Buongiorno
ragazze! Innanzitutto devo
scusarmi con tutte voi, perché mi ero ripromessa di iniziare
a pubblicare prima
di Natale ma diciamo che ho avuto delle feste abbastanza movimentate.
Inoltre, una
fastidiosissima
influenza mi ha letteralmente abbattuta.
Ora
però che il peggio è passato, mi
impegnerò ad essere puntuale e inizio oggi con il primo
capitolo della nuova
storia che spero vi piacerà.
Un bacio Lorian.
Capitolo 1 -
L'inizio di tutto
All'interno del
castello di Hogwarts
si stava vivendo un momento davvero tragico e pesante.
Non stiamo
parlando di un attacco dei
Dissennatori o dei Mangiamorte ma dello studio per la preparazione ai
M.A.G.O.
Tutti i ragazzi
vagavano per i
corridoi come zombie, barcollando mentre con gli occhi spiritati
ripetevano
norme, regole ed incantesimi.
La follia
dilagante aveva colto
indistintamente tutte le quattro case.
Le serpi
cercavano disperatamente uno
o più stratagemmi per poter sabotare gli esami o banalmente
un luogo ben più
che segreto, dove potessero nascondersi.
I tassi, tra un
ripasso e l'altro,
cercavano di costruire trappole e trabocchetti dove far cadere i
professori e
gli esaminatori.
I corvi invece
si rivolgevano alla
Cooman nella speranza che la stordita signora, tra un bicchierino di
sherry e
l'altro, riuscisse a mettere in moto il suo terzo occhio vedendo
qualcosa
nonostante i suoi mitici occhiali con i fondi di bottiglia.
Infine i grifoni
quasi quasi pregavano
che resuscitasse Voldemort piuttosto che svolgere gli esami,
perchè non c'era
nulla di segreto nel dire che affrontare una McGranitt furiosa, era
sicuramente
peggio che trovarsi di fronte ad un senza naso, pelato ed isterico.
Non credo che ci
sia bisogno di
sottolineare il fatto che in quest'ultimo gruppo, c'era l'eccezione che
conferma la regola e cioè Hermione Jean Granger,
soprannominata da tutti la
so-tutto-io di Hogwarts.
Lei era la
strega più intelligente e
studiosa degli ultimi cento anni ed era incredibile se si pensava che
era una
semplice Nata babbana.
Ovviamente di
semplice in quella
ragazza riccia non c'era nulla ma per i più radicati
Purosangue, quello era un
fatto assolutamente inspiegabile.
Tra questi, fino
a qualche mese prima
c'era anche il suo fidanzato e cioè Draco Lucius Malfoy, il
più spocchioso tra
gli spocchiosi.
Lo scandalo che
li aveva investiti
quando i due ragazzi avevano portato alla luce la loro relazione,
volava ancora
di bocca in bocca ma la tensione per gli esami finali, aveva mitigato
un pò la
cosa.
Il gelido biondo
era seduto accanto
alla sua ragazza, che aveva il naso incollato su un libro
più grosso di lei.
Di fronte ad
Hermione, c'erano
straordinariamente Blaise Zabini, Harry Potter e la sua rossa fidanzata
Ginny
Weasley.
L'unico che
mancava all'appello era
Ronald, perchè non aveva minimamente accettato la presenza
di Draco nella vita
della ragazza che considerava, egoisticamente di sua esclusiva
proprietà.
Anche se
studiavano insieme oramai da
un mese, il biondo storceva ancora la bocca di fronte al ragazzo
sopravvissuto,
quello che lui definiva la persona più fulminata del mondo
magico.
D'altronde se
Potter era
sopravvissuto a ben due Avada Kedavra, qualcosa doveva pur significare.
Dagli altri
tavoli i studenti li occhieggiavano
spesso, aspettandosi che da un momento all'altro tra i due galli
scoppiasse un
putiferio ma fino ad ora erano rimasti delusi.
Ad un tratto
Ginevra aveva sbuffato e
mentre con la coda dell'occhio fissava quegli ebeti, aveva incrociato
le
braccia al seno.
Con la voce
distorta dalla rabbia
aveva sibilato: " Ma è possibile che ci siano tante persone
così idiote?
Sono
lì fermi come degli avvoltoi in
attesa della carogna da spolpare.
Secondo me
stanno pregando Merlino,
Morgana e tutti e quattro i fondatori che tra voi due scoppi la guerra.
Mi domando come
si faccia ad essere
così meschini!".
