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Autore: Elgas    07/01/2017    9 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 7 : Confessioni accanto a Te


Un raggio di sole filtrò dallo shoji* cadendo delicato sul viso di Rukia. La ragazza aprì
gli occhi e osservò la camera venir pian piano illuminata dalla luce estiva.
L'estate … già. Era passato quasi un anno dall’inizio della sua storia d’amore. Quei mesi
erano passati veloci, pieni di momenti indimenticabili, al fianco di un uomo meraviglioso,
Renji Abarai.
<< Tra poco sarà il nostro primo anniversario … ! Non vedo l'ora di festeggiarlo ! >>
mormorò infossandosi nel fresco lenzuolo.
Una felicità straordinaria la invase frenetica, come del resto capitava ogni volta che
pensava a lui. Mai avrebbe immaginato che l'amore potesse essere così appagante,
forviante, travolgente. Ogni giorno era magnifico nonostante le difficoltà e i piccoli problemi.
Essi diventavano splendidi quando li trascorrevano assieme, mano nella mano, uniti in
teneri abbracci, parlando delle proprie ansie, ridendo e baciandosi. Aveva perso il conto
di quante volte le loro labbra s'erano sfiorate, prima timidamente e poi con sempre maggior
passione, così come delle ore passate a baciarsi sotto un albero, immersi in uno dei
meravigliosi giardini della Residenza Kuchiki o in luoghi appartati, lontano da occhi
indiscreti. Indiscreti mica tanto ; in pochi giorni la relazione era diventata di dominio
pubblico e nel giro di una settimana erano stati sommersi da una marea di congratulazioni,
strette di mano e in alcuni casi pure regali.
- Tutto bene col Capitano Abarai ? - aveva esordito Kiyone una mattina facendola rizzare
come un istrice.
- So-sono felicissima per te Rukia-chan ! - aveva esultato Momo coi pugni stretti al petto.
- Una donna deve sempre essere perfetta davanti al proprio uomo ! Quindi ho pensato di
regalarti questo ... ! -
era stato invece il commento di Rangiku con tanto di consegna di
pacchetto.
" Perfetta ... in effetti lei è attenta a ogni dettaglio quando si vede con Hisagi ... " pensò
stiracchiandosi " ... uhm … ora che ci penso, nel giro di un anno si sono formate molte
coppie ... Momo e Toshiro, la signorina Kukaku e Ginjo-san. Soi-fon e il fratello di
Yoruichi-san, Orihime e Ichigo ... chissà come stanno ? Tra poco inizieranno le vacanze
estive, potrei andarli a trovare assieme a Renji ... sì ! È un'idea perfetta ! " concluse alzandosi.
Si lavò, indossò pazientemente uno yakuta* azzurro e, dopo essersi spruzzata un po' del
profumo Chanel Mademoiselle regalatole da Matsumoto, uscì. Trovò il corridoio deserto,
la normalità a quell'ora della Domenica, e con passo leggero percorse il breve tratto che
la separava dal cortile principale. Una sorpresa l'attendeva all'uscita : Kiyone e Sentaro
erano in piedi ai lati del porticato, appena la videro spuntare le andarono subito incontro
sfoggiando sorrisi affabili.
<< Buongiorno Capitano ! >> esultarono contenti.
<< Buon-buongiorno a voi ... >> rispose con un timido cenno della mano << ... Come mai
così mattinieri ? >> aggiunse rammentando il lato dormiglione dei due sottoposti.
<< Beh ... oggi ci sarà un appuntamento importante con un certo Capitano dell'Ottava ... >>
disse Kiyone lanciando un'occhiata complice all'uomo.
<< In vista di un evento di tal portata ... >> continuò infatti Sentaro << ... abbiamo deciso
di farle un regalo ! >>
Senza darle tempo di reagire, la Luogotenente e il Terzo Seggio s'inchinarono, ma ciò che
più la colpì fu la scatolina tenuta fra le mani prostrate della ragazza ; una confezione
rettangolare color perla, chiusa da un sottile nastro rosso.
<< Kiyone ... Sentaro … io non so cosa dire ... grazie ... grazie mille >> mormorò col cuore
colmo di gioia.
Lo aprì, curiosa come un gatto, rivelando un'elegante molletta verde, l’angolo destro a forma
di giglio bianco. Sgranò gli occhi, meravigliata di trovarsi davanti a un oggetto dalla fattura
tanto raffinata.
<< Ah ! È ... è bellissima ... >> sussurrò tornando a guardarli << ... però non dovevate ...
deve esservi costata una fortuna ! >>
<< Ah ! Ah ! Poco importa ! Se la merita pienamente Capitano ! >> interruppe l'uomo.
<< Ma ... >>
<< Capitano Kuchiki ... >> cominciarono i due all'unisono << ... la consideri un segno della
nostra riconoscenza ! Siamo orgogliosi di lei ! Da parte di tutta la Tredicesima … grazie per
aver tenuto alto l'onore della Compagnia ! Non potevano desiderare Capitano migliore
di lei ! >>
Con gli occhi improvvisamente umidi, Rukia poggiò la scatolina a terra e si gettò in avanti
cingendo i colli dei vice con infinita dolcezza.
" Non so cosa mi renda più felice ... " pensò mentre una lacrima scendeva sulla guancia " ...
grazie Kiyone ... per l'allegria con cui riempi le mie giornate ... grazie Sentaro ... per
i tuoi preziosi consigli … e grazie a lei, Ukitak-san … ora ... può essere fiero di me."
<< Grazie a voi, per essere al mio fianco … ogni giorno. Grazie. >>
" ... non scorderò mai questo momento … mai ... "


Rukia era arrivata più bella e radiosa che mai, con tanto di molletta nuova di zecca a ornarle
i capelli. “ Un regalo di Kiyone e Sentaro ! ” ed entusiasta aveva raccontato le splendide parole
con cui i due Vice ne avevano coronato la consegna. Renji aveva sorriso a quelle notizie,
fiero e orgoglioso della sua bellezza. Insieme avevano passato un lieto pomeriggio,
passeggiando tra boschi lussureggianti, facendo un pic-nic all'ombra degli alberi
e riposandosi abbracciati l'uno all'altra. Al ritorno, posati i cestini alla Dimora Kuchiki,
avevano cenato in un ristorantino intimo ed elegante nel Settimo Distretto e lui ovviamente
aveva offerto la cena. Ma nonostante tutte le premure, l'animo del Capitano dell'Ottava era
dilaniato dalla confusione. Nell'ultimo periodo aveva cominciato a pensare all'amata … in
maniera diversa. Voleva Rukia ... voleva fare l'amore con lei. Problema : non sapeva da che
parte cominciare e ogni volta che ci pensava, un'ansia tremenda lo colpiva.
Così, disperato, aveva passato l'intero mese a chiedere consigli ; la prima scelta era caduta
su Toshiro ...
- Per aprire le danze non esiste niente di meglio che un bacio sul collo ... ! - aveva consigliato
l'albino con tanto di gomitatina complice – Poi risali ... concentrati sull'orecchio ... -
- N-Non ti sembra di esagerare ! -
- Tu sei l'uomo. Tu devi guidare i giochi. - aveva ribadito il Capitano della Decima serissimo.
- E ... e se lei si spaventa ?!? -
- Insisti ... -
- ... Accidenti Toshiro … mi sento più confuso di prima .... -
… poi su Hisagi ...
- Non credevo potessi farmi una simile richiesta ... - aveva commentato secco il Luogotenente
nel suo ufficio qualche giorno prima.
- In-invece lo sto facendo ... - era stato costretto ad ammettere con un pizzico di vergogna - ...
Tu e Matsumoto lo fate da tempo ... quindi mi chiedevo se ... -

- Mi dispiace, ma non posso esserti d'aiuto. Tra noi è Rangiku a " dominare " ... capisci ? -
- Oh ... no-non l'avrei mai detto ... -
- Invece sì ... - aveva confermato il Vice leggermente rosso.
- Uhm ... in effetti Rukia non mi pare il tipo ... -
- Pensavo lo stesso di Rangiku ... quindi attento Capitano, le donne sanno sempre come
sorprendenti. -

… e infine sull'ultima persona a cui avrebbe pensato.
- Fammi indovinare, sono la tua ultima spiaggia ? - aveva chiesto l'Ex-Sostituto Shinigami dopo
l'intensa chiacchierata fuori dalla Residenza Shiba.
- Sì Kugo ... perdonami se ti disturbo a quest'ora e per una cosa del genere ... ! -
- Rilassati, abbiamo tempo … come ti ho detto ceniamo tardi. Comunque .... a mio avviso non
dovrebbero sorgere chissà quali problemi. -

- Da-davvero ?!? Cioè ... come fai ad esserne così sicuro ?!? -
- La vostra relazione è solida .... vi fidate l'uno dell'altro ... troverete la sicurezza anche in quello.
Certo all'inizio sarete impacciati, ma fidati lo è per quasi tutti le prime volte ... non ti dispiace se ti
do due dritte ... pratiche ? -

- Fi-figurati ! Sono tutto orecchi ! -
<< Renji ... Renji ! Tutto okay ?!? >>
Tornato bruscamente al presente scosse il capo e riportò l'attenzione sulla piccola figura
seduta al suo fianco. Rukia lo fissava preoccupata, la mano a sfiorargli il braccio.
<< Eh ? S-scusami, stavo pensando ... ! >>
<< … E a cosa ? >>
<< Oh ! Nulla d'importante tranquilla … ! >> rispose evasivo mettendo la mani avanti.
<< Sicuro ? Ultimamente ti vedo spesso con la testa fra le nuvole ... >>
<< Te-te lo assicuro ! Sciocchezze a cui pensiamo noi uomini ... ! >>
<< Uhm ... se lo dici tu ... >> commentò l'amata scrutandolo interrogativa.
Per fortuna non insistette oltre ; s'alzò e fatto qualche passo s'immerse nel giardino appena
fuori camera sua. Un giardino a dir poco stupendo. In poco spazio era racchiusa una
bellezza sconfinata, come del resto ci si aspettava di trovare nella Residenza Kuchiki ;
un grande ciliegio si stagliava nel blu della notte, sotto le fronde trovava posto un
laghetto nel quale s'intravvedeva il riflesso della luna, piante dai nomi sconosciuti
ornavano il resto, tranne per una porzione di terreno tra la zona verde e l'enwa*.
Rukia si trovava esattamente al centro, illuminata dai raggi lunari. Un fiore baciato dall’argentea
luce della luna. Di fronte a tale visione, Renji dimenticò ogni turbamento e sentì sorgere
una nuova sicurezza. Voleva baciarla ... lentamente e con passione, come qualcuno gli
aveva consigliato ... in questo modo lei avrebbe compreso le sue intenzioni e al tempo
stesso si sarebbe sentita protetta e rassicurata.
La raggiunse e stava per stringerla quando Rukia parlò.
<< Pensavo ... a inizio Luglio potremo andare a trovare Ichigo e Orihime. Che ne dici ? >>
<< Mi pare un'ottima idea … >> sussurrò volgendo lo sguardo sul collo pallido.
<< Perfetto ! Adesso nel Mondo Terreno ci sono le vacanze estive ! Potremo approfittarne e
chiedere la settimana di ferie ... non sarebbe male ... fare una piccola vacanza ... >>
<< Questo mi piace ancora di più ... >>
<< Uh ? Renji perché mi rispondi a monosilla- >> protestò nell'atto di girarsi.
In quel preciso istante la circondò tra le forti braccia e unì le labbra alle sue, per poi
sollevarla e approfondire il bacio, così da cancellarne l'iniziale rigidità. Bastò una lieve
pressione e Rukia schiuse la bocca. Forse era stato un po' troppo frettoloso, in ogni caso
non se preoccupò. Perdersi nella sua bocca il più a lungo possibile … ormai pensava solo a
questo. Nel frattempo lei sciolse la coda immergendo le dita nei suoi capelli. In mezzo a quel
piacere via via più intenso, un calore indescrivibile gli invase ogni centimetro del corpo,
frenetico e inarrestabile. Fu allora che s'accorse dei loro respiri affannati, respiri sotto cui
si celava un desiderio peccaminoso, assieme ai corpi caldi, inebriati da un'eccitazione mai
provata.
<< Ah ... io ... io ... >> sussurrò cominciando a mordicchiarle il collo.
<< Ah ... ti ... ti prego ... ! >> lo incitò lei, le mani premute contro la sua testa.
Ansimante di piacere, Renji succhiò la pelle saziandosi di un sapore delicato. Scese e in
breve l'aria si riempì di gemiti sommessi. Voleva sentirli ancora ... voleva continuare …
continuare ... far perdere Rukia in quel magico calore ...
<< Renji ! Ah … ti prego ... non smettere ... ! >>
… così fece scorrere le mani sotto lo yukata* e cominciò ad accarezzarle gambe.


