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Autore: Bebba91    21/01/2017    0 recensioni
Il tutto si svolge subito dopo che Derek scopre che l'Alpha che ha morso Scott altri non è che suo zio Peter. Cerca di ucciderlo per aver distrutto la sua famiglia,ma,ferito gravemente,è costretto a scappare da Beacon Hills.
Una storia alternativa in cui un giovane disperato che ha perso la fiducia nel prossimo,incontra un nuovo branco affiatato e unito che lo aiuta a riacquistare un po' della sua umanità.
Derek Hale non sarà più solo,ma avrà ben sette fratelli diciotto zii,una madre e un padre e perfino un nonno.
Siete curiosi? Il lieto fine per Derek è proprio qui! Enjoy!
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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26 - Il Branco

[Sigh sigh!!!! T_T siamo arrivati al capitolo finale. Aiutooooooo....è stato un parto questo capitolo,mamma mia. Con tanto di lacrime e imprecazioni. Scrivere il finale di una storia non è mai stato il mio forte,ma spero che vi piaccia. Partiamo con un salto temporale enorme. Tre anni avanti a quando abbiamo lasciato Sofia e Derek riprendersi dopo la lotta con Peter e la morte di Seth. Non vi dico altro. Spero che questa storia vi sia piaciuta e vi ringrazio enormemente per avermi seguito con così tanto interesse. Ringrazio anche reaperangels e Fenice14 per aver trovato il tempo per recensire. Grazie a tutti....e anche questa volta,anche se tra le lacrime,continuo a dirvi ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY]

CAPITOLO 26 – IL BRANCO




3 anni dopo. Contea di Beacon Hills.

Clinica Veterinaria.

Dottor Deaton,Alan.



Non ho mai visto nulla del genere...” disse il dottor Deaton armeggiando con le garze insanguinate.
Si,ma si riprenderà...giusto?” chiese Stiles con voce incerta.
Il dottore lanciò una lunga occhiata a Scott,che intanto,vicino al suo amico,stava chiedendosi appunto la stessa cosa.

Quello che quell'Alpha gli ha fatto,è grave. Sinceramente non saprei cosa dirvi. Potrebbe richiedergli dei giorni...se sopravvive alle prossime ore.” rispose affranto.
Scott si passò una mano sulla faccia voltandosi. Stiles deglutì a fatica spostando lo sguardo a Derek. Sdraiato sul tavolo di metallo. Freddo come ghiaccio e bianco quanto un cadavere. Il buco al centro del suo addome grondava ancora di sangue e ad ogni respiro,un rantolo spaventoso usciva dalla sua bocca. Il ragazzo,afferrò di corsa il proprio cellulare.

Okay,io li chiamo.” disse sbrigativo con le mani tremanti.
Deaton sembrò confuso,mentre Scott non sembrò daccordo. Infatti fermò Stiles per un braccio.

No,non puoi farlo. Derek ha fatto tanto per tenerli fuori da tutto questo...” disse il lupo con decisione.
Non me ne frega un cavolo,Scott! Guardalo...” Stiles indicò l'amico sul lettino “...non possiamo lasciarlo morire...è nostro amico...” gli tremò la voce.
Ragazzi...che sta succedendo?” chiese confuso Deaton.
Scott mollò la presa su Stiles e guardò il suo capo.

Conosciamo una persona...una ragazza. E' una guaritrice,come te. Ha salvato la vita a Derek qualche anno fa...” rispose mentre con la coda dell'occhio seguiva l'amico mentre usciva dallo studio.
Sinceramente Scott,c'è poco che possiamo fare qui...Non dico di essere il migliore,non lo farei mai. Ma ho provato di tutto...è come se non riuscisse a guarire. Se avete un asso nella manica,è il momento di tirarlo fuori...sperando che lo salvi.” disse anche se con voce leggermente scettica.
Scott fece per replicare quando Derek aprì gli occhi lentamente. Si guardò intorno,riconoscendo a fatica dove si trovasse. I due gli furono subito accanto.

D-dov'è Cora?” chiese issandosi a sedere con fatica.
Deaton lo accompagnò nei movimenti con una mano sulla schiena e una su una spalla.

