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Autore: yachan    03/02/2017    1 recensioni
In un mondo dove le persone sono capaci di dominare gli elementi della natura, si creano continui conflitti tra persone di diverso elemento. In un clima teso, dove le persone diffidano uno dell'altro e dove l'elemento che predomina su tutti è il fuoco, un gruppo di ragazzi si ribellerà a questo destino. Questo è il Team Luce.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Eccomi qui, con un nuovo capitolo di Blue Bird Illusion. Che è solo una parte del capitolo, visto che la battaglia si dilunga un po'. 
Rispetto al capitolo, lo so, ci troviamo totalmente in un altro scenario rispetto a dove avevo lasciato il precedente capitolo, ma vedrete che pian piano vi verrà spiegato che fine hanno fatto i personaggi.
Spero che vi piaccia il capitolo ^^ Alla prossima!

*

*

SINOPSI: Negli anni in cui viveva felice nell'isola (?), Melody non si era mai posta il problema della battaglia. Anche quando la sua insegnante le aveva rivelato di possedere un dono che pochi dominatori dell'aria avevano, lei non si era preoccupata di svilupparlo in vista di qualche guerra. Il suo maggior pensiero era di vivere in pieno la sua giovinezza e divertirsi il più possibile insieme alla sua gente. Ignara che al di fuori della sua isola, la situazione nel mondo stava precipitando. Ma quando la guerra arrivò fino a lei sotto forma di una nave piena di distruzione, aveva realizzato che da nessuna parte si era realmente al sicuro. E ora che la guerra minacciava nuovamente di ferire i suoi compagni di viaggio aveva compreso che non poteva più limitarsi al suo livello di battaglia. Doveva sforzarsi a sviluppare le sue capacità, per proteggere i suoi amici e quell'amica che quel lontano giorno la salvò dal mare in tempesta.

 

 

BLUE BIRD ILLUSION

Cap. 34

"Rimorsi e vera forza"

 

  • ... Eroi di luce- mormorò un bambino dai capelli castani e una grossa sciarpa azzurra, che gli copriva metà volto.

La bambina accanto a lui, con gli occhi arrossati e le ginocchia circondate dalle braccia, alzò lo sguardo mogia.

  • Non te l'hanno mai raccontata?- fece il bambino stupito, intuendolo dall'espressione di lei- Una leggenda racconta di un pokèmon leggendario che voleva eliminare la razza umana, perché era egoista e capace di cose crudeli. Ma i pokémon che avevano vissuto accanto agli umani non erano della stessa opinione. Loro amavano la compagnia degli umani, anche a costo di rischiare la loro vita. Così decisero di allearsi a un gruppo di umani provenienti da diverse parti del mondo, per far cambiare idea al pokémon leggendario, e donare a questi umani il loro potere. Il pokèmon leggendario contrariato, decise di metterli alla prova, mandando contro loro ogni sorta di ostacolo e difficoltà. Però né gli umani, né i pokèmon si arresero.

  • E come finì?- chiese la bambina, iniziando a incuriosirsi.

  • Oh beh...- il bambino alzò lo sguardo cercando di ricordare- La battaglia fu lunga e piena di sacrifici, e questo servì a fortificare il legame del gruppo con i loro pokémon... - assunse un espressione seria e la bambina sapeva che non era niente di buono- Ma verso la fine, un incidente interruppe il loro cammino. Per salvare i loro pokémon, gli umani sacrificarono la loro vita. I pokèmon non vollero abbandonarli neanche nella morte e li seguirono- la bambina chinò la testa triste. Il castano intuì i pensieri che affollarono la mente della piccola dai capelli arancioni e cercò di ottenere nuovamente la sua attenzione- Ma non terminò lì. Il pokèmon leggendario pentito di ciò che aveva causato, decise di farli rinascere. E per suggellare la loro amicizia con i loro pokèmon, li fece fondere in un unica persona... pokèmon e umano insieme. Nacquero cosi i primi dominatori degli elementi.

  • Davvero?- la bambina si meravigliò.

  • Sì, sì...- annuì- e dato che il pokèmon leggendario aveva cambiato opinione sugli umani, decise di risparmiare tutta la razza umana. Il gruppo tornò a casa da eroe, per aver salvato gli umani e per ciò che continuavano a fare per loro. Furono nominati “guerrieri di luce”, perché ovunque apparissero erano in grado di riportare la luce in un mondo grigio... la luce della speranza- terminò e guardò la bambina che pendeva dalle sue labbra.

  • Credi che... esistano davvero?

