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Autore: always_strong28    27/01/2017    2 recensioni
Louis è il proprietario di un pub e Harry è un fotografo che ha bisogno di aiuto per un progetto. Louis è scontroso, Harry il contrario. Louis ha un segreto. C'è inoltre tanto tormento e fluff.
-- dal testo --
"Perché continui a tornare qui esattamente?" Chiese Louis, incrociando le braccia sul petto.
"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona."
La storia appartiene a pinky_heaven19 (ho il suo permesso per tradurla)
Link qui: http://archiveofourown.org/works/6623869
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Cristo, fanculo." sibilò Louis tra i denti, prese un profondo respiro mentre chiudeva gli occhi e alzava la testa al cielo. Il suo naso era solleticato dal odore della birra appena versata. 

 

"Stai bene amico?" Chiese Niall, voltandosi nel sentire sinistri rumori. 

 

"Sì, ho appena rotto un bicchiere. La fine perfetta di un giorno di merda." 

 

"Almeno è quasi finito." Disse Niall con un sorriso mentre iniziava a pulire il bancone con uno straccio che probabilmente non era stato lavato da alcuni giorni. Stava usando dell'alcool, forse per sopperire al problema. 

 

Louis si morse l'interno della guancia. Era sconcertante come Niall riuscisse sempre a vedere il lato positivo delle cose. Aprì la porta dietro di lui che deva sulla piccola cucina per prendere la scopa, un paio di spolverini e un secchio. Con attenzione si mise a rimuovere i vetri dal pavimento dietro al bancone; stava per raccogliere uno dei pezzi più grandi quando sentì la porta aprirsi e il famigliare tintinnio della campanella risuonare nel locale. 

 

"Merda." Mormorò tra sé, senza nemmeno alzare la testa. Era quasi orario di chiusura e tutto quello che avrebbe voluto fare era andarsene a casa e collassare sul suo letto. Aveva un mal di testa pazzesco; ma sapeva anche che aveva bisogno di ogni cliente che riusciva ad ottenere. 

 

"Buona sera!" Il tono allegro di Niall riempì il locale. 

 

"Buona sera, salve," rispose una voce. Bassa, ma tanto allegra quasi quanto quella di Niall. 

 

"Che cosa posso portarti?" 

 

Lois sentì lo scricchiolio sinistro dello sgabello mentre l'uomo si sedeva su di esso. 

 

"Oops, spero di non averlo rotto." 

 

"Non preoccuparti. È più vecchio di te, ma molto resistente. Posso portarti da bere?" 

 

"Sì, prendo…uhm…qualcosa di buono ed economico." 

 

Anche con la nuvoletta del cattivo umore perennemente sulla sua testa, Louis fu colpito da curiosità. La voce dell'uomo era integrante, profonda e roca. Louis lo immaginò quasi sulla trentina e basso. Probabilmente anche un po' sovrappeso, visto il commento sullo sgabello. 

 

"Arriva subito!" La risposta di Niall fu seguita dal rumore del rubinetto della spillatrice di birra che veniva aperto. 

 

Louis finì di raccogliere i vetri e iniziò a passare un po' lo straccio per rimuovere la birra caduta, il che era praticamente inutile visto che era filtrata tra le crepe del vecchio legno "Ho bisogno di cambiare questo pavimento in qualcosa di più facile da pulir," pensò per la milionesima volta. 

 

"Alla salute amico." 

 

L'uomo aveva sicuro anche la barba, Louis poteva percepirlo dal tono. Non bello, capelli corti, con una barba d'altri tempo, per far ingelosire i ragazzini. 

 

"Tempo pauroso, eh," se ne uscì Niall e Louis alzò gli occhi al cielo. Non riusciva a capire la necessità di chiacchiere inutili con i nuovi clienti che sarebbero comunque venuti lì solo quella volta. Louis era molto chiacchierone con i clienti abituali, ma solo perché li conosceva da anni. 

 

"Non ne parliamo. Il mio appartamento sta iniziando a puzzare di cane bagnato con tutta questa pioggia." 

 

Niall ridacchiò e Louis finalmente si alzò in piedi. 

 

"Oh, ciao. Non ti avevo visto lì sotto," disse lo straniero con un sorriso. 