Cora sta bene...ti ha portato subito qui quando ha visto che non stavi guarendo...” rispose Scott guardando la ferita versare più sangue ad ogni movimento “Boyd e Isaac si stanno occupando di lei. Dovresti restare giù. Riposarti.” concluse.
Derek scosse la testa sporgendo i piedi dal tavolo e alzandosi. Benedisse mentalmente la presenza del dottore al suo fianco,che sorreggendolo gli impediva di cadere a terra.

Derek,Scott ha ragione. Non posso fare nulla...per qualche ragione non stai guarendo.” disse Deaton specchiandosi negli occhi azzurri dell'Alpha.
Stiles rientrò velocemente bloccandosi all'ingresso della stanzetta. Derek si voltò e i due si guardarono per un lungo istante. Fu quando il liceale abbassò lo sguardo mortificato,che l'Alpha si allarmò e capì ciò che stava succedendo.

No! Che cosa hai fatto?” chiese andando verso di lui.
Deaton lo lasciò andare,guardandolo arrivare barcollante davanti a Stiles.

Ho dovuto chiamarla...non avevamo scelta...” si giustificò Stiles.
Derek si sentiva debole,ma ciò non gli impedì di guardare l'amico con tutto il disappunto possibile.

Non ne avevi il diritto...” disse abbassando lo sguardo al pavimento.
Stiles rialzò lo sguardo guardandolo paonazzo.

Stai morendo Derek! Per la miseria,non venirmi a dire ciò che posso o non posso fare!” disse inveendo contro di lui.
Stiles...” cercò di calmarlo Scott.
No,Scott! Sai anche tu che è la nostra ultima possibilità...” rispose scocciato,poi si voltò verso Derek “Sofia sta arrivando...se vuoi sbranarmi puoi farlo dopo che ti avrà rimesso in sesto...” concluse.
Nella clinica calò il silenzio più assoluto. Stiles e Derek si guardarono con determinazione per un lungo istante. Poi L'Alpha grugnì infastidito,allungò una mano alla sedia e recuperò la sua maglietta. La infilò e si avviò barcollante all'uscita. Stiles sbuffò un'imprecazione abbandonandosi sul pavimento e prendendosi la testa tra le mani. Scott era combattuto se confortare l'amico o uscire e seguire Derek. Guardò Deaton,che gli fece cenno di stare con Stiles.
Scott si sedette vicino a Stiles ringraziando con un cenno il suo capo.

Come Derek fu fuori,non si stupì che fosse calata la notte. Era passato parecchio tempo da quando Cali lo aveva trapassato con quel tubo in casa sua,eppure era come se lo sentisse ancora mentre gli attraversava la carne. Si appoggiò al muro della struttura tamponandosi la ferita con una mano. Si sentì sorreggere e voltandosi trovò il dottore.
Piano...appoggia la schiena al muro.” disse guidandolo in quello che sembrava un movimento impossibile.
Derek fece come gli era stato detto e inspirò profondamente.

Stiles non ha torto,Derek. Se qualcuno può aiutarti sarebbe il caso di approfittare.” disse Deaton.
Si,ma non voglio che qualcun'altro sia coinvolto in questa storia...” rispose Derek a denti stretti.
Non succederà.” rispose il dottore.
La porta della clinica si aprì di colpo e Stiles e Scott uscirono correndo alla macchina di quest'ultimo.

Che succede?” chiese Deaton allarmato.
I gemelli hanno attaccato l'ospedale...mia madre è lì,devo andare.” riferì sbrigativo Scott entrando in auto.
Vengo con voi.” disse Deaton lasciando il fianco di Derek.
L'Alpha cercò di andargli dietro ma dovette desistere.

Stiles,stai tu con lui. Se ci sono feriti io posso aiutare,sono comunque un medico.” disse Deaton salendo in macchina.
Un momento,cosa faccio se il resto del branco viene qui?” chiese preoccupato.
Portalo dentro e sigilla tutto. La polvere di sorbo è sulla mensola degli strumenti operatori.” disse.
Scott partì a razzo lasciando i due amici da soli. Stiles si grattò la nuca mentre seguiva la macchina con lo sguardo. Quando la vide sparire dietro l'angolo,chiuse gli occhi temendo il peggio. Un mezzo lamento lo fece voltare di colpo,Derek stava lentamente crollando a terra. Ci mise mezzo secondo ad afferrarlo e a farsi passare un braccio dietro al collo. Lo strattonò costringendolo a seguirlo nella struttura e una volta dentro chiuse la porta a doppia mandata.
Entrarono di nuovo nella sala operatoria e lasciò che Derek si sedesse su una sedia. Poi prese la boccetta di Sorbo e con un movimento fluido la lanciò davanti alla porta. Essa magicamente si fissò a terra in una lunga striscia nera.

