Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mirwen    02/01/2017    0 recensioni
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
La guerra infuria i giovani Malandrini appena finita Hogwarts si trovano in quell'inferno. L'Ordine della Fenice, le speranze, gli amori, la fine dell'adolescenza.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Phoenix’s flames
 

“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
Enif Aurora Icecrow.


 

Capitolo 32: Punto di non ritorno

 Sirius la svegliò con un bacio.
“Buongiorno bella addormentata!” Enif aprì stancamente un occhio
“Sirius sono le tre di notte…”
“L’ora giusta per partire…” sorrise malandrino “forza alzati, vestiti comoda e andiamo!” con uno sbadiglio Enif eseguì
“Non capisco, ma va bene…” disse assonnata
“Buon compleanno amore…” sorrise lui dandole un bacio a fior di labbra.
 
▀■▪■▀
 
Stavano andando avanti da ore, per il solo gusto di far del male… Edgar non ce la faceva più… avevano torturato a rotazione sua moglie e i bambini lasciandolo incolume… aveva desiderato morire già alcune volte in quelle dannate ore… aveva perso la cognizione del tempo, sentiva solo le urla dei suoi bimbi e di sua moglie…
“Mi sono stufato...” Avery sorrise, sciolse l’incantesimo su Selena, la donna, con le ultime forze che aveva in corpo, corse ad abbracciare la figlia. Le due donne di casa Bones si abbracciarono, inermi sul pavimento..
“Sai penso che per te la miglior tortura sia questa… muori pensando a quello che ti ha costato far parte dell’Ordine della Fenice… Avada Kedavra…”
“NO!!!!”
“MAMMA!!!”
“ANGELA!!!”
I tre “uomini” di casa Bones stavano piangendo… Edgar anche di rabbia… se solo non avesse la brutta abitudine di voler far la cosa giusta! Dannato il suo senso di giustizia! Sua moglie e sua figlia… avevano ucciso le sue donne! Le sue gemme…
“Tu… verme…” sibilò verso Peter “sei contento ora, venduto… maledetto traditore… tu…piccolo bastardo… mostrami il tuo viso se sei uomo!!!” Peter restò fermo e in silenzio… quello non doveva succedere… quello non doveva affatto succedere.
“Parlami maledetto! Voglio morire guardando in faccia chi è così vigliacco da vendere i suoi amici!” Continuò Edgar… era furioso, sconvolto, inerme, sapeva che sarebbero morti tutti, sapeva di non avere speranze, ma voleva vederlo, voleva imprimersi nella mente la faccia di chi stava facendo tutto quello…
“Loro non dovevano esserci…” disse infine Peter… sovrastando il pianto disperato del più piccolo dei Bones.
“Pensi mi basti questo! Dannato! Pensi mi basti sapere che non volevi i miei figli! Abbi il coraggio di mostrarmi la tua faccia! Me lo devi!”
Avery rise, quella scena patetica lo stava divertendo
“Oh forza... Non si nega l’ultimo desiderio ad un uomo…” disse strafottente facendo evanescere la maschera di Peter. Edgar fissò il ragazzo, i suoi occhi chiari…
“Peter… tu…”
“Non puoi capire Edgar… loro vinceranno e io non voglio essere tra i perdenti… lo sono stato per troppo tempo…” Edgar fissò Peter negli occhi, quel ragazzo, quel caro ragazzo l’aveva condannato a morte… ricordava le parole di Silente due anni prima quando, dopo che gli studenti se ne erano andati, aveva raccontato loro cosa si aspettava dalle nuove reclute “E infine c’è Peter… non è brillante quanto i suoi compagni, ma è un gran lavoratore, se avesse un po’ più di fiducia in se stesso potrebbe fare strada nella vita… ma ciò non toglie che abbia un grande cuore…”.
Peter fissò per un momento interminabile gli occhi di Edgar… non fu la morte degli Evans, non fu quella di Benji a sancire il punto di non ritorno… fu quel momento, quel interminabile istante in cui Peter decise che la vita di Edgar non valeva la sua.
“Ora non posso permettermi che tu riesca a scappare…” disse appena, non ragionava lucidamente, aveva smesso di farlo da un paio di minuti, più o meno da quando Avery l’aveva fatto scoprire… si avvicinò a Lochrin sfilandole la bacchetta di mano e puntandola sull’uomo “addio Edgar… Avada Kedavra…”
I bambini gridarono, Peter ritornò  la bacchetta alla ragazza…
“Ai bambini pensateci voi…” disse ai due Mangiamorte, ne aveva fin sopra i capelli di quella storia… voleva solo andarsene a dormire…
Avery e Lochrin sorrisero dietro alle loro maschere… un colpo di bacchetta e un silenzio spettrale avvolse i corpi senza vita della famiglia Bones…
“Tocca a te lanciare il marchio nero…” disse Lochrin “l’onore a chi uccide uno dell’Ordine…” ridacchiò scavalcando il corpo della bimba e avvicinandosi a Peter. Gli mise una mano sulla spalla, sembrava quasi allegra…
“No… non posso… Alastor Moody potrebbe controllare le nostre bacchette…è  per questo che ho usato la tua” rispose Peter incerto… Moody avrebbe fatto qualcosa del genere, ne era certo…
“Dovrai trovare un modo… non potrai rubarci sempre le bacchette…” commentò saccente Avery.
“Per quello penserò a qualcosa… ma non evocherò il Marchio Nero per voi…la mia bacchetta deve restare pulita” disse smaterializzandosi.
Rimasti soli i Mangiamorte si fissarono
“Non pensavo avesse il fegato di farlo…” commentò Avery
“Mai sottovalutare un uomo disperato…” sorrise la compagna “Andiamocene…”
“Si abbiamo finito qui… morsmordre!”
Mentre il cielo si tingeva di verde i due si smaterializzarono.
 
