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Autore: yachan    18/01/2017    1 recensioni
In un mondo dove le persone sono capaci di dominare gli elementi della natura, si creano continui conflitti tra persone di diverso elemento. In un clima teso, dove le persone diffidano uno dell'altro e dove l'elemento che predomina su tutti è il fuoco, un gruppo di ragazzi si ribellerà a questo destino. Questo è il Team Luce.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Ecco, a dire la verità, avevo in programma di farlo da anni, ovvero pubblicare i capitoli restanti per chi non mi seguisse sul mio blog. E già c'ero sistemare i vari errori di formattazione e altro. Ma concentrandomi sui nuovi capitoli, alla fine ho finito per lasciare indietro questo impegno. Comunque, ora sono qui. Per chi ha letto la storia e vuole sapere il continuo senza spoilerarsi sul mio blog XD
Ordunque, dove eravamo rimasti? Ah già, il povero Ash è stato attaccato... da chi? Da una folla di fans scatenate XDD
Commenti, please! ^^

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Sinopsi: Il Team Luce dopo essere stato sull'isola Smeraldo e essersi imbattuto con il Team Aqua, è sempre più curioso sul mistero delle pietre e per questo Todd li indirizza da persone che potrebbero aiutarli. Quando finalmente fanno conoscenza con la Battle Frontier, una società segreta che custodisce numerosi segreti, Misty si mostra diffidente e scontrosa nei loro confronti, soprattutto per una giovane integrante di nome Anabel. Ma il viaggio prosegue e proprio quando stanno attraversando il passaggio sotto la montagna, un ostacolo li attende.

 

BLUE BIRD ILLUSION

Cap.31

Il mostro della grotta


Nel silenzio e la penombra della grotta, si sentì solo un fruscio e d’un tratto qualcosa piombò addosso al moro.

  • Ahh!- gridò Ash sorpreso e subito dopo cadde all’indietro. La fiamma si spense nella caduta.

  • Ash! Tutto bene?- chiese Misty allarmata temendo l'attacco di un nemico.

  • Uhh…- si lamentò lui.

Il ragazzo si massaggiò la testa frastornato, ma quando cercò di mettersi seduto sentì come un peso sullo stomaco. Riaccese la fiamma nella mano per verificare, ma non si aspettava di ritrovarsi a pochi centimetri dal viso un essere paffuto con guance rosse, lunghe orecchie, il corpo tutto giallo e occhi rotondi e vispi che lo fissavano con curiosità.

  • Un… Pikachu?- disse May sorpresa e un poco delusa. Non le sarebbe dispiaciuto un po' di eccitazione- Il mostro non era altro che un Pikachu?

  • Ma è così tenero!- disse Melody incantata.

  • Hai ragione!- concordò Dawn ripresosi dallo spavento- È molto carino!

  • Carino o no, potresti alzarti dal mio stomaco?- chiese Ash scocciato al pokémon.

Ma il pokémon non lo stava ascoltando, quindi tentò di alzarlo con la forza afferrandolo per la coda.

  • Aspetta, non lo fare…- Brock tentò di avvertirlo, però ormai il pokémon lo aveva investito con la sua scarica di elettricità.

  • Ahhh!- gridò nuovamente.

  • ... i Pikachu sono piuttosto suscettibili se li tocchi- spiegò Brock.

  • Grazie per l’avvertimento- disse il moro abbrustolito per bene- Ma perché a me?- borbottò nuovamente steso a terra.

  • Pika?- il pokémon sembrò divertito dall’espressione di Ash, quasi non comprendesse la pericolosità del suo attacco.

  • Però...- fece Brock osservando il pokémon- Mi pare di capire che gli sei simpatico.

  • Grandioso…- fece Ash con ironia- E adesso come me lo levo?

  • Perché non lo tieni con te?- propose Dawn. Adorava i pokémon con il muso tenero come quel Pikachu.

  • Mi sarebbe solo d’impiccio- scartò subito l'idea.

  • Mi sa però che non hai alternative- disse Melody guardando il pokémon che giocherellava ora con i capelli del ragazzo. Il cappello era volato altrove- Pare si sia affezionato a te.

  • Ma non sono neanche un dominatore del tuono- si lamentò. L'idea di avere una centrale elettrica sullo stomaco, non lo rendeva euforico.

Misty si chinò e con dolcezza prese il pokémon giallo, che si lasciò tenere tra le braccia della ragazza.

  • Non mi pare che sia così pericoloso- commentò lei accarezzandolo sulla testolina- Ti sei fatto spaventare per così poco?

  • Chuu…- emise il pokémon con gradimento.

  • Che?!- esclamò il ragazzo sorpreso indicandola- Perché a te non ti ha fatto niente?

  • Non lo so- alzò le spalle- Ma non è di questo che ci dobbiamo preoccupare. Non possiamo restare per l'eternità dentro la grotta. Alzati in piedi e andiamo.

  • Facile per te parlare- disse Ash alzandosi- Lui non ti ha incenerito.

Il pokémon si voltò a guardare Ash e fece un balzo dalle braccia di Misty a lui.

