6.LA SERVA E IL MERCANTE
Finito il pranzo, i quattro reali si alzarono e, mentre il re e la regina andavano nelle loro stanze, il principe e la principessa si apprestavano ad uscire. Il castello, candido, godeva di un bellissimo giardino, con viali alberati, fontane, laghetti e colorate aiuole.

Nel frattempo la serva/domestica del castello aveva cominciato a pulire la sala da pranzo. Era una ragazza di circa tredici anni, forse dodici e mezzo, con lunghi capelli biondi e grandi occhi azzurri, di nome Tara. Era molto magra, sola nel castello. Era sovrappensiero quando un piatto, quando un piatto le scivolò dalle mani; sarebbe stato un disastro, l’avrebbero punita: il re e la regina di Azarath non erano di certo conosciuti per i buoni rapporti con la servitù. Per fortuna però, fu pronto Garfield, prendendolo al volo; era pur sempre anche un giocoliere, no?
-Preso!- disse poi, pavoneggiandosi.
-Grazie, Gar- gli rispose Tara, fissando un punto davanti a lei.
-Ehi, tutto bene? Mi sembri un po'..."persa". E dire che è da tanto che vivi qui!-
-Ah, ah...carina...- disse, con una risatina nervosa.
-Sul serio però, cosa c'è che non va?- disse lui, in tono dolce.
-Garfield, l'hai detto anche tu, vivo qui da tanto tempo, ma...è come se fossi sempre così...estranea, mentre-- -
-Ehi belli, come butta?- irruppe Victor dalla cucina, interrompendo Tara, che lo guardò sorpresa. Era un ragazzo educato, ma poco in grado di contenere un certo entusiasmo.
-È arrivato il mercante di stoffe, Kori è già fuori- 
Adoravano il mercante, era un uomo simpatico, alto e magro e sulla cinquantina, che aveva sempre voglia di vivere, nonostante le difficili condizioni.
-Andiamo Tara!- la incitò Garfield, ma Tara non si mosse.
-Spiacente, Gar, ho del lavoro da fare qui, io- e gli sorrise. Era un sorriso falso, ma abbastanza convincente da lasciarlo andare tranquillo.
Kori aveva già fatto il suo acquisto: un elegantissimo sciallè rosa chiaro. Victor invece non prese nulla; mentre Jonny, questo era il suo nome, se ne stava già andando, arrivò Garfield, ansimante, chiedendogli di aspettare. Non sapeva se avrebbe comprato qualcosa, ma era giusto per dare un'occhiata; e poi, non che avesse tanta fretta quel poveretto.
-Ah, ehi, ecco il piccoletto!- Garfield gli arrivò davanti, socchiudendo gli occhi e con le sopracciglia piatte, leggermente infastidito. -Grazie Jo- disse coi denti serrati. Distraendo poi con un colpo di tosse volontario, proseguì: -Allora, che hai oggi?- -Et voilà!- rispose lui -Tutte le migliori stoffe, come sempre!- 
-Le migliori, eh? Mmm...fa vedere qua..oh...- si lasciò poi sfuggire. Aveva visto due cose molto belle: un ventaglio violetto dai ricami gialli e i bordi blu e uno sciallè azzurro. Li prese tutti e due.