  • Oh certo!- fece lui sorridendo, soddisfatto per averle fatto cambiare umore- E noi ne siamo i loro discendenti. Sulle nostre spalle, c'è il futuro del nostro paese... - spalancò le braccia- No, del mondo intero!

  • Quindi spetta a noi... salvare il mondo?

  • Esatto!- gli occhi celesti di lui si illuminarono e quasi si rifletterono in quelli candidi di lei- Quando saremo grandi formeremo un gruppo e seguiremo le imprese degli Eroi di luce. Perciò...- guardò ciò che la bambina da tempo stava fissando. Una fila di lapidi si disponevano in ordine su un esteso campo- Perciò... non essere triste. Insieme faremo giustizia per le loro morti... e per la “sua” morte...

La bambina annuì, con gli occhi nuovamente pieni di lacrimoni. Ricordare, le faceva ancora male.

  • Pro... promettimelo...- singhiozzò lei. La luce del sole si rifletté sui suoi bei capelli color arancio, che lui fissava ammaliato- Noi formeremo un grandioso Team.

  • Te lo prometto, Misty- si strinsero la mano e si sorrisero.

L'immagine del castano, lentamente si sfuse per ricomporsi con la figura di un altro bambino con i capelli corvino e un viso angelico. La bambina rimase senza parole e guardò il bambino che continuava a stringerle la mano con delicatezza, trasmettendole calore.

  • Te lo prometto, Misty- disse con una voce sconosciuta, e sorrise con dolcezza e malinconia.

Te lo prometto”

.

.

Acqua... sentì la sua faccia venire rinfrescata da qualcosa di liquido, come se le fosse stata gettata addosso.

Aprì con lentezza gli occhi. Non vedeva bene, era ancora tutto poco nitido. I suoi suoi capelli erano gocciolanti e il viso umido.

Ci volle qualche secondo in più per rendersi conto che era sdraiata per terra, appoggiata sul fianco destro e le braccia in avanti, e che il calore che aveva sentito in sogno era una terribile realtà.

Si mise in ginocchio a contemplare l'orribile scena che aveva davanti a sé.

Fiamme alte impedivano di vedere cosa accadeva oltre, ma le grida erano ben chiare... era in corso un attacco di dominatori del fuoco. E non dei semplici soldati, bensì il Team Magma.

Poteva sentire ad una a una le voce delle persone coinvolte, ma le battaglie erano così accanite che non poteva capire chi era in vantaggio. Erano stati coinvolti anche altri dominatori, sicuramente i viandanti di cui faceva parte la maestra di Melody.

Tremava, tremava sconvolta per quello che stava vedendo e faceva fatica a rimettere in ordine i ricordi di quanto accaduto qualche ora prima. Si toccò la testa, le faceva male, un rivolo di sangue scivolò sulla sua fronte... forse aveva ricevuto una botta in testa?

Ma com'era accaduto? Perché se ne stava sdraiata per terra, mentre tutti i suoi compagni stavano combattendo? E come aveva fatto il Team Magma ad attaccarli?

  • Tsk... ti credevo più resistente

Sussultò. La ragazza si voltò con sorpresa e incertezza. Aveva sentito bene, la voce era di George e lui era lì, in piedi a pochi metri da lei che fissava con disapprovazione la scena di guerra.

Era ancora confusa, per il sogno, il colpo ricevuto e il risveglio. Non sapeva più distinguere la realtà dall'illusione.

Ma lui era lì, immobile. E la voce era morta dentro di lei, non riusciva neanche a pronunciare il suo nome.

  • È solo fuoco...- l'illusione continuò a parlarle- Se riesci a farti sconfiggere per così poco, non sei degna di definirti una dominatrice dell'acqua.

  • ... m-ma...- sì, non c'era dubbio che aveva le traveggole, lui non poteva essere lì in quel momento.

  • Sei una delusione, non riesci neanche a prenderti cura di te stessa.

La ragazza chinò la testa. L'illusione di George aveva ragione. Ma non era quello il momento per dare di matto, voleva... doveva incontrare i suoi compagni.

Si pulì la fronte sporca di sangue. Con ancora il corpo che le tremava, si sforzò di mettersi in piedi e affrontare quella realtà. Si lasciò alle spalle l'illusione di George, senza più prestargli attenzione. Aveva altre priorità ora.

Fece qualche passo e incontrò steso per terra un corpo. Si portò le mani alla bocca. Avrebbe voluto urlare, ma la voce nuovamente morì in gola. Si lasciò cadere sulle ginocchia accanto al corpo immobile, e le lacrime gocciolarono sul viso della persona stesa.