Per il momento siamo al sicuro. Se non mi sbaglio,anche il bancone all'entrata è fatta con il legno dell'albero di Rohan. Non potranno entrare.” disse con tono grave,era ancora scosso per ciò che stava succedendo.
Speriamo che sia abbastanza...” rispose stanco Derek.
I rinforzi sono per strada,non ci metteranno molto ad arrivare.” disse Stiles posando le mani sul tavolo di metallo “Dovresti sdraiarti.” constatò guardandolo.
E tu non dovresti preoccuparti per me.” rispose scocciato Derek poggiandosi allo schienale.
Stiles sbuffò,alzando le mani al cielo.

Sono fatto per il cinquanta percento di sarcasmo e per il restante di ansia. Che ti aspettavi che facessi? Dovrei lasciarti morire?” disse esasperato.
Mi aspettavo che rispettassi la mia decisione!” sbraitò Derek.
Una decisione idiota non può essere tenuta in conto.” rispose Stiles gesticolando verso l'amico.
E' pur sempre una mia volontà,Stiles. Non ne avevi il diritto...” disse Derek alzandosi e guardandolo male.
Stiles fece fatica a sentire le sue parole. Era semplicemente sconcertato di quanto fosse cocciuto alle volte.

Ma ti senti quando parli? Come se tu non avessi mai fatto una cazzata per noi...vogliamo parlare di tuo zio? Lo hai affrontato da solo per difenderci! Noi non avevamo voce in capitolo?” gli urlò contro Stiles.
Eravate due ragazzini terrorizzati,Stiles! Era il mio compito prendermi cura di voi!” rispose Derek avvicinandosi e sorreggendosi al tavolo.
Stiles lo guardò sopprimere un gemito per quel movimento. Derek aveva abbassato la testa e stava tremando. Quando rialzò lo sguardo entrò nel panico. Aveva un'espressione quasi colpevole e non se ne capacitava del motivo.

Okay. Perché adesso non mi dici che succede?” chiese preoccupato.
...sono passati tre anni,Stiles. Le avevo promesso che mi sarei fatto vivo. Che sarei andato a trovarla...” rispose Derek dispiaciuto.
Si,ma sono successe così tante cose da allora...prima tuo zio che ritorna,poi Jackson che si trasforma in Kanima. Adesso il branco di Alpha...non puoi pensare che sia colpa tua...” disse il liceale “E poi l'hai sempre chiamata,no? Ci hai addirittura portati a conoscerla. Quindi dove sta il problema?” concluse.
Derek abbassò nuovamente lo sguardo al tavolo di metallo.

Aspetta...sei rimasto in contatto con lei,giusto?” chiese titubante Stiles.
Quando Derek rialzò lo sguardo capì che la risposta non poteva essere positiva. Sbuffò e gli andò vicino. Lo prese per un braccio e lo accompagnò a sedersi sul tavolo.

E' per questo che hai sempre quella faccia da cane bastonato?” chiese aggrottando la fronte “...è per questo che non guarisci! Lo sapevo che non poteva essere qualcosa di grave!” disse alla fine colto dall'illuminazione.
Derek alzò un sopracciglio sdraiandosi sul tavolo e accogliendo di buon grado la sensazione di benessere che gli portava quella posizione.

Quindi devi solo resistere fino a che Sofia non sarà qui e il gioco è fatto!” disse tutto allegro il figlio dello sceriffo “...o fino a che i suoi fratelli non siano qui...” aggiunse.
Derek si voltò di scatto a guardarlo.

Come i suoi fratelli?” chiese infatti.
Bé...quando Scott ha trovato il simbolo degli Alpha sulla porta di casa tua...potrebbe averli chiamati...” confessò Stiles facendo un passo indietro intimorito “E forse...magari...cioè...molto probabilmente...” cominciò a balbettare.
Stiles?” lo richiamò Derek.
La porta della clinica si spalancò e i due avvertirono dei passi avvicinarsi. Si ammutolirono di colpo e Derek cercò di concentrarsi sui nuovi odori.

Ehi,Stiles! Ci fai entrare o no?” domandò quello che Derek riconobbe essere Matt.
Derek puntò subito il suo sguardo arrabbiato contro il giovane al suo fianco.