  • Ahhh, di nuovo!- il ragazzo indietreggiò e il pokémon gli salì sulla spalla- Eh?

  • Pika, pi!- disse allegramente il pokémon. Il ragazzo si sorprese di non venire fulminato.

  • Sarà, ma a me pare che sia nata tra voi una storia d’amore- disse Misty divertita.

  • Spiritosa.

  • Mi domando cosa ci faceva un Pikachu in queste gallerie- disse perplessa May.

  • Forse è rimasto bloccato qui da tempo o forse una di queste gallerie porta al luogo dove lui vive- ipotizzò Brock.

  • E ora che faccio?- si lamentò Ash- Non ne vuole sapere di andarsene.

  • Non ti resta che portartelo appresso- disse Brock, passandogli il cappello.

  • Stupendo…- sospirò rassegnato, poi abbozzò un sorriso vedendo il pokémon così pimpante.

Non era la prima volta che un pokémon gli si avvicinava senza problemi, da bambino era cresciuto vicino a tanti pokémon e gli pareva a volte di avere una certa affinità con loro.
Però negli ultimi anni aveva fatto di tutto per allontanare qualsiasi essere vivente da lui e i pokémon percependo questa sua ostilità avevano smesso di cercarlo.
L'idea di avere una minaccia elettrica sulle spalle non gli aggradava, però in fondo tenerlo con sé per un po' non sarebbe stato un grosso fastidio. Il pokémon si sarebbe stancato presto e se ne sarebbe andato per la sua strada.
Il gruppetto raggiunse finalmente la fine della grotta. La luce del giorno li avvolse.
Ash rivide lo stesso paesaggio incontaminato della prima volta che era stato lì. Era strano essere di nuovo in quel posto. Sembrava quasi passata un eternità dall'ultima volta che aveva parlato con la professoressa Ivy e del pericolo della tecnica del ghiaccio. Ora che era lì, come si sarebbe dovuto comportare?

  • Come lo chiamerai?- chiese Dawn curiosa, riferendosi al pokémon.

  • Non ho intenzione di tenerlo con me- obiettò Ash.

  • Però dovrai dargli comunque un nome, no?

  • Vada allora per Pikachu- disse lui semplicemente.

  • Uao, sei il re della fantasia- fece Misty sarcastica.

  • Se ti credi così creativa, perché non lo proponi tu il nome?- disse infastidito.

  • … Ivy- fece lei con voce grave.

  • Mh? E tu vorresti chiamarlo con un nome da donna?

  • No, no, Ivy è qui- disse May con un certo timore.

Ash guardò avanti a sé e oltre la figura di Misty vide la donna avanzare verso di loro. Non era cambiata dalla volta che l’aveva conosciuta, capelli viola corti e lisci, occhi castani, corpo formoso e un camice bianco sopra un top rosso e gonna blu.

  • Mio tesoro! Luce dei miei occhi! Il tuo principe è tornato da te!- disse Brock tutto euforico e le corse incontro.

  • Aspet… - fece May nell'intento di fermare l'inevitabile, ma ormai Brock era stato lanciato in aria dalla donna, senza neanche il tempo di replicare- Non imparerà mai.

Misty aspettò di trovarsi davanti la donna e la guardò seria. La donna la fissò altrettanto seria e poi sorrise.

  • Sei tornata.

  • Sì- annuì solenne come un soldato appena rientrato.

  • Mi fa piacere rivederti- disse amabilmente. Misty dapprima dubbiosa, contraccambiò poi con un sorriso e nell’istante dopo Ivy l’afferrò per il braccio facendola volare via.

  • Kyaaaa!- gridò lei. I ragazzi la seguirono con lo sguardo spaventati.

  • Ancora troppo lenta, Misty!

  • Non mi lasci neanche il tempo di reagire!- si lamentò Misty stesa a terra per l'ennesima volta e chiedendosi perché ci cascava tutte le volte. Doveva sapere che Ivy non era il tipo da essere amabile con il prossimo, soprattutto con lei.

  • Avevi bisogno di un invito?- la donna si voltò verso gli altri che sussultarono e fissò Ash. Poi con passo deciso andò dritta dal ragazzo, che rimase fermo quasi timoroso della reazione dell’imprevedibile donna, ma pronto a difendersi- Oh, ma vedo che avete un nuovo compagno- disse accarezzando Pikachu che era tra le braccia di lui e ignorando il ragazzo che tirò un sospiro di sollievo.

  • Pika- sorrise il pokémon.

  • È curioso vedere un pokémon elettrico da queste parti- guardò Ash pensierosa- e soprattutto uno che dia così tanta confidenza a un umano.

  • Che si tratti di un pokémon abbandonato?- disse Brock ripresosi dal volo.

  • Ma chi sarebbe così crudele da abbandonarlo dentro la grotta?- disse Dawn.

  • No, è un pokémon selvatico...- disse una voce che non era del gruppo. Si voltarono per vedere una persona raggiungendoli con passo lento. Era un signore di una certa età, con capelli grigi e bianchi, occhi marroni. Indossava un completo di pantalone marrone e polo rosso, con sopra un camice bianco come quello di Ivy. L'uomo guardò il pokémon giallo, quasi esaminandolo- Mi pare pure in buona forma.