▀■▪■▀
 
“Posso sapere dove mi stai portando?” gridò Enif, una benda sugli occhi e il vento sulla faccia.
“Sarà una sorpresa…” rispose lui
“Sirius…”
“Si?”
“Mi fido…” Sirius sorrise a quelle parole. Accellerò, voleva arrivare il prima possibile.  
 
La moto toccò terra con un tonfo, rumore di pietre smosse. Enif ascoltò versi di uccelli delle tempeste riempivano l’aria, la risacca batteva sulle pietre. Un leggero venticello la fece rabbrividire.
“Dove mi hai portato…”
“Un attimo di pazienza…”Sirius la fece scendere dalla moto guidandola lungo la spiaggia sassosa. Una foca grigia si tuffò in mare indispettita dal loro arrivo. Abbracciò Enif da dietro togliendole la benda.
“Ti ho portato a vedere l’alba… in un posto dove nessuno può trovarci…” le sussurrò all’orecchio.  Enif osservò il mare tingersi di rosa davanti ai suoi occhi, sorrise mentre Sirius la prendeva per mano.
"Andiamo in cima, prima che sorga il sole..."
"Dove siamo?"
"Una delle isole orientali delle Scilly... Poco più di uno scoglio, tante felci e qualche foca curiosa..." rise lui trascinandola su per il leggero declivio. La salsedine e l'acqua ghiacciata imperlavano le felci che scricchiolavano al loro passaggio. Arrivati in cima Sirius stese una coperta, apparsa dal nulla, su alcune sporgenze rocciose.
"Vieni qui, amore della mia vita..,"
 
▀■▪■▀
 
Remus si alzò presto, aveva lasciato il suo letto a Steve e Liselle... serviva più a loro... erano anni che non dormivano su un letto vero.
Si stiracchiò alzandosi dal divano e dirigendosi in cucina. Mise il bollitore sul fuoco.
"Buongiorno!" Salutò Liselle apparendo sull'ingresso.
"Buongiorno" rispose "riposato bene?" La donna sorrise, Remus si disse che quella mattina, dopo una doccia e un buon sonno, Liselle dimostrava la sua giovane età.
Entrò anche Steve, un sorriso dipinto in volto. Dopo tanto tempo si sentiva sereno, avrebbe potuto morire in quel momento ed essere soddisfatto di aver vissuto un altro giorno da uomo.
"Ho messo su del the, lo volete? Ci sono anche dei biscotti..."
Vide Liselle strabuzzare gli occhi.
"Una colazione? Una vera colazione?!" Remus annuì sorridendo, era la prima volta che aiutava davvero altri come lui e si sentiva tremendamente bene nel farlo.
Stavano bevendo il the quando accadde. Remus sorseggiava lentamente osservando i due: Liselle stava addentando un biscotto felice, mentre Steve assaporava ad occhi chiusi il calore e il sapore del the, e all'improvviso una fenice argentata apparve sopra il tavolo.
"Non uscire per nessun motivo c'è un attacco in corso a casa Bones... se ne sta occupando Alastor... resta con i tuoi nuovi amici, Remus, tienili al sicuro..."
"Cos'era quella cosa?" Chiese Liselle sconvolta
"Di chi era quella voce?" Insistette Steve
"Silente..." Disse grave Remus "dannazione..." Si morse le labbra alzandosi e muovendosi nervoso per la cucina.
"Chi sono i Bones?" Chiese cautamente Liselle
"Lise... non sono affari nostri!"
"Sono amici... Edgar combatte Voldemort con noi... se hanno trovato lui temo davvero che i sospetti di Dorcas siano fondati… evidentemente c’è una spia… devo trovare al più presto possibile un rifugio sicuro per voi altri..." Remus camminava su e giù per la cucina grattandosi il mento nervoso... cosa poteva fare? Prima Benji, adesso Edgar... poteva solo sperare di non essere già sulla lista, trovare un nuovo posto in cui nascondersi e continuare a combattere con ogni mezzo...
 
