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Autore: ale_lu_maguire    06/01/2017    0 recensioni
Se Regina si fosse resa conto giusto in tempo, che quella era la strada sbagliata? che la strada verso l'odio e la vendetta era completamente sbagliata? forse l'arrivo si un bambino molto curioso le avrebbe fatto cambiare idea, o forse le avrebbe fatto capire quanto la vita sia bella quando condividi con qualcuno qualcosa di bello, quando condividi con essi ogni singolo istante della tua vita...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry (Padre), Regina Mills, Robin Hood, Roland, Zelena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III     

 

“Più è difficile avere una cosa,

più la si ama.”

 

 

 

 

Si sentiva osservata anche se stava dormendo, un sonno leggermente disturbato quello che ebbe la donna quella notte. Aprì leggermente gli occhi e notò il piccolo Roland che dormiva beatamente vicino a lei, anzi era semplicemente stretto fra le sue braccia, il principe Henry la osservava, o meglio, li osservava da più o meno dieci minuti.

-Vostra altezza- disse il principe Henry.

-Sshh! Così lo svegli!- disse lei guardandolo leggermente irritata.

-Vi porgo leggermente le mie scuse- si scusò il principe Henry, prendendo la vestaglia che metteva la donna ogni mattina non appena si alzava dal letto. Regina diede un’occhiata al piccolo, e controllò se stesse ancora bene nonostante avesse passato quasi tutta la notte sveglio.

-Padre, il piccolo non è stato molto bene stanotte- disse la donna alzandosi dal letto per poi chiudere le coperte in modo da non far sentire freddo al piccolo Roland.

-In che senso?- chiese Henry.

-Accusava dei dolori alla pancia, e sinceramente ha anche rimesso un bel po’ di roba che forse aveva mangiato prima- disse lei infilandosi la vestaglia morbida di lana nera.

-Non so se abbia preso qualcosa- disse dispiaciuta.

-Perché vi preoccupate tanto per questo bambino?- chiese Henry timoroso della risposta e della reazione della donna.

-Perché? Perché a parte lui nessuno crede veramente in me. A parte lui nessuno mi ama padre!- esclamò lei alzando il tono della voce, un tono che fece quasi svegliare il piccolo.

-Meglio andare di la a parlarne, evitiamo di svegliarlo- disse Henry avviandosi verso il corridoio.

-Tornerò fra poco scimmietta- sussurrò la donna lasciando un tenero bacetto sulla testolina del piccolo che ancora dormiva, per poi seguire suo padre.

-Allora?- chiese il padre.

-Padre, non credevo che in così poco tempo sarei stata di nuovo così felice- disse lei guardandolo

-Credevo che la vostra felicità fosse uccidere Biancaneve- disse l’uomo. Regina non sapeva cosa rispondere, era davvero ciò che voleva? Voleva davvero uccidere Biancaneve, oppure è come ha sempre detto: Un passatempo.

-Quello che voglio ed essere felice, e la felicità finalmente è arrivata grazia e Roland- rispose sedendosi in quell’enorme sedia davanti all’enorme tavolo di vetro.

-Beh ricordate che il piccolo ha già un padre, deve ritornare da lui- aggiunse Henry.

-Si ma…- abbassò o sguardo, e capì che quello che aveva appena detto suo padre era vero, Roland aveva già un padre dalla quale voleva tornare presto.

-Ma?- chiese Henry avvicinandosi per poi sedersi anche lui.

-Vorrei anche io una famiglia padre. Un bambino, un marito con la quale invecchiare- disse in fine guardandolo.

-Siete ancora in tempo. Non gettate tutto via, siete in tempo per rifarvi una vita, per volere ciò che volete- spiegò il principe Henry.

-Nessuno sarà disposto ad amare un mostro come me, padre- disse dispiaciuta per tutto il male, tutta la cattiveria e l’odio che aveva causato e seminato.

-Potete sempre rimediare- disse il padre della donna.

-Come?- chiese Regina guardandolo.

-Avete un’occasione, non lasciartela sfuggire- disse l’uomo alzandosi poco dopo.

-Aiuterò il piccolo a ritrovare suo padre- aggiunse lei dopo alcuni secondi.

-E poi, cercherò quell’uomo che quella fata mi aveva mostrato anni fa- continuò.

-Uomo? Quello con il leone tatuato?- chiese Henry.

-Si, proprio lui. Come vi ho già detto, la fata mi disse che era destinato ad essere la mia anima gemella- spiegò Regina giocando con i propri pollici mentre pensava ad un modo per trovare il padre del bambino, e l’uomo che le venne mostrato da Trilli.