Draco aveva
ghignato poi aveva alzato
le spalle dicendo: " Si vede che non hanno niente di meglio da fare!
Comunque non
vorrei infierire Ginny
ma ho la certezza matematica, che gran parte di quelli che tu chiami
avvoltoi,
siano stati mandati qui in avanscoperta proprio da tuo fratello, che
non vede
l'ora che tra me e Hermione scatti la rottura tanto agognata!".
Inaspettatamente
Ginny aveva annuito
poi aveva aggiunto: " Lo so perfettamente Draco, che dietro questa
incresciosa situazione c'è Ronald e a volte mi chiedo se io
o lui siamo stati
adottati, perchè mi sembra impossibile essere davvero sua
sorella!".
Harry aveva
appoggiato il libro sul
tavolo poi aveva detto: " Per lui è impensabile credere che
tra il furetto
e Hermione ci sia qualcosa di serio.
Secondo
ciò che ritiene il suo
cervello, lui gli ha rubato la ragazza!".
Draco aveva
fatto una smorfia
indistinta, senza aggiungere una parola ma Ginny aveva mormorato con
stizza:
" E questo lo rende ancora più deficiente!
Voglio dire,
finché Hermione è
rimasta single lui non l'ha ritenuta importante e si è
sollazzato con quell'oca
di Lavanda poi però quando lei ha scelto Draco e si
è ritenuto tradito.
Pensa di avere
dei diritti sulla
nostra amica! Peccato che li senta imprescindibili, solo quando lei si
interessa a qualcun'altro.
Sono
più che certa che se loro si
lasciassero, lui tornerebbe tra le cosce di quella ninfomane della
Brown!".
Draco aveva
grugnito poi aveva risposto:
" Non credo che gli darò mai questo piacere!
Hermione
è e rimarrà la mia ragazza e
non ho la benché minima intenzione di lasciarla, quindi
può mettersi l'anima in
pace!".
La mora aveva
alzato lo sguardo da
quel mastodontico librone e aveva guardato le persone che di sottecchi
li
osservavano poi aveva sorriso lievemente.
Si era sporta
per dare un dolce bacio
al suo ragazzo e aveva detto: " Io credo che gli stiate dando
più
importanza di quel che si meritano.
Né
loro né Ronald riscuotono il mio
interesse, così come non devono attirare il vostro!
L'unica cosa che
otterranno sarà una
bocciatura in massa, perchè per spiarci biecamente, non
stanno minimamente
studiando e fra tre giorni, inizieranno gli esami.
Nessuno di noi
deve loro una
spiegazione e sprechiamo già troppo tempo a preoccuparci.
Come ha detto
Draco, io sono e
resterò la sua ragazza e delle fissazioni di Ronald, non me
ne può fregar di
meno!".
Quindi si era
alzata e aveva portato
con se quel mattone di libro, per riporlo nello scaffale.
Mentre cercava
il punto esatto dove
riporre il tomo, la ragazza era stata attirata da due voci che stavano
bisbigliando.
Con
uno schiocco delle dita
si era disillusa e passo dopo passo, si era avvicinata alle due ragazze
che si erano poi
rivelate le gemelle
Patil.
Padma stava
ridacchiando e poi quando
aveva smesso, con gli occhi inumiditi dalle troppe risate represse
aveva
fissato la sorella e aveva chiesto: " Quindi se ho capito bene, Ronald
vuole fare in modo che Malfoy lasci la Granger?".
Hermione aveva
spalancato gli occhi
quando la gemella aveva annuito sorniona.
La Corvonero
aveva poi chiesto:
" E come intende farlo?" e Calì aveva risposto: " Demelza mi
ha
detto che Romilda gli ha riferito, che Lavanda era abbastanza scocciata.
Sembra che lui
abbia dato di matto,
dicendo che era una vergogna per una Grifondoro mettersi con una serpe
e lui
doveva far rientrare tutto nei ranghi!".
Padma aveva
annuito ma poi aveva
domandato: " Ho capito ma non mi hai ancora detto come intende
rimettere
tutto al suo posto!".
Calì
si era passata una mano tra i
neri capelli e aveva risposto: " Secondo Romilda, lui ha detto che
vuole
inviare un messaggio a Hermione con la scrittura del biondo,
invitandola sulla
torre di Astronomia questa sera a mezzanotte.
Poi una volta
che lei sarà lì, la
vuole addormentare con un incantesimo!".
Padma aveva
messo su un espressione
basita poi aveva mormorato: " Non capisco come questo possa fare
lasciare
quei due!" e Calì aveva risposto: " Beh, non ti ho detto
ancora la
parte migliore.
