Certe volte, mentre sono impegnato in una cosa qualsiasi, mi giro e mi accorgo che ti stai fissando a guardarmi. Mi viene spontaneo in occasioni come queste pensare di dirti qualcosa, una battuta, sicuro, magari qualche oscenità, per strapparti uno di quei sorrisi che sembrano voler dire "sapevo che eri scemo, ma non immaginavo tanto", ma poi vedo il modo in cui mi guardi e mi muore ogni parola in gola. Tu non stai guardando me. Sento il tuo sguardo passarmi attraverso, come se neanche ci fossi. Peggio, è come se tu stessi guardando una maledettissima fotografia. So che da parte mia è stupido, ma non posso evitare di sentire la rabbia montarmi dentro. Cosa vedi? Cosa diavolo stai pensando, ora? Guardami, per Dio. Guardami. Io sono, qui, vivo, non un cazzo di ricordo né niente del genere! Quanto altro tempo vogliamo sprecare, a guardarci indietro così?

Mi alzo dalla sedia, con un gesto piuttosto brusco. Con l’esperienza ho imparato che un rumore improvviso è il modo più efficace di riportarti alla realtà. Infatti ti riscuoti, ti vedo battere le palpebre due tre volte di seguito. E credo che il tuo stupore aumenti ancora - non posso più dirlo dal tuo volto, ma ormai so riconoscere le reazioni del tuo corpo - quando ti abbraccio, senza dire una parola. E il mio abbraccio è un atto molto più egoistico di quello che potrebbe sembrare, o che vorrei che fosse. Forse è stupido anche questo, ma ho bisogno di sentire il tuo calore contro di me. Dubito che tu ti renda conto di quanto il tuo sguardo riesca a diventare acuto. Sai risvegliare delle paure che credevo, speravo superate e ho bisogno di essere rassicurato, ho bisogno che qualcuno mi dica che tutto andrà bene, che non devo più preoccuparmi, che si potrà ancora scrivere, alla fine, "e vissero felici e contenti". Sento le tue braccia salire sulla mia schiena, prima esitanti, poi sempre più salde. Mi sto comportando come un bambino, ma più me ne rendo conto più questo mi manda in bestia, perché non so in che altro modo comportarmi. E qualcuno faccia smettere di tremare queste maledette mani.