▀■▪■▀
 
"Guarda com'è carina quella foca!" Enif si muoveva con agilità sulla battigia rocciosa
"Attenta a non cadere in acqua, è gelida in questo periodo..." Ridacchiò Sirius, in tutta risposta Enif gli fece la linguaccia. Sirus sorrise, era da tanto che non la vedeva così allegra, gli scaldava il cuore. Strinse la mano su quella piccola scatola che portava in tasca... era giunto il momento... non poteva più aspettare... era il punto di non ritorno... aveva troppa paura che qualcuno gliela portasse via... deglutì... l'isola, il pic-nic invernale... tutto per donarle un giorno di libertà e per fare di lei una "donna onesta", come lo aveva preso in giro James quando ne era venuto a conoscenza. L'aveva scongiurato di non farne parola neanche con Lily... aveva paura di perdere il coraggio e di non fare nulla... di non dirle nulla... Respirò a fondo osservandola correre di qua e di la come una bambina al parco giochi.
"Enif, senti... vieni qui..." La chiamò dolcemente.
"Arrivo, dimmi..." Rispose avvicinandosi, inciampando su un sasso e venendo sorretta dal ragazzo...
"Primo non ucciderti... secondo..." Ma il secondo punto venne interrotto dal patronus di James.
"Attacco a casa di Edgar, ci servi... scusa Sir..."
Enif si aggrappò a lui ancora di più, le lacrime agli occhi...
"Edgar... non..."
"Ti porto da Lily, non muoverti da lì!" Sirius la trascinò a sedere sulla moto, l'abbracciò stretta e li fece smaterializzare nel giardino dei Potter, già al sicuro da occhi indiscreti dietro agli incantesimi d'illusione che ci avevano installato.
 
"Siete arrivati!" Lily era fuori di se, abbracciò entrambi con slancio... " James ha convinto Malocchio che ti avrebbe avvertito lui... stava già per fare incursione a casa vostra... Dio solo sa cosa avrebbe pensato trovandola vuota!"
"Hai sentito gli altri?" Chiese Sirius entrando in casa assieme alle due donne. Lily scosse la testa...
"Malocchio ha ordinato il silenzio postale, di rinchiudersi in casa e aspettare il cessato allarme..."
"Se mai ci sarà..." Commentò tetra Enif
"Non dire così... dobbiamo fidarci di noi!" Disse James accogliendoli in salotto, Harry stava beatamente giocando sul tappeto, sorrise verso di loro...
"Come possiamo fidarci di noi se è uno di noi che sta facendo questo..." Disse piano la ragazza scuotendo la testa, si abbassò ad accarezzare i capelli di Harry.
"Su una cosa ha ragione, James...Non si torna più indietro... o troviamo questa presunta spia o non potremo più dormire in pace... Forse dovremmo pensare a un posto sicuro per voi tre..." Sirius ci stava già pensando da un po'... Voleva chiedere ai suoi futuri suoceri di accogliere i Potter al Picco del Corvo... Sapeva stessero progettando alcune protezioni anti intrusione, forse la...
"Non ho intenzione di rinchiudermi in qualche buco... Voldemort non mi faceva paura una volta e non gli darò la soddisfazione di farmi paura adesso!" rispose James convinto.
"James ha ragione, Sirius" continuò Lily "non possiamo farci prendere dal panico dall’idea che qualcuno venda informazioni… non ne siamo certi e anche se c’è una spia... Farà qualche passo falso, non può sfuggire ad Alastor..." continuò seria.
"Ora andate o Malocchio attaccherà quei vigliacchi da solo! Vorrei che non perdesse qualche altro pezzo..." disse infine Enif alzandosi e fissando Sirius seria "torna intero... È l'unico regalo che mi interessa..."
 