Secondo il piano
di Ronald, dopo che
si sarà addormentata lui la farà stendere su dei
cuscini e si coricherà con lei
poi invierà un messaggio alla serpe con la scrittura di
Hermione, dandogli
appuntamento sulla torre e quando il biondino arriverà, li
vedrà a letto
insieme e penserà di essere stato tradito!".
Padma aveva
battuto leggermente le
mani ridendo poi aveva risposto: " E bravo Ronald, chi avrebbe mai
detto
che riuscisse a inventarsi un piano così geniale.
Tutti qui sanno
come Malfoy sia
geloso e possessivo e di sicuro non accetterà mai un bel
paio di corna
ramificate.
Solo una cosa
non capisco! Perchè lo
fa? Voglio dire, lui non si è mai fatto avanti con Hermione
e si è sollazzato
con Lavanda, però non vuole che lei abbia un altro.
Certo stiamo
parlando di Malfoy ma se
ti ricordi, ebbe una reazione simile anche quando si trattò
di Victor
Krum!".
Calì
aveva annuito poi aveva
risposto: " Lo so, in effetti è davvero un egoista ma che
vuoi farci, in
fondo è un uomo e non ammetterebbe mai che una che considera
sua, si metta con
un altro.
Io penso che lui
voglia solo
divertirsi con Lavanda poi quando ne avrà avuto abbastanza,
andrà a cercare
Hermione per fare sul serio.
Sai per la
serie: le oche bionde me
le scopo ma le more ricce me le sposo!".
Le due gemelle
erano scoppiate a
ridacchiare poi si erano allontanate, ignare di essersi lasciate alle
spalle
una piangente e furibonda Hermione.
Quando si era
ripresa dalla rabbia e
dal dolore, la ragazza aveva mandato un messaggio ai suoi amici e al
suo
ragazzo, tramite un biglietto trasformato in uccellino che diceva: "
Raggiungetemi subito nella stanza delle
necessità!".
Poi aveva fatto
il giro degli
scaffali ed era uscita dalla biblioteca, con un diavolo per capello.
Velocemente si
era diretta al settimo
piano, si era fermata davanti al quadro di Barnaba il babbeo,
bastonato dai
troll e aveva atteso
l'arrivo degli altri.
Dopo dieci
minuti dal fondo del
corridoio erano apparsi Blaise, Harry e Ginevra, seguiti da uno
scazzato Draco
che sbuffava di continuo.
Ginny aveva
visto Hermione e le era
corsa incontro ma si era fermata di botto, quando si era accorta che
aveva gli
occhi arrossati.
Mettendo le mani
sui fianchi, nel più
puro stile di Molly Weasley, aveva alzato la voce di un tono chiedendo: "Herm, perchè
hai pianto?".
La mora con la
coda dell'occhio aveva
visto Draco alzare di scatto la testa e sgranare gli occhi.
Deglutendo aveva
risposto: " Non
qui! Prima entriamo e poi vi spiegherò!".
Tremando si era
avvicinata al muro e
dopo aver pensato a cosa chiedere, era passata per tre volte di fronte
alla
parete.
Un grande
portone nero finemente
lavorato, era apparso davanti ai loro occhi e quando la comparsa era
stata
completata, i quattro ragazzi erano entrati dentro la stanza.
Avevano trovato
una vasta camera,
arredata tutta con i toni del bianco e nero, con un mobile bar pieno di
bottiglie varie e di bicchieri.
Un grande divano
di pelle nera
spiccava sul pavimento di marmo bianco ed era posizionato di fronte ad
un
lussuoso camino, ovviamente spento dato che erano a giugno.
Hermione si era
seduta, subito
imitata dagli altri e Ginny le aveva detto: " Ora taglia corto e dimmi
perchè poco fa hai pianto."
Hermione l'aveva
fissata negli occhi
e stringendo i pugni, le aveva raccontato tutto quello che aveva
sentito dalle
bocche di Calì e Padma.
Man mano che il
suo racconto si
svolgeva, Ginny spalancava gli occhi e la bocca, Blaise e Harry
stringevano i
pugni furiosi e Draco abbassava lo sguardo a terra.
Quando la mora
aveva finito di
parlare, Draco era scattato in piedi e si era diretto di filato verso
il mobile
bar, dove si era versato una generosa dose di firewhiskey.
Contrariamente a
quello che pensavano
le persone, a lui non piaceva da impazzire l'alcool.