  • … Melody...- singhiozzò. Aveva ancora impresso le ultime immagini di lei, prima di perdere i sensi. Perché... perché aveva permesso che la ragazza facesse quel sacrificio? Perché non lo aveva capito subito cosa aveva in mente? Perché non l'aveva fermata? Non erano amiche?- No... no...- le toccò il viso. La castana aveva stampato in faccia un espressione di dolore e Misty sapeva a cosa era dovuto. L'aveva capito nel momento che l'aveva vista attaccare- Mi dispiace... non sono la leader che avrei dovuto essere per tutti voi... non avrei mai dovuto accettare questo ruolo.

.

  • Leader?- ripeté la ragazza confusa, mentre si asciugava i capelli dopo l'ultimo allenamento.

  • Certo, sei la più adatta- disse il ragazzo dalla carnagione scura.

  • Non sono interessata- fece lei sbrigativa, dandogli le spalle e tornando ai suoi pensieri.

  • Però sei l'unica che riesca a mettere in riga sia Brock, che me- disse l'altro ragazzo più basso e gli occhi celesti.

  • L'idea del Team Luce è stata tua, George- fece la ragazza indicandolo- È più giusto che sia tu a ricoprire quel ruolo.

  • Ma sei stata tu a prendere l'iniziativa e a rendere concreto il nostro obiettivo- continuò lui. I suoi occhi celesti la fissarono, ricordando il momento in cui si erano messi in viaggio.

  • Non voglio prendermi questa responsabilità- si rifiutò.

  • Non credo che tu abbia altre alternative- disse Brock alzando lo sguardo- Sei l'unica in grado di non farci perdere la speranza- le sorrise- E anche senza volerlo, hai già preso in mano le redini del gruppo.

  • Già, già- annuì l'altro- È deciso allora- i due si voltarono, per riprendere le loro faccende.

  • Aspettate, non conta il mio parere??- li richiamò contrariata.

  • No. Siamo certi che farai un ottimo lavoro- disse il più alto, come se fosse ovvio- La tua determinazione e buon senso, impedirà che il team si sciolga un giorno.

  • Contiamo su di te- continuò il castano- Le nostre sorti e quelle di chi crede in noi, sono nelle tue mani.

  • Oh, ma insomma!- lei si lamentò inutilmente.

.

Quel lontano giorno, era totalmente all'oscuro di dove quella scelta l'avrebbe condotta e di quante persone avrebbe dovuto rendere conto nelle sue decisioni.

Era così presa dalla sua missione, che non si era fermata a riflettere sulle cose che andavano fatte per il gruppo. Aveva deciso sempre come il suo istinto le aveva suggerito, credendo che fosse la cosa più giusta per i suoi compagni. E invece aveva fatto errori, uno dietro all'altro.

Che inesperta che si era dimostrata! Si era lasciata guidare dalla confusione che aveva nel cuore, invece di ragionare con maturità. Credeva di stare nel giusto, ma aveva sbagliato.

.

  • Misty... giusto?- fece la ragazza dai capelli lilla- Sei la leader del Team Luce, così mi ha detto Ash.

  • E allora?- Misty rispose in malo modo a Anabel.

Non ne poteva più di averla attorno. Si era allontanata dal resto del gruppo, solo per non sentirla per un po'. Non poteva credere che la ragazza era capitata “casualmente” da quelle parti. E non sopportava che i suoi compagni l'avevano ricevuta festosamente.

  • Essere un leader di un gruppo così potente e conosciuto... non è una responsabilità troppo grande per te?- chiese Anabel.

  • Che intendi dire? Che non ne sono all'altezza?!- si irritò Misty.

  • Voglio solo dire...- Anabel sembrò pensare con calma alla maniera più adatta per spiegarsi- Che è un ruolo che con il tempo finirà per schiacciarti. Combattere e proteggere i tuoi compagni... ti ridurrà le forze e ti porterà a fare gesti estremi.

  • Non sono ancora impazzita, se è questo quello che intendi!- la guardò seria. Ma non sembrò convincere l'altra ragazza che proseguì.

  • Ho già visto tanti leader, più adulti e forti, cedere alla pressione di quel ruolo. Non mi sorprenderebbe, se tu avessi già dato cenni di...

  • Adesso basta!- esclamò lei sul bordo del limite- Chi ti credi di essere, per venire qui e giudicarmi! Tu non mi conosci!

  • Lo so- annuì lei, rimanendo calma- Ma posso vederlo nei tuoi movimenti. Da quando hai iniziato a perdere il controllo sul tuo elemento?

