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Autore: Elgas    06/02/2017    8 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 8 : Felicità nel Vento, Sangue nella Neve


<< Tu e Orihime dovete rimanere qui ! È più sicuro ! >> ripeté Renji scuotendole le fragili spalle.
Lei lo guardò e non riuscì a trattenere un brivido. Davvero ? Davvero stava per attraversare quel
portale insieme a Ichigo ? Davvero avrebbe combattuto contro Yhwach, un Dio … anzi un Demone
in grado di manipolare il futuro a suo piacimento ? Certo, il Book of The End di Tsukishima aveva
permesso a Orihime di riparare Zangetsu … ma sarebbe bastato ? Sarebbe bastata la ritrovata
determinazione del Sostituto Shinigami a fermarlo ?
Rukia non ne era sicura, la visione dei due amici stesi a terra tremanti con gli occhi spenti e senza
speranza, le balenava in mente. Di fronte a essa ogni certezza l'aveva ben presto abbandonata,
frantumandosi come bicchieri di cristallo. Non voleva lasciarli andare … non così ...
<< No … ti prego ! >> lo implorò aggrappandosi al suo kimono* << Ti prego aspettiamo ! Tra poco …
tra poco arriveranno Urahara-san, il Nii-san*, Yoruichi, il fratello maggiore di Hitsugaya … insieme
saremo più forti ! >>
<< Non c'è tempo ! Se indugiamo, Yhwach ci distruggerà … ! >>
In quella nota rabbiosa e macchiata di tristezza, Renji l'abbracciò. Desiderò stringerlo a sua volta …
lui non sarebbe andato via, doveva rimanere lì, con tutti loro … con lei ... ma già le possenti braccia
l'avevano abbandonata e tutto ciò che rimase fu il lieve tepore del suo corpo. Porse lo sguardo
in avanti, verso quel buco simile alla bocca dell'Inferno, verso le sagome dei due ragazzi che
si apprestavano a superarlo armati delle rispettive zanpakuto, luccicanti sotto l'indifferente
cielo azzurro.
<< Orihime … >>
<< Rukia … >>
<< Torneremo ! È una promessa ! >> conclusero all'unisono per dopo scomparire.
A lungo fissò l’oscuro passaggio finché un brivido non la costrinse a distogliere lo sguardo.
In mezzo alla macerie del Palazzo Reale, Orihime sedeva sul pavimento qualche metro più in là, la
testa infossata tra le ginocchia. La lunga chioma ricadeva in avanti come a volerla proteggere dalla
tensione del momento. Ichigo … le aveva rivolto le medesime parole di Renji ? Possibile … in ogni
caso non aveva la forza di chiederglielo, non ora almeno … quando persino pensare risultava difficile.
Si sedette poco distante e rimase in silenzio. In fondo non c'era nulla da dire, l'unica cosa da fare
era darsi un muto, costante sostegno e sperare … sperare con tutto il cuore.
Volse brevemente l'attenzione al resto dei presenti. Intorno alla piccola scalinata Tsukishima, Giriko
e Yukio chiacchieravano come se nulla fosse. Per qualche inspiegabile ragione, l'unico conscio della
gravità della situazione sembrava essere Ginjo. Staccato rispetto ai compagni, il Primo Sostituto
sedeva silenzioso, le mani in tasca e gli occhi puntati sul cerchio nero e melmoso.
“ … Che strano cambiamento … ” si ritrovò a pensare.
Un'insignificante distrazione … e subito paura e dolore tornarono a divorarle l'anima. Si fecero
strada in lei, prepotenti e viscidi, spiriti maligni che cominciarono a tormentarla con voci sinistre.
“ Ricordi lo sguardo di Ichigo ? Era vuoto e … senza speranza ! ”
“ Yhwach è un Demone … li divorerà ! ”

Rukia strinse i denti premendosi le mani sulle tempie.
“ No … no smettetela … ”
Ma essi continuarono, imperterriti e velenosi, in un canto macabro che parve durare all'infinito,
finché una frase sovrastò le altre.
“ Li ucciderà … ucciderà tutti ! ”
<< … lascia stare le cure Inoue ! Non c'è tempo ... ! >> una voce giunse ovattata alle sue orecchie
<< Mi raccomando ! Tu e Kuchiki rimanete qui ! >>
Riemersa dal limbo interiore, sollevò il capo, in tempo per scorgere una sagoma bianca salire
la scalinata e scomparire oltre il passaggio, diretta verso una Seireitei distrutta, dove di lì a poco
si sarebbe combattuta la battaglia per il destino del mondo.
<< Rukia-chan ! Rukia-chan ! Era Ishida-kun ! Combatterà insieme a loro ! >> esclamò Orihime
entusiasta << Lui … lui li salverà ! >>
Salvarli ? Cosa mai poteva fare Ishida ? Yhwach ormai era un Demone, un Demone invincibile e
il mondo … il mondo ormai era sull’orlo della fine.
“ Esatto e Renji morirà ! ”
<< No … non è vero … >> mormorò sentendosi mancare l'aria.
<< Co … cosa stai dicendo ? >> chiese l'amica con voce mozzata.
“ Verrà ammazzato e tu non potrai far nulla per impedirlo ! ”
<< Basta … ! Sparite ! >>
<< Rukia calmati adesso … ! >>
Si sentì afferrare le spalle.
“ Ops ! Morirà anche lei! Ah ! Come sei inutile Rukia ! inutile e
DEBOLE … ! ”