Farsi vedere con
un bicchiere in mano
sempre più spesso, faceva parte dello status quo e
cioè del voler mantenere
agli occhi degli altri, la sua immagine di bad boy.
Ma in quel
momento sentiva proprio la
necessità di sentire scendere quel forte liquore lungo
l'esofago.
Sentirlo
bruciare in gola e nello
stomaco, faceva da contraltare alla furia che lo stava devastando.
Dopo essersi
scolato tutto il
bicchiere, lo aveva stretto talmente forte che temeva potesse
romperlo, poi
senza dire una parola
si era diretto fuori dalla stanza delle Necessità,
lasciandosi alle
spalle la sua
fidanzata e i suoi
amici che l'avevano guardato in silenzio.
A passo svelto
si era diretto nella
sua stanza e una volta lì, si era lasciato cadere sul letto
afferrandosi i
capelli in un gesto frustrato.
Era stufo di
sentirsi giudicato e
condannato a priori, solo per il cognome che portava.
Per Salazar, lui
sapeva di essere
stato un gran bastardo, vile e cattivo e il peggio l'aveva dato
proprio con la
ragazza che ora amava
e probabilmente questo non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma sentire quei
piani lo aveva
davvero devastato, perchè non erano progettati per amore ma
solo per una
questione di mero possesso.
La cosa assurda
era che la
possessione in teoria lui avrebbe dovuto comprenderla, visto che Lucius
non
aveva fatto altro che dirgli: " Se
vuoi qualcosa prenditela e se è tua, fa che nessuno la
tocchi!" ma
invece faticava ad accettare che quella di cui si stava parlando era in
realtà
la sua fidanzata.
Ora che il suo
paparino gli aveva
fatto il gentile favore di crepare, lui pensava di essere libero;
libero di
amare, ridere, scherzare, farsi nuovi amici e sopratutto di vivere.
Ma
così non era stato!
INIZIO FLASHBACK
Fin dal primo
giorno di scuola, si
era dovuto rendere conto che per la stragrande maggioranza degli
alunni, lui
era solo un capro espiatorio.
Un ottimo
bersaglio su cui riversare
tutto l'odio e il rancore per la guerra appena trascorsa e per coloro
che erano
morti.
I primi sei mesi
li aveva passati più
in infermeria che in aula, perchè non poteva nemmeno girare
per i corridoi,
senza diventare un catalogo vivente di maledizioni e incantesimi.
Veniva
schiantato e percosso con la
stessa frequenza con cui si cambiava le camicie e cominciava ad essere
stufo.
Poi, una sera di
marzo era apparsa
lei; lei che l'aveva trovato in un corridoio, disteso in un lago di
sangue.
Il suo sangue,
quello che il suo
beneamato padre dichiarava purissimo ma che era del tutto simile a
quelli degli
altri.
Quella volta i
suoi cari compagni ci
erano andati giù in modo pesante: aveva tre costole rotte,
un polmone
perforato, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato, la gamba
destra rotta,
aveva perso tre denti e aveva un taglio lungo tutto il braccio
sinistro, in
corrispondenza di quel marchio maledetto che gli deturpava la pelle.
Ricordava ancora
le parole che gli
aveva detto Finnegan, prima di tagliargli la carne con un coltello.
Aveva uno
sguardo da pazzo impresso
negli occhi mentre gli diceva: " Dovresti ringraziarci Malfoy!
Chissà che
squarciando la tua carne, non esca quello schifo che ti circola nelle
vene!".
Poi il dolore
era stato davvero tanto
devastante, che aveva perso i sensi cadendo nell'oblio.
A svegliarlo era
stata la sua voce
che mormorava: " Oh Morgana, Malfoy che ti hanno fatto? Sono dei folli.
Solo un pazzo
può fare una cosa del
genere; non è possibile, mi sembra di aver combattuto per
niente!".
Lui aveva
cercato di parlare ma era
stato colto da un violento eccesso di tosse, che gli aveva fatto
sputare
sangue.
Lei gli aveva
detto: " Per favore
Malfoy non parlare e non
agitarti, perchè ti fai solo del male!" poi lo aveva
medicato alla buona e
aveva chiamato Harry con il Patronus.
Quando il moro
era arrivato in quel
corridoio scuro, alla vista di quello scempio era impallidito e non
aveva
potuto trattenere un conato, che lo aveva spinto a vomitare anche
l'anima.
Quando si era
ripreso, si era avvicinato
a Hermione e insieme lo avevano trasportato in infermeria.