▀■▪■▀
 
Sirius e James apparvero davanti alla casa, Malocchio stava cacciando alcuni giornalisti curiosi della gazzetta del profeta.
"Ho detto che non abbiamo niente da dirci!" stava sbraitando
"I Bones erano molto attivi nella lotta contro i maghi oscuri, almeno questo può confermarcelo? Edgar seguiva le orme padre, non è così?" continuò imperterrito il giornalista.
"Andate tutti al diavolo... Voi due!" disse poi indicando James e Sirius... "Toglietemeli dai piedi!" l'ordine di Alastor ottenne l'effetto voluto... I giornalisti assediarono James e Sirius.
"Siete Auror?"
"Conoscevate la famiglia?"
"E Amelia Bones? Credete sia in pericolo anche lei?"
"Com'è spiegabile una tale crudeltà?! Erano tre bambini..."
James e Sirius glissarono le domande con frasi di circostanza, finché riuscirono a toglierseli dai piedi entrando velocemente in casa.
"Quelli chi li ha invitati?" sbuffó Sirius
"Non chiederlo... Erano qui prima di noi..." commentò Gideon raggiungendoli nell'atrio
"Prima di voi?" James era esterrefatto, come avevano fatto ad arrivare prima di Malocchio?!
"Sì, abbiamo una scena del crimine completamente compromessa! Erano in giro per la casa a fare foto, quegli avvoltoi!" Gideon era furioso
"Edgar?"
Prewett scosse la testa
"Nulla da fare... Hanno ucciso tutti e cinque, compresi i bambini..." si passò una mano sugli occhi "Fabian è andato ad avvertire il fratello e la sorella di Edgar..." così dicendo fece loro segno di seguirlo nel soggiorno.
Il luogo dove si era svolta la tragedia era a soqquadro. Alastor Moody era chino sul corpo senza vita di Edgar, guardava le sue ferite con rabbia.
"Quei maledetti giornalisti!" sbottò infine "Li hanno spostati!"
Sirius fissò i corpi dei bambini e della moglie di Edgar, tutti i volti guardavano verso l'alto... Statistica un po' improbabile, probabilmente i giornalisti della gazzetta avevano ben pensato di immortalare i volti delle vittime.
Le mani di James tramarono appena quando fece comparire cinque barelle. Si chinò sul più piccolo dei Bones prendendolo in braccio con dolcezza. Lo poggiò sulla barella accarezzandogli i capelli scuri, chiuse gli occhi del bambino dandogli un leggero bacio sulla fronte. I tre auror l'osservarono fare lo stesso con gli altri due bambini.
"Buon viaggio piccoli angeli..." sussurrò appena. Alastor gli mise una mano sulla spalla.
"Va a casa da tuo figlio, Potter... Qui finiamo noi..."
James annuì. Si materializzò in veranda, sentiva Lily ed Enif parlare.
“James sei tu?” chiese Lily avvicinandosi circospetta.
“Sì…” James le raggiunse in cucina
“Hai fatto presto… Sirius dove lo hai mollato?” chiese Lily studiando il volto stravolto del marito.
“È ancora là con Malocchio e Gideon… scusatemi un attimo…” James si allontanò salendo al piano di sopra nella stanza di Harry… fissò i giocattoli, i peluches, il lettino di legno di suo figlio… sospirò appoggiandosi alla parete e passandosi una mano sugli occhi. Quei poveri bambini… si rese conto che le lacrime scendevano da sole… non voleva accadesse… non voleva che potesse accadere al suo bambino! Non avrebbe permesso che accadesse… era però certo che fosse esattamente ciò che pensava Edgar.
Lily ed Enif lo trovarono così quando, un quarto d’ora dopo, erano andate a cercarlo.
“James?”
Perfino Harry, al sicuro tra le braccia della madre lo chiamò. Il giovane alzò gli occhi, lucidi e arrossati…
“Tesoro, cosa?”
“Li hanno uccisi, Lily… hanno ucciso quei poveri bambini…” le due donne si guardarono, avevano sperato fino alla fine che la moglie e i figli di Edgar fossero al sicuro, ma era stata una speranza vana.
“James…” Lily abbracciò il marito. Lui strinse a se Harry dando un bacio sulla guancia ad entrambi .
“Darei volentieri la mia vita purché  non vi accada nulla di simile! “ Enif osservò la famiglia… si sentì di troppo e scese in cucina… capiva il turbamento di James, in quei bambini aveva visto Harry… purtroppo l’esistenza della profezia li segnava come i prossimi obbiettivi… doveva pensare a qualcosa… a qualcosa per proteggerli e per alleviare le loro preoccupazioni.
 