  • Lei chi...?- chiese sorpreso Ash. Era la prima volta che lo vedeva. Ma stranamente, quando gli si era avvicinato aveva percepito una sensazione particolare. Non capiva perché.

  • Prof. Samuel!- esclamarono Misty e Brock sorpresi quando lo riconobbero.

  • Misty, Brock... è da tanto che non ci vediamo- sorrise l'uomo salutandoli.

  • Cosa ci fa qui?- chiese Misty.

  • Avevo del tempo libero e così sono venuto a trovare una cara amica- spiegò guardando la donna che si limitò a incrociare le braccia.

  • Misty, chi è?- chiese May sottovoce. Non ricordava di averlo visto le volte precedenti.

  • Oh, scusate. Lui è il professore Samuel e in passato ha lavorato insieme a Ivy ad alcune ricerche. Ogni tanto viene a farle visita.

  • Salve- fecero in coro i ragazzi.

  • Prof. Samuel, loro sono i miei compagni... May, Melody, Dawn e Ash.

  • Piacere di conoscervi- salutò l'uomo.

  • Piuttosto, perché siete qui?- chiese Ivy tagliando corto le presentazioni- Non mi dite che siete venuti per una vacanza.

  • No, ecco...- Brock guardò incerto Misty. Lei voltò lo sguardo altrove. Le sembrava un esagerazione essere andati da Ivy, ma Brock aveva insistito tanto.

Ash ricordò in quel momento il motivo della loro presenza lì. Un po' titubante scosse la testa e poi guardò la donna. Toccava a lui fare il primo passo.

  • È a causa mia- prese la parola rivolgendosi a Ivy- Io non sono un semplice dominatore del fuoco. Le ho mentito- I ragazzi si voltarono sorpresi verso Ash. La donna lo ascoltò in silenzio- Ho mentito a tutti... in realtà io faccio parte del Team Magma e la mia missione era quella di entrare nel gruppo ed eliminarli- lo sguardo della donna si fece molto serio. Il ragazzo sembrò indugiare per qualche istante, per poi riprendersi- Ma questo fa parte del passato. Ora io...io...

  • Ash...- Misty lo osservò. Era sorpresa che avesse preso l'iniziativa di parlare. Nessuno di loro lo aveva spinto in qualche modo a farlo.

  • Io ho deciso di abbandonare la missione e lasciare il Team Magma- terminò Ash con sguardo deciso.

La donna rimase ancora in silenzio, mentre si sentiva tirare un aria pesante intorno. Ash chinò la testa quasi aspettandosi una reazione violenta, conoscendo i suoi modi di fare.

  • Mh...- la donna gli diede le spalle- Mi pare che stessi preparando il thè, Samuel.

  • Sì...- annuì lui con un sorriso.

  • Bene, andiamo- i due si avviarono tranquilli come se niente fosse accaduto.

Ash rimase senza parole. Perché lo aveva bellamente ignorato? Forse non aveva sentito bene?

  • Ma...- fece lui confuso avanzando qualche passo- Non dice niente? Io ho appena ammesso di…

  • Di aver fatto parte del Team Magma, lo so. E allora?- fece la donna indifferente- Non è con me che devi confrontarti. Hai già fatto la tua scelta, mi pare. Non deve essere stato facile, ma i tuoi compagni ti hanno compreso. Mi sembra che sia sufficiente, no?

  • S-sì, però...- la donna però lo ignorò nuovamente.

  • Allora, che fate lì? Samuel è bravo a fare il thè. Dovete provarlo.

  • Sei sempre gentile, cara Ivy- disse Samuel, avviandosi con lei verso la casetta. Dietro di loro, i ragazzi li seguirono.

  • Ma che roba...- fece Ash scuotendo la testa.

E lui che si aspettava una serie di rimproveri o pugni. Dopo quello che gli aveva detto la volta scorsa come avvertimento, credeva che glielo avrebbe fatto pesare e invece la sua reazione l'aveva lasciato senza parole.

  • Ivy è fatta così- disse Brock alzando le spalle mentre gli passava vicino- Non le servono tante parole. Penso che abbia compreso i tuoi sentimenti.

  • Eh?

  • Dai, andiamo prima che si arrabbi.

 

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  • Proprio non va- disse Richie, alla mensa della nave.

  • Accettalo, compare. Gary ha dalla sua parte la simpatia del capo- fece A.J.

  • E a te va bene?- lo guardò contrariato.

  • Al momento non m'interessa- alzò le spalle disinteressato- E poi Gary è troppo astuto per batterlo.

  • La sua non è astuzia... è malvagità- specificò il castano.

  • Che ti aspettavi? Siamo il Team Magma. Eseguiamo gli ordini e basta.

  • Sì, ma...- Richie sospirò. Non poteva certo ribattere il concetto, se era esatto- Chissà cosa direbbe Ash se fosse qui.

  • Dimenticati di quel traditore- fece una smorfia- Stiamo per andare a eliminarlo, no?