<< NOOO ! >>
S'alzò, agitata e ansimante, ma le gambe la trascinarono a terra come avvolte da pesanti catene. Cadde,
frenando l'impatto con le mani. I palmi si sbucciarono, ma ignorò l'improvviso bruciore. Ora le uniche
emozioni che avvertiva erano sconforto e tristezza. Le voci avevano vinto, erano riuscite a imprigionare
il cuore dentro una gabbia di spine. In ginocchio, un fremito la scosse e le lacrime cominciarono a
scendere copiose.
<< Tr-tranquilla … >> la mano di Orihime sfiorò la sua schiena, delicata e sicura << … Renji, Ichigo,
Ishida … torneranno sani e salvi … lo hanno promesso … >>
<< … C-come fai a esserne certa ? >> domandò stringendo i pugni.
<< Beh ecco … io … >> ma la frase morì lì.
Pure l'amica stava perdendo le speranze ? Pure lei avrebbe voluto continuare a difendere l'uomo che
amava ? Pure Orihime si sentiva debole e inutile ?
E mentre il confuso flusso di pensieri turbinava in Rukia, accadde l'imprevedibile. Una folata di
vento seguita da un boato, talmente potente da farla ruzzolare a terra. Ancora scossa sgranò gli occhi.
Nell'aria, divenuta secca come quella di un deserto, avvertiva un reitsu incredibilmente alto, dello stesso
livello di Ichigo.
Pian piano, quasi con timore, si voltò.
Un'enorme massa di fumo ricopriva il limitare sud del Palazzo del Reiho. Diradandosi rivelò …
l'incredibile. Isshin Kurosaki, in abiti da Shinigami, poggiava contro un muro visibilmente spossato.
Alla sua destra, in piedi con le braccia conserte, stava invece un uomo vestito di bianco, una fotocopia di
Ishida da grande se si escludevano i capelli grigi. Poi c'era Urahara-san, si reggeva sul manico di
Benihime, il corpo affaticato, sul punto di crollare da un momento all'altro, ed infine ... Ginjou Kugo.
Il reiatsu proveniva proprio a lui ! Da quell'uomo che ora si ergeva sicuro in una veste non dissimile
da quella di Ichigo. Un grande motivo a X ne ornava il petto congiungendo due spallacci simili a ossa
di Hollow, contornati lungo i bordi da una specie di pelliccia. L'uomo reggeva una spada, non una katana*,
ma una vera e propria spada occidentale ; l'elsa era intarsiata d'argento, mentre sulla lama, spessa una
trentina di centimetri e lunga quasi un metro e mezzo, erano incisi strani simboli. Rossi come lava,
s'illuminavano come fiamme mosse dal vento.
<< … richiama gli arti in quell'ordine. Appena Yhwach muore non perdere un secondo ...
sennò ciao ciao Soul King e addio mondi ! >> concluse Urahara sforzandosi di mantenere la solita
allegria.
<< E perché non l'hai detto subito ? Tipo al mio arrivo alla Soul Society ? >> chiese bruscamente
l'altro senza degnarlo di uno sguardo.
<< Beh … all'epoca non possedevo ancora tutte le informazioni necessarie … ! >>
<< Strano … ! >>
<< Ehi ! Sono attendibili al cento per cento ! >> ribatté l'ex-Capitano puntando l'indice in alto << Ritorno
giusto giusto da una chiacchierata con un certo Sternritten. Quell’Askin la sapeva lunga riguardo Soul
King e arti mancanti ! Deve essere uno dei fedelissimi di Yhwach ... ! >>
<< Tsk ! Un'immancabile colpo di fortuna ! E io che mi sono scervellato giorni per capirci qualcosa ! >>
sbraitò scontroso il Sostituto avviandosi in direzione del passaggio << Ora rispetta i patti e riporta
subito Shukuro e gli altri nel Mondo Terreno ! Il loro coinvolgimento finisce qui ! >>
<< Ehi ! Dammi il tempo di riprendermi ! C'è una quantità non indifferente di veleno nel mio povero
corpo … Nel è riuscita a ritardarne l'effetto ... a quanto pare però il potere della Gift Ball è più potente
del previsto … >> si lamentò il biondo, ma Ginjou era già lontano e non prestò più attenzione alle
lamentele dell’ex-Capitano.
Mentre s'avvicinava l'aria divenne via via più calda. In un tepore crescente Rukia avvertì l'animo
rasserenarsi ; ogni ansia, preoccupazione, paura scomparvero costituite da una sensazione di leggerezza.
Gli spiriti maligni erano distrutti, il cuore finalmente libero dalla prigione di spine.
Insieme a Orihime fissava l'uomo venirle incontro e di fronte a quello spettacolo così impressionante,
un dubbio sorse spontaneo.
“ Lui, il padre di Ichigo, l'uomo dai capelli bianchi, Kisuke … possibile si conoscano ? In effetti … fu
proprio quest'ultimo a scoprire il metodo per trasferire i poteri da uno Shinigami a un essere umano.
Kurosaki-san … quella stanchezza la conoscono fin troppo bene, ma possibile sia bastato il suo reitsu per
sbloccare una potenza simile ?!? No ... è sempre stata dentro di lui … Ginjou, Primo Sostituto Shinigami …
e nella sua spada ...”
<< La seconda zanpakuto di fuoco della Soul Society ! Kildare … ! La Sacra Fiamma Purificatrice … ! >>
(1) disse quasi senza accorgersene.
<< Rukia-chan … mi sento … come rinata … >> sussurrò Orihime premendosi una mano sul petto.
<< Si tratta del suo potere … ! >> rispose con ritrovata energia << Dissipare i fardelli dell'animo >>
<< Ehi … mi ricordo di te … >>
La profonda voce dell'uomo le fece voltare. Ginjou si era fermato davanti a loro e le fissava con sguardo
fermo e rassicurante. Solo allora notò i capelli mossi, liberi dal gel, e le rune infuocate lungo la scanalatura
della lama. (2)
<< Rukia Kuchiki ... >> continuò rivolto a lei << … se non ricordo male all'epoca eri Quinto Seggio … >>
Il cuore ebbe un sobbalzo costringendola ad abbassare lo sguardo imbarazzata. Possibile ? Quella era
davvero la stessa persona che aveva affrontato Ichigo ? Il pericoloso criminale ricercato dall’intera
Soul Society ? Colui che aveva tradito e ucciso molti Shinigami scomparendo nel nulla ?
<< S-sì … ! >>
<< Uhm … sei cresciuta da allora … >> commentò dopo una piccola pausa.
“ È vero, io … vent’anni fa ero Quinto Seggio … ” si ritrovò a pensare confusa “… Ginjou … fu
Sostituto per ben dodici anni … lo incontrai poche volte e di sfuggita, però … ricordo il suo
sorriso quando il Capitano Ukitake lo presentò alla Compagnia. Sì, lui era felice … lui è uguale
a Ichigo.
Se … se Aizen si fosse rivelato prima … sarebbe stato lui a cambiare la Soul Society ? Se noi …
se tutti noi avessimo parlato al posto di combattere allora nessun- ”
<< Non rivangare il passato … >> disse lui come se le avesse letto la mente << … quel che è stato è stato ...
nel bene e nel male. >>
Rukia sgranò gli occhi e tornò a guadarlo. Ginjou fissava un punto indefinito davanti se, le iridi
marrone intenso contemplavano l'orizzonte, verso qualcosa che né lei né Orihime potevano vedere.
<< È davvero bella … la Soul Society creata da Ichigo >>
E in quelle semplici parole la speranza rinacque.
“ Sì … lui è tornato … lui li salverà !”
<< Rukia, Orihime … non temete. Li riporterò indietro. Tutti quanti … ! >>
Piena di gioia, la giovane Shinigami sorrise, sennonché … le tenebre l'avvolsero. Circondata da un
buio gelido, si guardò attorno, tremante.
“ Che succede ? Dove … dove sono finita ?!? ”
Non udiva nulla. Nessun suono, nessuna voce, tutto era scomparso ; Orihime, Ginjou, il Palazzo
del Reiho. C'era solo il suo corpo, circondato da una luce innaturale. Agitata s'alzò, chiamò il Nii-san*,
Renji, Ichigo, Urahara, chiunque le venisse in mente, ma i nomi si persero in un'eco lontano e sinistro.
Un passo e il piede toccò qualcosa di viscido … viscido e rosso vermiglio …
Sangue, c'era sangue ovunque, talmente tanto da s'impregnarle le narici di un odore acre e metallico.
Allora lo vide ... Renji ... accasciato su un fianco, dilaniato da profonde ferite, ferite da cui continuava
a uscire sangue …
Rukia cadde.
E urlò.
Il grido si perse, soffocato dal liquido rosso che ormai l'aveva sommersa.


