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Autore: Bebba91    18/12/2016    1 recensioni
Il tutto si svolge subito dopo che Derek scopre che l'Alpha che ha morso Scott altri non è che suo zio Peter. Cerca di ucciderlo per aver distrutto la sua famiglia,ma,ferito gravemente,è costretto a scappare da Beacon Hills.
Una storia alternativa in cui un giovane disperato che ha perso la fiducia nel prossimo,incontra un nuovo branco affiatato e unito che lo aiuta a riacquistare un po' della sua umanità.
Derek Hale non sarà più solo,ma avrà ben sette fratelli diciotto zii,una madre e un padre e perfino un nonno.
Siete curiosi? Il lieto fine per Derek è proprio qui! Enjoy!
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22 - Conclusione

[Sono una persona orriiiiiiiibileeeeee!!!! Lo soooooo!! Per favore non mi uccidete! E' passato talmente tanto dall'ultimo capitolo. L'ispirazione mi ha mollato tutta insieme,e non avevo più voglia di continuare questa storia. Ma oggi è successa una cosa molto bella,che mi ha fatto riprendere a scrivere. Tutta di getto e senza ripensamenti. Non l'ho nemmeno ricontrollata per eventuali errori o mancanze. Ma sono pronta per il cazziatone...se me ne vorrete fare. Devo dire che verso la fine ho avuto una strana voglia di farla finire in modo completamente diverso,ma non potevo farvi questo. Poi lo capirete dopo aver letto. Intanto,continuo a chiedervi perdono per il ritardissimo e vi auguro una buona lettura. Il capitolo è corto,ma mi riprenderò con il prossimo,che penso possa essere l'ultimo...o il penultimo. E niente,per qualsiasi cosa fatemi sapere e come al solito ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYY!!!]


CAPITOLO 22 – CONCLUSIONE



Oh,come era piacevole quella sensazione. Chiusi gli occhi più volte inspirando il dolce odore pungente della notte. Le mie mani fremevano dalla voglia di affondarle nella carne dei miei nemici,e le zanne,graffiandomi le labbra,bramavano il sangue. Come potevo controllare quella voglia di sangue così acuta? Non potevo. Non da sola almeno. Il mio corpo pareva muoversi da solo,avanzando nella neve come se fosse solo un manto di nuvole soffici.
Sofia. Non lasciarti trasportare da queste nuove sensazioni. Puoi farcela.” sentii nuovamente la voce calda della Nonna.
Come un faro nella tempesta guidò il mio spirito affinché riuscisse ad emergere dalle acque profonde dell'istinto. Istinto da lupo ovviamente. E fu difficile. Sgranai gli occhi mettendo a fuoco l'ambiente davanti a me,e il mio cuore quasi si fermò. Mark era accasciato ai piedi di un albero,privo di conoscenza. Derek aveva lottato con tutte le sue forze contro mia cugina,e stava cercando di rialzarsi. I suoi occhi tradivano la sua furia,perché erano gonfi e rossi,come se stessero per lacrimare. Non puntavano su di me,ma sul suo nemico,che rideva beffardo facendogli un cenno con la mano di attaccarla. Dietro di lei,e fu proprio quello a farmi tremare,Matt se ne stava sdraiato nella neve. Immerso in quello che sembrava succo d'uva. Rosso,troppo rosso.

Matt?” pensai. Ma non riuscii a proferire parola. Perchè stava fermo? Era svenuto,non c'era dubbio. Non poteva essere altrimenti. Non volevo che fosse altrimenti. Lo puntai cercando di capire meglio. Gli occhi pieni di lacrime e rabbia. E fu in quell'istante che Alex mi notò. O meglio,notò i miei artigli conficcati nel suo stomaco intenti a dilaniarla. Il suo volto sorpreso e terrorizzato quasi mi fece venire da ridere.
S..Sofia?” disse con un filo di voce.
Di certo non se lo aspettava. Come non si aspettava che la lanciassi a parecchi metri di distanza come fosse una piccola piuma d'oca. La rabbia che avevo provato poco prima era solo un ricordo,rispetto alla furia che mi controllava adesso. Doveva morire. Dovevo ucciderla. Ma poi una mano mi afferrò per un braccio e voltandomi di scatto,minacciosa,vidi Derek.