Spalancò gli occhi. Con un gesto impulsivo, la dominatrice dell'acqua spinse indietro l'altra ragazza sgarbatamente.

  • Non-ho-perso-niente!- scandì la ragazza col codino, guardando furiosa Anabel.

Lei non sembrò impressionata dal gesto di Misty. Anzi, cercò di riprendere l'equilibrio e la compostezza.

  • Avevo ragione- concluse lei- Devi lasciare prendere il comando del Team Luce ad un'altra persona.

  • Ah, e scommetto che saresti tu la persona adatta a sostituirmi!- rispose Misty in tono sarcastico.

  • Certamente saprei gestire meglio il Team e non mi farei influenzare dai sentimenti. Tu non sei più in grado di ragionare, figurati di combattere. Sei un pericolo per i tuoi compagni- rispose Anabel con una freddezza e sicurezza nelle sue parole, che colpirono Misty duramente.

Non resistette più, aveva superato il limite quella ragazzina impertinente!

Non aspettò neanche di metterla in guardia prima di attaccarla, lanciò il suo attaccò d'acqua con una tale furia, che il getto le scappò dal suo controllo, sfiorando Anabel che rimase ferma, e andando ad abbattere degli alberi e cespugli.

  • E allora?! Credi ancora che non sappia combattere?!- gridò Misty all'altra ragazza.

  • Ahhh!- si udì un grido e subito dopo un tonfo. Anabel si girò guardando dietro le sue spalle.

Misty smise di guardare Anabel e si concentrò dove il suo attacco si era diretto per poi disperdersi. Vide qualcosa muoversi nei cespugli e riconobbe la castana dai capelli lunghi.

  • Me... Melody...?- spalancò gli occhi incredule. Cosa ci faceva lei lì? Da quanto era lì dietro i cespugli?

Il frastuono creato dall'attacco e l'urlo, mise in allerta gli altri compagni, che accorsero da loro credendo si trattasse di un attacco nemico. Trovarono una Melody frastornata e distesa a terra tra rami spezzati e pozzanghere d'acqua. E più avanti le altre due ragazze stupite quanto gli altri.

  • Melody!- esclamarono i ragazzi.

  • Cos'è successo??- chiese Brock spaventato, andando in soccorso a Melody.

  • I-io... non l'ho visto arrivare...- cercò di dire la castana dai capelli lunghi. Ma non ci volle molto per capire cos'era accaduto.

Brock guardò Misty con uno sguardo più serio del solito, e lei capì che era veramente arrabbiato.

  • Ma com'è accaduto?- chiese stupito Ash e guardò le due ragazze- Misty, Anabel, cosa...- si bloccò quando notò la camicia della ragazza dai capelli color lilla strappata e umida sul bordo della manica. Come se avesse cercato di evitare un attacco. E poi rivolse il suo sguardo a Misty- … sei stata tu? Perché l'hai fatto?

  • ... non l'avevo vista- cercò di giustificarsi, ancora sotto shock- Non sapevo che era lì Melody... non volevo... io stavo solo...

  • ... Cercando di colpire Anabel- terminò Brock, sollevando Melody in braccio.

  • Ehh?!- esclamarono Dawn e May, guardando prima Brock e poi Misty. Ash era stupito quanto loro.

  • Ora non è il momento delle spiegazioni- disse Brock con una durezza insolita in lui e diede le spalle- Melody ha bisogno di cure. Dawn, seguimi.

  • Sì- la ragazza annuì e gli corse dietro.

Misty lo seguì con lo sguardo, mentre si allontanava con Melody. May si voltò a guardare Misty, sembrava triste e delusa per il suo comportamento. Le diede le spalle e raggiunse Brock.

Tanti pensieri vorticavano nella testa di Misty e il sentimento più forte era diretto alla ragazza davanti a lei.

  • È colpa tua!- esclamò arrabbiata- È colpa tua se Melody si è ferita! Perché non te ne vai!

  • Misty!- Ash si infrappose fra le due e bloccò Misty prima che potesse fare qualche altra mossa avventata- Che ti prende!

  • Spostati Ash!- gridò Misty- È lei in torto, non io! Perché la difendi?

  • Sei impazzita?? Perché vuoi fare del male a Anabel?!

  • È lei che...!- si bloccò, notando lo sguardo di Ash, come se avesse davanti una persona impazzita. Davvero credeva che era lei a essere in torto?- Non posso crederci! Preferisci stare dalla sua parte!- esclamò ferita.

