VORTICE
DEL TEMPO (TARDIS 1)
Rose
camminava nervosamente, il Dottore, adagiato alla piccola balconata del
TARDIS,
la osservava mentre quella telefonata misteriosa tornava a farsi strada
nei
suoi pensieri.
“Dottore
devi ascoltami. Quello che
sto per dirti potrà sembrarti folle ma è tutto
vero. I Dalek hanno trovato il
modo di distruggerti. Se vuoi avere una minima speranza di fermarli
vieni a…”
-
Dottore – la voce di Rose lo ridestò. Non
l’aveva sentita nemmeno avvicinarsi a
lui, aveva il suo classico sguardo preoccupato, cercò di
sorriderle. – Pensi
davvero che andare a Stonehenge
sia una
buona idea? -.
Il
Dottore distolse – Non lo so Rose – disse
semplicemente – Non so cosa ci
attende. Ma sento che è giusto andare -. Rose si
affiancò a lui e restarono
insieme in silenzio per pochi istanti, - Qualcosa non va vero?
– chiese Rose
infine – C’è qualcosa che ti preoccupa
da qualche tempo e non dire che mi
sbaglio perché non puoi nascondermelo Dottore -.
Si
voltò verso di lei e le rivolse un sorriso – Non
cerco di nasconderti niente
Rose Tyler, e come potrei? – lei sorrise imbarazzata, adorava
vederla sorridere
in quel modo. – E’ vero – disse dopo un
po’ – Qualcosa si muove nell’universo
lo percepisco da un po’. E questa telefonata non mi fa certo
stare più
tranquillo –.
-
E allora perché stiamo andando a questo appuntamento?
– chiese Rose con pura
confusione. – Le persone che conoscono il numero del TARDIS
si contano sulle
dita di una mano… Beh si contavano, ora che lo hai dato a
tua madre
probabilmente tutta Londra può rintracciarmi –
Scoppiarono a ridere entrambi,
amava quei momenti con lei, anche quando il suo intero mondo sembrava
nel caos
più totale, con il sorriso di Rose poteva respirare di nuovo.
Il
TARDIS atterrò in quel preciso istante e Rose non perse un
secondo, si avviò
verso la porta, la spalancò e il Dottore si
preparò all’uragano che stava per
investirlo. – NON CI PENSARE NEMMENO E’ CHIARO?
– gli urlò contro lei dopo aver
sbattuto la porta per richiuderla, “lo
sapevo“ pensò subito lui mentre le si
avvicinava. – Rose ascolta… - - NO.
NIENTE “ROSE ASCOLTA” – lo interruppe lei
con una delle sue migliori imitazioni
– NON MI MOLLERAI A CASA MIA PER ANDARE AD UN POSSIBILE
APPUNTAMENTO VERSO LA
MORTE DA SOLO E’ CHIARO? – il suo tono di voce
continuava ad alzarsi, era
davvero imbestialita.
-
Non so cosa ci aspetta a Stonehenge, voglio solo che tu stia in un
posto sicuro
finché non capisco cosa sta succedendo. Per favore cerca di
capire Rose – disse
lui lentamente provando a farla ragionare, ma ovviamente ragionare con
lei era
quasi impossibile. – Non se ne parla Dottore, io vengo con
te. Non ammetto
discussioni a riguardo -.
Il
Dottore sbuffò esasperato, - Rose Tyler stammi a
sentire… - - Se è vero che
qualcosa sta per scatenarsi nell’universo pensi davvero che
esista un posto più
sicuro del tuo TARDIS nell’universo? – chiese in
modo assolutamente sincero, ed
era una domanda che non ammetteva repliche.
Lui
non rispose, andò verso la consolle di comando e
impostò nuove coordinate.
Giunsero a destinazione pochi istanti dopo. Il Dottore si
avvicinò di nuovo a
Rose, che gli rivolse uno sguardo sospettoso – Mi hai portata
ad Alcatraz stavolta?
-. Il Dottore provò a restare serio, ma scoppiò a
ridere pochi istanti dopo,
Rose era incredibile. – No siamo arrivati. Che dici andiamo a
vedere in che
guai ci stiamo cacciando stavolta? – le chiese retoricamente.
Rose
sorrise – Prova a fermarmi – disse e corse verso la
porta per spalancarla
ancora, ma questa volta invece delle urla, ci fu un silenzio di tomba
che
insospettì il Dottore che si affiancò a lei per
sbirciare all’esterno del TARDIS.
-
Forse dovevo davvero lasciarti ad Alcatraz Rose – disse pieno
di sgomento –
Questa cosa promette guai -.