  • È davvero... necessario?- fece la voce di una ragazza. Giselle si sedette con loro- Ash potrebbe essere solo succube di quei ragazzi. Lui non tradirebbe il suo paese per unirsi con dei perdenti.

  • Non dirmi che ci stai ancora male- fece divertito A.J.- Il tuo ragazzo se l'è data a gambe...- ma non poté terminare, che una forchetta gli si conficcò nello spazio tra le sue dite appoggiate sul tavolo. A.J. impallidì per l'azione improvvisa di Giselle.

  • È quella... quella ragazza...- disse lei furiosa, afferrata ancora alla forchetta e guardando in cagnesco A.J.

  • Mh?- Richie la guardò curioso- Ti riferisci alla dominatrice dell'acqua?

  • È lei la causa di tutto! Gli ha fatto il lavaggio del cervello e me l'ha portato via. Ma non gliela farò passare liscia.

  • Stai esagerando Giselle- disse Richie con uno sbuffo, mentre l'altro ragazzo ritirava lentamente la sua mano dal tavolo. Giselle fulminò il castano con lo sguardo.

  • Mi stai dicendo che sto sbagliando?!

  • Dico che sei furiosa, perché Ash se n'è andato senza dirti niente. Ma se ci pensi bene, lui non ti ha mai presa in considerazione. Perché prendersi ora la briga di salutarti?- Giselle divenne paonazza dalla vergogna, A.J. Indietreggiò quasi aspettandosi che esplodesse- Dubito che Ash abbia mai voluto bene a qualcuno. Neanche io, che gli stavo più vicino, l'ho mai capito veramente. Lui non era solito parlare di se stesso o dare molta confidenza agli altri- chinò la testa pensieroso- È strano... Ash ha sempre combattuto per se stesso, non certo per degli ideali o per salvare qualcuno. Com'è possibile che sia cambiato così drasticamente?

 

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  • La Frontier Battle?- Ivy li guardò, poi scosse la testa- Mh, sì, ne ho sentito parlare...- restò sul vago guardando altrove- E così vi hanno detto che la vostra è la pietra tuono.

  • Posso vederla?- chiese Samuel.

  • Sì... uhm, aspetta chi ce l'aveva?- fece Brock toccandosi le tasche.

Ash improvvisamente si ricordò di averla tenuta in tasca per tutto quel tempo. La tirò fuori.

  • Ho dimenticata di rimetterla nel sacchetto- fece lui imbarazzato.

  • Non mi sorprende la tua sbadataggine- commentò Misty.

Il ragazzo l'appoggiò sul tavolo e si accorse dello sguardo interessato del pokémon giallo. Pikachu passò dalle spalle del dominatore al tavolo di fronte. Guardò la pietra divertito.

  • Che gli prende ora?- chiese Ash.

  • Sembra come attirato dalla pietra- disse Brock osservandolo.

  • Mi sembra normale- fece Samuel- È un pokémon elettrico e questa pietra contiene un elevata forza elettrica.

  • Aspetta, ma quando eravamo nella grotta avevi ancora la pietra?- chiese Misty al moro. Lui annuì e poi comprese.

  • Quindi mi si era avvicinato, perché aveva avvertito provenire in me l'energia della pietra. E io che credevo chissà che- alzò lo sguardo deluso, ma in parte sollevato di non doversi occupare del pokémon.

  • Questo almeno spiega il mistero del perché ti era così attaccato- fece May.

  • Peccato, stroncata sul nascere una tenera storia d'amore- commentò divertita Misty. Ash fece una smorfia.

  • È davvero sorprendente come ne siete entrati in possesso- Samuel esaminò la pietra- Credevo che le avessero nascoste molto bene.

  • In effetti ci chiediamo come quella coppia ne sia venuta in possesso- disse Brock sospettoso.

  • Che avete intenzione di fare?- chiese il professore.

  • Al momento ancora niente- Brock alzò le spalle- Non possiamo rischiare. Anche con le informazioni della Battle Frontier, resta comunque un mistero il suo funzionamento. Abbiamo bisogno di raccogliere più informazioni.

  • Capisco...- Samuel appoggiò la pietra e guardò il gruppetto di ragazzi- Siete ancora convinti di attaccare il Signore del Fuoco?

  • Certo. C'era qualche dubbio?- disse con ovvietà Misty .

  • Però...- Samuel guardò incerto la donna. Lei di risposta scosse la testa come impossibilitata di intervenire.

  • Non nego che la strada si stia facendo più difficile, però non possiamo arrenderci ora- spiegò la ragazza intuendo la perplessità di Samuel, non era la prima che affrontavano l'argomento- Ed è per questo che abbiamo bisogno di allenarci costantemente- ricordò con disagio lo scontro con George- Il Team Aqua si è fatto più temibile... Per arrivare al Signore del Fuoco, li incontreremo sicuramente sulla nostra strada e lo scontro sarà inevitabile. Voglio che per quel giorno, tutti noi saremo pronti per la battaglia.

  • Siete degli sconsiderati, ma ormai mi sono arresa- disse Ivy alzando le spalle- Vedremo che si può fare. Nel frattempo rilassatevi, che domani inizieremo con gli allenamenti.