Cullata da un lieve calore Rukia riemerse dalle nebbie del sonno e subito una stretta
protettiva l'avvolse : braccia tatuate le circondarono i fianchi, un petto caldo si posò sulla
schiena e un respiro assonnato fece capolinea sopra i capelli. Sollevò il capo e il viso
addormentato di Renji si manifestò in tutta la sua bellezza, i contorni appena accennati
dalla luce del mattino. A lungo ne osservò la bocca sottile, i tatuaggi sulla fronte e
le sopracciglia, i lunghi capelli scompigliati, simili a un mare di fiamme. Conosceva
alla perfezione quel viso, eppure solo ora esso le regalò una felicità sconfinata, più grande
dell'universo stesso. Avevano fatto l'amore ed era stato … semplicemente meraviglioso.
Il modo in cui Renji l'aveva baciata, quegli attimi infiniti in cui avevano esplorato l’una il corpo
dell'altro regalandosi sensazioni intense, il dolore quando era entrato dentro di lei ... un
dolore sostituito in breve da un piacere indescrivibile. Ricordò tutto questo girandosi sul
fianco e infossandosi nel petto dell’amato.
“ Ah … non vedo l'ora di rifarlo … tesoro mio … ”
In quel momento però desiderava solo godersi il tepore dei loro corpi. Era come essere sopra
una nuvola, una soffice e candida nuvola, solitaria nell'immensità del cielo azzurro.
<< … Uhm … Rukia … >> mormorò lui a un certo punto, aprendo gli occhi.
<< Sì … sono qui … >> sussurrò mentre con un gesto delicato ne accarezzava la pelle.
Renji la strinse più forte infossando il capo nella sua spalla.
<< Buongiorno amore … come stai ? >>
<< Sono felice … ! Felicissima … ! E tu ? >>
<< Mi sento … come in paradiso … anche se detta così … suona strano … >>
Rukia rise cingendo l'ampia schiena.
<< No perché ? ... È una metafora perfetta … ! >>
<< Perfetta … come te ... >>
<< Renji … fare l'amore ... unirci … è stato bellissimo … ma ecco … >>
<< Uhm … cosa ? >>
<< Ecco … era da un po' che ci pensavo … >> sussurrò impacciata << … su come farlo
… però mi vergognavo troppo … non sapevo minimamente da dove cominciare …
ho chiesto pure consiglio alla Signorina Rangiku e a Momo … mi sentivo tanto, tanto
confusa ! >>
La vergogna la punse impedendole di continuare … Accidenti ! Perché diamine aveva
cominciato quel discorso ?!? Erano parole da dire dopo la prima notte d'amore ?
Ma Renji arrivò in suo soccorso ; scostandosi racchiuse le mani fra le sue, e lei, catturata da
un tepore improvviso, poté solo fissarlo, incantata e speranzosa.
<< Ora siamo qui … nudi, abbracciati e felici d'aver fatto l'amore … non dobbiamo
preoccuparci di nulla >>
<< Sì … hai ragione ! >> esclamò dopo un attimo baciandolo sulla guancia << … Ti amo
Renji ! Ti amo … ! Ti amo ! >>
L'avrebbe ripetuto ancora e ancora, ma venne interrotta da un bacio provocante.
Corrispose, desiderosa di farlo durare il più a lungo possibile, senonché qualcuno bussò
facendoli sobbalzare come molle. Quasi fossero sincronizzati, Renji si coprì fino a scomparire
sotto il futon* mentre lei cercò in fretta la vestaglia dentro l'armadio.
<< C-chi è ?!? >>
<< Perdoni se la disturbo così presto Signorina Kuchiki, ma è arrivata una lettera per lei >>
rispose la voce di una giovane servitrice.
<< Lettera ?!? >> chiese facendo scorrere lo shoji* << Da parte di chi ?!? >>
<< Shiba Kukaku … ho pensato fosse importante … >> disse la ragazza porgendole una
piccola busta << ... spero il Nobile Kuchiki non s'arrabbi … mi aveva ordinato di non
avvicinarmi alla vostra camera fin quando non si foste svegliata. >>
“ Il Nii-san* ? Possibile che … ”
<< Tranquilla … ! Ci parlerò io … ! Grazie mille per la consegna ! >> tagliò corto con
breve inchino.
<< Oh … ! Non so come ringraziarla ! Buona giornata Signorina ! >> salutò la giovane
visibilmente sollevata.
<< Anche a te … ! >>
Chiusa la porta rimase un po' interdetta. Possibile Byakuya avesse dato quell'ordine
intuendo cosa sarebbe successo ? Conoscendolo non era un'ipotesi da escludere.
Aprì la busta e lesse il breve messaggio scritto sul foglio di carta accuratamente piegato.
Una contentezza l'avvolse a ogni parola e tutta saltellante tornò verso il futon*.
<< Una lettera ? >> chiese Renji riemergendo dalla tana provvisoria.
<< Sì ! Da parte della Signorina Kukaku ! >> rispose sedendosi al suo fianco << Lei e
Ginjo-san organizzano una vacanza di quattro giorni alle terme di Kinosaki (1) !
Chiedono se vogliamo unirci … ! Ci saranno pure Ichigo, Orihime, Chad, Yuzu e Karin,
Yoruichi-san e forse anche Yushiro e Soi-fon … ! >>
<< Waoh ! >> esultò traendola delicatamente a se << Giusto ieri sera parlavi di andare a
trovarli … di goderci una piccola vacanza … questa proposta capita a fagiolo ! >>
<< Già ! La data è il primo week-end di Settembre … dicono di fargli sapere il prima
possibile ... così da organizzarsi per la prenotazione … >>
Senza preavviso Renji la fece volteggiare all'indietro. La lettera volò via e Rukia si ritrovò
distesa e col viso divertito dell'altro a pochi centimetri, i lunghi capelli a solleticarle il collo.
<< Beh … è deciso, andremo alle terme di Kinosaki … però risponderai tra poco … >>
sussurrò malizioso.
<< Tr-tra poco ?!? >> balbettò colta alla sprovvista.
<< Esatto … dove eravamo rimasti ? >>
Senza darle il tempo di rispondere tornò a baciarla, più voglioso e intenso di prima.
Rukia chiuse gli occhi e iniziò ad accarezzargli il petto, desiderosa di non lasciarne la
bocca perfetta. In effetti … la lettera poteva tranquillamente aspettare.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Se avesse dovuto scegliere uno dei difetti di Kukaku avrebbe scelto l'imprevedibilità.
La migliore amica era sempre stata così, per quanto burbera e ai limiti del trattabile in
talune circostanze, adorava far sorprese a cui volente o meno non riuscivi a sottrarti.
Era accaduto pure quella volta ; un bel mattino Yoruichi aveva ricevuto una lettera che
annunciava l'imminente vacanza alle terme di Kinosaki e lei era stata, ovviamente, già
inserita nella lista dei partecipanti.
- Una piccola pausa ti farà bene ! - recitava il messaggio in fondo.
Così, trascinata dagli eventi, aveva raggiunto la stazione di Osaka con tanto di gigai
( abbigliato con un'attillata canottiera bianca, shorts di jeans scuri e sandali color crema )
e trolley, dove aveva cacciato abbastanza alla rinfusa ricambi, un paio di asciugami, quattro
saponette e una confezione di shampoo. Fu la prima ad arrivare e si posizionò nel punto
d'incontro, davanti all'entrata del moderno edificio che componeva la parte centrale della
stazione.
“ Guarda te … informarmi due giorni prima ! Ho dovuto sbrigare tutte le pratiche in fretta
e furia ! Stamane non ho fatto manco colazione … ! ”, a quella parola lo stomaco borbottò,
“ Uhm … l'appuntamento è alle nove … manca ancora un quarto d’ora ... ne approfitto per
mangiare qualcosa, altrimenti svengo ! ”
Attraversata la strada raggiunse un piccolo chiostro specializzato in bevande e cibi
occidentali. Principalmente rivolti ai turisti, se ne trovano molti intorno a stazioni ed
aeroporti. Pagati cento yen, tornò indietro con una paffuta brioche ripiena di cioccolato e
latte tiepido servito in un bicchiere di plastica chiuso con tanto di cannuccia. Divorò la
brioche e, sorseggiando il latte, prese a osservare il cielo oltre i grattacieli tingersi d'azzurro.
“ Peccato non siano venuti pure Yushiro e Soi-fon … ” pensò finendo di bere dalla
cannuccia con un sonoro gorgoglio “ ... beh … avevano già prenotato una settimana al
mare … Soi-fon era agitatissima in questi giorni mentre Yushiro non faceva che saltellare
di qua e di là … la loro prima vacanza da soli … magari venisse in mente a Kisuke …
Kisuke … tu … sei sempre indaffarato con ricerche e studi … non intendo disturbarti … so
quanto siano importanti per te, però … quando stai insieme a noi … quei momenti …
per te paiono contare poco o nulla … ogni giorno che passa mi sembri sempre più lontano ...
lontano da tutti … lontano da me … ”
No … cosa andava a pensare in un momento del genere ? Scosse la testa e nervosa poggiò
il bicchiere vuoto sopra il muretto.
“ Sto per visitare una delle località termali più rinomate del Giappone ! Questa sarà una
vacanza bellissima ... ! Indimenticabile ... ! E poi … Kukaku e Kugo sono stati così gentili
a pagarmi il biglietto del treno … potrei offrirgli una cena per sdebitarmi ... sì, farò così ! ”
<< Yoruichi ! Siamo qui ! >> chiamò una voce facendola voltare.
All'inizio della scalinata Kukaku la salutò, un sorriso raggiante stampato in viso e,
sollevato il trolley, s'apprestò a raggiungerla. Non aveva grande esperienza coi gigai, li
aveva utilizzati solo un paio di volte nell'ultimo anno per andare a trovare lo zio Isshin e
i tre cugini, ma si era abituata in fretta e infatti superò senza difficoltà la decina di gradini
che le separavano. Come abbigliamento aveva optato per una felpa, rigorosamente rossa,
pantaloncini bianchi e scarpe simil Converse.
<< Ciao Kukaku ! >> esclamò dopo un intenso abbraccio << … come stai ? >>
<< Benissimo ! Super pronta per le super rilassanti terme ! E tu, carissima ? >>
<< A parte la fretta di stamattina tutto apposto … ! >>
<< Oh ! Scusaci ... in effetti siamo in leggero ritardo. È da tanto che aspetti ? >>
<< Non molto. Piuttosto vedo solo te … dove hai lasciato Kugo ? >>
<< Oh … ! Ma dove cavolo sono finiti quei due ?!? >> protestò l'amica scrutando in basso,
le mani premute sui fianchi.
<< Ehi ! Ehi siamo qui ! >> e tra i suoni della città Kugo e Askin comparvero a loro volta ai
piedi della scalinata raggiungendole a passo svelto. La presenza di quest'ultimo era stata
confermata nella lettera di Kukaku, ma nella confusione della partenza l'aveva completamente
scordato. Adesso era lì … indossava una t-shirt nera, jeans scuri, scarpe da ginnastica,
sportivo ed elegante nella sua semplicità, a tracolla portava un borsone blu e, sollevati sul
capo, un paio di occhiali da sole. Avvertì il cuore battere più forte e per un attimo distolse
lo sguardo senza, per fortuna, esser notata da nessuno. Intanto un Kugo parecchio assonnato
poggiò distrattamente lo zaino e il secondo trolley a terra … la migliore amica, memore
dai troppi traslochi, non aveva ancora perso l'abitudine di portarsi dietro più valigie del
necessario, oltre che a riempirle in maniera spropositata.
<< Siamo andati a comprare qualcosina da mangiare ... non mi hai sentito ? >> chiese
rivolto all'amata.
<< Uffi ! Prova a sentire in mezzo a tutto ‘sto rumore ! >> protestò lei alzando il capo.
<< … Veramente sei partita come un razzo appena hai visto Yoruichi … >> spiegò lui in
un sospiro paziente << … comunque abbiamo preso una … >> ma la frase finì inghiottita
da uno sbadiglio.
<< Colazione leggera ! Quattro porzioni di riso ... ! >> esordì a quel punto Askin aprendo
il sacchetto e iniziando a distribuire ciotole sigillate con annesse bacchette << “ Con salsa di
miso e sesamo ! Come da tradizione ”
... ! Ecco prendete ! >>
<< Grazie Askin. Scusate, ma non ho dormito nulla stanotte … waahh … accidenti … >>
disse assonnato l'ex-Sostituto coprendo il secondo sbadiglio con un pugno.
<< Grazie mille. Beh tesoro ti stai dando molto da fare …>> lo consolò Kukaku << ... gli
esami d'inizio semestre ormai sono alle porte … vedrai … li supererai alla grande ! >>
Infine tutto allegro l'ex-Sternritten le porse l'ultima confezione.
<< Ah … ! T-ti ringrazio Askin, ma ho già mangiato … ! >>
<< Oh … davvero ? >> fece dispiaciuto.
<< S-sì ! Prima ho preso una brioche e del latte. Sono a posto davvero … ! >>
<< Owhn … peccato … l'avevo preso per te … >>
Non era la prima volta che le rivolgeva frasi simili, frasi così imprevedibili da spiazzarla
completamente. Spesso si trattava d’innocui commenti o di miglioramenti estetici come li
definiva lui ( proprio seguendone uno aveva deciso di tagliarsi i capelli ; corti, sbarazzini,
ora arrivavano all'altezza del collo ). Niente di preoccupante insomma … se non che uno
strano dubbio turbinava da tempo in lei. Finora era riuscita a metterlo da parte, a nasconderlo
al mondo intero, a se stessa, al suo cuore. Quando udiva certe parole poi, non poteva far a
meno di balbettare e arrossire come una cretina ; un imbarazzo simile a quello dell'estate
precedente e al tempo stesso così diverso. Non sapeva se odiarlo, se fosse giusto provarlo,
se doveva nuovamente mettere in chiaro le cose. Ma in fondo cosa c'era da mettere in chiaro ?
Nulla. Inoltre Askin aveva intrapreso buoni rapporti con Kugo e Kukaku. Pure con Kisuke,
le poche volte che si erano incontrati, parlava cordialmente, e perfino Tessai, taciturno e netto
nei giudizi, aveva ammesso di trovarlo simpatico. L'unica che sembrava avere dei problemi
era lei, lei ... Yoruichi Shihoin, la donna meno pudica sulla faccia della terra, si trovava a
disagio di fronte a un uomo …
“ Che situazione assurda … accidenti a me ! ”
<< Tienila lo stesso … >> le ricordò facendo volteggiare il sacchetto sotto al naso << ... almeno
hai qualcosa con cui rimpinzarti se ti viene fame in treno. >>
Una proposta fin troppo innocente … come poteva rifiutare ?
<< Hai ragione … grazie. >>
Prese il sacchetto facendo attenzione a non sfiorarne la mano. Askin rivolse un sorriso
affabile e si posizionò al suo fianco. Ora tutti e quattro erano poggiati contro il muretto a
gustarsi la propria colazione, a parte lei ovviamente.
<< A proposito … come mai siete arrivati assieme ? >>
<< Mayuri si è rifiutato di aprirmi il Senkaimon …>> rispose piagnucolante Askin dopo
aver mandato giù l'ennesimo boccone.
<< Il solito bisbetico ? >>
<< S'è svegliato con la luna storta, che vuoi farci ? Così mi sono messo d'accordo con loro e
li ho raggiunti alle otto al Palazzo Shiba. >>
<< All'Accademia lo insegnano l'ultimo anno … l'apertura del passaggio ... >> aggiunse
Kugo, sbadigliò e riprese il discorso << … e solo quando vieni assegnato a una Compagnia
hai il permesso di usarlo. A portarci è stata la mia dolce Kukaku … e meno male non
siamo finiti in cima a una montagna … ! >>
L'interessata avvampò vistosamente mollando un pugno sul possente braccio dell'uomo.
<< Mi serve ancora un po' di pratica tutto qui … ! E poi è successo solo la prima volta !
Quanto andammo a trovare lo zio ! >>
<< E infatti finimmo sul Fuji. >>
<< A proposito Kugo, come stanno proseguendo gli studi ? >> chiese Yoruichi interrompendo
il “ pestaggio ” della migliore amica.
<< Oh molto bene grazie ... ! Il secondo anno è incentrato sull'apprendimento del Kido …
wuuahh … ma gli incantesimi non sono il mio forte. Inoltre devo cominciare a riflettere
sulle varie Compagnie … per far domanda e tentare d'entrarci l'ultimo anno. >>
<< Hai già ... qualche preferenza ? >> domandò Askin con la bocca mezza piena.
<< … Essendo bravo nello zanjutsu e sicuramente nell'hakuda, la scelta ricadrebbe sulla
Prima, la Sesta o l'Undicesima …. anche se non vorrei passare le mie giornate con quella
bestia di Zaraki. >>
<< La Prima è molto selettiva, ma Kyoraku si sta rivelando un ottimo Comandante … >>
suggerì lei << ... sono sicura gli piacerebbe averti tra le sue file … >>
“ ... dopo tutto ciò che hai fatto per la Soul Society … ”
Accuratamente tenne quel pensiero per sè. Conosceva bene l'avversione dell'uomo verso
il passato, passato che sovente risvegliava in lui un'istintiva tristezza.
<< Uhm … potrebbe essere una scelta … >> ammise Kugo riflettendoci brevemente << …
e tu Askin, hai intenzione d'iscriverti ? >>
<< All'Accademia ? >> chiese lui buttando la ciotola dentro il cestino affianco.
<< Col nuovo anno hanno introdotto le lezioni serali … volendo potresti approfittarne …
insomma, secondo me ti sarebbe utile. >>
<< Non saprei …il lavoro presso l'Istituto di Ricerca è più che gratificante … e poi non ho
dimostrato nessuna abilità particolare … >>
Purtroppo aveva ragione ; nonostante fosse passato un anno e mezzo dalla sconfitta di
Yhwach, in lui non s'era manifestata alcuna traccia di reiatsu. Mayuri non aveva mostrato
alcun interesse verso lo strano fenomeno, dettaglio in parte rassicurante, e del resto Askin
stesso pareva non preoccuparsene affatto.
<< Magari verranno fuori con l'allenamento e la pratica … succede a molti aspiranti Shinigami
fidati >> incitò l'altro sporgendosi in avanti.
<< Potresti rivelare un talento nascosto, chissà … ! >> fece eco Kukaku.
<< In ogni caso non c'è alcuna fretta, l'Accademia è sempre lì ! >> aggiunse lei con un rapido
gesto della mano.
<< Uhm … ci penserò. >>
Dopo circa dieci minuti arrivò Ichigo, accompagnato dagli insostituibili Orihime e Chad.
Insieme c'erano pure le sorelline Yuzu e Karin. Il Sostituto Shinigami salutò tutti con
entusiasmo, anche se chiamarlo così ormai non aveva più senso. Era di qualche mese
prima infatti, la rinuncia al ruolo. La notizia era giunta come un terremoto distruggendo
la quiete di un soleggiato giorno primaverile. Il giovane s'era presentato direttamente al
Comandante Generale e alla fine del lungo colloquio Kyoraku aveva chiesto :