Sei viva...” disse quasi sull'orlo del pianto.
Mi abbracciò.
“Che sta facendo?” pensai. Poi quel sentimento di rabbia omicida si allontanò completamente. Mi stava trascinando verso il baratro e non stavo facendo nulla per impedirglielo. Ma lui era lì. Lui mi aveva abbracciata e mi aveva impedito di lanciarmi nel vuoto e di perdermi per sempre. E d'un tratto le lacrime si riversarono sulle mie guance. Tornai in me,maledicendo questa mia nuova forma che voleva prendere il sopravvento.

Sei...un lupo mannaro?” mi disse scostandomi da lui quel tanto che bastava per guardarmi dritto negli occhi.
Mia nonna..mi ha salvata...” risposi quasi spaventandomi per il tono grave che aveva la mia voce.
Alex intanto si era rialzata,questa volta con più fatica rispetto al solito e mi guardava allibita.

C..com'è possibile? Ti avevo uccisa!” mi urlò contro.
Il solo suono della sua voce fu abbastanza per farmi abbandonare di nuovo la mia mente,e lasciare che il lupo riemergesse. Derek lo notò e si mise nuovamente davanti a me.

Guardami Sofia! Punta i tuoi occhi su di me! Non perdere il controllo. E' la luna piena che ti fa quest'effetto. Puoi combatterla,sarà dura,ma so che puoi farcela.” mi disse scuotendomi per le spalle con una faccia preoccupata ma determinata.
Sarebbe stato facile dargli retta,e lo stavo facendo,ma Alex lo aveva atterrato con un pugno al fianco,facendolo rotolare via. Il rumore delle sue ossa che si rompevano e il suo urlo di dolore,impedì alle parole che aveva pronunciato qualche secondo prima di fare effetto. Mi lanciai come una furia su Alex. E il mio intento era quello di ucciderla. Aveva ferito Derek,distrutto Mark e martoriato Matt,di cui ancora non conoscevo le condizioni. L'atterrai con un singolo colpo. Poi mi lanciai su di lei chiudendo i pugni e colpendola ripetutamente in faccia.

Come puoi essere ancora viva! Dimmelo!” cercò di liberarsi invana.
Suppongo che devo tutto a te. Ai tuoi artigli,cugina.” risposi io ad un soffio dalla sua faccia.
Mi sbalzò via con una ginocchiata al fianco,ma mi rialzai subito caricandola nuovamente.
Mi piaceva quella sensazione. Eccome se mi piaceva. Il sangue sulle mani,tra le zanne,sulla neve e sui miei vestiti. Il sangue del mio nemico.

Sofia. Se ti lasci andare a questo potere,perderai coscienza di te,e diventerai un mostro.” mia nonna nella mia testa cercava di farmi rinsavire.
Ormai ero ad un punto di stallo. L'avevo in pugno con una mano artigliata alla sua gola. Mi sarebbe bastato davvero poco per ucciderla. Dovevo solo stringere un po' di più. Ma un suono mi distrasse dal muovermi. Un suono che mi arrivò dritto al cuore. Me lo squarciò di netto e si insinuò prepotente dentro di me. Un piccolo,minuscolo gemito. Mollai la presa senza pensarci due volte. Il panico mi stava assalendo di nuovo,e mi voltai in ogni direzione per capire da dove venisse. Ma il mio udito non tardò ad indicarmi il posto giusto. Veniva da Matt.

E' vivo!” pensai correndo verso di lui.
Alex si rialzò e mi intercettò. Corse anche lei verso Matt per dargli il colpo di grazia. Derek intanto era riuscito a rimettersi in piedi e stava cercando di raggiungerci. Io arrivai vicino a Matt,dandogli la schiena e allargando gli artigli per difenderlo.