Gli altri annuirono, anche se intuivano a quali allenamenti li avrebbero sottoposti la donna.

 

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  • Non dormi?- chiese una voce.

  • Come potrei?- fece la voce del ragazzo dai capelli corvini- Pikachu insiste nel dormire sul mio stomaco.

  • Ti ci farai l'abitudine- disse la ragazza divertita, sedendosi accanto a lui a guardare il paesaggio che offriva quell'angolo sperduto, circondato dalle montagne.

  • Che vuoi dire? Pikachu non è interessato a me, ma alla pietra. Mi avrà scambiato per un dominatore del tuono.

  • Forse no- Misty indicò il pokémon giallo appollaiato sulle gambe del ragazzo- Sebbene Pikachu fosse attratto inizialmente dalla pietra tuono, anche senza quella lui ti resta vicino.

Ash ci rifletté su, poi si voltò verso la ragazza.

  • Non ho intenzione di portarmelo appresso- chiarì subito.

  • Ah, ma non puoi negare di averci fatto un pensierino- fece Misty con un sorrisino.

  • Non posso portarmi un pokémon in battaglia- disse lui serio- Morirebbe all'istante. I pokémon non sono addestrati a combattere.

  • Puoi sempre addestrarlo tu- propose lei. Ash scosse la testa.

  • Prendermi cura di un pokémon... Non ne sarei capace.

  • Ma non sarai solo. Ricordati che ora fai parte di un team- il ragazzo la guardò, poi chinò la testa annuendo- Che hai?

  • Stavo pensando... se sia giusto che la professoressa Ivy non mi abbia detto niente. Ancora adesso mi sembra così assurdo che sia rimasto con voi.

  • Avresti preferito che ti facesse la ramanzina?- chiese lei divertita.

  • Non dico questo- fece lui imbarazzato. Non sopportava che la ragazza si prendesse gioco delle sue incertezze- Solo che...- non seppe però continuare, ricordando le parole di Ivy. Lo aveva avvertito, lo aveva già visto gli effetti con George, eppure aveva spinto Misty a usare la tecnica del ghiaccio a causa del suo tradimento.

  • Per quanto mi riguarda, mi hai sorpreso oggi- disse la ragazza interrompendo i suoi pensieri. Lei stava volgendo il suo sguardo al cielo notturno- Forse ti sarà sembrato naturale, ma il tuo gesto ci ha meravigliati- Ash non comprendeva- Aver ammesso il tuo errore, è segno che ormai ti stai lasciando il passato alle spalle.

  • Il passato alla spalle...- ripeté lui, come assorto da qualche pensiero.

Misty osservò nuovamente il pokémon giallo e lo accarezzo dolcemente.

  • Essere spontanei e ingenui...quasi invidio Pikachu- disse con un po' di amarezza.

Ash la guardò, senza afferrare il concetto delle sue parole.

  • Vorresti stare al posto di Pikachu?- fece lui sconcertato, immaginandosi per qualche secondo la buffa immagine di Misty accovacciata sopra le sue gambe.

  • Se ci fosse l'opportunità di fuggire dai sentimenti che fanno soffrire, allontanarsi dalle responsabilità...- smise di accarezzare il pokémon e fece un sorriso sforzato- Peccato non essere un pokémon, eh?

Il ragazzo però continuava a non comprendere le parole della ragazza.

  • Bene, ora vai a farti una bella dormita- si alzò in piedi- Domani Ivy ci stravolgerà con i suoi allenamenti.

Il ragazzo annuì e lasciò che la ragazza si avviasse per prima. Diede un occhiata al pokémon che dormiva beatamente sul suo grembo.

  • Essere un pokémon...- scosse la testa perplesso- Ciò che dice è senza senso.

 

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  • Insomma, insomma- un ragazzo alto e magro, si stava spazientendo davanti all'ingresso di un albergo- Eppure gli avevo detto: per le 8.00 precise- Guardò nuovamente il suo orologio da polso- E sono ben le 8.01!

In quel momento un ragazzo con indosso una maglietta verde stava tranquillamente uscendo dall'albergo.

  • Eccoti qui!- gridò il ragazzo in tono di rimprovero- Ma hai visto l'ora? Non ci si può fidare di te. Abbiamo una tabella di marcia e...

L'altro ragazzo, alzò gli occhi al cielo annoiato dalle solite paturnie dell'amico.

  • Calmati Barry- disse il castano, più basso rispetto all'amico e più in carne- Abbiamo tutta la giornata davanti a noi.

  • Questo lo dici tu, Kenny. Per quest'ora avremmo dovuto essere già a metà strada per la prossima città e...

  • A parte il fatto che per arrivarci ci vuole almeno un giorno, come credevi di arrivarci in poche ore? Come se qualche minuto facesse differenza.

  • Si dia il caso, che io ho visitato ben tre città in due giorni- disse il biondo, tutto fiero.

  • Non ho intenzione di fare la maratona, come te. E poi, facile parlare per te, il tuo elemento ti fornisce tutta l'energia necessaria... e ti rende più stressante che mai- aggiunse.