Fu uno strano suono a destare Renji dal sonno. Sollevò le palpebre appiccicose assaporando
l'aria pungente dell'inverno.
Era l'inizio di Gennaio, l'inizio di un nuovo e felice anno, ma la tranquillità del Gotei 13 era
stata rotta da un evento inusuale ; Yoruichi si era congedata dal ruolo di Capitano. O forse
congedata non era l'aggettivo giusto.
- Brutti eventi hanno scosso Yoruichi-san e … ora più che mai ha bisogno di riposare - era stata la
sofferta risposta di Soi-fon agli innumerevoli perché seguiti alla notizia. Renji immaginava
il motivo di tale comportamento, ma non era il tipo da impicciarsi negli affari degli altri,
specie se si trattava di una persona riservata come la Dea Lampo. Pensiero condiviso pure
dagli altri Capitani. Semmai l'unico a doversene interessare era Urahara … insieme ad Askin.
Poi quel suono catturò nuovamente l'attenzione, appena percettibile nella quiete della tarda
notte. A volte sembrava sul punto di scomparire, ma poco dopo riprendeva costante a piccoli
singhiozzi. Singhiozzi ? Possibile fosse … ?!? Col cuore in gola si girò nel futon*. Rukia era di
spalle, distante, raggomitolata al limite del materasso, la schiena incurvata, la luce del primo
sole a illuminarne la piccola figura. Là, rannicchiata in un rifugio segreto, l’amata stava
piangendo. Senza esitare si sporse in avanti, la chiamò dolce e protettivo, circondandola
con le braccia.
<< Amore mio … >>
<< Renji … ! Oh Renji perdonami … ti ho svegliato … >> mormorò accarezzandogli le mani.
<< Tranquilla … cosa è successo ? Perché piangi ? >>
<< … Ho … ho avuto un incubo … >>
<< … Incubo ? >>
<< Io … non avrei mai pensato … di rivivere quei momenti … >>
<< … A cosa ti riferisci ? >> domandò senza riuscire a nascondere la preoccupazione.
Trattenendo un singhiozzo Rukia si girò infossandosi nel petto. Lui rimase in silenzio,
cullandola dolcemente. Pian piano il tremore cessò sostituito un pianto sommesso.
<< Tesoro … era solo un brutto sogno. Ora è tutto finito. Sei qui, con me. >>
<< Oh Renji … ! Eppure era così reale ! Tu … che partivi per affrontare Yhwach ! Ho rivissuto
ogni attimo ... ogni dolore e ogni speranza ... poi … poi tutto è diventato buio … c'era sangue
… sangue dappertutto ! E tu eri lì … morto ! Oh Renji … è stato terribile ! >>
Sognare quei frangenti ? A distanza di così tanto tempo ? Non sapeva cosa dire. Quali parole
usare per consolarla ? Per scacciare la paura dal cuore ? No … parlare non era necessario …
non ancora. Non ancora. Solo nel silenzio, solo nella dolcezza di quell'abbraccio avrebbe
rotto l'oscuro incantesimo. Cominciò ad accarezzarle i capelli, la schiena, a baciarne la fronte.
In breve Rukia si rilassò, i singhiozzi scomparvero, anche se continuava a sentire il viso umido
bagnargli l’incavo del collo.
“ Se si addormenta … accadrà di nuovo ? ” si ritrovò a pensare “ No … non voglio … Rukia
io … io … ”
<< … ti proteggerò ... >> sussurrò sollevandole il viso << … non temere. Ogni giorno … qualsiasi
cosa accada … io sarò con te … sempre ... >>
S’avvicinò. Ne avvertì il respiro sulla labbra e il cuore accelerò …
Arrivato a quel punto non aveva più dubbi ; in un gesto delicato racchiuse le sue mani
fra le proprie e specchiandosi nei magnifici occhi blu disse :
<< Ti amo Rukia e … è da un po' che ci penso … ecco … tu … tu vuoi sposarmi ? >>
Ne avevano parlato tante volte ridendo e scherzando, senza darci troppo peso … su come
sarebbero stati i loro possibili figli, su quali nome dargli. Nell'ultimo periodo lui aveva
cominciato a rifletterci seriamente, da uomo maturo qual’era diventato. Sposarla, iniziare
un nuovo percorso di vita insieme, creare una famiglia … non desiderava nient’altro.
E a quelle parole Rukia sgranò gli occhi mentre sulle labbra si dipingeva il più felice dei
sorrisi. L’attimo dopo era già lì, aggrappata al suo collo, a versare lacrime di pura gioia.
<< Oh Renji ! Ti amo … ! Ti amo! E sì ! Sì, voglio sposarti ! >>
Renji chiuse gli occhi e la strinse a sua volta.
Tante volte aveva immaginato quel momento ; la proposta di matrimonio fatta in un luogo
speciale, durante una ricorrenza, accompagnando il tutto con la consegna dell'anello mentre
il sole tramontava, come accade nei manga o nei film romantici. Ma in fondo … detta così,
senza troppi preparativi, a ridare speranza e sollievo alla persona amata, l'aveva resa più
meravigliosa e speciale.
“ Ti amo Rukia … ”
<< Ti amo … ! Ti amo ! E non smetterò mai di ripetertelo … ! >>

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Soi-fon scrutava preoccupata l'orizzonte. Dalla cima della Residenza Shiba, con indosso un
pesante kimono*, la giovane Luogotenente osservava il bianco paesaggio, puntellato di alberi
ridotti a striscioline nere, in attesa. Al suo fianco, imbottito in un caldo abito, Yushiro faceva
lo stesso. Entrambi speravano di vedere comparire Kukaku seguita finalmente dall'amata
Yoruichi-san. Ma tre giorni erano passati e la speranze si stavano pian piano affievolendo ;
ogni volta l'erede del Casato Shiba tornava dal Sokyoku senza alcun seguito.
Era lì infatti, nella Sala d'Allenamento Speciale sotto il grande patibolo, che il Capitano aveva
trovato rifugio da un dolore senza nome, lì, invisibile a tutto e tutti.
- Non possiamo che aspettare ... - diceva sovente Kukaku a testa bassa.
Purtroppo era vero ... loro non potevano fare nulla. Soi-fon l'aveva capito dal primo istante,
da quando aveva incontrato Yoruichi nell'ufficio quel maledetto Lunedì mattina di ritorno
dalla vacanze. Come sempre la Dea Lampo le aveva rivolto un placido sorriso, ma a lei non
erano sfuggiti le dita tremanti e gli occhi lucidi. In breve era giunta la notizia del ritiro, una pausa
per riflettere. Riflettere su cosa ? Perché aveva pianto ? Tre domande e la donna aveva sorriso
nuovamente per poi usare lo Shunpo. Allarmata, Soi-fon era corsa da Yushiro. Amareggiato,
lui l’aveva informata del triste periodo vissuto alla Residenza Shihoin.
- Perdona se non ti ho detto nulla, ma non volevo farti preoccupare … vedi purtroppo … in questi
giorni la Onee-san* era strana, parlava a stento .. se le chiedevo spiegazioni dava risposte sbrigative
… quindi dopo un po’ non insistetti più … quando stamane l'ho vista sorridente in Divisa da
Capitano, ho sperato si fosse ripresa … invece ... -