- Ichigo ... immagino sei conscio del peso di questa decisione. -
- Sì ... Kugo ne ha parlato. Una " rarità " come me non può essere lasciata libera.
Comandante ... portatemi dai corpi del Kido ... sono pronto a farmi sigillare i poteri. -


Così egli era stato condotto nella sala più profonda del Palazzo del Kidoshu. Lì, all'interno di
una sobria stanza a mezza-cupola circondata da candele, incensi e potenti talismani, Tessai,
assieme a Hachi, Kisuke e ai sei migliori apprendisti del Corpo dei Kido, aveva tracciato
gli intricati cerchi e recitato le lunghe forme che andavano a comporre il Shiro no Bijju (0),
il secondo sigillo più potente dopo quello posto su Sosuke Aizen. Proprio come Kugo nove anni prima,
Ichigo, legato al centro, aveva urlato e trattenuto il dolore mentre un complesso tatuaggio, nero
come l'oscurità, andava a crearsi sulla schiena. Ma al contrario del primo Sostituto, era stata
la serenità e non l'odio a dipingersi sul suo volto. Dopo il rito e la consegna del Distintivo,
distrutto poi da Mayuri, s'era premurato di girare le Compagnie ringraziando per quanto
fatto in quegli intensi tre anni. Ovviamente C'erano state reazioni contrastanti ; la comprensione
di Kyoraku e Kisuke, lo stupore di Toshiro e Isane, il menefreghismo di Mayuri, le imprecazioni
di Zaraki ( che non s'era fatto problemi ad attaccarlo ), la dolcezza e le pacche sulle spalle di Rukia,
Renji e Ikkaku, il soffocante abbraccio di Matsumoto.
Ichigo non poteva più andare nella Soul Society, né tanto meno trasformarsi in Shinigami
e uccidere Hollow. All'inizio la decisione l'era parsa senza senso, ma adesso, osservando
il modo in cui lui e Orihime si tenevano per mano, ne comprese appieno il significato.
Dopo poco giunsero i due giovani Capitani e la folta compagnia si diresse verso il binario
di partenza. Il treno arrivò e partì puntuale alle 9 e 45, un treno lucente e dalle linee moderne,
con file a tre posti, ampi finestrini e due bar. Veloci i contorni di Osaka lasciarono posto
alla campagna e il vagone già mezzo pieno si svuotò ; chi lavorava era già tornato a casa
mentre la maggior parte degli studenti approfittava degli ultimi giorni per ripassare in
vista dei test d'inizio semestre. Passata un'ora e mezza erano rimasti solo loro undici. Si
sedettero più vicini, tranne Askin che rimase al suo posto immerso nella lettura di un libro.
Seduta affianco a Kukaku, Yoruichi non riuscì a trattenersi nel lanciargli qualche occhiata curiosa,
soprattutto quando lo stomaco gorgogliante la spinse a mangiare il riso messo da parte.
Fortunatamente ciò non distolse l'interessato dalla quieta attività.
Immersi in un'atmosfera rilassata giunsero infine a Kinosaki.


Il ryokan* si dimostrò molto tranquillo e confortevole. Le camere, le più grandi dell'intera
struttura poste al secondo piano, vennero divise tra maschi e femmine ; luminose, con una
bella vista sulle montagne circostanti, possedevano futon* freschi e morbidi. Le uniche
modifiche all'arredamento tradizionale consistevano in condizionatori, piccoli ventilatori,
TV e un distributore di bibite e snack al piano terra.
Disfatte le valige e pranzato, si diressero verso una delle sette onsen* presenti nella cittadina
e che rendevano Kinosaki una delle mete più ambite dagli appassionati di terme.
Secondo la leggenda infatti, secoli addietro un monaco buddista aveva scoperto e
benedetto la località. Ciò rendeva Kinosaki un luogo semi-sacro le cui acque avevano la
miracolosa capacità di rasserenare lo spirito e temprare il corpo. Ma forse si trattava di
semplice auto-convinzione, perché a Yoruichi parvero delle acque termali come molte altre.
In compenso il calore la rilassò facendole scordare il fastidioso turbamento che la assillava
dalla mattina, ma non ci volle molto che la conversazione delle altre ricadde sui rispettivi
uomini ; Kukaku elencò tutti i pregi del suo adorato Kugo, Orihime arrossì raccontando gli
splendidi momenti passati insieme a Ichigo e Rukia non perse tempo a descrivere a bassa
voce la prima volta con Renji, il tutto sotto lo sguardo interessato di Yuzu e Karin. Senza
proferir parola, Yoruichi s'immerse fino al mento e attese fin quando l'argomento non
cambiò nuovamente.
Verso le sette tornarono al ryokan*, si cambiarono e raggiunsero un ristorante nel centro.
La cena fu abbondante e ottima, vennero serviti piatti di sushi, carne e dolci da leccarsi
i baffi. Si trovarono così bene che decisero di fermarsi fino a tardi a bere e chiacchierare nel
giardino interno, allestito con tavoli e sedie occidentali posti sotto piacevoli verande.
Tra un birra e l'altra si parlò dei vari progetti per il futuro ; Ichigo aveva da poco passato
il test d'ammissione all'Università Imperiale di Tokyo a indirizzo medicina, Orihime stava
frequentando un corso di cucina per riuscire un giorno ad aprire una pasticceria tutta sua,
mentre Chad di lì a poco sarebbe partito alla volta degli Stati Uniti, dove avrebbe intrapreso
la carriera di pugile professionista.
Yoruichi si complimentò a lungo con loro, felice di vedere come quei ragazzi, silenziosi
salvatori del mondo, stessero portando avanti con determinazione i propri sogni.
“ Che strano … Kukaku, Kugo … Rukia, Renji … Orihime e Ichigo … tutti loro ... sono
così spensierati ... ” si ritrovò a pensare osservandoli con attenzione.
Un senso di nausea la pervase. Trovarsi lì in mezzo divenne improvvisamente irritante.
Sentì il bisogno di uscire e respirare un po' d'aria fresca in solitudine. Con la scusa del
bagno uscì e poggiatasi al parapetto prese a contemplare il fiume che scorreva placido
sotto di lei, illuminato da numerose lanterne.
“ Che stupida … sono arrivata a questo punto ? Non devo pensarci … quei momenti ...
arriveranno anche per me … ”
Dopo un po' si sentì leggermente meglio, anche se in quel momento aveva difficoltà a
definirne tale concetto, e decise di rientrare. Sovrappensiero sbatté contro qualcosa
o meglio qualcuno. Manco a farlo apposta si ritrovò a mezzo centimetro da Askin.
L'uomo la osservava dall'alto in un misto di gioia e apprensione.
<< Ecco dov'eri finita … ! Cominciavamo a preoccuparci … ! >>
E manco a farlo apposta il suo cuore accelerò.
<< Ah … ! Come vedi sono qui ! >> ribatté il più spavalda possibile.
<< Sola soletta ? >>
<< A-avevo bisogno di una boccata d'aria ... ! Tutto qui ! >>
Sbrigativa lo superò, gli occhi puntati in basso. Non aveva fatto nemmeno due passi che la
mano di lui si posò sopra la spalla. Un brivido la scosse frenetico immobilizzandola sul
posto.
<< Yoruichi … stai bene ? >>
Deglutì colpita da parole così semplici e sincere. Sincerità a cui, purtroppo, era costretta
a mentire.
<< C-certo … ! Perché ?!? >> chiese senza riuscire a voltarsi.
<< Oggi … mi sei parsa pensierosa … volevo sapere se … se qualcosa ti turbava >>
<< S-sono solo un pochino stanca ... ! Una bella dormita e mi riprendo ! >>
In attimi che parvero infiniti Askin strinse quel piccolo lembo di pelle. Fu un movimento
lieve e impercettibile. Poi arrivò ... leggero come la brezza, violento come la tempesta …
il suo respiro … appena a lato del viso.
<< Meno male … ora sono più tranquillo. Andiamo ! O gli altri cominceranno a farsi strane
idee ! >>


A causa di una frase apparentemente insignificante, la notte non riuscì a chiedere occhio.
Per quanto si sforzasse quel calore e quelle parole erano sempre lì, a martellarle cervello,
guancia e spalla. Conseguenza ? “ Risveglio ” con faccia da zombie e fronte bollente.
Fortuna volle che le sorelle di Ichigo avessero portato un kit medico con tanto di
termometro. La febbre non si rilevò altissima, 37 e 3, ma il tempo era umido, un manto
nebbioso scivolava serpentino dalle cime montuose e il gruppo aveva programmato
un'escursione al tempio di Onsenji (2). Fu ben felice di rimanere in albergo a riposare e
liquidò in fretta Kukaku quando si propose di restare a farle compagnia. Verso l'una
ordinò il pranzo in camera e un'oretta dopo, spenta la TV, prese miracolosamente sonno.
La tenera voce di Yuzu la svegliò a pomeriggio inoltrato. La febbre era scesa e, mentre
le altre si lavano, Orihime, avvolta nell'accappatoio, prese a mostrarle le foto scattate durante
la passeggiata.
<< … questo invece è l'inizio del sentiero … ! Non pensavo potessero esserci dei boschi
così fitti qua attorno … ! Oh ! Qui io m'appoggio a Ichigo ! Eccoci invece seduti all’ombra
di un albero mentre pranziamo ! ... Ah ! Ecco il tuo regalo Yoruichi-san ! >>
L'immagine mostrava la visuale di un prato, tutti erano in piedi, sorridenti intorno a
un enorme cartello bianco, alias uno dei tanti fogli da disegno che Yuzu non scordava di
portare con sé ( da quando aveva scoperto un'inusuale vena artistica ). Guardò con più
attenzione. I kanji scritti sopra recitavano :

Guarisci presto Yoruichi !

<< Siete stati … veramente dolcissimi … mi avete portato fortuna ! Infatti sono tornata in
formissima ! >> esultò colma di felicità.
<< Ero tentata di prenderti un omamori*, ma la foto ha sortito un effetto migliore ! >>
<< Stiamo parlando della Dea Tuono ! Una semplice febbre non può mica scalfirmi ! >>
<< Senti Yoruichi-san … posso chiederti una cosa ? >> chiese la ragazza dopo una piccola
pausa fissandola coi grandi occhi nocciola.
<< C-certo, dimmi. >>
<< Ecco … tu cosa pensi di Askin-san ? >>
Una innocua domanda … che però ebbe un effetto a dir poco tremendo sull'intera
camerata ; Yuzu e Karin interruppero bruscamente il loro discorso, Rukia, vicino alla
finestra, si volse verso di loro mentre dal bagno, un tonfo accompagnò la zuccata di Kukaku
contro il mobiletto del lavandino. In mezzo a una situazione a dir poco bizzarra, Yoruichi
rimase immobile, lo sguardo puntato su Orihime.
<< P-perché 'sta domanda ?!? E poi i-in che senso scusa ?!? >>
<< Beh … >> riflette lei premendosi l'indice sul mento << … in generale ecco. >>
<< Oh … e-ecco … ecco … lo trovo molto simpatico e … gentile ! >>
<< E premuroso … ! >> esultò congiungendo le mani << Sai, è stata sua l'idea dell'augurio.
Un pensiero molto carino, non trovi ? Vuoi ti faccia stampare la foto ? >>
<< S-sì ! Grazie mille … ! >>
“ Quindi appena lo vedo dovrò ringraziarlo … ! Accidentaccio ! Altro che rilassante … la
vacanza si sta rivelando la più stressante della mia vita ! ”


Yoruichi-san era uscita di tutto punto, zaino in spalla con dentro accappatoio e asciugamani.
- Un bel bagno termale preverrà ulteriori malanni ! Vi raggiungo per cena … ! -
<< Beh speriamo si rimetta del tutto ! >> esclamò Orihime voltandosi verso le altre.
Rukia, Yuzu e Karin la scrutavano rassegnate, scuotendo la testa in segno di dissenso.
<< Uhm ? Che c'è ? >>
<< Hime devi stare più attenta … >> rispose Rukia con una pacca sulla spalla.
<< Decisamente >> sentenziò Karin riprendendo a giocare col 3DS.
<< Sono sicura che Inoue-san non l'ha fatto opposta … >> aggiunse Yuku comprensiva.
<< Si può sapere cosa vi prende ?!? >>
<< Niente ! >> dissero sbrigative le tre amiche lasciando la povera ragazza nel dubbio più
totale.