...sono arrivati a Beacon Hills quella sera. Lydia li ha ospitati molto cortesemente...” confessò andando a rompere i sigilli per farli passare.
Derek si mise nuovamente a sedere senza però alzarsi. Quella ferita lo stava facendo impazzire. Chiuse gli occhi immaginandosi la ramanzina che Matt gli avrebbe fatto. Non si era più fatto sentire da nessuno.
Stiles rientrò e vide subito il sangue gocciolare dal tavolo. Non era molto come quando lo avevano portato lì quel pomeriggio,ma sempre abbastanza. Matt,a passo veloce,andò difronte a Derek e gli mise le mani sulle spalle. Il moro riaprì gli occhi stanchi guardandolo dispiaciuto,ma tutto quello che ottenne fu due occhi preoccupati.

Sei un incosciente. Ti sei quasi fatto ammazzare. Ma adesso che il tuo fratellone è qua,non dovrai preoccuparti di nulla.” disse mentre praticamente gli faceva un check-up completo con gli occhi.
Andiamo,Matt. Lascialo respirare.” disse Daniel incrociando le braccia al petto e lanciando un occhiata divertita a Stiles “Sono giorni che freme dalla voglia di vederlo. Ho dovuto sbarrare porte e finestre con il Sorbo per evitare che ve lo ritrovaste all'improvviso.” ridacchiò.
Matt alzò lo sguardo oltre Derek e fulminò suo fratello.

N-non dovevate...venire...” disse Derek stringendo i denti e tamponandosi la ferita.
Se non fossi già conciato per le feste,ti prenderei a pugni,lo sai?” replicò Matt “E poi ero curioso di vedere la tua faccia quan-”.
Matt! Smettila!” lo riprese Daniel “Parli troppo...” disse notando gli sguardi confusi di Stiles e Derek.
Si...hai ragione. Bocca cucita. Certo!” rispose mimando con le dita una chiusura lampo sulla bocca.
Derek non capì bene. Avrebbe chiesto spiegazioni,se la ferita non avesse avuto la meglio e non lo avesse costretto a chiudere gli occhi.

Quando si risvegliò,la prima cosa che fece fu quella di ascoltare ciò che stava succedendo intorno a lui. Non c'erano rumori o battiti nella stanza e questo gli fece pensare di essere rimasto da solo. Poi provò ad annusare l'aria e tutto ciò che gli arrivò fu il classico odore di disinfettante che gli fece pizzicare il naso. Finalmente riaprì gli occhi e dovette sbattere più volte le palpebre,visto che si era dimenticato della lampada attaccata sopra il tavolo operatorio. Quella luce lo aveva accecato e stava,lentamente,cercando di riacquistare la vista. Alzò una mano e se la portò davanti alla faccia,ma il movimento gli venne difficile,visto che aveva una flebo attaccata al braccio. Guardò l'ago e seguì la cannula fino ad arrivare alla sacca che era sistemata su una struttura di metallo accanto a lui. Aggrottò la fronte cercando di capire quando gliel'avevano messa. Poi avvertì qualcosa che gli fece perdere un battito. Un odore. Anzi un profumo che lui conosceva molto bene. Il mio profumo. Sapevo che se ne sarebbe accorto nonostante la quantità di medicine che gli avevo somministrato. Si voltò dall'altro lato del tavolo e gli riservai un sorriso dei miei,seguito a ruota da un fiume di lacrime. Cercò di alzarsi guardandomi quasi abbagliato dalla mia presenza,ma lo fermai mettendogli una mano sul petto e una sulla spalla.
Sta fermo,è tutto okay...Ci sono io Derek.” dissi con voce tremolante cercando di trattenere le emozioni.
Derek non volle sentire ragioni. Spinse via le mie mani e si alzò mettendosi a sedere. Sporse fuori le gambe e mi tirò a se in un abbraccio.

Mi...dispiace...” disse con voce roca lui.
Lo abbracciai posando la testa sulla sua spalla e ricominciando a piangere a dirotto.