Invece la situazione era precipitata in maniera inesorabile.
" Accidenti … ! Urahara sarebbe dovuto essere il primo ad accorrere in suo soccorso ... ! " si
ritrovò a pensare mentre una brezza gelida le accarezzava il viso " ... Invece in tre giorni non
si è fatto vedere ! Né qui né alla Sede della Compagnia ! "
In una scintilla di rabbia si voltò verso Yushiro incontrandone lo sguardo abbassato. In esso
si stava riflettendo lo stesso identico pensiero, ma c'era pure qualcos'altro, qualcosa che aveva
portato la rassegnazione negli occhi sempre vivi del giovane. Di fronte a tal visione la rabbia
si spense. Soi-fon s’avvicinò, stringendogli dolcemente la mano.
<< Tranquillo ... tutto si aggiusterà … ne sono certa >>
<< Questa volta è diverso ... >> sussurrò Yushiro, le parole uscivano a fatica e ognuna
sembrava richiedere uno sforzo immenso << ... io ... credo di aver capito ... lei ... è divisa >>
<< Divisa ? In … in che senso ? >> domandò col cuore in gola.
<< La Onee-san* ... ogni tanto mi parla ... di Kisuke e Askin … da tempo … si porta dentro
un fardello … l'ha tenuto nascosto finché ha potuto ... ma adesso quel peso le è caduto
addosso ... il peso dell'indecisione … >>
<< Il peso dell'indecisione ... >> ripeté in un fil di voce tornando a fissare l'orizzonte,
un orizzonte che nonostante la neve ora appariva nero e tenebroso << ... sì ... Yoruichi-san
ha sempre provato un sentimento per Urahara-san e ... alcune volte mi ha accennato di Askin,
il Quincy graziato dai 46. Capisco ... il suo cuore è ... >>
<< ... diviso dall'amore. Purtroppo non possiamo far nulla ... >> concluse Yushiro come
immerso in un monologo interiore << ... e ciò mi rende ancora più triste ... >>
Soi-fon continuò a guardare avanti, verso la strada invisibile che conduceva al Sokyoku.
All'improvviso essa divenne invalicabile, un percorso nefasto che avrebbe logorato corpo e
spirito a ogni passo, al termine del quale si trovava una barriera impossibile da penetrare.
Perché se davvero il cuore di Yoruichi era logorato da un fardello così grande, allora nessuno,
nemmeno Kukaku che andava a trovarla ogni giorno, poteva porre rimedio. E più il tempo
passava, più tale mancanza alimentava una catena d'ansia e preoccupazione, tutti erano in
pensiero per la Dea Lampo, Soi-fon pure verso Yushiro, Ganju Shiba e l'ex- Sostituto Kugo
Ginjo lo erano nei confronti di Kukaku. Però ... forse esisteva un modo … un modo per
alleviare la sofferenza. Tornando a guardare l’amato poggiò entrambe le mani sopra il suo
ginocchio destro.
<< C'è una cosa che possiamo fare ... >> sussurrò baciandolo sulla guancia << ... credere in lei.
Yoruichi è forte, il suo cuore è forte ... alla fine deciderà quale strada percorrere ... >>
Il viso di Yushiro riacquistò luminosità.
<< Sì ... hai ragione Soi-fon ! Dobbiamo credere nell’Onee-san* ! >> confermò pieno di speranza.
Un rumore li fece voltare. Da uno degli shojo*comparve Ganju, i capelli sapientemente tirati
all'indietro da una bandana scura. Reggeva un vassoio contenente una teiera fumante con
tazze annesse.
<< Perdonate l'attesa, con ‘sto gelo l'acqua non si decideva a bollire >>
<< Oh di nulla Ganju ... >> lo ringraziò mentre poneva il servizio davanti a loro.
<< Qualcosa di caldo per riscaldarvi ... ! Oggi ho preparato del the nero. Spero vi piaccia
più di quello di ieri >> spiegò preparando a ognuno la propria tazza.
Conosceva di vista il fratello minore di Kukaku, ma dopo due giorni di visita ne aveva
potuto constatarne la gentilezza e l'ospitalità, unite a un inusuale talento nel preparare il the.
" Chissà se pure Yoruichi-san è al caldo ... " pensò bevendo il primo sorso " ... giorno e notte
lì dentro ... non sono mai stata nella Sala d'Allenamento Speciale ... ma a quanto mi ha riferito
lei stessa dovrebbero esserci delle terme curative ... speriamo in bene ... "
<< Mi spiace non sia il padrone di casa ad accogliervi ... >> disse Ganju distogliendola dalla
riflessione << ... ma ahimè le lezioni all'Accademia si protraggono fino a tardi >>
<< Il Signor Ginjo sta per finire il secondo anno, giusto ? >> ricordò la ragazza cercando di
assumere un tono leggero << Ha avuto difficoltà nell'apprendere i Kido ? >>
Parlare d'altro avrebbe sicuramente giovato a tutti.
<< Con mia sorpresa non se la sta cavando niente male ! >> rispose ponendo le mani sulle
ginocchia incrociate << Inoltre non mi sarei aspettato un talento per i Kido curativi ! Lui …
che appena estrae Kildare mena fendenti a destra e manca ! >>
<< Mi fa piacere. Gli incantesimi sono sempre una tragedia per molti studenti >>
<< ... Forse dipenderà dalla peculiarità della sua zanpakuto >> esordì Yushiro.
<< Dici ? >>
<< Beh … una volta la sorellona mi descrisse lo spirito. Una donna d'encomiabile bellezza,
la pelle bianca e lucente come la luna, i capelli rossi simili a lingue di fuoco. Indossa una lunga
veste celeste, in mano porta uno specchio rotondo e gli occhi sono coperti da una maschera
argentea. Kildare vanta più tecniche in assoluto, o sarebbe meglio definirli rituali … >>
<< Può darsi … in ogni caso deve assolutamente scusarsi col sottoscritto ! >> precisò l'uomo a
braccia conserte.
<< Oh … avete litigato ? >> chiese Soi-fon incuriosita.
<< Magari ! L’avrei risolta alla classica maniera degli uomini ! Quell'idiota ha passato metà
delle vacanze imboscato chissà dove ... un allenamento speciale diceva. Oh ! La mia amata
Onee-san* ! Lasciata sola in questo modo ! >>
<< Sei molto legato a lei ... >> commentò dolcemente Yushiro.
<< Beh credo che sia così per tutti i fratelli ! >> ribatté allegro Ganju.
Fratelli ... pure Soi-fon ne aveva avuti, cinque maschi per la precisione, tutti morti durante
alcune missioni per conto dell''Onmuitsukido quand’era molto piccola. Se da un lato tale
mancanza non le aveva provocato troppa tristezza, dall’altro rappresentava il motivo per cui
era tanto legata a Yoruichi.
" Voi siete la mia mentore, la mia guida … una sorella. Mi spiace ... non sono riuscita a
comprendere la vostra sofferenza ... e ora … ora posso solo pregare ... "
<< Ma che bello trovarvi tutti qui riuniti ! >>
Ganju e Yushiro si zittirono all'istante e i tre si voltarono in direzione della voce. Alla destra
dell'abitazione c’era Kisuke, il solito, irritante sorriso stampato in viso. L'evento che avrebbe
dovuto ridar sollievo e speranza, fece invece serpeggiare un'aria carica di tensione.
<< Urahara ... cosa ci fai qui ?!? >>
<< Che domande Soi-fon, sono qui per salvare la dolce Yoruichi-san. State tranquilli ... ora
andrò a farle visita e poi … porrò fine a questa triste vicenda >>
Kisuke sarebbe andato da lei …. eppure qualcosa non tornava. In un malessere crescente
la giovane s'alzò, procedendo nella neve coi pugni serrati.
<< Che intendi dire ?!? >>
<< Semplice ... è colpa di Askin se Yoruichi è distrutta … >> rispose il Capitano facendo
spallucce << … e come ti ripeto non c'è nulla di cui preoccuparsi. Gli farò capire una volta
per tutte qual è il suo posto ; lontano da lei. Quindi gioite ! Gioite come hanno fatto i tuoi
genitori Piccolo Yushiro … così felici da concedermi il loro benestare >>
La ragazza si bloccò visibilmente turbata. Cosa mai aveva fatto Askin ? Combattere poi ... era
la soluzione migliore ? No, lottare non avrebbe risolto nulla, era sbagliato e di certo non avrebbe
aiutato Yoruichi … eppure per qualche contorta ragione Kisuke pensava lo fosse.
<< Bene ... se non avete altro da aggiungere io mi avvio ... >>
Si voltò cercando lo sguardo di Yushiro. Lui era l'erede del Casato, lui poteva fermarlo,
doveva fermarlo. Lo ritrovò in piedi, a fissare l’uomo scendere la collina con occhi spenti e
colmi d’impotenza.
<< Perdonami ... i miei non cambierebbero idea, neanche se mi mettessi a leccargli i piedi ... >>
Soi-fon abbassò lo sguardo mentre un silenzio irreale scendeva su di loro.
Come inermi spettatori di fronte a una tragedia, potevano solo attendere l'inizio dell’atto finale.
“ Vi prego Nobile Yoruichi ... siate forte ...”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