<< Ectiì ! >>
Uno starnuto. L'ennesimo.
<< … Ectiì ! >>
O qualcuno stava parlando alle sue spalle, il che era probabile, o si trattava di un semplice
sintomo post-febbre, altrettanto probabile.
<< Ectiì … ! Accidenti a loro ! Cosa diamine avevano da fissare tutte ?!? Come se questa
vacanza non fosse già abbastanza strana ! >> protestò sfregandosi le gambe con la spugna.
Uscita dal ryokan* s'era diretta alla piccola onsen* in fondo alla strada. Uno spazio termale
intimo ; tre vasche separate da una palizzata in legno, non molto ma abbastanza per rilassarsi,
o quanto meno cercare di farlo. La domanda di Orihime l'aveva messa in agitazione e un
bagno ristoratore avrebbe sicuramente giovato, in fondo le acque di Kinosaki erano state
benedette da un bonzo più di mille anni fa … un effetto miracoloso dovevano pur avercelo !
Ma prima d'immergersi le regole prevedevano un'attenta pulizia del corpo. Seduta su uno
sgabello, Yoruichi si sfregava con forza ogni centimetro di pelle, come a voler cancellare
uno sporco invisibile e persistente. Fortuna era sola, dato che la maggior parte dei turisti
preferivano le più famose terme nella zona centrale.
“ Relax in santa pace … non mi sembra vero ... ”
<< Ehilà Piccola Dea ! Che sorpresa rivederti qui ! >>
La speranza andò in frantumi. Col cuore a mille, si voltò ritrovando la causa di tanto stress
appena oltre le tende svolazzanti dell’entrata. La causa in questione era ovviamente nuda,
a eccezione dell'asciugamano avvolto attorno alla vita.
<< Ma … che … diamine ... ? >>
<< Non picchiarmi … non ho alcun intento perverso … >> si difese lui alzando le mani
<< … questa è una konyoku* >>
<< Una vasca comune ... oh … allora credo … di aver sbagliato ... ! Scusami ! >>
E già si stava precipitando verso l'uscita, lo sguardo puntato in basso. Una reazione
avventata e idiota forse sì, ma in quel momento troppi eventi gravavano su di lei e la
presenza dell'altro, unita alla prospettiva d'un bagno insieme, di certo non l'avrebbero
aiutata a calmarsi. Se non che Askin l'afferrò prontamente all'altezza della vita e in un
nanosecondo la caricò sopra la spalla come un sacco di patate.
<< E di cosa ? Non hai fatto niente di male, anzi … vederti senza veli è una gioia per gli
occhi ! >>
<< A-Askin … ! Me-mettimi giù ! Mettimi giù ! Ti prego ! >> protestò iniziando a tirargli
pugni sulla schiena.
<< Per farti sgattaiolare via come una gattina furbetta ? Nossignore ! >> chiese ironico
incamminandosi verso la vasca << Se sei qui vuole dire sei guarita ! Recuperiamo il tempo
perduto con un bel bagno caldo ... ! >>
<< Ehi … ! Ehi ! Non t'azzardare a >>
<< Pronta a tuffarti ? >>
<< A-ASKIN … ! Ti ho detto di mollarmi … SUBITO ! >>
<< … Come desideri >>
Appena sentì il corpo precipitare verso il basso Yoruichi urlò finché l'impattò contro
l'acqua bollente ne inghiottì la voce. In un ultimo e disperato tentativo di difesa si trasformò
riemergendo sotto le sembianze di gatto nero.
<< Che tenera ! Sei diventata una gattina ! Queste acque sono davvero miracolose ! >>
Stava per girarsi quando il suono dell'acqua la fece rinsavire. Ricordò la situazione in cui
erano ... nudi ... il luogo in cui erano … una onsen* … così, nonostante l'atteggiamento
potesse somigliare quello di una ragazzina da manga shojo, rimase ferma muovendo
agilmente le zampe per rimanere a galla, in attesa l'immersione dell'uomo. Il fine udito
felino non la tradì. Voltandosi ritrovò Askin a circa un metro e mezzo, coperto fino alle
spalle dall'acqua termale. Una bracciata e l'avrebbe raggiunta … cosa che fece mezzo
secondo dopo.
<< S-sei completamente pazzo ! >> lo ammonì nella speranza d'allontanarlo.
<< Ehi ! Cosa ti è successo alla voce ?!? >> esclamò lui, gli occhi spalancati dallo stupore.
<< Quando assumo questa forma diventa così … da uomo ! Questo è quanto ! >> e alzato
il muso nuotò verso il bordo della vasca.
Non aveva intenzione d'uscire, ormai era inutile e di certo lui non glielo avrebbe permesso,
voleva solo reggersi su una base solida. Arrivata tirò un sospiro di sollievo, solo per accorgersi
delle mani poggiate ai lati della roccia.
<< Ma è orribile … torna come prima … per favore >> mormorò Askin come se stesse
parlando a un cucciolo.
Nonostante fosse circondata da acqua termale, un brivido gelido attraversò la spina dorsale,
coda compresa. Senza rendersene conto tornò normale e, forse a causa di un secondo miracolo,
lo avvertì allontanarsi.
<< Ecco … ora va molto meglio. >>
“ Que-questo dovrei dirlo io … ! ”
Pian piano si girò ritrovando lo stress comodamente seduto poco distante, le braccia lasciate
morbide sopra una bassa formazione rocciosa.
<< Non t'azzardare a rifarlo ! >>
<< Parli del tuffo ? >> chiese beffardo inclinando il capo.
<< E-esattamente ! >>
<< Dai ... è stato divertente … ! >>
<< … Per me no ! >>
Di sbieco l'osservò trattenere a stento una risata.
<< Adesso sembri proprio un gatto ! Una piccola gattina offesa … ! >> disse sorridendo.
E in quel sorriso sentì l'animo rasserenarsi, ogni tensione e imbarazzo scivolarono
via in un istante. Lo guardò meravigliandosi di quella piccola magia, eppure dovette
abbassare lo sguardo non appena le iridi viola tornarono a fissarla.
Un gesto impacciato, ma che le diede l'opportunità di cambiare discorso.
<< Co-come mai sei venuto da solo ? >>
<< Semplice … >> rispose Askin alzando le spalle << ... Kugo è uscito a fare una lunga e
sottolineo luunga passeggiata con Kukaku … gli altri stanno giocando a un videogioco
su … come si chiama quella strana scatola … ah ! Sull'Xbox portato da Ichigo. Giocavano
a un picchia-qualcosa … non so … sullo schermo c'erano dei tizi muscolosi che si tiravano
cazzotti urlando come forsennati … non il massimo se desideri leggere in santa pace ...
così eccomi qui, a rilassarmi in modo da riprenderlo stasera con calma >>
<< Libro ? Lo stesso che leggevi sul treno ? >>
<< Sì, quello. Non è lungo, ma si tratta comunque di una lettura impegnativa. >>
Lo ricordava vagamente, un libro sottile dalla copertina rossa e col titolo giallo in caratteri
occidentali.
<< Come s'intitola ? >>
<< A Duty-Dance With Death (4). Narra di un uomo che, rapito da degli alieni, viene
catapultato tra il passato in cui era un giovane soldato e il presente segnato dai problemi
con la famiglia ... >>
<< Quindi ... ha combattuto una guerra ... >> mormorò quasi tra sé.
<< ... Sembri sorpresa. >>
<< N-No ! Sol-soltanto non mi aspettavo potessero piacerti certi generi ... ecco ! >>
Gli occhi divennero improvvisamente malinconici, spostandosi sulle acque calme e fumanti.
In una calma quasi irreale l'uomo parve raccoglie ricordi lontani. Lei attese, incapace di
porre rimedio alla propria mancanza di tatto. Poi lui parlò … e mai la voce fu più dolce e
comprensiva, in grado di dissipare l'ansia che nel frattempo l'aveva contagiata.
<< Ho vissuto due guerre Yoruichi … ciò mi permette di comprenderne meglio certe parti.
Ogni guerra è diversa dall'altra... e si combatte per motivi differenti. Il libro narra di un
conflitto terribile, combattuto molto tempo dopo la mia morte, con armi in grado di
distruggere intere città seminando morte e distruzione ... eppure esiste una cosa ... una
cosa che sopravvive a ogni guerra ... >>
<< Una cosa in grado di sopravvivere ... >> ripeté affascinata << ... e sarebbe ? >>
<< Ah ! Non posso dirtelo ! È una parte importante della storia ... ti farei spoiler ! >>
<< Allora ... appena l'hai finito imprestamelo ... lo leggerò volentieri >>
<< Ohh ... ti ho incuriosita ! Bene, al ritorno lo avrai sicuramente, mi mancano una ventina
di pagine alla fine >>
<< ... Grazie >> sussurrò abbassando lo sguardo.
<< Figurati ... non c'è di che.>>
Un silenzio calò inaspettato, sorprendentemente però non lo trovò pesante, anzi ...
un'altrettanta inattesa serenità l'avvolse facendo dimenticare ogni ansia relativa ad Askin,
perfino in una situazione dove sarebbe stata d'obbligo. Forse era merito del modo in cui le
aveva parlato, o della miccia di coraggio che l'aveva spinta a chiedere in prestito il libro, o
forse di entrambe. Rilassata, cullata dal tepore delle acque termali inevitabilmente
s'addormentò. Si svegliò, forse un minuto dopo forse dieci, e con gli occhi ancora impastati
portò l'attenzione verso il vicino. Pure Askin si era addormentato, la testa china in avanti,
il busto rialzato e un rivolo di bavetta a lato della bocca. Non se la sentì di svegliarlo, tanto
dormiva beato. Fu allora che notò qualcosa ... qualcosa che fece gelare il sangue.
Una cicatrice ... nell'esatto punto dove si trovava il cuore.
" ... Come ho fatto a non notarla ? " pensò amareggiata " Che stupida ... ero talmente
sopraffatta dall'imbarazzo da non ... riuscire a vedere. Lui ... avrà sofferto ? O forse è stato
un bene non dir nulla ... ? Io ... io … "
E senza accorgersene era lì, a pochi centimetri, a sfiorare quel lembo di pelle rovinata.
Era calda, leggermente più dura e scura rispetto al resto, sotto avvertì distintamente il
ritmo calmo del cuore ...
" ... Perdonami ... sono proprio una sciocca ... " pensò posando la mano sopra la cicatrice.
<< ... Uhm ... Piccola Dea... ? >>
Una voce assonnata la raggiunse, un sussurro appena percettibile. Yoruichi lo ignorò,
perché una seconda miccia di coraggio divampò in lei simile a un incendio. Determinata
a ovviare all'imperdonabile mancanza, trasse un breve respiro e alzò il capo ritrovando
quelle iridi a fissarla, stupide e confuse.
<< Askin ... questa ... >> cominciò senza riuscire a terminare la frase.
Lui sgranò gli occhi come se in quel momento si fosse reso conto della loro reale vicinanza.
Dopo attimi interminabili sorrise porgendosi in avanti. In una strana e inaspettata
vicinanza, l'imbarazzo la punse fastidioso come una zanzara, e proprio come una puntura
bastò ignorarlo per evitarne l'effetto.
<< Il ricordino lasciato da Grimmjow ... >> sussurrò caldo nell'orecchio << … Le cure di
Mayuri sono riuscite a rigenerare tutti i tessuti ... tranne la parte più esterna … almeno
così disse al mio risveglio nel Muken. C'è pure la gemella dietro … ! >>
<< Po-potevi chiedere aiuto a Orihime ... col suo Sōten Kisshun in grado di negare gli
eventi l'avrebbe cancellata ... completamente >>
<< Fui tentato di farlo dopo la sentenza dei 46, ma alla fine ho preferito lasciarla. >>
Fissò la cicatrice accarezzandola delicata, quasi avesse paura di riaprila da un momento
all'altro. Sotto quel tocco, il respiro di Askin parve accelerare ...
<< Perché ... ? >> chiese in un fil di voce.
<< ... Per non dimenticare il mio io dell'Impero Invisibile ... >> rispose avvicinandosi
<< ... per ricordarmi l'uomo che sono ora, o meglio che sono tornato a essere. >>
In mezzo alla frase, la mente di Yoruichi tornò al passato, a un ricordo duro e doloroso.
L'aveva tenuto a bada fino a quel momento, racchiuso in labirinti bui e segreti. Adesso lo
sentì liberarsi, furioso come una bestia che frantuma le catene di una lunga prigionia …
rivide lei e Kisuke in mezzo alle macerie del Wahrwelt, Grimmjow mentre s'allontanava
imprecando… poi rivide lui disteso a terra, sanguinante e col cuore riattaccato.
La visione trafisse il petto, in un dolore che mai avrebbe creduto di poter provare.
Eppure in esso rammentò una cosa importante ...
<< Askin io ... quel giorno ... ti avrei risparmiato >>
<< Co-come ?!? >> esclamò lui senza riuscire a trattenere lo stupore.
<< Quel giorno ... anche senza le parole di Kisuke ... anche senza il tuo pentimento ... ti avrei
risparmiato. Quando hai aperto gli occhi ... quando mi hai guardata ... ho capito quanto
fossi cambiato ... che valeva la pena salvarti … a qualunque costo >>
Appena pronunciò l'ultima sillaba l'animo si rasserenò avvolto da una dolce quiete.
Aveva parlato col cuore e soprattutto posto rimedio al suo errore. Askin, nel più semplice
dei ringraziamenti, poggiò la mano sulla sua facendola aderire maggiormente al petto.
L'imbarazzo punse una seconda volta, più forte. Lo ignorò, anche se non riuscì a impedire
al cuore di accelerare.
<< Me l'avevi già detto Piccola Dea … al nostro secondo incontro fuori dal Seijoto Ryorin.
Ma devo ammetterlo... sei stata molto più intensa questa volta ! Dopo tanto sei tornata a
mostrarmi il tuo lato tenero ... ! >>
<< No-non si tratta di lato tenero ! M-ma di pura verità ... ! >> balbettò quasi mangiandosi
le parole << Ah ... una verità appurata in effetti … ah ... che stupida ... ! >>
In una frase a dir poco confusa sperò s'allontanasse, o meglio sperò fosse lui a farlo, poiché
in mezzo secondo s'era trovata col corpo immobilizzato, la mente intorpidita da un tepore
sconosciuto. A complicare ulteriormente la situazione si aggiunse la causa diretta che, abbassatosi,
la fissò con infinita dolcezza.
<< Beh ... questa " stupida " mi ha appena sorriso >>
<< Ah ... da-davvero ? >> chiese inconsciamente, incapace di reagire.
<< ... Sì. >>
Yoruichi lo percepì forte e chiaro ... quel respiro accarezzarle il viso, soffice e calmo ... vide
... quelle labbra all'altezza della fronte. Sommersa da un'emozione indescrivibile abbassò
lo sguardo. Il cuore martellava incontrollato nel petto. Avrebbe dovuto spingerlo via ... o
quanto meno protestare per la posizione poco consona ... eppure non fece nulla. Troppo
grande era diventata la magia, tanto da impedirle di pensare. Secondi passarono, finché
Askin non s'avvicinò ancora … ora era lì ... a pochi centimetri della bocca ...
" Ah ... io ... io non posso ... ! "
Il pensiero risuonò con forza, come il più potente dei contro-incantesimi. Allora le mani
premettero sulle larghe spalle, gli occhi si serrarono, le parole fuoruscirono, brevi e agitate.
<< Ah ... A-Askin ! Aspetta …! >>
Lui si fermò trattenendo un respiro affannato, e dopo quella che parve un'eternità, la sua
voce risuonò, calma e sensuale.
<< Piccola Dea ... prometti di sorridermi più spesso ... >>
Un brivido caldo attraversò la spina dorsale costringendola ad aprire gli occhi. In
contemporanea al terremoto interiore alcune voci irruppero nell'aria, voci sconosciute
a cui Askin prestò orecchio sporgendosi di lato. Ma neanche allora ebbe la forza di reagire.
Rimase immobile, a fissarne il volto bellissimo …
<< Oh … ! Guarda com'è volato il tempo ! >> esclamò allegro allontanandosi come se
niente fosse << Sono già le sette ! Ci conviene avviarci, altrimenti gli altri moriranno
di fame ! >>
“ Ah già … meglio andare … tra poco è ora di cena … ”
Con gesti meccanici s'avviò verso il bordo della vasca, ma appena le spalle riemersero
un'improvvisa stanchezza s'impadronì di lei. Si sedette fissando i fumi che emergevano
come una nebbia sulla superficie trasparente. No … non poteva continuare … la mente
non avrebbe retto … non accanto a lui …
<< … Vai pure … rimango ancora cinque minuti … >> disse con voce fievole.
Lo sentì uscire e fermarsi dopo qualche passo. Chissà se la stava guardando …
<< Va bene … ti aspetto fuori ? >>
<< Okay … ah Askin ! >>
<< … Sì ? >>
<< N-non ti ho ancora ringraziato … per la foto insomma … >>
<< … Un piccolo pensiero Yoruichi >> rispose lui avviandosi.
Non si mosse fin quando non fu sicura che fosse uscito. Sola si rannicchiò contro una
roccia. Voci di donne e bambini risuonavano felici senza però giungere alla sue orecchie.
Chiuse gli occhi. Ironico … non si sentiva agitata, né imbarazzata o arrabbiata. Una strana
e innaturale quiete l'avvolgeva soffocando ogni emozione. Immersa in uno stato d'inerzia ,
ogni cosa fu improvvisamente chiara ; Askin aveva tentato di baciarla …
“ … ma io farò finta di niente ... ”
… di mostrale qualcosa in più … di superare il muro invalicabile eretto dal suo cuore …
“ … e ti ho fermato … perché è giusto così … tu mi chiedi di sorridere più spesso … ma
così facendo non finirei … per accorciare la distanza fra di noi ? Non finirei per ... dare un
nome al mio dubbio ? ”
… e lei, ancora una volta, era fuggita.
Strinse le palpebre infossando la testa fra le ginocchia.