Non puoi fare nulla,piccola Sofia! Io vi ucciderò tutti!” rideva. O meglio ghignava.
Mi guardai intorno sentendo una forza immane crescermi dentro. Dovevo darle libero sfogo o sarei esplosa,ma non sapevo come. Ma senza pensare inspirai profondamente e rilasciai un ruggito talmente forte e assordante che le mie stesse orecchie sembravano chiedermi pietà.
Alex si bloccò accucciandosi a terra con le mani che stringevano le tempie. Per lei era insopportabile quel rumore. E a quanto pareva anche per Derek e Mark,che si era risvegliato proprio udendolo. Tutti erano a terra a tapparsi le orecchie. Quando non ebbi più fiato,crollai sulle ginocchia senza più energie. Gli occhi che mi lacrimavano e il corpo che tremava. Mi voltai verso Matt cercando di capire se fossi arrivata in tempo. Ma lui non si muoveva. Lo girai sulla schiena e i miei occhi quasi non rimasero feriti dalla vista dei tagli che ricoprivano il suo addome. E c'era sangue ovunque e continuava a uscire e...

SMETTILA DI USCIRE!!!” lo pensai.
Unii le mani su quelle ferite cercando di tamponare al meglio che potessi. Mi voltai a cercare la mia borsa,ma mi accorsi di non averla più a tracolla. Alex doveva avermela strappata di dosso quando mi aveva ferita poco prima.

Matt?!? Matt?” lo chiamai cercando di svegliarlo.
Le mie mani erano tornate normali e potevo notarlo dall'assenza degli artigli.
Come una furia arrivarono dalla foresta tutti i miei familiari. Allarmati dal mio ruggito. Mamma,papà,Daniel,zia Charlotte e zio Phill. Zia Charlotte ovviamente corse verso Mark buttandosi praticamente vicino a lui cercando di capire le sue condizioni. Zio Phill invece,una volta visto il figlio stare bene,andò da Derek,aiutandolo a rialzarsi.
I miei genitori e Daniel invece vennero tutti vicino a me,circondando Matt.

Matthew!” mia madre urlò il suo nome cominciando a piangere. Papà era al suo fianco che le cingeva le spalle con un braccio e faceva tutto quello che era in suo potere per non crollare.
Daniel era quello più silenzioso. Guardava Matt senza dire nulla. Solo il suo respiro accelerato tradiva la sua calma apparente. Le mie mani erano ancora sul petto di mio fratello. Non era morto. No. Lo sapevo. Potevo ancora fare qualcosa.

Papà...la mia borsa è da qualche parte...ne ho bisogno...” gli dissi con insicurezza.
Sofia...” rispose lui affranto.
Non potevo guardarlo negli occhi,ma sapevo cosa volesse dire.

Io devo continuare a fare pressione! Mi serve la mia borsa! Adesso!” quasi glielo ruggii contro.
E non mi stupii più di tanto quando tutti e tre sobbalzarono guardandomi. Dovevo essere nuovamente cambiata. E me ne accorsi dalle zanne che mi ferivano le labbra. Mio padre e Daniel si alzarono sorpresi indugiando un po' troppo a guardarmi. Si misero a cercare la borsa. Mia madre invece stizzita dal mio sfogo di rabbia mi guardava con le lacrime agli occhi cercando di capirci qualcosa.

Eri tu? Il ruggito che abbiamo sentito poco fa?” chiese mantenendo un tono calmo.
Io annuii. Evitando di dare fiato alla mia bocca. Non mi piacevano le parole che ne uscivano quando ero trasformata. Colpa della luna? Può darsi.