▀■▪■▀
 
Sirius arrivò a Godrick’s Hollow che il sole stava tramontando, era stravolto. Quasi non sentì la domanda di rito di James, ma rispose meccanicamente, era una abitudine ormai…
“Ehi… come va?” chiese Prongs facendolo entrare, Sirius mosse leggermente la testa
“Non posso chiederglielo James… non se non ho la certezza di tenerla al sicuro…” James annuì sapeva a cosa si stava riferendo…
“Stasera voi due restate qui…non vi lascio andare neanche sotto tortura…” Sirius annuì
“Non voglio andare da nessuna parte, sta tranquillo…”James gli passò una mano sulle spalle
“Andiamo dalle nostre donne…”
“Harry?”
“Pisolino…” Sirius sorrise
“Me lo farei volentieri anche io…” James sorrise tristemente
“Così male?”
“Sono sveglio dalle tre… e ho dovuto passarmi gli sguardi di accusa dei fratelli Bones…” Sirius sbuffò “sanno che Malocchio e i suoi lavorano con Silente… volevano sapere come era possibile tutto questo…”
“Vorrei saperlo anche io…”
“Ehi voi due?! Avete fame o no?!” la voce di Lily li riscosse, la donna cercava di far finta di nulla… avrebbe voluto sapere, riempire Sirius di domande ma era stata una giornata dura… vedere James in lacrime l’aveva fatta preoccupare, ma non aveva cambiato idea… Voldemort non li avrebbe piegati… si chiese come stessero Remus e Peter…
 