  • Non sto dalla parte di nessuno!- ribatté Ash, con lo stesso tono della ragazza. Anabel che si trovava dietro Ash, passava lo sguardo prima su uno e poi sull'altra, senza però metter bocca nella discussione.

  • Ah, vai al diavolo!- esclamò e se ne andò via furiosa.

  • Misty!

.

  • Mi dispiace... mi dispiace Melody... ma farò di tutto per rimediare- chinò la testa e appoggiò la sua fronte con quella di lei- Te lo prometto...- sussurrò e le lacrime caddero- non più come leader, ma come amica.

Detto questo, si alzò in piedi e senza più dubbi si diresse verso le fiamme. Le stesse fiamme che dovette affrontare al Contest dei Domini.

Le grida si fecero più nitide, chi stava ancora combattendo? Chi era ancora in piedi... e chi no?

Il suo dominio le sarebbe stato di gran aiuto in quel momento, ma non poteva più contarci. Aveva perso il suo dominio. E non le importava. Non le importava, perché anche senza dominio dell'acqua lei era Misty. E loro i suoi compagni, i suoi amici. Ciò che ora le era davvero a cuore.

E nessuno, neanche quella barriera di fuoco le avrebbe impedito di accorrere in loro soccorso.

Con una rincorsa attraversò le fiamme, sentì la pelle avvolta da un calore insopportabile e trattenendo il respiro cercò di non fermarsi. Una volta passata la barriera, si buttò per terra rotolando. Le punte dei suoi capelli erano leggermente bruciacchiate, ma il resto era ancora incolume.

  • Mi chiedevo dove tu fossi finita...

Misty alzò il suo sguardo e vide arrivare un ragazzo, facendosi breccia tra le fiamme che si aprirono al suo passaggio, creando una sorta di tunnel.

La ragazza ricordò il suo viso. Da quel giorno sulla nave, il suo volto le era rimasto impresso. Come avrebbe potuto dimenticare quel suo sguardo malefico?

  • Credevo che Giselle avesse fatto un buon lavoro con te. Ma evidentemente, rimarrà una buona a nulla- Misty si alzò in piedi e guardò in faccia il suo avversario- Bah, meglio così... in fondo avevamo un conto in sospeso, giusto?- il ragazzo sorrise e Misty non poté che provare brividi- E ora che mi sono sbarazzato della feccia, è arrivato il tuo turno.

La ragazza ebbe un sussulto. Una visione orribile, attraversò la sua mente. I suoi compagni... che fine avevano fatto? Perché non li aveva ancora incontrati? Possibile che i nemici avessero avuto la meglio e... no, non voleva pensarci!

Misty attaccò istintivamente per prima tirando un pugno, ma era stata indebolita dal calore delle fiamme e fu facilmente bloccata dal ragazzo, che le bloccò il pugno in aria e lo strinse forte.

  • Tutto qui?- ridacchiò lui- Dov'è tutta la forza che mi hai mostrato sulla nave?

Misty si morse il labbro. Partiva nettamente in svantaggio, ma il nemico questo non lo sapeva ancora. Non sapeva che aveva perso il suo dominio.

  • Mi pare che dovuto a tutto quel trambusto sulla nave, noi non ci siamo ancora presentati- lui esibì un sorrisetto diverso mentre la osservava dai piedi alla testa, come se stesse contemplando un opera d'arte. Questo non piacque alla ragazza, che cercò di svincolarsi, ma lui la teneva ben stretta per il polso- Il mio nome è Gary, e come avrai capito, sono un pezzo grosso nel Team Magma... soprattutto dopo che tu mi hai fatto la gentilezza di portarti via quell'inetto- la ragazza intuì a chi stesse riferendosi e lo guardò con rabbia- Oh, andiamo, sono io quello che dovrei essere arrabbiato. Uno del suo rango, farsi ammaliare da una banale dominatrice dell'acqua...- l'altra mano del ragazzo, arrivò a sfiorare la guancia di Misty- … per quanto attraente sia- lei sussultò a quel contatto. Provò ribrezzo per quel tipo, ma in quel momento era incapace di pensare nitidamente. Ricordò che quella stessa mano aveva afferrato la sua amica Melody... con le tragiche conseguenze. Schiaffò via la sua mano dal viso- E anche ribelle. Non mi sorprende che lui ci abbia voltato le spalle per te, ha sempre avuto gusti particolari. Ma al contrario di lui, io so domare chi ha un carattere difficile- strinse forte la mano di lei e Misty sentì che bruciava sempre più.

Le faceva male, molto. Si morse più forte il labbro, per sopportare il dolore. Gary voleva spaventarla ustionandola con il fuoco...

