festa di quel tipo" mormorò.
Tony sorrise leggermente arricciando il labbro, scosse il capo a destra e sinistra e alzò il proprio bicchiere.
"Basta abituarsi" disse.
Accavallò le gambe, sospirò alzando il capo al soffitto.
"Sia alla bevanda, che alle feste".
Steve si grattò un sopracciglio e continuò a sorseggiare la propria bevanda.
"Tony...". Iniziò con tono grave.
Tony si piegò verso di lui e socchiuse le iridi, che brillarono di riflessi caffè.
"Stai finalmente per rivelarmi il segreto che ti grava sulle patriottiche spalle da quando sono arrivato?".
Steve nascose il proprio viso dietro il bicchiere e deglutì rumorosamente.
"Ti ricordi di tua madre?" domandò con voce tremante.
Tony finì di bere il proprio, annuì e lanciò il bicchiere vuoto sul tavolo, lo osservò rotolare e sbuffò.
"Certo. Bella, dolce, sempre pronta a far viaggi di beneficenza e mai dalla mia parte".
Steve bloccò il bicchiere di Tony e lo raddrizzò.
"Peggy nel suo ultimo periodo era malata. Lo sapevi?"chiese.
Tony inarcò un sopracciglio, annuì passandosi la mano tra i capelli e arricciò le labbra.
"Certo. Alzheimer, giusto?".
Steve annuì e allungò le gambe sotto il tavolo.
"Quindi non era così assurdo potesse delirare, verso la fine" mormorò con voce rauca.
Tony agitò il capo a destra e sinistra, mugolò un assenso e sospirò piegandosi verso Steve.
"Ascolta, il mio migliore amico è un intelligenza artificiale che ho creato io. Non puoi dirmi nulla che mi faccia pensare sia pazza".
Steve incrociò le braccia sul petto muscoloso e abbassò il capo, facendo ondeggiare il ciuffo biondo davanti al viso.
"Credeva di essere tua madre" ammise con voce rauca.
Tony schioccò le labbra, sogghignò appoggiandosi contro lo schienale del divano e roteò gli occhi.
"Sono già il figlio del tuo vecchio amico. Essere anche il figlio della tua ex non dovrebbe causarti scompensi".
Steve rialzò il capo di scatto e lo guardò in viso, le sue iridi si specchiarono in quelle color caffè di Tony.
"E a te cosa causa?" domandò.
Tony lo guardò fisso, accennò un sorriso e scrollò le spalle. Poggiò la mano sul tavolo, si sporse completamente verso Steve e socchiuse gli occhi dai riflessi oro.
"Onestamente?" chiese, con tono basso.
Steve scostò il proprio bicchiere e annuì, continuando a fissare l'altro.
"Onestamente" rispose con voce bassa.
Tony sogghignò ampiamente, allargò le braccia e si tirò indietro.
"Non capisco proprio perché non abbiano fatto una cosa a tre con te!".
Steve scattò in piedi facendo cadere la sedia.
"S... S-Stark!" strillò.
Tony rise, buttò indietro la testa e si gettò contro lo schienale del divano a gambe e braccia aperte.
"Peggy, Maria... che importa? Ciò che conta è quello che farò io della loro eredità, non chi erano loro".
Steve si sporse e gli mise una mano sulla spalla e sospirò.
"Lei era una delle persone più importanti della mia vita. E sono felice che proprio tu possa avere qualcosa di lei" ammise.
Tony diede qualche pacca sulla spalla a Steve, annuì e strinse le labbra.
"Onorerò la sua memoria" promise.
  
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