Madama Chips
vedendolo si era messa
le mani nei capelli ma poi aveva alzato gli occhi al cielo e aveva
sbuffato.
Questo
atteggiamento aveva fatto
comprendere a Hermione che il biondo era un assiduo frequentatore
dell'infermeria e quando aveva chiesto la conferma alla Chips, lei le
aveva
detto:
" E' una
barbarie che viene
commessa spesso! Questo povero ragazzo, ha passato più
giorni qui dentro che in
classe ma di solito non hanno mai usato una tale ferocia!".
Hermione allora
aveva chiesto perchè
non fossero stati presi dei provvedimenti e la buona donna le aveva
risposto:
" Perchè lui non ha voluto! E' come se sapesse di meritarsi
queste torture
e volesse espiare le sue colpe in questo modo!".
La mora aveva
sentito una rabbia tale
dentro che l'aveva devastata e dopo aver salutato Harry, chiedendogli
di non
dire niente a nessuno, era rimasta al capezzale del biondo tutta la
notte.
Qualche ora dopo
una febbre altissima
aveva colto Draco, portandolo alla soglia del delirio e in quei momenti
lui si
era agitato come non mai, chiedendo aiuto e pregando di smetterla.
Hermione aveva
pianto di fronte a
quello strazio ma non si era persa d'animo e alternandosi con
Poppy, lo aveva
assistito tutto il
tempo.
Grazie
all'Ossofast, le costole e la
tibia di Draco si erano aggiustate, così come il livido
all'occhio e il taglio
al labbro e al braccio erano spariti con un unguento.
I denti erano
stati fatti ricrescere
con l'incantesimo Densaugeo ma la cosa che preoccupava l'infermiera era
la
perforazione del polmone.
All'alba la
febbre era scomparsa del
tutto e Hermione vinta dalla stanchezza, si era addormentata seduta
sulla sedia
mentre teneva la mano di Draco.
Dopo poche ore
il ragazzo si era
svegliato ed era rimasto sorpreso di vederla dormire vicino a lui.
Madama Chips,
che era passata a
controllarlo, vedendo la sua espressione aveva detto: " Non la
disturbi,
signor Malfoy.
La signorina
Granger deve essere
esausta, perchè non l'ha abbandonata un solo istante e l'ha
curata con tutte le
sue forze!".
Draco aveva
annuito mentre sentiva un
calore forte sprigionarsi nel cuore poi aveva portato lo sguardo verso
l'infermiera e aveva detto: " Non voglio svegliarla ma così
deve essere
scomoda!
Ingrandisca il
letto e la faccia
coricare qui".
La donna aveva
sgranato gli occhi poi
aveva mormorato: " Ma è contro il regolamento!" e Draco
aveva
risposto: " Non si preoccupi, non la toccherò!
Tanto
più che non ne avrei neppure la
forza! Lei mi parla del regolamento ma non credo che sia scritto da
qualche
parte, che degli alunni si debbano divertire a pestarne un altro.
Né vi
è scritto che una Grifondoro
debba aiutare un Serpeverde! Quindi come vede non andiamo contro il
regolamento
o almeno non credo che lo stiamo facendo!".
La donna era
rimasta un pò a pensare
poi aveva annuito e con colpo secco della bacchetta aveva trasformato
il letto
da singolo in matrimoniale e tramite l'incantesimo
Mobilicorpus, aveva sollevato con delicatezza la ragazza,
facendola
coricare.
Hermione aveva
mugugnato un pò ma poi
era tornata a dormire serena.
Madama Chips
aveva guardato Draco che
non gli toglieva gli occhi di dosso e aveva mormorato:
" Sappia signor
Malfoy che
stavolta non potrà esimersi dal denunciare i suoi
aggressori, perchè conoscendo
la signorina che ora dorme al suo fianco, non glielo
permetterà.
Lei, come tutti
noi ha lottato per
ristabilire il bene e il fatto che lei venga pestato con
continuità, non
rientra di certo in quel fine!".
Draco aveva
annuito senza dire una
parola poi aveva chiuso gli occhi, riaddormentandosi.
Dopo qualche ora
il biondo si era
risvegliato e aveva visto Hermione fissarlo confusa.
Stringendo il
pugno per il nervoso,
aveva mormorato: " Buongiorno Granger! Madama Chips ha ingrandito il
letto
per permetterti di dormire ma voglio rassicurarti del fatto che non ti
ho
toccata.
Volevo
ringraziarti, perchè lei mi ha
detto quello che hai fatto per me!".