<< Kukaku … posso chiederti una cosa ? >>
<< … Certo, dimmi. >>
<< Quando … quando hai capito di essere innamorata di Kugo ? >>
<< Forse ti suonerà strano, ma l'ho capito il primo giorno … >>


“ Ti prego Kisuke, fa che arrivino presto quelle parole. Io … non voglio innamorarmi
di nessun altro … “

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Askin camminava in mezzo a un’elegante strada di Tokyo, lo sguardo pensieroso, il passo
lento. Intorno una folla si muoveva agitata, piccoli gruppi di amici e famigliari andavano
a un capo all'altro della via in cerca del regalo perfetto in vista dell'imminente Natale.
Non avrebbe mai immaginato che una festività occidentale avesse una simile risonanza
in un paese a maggioranza politeista, ma come gli aveva spiegato Kugo i giapponesi
la consideravano una festa commerciale, un secondo San Valentino.
L'aria era fredda, qualche giorno prima aveva nevicato, fatto che avveniva abbastanza
spesso nella Capitale, e un soffice strato bianco ricopriva ogni cosa.
Passando vicino a un giardinetto notò alcuni ragazzi intenti a giocare a palle di neve.
Aveva bisogno di sedersi, evitando al contempo di beccarsi un colpo freddo e nevoso.
Quasi al limitare trovò una panchina miracolosamente vuota.
Seduto, stette a lungo a fissare il cielo senza stelle della metropoli stringendo il piccolo
pacchetto nella tasca destra del cappotto. Dentro c'era il suo regalo. Il regalo per Yoruichi.
Il regalo che avrebbe preceduto la sua confessione.
Ci aveva riflettuto a lungo … su come dichiararsi, specie dopo gli eventi di Kinosaki,
finché non gli era venuto in mente il Natale. Creare un momento speciale, intenso … e in
esso concentrare tutto il proprio cuore.

- Kukaku … intendo andare nel Mondo Terreno … -
- … È per lei, non è così ? - aveva chiesto lei seduta sul tatami* dopo averlo fissato a lungo.
- Tra poco sarà Natale. Desidero farle un regalo e ... -
- Oh ! Era ora finalmente Guarda caso Kugo sta andando a trovare lo zio. Potete andare
assieme ! Vero tesoro ? -

- Eeehh ? - e dalla stanza affianco l'ex-Sostituto era comparso squadrandoli confuso.

Guardò in basso. L'elegante scatolina blu emerse dal buio di quel piccolo rifugio.
Era leggera … eppure su di essa su di essa gravava un peso e un'aspettativa senza pari.
La osservò e sentendo il cuore accelerare la rificcò dentro con un gesto nervoso. Non era
estraneo all'amore … eppure in alcuni momenti si sentiva come un ragazzino alla prima
cotta. Nonostante ciò, spesso immaginava i gesti e le parole che avrebbero accompagnato
la dichiarazione, perché tutto doveva essere perfetto, assolutamente perfetto.

- Ci ho pensato molte volte Askin ... se fosse giusto darle una mano … se fosse giusto spingerla
verso di te. Nel tempo però … ho compreso che un atteggiamento del genere l'avrebbe solo chiusa di
più in se stessa. Yoruichi deve far luce nel suo cuore. Tu sei l'unico che può riuscirci -

- Kukaku, io voglio solo renderla felice, ed essere felice a mia volta -
- Lo so … come so che lei ne soffrirà … -
- Sì … è una possibilità … -
- … Ma in fondo si soffre … anche per amore … ora vai Askin … e buona fortuna -