.

  • Insomma Misty! Che ti prende!- gridò il ragazzo. Lei camminò senza voltarsi.

  • Niente!- rispose innervosita per il terzo grado che gli stava facendo Ash. Il moro l'aveva inseguita, dopo che lei se n'era andata via furiosa dal luogo dove aveva discusso con Anabel.

  • Come “niente”! Hai colpito Melody!

  • È... è stato un incidente- disse mortificata. Era vero, non aveva calcolato che il suo colpo avrebbe deviato la traiettoria e che Melody fosse proprio lì vicino.

  • È stato un incidente anche attaccare Anabel?!

  • E allora?- fece lei sbuffando, alzando le spalle come se la questione non la preoccupasse.

  • Allora??- Ash l'afferrò per il braccio, per fermare la sua fuga e poterle parlare con calma- Mi stai dicendo che non ti sarebbe importato di ferire una persona innocente?

  • Innocente... tsk- fece una smorfia- È una della Frontier Brains. Si vede che non li conosci bene.

  • No, chi non riconosco, sei tu Misty- la guardò serio e di nuovo lei rivide incredulità nei suoi occhi- Non posso credere che proprio tu dica questo... cioè, me lo sarei aspettata nei confronti dei dominatori del fuoco... ma lei cosa ti ha fatto? È intervenuta per aiutarci, è una brava persona e guerriera, a tutti le è simpatica... perché solo tu fai i capricci?

  • I capricci?!- lo guardò offesa e si staccò dalla sua presa- Guardati tu! Sbavi per lei e dici a me di non fare i capricci!

  • Ma di che stai parlando?- la guardò confuso. Proprio non capiva dove volesse andare a parare- Senti, forse avete iniziato con il piede sbagliato. Se tu la conoscessi meglio...

  • Non la voglio conoscere!- quasi gridò dalla rabbia staccandosi dalla sua presa- Non la voglio avere qui, non la voglio nel gruppo! Voglio che sparisca!

  • Calmati Misty!- la spinse contro un albero cercando di bloccarla tenendola ferma dalle braccia, mentre lei con rabbia cercava di divincolarsi.

  • Lasciami idiota!- gli ringhiò.

  • Non finché mi spieghi cosa ti sta accadendo! Dici cose strane, ti comporti come una pazza e attacchi senza ragione.

  • Non sono pazza!

  • E allora perché?! Perché provi così tanto odio per lei? Perché non provi a essere più gentile?

  • Non mi dire cosa fare! Sono la leader di questo gruppo, so cosa faccio!

  • Essere leader significa comportarsi così? Ne hai fatte di cose assurde da quando ti ho incontrata, ma non mi sarei aspettato questo.

  • Questo è il mio modo di fare, e se a te non va bene, perché non ti unisci al suo Team!- era tale la rabbia, che non gestiva più le parole- Ma certo, con lei ti troverai benissimo, anzi ci faresti un enorme favore! Già una volta ci hai tradito, non mi sorprenderei che tu lo faccia di nuovo! Un membro del Team Magma resterà sempre uno sporco doppiogiochista!

Silenzio. Si sentì solo il respiro affannoso della ragazza, dopo essersi scaricata. E appena terminò, una parte di lei si pentì subito per il suo sfogo di rabbia.

  • Allora è così...- lo sguardo di Ash si fece scuro, senza allontanare la vista su di lei- Tu non mi hai veramente perdonato... è così, vero?

Non era esattamente una domanda, ma una conferma ai suoi dubbi. E lei non aveva il coraggio di rispondere, di guardarlo dritto negli occhi e di affrontare le conseguenze delle sue stesse parole.

  • Rispondi!- la strinse con forza nelle spalle e la obbligò a guardarlo negli occhi. Lei rispose di getto.

  • No! Ci ho provato, ma non riesco! Non riesco a dimenticare!- Misty aveva chiuso gli occhi d'istinto.

Non sentì fiatare il ragazzo. Aveva quasi paura di riaprire gli occhi. Sentì solo la presa di Ash allentare e capì che il ragazzo l'aveva lasciata andare.

Aprì finalmente gli occhi e constatò quanto dolorose erano state le sue parole.

Il ragazzo sembrò fissare il vuoto, anche se aveva davanti Misty. Non fiatò per qualche minuto, mentre gli tornò in mente una frase che prima non aveva dato particolare significato.

Perdonare non è così facile, Ash. Le persone come me, possono perdonare, ma non dimenticare”

  • Aveva ragione Ivy...- disse lui, privo di emozioni e si voltò- Che stupido sono stato a non accorgermene...

