Let's skip dessert

Prompt di Xena di Anfipoli 90: Swanqueen, "No, la torta di mele di nuovo, no!" 
Parole: 434



 
Considerati i ritmi della vita quotidiana a Storybrooke, era raro che Regina ed Emma riuscissero a ritagliarsi un momento solo per loro due, e quando accadeva di solito si accordavano per incontrarsi nell'ufficio di Emma durante la pausa pranzo oppure la sera a casa di Regina. Entrambe amavano trascorrere una piacevole serata tra le mura domestiche a godersi una bella cenetta preparata da Regina con un film scelto da Emma mentre se ne stavano accoccolate sul divano. Quella sera, complice il Natale alle porte, la scelta era caduta su ‘Miracolo sulla 34esima strada’, uno dei film che riusciva sempre a smuovere Emma alle lacrime. E non era la sola, come ebbe modo di constatare verso la fine del film, sbirciando in direzione di Regina e beccandola con gli occhi lucidi e due lacrime che le solcavano le guance. Quella tristezza, però, non andava ad intaccare la bellezza della donna, anzi, le conferiva un senso di dignità e compostezza. ‘Una regina fino in fondo, anche mentre piange’, pensò Emma con tenerezza, appoggiando la testa sul suo petto e passandole un braccio intorno alla vita. Regina spostò il corpo in modo da posare a sua volta il capo contro quello di Emma ed avere un braccio intorno alle sue spalle. Restarono accoccolate così anche dopo che iniziarono a partire i titoli di coda, beate nell’abbraccio dell’altra.
Alla fine, Regina ruppe il silenzio: “Beh, direi che il film è promosso a pieni voti.”. Si spostò e portò le braccia in alto per stiracchiarsi; Emma, invece, scivolò giù e appoggiò la testa sulle sue gambe, guardandola dal basso in alto.
“Ha qualche idea su come proseguire la serata, maestà?”, domandò.
Regina sorrise: "Pensavo che potremo passare al dolce…”
"No, la torta di mele di nuovo, no! Ho mangiato così tanto che sto per scoppiare”, rise Emma, passandosi una mano sulla pancia. “Come al solito, mi hai viziato”. 
"Non era alla torta di mele che stavo pensando.” Il sindaco si abbassò e posò le labbra su quelle di Emma in un bacio delicato. Non era certo l’angolo migliore per baciarsi, ma ad Emma bastò un secondo per sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda dell’altra, e si sollevò sui gomiti, mentre Regina ne approfittò per passare le sue dita tre le lunghe ciocche bionde della Salvatrice.
Svariati baci e movimenti dopo trovarono Emma seduta in grembo a Regina, i loro baci da lenti e casti erano diventati più urgenti, e le mani di Regina avevano trovato la loro strada sotto il maglioncino di Emma.
“Camera da letto?”, domandò Emma.
“Assolutamente. E noto di non essere l’unica qui a viziare le persone.”