  • Farò finta di non averti ascoltato, perché sono ansioso di partire per un nuovo viaggio!

  • Sì, ti capisco, però...- tirò fuori il giornale che aveva nello zaino- Dovremo stare attenti. Stanno accadendo fatti preoccupanti nel mondo...

  • Tranquillo, amico- gli diede una pacca sulla spalla- Ti proteggerò io.

  • Veramente non mi riferivo a quello- disse Kenny incerto e a disagio.

  • Ma sì, sì! Non avere paura- continuò l'altro senza ascoltarlo- E adesso in marcia!- alzò il braccio e avanzò spedito. Kenny sospirò e diede un'altra occhiata al giornale.

Qualche tempo prima aveva conosciuto un tale che gli aveva accennato a dei articoli scritti in codice. Non gli aveva prestato molta attenzione, pensando si trattasse di uno scherzo, però c'erano stati troppi incidenti di origine misteriosa, tra cui l'incendio ad un Contest di Dominio. Il giornale si limitava a dare una versione piuttosto superficiale, sostenendo che non c'erano state conseguenze gravi e che tutto andasse bene. Ma lo capiva da sé, che quei articoli suonavano ridicoli.
Nel mondo si udivano di battaglie, tutte vinte dal Team Magma. Era anche assurdo che qualcuno potesse vincere contro di loro, però sempre più spesso sentiva parlare di un gruppo di guerrieri che si stava preparando per porre fine alle guerre.
Se ci fosse stata una nuova guerra, le conseguenze sarebbero state enormi. Però se il Paese del Fuoco continuava a espandersi, chiunque sarebbe stato in pericolo.
Per qualche minuto ricordò il suo villaggio invaso dal Team Magma...
.

  • Kenny!- si sentì chiamare dai suoi genitori. Il bambino si diresse nel salotto, dove c'erano i suoi genitori molto turbati e agitati. La madre gli mise in spalla uno zainetto e lo guardò cupa in volto.

  • Cosa succede, mamma?- chiese lui allarmato.

  • Ti ho messo dentro il necessario- disse lei sbrigativa- Esci dal retro e segui il professore Rowan. Porterà te e tutti gli altri bambini al sicuro.

  • E voi? Non venite con me? Cosa sta succedendo?

  • Non c'è tempo per le spiegazioni. Noi ce la caveremo- disse il padre- Presto, vattene!

Impaurito e incerto, uscì dalla porta del retro. Diede un occhiata alla sua casa, non capiva cosa stesse succedendo e perché i suoi genitori non potevano venire con lui. Vide poi come tanti altri bambini sgattaiolavano via dalle case. Li seguì e vide da lontano il professore Rowan.

  • Andiamo, venite per di qua. Muovetevi- disse il burbero professore ai bambini, e li diresse verso un sentiero tra la vegetazione.

Il bambino si fermò e guardando tra i bambini che erano con lui notò l'amica Leona, che però era da sola. Si diresse dal professore Rowan.

  • Professore, manca una persona...

  • Come? Non c'è tempo ora, la cercherò io, tu vai con gli altri.

Il castano però era incerto se avanzare. Alle sue spalle, si poteva sentire del fermento nelle strade cittadine. Chi era arrivato?

  • Che stai facendo qui?- Leona gli andò incontro e fece per trascinarlo dalla mano- Non hai sentito? È pericoloso, se ti vedono quei uomini.

  • Devo andare a cercarla- il bambino non si mosse. Leona intuì a chi si riferisse- Aveva litigato con sua madre, dovrebbe essere ancora a casa sua- senza dare altre spiegazioni si staccò dalla bambina e corse in direzione del villaggio.

  • Kenny, aspetta!- gridò l'amica.

Il bambino passò tra le viette secondarie e si fermò a guardare di nascosto degli uomini in divisa con il simbolo di una fiamma, entrare in ogni casa e mettere tutto a soqquadro. C'era una totale confusione e gente che correva qua e là. Alcuni che lottavano e altri che si limitavano a difendersi. Anche agli occhi di un bambino appariva devastante la forza di quei soldati in divisa.

Kenny riprese a correre e raggiunse la casa. Però del fumo sembrava provenire da dentro e udì un grido di una donna.

  • Dawn! Dawn!- disse la voce disperata.

Kenny si intrufolò da una finestra e capì dai rumori, che c'era in corso una battaglia da un'altra parte della casa. Ma quei uomini erano in maggioranza.
Sentì poi dei singhiozzi e vide rannicchiata una bambina dai lunghi capelli blu. Tirò un sospiro di sollievo nell'averla trovata.

  • Dawn, vieni!- il bambino la afferrò per un braccio e la trascinò fuori dalla finestra, certo che quei uomini fossero troppo impegnati nella lotta, per prestare attenzione alle finestre.

Inutile sarebbe stato rimanere lì. Senza fermarsi, Kenny corse con tutte le forze, portandosi con sé la bambina che continuava a piangere. Non voleva voltarsi, non voleva vedere il suo villaggio prendere fuoco o i suoi genitori e la madre di Dawn soccombere alla forza di quei uomini. In quel momento dovevano pensare solo a salvarsi.
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Scrollò le spalle. Perché gli era tornato in mente quel doloroso ricordo?

