Gli amici erano riuniti nel grande soggiorno di Rick abbondantemente addobbato a festa. Dopo la ricca cena preparata dalle brave cuoche del gruppo, si preparavano a scambiarsi i regali di Natale. Senza calendario non sapevano se fosse realmente il 24 dicembre, tuttavia visto il grande freddo e la voglia di sentirsi ancora delle persone normali, avevano deciso insieme il giorno in cui avrebbero festeggiato il Natale, come una grande famiglia.
“Ehi Daryl! Per te!” Carol gli allungò una piccola scatola di legno con sopra un fiocchetto rosso. Aveva un grande sorriso stampato in viso e gli occhi pieni di entusiasmo. Daryl prese la scatolina con una mano e con l'altra tirò fuori dalla tasca del gilet un piccolo regalo incartato con della carta da giornale.
“Anche io ho un pensiero per te.” Aggiunse con uno dei suoi piccoli sorrisi dedicati solo a Carol.
“Grazie Daryl, adesso apri prima il tuo!” lo incitò Carol elettrizzata come una bambina la mattina di Natale.
“Delle chiavi...” esclamò Daryl con un'espressione sorpresa “chiavi per…?”
“Guarda fuori dalla finestra!” Carol lo seguì con lo sguardo mentre Daryl avanzava nel soggiorno e spostava le tendine con la mano. Lo raggiunse subito, non voleva perdere l'espressione dei suoi occhi.
Nel vialetto davanti la casa c'era una moto, uguale a quella che aveva Daryl quando si conobbero. La moto di Merle. La moto con la quale la salvò dalla fattoria in fiamme.
“Ma come hai fatto?” disse Daryl incredulo, incapace di nascondere la gioia nei suoi occhi.
“Diciamo che Aaron mi ha dato una mano” rispose Carol ammiccando verso l'amico. Daryl guardava con gli occhi emozionati quel gioiellino a due ruote, poi prese la mano di Carol e la strinse regalandole un sorriso enorme. Uno di quei sorrisi riservati solo a lei. Uno di quei rari sorrisi pieni di gioia e gratitudine. Carol sapeva che con quel sorriso voleva dirle che l'amava per tutto quello che faceva per lui. Uno di quei sorrisi che non lasciava spazio alle parole. Non servivano.
“Adesso apri il mio” le disse Daryl dopo qualche secondo. Carol annuì e cominciò ad aprire il pacchettino incartato in modo maldestro.
“E questo?” Alzò il braccio facendo dondolare un mazzolino di vischio sopra le loro teste, guardandolo con aria divertita. Daryl non rispose, con una piccola smorfia simile a un sorriso le abbracciò la vita e le catturò le labbra con un dolce bacio.
“Un regalo originale, devo dire.” Disse Carol ridacchiando ancora con il vischio in mano.
“C'è dell'altro nel pacchetto” le rivelò allora Daryl. Carol sbirciò nella carta di giornale e trovò dei semi in una bustina trasparente.
“Sono i semi del vischio. Così avremo la nostra pianta pronta per ogni Natale,” disse Daryl “e adesso vieni con me”. Le prese la mano e la portò fuori, nel giardino di fronte la loro casa.
“Lo vedi quel piccolo recinto di legno? Lì pianteremo il nostro vischio.”
“Oh Daryl!” Carol lo guardò con gli occhi bagnati di lacrime, felice come non mai si avvicinò al recinto e notò un'incisione sulla parte frontale.
“C&D” lesse ad alta voce e un sorriso infinito le si disegnò in faccia.
“Così sapranno che è il nostro vischio e nessuno lo toccherà.” Le spiegò Daryl, si sentiva quasi come un adolescente alle prese con la prima cotta. Carol lo abbracciò e gli carezzò dolcemente il viso. Con una mano gli spostò il ciuffo, rivelando i suoi bellissimi occhi azzurri. Con infinita delicatezza lo baciò sulla fronte e gli accarezzò di nuovo il volto, non smettendo mai di sorridere. Non poteva, tutto di lei sorrideva in quel momento.
“Buon Natale Carol.” Le disse lui tenendola stretta a sé, cuore a cuore.
“Buon Natale Daryl.”