Misty non riuscì ad aprire bocca per fermarlo, anche se dentro di sé una voce lo stava chiamando, supplicandolo di perdonarla, di quanto idiota era stata nel dirgli quelle cattiverie... però il corpo non rispondeva al suo volere e quello che le uscì erano solo delle lacrime di pentimento e confusione.

Ma Ash non si accorse di niente, non la vide neanche piangere. Solo si allontanò da lei in silenzio.

.

Perché non aveva chiarito con lui? Perché non si era scusata, prima che tutto quello accadesse? Si sarebbe pentita per tutta la vita, se non sarebbe riuscita a chiedergli perdono. Perdono per aver scaricato su di lui la sua furia ingiustificata. Perdono per non aver compreso in tempo l'avvertimento di Ivy e aver permesso che il dominio incontrollabile scombussolasse i suoi sentimenti.

  • Ash è un nostro compagno...- disse finalmente Misty, ricordando la discussione con il moro- No... lui è un amico- lo fissò con intensità.

  • Dimentichi che lui non si è fatto scrupoli per tradirvi. Vi ha mentito tutto il tempo e... forse lo fa ancora adesso- disse Gary, sicuro che questo avrebbe fatto tentennare la sicurezza della ragazza.

  • Sì, lo ha fatto- rispose prontamente, stupendo il castano- È stato meschino, orribile e imperdonabile. Mentirei se dicessi che basti andare avanti per dimenticare- non abbassò lo sguardo e continuò a guardarlo decisa- Ma c'è differenza tra l'aver tradito prima di conoscerci e il tradire dopo.

Già... Ash non li conosceva prima di unirsi al loro Team. Eseguiva solo degli ordini, non aveva idea con chi si sarebbe scontrato. Probabilmente, non gli era mai capitato di confrontarsi con persone così diverse da lui. Questo lo aveva confuso... e la confusione lo aveva fatto scappare dal gruppo. Ma era stato costretto ad affrontare questa confusione. E aveva deciso di cambiare. Un cambiamento che neppure lui sapeva come fare, ma che era necessaria se voleva riacquistare la fiducia dei suoi compagni.

Però questo cambiamento non riguardava solo lui... era lei stessa che con i suoi dubbi, aveva reso tutto più difficile. Ma perché? Lei che per prima lo aveva nuovamente accolto nel gruppo, come poteva avercela ancora con lui? Credeva di averlo perdonato... voleva perdonarlo, voleva che tornasse tutto come prima... per quale motivo questa sua ossessione?

Lei avrebbe fatto lo stesso per un altro dominatore del fuoco? No... perché Ash...

  • Ash è diverso... diverso da qualsiasi altro dominatore del fuoco- la risposta uscì dalle sue labbra con spontaneità.

  • Eh?

  • Non è importante chi sia lui, ma ciò che decide di fare... ciò che il suo cuore gli dice. Per questo è diverso. Ma è una cosa che una carogna come te non potrà mai capire.

Qualcosa nel sorriso sicuro di Gary si incrinò.

  • Chi credi di essere? Non sei altro che una ragazzina che si atteggia da eroina!

Il dolore era insopportabile, la mano di Misty stava bruciando, ma non voleva arrendersi, non voleva abbassare lo sguardo e allontanare la mano. No, lo avrebbe affrontato. Come aveva affrontato tante battaglie, poteva resistere.

Lui non conosceva Misty. Non sapeva quante volte era arrivata al limite delle sue forze e della sua stessa vita, solo per arrivare dove era in quel momento. Non aveva idea di quanto la sua determinazione al combattere, l'aveva portata ad una vita di fughe, sofferenze e rinunce.

Ormai era cosciente che qualcosa era cambiato dentro di sé e questo aveva avuto delle serie conseguenze. Aveva perso parte del suo dominio o forse del tutto... ma qualcosa di forte era rimasto in lei. Una volontà e tenacia che nessuno poteva portarle via.

Oh sì, Gary non conosceva Misty.

Lei strinse la mano di Gary, con la stessa decisione. Il ragazzo sembrò sorpreso, ma nessuno dei due era intenzionato a cedere a quella gara di sguardi.

Misty poté sentire un nuovo sentimento percorrerle il corpo, era come d'improvviso si fosse svegliata da un lungo letargo.

.

  • Alzati!- gridò una donna. La ragazzina davanti a lei era in ginocchio con la testa chinata in giù. Il suo respiro era affannoso ed era fradicia- Questo è il massimo che sai fare?!