L'aria prima della battaglia aveva un odore particolare, poco importava se si trattava di
una scaramuccia tra banditi o di un grande scontro fra eserciti ; in quei frangenti essa
diventava elettrica e fremeva a ogni minimo movimento. Kisuke l'aveva avvertita spesso,
per quanto fosse una persona pacata e poco incline al combattimento ; nel Mondo Terreno,
dove in centodieci anni di esilio si erano susseguite due guerre che avevo coinvolto l’intero globo,
durante lo scontro contro Aizen e infine all'epilogo della Sanguinosa Guerra Millenaria.
Tante volte si era trovato davanti a sfide che parevano impossibili ... solo grazie all'attesa,
all'osservazione e soprattutto all'elaborazione di decine e decine di piani si giungeva alla
tattica vincente. Lo schema aveva sempre funzionato : prevedendo la ribellione dell'Hogyoku
aveva impedito ad Aizen di diventare un Dio, intuendo la drammatica situazione all'interno
della Gift Ball era riuscito a sopravvivere grazie all'intervento di Nel, mentre sfruttando
le peculiari capacità di Kugo aveva fermato il collasso fra le quattro dimensioni.
Anche questa volta non avrebbe fallito.
“ Yoruichi sta soffrendo a causa sua … col benestare dell'intero Casato Shihoin
nessuno può fermarmi … uh … per certi versi è un bene che la Soul Society non sia
cambiata. Le questioni d'onore sopravvivono ancora, specie tra le Nobili Famiglie.
Tranquilla mia gattina … sto per dargli una bella lezione, vincerò e appena saprai come
ti ho difesa, correrai da me ... allontanandoti da lui … per sempre … ”
L'epilogo sarebbe stato uno soltanto : la sua vittoria. Da perfetto stratega s’era premurato
di trovare il luogo più adatto allo scontro e d’inviare un messaggio all'interessato.
“ Una lettera scritta ieri … è passato solo un giorno da quando sono andato a trovarla … ”
pensò fissando il cielo terso di grigio.
Per un attimo, un ricordo fece violentamene capolino. Dopo una lunga camminata e
una non proprio tranquilla discussione con Kukaku, s'era diretto alla Sala d'Allenamento
Speciale e lì, in quel luogo così particolare e carico di significato, l'aveva trovata in mezzo a
un anfratto fra le rocce, il viso sciupato, lo sguardo assente. Yoruichi non aveva fatto caso a lui,
né quando le aveva parlato, nè quando pochi minuti dopo era andato via accarezzandole il capo.
Nessuna reazione, nulla di nulla.
“ La pagherai cara Askin … molto cara … ”
A quel pensiero l'aria fremette più forte. Scattò simile a un serpente invisibile. Pochi secondi
e laggiù, in fondo alla collina, Askin emerse dalla fitta nebbia. I passi affondavano di tanto
in tanto nello strato nevoso, ma lui pareva non farci troppo caso. Lentamente risalì il lato
ovest del rilievo e solo allora, quando fu a una decina di metri, Kisuke ne notò la katana*
portata al fianco.
“ Una zanpakuto ?!? No … non è la sua … ” pensò facendo qualche passo verso la spianata
interna, ove la poca neve avrebbe consentito maggior libertà di movimento “ … uhm …
un regalo di Mayuri con tutta probabilità … ”
<< Finalmente sei arrivato, non ci speravo più, sai ? >>
Qualche passo e Askin si fermò. Dritto al margine della spinata lo fissava deciso, le braccia
distese lungo i fianchi. Determinazione … se l'aspettava ... in ogni caso ciò non avrebbe
influito in alcun modo sull'esito del combattimento.
L’ex-Quincy parlò e la voce risuonò ferma nella gelida aria invernale.
<< Desidero uno scontro ad armi pari. Niente kido o shinkai. Un puro combattimento fisico >>
<< Oh … perfetto ! Immaginavo avresti detto così … >> esclamò allargando le braccia << … e poi ...
non è mia intenzione essere troppo brutale >>
“ Questa è una conferma rassicurante, almeno non devo aspettarmi sorprese dal tuo reitsu sopito ”
<< … Vorrei dirti una cosa prima di cominciare … >>
<< Sono tutto orecchie. >>
In un'inusuale silenzio Askin estrasse la zanpakuto. La lama non subì trasformazioni,
rimase una sottile lama di acciaio grezzo che con un movimento fluido egli mise di traverso
all'altezza del viso, flettendo contemporaneamente le ginocchia.
<< Non volevo passare per codardo, per questo ho accettato. Ma qualunque sarà l'esito del duello …
tu hai già perso >>
Kisuke sguainò a sua volta Benihime.
<< Ah ! Avevo dimenticato quanto fossi irritante … ! >>
E senza aggiungere altro scattò in avanti.

Le katane* cozzarono una contro l'altra. Un primo fendente. Un primo rimbombo metallico.
Askin piegò la gambe frenando l'attacco frontale. Intorno, schizzi di neve saettarono qua e
là come schegge impazzite.
- Ormai è quasi buio … sicuro di voler continuare ? -
- Che razza di domande … ah … certo che sì … ! -

Era successo tante volte nelle ultime due settimane ; schizzi di neve in mezzo a fitti boschi,
intensi allenamenti con Kugo e la sua Kildare, seguite da lunghe chiacchierate sotto le fronde
nevose dei pini.
- Quando si farà vivo mi chiederà di combattere … -
- Tsk ! Non mi stupisco più di tanto, conoscendo come ragiona la sua mente contorta … ! Piuttosto
… pensiamo alla cosa più importante ... che intendi fare dopo ? -
- Le ho confessato i miei sentimenti … ora posso solo aspettare. -
- Uhm … peccato. Andare da lei sarebbe la soluzione più semplice ma ... -
-… l’amore non è sempre facile -
- Sì. Purtroppo sì … beh in bocca al lupo, amico mio. -
- … Grazie Kugo … grazie di tutto -

Ma ora … ora era diverso. Aveva temprato anima e corpo in previsione di questo
momento e adesso era lì, a combattere per amore, a difendere i propri sentimenti,
la felicità di Yoruichi, contro quell'uomo che lei non meritava.
Kisuke scivolò di lato menando un colpo trasversale. Indietreggiò in tempo per parare
il secondo colpo.
- Ehi ! Dove stai andando ?!? -
- Mayuri … cosa ci fai qui ? -
- Mi pare ovvio … ! Mi premuro che tu sia adeguatamente equipaggiato … ! -
- … Hai sbirciato la lettera di Urahara, vero ? -
- Tu invece sei il solito idiota accidenti ! Intendi davvero affrontarlo con una spada d'allenamento ?!?
Tiè … ! Prendi questa ! -
- Ah ! … Una zanpakuto ? -
- Apparteneva a uno Shinigami morto in guerra. Una delle tante rimaste senza spirito.
Non so quanto ti servirà, ma sempre meglio di un’arma in legno, no ? -