Sofia...ma com'è possibile? Non hai mai mostrato i sintomi...” disse lei.
Ne parli come se fosse una malattia. Non lo è. Stavo morendo poco fa. Alex mi aveva colpita. Per la verità credo di essere morta. Ho visto la Nonna.” sorrisi al ricordo del suo volto “Mi ha detto di alzarmi e combattere. E l'ho fatto...” confessai.
La Nonna?” chiese sbarrando gli occhi.
Già...” non sapevo che altro dirle.
Zio Phill si avvicinò con Derek piuttosto malconcio,portandoselo di peso praticamente in braccio. Si accasciarono entrambi a terra poco distante da me. Papà e Daniel ritornarono correndo con la mia borsa.
Una volta aperta trovai subito tutto il necessario. Presi una boccetta con una piantina verde dalle spine rosse e mia madre sobbalzò.

Dove l'hai trovata?” mi chiese guardandomi mentre la gettavo in un mortaio di legno.
Presi una manciata abbondante di neve e la mischiai con quella piantina. Non risposi,tanto ero concentrata nell'impastare il tutto. La neve si sciolse e riuscii a creare una sorta di poltiglia.
Alex intanto si era ripresa e,spaventata come non l'avevo vista mai,tentò di rialzarsi per fuggire via. Ma non ci riuscì. Perchè alle sue spalle era comparso il Nonno.

Il tuo Alpha è fuggito. I tuoi compagni...o meglio dire i tuoi genitori,sono stati neutralizzati. Nono c'è più niente per te qui.” disse in tono solenne.
N-Nonno...” disse lei.
L'uomo,ringhiandole e mostrandole per la prima volta i suoi occhi rossi,le si avvicinò.

Io non sono più tuo Nonno. Né il tuo Alpha. Da oggi qualsiasi sentimento che mi legava a te non esiste più.” si avvicinò quasi come se stesse per sbranarla “Io ti bandisco dal branco. Da questa città e dalla nostra famiglia. Se rimetterai piede in questa città,io lo saprò...e ti ucciderò. Ci siamo capiti?” concluse mostrandole anche le zanne.
Alex era terrorizzata. Con gli occhi lucidi ed un tremolio che non le permetteva di assumere una postura correttamente eretta. Senza aggiungere nulla corse via scomparendo nella foresta. Così com'era arrivata,ora non c'era più.
Il Nonno chiuse gli occhi e tornò normale,poi si voltò verso Mark e zia Charlotte. Andò da loro assicurandosi che il nipote stesse bene.
Io intanto ero pronta ad aggiungere l'ultimo ingrediente alla mistura. Presi un coltello e lo porsi a mia madre.

L'ultimo ingrediente. Il nostro sangue. Poche gocce basteranno.” dissi in tono quasi meccanico,degno di un automa.
Mia madre si incise il palmo di una mano e riversò il suo sangue nella ciotola. Poi passò il coltello a mio padre,che fece la stessa cosa. Daniel sembrò confuso del procedimento.

Che state facendo? A che serve?” chiese infatti.
Questa pianta è un rarissimo tipo di aconito. Si pensava estinto ormai da secoli,ma io ne ho trovato i semi nel diario della Nonna. Qualche tempo fa...insieme a Seth,abbiamo deciso di provare a piantarli. Per vedere se riuscissero a germogliare. Li piantammo nella serra del palazzo,ma non cresceva nulla. Ci accorgemmo che l'unico posto che sembrava essere ottimale per loro era questa foresta.” risposi io tagliandomi il palmo e dando il mio contributo.
Aconito? Ma non lo ucciderà?” chiese lui.
La mamma si intromise.