▀■▪■▀
 
Remus stava finendo di sparecchiare, era stata una giornata lunga, trascorsa in silenzio. Steve e Liselle avevano cercato di non essere un disturbo, lei aveva persino preparato pranzo e cena. La mente di Remus lavorava febbrilmente per trovare una soluzione… non doveva cedere alla paura. Ad un tratto il campanello suonò insistentemente. Steve guardò la sua donna allarmato, lei guardò Remus.
“Chi può essere?”
“Sono quasi sicuro che i Mangiamorte non suonino i campanelli” disse Remus cercando di tranquillizzarli.  Si avvicinò allo spioncino e restò stupito nel vedere Silente in piedi in mezzo al pianerottolo.
“Professore!” esclamò sorpreso aprendogli la porta.
“Buonasera Remus, posso entrare?” Remus si fece da parte lasciandolo passare… 
“Ti sei sistemato bene qui… certo, non è la fattoria dei tuoi genitori ma…” Remus arrossì, seguendo il preside in cucina “non male, non male davvero…e loro devono essere i tuoi graditi ospiti….” Remus si fece avanti
“Steve, Liselle questo è il professor Silente… Professore loro sono Steve Ellis e Liselle. ..”
“Knight. ..” concluse lei…
“È un piacere conoscervi…” sorrise il preside stringendo loro le mani. Liselle si chiese se tutti i maghi anziani avessero quell’aura di magia e mistero che avvolgeva Silente o lui, essendo un uomo fuori dal normale, era una eccezione.
“Professore a cosa dobbiamo la sua visita…” chiese Remus pensando a Dorcas, a James e Sirius, a Peter, alle ragazze, se fosse loro successo qualcosa?! Sperava ardentemente non fossero altre brutte notizie…
“Ho trovato un posto sicuro per loro due, voglio che tu li accompagni il prima possibile…”rispose Silente sedendosi e lisciandosi la barba.
“Dove?” Remus era sicuro che non fosse così facile trovare un posto sicuro dove nascondere due lupi mannari…
“Un posto sicuro in Francia…” iniziò il preside “avrete la possibilità di iniziare una nuova vita…”
Liselle afferrò la mano del compagno
“Hai sentito?! Non è fantastico?!” sorrise felice, Steve fissava il preside dubbioso…
“Com’è possibile avere una nuova vita se quella vecchia distrugge tutto quello che tocchiamo…” Steve non voleva illudersi, sarebbe tutto andato per il meglio fino alla prima luna piena poi sarebbe stato un disastro “Con tutto il rispetto, per Remus sarà anche difficile ma lui può sempre blindarsi in casa con un incantesimo, noi non abbiamo questa fortuna…”
Remus capiva la difficoltà che Steve trovava nel fidarsi… aveva paura di un’altra porta in faccia, si vedeva…
“Non sareste soli…” cominciò a spiegare Silente… “Un collaboratore del mio compianto amico Georgius Greathead si è nascosto nella Lozère dopo la distruzione del centro di magia sperimentale di Londra…” Remus osservò Silente curioso…
“Nella Lozère? Uno delle regioni più attaccate dai lupi mannari a metà del settecento? È un po’ ironico non trova professore?” commentò Remus
“Affatto, quelle storie sono proprio il motivo che hanno spinto Belby a nascondersi lì…”
“Storie?” chiese Liselle, si stava perdendo qualcosa lo sapeva…
“Nel 1764 un lupo mannaro e il suo branco sterminarono quasi cinquecento persone nella contrada del Gévaudan… i cacciatori del Re di Francia non sapevano di aver sfidato un intero branco, finché dopo tre anni dall’inizio degli attacchi Jean Chastel uccise quello che era il capo branco con un proiettile d’argento e con molta probabilità il branco si spostò o si disperse… i babbani lo chiamavano “la bestia di Gévaudan”…” spiegò Remus…
“Perché un mago dovrebbe nascondersi in quella zona?”
“Ironicamente circa vent’anni fa nel paese di Saint-Léger-de-Peyre un giornalista e naturalista creò una riserva di lupi proprio in quelle che furono le contrade di Gévaudan…” cominciò Silente “il parco fa buona copertura a Damocles Belby… Belby sta studiando una cura per la licantropia...” i tre lupi mannari lo fissarono.
“Sta dicendo che potrebbe esserci una cura?” chiese Steve, l’aveva sognata da sempre, ma non credeva potesse essere possibile.
“Potrebbe o no… so che Damocles ci sta provando da un po’ la chiama “pozione anti-lupo” nome bizzarro… la sta sperimentando su alcuni volontari… non vi chiedo di essere i prossimi, anche perché, e Lily potrebbe confermartelo, Remus… al momento ha più effetti collaterali che altro…” il preside scosse la testa “ma senza poter aver a che fare personalmente con dei licantropi, temo il lavoro di Belby sia ancora lungo, perciò si è offerto di dare ospitalità e supporto a qualunque lupo mannaro scappi da questa guerra…”
Steve annuì, immaginava che come i babbani anche i maghi avessero i loro protocolli di sperimentazione per le nuove pozioni…
“Perciò ti chiederei Remus se potessi accompagnare i nostri giovani amici da Belby…” Remus annuì, se Silente era così convinto si fidava “dovrete viaggiare con mezzi babbani, non ho intenzione di darvi in pasto a Grayback e soprattutto di dargli in pasto Belby… Fernir non apprezza il suo lavoro purtroppo…”
“Non sarà un viaggio breve…” commentò scettico Remus… non aveva idea di dove esattamente fosse questa fantomatica riserva…
“Per nulla… per questo ho bisogno che tu vada con loro Remus e li protegga… non si sa mai quali incontri si possano fare lungo la via…”
“E con quali soldi pagheremo il viaggio… non so se lo sa, ma sono dieci anni che non lavoro…” Steve era dubbioso, un viaggio di quanto? Novecento miglia?! La meta sembrava troppo bella, il viaggio troppo lungo…
“Ho già preparato tutto ciò di cui avrete bisogno, biglietti del treno, del traghetto, dei pullman, i soggiorni… tutto…” rispose candidamente Silente
“E quindi quando partiamo?” chiese Liselle, sembrava non avessero scelta, ma sembrava anche la scelta giusta da fare…
“Partirete stanotte con il notturno per Londra, da lì raggiungerete Dover e arriverete in Francia alle prime luci dell’alba… da lì di nuovo in treno fino a Lione... dovreste esserci per l’ora di cena, vi ho prenotato un ostello per la notte… vi consiglierei di andare a mangiare a Brasseire Georges sul Cours de Verdun… se fossi in lei Liselle non mi farei scappare le loro verdure ripiene per tutto l’oro del mondo… e per voi due signori mi auguro vogliate assaggiare le loro birre artigianali…” Liselle rise, quel vecchio era dannatamente buffo. Steve guardò scettico Remus, possibile che quel vecchio pazzo fosse uno dei maghi migliori del mondo?! Remus gli sorrise incoraggiante.
“La mattina dopo Belby verrà a prendervi a Lione e vi accompagnerà alla riserva…” finì Silente, poi sembrò ricordarsi qualcosa “Gli dovrai consegnare una cosa da parte mia, Remus…” il preside gli porse una busta  “e prenditi un paio di giorni d’aria, Belby è una persona molto cordiale e sono certo che essere uno dei primi a ricevere la ricetta della pozione quando sarà perfezionata potrà tornarti utile…” disse facendogli l’occhiolino.
Remus sorrise.
“Partenza immediata quindi…” disse un po’ a se stesso e un po’ agli altri
“Assolutamente… vi voglio al sicuro…” disse Silente cupo. Remus soppesò la lettera prendendo coraggio.
“Per Edgar professore…”
“Non si può fare nulla purtroppo… lui e la sua famiglia hanno pagato un prezzo troppo alto per la libertà del nostro mondo…” commentò tristemente il professore.
Remus si morse le labbra.
“È per questo che voglio che partiate il più presto possibile, finché Alastor non avrà trovato questa presunta spia nessuno di noi è al sicuro purtroppo …”Remus annuì, Liselle e Steve uscirono dalla stanza, si sentivano di troppo e dovevano raccogliere le loro cose, il treno sarebbe partito due ore dopo.
“Lily e James?”
“Chiederò loro di mettersi sotto Fidelius, farò io stesso da custode se necessario, spero solo che accettino…”
“Sa che non lo faranno… James odia sentirsi in trappola…”
“Lo so… temo dovrò aspettare ancora un po’ per convincerli… buona fortuna per il viaggio Remus, ora scusami ma devo andare…” Remus annuì accompagnando il preside alla porta.
“Arrivederci professore…”
“Arrivederci Remus e buon viaggio…”
 