“ Kugo … Mayuri … grazie … i vostri sforzi non saranno vani ! Lo prometto ! ”
Un colpo, una parata, un colpo e una parata. In un crescente tintinnio le spade si
incrociavano e allontanavano, immerse in una danza quasi ipnotica. I movimenti erano
serrati, nessuno dei due si distanziava troppo dall'altro, le lame si muovevano veloci
abbattendosi con fendenti e affondi via via più forti. All'improvviso … un colpo più
potente e i duellanti s’allontanarono lasciando solchi nel terreno coi piedi.
<< Agile come sempre, eh ?!? >> domandò provocatorio l'avversario.
Askin lo fissò e scrutando la propria spada provò un senso di disgusto.
Era venuto per non fare la figura del codardo, ma un altro motivo l'aveva spinto ad
accettare la sfida. Solo combattendo si sarebbe potuto immergere nella mente di Kisuke e
in quel piano assurdo destinato a crollare su se stesso. Doveva farlo ragione, aprirgli gli occhi,
gettargli addosso la verità, come aveva fatto con Yoruichi.
Si drizzò, la lama tenuta bassa nella mano destra.
<< Tutto questo è inutile … e in fondo lo sai anche tu >>
<< Non credo proprio ! Sapevi bene cosa sarebbe successo ! >> ribatté lui sfrontato
scattando in avanti << L'hai fatta soffrire e questo è ciò che meriti ! >>
L'aveva dimenticato ; far ragionare uno scienziato non era esattamente la cosa più
semplice del mondo. Si preparò a parare. Benihime si mosse veloce e … scomparve.
Lo intravvide appena ... uno scintillio trapassargli il petto da parte a parte. Poi la lama
scivolò via facendolo cadere in ginocchio. Shunpo … il bastardo aveva usato lo Shunpo.
“ Ah … che idiota … come ho fatto a dimenticarlo ? ”
Sangue cominciò a bagnargli gli abiti mentre Kisuke prese a girargli attorno, simile a un gatto
che gioca col topo ; mostrare la propria superiorità, logorarlo psicologicamente …
“ Ma io non cederò … non adesso … ” pensò lasciando cadere la zanpakuto “ … bene …
è giunto il momento di un bel discorsetto… ”
In esso avrebbe racchiuso ogni sentimento, ogni emozione, tutto il suo amore per
Yoruichi ... le parole avrebbero prevalso sulla spada e tutto sarebbe finito.
Chinò la testa e ignorando il bruciore crescente al petto trasse un profondo respiro.
<< Sai Urahara … durante la vita terrena … mi sentivo spesso vuoto. Gli eventi, le persone, mi
passavano davanti inconsistenti e superficiali. Ero bravissimo a cacciare Hollow, ad apparire
raffinato nei salotti dell'alta società, ma di quel mondo … dell’essere Quincy, non me ne
fregava nulla. Un raggio di sole illuminò all’improvviso la mia esistenza … e allora il mio
unico desiderio fu vivere una vita tranquilla assieme ad Annette, la donna di cui m’innamorai >>
<< Cos'hai ? Ti sei già arreso ? >> domandò il Capitano sfrontato.
Che avesse letto quei gesti come il testamento d'uno sconfitto ? Poco importava, doveva
andare avanti, passare sotto ogni umiliazione … questa era l'unica miniera per vincere.
<< Per un po' la felicità durò. Poi … poi arrivò la guerra, io m’allontanai e Annette morì,
uccisa da sicari inviati da mio padre. Quando scoprì l’identità degli assassini li ammazzai
uno dopo l’altro, insieme a tanti altri Quincy innocenti, ferì mio padre … e infine, braccato
come un cane, posi fine a quell’esistenza ormai inutile. Suicidandomi, rinacqui sotto l’effige
del Wandenreich. Lì ... capì che il vecchio Askin non poteva esistere. L’unica cosa
da fare era adattarsi e aspettare. La sola preoccupazione divenne sopravvivere,
sfruttare gli altri per non dare nell'occhio ... Jugram e la sua fedeltà verso Yhwach,
l'amicizia con Bazz per rammentare quel poco di umanità che m'era rimasta, il corpo di
Bambi. In tutto questo … feci attenzione a non innamorarmi … l'amore … sarebbe stato
inutile … in un mondo pronto alla guerra, dove eravamo destinati presto o tardi a
ricongiungerci con Yhwach. Il tempo passò … dimenticai molte cose … alla fine non
desiderai altro che morire … morire e cancellarmi per sempre. Cancellare l’oscurità e
la follia di Askin Nakk le Vaar. >>
<< Ehi … riprendi in mano la zanpakuto … ! >>
<< Infine accadde … una sera durante un giro d'esplorazione … il primo incontro con
Yoruichi, anche se definirlo incontro non è esattamente corretto, visto che solo io potevo
vederla … >> a quelle parole una scossa di euforia lo percorse da capo a piedi.
“ Io vincerò … vincerò e la renderò felice ! ” pensò stringendo i pugni.
<< Ti ho detto di raccogliere quella spada, Askin ! >> gridò Kisuke impaziente.
<< … continuai a osservarla, perché era un “ nemico ” e bisognava monitorarne potenza
e capacità … >> proseguì col medesimo tono pacato << … ma lo confesso … sovente
pensai che non sarebbe stato male … morire, dimenticare ... vivere nella Soul Society ...
innamorami di nuovo … >>
Solo a quel punto, quando l'ultima sillaba fuoriuscì delle labbra, tornò a guardarlo.
Ironico… Kisuke era in piedi, lo fissava implacabile dall'alto, la zanpakuto tenuta
saldamente nella mano destra. Eppure ora sembrava insignificante ... assolutamente
insignificante. Li vedeva fin troppo chiari: la confusione aleggiare in fondo alle iridi
verdi, la stretta nervosa intorno all'elsa di Benihime. La sua distintiva sicurezza stava
svanendo, ancora poco e avrebbe perso il controllo.
<< Uh … proprio un vero peccato ... >> sussurrò con una punta di malizia << … dopo tanto
continua a star dietro a te ... un uomo che sfrutta tutti senza distinzioni … >>
Il Capitano ebbe un sussulto, gli occhi fremettero di rabbia e in un attimo gli fu addosso.
Si ritrovò a terra, la schiena premuta contro il terreno mentre le mani dell'altro gli afferravano
con forza il collo del kimono*. Non reagì, rimase immobile, limitandosi a lanciare un'occhiata
distratta a Benihime, lasciata cadere poco distante, e al suo avversario, un uomo le cui
motivazioni stavano crollando su se stesse, lente e inesorabili ...
<< Come siamo sfrontati ! Ma in questo commovente racconto hai dimenticato un paio di
cosette ! Se sei qui ... a giudicarmi con tanta arroganza, lo devi a me ! Io ti ho riportato in
vita ! Perché possedevi informazioni essenziali per sconfiggere Yhwach ! Sei vivo soltanto
per una coincidenza Askin ! Una fottuta coincidenza, hai capito ?!? >>
Persino la voce era cambiata. Suonava agitata, inconsistente, indifferente. Frasi portatrici di
odio non sortirono alcun effetto. Non provò nulla, se non vago senso d'irritazione e nausea.
“ Continui a negare la verità … non ti rendi conto di essere arrivato al capolinea ? ”
<< Prima di abbandonare il mio corpo per ricongiungersi con l'Imperatore, il frammento
della sua anima m’infuse nuovamente la vita, una particolarità dovuta alla mia Vollständig,
Hassein ... >> rispose calmo, ma a ogni parola avvertì una scossa d'adrenalina attraversagli
il corpo << … e sì ... se non mi avessi riattaccato il cuoricino sarei morto di nuovo … quindi
... in parte è come dici tu, ma qui ... qui non siamo in guerra ! >> uno scatto e le posizioni
s'invertirono, appena l'uomo fu saldamente incollato al terreno Askin afferrò il lembo del
kimono* e lo strattonò portandolo a pochi centimetri dal viso << Sono sopravvissuto e non
m'importa nulla del come e del perché ! Ho ricominciato a vivere ! Circondato da persone
magnifiche in grado di perdonare i propri nemici ! In questo mondo … ho riscoperto me
stesso e mi sono innamorato ! Mentre tu … tu continui a pensare e non ti rendi conto della
cosa più semplice ! Vai ! Vai da Yoruichi e sii chiaro una volta per tutte ! >>
Kisuke impallidì, ma rimase immobile, non provò nemmeno a liberarsi. Per un momento
pensò di rifilargli un bel pugno dritto in faccia, ma rigettò in fretta l'idea. Se avesse infierito
avrebbe mandato all'aria l'iniziale proposito di non usare la violenza. Così attese e dopo
una dir poco snervante pausa, lo vide poggiare la mano destra sul viso e ... ridere. Una risata
quasi isterica mentre le dita s'aggrappavano nervose ai ciuffi biondi.
<< Stai parlando a sproposito … veramente a sproposito. Cosa ne sai ?!? Cosa ne sai del
rapporto che ci lega ?!? Niente ! Assolutamente niente ! >>
Askin continuò a osservarlo e dopo un tempo indefinito, scandito da quella risata al limite
dell'irritante, le parole fuoruscirono dure e implacabili.
<< Tu … non la ami Kisuke. Non la ami e non riesci a dirglielo, non vuoi dirglielo … ma
Yoruichi merita d'essere felice, non credi ? >>
Due fessure, due scintillii carichi di rabbia, a ciò si ridussero le iridi del Capitano divenuto
improvvisamente taciturno. Per un attimo si dispiacque del proprio comportamento, forse
era stato troppo brusco, forse doveva modulare meglio le parole. Non ebbe tempo di
risolvere quei dubbi, perché una violenta spinta lo catapultò all'indietro e un altrettanto
inaspettata frenata lo arrestò a mezz'aria. Provò a muoversi, ma la situazione non fece che
peggiorare. Ogni muscolo si contorse su stesso, come intrappolato tra i fili viscosi di una
ragnatela. Abbandonato l'intento, si guardò attorno, notando infine un numero imprecisato
di bende che, partendo dal terreno, lo avvolgevano simili a spire di un serpente diabolico.
Kanji di un verde fosforescente scorrevano senza sosta al centro di esse. Solo allora si rese
conto di un suono ; una strana melodia permeava l'aria trapassandogli le tempie.
Non udiva altro se non quelle parole bisbigliate, sovrapposte l'una all'altra in un mormorio
spettrale e senza senso. Puntò lo sguardo in avanti, in direzione di colui che aveva appena
lanciato un probabile Kido d'Immobilizzazione mandando all'aria i suoi buoni propositi.
Lo ritrovò in piedi, la zanpakuto in mano, il capo chino a rendere l'espressione indecifrabile.
L'aria … perché non c'era più aria ? Annaspò disperato …. nulla … era come se un alunno
dispettoso avesse cancellato l'ossigeno dalla tavola degli elementi. La gola divenne secca e
i polmoni simili a fornaci. Kisuke … lo stava soffocando ? Perché adesso incombeva sopra
di lui ? O forse era lui a essersi abbassato ? Un battito di ciglia e i dubbi scomparvero,
divorati da un calore che penetrò le ossa. Urlò … un urlo trasformato nell'ennesimo suono
muto. Kisuke non lo stava soffocando … lo stava torturando … di nuovo … e questa volta
aveva tutta l'intenzione di fargli male … il più male possibile.
“ Non posso lasciarti continuare … io devo difendere … Yoruichi, i miei sentimenti …
questa volta … dovrò combattere ! ”
Un fremito lo scosse e una forza misteriosa prese a scorrere frenetica in lui, simile a un
fiume in piena. Le bende scomparvero, i sibili cessarono. La neve … la sentiva di nuovo
fra le dita e la zanpakuto … era di nuovo nelle sue mani.
La spada … perché aveva cambiato forma ? La osservò in un misto di meraviglia e stupore :
l'elsa era simile a quella di una spada occidentale, mentre intorno a un lato della lama, corta,
piatta e la cui punta ricordava un taglierino, trovava spazio una strana protezione metallica.
Possibile che … ?!?
<< Accidenti … questa non ci voleva … >>
Repentino, riportò l'attenzione sull'avversario. Kisuke era inginocchiato poco distante, il volto
contratto in una maschera di timore e malata ironia. Teneva Benihime in alto, una luce
azzurra ne avvolgeva la lama.
<< Mi dispiace Askin ... ma non voglio rischiare. Incantesimo di Distruzione numero 50 !
Suterakobaruto no minami ! Stella Cobalto del Sud ! >> (3)
Lo intravvide appena ... un lampo blu. Qualcosa lo colpì, esattamente al centro della prima
ferita, catapultandolo all'indietro. A mezz'aria li vide … la saetta conficcata nella carne ...
il copioso schizzo di sangue … poi all'improvviso ... il tempo rallentò. Non avvertiva più
nulla, né il sangue fuoriuscire, né il dolore lacerare il corpo. Sentiva solo quella misteriosa
energia scuoterlo dalle fondamenta ... insieme una risata … sconosciuta, squillante e allegra …
sembrava appartenere a un ragazzino.
- Ehi ! Finalmente sei riuscito a darmi forma ! Complimenti Askin ! -
“ … Chi sei ? ”
- Non c'è tempo per le spiegazioni ! Dobbiamo vincere un duello mi pare ! -
“ Io sto combattendo … ” pensò stringendo più forte la spada “ … combattendo per amore ! ”
- Perfetto ! Per prima cosa frena questa caduta e … segui il cuore. Io sarò con te. Il mio nome
è … ! -