No. Questo tipo è molto particolare. Non è nocivo per i lupi. Infatti può essere usato per curare,ma solo a patto che venga mischiato con il sangue della famiglia del ricevente.” disse.
Daniel arraffò il pugnale,intuendo a quel punto,e si tagliò la mano velocemente facendo poi colare il suo sangue nel mortaio.
Derek in tutto questo sembrò quasi trattenere il respiro,senza osare interrompere. Zio Phill si era allontanato per andare anche lui dal figlio. Mark era ridotto male,e necessitava di cure,ma era vivo e sveglio. Parlava al Nonno con tono sofferente,rispondendo alle sue domande.
Una volta completato l'intruglio,lo riversai sulle ferite di Matt,spalmandolo per bene su ogni tipo di ferita. I miei gesti erano delicati ma decisi,e il suo battito cardiaco sempre più lento.
Mi fermai quando tutto il composto era ormai finito e riposi il mortaio sulla neve. Poi attendemmo.
Passarono diversi minuti. Tutti con il fiato sospeso aspettavamo segni di miglioramento. Poi il cuore di Matt prese a battere più forte e con regolarità. La mamma scoppiò a piangere coprendosi la bocca e venendo accolta tra le braccia di mio padre. Daniel si sedette sfinito da quell'attesa lancinante. Poi si buttò con la schiena sulla neve,sorridendo e nascondendo gli occhi nell'incavo del gomito. Derek spostava lo sguardo su Matt e poi su di me ininterrottamente. Avrei cantato vittoria solo quando avesse aperto gli occhi. Si mise vicino a me prendendo una mano di Matt tra le sue,con molta difficoltà. Aveva pur sempre delle ossa rotte.

Andiamo Matt...apri gli occhi...” dissi a bassa voce quasi supplicandolo.
La mia fronte corrucciata e il mio sguardo concentrato. Le zanne che premevano nella mia bocca come a voler ferire le mie labbra. I pugni stretti a tal punto che i miei artigli ne ferivano i palmi.
Mi accorsi di Derek e per la prima volta voltai lo sguardo verso di lui. I suoi occhi erano fermi sul viso di Matt. Era preoccupato e non lo nascondeva. Misi una mano sulle sue,che stringevano quella di mio fratello. Mi guardò con gli occhi gonfi e rossi.

Mi dispiace...non sono riuscito a...” disse con voce tremolante.
Mio padre lo bloccò quasi subito.

Non è colpa tua,Derek.” disse rivolgendogli uno sguardo triste.
Siete venuti in questa foresta per me...Lui è tornato per me...e non è detto che non ci riprovi. Sofia avrebbe dovuto lasciarmi morire...” rispose con un moto di rabbia e tristezza.
Mio padre lo guardò e poi voltò il suo sguardo a Matt.

In quel caso la situazione sarebbe la medesima. Ma invece che gioire per la guarigione di un figlio,starei piangendo per la morte di un altro...” rispose così. Atono,ma pieno di sentimento.
Derek si bloccò a quelle parole e lo guardò scioccato. Le sue labbra tremavano e i suoi occhi avevano cominciato a versare calde lacrime. Potevo sentirne l'odore salato ma anche dolce. Sbatté più volte le palpebre abbassando lo sguardo,poi avvertì una stretta nelle mani. Matt si era mosso.
Lo guardammo tutti concentrati aspettando che aprisse gli occhi. Mi avvicinai a mio fratello cercando di notare il minimo movimento. Poi accadde. Aprì gli occhi molto lentamente. E ci guardò. Stanco e confuso. Mamma che fino a quel momento aveva cercato di non fare rumore piangendo,cominciò a singhiozzare a gran voce stringendosi nell'abbraccio di papà.
Derek si fece vicino insieme a me e lo guardò.

N-Non mi dire...c-che quelle...sono...per me...” disse con un filo di voce Matt riferendosi alle lacrime di Derek.
Il moro sorrise chiudendo gli occhi e allontanandosi di poco per rimettersi composto in ginocchio.
Matt poi mi guardò e forse ero davvero in condizioni pietose,perché,per quanto fosse esausto,sbottò in una piccola risata. Non avevo la forza di tornare normale e tutte quelle sensazioni non facevano altro che amplificarsi. Piangevo ed ero triste. I miei artigli che si insinuavano nei miei palmi per la rabbia. E la mia testa che mi urlava di correre nella foresta a cercare mia cugina e ad ucciderla una volta per tutte.

C-che...mi sono...perso?” disse Matt sorridendomi.

   
 
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