 

Louis non disse nulla. L'uomo, se così possiamo definirlo, non era per niente come se lo era immaginato mentre puliva. Era alto, molto alto, ne era certo anche se era seduto in quel momento. Volto angelico, da bambino, probabilmente non più che ventenne. Lunghi e ricci capelli e senza barba. Le lunghe dita erano ricoperte di anelli e Louis intravedeva una traccia di qualche tatuaggio lungo il polso. Indossava dei jeans che erano così stretti che era sicuramente difficile entrarci; la sua t-shirt nera era aderente e sopra aveva una camicia di flanella rossa. Louis era certo che i suoi occhi fosse chiari, ma non riusciva a capirne il colore con le luci soffuse del pub. 

 

"Hai un bel posto," continuò lo straniero, parlando con entrambi; e per niente preoccupato dalla mancata risposta di Louis, anzi i suoi occhi avevano un ché di dolce e interessato. "Molto diverso dagli altri pub in cui sono stato qui nella zona." 

 

"Grazie, proviamo a preservare la sua autenticità." Rispose Niall sincero. Davvero pochissime cose erano cambiate da quando il nonno di Louis lo aveva aperto nel 1947; ovviamente l'attrezzatura era nuova, così come i bagni, ma per quanto riguarda le rifiniture, il bancone e il mobilio in generale era quasi tutto lo stesso dell'epoca. 

 

Pavimento, bancone, tavoli e sedie di legno scuro; c'era un tappeto, che aveva un decoro a scacchi nel bel mezzo del pub, ma anni e anni di uso, lo avevano trasformato in un ammasso di stoffa marrone scuro e verde. Le finestre larghe e alte erano le stesse, le tende erano invece cambiate negli anni, nonostante questo erano dello stesso colore verde scuro intervallato dal rosso cremisi. Erano una rottura da lavare, e Louis cercava di portare quella spesa al minimo. 

 

Anche il bar non era cambiato. Non offriva una grande varietà di drink, si manteneva semplice e soprattutto poco caro. Non si poteva nemmeno chiedere molto per una pinta di birra se volevi rimanere a galla, lì, a Tottenham. Anni e anni di lotte tra bar (che fortunatamente erano ridotte al minimo) e comportamenti molesti, avevano fatto guadagnare a quel posto l'odore di un birrificio. Per Louis, profumava come casa. 

 

"Sono Harry Styles," disse alla fine lo straniero, allungando la mano. 

 

"Niall Horan." 

 

"Piacere di conoscerti Niall," disse Harry, stringendogli la mano e voltandosi verso Louis che invece aveva solo annuito. 

 

"Louis Tomlinson." 

 

Harry tenne la mano protesa solo un altro secondo prima di capire che Louis non aveva alcuna intenzione di stringerla. 

 

"Proprio l'uomo che cercavo," disse con un ghigno. 

 

"Io? Che affari vuoi fare con me?" chiese Louis, con le sopracciglia alte. Chi diavolo era quel ragazzino? 

 

"Ancora nessuno, ma so che sei la persona giusta per aiutarmi." 

 

"Seriamente ne dubito," disse, dando le spalle al cliente e tornando in cucina a sistemare i vetri. Poteva sentire l'uomo parlare con Niall e edere. Aspettò in cucina alcuni minuti finché non fungono le nove e ventisette. Quando uscì, lo straniero smise di parlare e lo fissò. 

 

"Stavo dicendo ad Harry che la tua giornata oggi non è stata delle migliori," disse Niall, provando sempre a portare la pace, "e ha davvero un bel progetto in mente, amico." 

 

"Chiudiamo alle nove e trenta, quindi apprezzerei se potessi finire la tua birra," disse puntando al bicchiere mezzo pieno di Harry, "pagare e andartene." 

 

"Certo, non voglio disturbare," rispose, raggiungendo il portafoglio e tirando fuori alcune banconote da esso. Finì il resto della birra con un lungo sorso e si pulì la bocca con il dorso della mano. "Ma ho comunque bisogno del tuo aiuto, non ci vorranno più di venti minuti, giuro." 

 

"Ho già detto che non posso aiutarti, ragazzino." 

 

"Ragazzino? Quanti anni credi che io abbia?" replicò con un sorriso meravigliato. "Quanti anni hai tu?"

 

"Sono abbastanza vecchio per chiederti di lasciare il mio pub." 

 

"Dai, Lou." Iniziò Niall, mettendogli una mano sulla spalla. "È già stato un giorno duro, non rendiamo peggiore." 

 

"Troppo tardi." rispose Louis, guardando Harry negligo occhi. Il suo sorriso era scomparso, e un sguardo cupo aveva preso il suo posto.

 

"Beh, è ora che io vada," disse, alzandosi e camminando verso la porta, con sorprendete grazia. Aveva un ombrello con sé e prima di uscire si voltò, lanciando uno sguardo alle sue spalle. "Buona notte." 