Sgranò gli occhi mentre quel mondo ovattato si dissolveva. Con un rapido movimento
drizzò la schiena e atterrò sul terreno nevoso. Ma certo, adesso tutto tornava : lo scioglimento
del kido, il cambiamento della spada, la voce misteriosa … era merito del suo reiatsu che,
sbloccato dalla forza dei sentimenti, aveva finalmente assunto una forma.
Ora la spada era diventata una zanpakuto a tutti gli effetti. La sua zanpakuto.
<< Grazie … Urobos. >> (4)
Parole sconosciute attraversarono la mente, parole a cui solo lui poteva donare il suono.
<< Striscia nell'ombra … silenzioso come la notte … velenoso come le tenebre ... >> caricò
un fendente dietro di se mentre l'arma veniva circondata da un bagliore verde << TRAFIGGI !
FANG KÖNIG SCHLANGE ! Zanna del Re Serpente ! >>
Calò il fendente, la protezione metallica scattò in avanti e raggiunta la fine della lama, la luce
si staccò, trapassando Kisuke all’altezza del fianco destro. Sangue si mischiò ad altro sangue
e il colpo lucente si solidificò. Un brillante smeraldo macchiato di rosso. L'uomo arrancò,
gli occhi spalancati dallo stupore … e Askin, quasi senza accorgersene, s'accasciò a terra.
La bocca si riempì di neve, le forze vennero meno, il bruciore delle ferite tornò violento e
la vista si affievolì. Aveva perso troppo sangue ? Vero, il terreno intorno ne era imbrattato
… o era il kimono* ? Forse il rilascio avesse richiesto troppe energie ? Beh … in effetti Urobos
era tornata una normale katana*. Ma sopratutto … Kisuke … dov'era finito ? Ah … eccolo
incombere su di lui … ma al contrario di prima era sconvolto … letteralmente sconvolto,
non aveva mai visto un'espressione del genere sul suo viso.
Benihime … Benihime si stava avvicinando veloce … troppo veloce …
Un suono metallico. Un guizzo di fiamme e la corsa della lama s'arrestò. Una massiccia
ombra lo ricoprì mentre due figure gli oscurano la visuale.
<< Non ti sembra d'esagerare, dannato Urahara ?!? >>
<< Fai un passo falso e ti taglio un braccio … ! >>
“ Queste voci … ah ... siete i soliti rumorosi … grazie per essere venuti ... ”
<< Oh ... ! Mayuri … Kugo … qual buon vento ! È da un po' che non ci vede … ! >>
Askin sorrise, un sorriso accompagnato da un'inaspettata leggerezza ...
“ Ora … Yoruichi potrà essere felice e … anche tu Kisuke … anche tu riuscirai a … ” pensò
prima di perdere conoscenza.