  • N-no...- cercò di dire lei. Poco distante da loro, c'era un altro ragazzino che li guardava seduto. Era pieno di lividi, ma guardava con preoccupazione la ragazzina.

  • E allora perché sei ancora lì?- la guardò dall'alto, con uno sguardo freddo e duro- Non mi avevi detto che volevi diventare una guerriera? Non era per quello che sei venuta a cercarmi?? O erano solo parole di una bambina capricciosa?

  • Non sono una bambina!- cercò di alzarsi, alzando un ginocchio, ma dovette tornare a inginocchiarsi per il dolore nel corpo- Pe... però... sono esausta...

La donna la guardò e poi spostò lo sguardo sul compagno che in disparte guardava la ragazzina.

  • In questo caso, se dici che non hai più forze, non potrai impedire che io faccia questo...- la ragazzina riuscì solo a sentire il grido del compagno, prima di alzare la testa e guardare la donna che lo attaccava.

  • Gnn...- il ragazzino si sforzò di liberarsi da quella mano fatta di acqua, che stringendogli il collo, lo sollevava da terra.

  • George!- esclamò lei, ancora chinata a terra- Fermati Ivy! George non può difendersi, perché gli fai questo!

  • Lo hai detto tu... sei esausta...- rispose lei calma- e in guerra, questa è la conseguenza per chi lo è- con la mano in alto, strinse le dita e allo stesso modo la mano d'acqua si strinse più forte al collo del ragazzino, lentamente ricoprendogli la testa.

  • Nooo! Fermati!- si costrinse a mettersi in piedi e traballando si aggrappò alla donna- Fermati, ti supplico! Migliorerò, ma tu lascialo andare!

  • Le tue suppliche non commuovono i tuoi nemici- disse Ivy, senza farsi coinvolgere dalle lacrime della ragazzina e con indifferenza la spinse indietro.

Cadde per terra e sentì che George stava soffocando con l'acqua. Se non faceva qualcosa, per lui sarebbe finita... il loro viaggio si sarebbe interrotto... la missione intera sarebbe fallita... ma in quel momento, l'unica cosa che le interessava... non era il Signore del fuoco, non era la sua vendetta, ma la vita del suo amico.

Con una forza che non credeva di avere ancora in corpo, si rimise in piedi e sfrecciò verso la donna. L'attacco venne da solo, senza neanche averci pensato e colpì Ivy.

Misty pensò di aver vinto, ma invece la donna continuava a stare in piedi. La ragazzina avrebbe voluto sprofondare, anche se era riuscita a colpire la donna, l'attacco non l'aveva mandata a terra.

  • non male- disse infine la donna, con un cenno di sorriso. Lasciò scendere il braccio e così anche la mano d'acqua si dissolse. George cadde a terra e tossì fuori l'acqua- Ma ti manca ancora molto, per raggiungere il mio livello.

Misty non sapeva se gioire dal sollievo che George stava bene o addolorarsi che era ancora troppo debole per il Signore del Fuoco.

  • Ricordati Misty...- la donna camminò verso di lei- la vera forza non è quella che hai nel corpo... bensì, risiede in un'altra parte ben nascosta. Oggi hai dato dimostrazione di possederla. Dipende da te saperla tirare fuori e diventare così davvero forte.

.

Com'era stata così stupida? La forza... la vera forza era sempre stata accanto a lei. Ivy aveva cercato di farglielo capire così tante volte. E lei, così cieca da non vedere, da non voler capire.

La forza di cui lei aveva bisogno... erano i suoi amici.

La mano di Misty provò un lieve sollievo, mentre l'espressione di Gary si faceva man mano tesa.

  • Argh!- Gary fece una smorfia, mentre lasciava andare la mano della ragazza- Maledetta!

Il ragazzo aveva la mano ghiacciata e non capiva com'era potuto succedere. Lui era fuoco e lei... lei solo insulsa acqua!

E lei non smetteva di guardarlo con aria di sfida, dall'alto al basso. Non aveva paura di lui e gli aveva appena dato dimostrazione della sua determinazione.

  • Eh, lo ammetto... mi hai sorpreso- Gary cercò di recuperare la sua compostezza- Ma questa è una guerra...- con l'altra mano fece apparire il fuoco- e c'è solo un vincitore!- attaccò. Misty rimase ferma ad attendere.

Qualsiasi fosse stata la sua sorte dopo l'attacco di Gary, Misty lo avrebbe affrontato. Perché lei aveva amici che contavano su di lei e questo bastava per tenerla in piedi.

Questo le bastava per guardare la morte in faccia.

   
 
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