“ Pure tu, Piccola Dea, provi un sentimento nei miei confronti … ” pensò tornando a
guardare il cielo “ … però … esso è imprigionato, soffocato da una parte di te … io lo
libererò … qualsiasi cosa accada dopo, sono pronto a subirne le conseguenze … ! ”
Carico e determinato s'alzò e raggiunse il luogo dell'incontro. Kugo l'aveva chiamato una
ventina di minuti prima sul cellulare ( lo stesso in dotazione agli Shinigami “ generosamente ”
offertogli da Mayuri ) dicendo che si sarebbero fermati ancora un po' e di farsi trovare
davanti all'uscita metropolitana di Ginza (5). Arrivato, tempo cinque minuti e l'ex-Sostituto
emerse dalla folla. Indossava un eskimo verde scuro, il cappuccio tirato su. Solo quando
fu vicino, ne notò il livido sulla guancia sinistra.
<< Ehi ! Che ti è successo ? Hai fatto a botte o cosa ?!? >> esclamò preoccupato.
<< Più o meno … >> rispose evasivo portandosi una mano dietro la nuca << … comunque
… ho incontrato un vecchio amico e abbiamo deciso di prenderci qualcosa da bere.
Lui è andato un attimo a prendere la sua ragazza. Tu sei dei nostri, vero ? >>
<< Oh certo ! Mi fa piacere conoscere persone nuove ... piuttosto sicuro di star bene ? >>
<< Tranquillo … è solo un colpetto. Ora … andiamo a sederci nel bar laggiù … >> disse
indicando un locale dall'altro lato della strada << … ci raggiungeranno lì >>
Senza porre ulteriori domande lo seguì all'interno del Sweet Cream, un locale
dall'arredamento occidentale come se ne vedevano a bizzeffe nel quartiere più lussuoso
della capitale. L'aria era calda e confortevole, tanto da costringerli dopo pochi passi a
togliersi le giacche. Sedettero al banco, Kugo ordinò un whisky con ghiaccio, lui dopo
un'iniziale indecisione scelse un Jägermaister rubi (6). Una giovane e avvenente cameriera
servì loro i bicchieri, per poi concentrarsi sul resto dei clienti con espressione imbarazzata.
<< Non sapeva bene chi guardare, eh ? >>
Purtroppo l'altro non era in vena di battute, poiché rimase immobile, lo sguardo puntato
in basso mentre la mano faceva ondeggiare il whishy in una danza quasi ipnotica.
<< Oggi ho incontrato Isshin … >> rispose infine.
<< … È stato lui a tirarti un pugno ?!? >> chiese stupito << Strano … avevo capito che tra
voi due i rapporti fossero … un pochino tesi ecco, ma iniziare una lite ! >>
<< Sono stato io a cominciare … >> replicò Kugo con una punta di amarezza fissando il
liquido ambrato << … in memoria di una promessa >>
Allora comprese quanto grande fosse il suo bisogno di sfogarsi, poiché in quei momenti
la voce diventava bassa e le parole uscivano mezze impastate. Kugo doveva togliersi un peso,
qualunque esso fosse, prima dell'arrivo dell'amico ...
<< Pestarvi ? Cosa siete ? I capi di una gang di teppistelli ? >>
Del resto era tipico di Askin prendere i momenti più cupi con assoluta ironia e questo suo
lato aveva sempre giovato all'altro ...
<< Lui fece lo stesso con me tempo fa … in una situazione ben peggiore ... >> rispose infatti
di lì a poco << … era fine Giugno e ancora non ero riuscito a far visita a Masaki. Non avevo
partecipato al funerale a causa delle ferite riportate contro Yhwach … ma anche fossi stato
in forze, probabilmente non avrei retto ... Isshin s'offrì di accompagnarmi e al ritorno
cominciò a insultarmi … a rinfacciarmi il mio fallimento. Io reagii e in breve la situazione
degenerò. >>
Una rivelazione che lo lasciò visibilmente scioccato. Un comportamento inusuale da parte
del padre di Ichigo, ma non era quello il nocciolo della questione.
<< Quindi adesso ... siete fifty-fify ? >>
<< … Credo di sì >>
<< Kukaku lo sa ? >>
<< Tsk ! Figurati ! >> rispose Kugo e buttò giù un lungo sorso di whisky << Conoscendola
non si farebbe scrupoli a pestare entrambi dandoci dei cretini. >>
Askin si trattenne dall'immaginarsi la scena. Comicità a parte, aveva centrato il punto, bastava
scavare ancora un pochino.
<< Non hai tutti torti ... >> disse con un mezzo sorriso << … comunque non mi pare una
motivazione valida per non dirglielo. >>
Kugo rimase in silenzio, la fronte poggiata sul dorso della mano che reggeva il bicchiere.
Askin, dal canto suo, attese paziente, finché l’uomo, inspirando profondamente, cominciò
a raccontare.
<< La mia vecchia conoscenza si chiama Tsukishima Shukuro, un ragazzo coi poteri da
Fullbringer. Lo salvai all'età di dodici anni, sottraendolo da una madre violenta. Successe circa
due mesi dopo la morte di Masaki. Mi presi cura di lui per sette anni, in sette anni gli tenni
nascosto il mio passato e i miei legami. Eppure … lui conobbe fin troppo bene il mio lato
oscuro ... la mia discesa nelle tenebre ... come Kukaku, anche se in maniera diversa ... con
lei semplicemente sparii ... sparii nonostante le sue lacrime ... >> socchiuse gli occhi e in
sguardo rammaricato tirò fuori il pesante fardello << ... mi è difficile parlare del passato ...
lo trovo inutile e doloroso ... con loro desidero solo guardare avanti. Ho sempre pensato
fosse giusto ... tenermi tutto dentro insomma. Ma oggi ... osservando il volto di Isshin, lo zio
di Kukaku ... quest'atteggiamento è sembrato terribilmente egoista ... >>
Askin si chiuse in una breve riflessione. Pure lui aveva avuto un passato oscuro ; quando
nell'Impero Invisibile aveva rinnegato se stesso, i propri ideali ed emozioni. Ne aveva
discusso, specie con Yoruichi, senza provare imbarazzo o timore. Forse ... gli veniva più
facile per il semplice fatto che lei, come Mayuri o Nemu, erano stati appena sfiorati da
quel suo vecchio io. Per Kugo era diverso … e proprio per questo …
<< ... non dovresti preoccuparti ... >> cominciò quasi senza accorgersene << ... loro due,
Kukaku e questo ragazzo ... ti conoscono meglio di chiunque altro. Conoscono il buio che
hai vissuto, sanno come ne sei uscito. Sta a te decidere se parlarne o meno, ma al contempo
non devi avere paura ... >>
Il discorso ebbe un effetto sorprendente, in breve il volto cupo lasciò il posto a un'espressione
serena.
<< Sì … hai ragione … grazie Askin >>
<< Oh … ! Per così poco ? Non ho fatto nulla di particolare. >>
<< Invece bisogna festeggiare ! Brindisi ? >>
<< Beh come rifiutare … che brindisi sia ! >>
<< A noi allora ... ! E a un futuro radioso ... ! >> disse alzando il bicchiere.
Sorrise accostando il bicchiere al suo. Un futuro radioso … sì … Askin stava percorrendo
proprio quella strada, e tra giorni luminosi e persone fantastiche poteva già vedere la meta ;
una dolce Dea bisognosa di felicità e amore.
Una voce stridula irruppe nel locale interrompendo la riflessione e facendo girare una
buona metà degli avventori.
<< NON È POSSIBILE !!! TU ... ! >>
Askin si voltò. Una scia di mossi capelli viola fece capolinea sotto di lui. Una ragazza s'era
precipitata su Kugo e ora lo stringeva con forza, il capo infossato nel ventre. L'uomo la
fissò stupito poggiando infine una mano sopra la lunga chioma.
<< Riruka ... ! Che sorpresa ... ! Come stai ? >>
<< BRUTTO ! STUPIDO ! IDIOTA ! >> urlò cominciando a prenderlo a pugni << Non ti fai
vedere per due anni e te ne esci con un semplice come stai !?! Stupido ! >>
Pugni che ovviamente, non sortirono alcun affetto, infatti Kugo continuò pacato ad
accarezzandole i capelli.
<< Perdonami ... ho dovuto sistemare alcune faccende importanti >>
<< Non m'interessa ! Non ti perdonerò così facilmente ! >> s'impuntò lei voltandosi verso
l'uscita << Pure tu Shukuro ! Un regalino ... per poco non mi fai prendere un colpo ! >>
<< Calmati Riruka. Altrimenti ci farai cacciare dal locale >>
A parlare era stato un ragazzo incredibilmente alto, era impossibile non notarlo in mezzo
a tanta gente “ normale ”. Indossava un'elegante cappotto grigio, jeans scuri e scarpe di
velluto nero. Di risposta Riruka gonfiò lo guance e lasciato il povero Kugo, si precipitò
dal nuovo arrivato abbracciandolo allo stesso modo d'un peluche.
La prima cosa che saltò all'occhio ad Askin non fu tanto l'abbigliamento diametralmente
opposto, elegante e scuro uno, casual e fin troppo colorata l'altra, quanto la spropositata
differenza d'altezza. Nonostante Riruka indossasse degli alti stivali dal tacco largo, gli sfiorava
a malapena il petto.
<< Va bene mi calmo … però un pochino ho ragione uffi ! >>
<< Così va meglio. Devi imparare a rilassarti di più >> sussurrò accarezzandole i capelli.
<< Aspetta … >> mormorò Kugo confuso mentre s'avvicinavano << … sarebbe lei la
tua ragazza ? >>
<< Sì perché ? Sei sorpreso ?!? >> ribatté lei aggrottando le sopracciglia.
<< Siamo fidanzati da quattro mesi … >> rispose pacato Shukuro << ... ci sei arrivato ora ? >>
<< Beh … che Riruka provasse simpatia nei tuoi confronti l'avevo capito ... fidanzarsi però
è un discorso bello serio … >> li osservò e rivolse un caloroso sorriso << … ma dal resto sei
cambiata parecchio. Hai messo da parte i cappellini buffi e i codini … un segno di maturità ... >>
precisò mimando due code sulla testa e prima di subire nuovamente l'ira della giovane
si rivolse a lui con un pacca sulla spalla << … comunque lasciate vi presenti Askin, uno
shinigami che lavora presso l'Istituto di Ricerca alla Soul Society. >>
<< Oh … ! Askin Nakk Le Vaar. Piacere di conoscervi >> disse lui con un breve inchino.
<< Il piacere è mio. Tsukishima Shukuro. Kugo mi ha accennato di te prima >>
<< Nakk Le Cosa ? Hai un nome strano, proprio come Yukio … ! Comunque io sono
Dokugagime Riruka ! Piacere ! >> precisò la giovane stringendogli la mano.
Askin rimase senza parole. Certo Riruka sembrava una persona parecchio estroversa, ma il
soverchiare ogni buona regola di presentazione lo lasciò stupefatto. (7)
<< D-da quando sei diventata così diretta ? >> chiese Kugo perplesso.
<< Da quando abbiamo iniziato a coccolarci >> rispose Shukuro, un sorrisetto beffardo
stampato in viso.
<< Oh … ecco spiegate molte cose >> disse l'ex-Sostituto con una vena di complicità.
<< Grr … ! Cosa c'entra quello ?!? Dovrò pur emergere in mezzo a tre uomini ! >> sbraitò
la poveretta incrociando le braccia al petto << E ora, vi prego, andiamo a sederci ! Le mie
povere gambe sono stanchissime ! >>
Seguendo la “ capricciosa ” Riruka scelsero un tavolo a sei posti vicino all'enorme vetrata
che dava sulla strada principale. La ragazza ordinò una cioccolata calda con tanta panna
e smarties, Shuruko un the caldo al limone, Kugo un caffè macchiato e lui un Irish coffee.
I tre amici chiacchierano a lungo, anche se non furono poche le volte in cui la giovane gli
porse qualche domanda incuriosita. Askin non ne fu affatto infastidito, gli faceva piacere
osservare quei volti sereni scambiarsi liete notizie. Scoprì così che Shukuro era iscritto al
secondo anno della facoltà di lettere e portava avanti studi col massimo dei voti lavorando
part-time in un ristorante, mentre Riruka frequentava l'ultimo anno di liceo e in primavera
avrebbe sostenuto i fatidici esami di maturità.
<< Non pensò m'iscriverò all'università … studiare non fa per me ! >> precisò raccogliendo
le ultime gocce di cioccolato col cucchiaino.
<< Studiare è importante … >> le ricordò Kugo << … ma se non ti piace fai bene a non
continuare. Potresti iscriverti a un corso professionale >>
<< No ! No ! Devo realizzare il mio sogno ! Un sogno fantastico e delizioso ! >> replicò
alzandosi di scatto e mimando un gesto d'abbraccio << Desidero aprire una boutique !
Dove oltre a vestiti elegantissimi e coloratissimi, venderò peluche carini, pasticcini carini
dolcissimi e ogni cosa carina ! Sarà tutta tappezzata di rosa e ... >>
<< Oh … eccola che ricomincia … >> sospirò Shukuro interrompendo bruscamente la
fantasia della fidanzata.
<< Ed dai non essere così severo, magari avrà fortuna, chi lo sa … >>
<< Di certo sarà la prima nel suo genere >> aggiunse Askin.
<< I veri uomini sanno sostenere i sogni di una graziosa fanciulla ! Impara da loro Shukuro ! >>
<< Riruka … >> la richiamò comprensivo il ragazzo << … Yukio fa molto per tutti noi.
Mi paga gran parte dell'iscrizione universitaria, aiuta Jackie col negozio di
ferramenta, Giriko con l'affitta del bar e quest'anno ha comprato nuovamente i libri
scolastici a Moe. Senza offesa, ma continuare a sperperarli in borsette firmate e peluche
enormi mi pare uno spreco. Dovresti metterli da parte e investirli in qualcosa di concreto
… e poi sai com'è fatto, un progetto simile lo boccerebbe senza pensarci due volte >>
<< Uffi ! >> piagnucolò lei fiondandosi su Kugo e afferrandolo per il collo << Digli qualcosa
ti prego ! Oggi Shukuro è cattivo ! >>
<< Il suo è un semplice consiglio. Lo dice perché tiene a te >> sussurrò l'uomo quasi stesse
consolando una bambina.
<< Davvero ?!? >>
<< Sì … non devi essere arrabbiata … >>
<< Uhm … >>
Non sembrava convintissima, ma tornò quasi zampettando accanto al fidanzato. Un
broncio ne solcava le guance gonfie, ma venne prontamente cancellato da un repentino
bacio di lui e sostituito da un vivido rossore.
<< In ogni caso confermo ! Un progetto quanto mai insensato Riruka ... ! >> esordì l'attimo
dopo una voce sicura.
Voltandosi, Askin ritrovò un ragazzino alto circa 1 e 60, vestiva un elegante cappotto ornato
di bottoni che parevano d'oro, pantaloni scuri e pesanti stivali di cuoio.
<< Yukio !!! Da quanto sei lì ?!? >> chiese l'interessata a metà tra l'imbarazzo e lo stupore.
<< Da quando hai iniziato a parlare della boutique. Mi sono voluto gustare la scena ... >> e
ignorando le imprecazioni dell'amica s'avvicinò con un largo sorriso << … appena letto
il messaggio di Tsukishima ho subito annullato tutte le riunioni. È una gioia rivederti
Kugo, come stai ? Oh … un tuo amico ? Piacere di conoscerti, Yukio Hans Vorarlberna. >>
<< Askin Nakk le Varr. Il piacere è mio >> disse stringendogli la mano.
<< Accidenti Yukio, come sei cresciuto … >> si complimentò l'ex-Sostituto osservandolo con
attenzione << … questo portamento poi ... sembri in tutto e per tutto un uomo d'affari ! >>
<< Cosa vuoi farci ? Difetto professionale … ! >>
Nonostante l'abbigliamento elegante Yukio Hans Vorarlberna era la tipica persona che
un giapponese avrebbe etichettato senza mezzi termini come gaijin*, a causa dei capelli
biondo chiaro e degli occhi verde acqua. Ma come scoprì in seguito, il giovane era
nientemeno che il direttore dell'HV Production, industria fondata dal padre specializzata
in software e componenti hardware destinati ad essere impiegati dai più famosi produttori
di computer e cellulari; l’azienda, quotata in borsa, era leader del suo settore. Coi milioni
di yen guadagnati, Yukio riusciva ad alleggerire la vita agli amici più cari, oltre a donare
un quinto dei proventi in beneficenza.
L'oretta seguente fu molto piacevole e verso le otto la piccola compagnia si divise.
Dopo saluti calorosi, in cui Kugo giurò solennemente di tornare insieme a Kukaku
( complice l'insistenza di Riruka ), i due entrarono nel parco e raggiunsero la collina
dalla quale erano sbucati col Senkaimon.
<< Sono felice per loro … >> commentò a un certo punto l'uomo di spalle.
<< Intendi Shukuro e Riruka ? Sì, stanno proprio bene insieme … ! >>
<< In generale intendevo … >>
<< Oh ... in che senso ? >>
<< Naah … è un discorso lungo >> fece Kugo con un gesto della mano.
<< Ho sempre ascoltato i tuoi discorsi lunghi >> replicò lui con leggerezza.
<< Beh io … tempo fa creai l'X-cution ... >> cominciò incerto sulle quelle prime parole
<< … riunì sei persone, persone accumulate da un potere che li aveva isolati dalla società. Lì
riunì donandogli un rifugio e facendo leva su sentimenti di rivalsa e vendetta. Non rivelai
mai il vero obiettivo dell'organizzazione … loro avrebbero condiviso con me parte del
Fullbring e io, un “ pericoloso criminale ”, sarei morto liberandoli da quel fardello. Sarei
morto e avrei combattuto uno guerra da solo. Purtroppo le mie previsioni si rivelarono
sbagliate : l'unica a cui scomparve fu Jackie ... alcuni Shinigami non si fecero scrupoli a
uccidere dei semplici umani … e per quanto piccolo, alcuni di loro diedero un contributo
fondamentale alla Guerra. Incontrandoli dopo tanto, ne ho avuto la conferma … tra loro
sono nati sentimenti importanti … amicizia e amore. Qualsiasi strada sceglieranno di
percorrere, andranno avanti … insieme. >>(7)
<< Beh … hai un motivo per aprirti >> commentò mettendo le mani in tasca.
<< Co-come ? >>
<< Sono cambiati grazie a te. Con loro … ora puoi parlare di tutto >>
<< … Sì … adesso sì … >>
Annuì mentre Kugo estrasse il cellulare e chiamò Kukaku affinché aprisse il Senkaimon.
Ne approfittò per ammirare il paesaggio. La città di Tokyo scintillava tutt'intorno, luci di
mille colori svettavano sopra uno sfondo nero opaco. Guardò in alto e pure se le stelle non
erano invisibili, la vista del cielo gli rasserenò il cuore. Era stata una giornata bellissima, di
cui avrebbe fatto tesoro ricordando con gioia quei ragazzi particolari ; Riruka, estroversa,
irriverente e simpatica, Shukuro serio e premuroso e Yukio, che sotto la severità e l'umorismo
tagliente nascondeva un animo generoso. Tutti loro ... non li avrebbe mai conosciuti senza
Kugo. In effetti senza di lui non avrebbe vissuto un sacco di esperienze. Quante volte, vedendosi,
avevano condiviso felicità e problemi di tutti i giorni ? Quante volte a incontri occasionali
erano seguite lunghe e intense chiacchierate ?
<< … okay allora ci vediamo tra poco. Un bacio amore e grazie ancora >> concluse tenero
l'ex-Sostituto chiudendo la chiamata.
<< Kugo … io devo ringraziarti >>
<< Uh ? E di cosa ? >>
<< Beh … senza di te … >> cominciò incerto abbassando lo sguardo << … senza di te non ci
sarebbero stati momenti allegri e spensierati … e forse ci avrei messo più tempo a farmi
avanti con Yoruichi … quindi … >>
Una pacca sulla spalla lo interruppe. Alzò il capo ritrovando il viso sorridente dell'altro.
<< Non per nulla siamo amici >> concluse Kugo sicuro.
Un amico … un amico fidato a cui confidare le proprie ansie, con cui permettersi di dire
sciocchezze e poter ridere senza freni. Ecco cos'era diventato Kugo in poco più di un anno
e mezzo, al pari di come lo era stato Bazz-B.
<< Già … ! >> disse di rimando ricambiando il sorriso.
All'improvviso l'aria ebbe un fremito e il passaggio verso la Soul Society s'aprì davanti a
loro, sibilando e risucchiando l'aria circostante. Poco più in là, Kukaku li attendeva, avvolta
in un pesante kimono*. Una volta entrati Kugo si girò scrutandolo attentamente.
<< Sei arrivato fin qui Askin. Tu, come me, sei rinato dall'oscurità. Adesso … ti manca solo
una cosa per essere felice … al cento per cento ! >>
<< … Lo so … >> mormorò a pugni stretti lanciando un'occhiata alla scatolina, appena
visibile in fondo alla tasca del cappotto.
<< Hai l'equipaggiamento giusto … ! Non ti resta che sconfiggere il drago ! Vai … e
conquistala ! >> esultò e allargando le braccia lo invitò ad andare avanti.
<< Ah ! Non l'avrei mai ottenuto senza di te amico mio ! >>
E con passo deciso lo superò.
“ Ormai nulla può fermarmi … aspettami, Yoruichi ! ”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

I cinque giorni che lo separavano dalla Vigilia passarono in un lampo, trepidanti e carichi d'attesa.
Nonostante gli sforzi, non riuscì a mascherare l'agitazione e l’essere in continuo sovrappensiero;
troppi furono gli esperimenti falliti e i conseguenti richiami di Mayuri, ma lo scienziato
pareva meno irritabile e severo del solito, e Nemu più loquace perfino sul lavoro.
“ Sarà la magia del Natale ? ” si ritrovò a pensare più volte seduto alla propria postazione.
Il Gotei 13, pur non riconoscendo la festività come ufficiale, concedeva dieci giorni di vacanza
dal 24 Dicembre fino al 2 Gennaio, Accademia compresa. Ciò valeva pure per l'Istituto di
Ricerca, a riprova del contagio natalizio sul bisbetico Capitano Kurotsuchi.
La sera andò a letto presto, teso come una corda di violino. Aveva scritto un breve messaggio
a Yoruichi, pregando Nemu di andare a consegnarglielo con la massima urgenza. La risposta
della Piccola Dea era stata altrettanto concisa.