E poi, chi mai sarebbe stato così pazzo da mettersi contro una nazione intera di dominatori del fuoco?

  • Kenny, sbrigati! O ti lascio qui!- gridò il biondo qualche metro più avanti.

Kenny iniziava a pentirsi di avergli proposto di viaggiare insieme. Sospirò nuovamente e gettò il giornale nella pattumiera.

 

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

 

  • Una moneta per i tuoi pensieri- disse una ragazza dai lunghi capelli arancioni.

Un'altra ragazza era sdraiata per terra, sulla soffice neve, gli occhi rivolti al cielo. I suoi capelli color viola risaltavano nella fresca neve.

  • Non sopporto questo clima- disse con una smorfia.

  • Ma come? Credevo che ti piacesse- fece l'altra sorpresa con un sorriso. Delicatamente si sedette composta sulle ginocchia accanto alla ragazza- Non eri tu che dicevi, che la neve è la forma più candida dell'acqua?

  • No, quella eri tu- corresse lei indicandola- A te piaceva manovrare la neve e crearne tanti attacchi. Ora l'unica cosa che crei con la neve, sono solo pupazzi.

  • E la cosa ti dà fastidio?- chiese l'altra gentilmente, con quella sua voce delicata e affabile.

  • Questo mi dà fastidio- si rigirò, in modo da averla davanti a sé e la indicò nuovamente- Tu e il tuo fidanzamento.

  • Come?- chiese lei sorpresa e dispiaciuta.

  • Non dico che non sia contenta per te- aggiunse subito la ragazza per non rattristare l'amica- È solo che, da quando tu e Kyo vi siete fidanzati ufficialmente, siete cambiati. Tu eri la migliore dominatrice che io abbia conosciuto. Noi tre insieme, eravamo imbattibili. Credevo che ti piacesse combattere- disse delusa.

La ragazza dai capelli arancioni chinò la testa e accarezzò la testa dell'amica.

  • Lo comprendo Ivy. Però non posso rimanere il solito maschiaccio, come lo ero da bambina. Ora che sono fidanzata ufficialmente, non posso permettermi di fare errori. Non posso far sfigurare Kyo davanti agli altri.

  • Vorrei che potessimo tornare ad essere dei bambini, allenarci e divertirci- fece Ivy, amareggiata. L'amica sorrise, la sua pelle candida si confondeva con la stessa neve. Se le fosse caduta della neve, avrebbero faticato a ritrovarla.

  • Ricordi quando desideravamo che a noi ragazze venissero concesse le stesse opportunità dei maschietti?- Ivy annuì. Ricordava le tante volte che si riunivano per discutere su quell'argomento- Io mi sforzerò affinché tutti abbiano la possibilità di poter affinare il loro dominio. Anche Kyo è d'accordo con me. Ci vorrà del tempo, lo so, però manterrò la promessa. Noi ragazze abbiamo tutto il diritto di combattere accanto alle persone che amiamo.

  • Però perché fidanzarvi? Non potevate aspettare? Così sarai costretta a rinunciare ad allenarti con me. E poi, questo tuo modo di fare- si mise seduta per guardarla meglio- Tu non sei così, tu non eri così.

  • Cara Ivy, io sono la stessa di sempre- la prese per mano. La sua dolcezza era quasi disarmante, Ivy lo sapeva, la conosceva troppo bene- Sono sempre quella bambina con cui inventavi tecniche nuove insieme a Kyo. Sono solo cresciuta... mi sono innamorata e questo mi ha fatto maturare. Kyo è riuscito a calmare il mio caratteraccio e mi ha reso una persona migliore.

  • Migliore, eh?- fece una smorfia risentita e tolse la sua mano da quella della ragazza. L'altra la guardò addolorata.

  • Questo forse lo comprenderai al momento giusto. Chissà, quando arriverà la persona giusta...

  • Ah no, grazie- scosse la testa e si distese sulla neve- Se innamorarmi mi deve ridurre così, preferisco vivere sola. Non rinuncerei mai a combattere.

  • Ivy...- la guardò nuovamente dispiaciuta- Per me, tu e Kyo siete sempre molto importanti ed è per questo che voglio impegnarmi per migliorare la nostra città. Anche se non sembra, io non ho smesso di combattere- sorrise dolcemente- Abbi fiducia in me, Ivy.

.

  • Ivy, Ivy...- la donna aprì gli occhi, svegliandosi dai suoi ricordi.

  • Sì, dimmi Samuel- guardò il signore con in mano un vassoio e lo porse sul tavolino davanti a lei.

  • Ho pensato che ti sarebbe piaciuto prendere un thè- disse il signore e si sedette sulla sedia di fronte a lei- Sembravi molto assorta... c'è qualcosa che ti impensierisce?

  • Niente d'importante- fece la donna tagliando corto e bevendo un sorso dalla sua tazza. Poco prima aveva terminato di parlare in privato con il maggiore dei ragazzi- È solo che le parole di Brock mi hanno fatto ricordare com'ero io da giovane.