▀■▪■▀
 
“Voglio solo passare a vedere come sta, questa giornata mi ha massacrato, ho bisogno di tutti i ragazzi!” protestò James “dovevamo pranzare assieme…” Lily, Sirius ed Enif lo fissavano dubbiosi. Alla fine Lily sospirò.
“Sirius, accompagnalo!”
“IO?”
“Sì, vorrei avere mio marito tutto intero tra un paio d’ore e non posso lasciare solo Harry…” spiegò la rossa.
“Va bene, andiamo da Moony… starà già dormendo vedrai….”
 
Quando arrivarono a casa di Remus la trovarono vuota. Sirius era preoccupato, dove poteva essersi cacciato…
“Sono certo sia con Silente, aveva ospiti…” disse appena James “Scusa ti ho fatto venire per nulla…” Sirius non lo stava ascoltando.
“Sir?”
“Eh scusa… mi stavo chiedendo dove può essere andato con tutto quello che è successo…”
“Sai che Silente lo manda sempre in missione in questo periodo… non preoccuparti…”
Per un istante Sirius si immaginò Remus tra i lupi mannari, riuniti attorno ad un falò intenti a cenare di cacciagione in mezzo ad una folta foresta. Rabbrividì, aveva paura, aveva davvero paura di perderlo, se non era già successo… ma no si disse, Remus era troppo intelligente per quelle stupide bestie… anche se… disse una vocina spaventata nella sua testa… anche se è uno di loro dopotutto
 
Buongiorno e buon anno a tutti!!! Scusate se non ho pubblicato per il 31 come promesso ma i preparativi del cenone mi hanno assorbita! Comunque eccoci qui con questo nuovo capitolo... scusate Sirius sta cominciando ad andare in paranoia... ci leggiamo a fine mese!!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mirwen