Vediamoci alle tre vicino al ponte all'uscita del Quarto Distretto.

Morale della favola: non riuscì a chiudere occhio dormendo sì e no quattro ore, quattro ore
intervallate da continui e fastidiosi risvegli, e quando finalmente il tardo sole invernale
illuminò la stanza, s'alzò più stanco di prima. Colazione calda, cappuccino e tre caffè
affievolirono l'iniziale aspetto da zombie. Almeno aveva avuto l'accortezza di preparare
già gli abiti, il che contribuì a migliorare quell’inizio non proprio promettente.
Dopo un pranzo a base di bistecca di maiale e purè di patate, si rese presentabile e uscì
un'ora e mezza prima dell'orario prestabilito. Lo spazio chiuso della casa era diventato
soffocante e nel freddo esterno camminò in mezzo a un paesaggio innevato, riacquistando
a ogni passo lucidità e tempra.
Giunse che il sole era alto, nascosto sotto una coltre biancastra di fitte nubi, simile a un
occhio maligno e osservatore. Il ponte era piccolo, s'innalzava su di un torrente ghiacciato,
uno strato di neve ne ricopriva i bordi spessi. Poggiato contro il lato destro, attese paziente
l'arrivo di Yoruichi. La via era deserta e solo passata una mezz'oretta coppiette e famiglie
cominciarono a mettere il naso fuori.
Mentre la strada si animava di risate, felicità e palle di neve, tre o quattro coppie lo
superarono, dirette verso le brulle colline poco distanti.
Ogni volta una strana tensione lo attraversava facendogli ribollire il cervello. Solo la stretta
intorno al prezioso regalo, divenuto una sorta di amuleto, riusciva a farlo tornare calmo.
In quei frangenti ripeté le parole che avrebbe pronunciato di lì a poco, s'immaginò
l'espressione della Piccola Dea all'apertura del regalo e tante altre cose … infine li udì ...
passi nella neve, soffici e appena percettibili nel manto nevoso. Li percepì, ma non alzò il
capo finché quella voce non lo chiamò, dolce e affannata al stesso tempo.
<< Askin … sei già arrivato ! Spero di non averti fatto aspettare troppo … ! Brrr ! Accidenti
che freddo … ! >>
Allora la guardò. La guardò intensamente, soffermandosi su ogni dettaglio ; sul kimono*
bianco dai fini ricami lungo le ampie maniche, sugli alti zori*, e fissò quasi estasiato la
pelle scura contornata da una sciarpa blu, divenuta un gioiello circondata com'era dal
bianco quasi abbagliante dell'abito, del paesaggio, del cielo ... gli occhi gialli simili a
topazi che troppo in fretta si distolsero dai suoi ... e la bocca, la cui perfezione si
frantumò un istante quando si morse il labbro.
Ormai quelle reazioni erano diventate la normalità fra di loro e in un reciproco scambio,
la tensione lo abbandonò aggredendo invece la Piccola Dea. Allora parlò con voce calma,
accompagnando il tutto con un sorriso.
<< Tranquilla … sono arrivato da poco. Vorrei esplorare un pochino le colline qui intorno
… ma se hai freddo possiamo bere qualcosa di caldo. Come preferisci.>>
Lei incrociò le mani in avanti in un gesto nervoso.
<< Naah … Voto per la passeggiata ! Avanti su ! Altrimenti diventiamo ghiaccioli ! >>
rispose sbrigativa superandolo a passo svelto.
La seguì con lo sguardo e s'incamminò anch'egli lungo il sentiero innevato.


S'inoltrarono a lungo nelle brulle e candide colline, seguendo il sentiero costeggiarono
più volte le rive dei brevi ruscelli che andavano a congiungersi nel fiume poco distante.
Nel bianco paesaggio ogni cosa era immobile, non si udiva alcun verso d'uccello, né
il brusio delle coppiette ( le cui impronte finivano in luoghi ben più appartati ).
In mezzo alla fredda inerzia la voce di Yoruichi rompeva il silenzio, squillante e macchiata
da una perenne punta d'imbarazzo. Raccontava della Compagnia, dell'allenamento quasi
ultimato col Raiju Senkei, delle novità sul fratello e Soi-fon, la sua vice. Askin l'ascoltava
limitandosi a brevi commenti, deliziato nell'osservare la piccola figura davanti a lui ; i passi
corti a causa del kimono* ben stretto in vita, il collo scoperto e i capelli corti. Il collo una
microscopica macchia scura in mezzo al bianco … non furono pochi gli attimi in cui
desiderò baciarlo e gustarne il sapore …
“ E appena ti sarai voltata consegnarti il regalo e baciarti ancora e ancora … ”
… ma ogni volta ripudiava il pensiero. Non doveva agire, non così, a suggerirlo era
il tono stesso di Yoruichi. La sua voce inondava l'aria e in essa notò un senso d'evasione,
un voler girargli attorno senza osare avvicinarsi … perché accorciando le distanze, la fragile
prigione del suo cuore sarebbe crollata come un castello di carte. Decise allora d'entrare,
quatto e abile come il re dei ladri. Guardandosi attorno notò un gruppetto di alberi spogli
in fondo alla collinetta, i rami coperti da uno spesso strato di neve. Sotto essi, due rocce
leggermente inclinate, mezze coperte dalla coltre bianca.
<< Yoruichi … andiamoci a riposare laggiù … >> disse indicando il punto col dito << ... 5 minuti,
giusto il tempo di riprendere fiato >>
La vide fermarsi di colpo. Un lieve fremito le percorse la schiena, quasi impercettibile.
Timore. Un timore maligno era improvvisamente venuto a galla, ma lei lo ricacciò in fondo
all'animo e voltandosi rivolse un sorriso mezzo tirato.
<< Hai ragione, scusami … sono partita in quinta … >>
Si limitò a corrispondere al gesto e discese il fianco del rilievo, attento a dove metteva i piedi,
così da capire i punti dove la neve fosse più fragile. Yoruichi lo seguiva silenziosa, Askin
preferì rispettare quella pausa e continuò la discesa finché non toccò uno dei tronchi scuri.
Si voltò. Lei era rimasta indietro, il passo incerto, il viso perso in pensieri lontani.
Pochi metri e smarrì il sentiero tracciato da suoi passi. Inciampò sprofondando nella neve.
Fulmineo la raggiunse chinandosi al suo fianco.
<< Ehi … ! Tutto apposto ? >>
Yoruichi esitò, lo sguardo puntato sulle proprie gambe.
<< … No … credo di essermi slogata una caviglia >> ammise infine.
<< Ce la fai ad alzarti ? >>
<< … Ci provo … Ahi ! ... No … mi fa male >>
<< Aspetta … non sforzarti >> sussurrò e già le braccia erano attorno a lei, pronte a
sollevarla.
Appena fu in alto, la Dea s'aggrappò con forza al kimono*, il viso rivolto verso l'esterno a
evitare il suo sguardo.
<< Adesso controlliamo se è grave … >> disse dolcemente << … ma non credo, un pochino
di riposo e tornerà a posto. >>
Le dita si strinsero ancora e un fil di voce uscì dalla bocca perfetta, ora invisibile.
<< Grazie Askin … >>
La fece sedere e, tolto zori* e calzino, esaminò la caviglia.
<< Nulla di rotto ... >> concluse infilandole il sandalo << … tieni il piede fermo per un po'
e vedrai passerà. >>
<< Va … va bene ... >>
La sua voce … era diventata squisitamente confusa. Inginocchiato, Askin sollevò il capo.
Vide quel volto abbassato, inclinato di lato, ne vide gli occhi socchiusi e le guance contornate
da un lieve rossore.
“ Ecco … adesso o mai più ! ”
<< Yoruichi io … io ho un regalo per te. >>
<< U-un regalo … ? Per me ? >> chiese lei rivolgendo un'occhiata sorpresa.
E in fondo a quegli occhi, Askin intravide una profonda agitazione. In ogni caso, non
indugiò oltre ; era appena entrato nel labirinto , si sarebbe fatto strada con le unghie e con
i denti dentro il dedalo intricato che era l'animo di Yoruichi, infine l'avrebbe raggiunto ...
il suo cuore.
<< Oggi è la Vigilia di Natale e … ho pensato di farti un regalo >> rispose poggiandosi su
di un tronco.
L'attimo dopo il piccolo pacchetto era fuori, davanti al suo nasino, pronto per essere
aperto. Lei lo prese lentamente, senza proferir parola, lo sguardo incantato fermo su di
esso. A lungo stette così, finché lui si sporse in avanti.
<< Puoi aprirlo ora se vuoi … >>
<< … Sì … lo apro … >> sussurrò quasi rivolta a se stessa mentre le dita rimuovevano il nastro
attorno alla scatolina azzurra.
Al rossore s'aggiunse improvvisa la meraviglia appena rimosse il coperchio.
Un paio di orecchini. Due sfere tempestate di piccoli diamanti luccicavano sotto la debole
luce del sole, splendenti in mezzo alla neve e al cielo bianco, come a voler dimostrare
la propria superiorità, riflettendosi nelle iridi della Dea.
<< … A-Askin io … io non so cosa dire … ! Non me l'aspettavo … >>
<< Coraggio … provali. Voglio vedere come ti stanno >>
Un lieve tremore e prese a indossare i gioielli. Due puntini di luce s'incastonarono
sulla pelle scura, delicati e splendidi. Askin la guardò, la guardò come nessun altro uomo
aveva fatto.
<< Sei bellissima >> sussurrò piano, desideroso di proteggere quelle parole dal mondo.
Parole che giunsero fin troppo forti alle orecchie dell’altra. La vide alzarsi e, incurante
della scatolina a terra, muoversi in modo da rivolgergli le spalle … ancora una volta …
<< Non dovevi >> sentenziò, le braccia strette nervosamente al petto.
<< … Perché ? >> chiese senza il minimo astio.
<< Questi orecchini … sono troppo … ! Non posso accettarli ! >> e già s'apprestava a levare
il prezioso dono.
<< Perché ? >> domandò più forte e lei si fermò.
<< Lo sai perché. Non insistere >>
Dalla voce sembrava fosse sull'orlo di piangere. Askin si mosse. Gli bastò poco per toccarla,
sfiorarle le mani e impedire il terribile gesto.
<< Invece non lo so. Quindi ti prego … dimmelo >>
Silenziosa e veloce come la notte, Yoruichi si girò gettandosi fra le sue braccia, il corpo
scosso da fremiti e lacrime. Il cuore gli manco d'un battito mentre la osservava tremare
contro il petto, il viso nascosto fra le pieghe del kimono*. Voleva stringerla … consolarne
l'animo tormentato …baciarla ... ma non fece nulla. Rimase immobile, immerso in un
silenzio irreale, le braccia tese lungo i fianchi ad aspettare una risposta. Yoruichi pianse
e nei singhiozzi la voce arrivò, carica di dolore e sofferenza.
<< Se li tenessi io … io diventerei la persona più egoista del mondo >>
<< Egoista ? Ehi … cosa ti metti a dire adesso ? >>
<< Io … sono egoista Askin … tu non immagini neanche quanto … sono egoista perché
non ti sopporto ... eppure non riesco a starti lontano. Sapevo che oggi era Natale … era
ovvio ricevere un regalo … un regalo importante da te. Potevo dirti di no, inventarmi
qualsiasi scusa … eppure non l'ho fatto. Sei ... veramente insopportabile … >>
<< Oh … quindi non mi sopporti ? >>
<< Sì, accidenti ! >> gridò aggrappandosi con forza il kimono* << Il modo in cui mi parli,
i tuoi sguardi … le tue gentilezze … sono insopportabili … quindi ti prego … smettila … >>
Askin era fin troppo consapevole del significato celato dietro quelle parole ; dopo il
risvolto turbolento Yoruichi stava tentando d'allontanarlo … allontanarlo per l'ennesima
volta da un cuore sofferente, in lotta contro ombre e paure.
<< Tu non sei egoista … >> le sussurrò comprensivo << … chiedermi una cosa del genere
tra le mie braccia … questo si è egoista … oltre che impossibile >>
<< No Askin … >> mormorò stringendolo più forte quasi a intimargli il silenzio.
Ma lui non aveva intenzione di smettere, sarebbe andato avanti … a qualunque costo.
<< Ormai non riuscirei a parlarti senza rivolgerti un complimento … non riuscirei a
guardarti senza provar meraviglia … >>
<< Ah … A-Askin no … aspetta … >>
<< … e sono pronto a subire la tua ira mille volte, perché anche sforzandomi ... non potrei
fare diversamente >>
Il cuore batteva all'impazzata quando la Piccola Dea si staccò incamminandosi verso il
sentiero. Non emise alcun suono, fin quando non fu a una decina di passi sopra di lui.
<< Io ti ho avvertito Askin … dopo la sentenza dei 46... e anche quella volta alle terme … >>
trasse un profondo respiro e con voce rotta dalla sofferenza continuò << … se la pensi in
questo modo, meglio non vederci per un po' ! Così potrai riflettere sul tuo comportamento ! >>
Il tempo parve rallentare. La piccola figura era vicina e al tempo stesso lontana, ma Askin
doveva raggiungerla. Capì di dover agire ... anche a costo di farla soffrire.