 

Niall lo salutò e guardò Louis con un'occhiataccia esasperata. 

 

"Che cazzo, amico? Perché lo hai trattato così? Hai bisogno dei clienti!" 

 

"Oh dai, Niall. Pensi che lo rivedremo, anche se fosse, avrei dovuto stendere il tappeto rosso e gettargli petali di fiori addosso? È un ragazzo ricco, probabilmente pensava fosse uno di quei pub fighi che vede in TV, che hanno una sera dei giochi e gli hamburger vegetariani." 

 

"Prima di tutto, abbiamo la serata della partita. Non è da ricchi, ma la abbiamo. E inoltre, ha in mente un progetto fotografico che potrebbe essere una buona idea per il vicinato. E per questo posto." 

 

"Oh Cristo, non ho bisogno di questa merda ora," disse, spegnendo le luci del bar e sistemando le sedie sopra ai tavoli.

 

"Quello di cui hai bisogno è più gente che venga qui, e hai bisogno di tutto l'aiuto del mondo per questo." 

 

"E un ragazzino ricco che studia fotografia pensi che ci possa aiutare? Va' a casa, Niall." 

 

"È solo…" 

 

"Niall sai che sei la mia foglia preferita, nell'albero merdoso della mia vita, ma posso chiudere da solo oggi, grazie. Ci vediamo domani." Disse, dirigendosi verso la cassa per togliere i soldi della giornata; non si sforzò nemmeno di contarli, certamente non lo avrebbero reso più felice. 

 

"Ok, amico. A domani." 

 

Louis fissò la cassa finché non sentì la campanella dell'ingresso tintinnare un'ultima volta e sospirò. Si diresse lentamente a chiudere le tende, poi la porta. Spense l'insegna esterna che diceva "William's" e quando fu certo che tutto fosse chiuso, attivò l'allarme e andò in cucina. Quasi nascosta in un angolo c'era una porta, che aprì e poi chiuse dietro di sé. Salì i gradini stretti e aprì un'altra porta: quella del suo piccolo appartamento. 

 

Quello era stato il nascondiglio di suo padre ogni volta che litigava con sua madre. Era molto piccolo, c'erano un salotto-cucina-sala da pranzo, un piccolo bagno e la camera da letto. Quando suo padre era porto, Louis aveva venduto i mobili, comprandone di nuovi e tinteggiando le pareti. Non gli importava quanto vecchia fosse, era da solo dopotutto, e teneva pulito e ordinato. Sapeva di non potersi permettere nessun altro posto che fosse più grande, e quello era completamente gratis. Inoltre non aveva bisogno di prendere i mezzi pubblici. A Londra, non era mai così, tutti erano pendolari. 

 

Si lavò velocemente i denti, si cambiò, indossando una vecchia t-shirt e si tolse i jeans. Pensò di guardare la TV per un po', ma la sua testa stava per fondere da un momento all'altro e non vedeva l'ora che quella giornata finisse. Spense le luci e si mise a letto, tirandosi le coperte su fino al collo per tenersi al caldo. Era certo che si sarebbe addormentato dopo qualche secondo, ma flash della giornata continuavano a tornargli in mente. 

 

Si rigirò tra le lenzuola. Continuava a vedere davanti agli occhi la pila di bollette, non solo quelle del pub ma anche le sue. Aveva già venduto l'auto, e il ricavo gli aveva durato per un po'; ora però stava seriamente prendendo in considerazione di chiedere un prestito alla banca e la cosa lo spaventava a morte. 

 

"Non preoccupartene ora, cervello." 

 

All'improvviso qualcosa di diverso gli balenò in mente. Il ragazzo del progetto fotografico. Avrebbe dovuto fare più domande a Niall forse era davvero qualcosa di buono. No, era sciocco. Inutile. Aveva praticamente cacciato il tizio fuori dal pub, non si sarebbe ripresentato lì di nuovo. Louis sapeva che se fosse stato lui, non lo avrebbe fatto; se qualcuno lo avesse trattato male così come lui aveva trattato il ragazzo. 

 

"Harry, il suo nome è Harry," mormorò tra sé, sospirando e provando a dormire. Alla fine, crollò addormentato. 

_______________________

 

Salveeee! 

Eccoci con una nuova emozionante fanfiction, spero di non farvi aspettare troppo tra un capitolo e l'altro ma siate come sempre molto pazienti! :) 

Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito abbastanza da proseguire nella lettura! 

 

A presto 

Marica x  

   
 
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