Non dirlo. Non mi interessa,va tutto bene. Lo so...” gli risposi tra le lacrime.
Non mi interessava che non si fosse fatto più sentire. Non me ne fregava nulla. Appena avevo messo piede nella stanza e avevo visto ciò che quella donna gli aveva fatto,il mio cervello si era resettato. Il suo cuore era così debole che pensavo che sarebbe morto. Invece ero riuscita a salvarlo.
Mi allontanò da lui giusto il tempo di guardarmi bene in faccia. Di assicurarsi che fossi davvero io,che non fossi un'allucinazione. Ma ero lì e potevo vederlo di nuovo. Sentire il suo odore. Il tocco delle sue mani su di me. E i suoi occhi,quel bellissimo connubio tra verde e azzurro,resi ancora più sgargianti dalle lacrime che li inondavano.

S-sei tu. Sei qui!” mi disse guardandomi e piangendo.
Sono qui Derek!” risposi io.
Mi avvicinai e lo baciai interrompendo di tanto in tanto il contatto a causa dei miei stupidi singhiozzi.
Poi posai la mia fronte sulla sua e restammo così. Abbracciati l'uno all'altro senza dire nulla.

Tre anni...e ancora mi salvi la vita...” mi disse lui senza staccarsi da me ma ridendo.
Ti amo idiota. Non lascerò mai che qualcuno ti porti via da me...” gli dissi sospirando.
Mi allontanò da se e ci guardammo.

Sono un idiota,si. Ma non ho mai smesso di pensare a te....” mi rivelò.
Scott e Stiles mi hanno spiegato cos'è successo...quando la smetterai di preoccuparti per me?” gli dissi prendendogli le mani.
Mai...non succederà mai...” rispose.
Lo guardai per un lungo momento. Poi gli sfilai l'ago dal braccio,constatando che ormai stava bene. Della ferita non c'era più traccia ed era tutto merito delle medicine che avevo usato. Gli tastai l'addome con una mano,e lui mi fece fare. Passai le dita sulla sua pelle con una delicatezza infinita,come se avessi paura che premendo troppo,quell'orribile ferita si riaprisse.

Quella donna e il suo branco dovranno guardarsi bene le spalle.” dissi decisa e infuriata per quello che gli avevano fatto.
Sofia,è proprio per questo che non volevo che ti chiamassero. Non voglio che vi troviate di nuovo in mezzo ai miei problemi...” mi disse posando la mano sulla mia.
Alzai lo sguardo e sorrisi.

Fai parte del nostro branco,Derek. Anzi,della famiglia. Pensi sul serio che ti avremmo voltato le spalle? O che accettassimo di farci da parte?” gli risposi.
Derek fece per rispondere quando dalla porta entrò il Nonno. Aveva su un cipiglio da record,anche se sapevo che la sua non era rabbia,ma bensì preoccupazione. Tra le braccia un bambino che come mi vide protese le sue manine verso di me. Derek mi guardò confuso. Poi guardò il Nonno.

Nipote,devo ricredermi. Hai senz'altro la straordinaria abilità nel farti pestare...” disse sorridendo e avvicinandosi a lui “Mi hai fatto preoccupare molto. Hai fatto preoccupare tutti in realtà.”.
Derek lo ascoltò,anche se i suoi occhi erano fissi nei miei. Tenevo tra le braccia un bambino dalla carnagione chiara e i capelli neri. Continuava a guardarlo quasi impaurito. Aveva i suoi stessi occhi e la sua stessa espressione preoccupata in volto. Il Nonno sorrise e gli posò una mano sulla spalla.
Il bimbo si fece più stretto tra le mie braccia e mi guardò.

Va tutto bene,Aaron...non devi avere paura...” dissi cercando di tranquillizzarlo.
Derek deglutì a fatica. Sentii un odore pungente di panico irradiarsi dal suo corpo,ed era giustificato.

C-come lo hai chiamato?” mi chiese scendendo dal tavolo e sbarrando gli occhi.
Il Nonno sorrise di nuovo e mi guardò,poi gli cinse le spalle con un braccio. Io sorrisi e mi avvicinai a lui. Aaron non sembrava spaventato,anzi,incuriosito da quell'uomo che aveva di fronte. Allungò una manina e gli fece ciao.

