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Autore: Arvati77    23/12/2016    2 recensioni
"Non voglio andare al kiss and cry. Perchè andare lì, vuol dire che è finita."...
(missing moments episodio 12)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti di noi'
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This is not a goodbye

 

 

 

 

 

"Non voglio andare al kiss and cry. Perchè andare lì, vuol dire che è finita." penso, mentre ti osservo tendere le braccia verso di me.
Le lacrime offuscano la mia vista, ma riesco comunque a scorgere l'espressione di gioia sul tuo volto.
Almeno ti ho dimostrato che non è stato uno spreco di tempo essere stato il mio coach... Questo è il mio regalo d'addio per te, Victor.
Scivolo lentamente sul ghiaccio, per tardare il definitivo distacco.
Quando il primo pattino si solleva lasciando la pista, il mio cuore vacilla.
E nel momento in cui esco definitivamente di scena, mi sento improvvisamente svuotato.
Sarà l'ansia in attesa del mio punteggio?
No, non è questo. Soltanto, non voglio che finisca.
Vorrei pattinare con te per sempre, Victor.
Ma tenerti legato a me come mio coach, vorrebbe dire ucciderti giorno dopo giorno come pattinatore.
Non posso farlo.
Mi sorridi e mi abbracci. Trovo conforto nella tua stretta, che ricambio con la poca forza che mi è rimasta in corpo. E non è per via della stanchezza che mi sento così.
Ci sediamo vicini, in attesa del verdetto della giuria.
Mi avvolgi le spalle con un braccio, stringendomi a te.
Io, testa bassa, gomiti sulle ginocchia, non riesco nemmeno a guardarmi intorno.
Deglutisco a vuoto. La mia salivazione si è azzerata. Mi gira la testa.
Poi, finalmente, il mio punteggio viene annunciato:
"Ecco il punteggio di Katsuki Yuri... Il punteggio del suo programma libero è 221,58! Ha infranto il record stabilito da tempo da Victor Nikiforov per il programma libero del singolo maschile!"
Non ci credo. Non è possibile.
Mi volto per vedere la tua reazione.
Mi sorridi, tendendomi la mano. Io la stringo nella mia, e tu mi tiri a te, abbracciandomi di nuovo.
Ti congratuli per il mio risultato... e poi... e poi...
"Il fatto che i miei due record siano stati battuti dai due Yuri," mi confessi in un orecchio "è un'immensa gioia in quanto coreografo e allenatore, ma è anche un'offesa come pattinatore."
"Significa che tornerai a pattinare?!" esulto spalancando gli occhi su di te, e tu rispondi al mio entusiasmo con uno sguardo talmente dolce che l'unica cosa che vorrei fare adesso è baciarti. Ma non posso. Così mi limito a sorriderti, con il cuore che mi scoppia in petto per l'emozione.
Mi spiace soltanto che non potremo più pattinare insieme... ma questo è il solo modo che ho per ricambiare quello che hai fatto per me: restituirti la tua libertà.
Non vorrei che finisse. Non vorrei davvero...
In pista ora c'è Chris. Ci tratteniamo a guardarlo. Quando la sua esibizione termina, i giornalisti mi si fanno intorno. Non ti vedo più. Sei sparito non so dove. Ed io già mi sento tremendamente solo. Immagino che tu sia andato da Yakov ad annunciargli il tuo ritorno alle gare. La ragione mi direbbe di lasciarti andare, però il mio istinto ed il mio cuore mi spingono a venirti a cercare.
Dove sei, Victor? Per gli ultimi momenti che ci sono concessi, restiamo insieme.
Ti cerco disperatamente. Poi scorgo Yurio scendere in pista. E mi fermo a guardarlo.
Ci sono forza ed eleganza nei suoi movimenti. E' splendido, con la sua esile figura così aggraziata che rende naturale anche le combinazioni più complesse.