- … Yoruichi deve far luce dentro se stessa. Tu sei l'unico che può riuscirci. -
- … Io voglio solo renderla felice Kukaku, ed essere felice a mia volta. -
- Lo so … come so che lei ne soffrirà … -
- Sì … è una possibilità … -

Strinse i pugni mentre un senso di amarezza gli trafiggeva il petto ; era arrivato all'ultima
spiaggia, all'ultima violenta spiaggia, solo. Su essa pronunciò nuove parole, arroganti e
cariche di rabbia.
<< Ah ! Mi sono sbagliato ! Sei proprio un'egoista bella e buona ! Egoista verso te stessa !
Egoista perché non riesci a vedere ! Perché non vuoi vedere ! >>
Inveire, tirare addosso la verità, per quanto doloroso era l'unico modo per farle aprire
gli occhi.
Yoruichi si girò, gli occhi solcati dalla sofferenza, schiacciati da un peso troppo grande per
essere nascosto.
<< Askin … no … smettila … smettila … sta zitto … sta zitto … >> mormorò distogliendo
lo sguardo e portandosi le mani alle tempie.
<< Ti sei sacrificata tanto per lui ! >> continuò sprezzante avvicinandosi << Oh sì … davvero
tanto Yoruichi ! Dopo un esilio e una guerra sarebbe dovuto correre da te a braccia aperte !
Invece eccoti qui dopo quasi due anni … ancora in attesa ! I miei abbracci … le mie
gentilezze … avresti voluto riceverli da lui, non è così ?!? Non è così ?!? Ma ormai
dovresti averlo capito … Kisuke non te lo dirà mai ! Mai ! Hai capito ?!? >>
Un suono frantumò l'aria simile al schiocco di una frusta. La guancia sinistra avvampò …
come se un ferro rovente l'avesse appena toccata. La sua mano … l'aveva appena intravista
… saettare con violenza contro di lui. Paralizzato dallo stupore rimase così, il respiro
trattenuto, lo sguardo puntato sul candido manto bianco. Udiva l'affanno di Yoruichi e
per un attimo immaginò il suo viso, l'odio negli occhi colmi di lacrime.
<< Tu … TU COSA NE SAI ?!? PARLI PARLI … MA IN REALTÀ NON SAI NIENTE !
NIENTE DI NIENTE ! ... >> poi quasi le forze s'avessero abbandonata crollò a terra, la voce
si ridusse a un sussurro << … Askin … tu … non sai nulla … nulla ... sei irritante ...
veramente irritante … >>
<< … Conosco te Yoruichi. Non mi occorre altro >>
E a quelle parole un turbine di emozioni investì corpo e mente ; orgoglio, rabbia,
risentimento, amore ? Ad Askin non importò, lo seguì lasciando svanire ogni pensiero,
ogni razionalità, ogni come e perché. Voleva baciarla … semplicemente baciarla.
La trasse a sé, incurante della debole resistenza, chiuse gli occhi e la baciò. Fu un bacio
breve, un secondo che parve eterno, in cui si perse in un sapore a lungo bramato, in una
morbidezza troppe volte sognata. Poi si staccò e Yoruichi lo stava già spingendo via.
Lui la seguì e gli bastarono pochi movimenti per bloccarla a terra. Distesa nella neve, i polsi
incollati sopra la testa, la Piccola Dea gridò … o meglio provò a gridare. Perso nel calore
della sua bocca dimenticò tutto ; il freddo pungente fra le dita, lei che annaspava cercando
di liberarsi, il respiro contratto sulle sue labbra. Dimenticò … perché l'unica cosa che
contava era lei ; la sua Piccola e Dolce Dea. La baciò più intensamente giocando con la
lingua, perdendosi in un crescente calore. Yoruichi cercava disperata una via di fuga, in
reazioni divenute ormai deboli. Eppure gli pareva di sentirli ; le lacrime, i lievi singhiozzi,
la confusione rimbombarle nel petto. A malincuore sciolse il contatto, ritrovando quegli
occhi sempre fieri solcati da panico e stanchezza. D'istinto allentò la presa sui polsi … e
lei continuò a fissarlo, il corpo perfetto e ansimante a meno di un metro dal suo.
<< … Askin non puoi … tu non puoi già … >>
<< Essermi innamorato di te ? >> continuò guardandola dritta negli occhi << Perché …
esiste un tempo per innamorarsi ? Io sono qui e ancora … ti ostini a non vedere ?!? >>
Non aspettò risposta, abbassò la sciarpa rossa e si fiondò sul collo cominciando a
mordicchiarlo. La pelle di Yoruichi ... aveva un sapore dolce e accattivante, che ti
invogliava ad assaporarla fino in fondo e di cui non eri mai sazio. La percorse meticoloso,
mentre scosse di calore gli attraversavano il corpo, violente e irrefrenabili. Non voleva,
non poteva smettere … non col suo respiro sempre più affannato a solleticargli l'orecchio,
non avvertendone il corpo sensuale riempirsi pian piano di un piacere proibito, non sentendo
quelle mani sottili immergersi con forza nei capelli ...
“ Aspetta … prima … prima voglio dirglielo … ! ”
In una scintilla di ragione la abbracciò, concentrando in quel semplice gesto tutti i sentimenti,
i desideri e le speranze.
<< Ti amo >>
Parole che risuonarono cristalline e dolci in una fredda giornata d'inverno.
Una nuova felicità lo invase. Poi … Yoruichi si mosse, si mosse cercando di spingerlo via e
la sua voce fuoriuscì, spezzata, rotta da un dolore senza nome.
<< Askin vai via …! >>
<< … No … >> sussurrò stringendola più forte.
<< Stammi lontano ! Vattene ! Vattene … ti ho detto ! Vattene … ti ho detto ! >>
<< NO ! IO … >>


- … sono pronto a subire la tua ira mille volte, perché anche sforzandomi … non potrei fare
diversamente -


<< … Non ti lascio andare stupida ! >>
In un secondo ricadde pesantemente sulla neve.
Yoruichi era sparita usando lo Shunpo.
S'alzò incespicando, si guardò attorno, la chiamò più e più volte disperato, i passi frettolosi
affondavano nella neve, il cuore batteva a mille, incontrollato e ferito. Ma la Dea non rispose.
Ormai era lontano. Lentamente risalì la collina e giunto in cima trasse un profondo respiro.
Che strano … in quel momento avrebbe dovuto essere addolorato, distrutto all'idea di
averla ferita, esiliata tra le lacrime in un luogo irraggiungibile. … invece era
calmo, un'inusuale quiete permeava ogni centimetro del corpo.
“ Ho fatto la cosa giusta … ho seguito il mio cuore … ora tocca a te Yoruichi … ”
Alzò lo sguardo al cielo. Da nord, fitte nubi si stavano avvicinando minacciose.
<< Ti aspetterò e intanto … affronterò la tempesta >>
Si incamminò mentre all'orizzonte un tuono rimbombò sinistro.


Mai la neve era stata più gelida. Mai s'era sentita così debole, inerme, dolorante.
Un turbine senza fine, un vortice oscuro e opprimente da cui era impossibile fuggire.
Accasciata Yoruichi piangeva, piangeva come mai aveva fatto in tutta la vita. Non poteva
far altro, fitte profonde massacravano il cervello ormai incapace di pensare, opprimevano
il corpo … un corpo sporco in confronto alla purezza che la circondava.
C'era qualcosa … qualcosa di pesante e lurido ai lati del viso.
“ Gli orecchini … ! Ah ... ! Devo toglierli … ! Subito ! ”
Quasi se li strappò dalle orecchie. Sì … presto quel fardello sarebbe scomparso,
inghiottito da un bianco accecante .. scomparso per sempre !
Poi … poi li rivide ... dall'alto di quella raduna innevata … i fuochi d'artificio, il cielo
stellato, le luci del Seireitei scintillare davanti a lei ...

<< Questo è un lungo speciale … ci vengo per trovare un po' di pace quando ne ho bisogno >>

… rivide il suo viso ... quella sera lontana ... quando i loro destini si erano legati … quando
lui le aveva sorriso la prima volta. Un sorriso sereno e autentico.
Si raggomitolò e in un singhiozzo crescente continuò a piangere.
Gli orecchini erano ancora lì, stretti nelle mani tremanti.





Glossario

*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*gaijin : termine dispregiativo per indicare gli stranieri.
*enwa : una sorta di veranda tipica delle tradizionali case giapponesi, può servire come
corridoio esterno o come comunicazione fra gli spazi interni ed esterni.
*kimono : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile
*konyoku : vasce comuni tipiche delle onsen di campagna o dei piccoli centri. Meno
diffuse nelle città dove, specie per i turisti, esistono spazi separati per uomini e donne.
*Nii-san : fratellone.
*omamori : amuleti protettivi che si acquistano presso i templi giapponesi.
*onsen : termine giapponese per indicare gli stabilimenti termali.
*ryokan : albergo tradizionale, nel tempo ha mantenuto l'architettura tipica del periodo
*shoji : pannello giapponese che costituisce le tipiche porte scorrevoli.
*tatami : stuoia rettangolare, di paglia di riso, usata a copertura del pavimento-
*yukata : kimono informale infdossato nei periodi primaverili o estivi.
*zori : sandali tradizionali, s'indossano insieme ai kimono essendo come essi abiti formali.




(0) Shiro No Bijuu : lett. Sigillo dei 9 Cercoteri. Sì ... si tratta dei 9 demoni diventati
tanto famosi con Naruto. Vi rimando a un Link dove potete leggere la leggenda originale :
http://tsukinojapan.blogfree.net/?t=1488837
(1) Kinosaki : località termale nella provincia di Hyogo, regione del Kansai.
(2) Onsenji : lett “ Tempio delle Terme ”.
(3) A Duty-Dance With Death titolo inglese del libro Mattatoio n° 5 di Kurt Vonnegut.
(4) Ginza è il quartiere “di classe” di Tokyo, si trovano principalmente negozi di alta
moda, ottimi e costosi ristoranti, centri commerciali ecc.
(5) jägermaister rubi : cocktail con jägermaister e aggiunta di birra.
(6) In Giappone l'inchino è la forma più formale e comune di presentazione. La stretta di
mano così normale in occidente, è considerata un saluto tra amici intimi o persone in cui si
è molto in confidenza.
(7) Nel capotolo 477 The Lost 2 Riruka afferma : " Noi non siamo riusciti a salvare Ginjou.
È lui che ha salvato noi. A salvare lui è stato Ichigo. "






Tana Oscura :

Rieccomi nel freddo Gennaio a descrive mesi altrettanto freddi. Mi dispiace non essere riuscita ad aggiornare questa parte dove è Natale proprio nel periodo di Natale XD Partiamo subito coi ringraziamenti. Alle mie tre seguaci : Alice Spades ( per l'entusiasmo e la simpatia che sa darmi con le sue recensioni ), suomi25, e Hikari_Sengoku ( per aver recensito ogni capitolo dagli albori della pubblicazione ^^ ), e poi d4rkr4198 per averla inserita nelle preferite.

Questo è in assoluto il capitolo dove ho fatto più cambiamenti ; alcune parti sono state spostate nel successivo, inizialmente era prevista solo la comparsa di Shukuro e Riruka e i due dovevano comparire alle terme di Kinosaki, ma in quella parte c'erano già troppi personaggi e ho preferito concentrami su Yoruichi, successivamente ho voluto inserire anche Yukio, quando la Dea cade nella neve facendosi male, Askin doveva avere un flash di una scena simile accaduta nella sua vita terrena con Annett, ma alla fine ho deciso di non metterla perchè avrebbe rotto la narrazione e la tensione di quel momento.

Ah … e ho pure tolto il genere Commedia sostituendolo con Introspettivo. In effetti ci sono alcune parti divertenti, ma non così tante da giustificare il genere Commedia. E poi Introspettivo è più congeniale anche in vista dell'epilogo.

A mano a mano che il finale si avvicina mi sto rendendo conto di quanto questa storia stia diventando importante. La sto curando nei minimi dettagli e insieme agli futuri extra diventerà una sorta di testamento di Bleach. Quando scrissi il Capitolo 5 concentrandomi sul passato di Kugo … beh forse quello è stato uno dei momenti più importanti. Erano da anni che il suo “ passato ” mi frullava in testa e vederlo finalmente condensato in un capitolo è stato un grande traguardo.
Ovviamente mi sto affezionando anche ad Askin, e anche il suo passato ha subito numerosi cambiamenti. All'inizio doveva esserci una famiglia molto più estesa, una madre malata e robe simili … ma alla fine optai per qualcosa di più semplice ; conflitto col padre, menefreghismo di fronte all'alta società Quincy, una donna amata e poi morta misteriosamente, il suicidio finale e l'entrata nel Wandenreich. Spero con questo settimo capitolo di averlo reso ancora più completo ( anche se la vera sorpresa ci sarà col prossimo eh eh XD )

Passando a questioni più tecniche ... per aiutarvi a capire quanto detto da Kugo circa Shukuro e l'Xcution, ho fatto un breve riassunto degli eventi principali riguardo al possessore del Book Of The End, a cui seguiranno dati più o meno conosciuti degli altri membri e i cambiamenti avvennuti dalla Saga del Sostituto Shinigami Scomparso.

Shukuro Tsukishima ( nato il 4 Febbraio )

12 anni
Ritrovamento da parte di Kugo un mese e mezzo dopo la morte di Masaki
Kugo lascia il ruolo di Sostituto
13- 21 anni
I servizi sociali, ritenuto l’uomo idoneo per l'adozione, lo affidano a lui.
Creazione Xcution 6 mesi prima dell'inizio della Saga dei Fullbringer ( Yukio, nel Capitolo
478 parlando con Jackie, afferma che il gruppo non si conosceva da molto )
21 anni
Saga dei Fullbringer ( inizio aprile )
Saga Guerra Millenaria ( metà aprile )
22 anni
Comparsa attuale un anno e mezzo dopo.

198 cm → 198 cm, 73 kg → 78 kg

Riruka Dokugahime ( nata il 14 Aprile ) : 16 anni → 18 anni, 156 cm → 158 cm, 43 kg → 45 kg

Yukio Vans Vorarlberna ( nato il 23 Dicembre ) : 14 anni → 15 anni, 154 cm → 160 cm, 40 kg → 48 kg

Schede inventate, poiché di questi personaggi Kubo non ha rivelato i dati.

Jackie Tristan ( nata l'11 Giugno ) : 25 anni → 27 anni, 172 cm, 61 kg → 62 kg

Giriko Kutsuzawa ( nato il 18 ottobre ) : 57 anni → 59 anni, 175 cm, 68 kg → 65 kg

Moe Shishigawara ( nato il 20 Agosto ) : 17 anni → 19 anni, 170 cm → 177 cm, 63 kg → 67 kg



Ricordo che questa storia non si ricollega alla Light Novel We Knot Always Love You. Ambientata 3 anni dopo la fine della Guerra, l’ho un po’ letta su tumbrl tradotta in inglese … e sinceramente non mi è parsa nulla di che … molto povera nel delineare rapporti vecchi e nuovi coi personaggi. In ogni caso la mia storia non si ricollega e ricollegherà a essa/e, i personaggi morti continueranno a rimanere morti, le relazioni e le coppie saranno quelle ecc.
Ma … ! Almeno Kisuke e Yoruichi sono vivi ! Retrocessi ma vivi !
Yoruichi ; insegna all'Accademia Shinigami … poveretta …
Per quanto riguarda Kisuke è rimasto all'Urahara Shop …
Cosa ne pensate ? Alla luce di ciò spero che la mia scelta di farli tornare alle vecchie posizioni sia ancora più gradita ...

Ne tanto meno a You Can't Fear Own World. Qui si vengono a scoprire robe sul Primo Sostituto ( e altre robe, robe brutte ), ma penso che la mia costruzione sia riuscita a dare giustizia al personaggio, oltre a essere coerente con quanto visto nella Saga dei Fullbringers.
Detto questo ... un forte abbraccio e saluto a tutti i lettori !

Ci vediamo a Febbraio col penultimo scoppiettante Capitolo !

   
 
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