  • Non sei cambiata d'allora- assentì Samuel.

  • Dici?- alzò lo sguardo verso la finestra accanto- Però ho come l'impressione di aver perso di vista qualcosa d'importante...- poi si voltò nuovamente verso l'uomo- Non sento confusione in casa, dove sono andati i ragazzi?

  • Dopo che li hai cacciati fuori stamattina presto- fece l'uomo con un sorriso divertito, ricordando la scenetta- saranno ancora lì ad allenarsi.

  • Mh- la donna si alzò e uscì fuori all'aperto.

  • Andiamo May, attaccami- si udì la voce di Misty. Le due ragazze erano una di fronte all'altra. Gli altri si erano fermati a riposare e stavano assistendo all'incontro.

  • Come vuoi...- la castana si mise in posizione di attacco.

  • Ne hanno di energia i giovani- disse Samuel osservando le due ragazze combattere.

  • … Forse un po' troppa- disse Ivy con sguardo enigmatico.

Misty era sul punto di dare il colpo decisivo, May era in svantaggio e non avrebbe potuto schivarlo, però il suo attacco fu deviato, scontratosi con un altro attacco arrivato dal nulla. Le due ragazze rimasero sorprese vedendo apparire Ivy al centro della battaglia. Anche gli altri ragazzi erano sorpresi quanto loro. La donna aveva protetto May dall'attacco di Misty.

  • Ma cosa...?- fece Misty incredula- Perché l'hai fatto?

La donna la ignorò e aiutò May che era caduta a terra ad alzarsi.

  • Tutto bene?- chiese Ivy. May annuì confusa, non si aspettava un intervento suo in un allenamento.

  • Insomma, cosa succede?- Misty si avvicinò a Ivy cercando di farsi sentire- Stavamo allenandoci.

  • Sì, è così- confermò May.

  • Direi che per oggi può bastare- disse la donna risoluta- Aiutate Samuel a raccogliere gli ortaggi dall'orto.

  • Che??- si lamentò il gruppetto, che avrebbe decisamente preferito riposare anziché sgobbare, però eseguirono gli ordini per evitare di venire lanciati in volo. Temevano una Ivy arrabbiata. Samuel li guidò.

  • Sei la solita aguzzina- commentò Misty.

  • No, tu no- la bloccò prima che raggiungesse gli altri- Noi due dobbiamo parlare- disse la donna voltandosi verso Misty.

  • Ma...

  • Ora!- disse imperativa e si allontanò, seguita da Misty che sbuffò.

Ash le guardò allontanarsi. Si chiese, come anche gli altri del gruppo che avevano assistito allo scambio di parole, di cosa volesse parlare Ivy con Misty. Sembrava più seria del solito.
Si chiedeva anche perché la donna avesse interrotto l'incontro. Eppure sembrava tutto in regola.
Una mano gli si appoggiò sulla spalla distraendolo. Ash si voltò e vide il prof. Samuel sorridergli gentilmente. Per un breve istante, era come se avesse provato qualcosa al contatto con la mano sulla sua spalla. Ma non ci badò.

  • Lasciamole parlare con tranquillità- disse lui, come intuendo i pensieri del ragazzo- Nei discorsi tra signorine, è meglio non metterci parola, non trovi?

Il ragazzo assentì, anche se comunque curioso di saperne di più.

 

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

 

  • Prima interrompi il nostro allenamento e poi ci obblighi a lavorare per te. E ora, di cosa vuoi parlare?

Prima di rendersene conto, fu sbalzata a terra da un attacco d'acqua. Misty si ritrovò a terra con lo sguardo incredulo e sorpreso rivolto alla donna. Cosa aveva fatto per meritarsi questo attacco?

  • Che ti è saltato in mente?!- le gridò la donna.

  • C-come?- la guardò ancora più confusa.

  • Avevi intenzione di uccidere una tua compagna?

  • Io...- era turbata dall'accusa della donna- Come potrei fare una cosa simile!- si rimise in piedi arrabbiata e si difese- Era solo un allenamento, lo facciamo sempre! Nessuno si fa del male sul serio. Non capisco perché ti scaldi in questo modo!

  • Sei certa di quello che dici? Allora guarda alle tue spalle.

La ragazza si voltò perplessa e vide solo il tronco di un albero spezzato in due. Non comprendeva. Che intendeva dirle?

  • Non capisci, vero? E' stato il tuo attacco che ho deviato, a spezzare l'albero. E non solo quello- indicò la scia di rami spezzati e pozzanghere d'acqua qua e là.

Misty si voltò verso la donna incredule.

  • Sono stata io? Ma com'è possibile? Io non ho attaccato per uccidere. Non potrei mai farlo. Non ho neanche una forza simile.

  • Dal tuo modo di combattere, non sembrava- la ragazza era ancora più nel pallone. Cosa le stava dicendo? La stava accusando di qualcosa che non riconosceva di aver fatto. La donna le si avvicinò e con tono solenne pronunciò le ultime parole- Misty, tu... hai perso il controllo del tuo elemento.

   
 
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