Per un momento ho l'impressione che la sua esibizione sia anche una sfida rivolta a me, quasi a volermi rinfacciare la mia scelta di ritirarmi. Non so da dove mi derivi questa sensazione.
Cosa devo fare? Non voglio rinunciare a tutto questo.
Voglio ancora sentire i brividi lungo la schiena quando le lame corrono sul ghiaccio.
Voglio ancora provare queste emozioni.
Voglio ancora avere i tuoi occhi addosso, che seguono ogni mio movimento, che mi penetrano fin nelle ossa.
Victor, desidero con tutto me stesso che ritorni a pattinare, ma altrettanto forte è in me il desiderio di restarti accanto.
L'esibizione di Yurio si è conclusa. Sento una mano posarsi sulla spalla.
So che sei tu. Non ho bisogno di voltarmi per saperlo. Lo sento.
Insieme, fianco a fianco, attendiamo che la giuria decreti il vincitore.
Ecco, il punteggio di Yurio.
"Il punteggio del programma libero di Yuri Plisetsky è 200,97. Il suo punteggio totale supera quello di Katsuki di soli 0,12 punti, e gli vale la medaglia d'oro."
Va bene così. Se l'è meritato. Ed in fondo, forse, desideravo che fosse questa la conclusione.
Almeno ho un motivo in più, un pretesto, per chiedertelo.
Ti guardo. Adesso te lo dirò. Ma la voce non esce, e resto a fissarti con le labbra socchiuse.
Devo avere un'espressione da idiota in questo momento.
I tre vincitori vengono chiamati all'altoparlante. E' ora di salire sul podio.
Mi allontano da te, e tu mi saluti prendendomi la mano e baciando l'anello al mio dito.
Ti sorrido e poi mi muovo per raggiungere il centro della pista.
Sono felice, e triste, allo stesso tempo.
La medaglia d'argento che ho al collo per me vale come un oro, e non soltanto per via del minimo scarto con cui Yurio ha vinto.
C'è tutto in questa medaglia. Ci siamo io e te, Victor. Ed ogni singola persona che mi è stata accanto.
Quando la cerimonia di premiazione termina, torno da te.
Lascio la pista e ti mostro la medaglia. Nemmeno stavolta perdi l'occasione di prendermi un po' in giro:
"Che peccato... avrei davvero voluto baciare la medaglia d'oro di Yuri."
Poi mi provochi, con quel tuo tono a metà fra il serio e lo scherzoso:
"Sono davvero scadente come coach."
Ti avvicini.
"Yuri, hai qualche suggerimento? Qualcosa che potrebbe emozionarmi?" mi dici, chinandoti su di me, ed io praticamente mi ritrovo con la schiena contro i pannelli che recintano la pista.
"Cosa stai pensando, Yuri?"
Le tue parole mi colpiscono come un fulmine. Ti spingo indietro e cadiamo tutti e due a terra, abbracciati.
Finalmente riesco a chiedertelo, a chiederti di essere il mio allenatore per un'altra stagione, promettendoti che stavolta vincerò la medaglia d'oro.
I tuoi occhi si illuminano, ma come al solito riesci a stupirmi.
"Non fermarti!" mi dici, e io non capisco.
"Perfino a me fa paura tornare in gara se devo anche rimanere il tuo allenatore." prosegui "In cambio, voglio che tu diventi campione del mondo almeno per cinque volte."
Annuisco, mentre lacrime di gioia rigano il mio viso.
Se tu sarai al mio fianco, potrò raggiungere qualsiasi obiettivo.
Siamo parte l'uno dell'altro, ormai.
Stupido sono stato io a credere che avremmo potuto separarci.
Non è necessario dirci addio. Possiamo continuare insieme a fare ciò che amiamo. Anche se ci trovassimo come avversari sulla pista di pattinaggio. Non importa. Supereremo tutto.
Ne sono sicuro. Lo sento dentro di me.
E guardandoti negli occhi mi rendo conto che per te è lo stesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Mitsurō Kubo, Sayo Yamamoto. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

   
 
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