Aaron...Hale...” dissi incerta.
L-lui...è...” balbettò lui incredulo.
Aaron mi guardò,poi si voltò e sporse le braccia verso Derek,che non aveva la più pallida idea di cosa fare,glielo leggevo in faccia. Così mi avvicinai di più e praticamente lo costrinsi a prenderlo in braccio. Derek con dei movimenti impacciati all'inverosimile riuscì in qualche modo a prenderselo in braccio e poi lo guardò. Aaron posò una manina sulla sua spalla e l'altra sul suo petto. Poi risalì e gli sfiorò la guancia. Alla fine prese coraggio e lo abbracciò,piegando la sua testolina sulla sua spalla. Derek cominciò a respirare decisamente troppo velocemente. Io piangevo e sorridevo allo stesso tempo,coprendomi la bocca con una mano.

E' tuo figlio,nipote. Avevamo dei dubbi riguardo al nome,ma abbiamo pensato che Aaron fosse quello giusto. Era il nome di tuo padre dopo tutto.” disse il Nonno.
Derek mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e posò l'altra mano,che fino a quel momento sorreggeva il piccolo per la schiena,sulla nuca di Aaron. Chiuse gli occhi e si accoccolò a lui,stringendolo forte. Io mi avvicinai e li abbracciai. Non riuscivo a trattenere la miriade di emozioni che provavo in quel momento. Mi guardò scuotendo la testa e vidi le sue labbra tremare.

Gli ho parlato ogni giorno di te.” gli dissi posando una mano sulla sua guancia “Gli ho fatto vedere una tua foto. Lui sa chi sei...” .
Tirai fuori dalla tasca la piccola fotografia che avevo fatto stampare. Era quella che Mark ci aveva fatto quando eravamo nella sua casetta quel giorno. Io e Derek eravamo addormentati sul divano e ci stringevamo in un abbraccio.

M-mio...figlio?” mi chiese.
Si,Derek.” risposi io.
Aaron si staccò da lui e guardò nuovamente il suo papà negli occhi. Gli sorrise e i suoi occhi cambiarono in un giallo oro. In automatico quelli di Derek divennero del loro classico blu elettrico e anche i miei si illuminarono. Il Nonno sorrise e i suoi occhi brillarono di rosso.

Adesso è ufficiale. Aaron ti ha riconosciuto. Questo succede solitamente alla nascita. Per gli umani è diverso,i bambini sanno fin da subito quali sono i loro genitori. Li riconoscono dalla voce,dal profumo. Per i lupi invece è diverso. È qualcosa di più intenso,di più profondo. Quando un bambino appena nato vede il genitore,scatena automaticamente la trasformazione,sia in lui che nella sua famiglia....” disse il Nonno spiegandoci.
Detto questo la porta si spalancò e entrò quasi tutta la mia famiglia. Con tranquillità si misero tutti intorno a noi. Ognuno di loro era trasformato. Solo gli occhi naturalmente,ma era di questo che stava parlando il Nonno. Mia madre e mio padre si stringevano in un abbraccio,così come zia Charlotte e zio Phill. Daniel era vicino a Scott e Stiles che guardavano Derek con un sorriso enorme stampato in faccia. Matt e Mark invece si diedero il pugno ghignando contenti.

Siete tutti qui...” disse Derek guardando la sua nuova famiglia.
Fai parte del branco,fratellino. Ora più che mai.” sorrise Matt avvicinandosi e facendo delle boccacce divertenti ad Aaron “E' vero Aaron? Si,che è vero!” disse con una voce buffa.
Il Nonno batté le mani con un sonoro 'Clap' e ottenne di nuovo l'attenzione di tutti.

Bene,ora che la famiglia è finalmente riunita è il momento di metterci all'opera. Beacon Hills ha bisogno di tutto l'aiuto possibile.” sentenziò.
Scott e Stiles si guardarono per un lungo istante.

Non so se riusciremo a cacciare Deucalion...ehm...Signore.” disse Stiles impacciato tendendo le mani avanti “E' un branco di Alpha...”.
Il Nonno sorrise e i suoi occhi brillarono ancora di più.

Questo è vero,ma non è il titolo di Alpha a fare la forza. Loro non hanno legami,sono degli sconosciuti che lottano per una causa fine a se stessa.” disse arrivando al centro della stanza “Noi invece siamo più forti. Siamo una famiglia e siamo molto più numerosi.” concluse.
Ma noi non facciamo parte del suo branco...” disse Scott perplesso.
Il Nonno mise una mano sulla spalla di Derek che guardò gli amici con estrema determinazione.

Adesso si,figliolo. Questo Deucalion,imparerà a sue spese che chi gioca con il fuoco,finisce per bruciarsi.” concluse avviandosi all'esterno.







FINE

   
 
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