-Come avete intenzione di trovarlo?- chiese il principe Henry passandole un bicchiere di cristallo con dell’acqua.

-Non saprei. Forse leggerò negli antichi libri qualche incantesimo per trovare le persone- Regina era presa dal libro che stava leggendo, nessuno dei due si accorse che Roland si era svegliato ed era sulla soglia della porta.

-Mamma?- disse il piccolino, forse era la febbre a parlare per lui. Regina si voltò, come se non avesse capito le parole.

-Roland? Che ci fai sveglio?- disse guardandolo non appena il suo sguardo si posò su di lui.

-Mamma non riesco a dormire- rispose il bambino con la voce assonnata e tremolante.

-Ssh ci sono io qui con te- Regina si avvicinò al bambino e lo prese in braccio, sorrise alle sue parole. L’aveva chiamata mamma e il suo cuore si era sciolto in una maniera incontrollabile.

-Vostra altezza chiamo qualcuno per il bambino?- chiese Henry poco dopo. Bastò un semplice sguardo di Regina a farlo zittire.

-Andiamo a letto, vuoi che dorma con te?- lei sorriseal piccolo mentre lo aveva in braccio e lui fece altrettanto.

-Si mamma, raccontami una storia- le chiese il piccolo, lei sorrise di nuovo e lo portò a letto esaudendo il suo desiderio.

 

 

[Nel frattempo da Robin]

 

-Bene possiamo entrare adesso?- chiese Robin alla sua accompagnatrice.

-Si. Appena dentro uccido la Regina come nel nostro accordo- disse la rossa avvicinandosi con sguardo fiducioso nel suo intento.

-Prima entro io, poi con il mio segnle entri tu- si diresse verso un’entrata, che non sa nemmeno lui il perchè sapeva che ci fosse un’entrata nascosta. Era una di quelle entrate che sai da dove entri e non sai da dove esci, infatti lui non si sa come sbucò nel balcone di Regina. Si appoggiò alla finestra e vide Roland accoccolato a Regina e la cosa gli sembrò alquanto strana. Dormivano entrambi. Entrò silenziosamente e si mise vicino al letto osservando i due dormire.

-Mamma mi fa male la testa- farfugliò Roland mentre dormiva.

-Ssh ci sono io qui Roland-disse Regina passando una mano sulla fronte del bambino. Alzò lo sguardo e vide un uomo, cioè vide Robin.

-Che ci fate voi qui! E chi siete!- disse Regina cercando di non spaventare Roland che nel mentre era sprofondato nel sonno.

-Sono il padre del bambino e preferirei riaverlo indietro!- disse Robin alzando la voce.

-Oh, volevo cercarvi ma non sapevo come fare- disse la Regina alzandosi dal letto.

-Comunque sta bene, ha solo un pò di influenza l’ho capito quando ha iniziato a tossire- Regina cercava di spiegare a Robin lo stato di Roland in modo abbastanza comprensibile.

-Posso portarlo a casa?- chiese Robin.

-Non mi fido di voi, siete cattiva! lo dicono tutti- aggiunse poco dopo.

-La mamma non è cattiva papà- disse Roland non appena aprì gli occhi e vide suo padre.

-Roland dovresti dormire non stai bene ometto- gli disse Regina accarezzandogli una guancia.

-Io non voglio andare via, voglio bene alla mamma- si addormentò poco dopo per il semplice fatto che Regina lo fece addormentare.

-Se non mi ridate mio figlio, faccio entrare qualcuno in grado di uccidervi!- disse Robin pensando a Zelena.

-Io voglio ridarvi vostro figlio, giuro che vi stavo cercando- inutile spiegare al ladro che cosa volesse fare Regina, tanto lui non l’avrebbe ascoltata.

-Zelena!- disse Robin avvicinandosi a Roland e preparando l’arco.

-Mi hai chiamata? Posso prendermi la sua testa?- gli chiese la donna.

-Se non vuoi che Roland si ricordi di me, ecco questo gli cancellerà i ricordi che riguardano me- Robin lo afferrò e con se prese anche Roland.

-Zelena andiamo- la donna sapeva che presto o tardi Regina l’avrebbe cercata e allora decise di andarsene insieme all’uomo., ma prima che svanisse Regina notò sul polso di Robin un tatuaggio. Un Leone.

Regina rimase nella stanza.

Da sola.

Senza Roland.

Senza felicità.

E con un vortice di domande che le frullavano nella testa da quando aveva visto il tatuaggio.

 

 

NDA: scusate se ho pubblicato dopo tanto tempo <3 e beh ringrazio la mia amica Martina per avermi ricordato di farlo <3 

   
 
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