Nero.
Un nero in cui regnava un silenzio tombale.
Da quando il mondo era diventato così ?
Stava combattendo e poi … ah già era svenuto … e ora era lì, immerso in un abisso piatto e
all'apparenza infinito. Nonostante il nulla totale in certi momenti avvertiva alcuni piccoli
cambiamenti ; secondi in cui aveva la sensazione di cadere, o di essere disteso su un fresco
e morbido materasso, o in cui un tepore gli avvolgeva la mano …
<< Ohilà Askin ! Finalmente hai ripreso conoscenza ! >>
Si girò, o almeno gli parve di farlo.
<< Urobos … >> sussurrò scrutando la figura poco distante.
Pronunciò quel nome senza esitazione, come se esso fosse stato sempre lì, racchiuso nel
profondo del cuore.
Lo spirito sorrise, luminoso in mezzo al buio, avvicinandosi. Le sembianze erano quelle di
un giovane uomo dal viso allungato e la pelle pallida. I capelli viola scuro, raccolti in ciuffi
lisci sulla fronte, erano invece racchiusi in una lunga e sottile coda che ricadeva in avanti
passando dalla spalla destra. Vestiva un abito non dissimile dalla sua divisa da Sternritten ;
ampi pantaloni bianchi e una maglia nera contornata da un'ampia scollatura a V. Ma a stupirlo
furono le squame argentee disposte a piccoli gruppi sul volto, e le iridi giallo acceso che
rendevano lo sguardo simile a quello di un serpente. Nonostante i dettagli poco
rassicuranti, Askin provò un forte senso di conforto.
<< Ti ringrazio … non ce l'avrei mai fatta senza di te >>
<< Nahh ! Non ho fatto niente di che ! >> ribatté il giovane con un gesto della mano
<< La Zanna del Re Serpente è solo un piccolo assaggio del mio repertorio, aspetta di vedere
il resto ! >>

<< Oh … ! Di cosa si tratta ? Sono curioso ... >>
<< Ehi ! Sono pur sempre una zanpakuto … ! Una rarità di tipo veleno ! Come ogni spada
che si rispetti, possiedo un'ampia varietà di tecniche oltre a un Bankai invidiabile … ma
di questo di parlerà tra un paio di anni … ! >>

E come ogni zanpakuto rispecchiava l'animo del possessore. Urobos era prolisso, proprio
come lui, estroverso, dall'umorismo tagliente e al tempo stesso dall'animo generoso.
“ Una spada scaturita dei miei sentimenti … “ pensò sorridendo.
<< Non vedo l'ora … >>
<< Senza fretta ripeto ! Oh accidenti … ! Questa discussione è durata fin troppo ! Mi spiace
ma dobbiamo salutarci … ! >>

<< Eh ?!? Perché scusa ?!? Avevano appena iniziato a conoscerci ! >>
<< Sei rimasto incosciente per cinque giorni ! E nel frattempo … beh non voglio farti spoiler ma si
sono susseguiti parecchi colpi di scena ! Coraggio … svegliati adesso ! >>

L'immagine di Urobos si affievolì fino a scomparire, i rumori del mondo strisciarono nelle
sue orecchie e a quel punto, non senza fatica, Askin aprì gli occhi. Vuoi a causa delle palpebre
appiccicose e dei polmoni stranamente appesantiti, gli ci volle un po' prima di mettere
a fuoco i contorni della stanza. Uno spazio ristretto, una decina di letti disposti in due file
contro le pareti, lui disteso su uno di essi, vicino a una finestra sotto cui s’intravvedeva
un cielo nuvoloso.
Una piccola stanza … tanti letti … un semplice kimono* bianco indosso … si trovava in
uno dei tanti reparti della Quarta Compagnia.
“ Kugo e Mayuri si sono premurati di portarmi qui … appena li vedo lì ringrazierò … ”
Si issò a fatica sulla schiena, trascinando un corpo incredibilmente mollo. Al suo fianco, sul
comodino trovò Urobos, rinfoderata e luccicante grazie all’opaca luce che filtrava dal
lampadario al centro del soffitto.
“ Sono passati cinque giorni … quante cose saranno successe ? Yoruichi … dove sei ? ”
<< Oh ! Finalmente ti sei svegliato Askin ! Come ti senti ? >>
Sulla soglia della camera Kotetsu Isane gli sorrideva, allegra e saltellante.
<< Buongiorno Capitano ... >> rispose con breve cenno del capo << … molto bene, a parte un po'
di stanchezza. Grazie per esservi presi cura di me ... >>
<< Figurati ! Avevi solo bisogno di un posto caldo e tranquillo dove riposare ... ! E di qualche
Kido curativo ovviamente ! >> disse lei avviandosi nel corridoio << Vado subito a chiamare
gli altri ! Erano così in ansia … ! >>
<< Cos ?!? Gli altri ?!? >>
Tempo tre secondi e una moltitudine di persone irruppero nella stanza, prendendo quasi
d'assedio il piccolo spazio. C'erano davvero tutti ; Kyoraku, Rukia con l'inseparabile Renji,
Kukaku, Ganju, lo scontroso Mayuri insieme Nemu, perfino Akon era presente.
Tutti cominciarono a tempestarlo di domande. Una marea di voci si sovrapposero l'una
all'altra mentre lui rispondeva a un non meglio precisato interlocutore. A ogni frase
un pacchetto veniva prontamente poggiato sul materasso o sul comodino.
<< Ecco cinque confezioni di dango* ! Niente di meglio che un po' di dolci per rimettersi in
forze ! >> esultarono all'unisono i due fidanzati.
<< Da parte nostra invece tanti dorayaki* ripieni di cioccolato ! Non divorarli subito mi
raccomando ... ! >> raccomandò Kukaku.
<< Visto dovrai rimanere qui ... ti ho portato qualcosa da leggere Askin-san >> fece Nemu
mollandogli tre grossi tomi sopra le gambe.
Sennonché a un certo punto Kyoraku alzò le braccia, elevandosi sui presenti.
<< Va bene ! Va bene ! Adesso lasciamolo respirare un pochino, cosa dite ?!? >>
E in breve tutti si avviarono fuori rivolgendo felici auguri di pronta guarigione.
Osservandoli sentì il cuore riempirsi di gioia, vedere in quanti si erano preoccupati per lui
non poteva che commuoverlo. Nella stanza erano rimasti Kyoraku, Mayuri e …
<< Ah ! Kugo non ti avevo visto … sei arrivato ora ? >> chiese posando i libri di Nemu sul
materasso.
<< Sono qui da prima ! Volevo evitarmi tutta quella calca … ! >> protestò l'amico rimanendo
poggiato contro la parete.
Seguendo quel muto avviso, Askin porse l'attenzione sul proprio Capitano e il Comandante
Generale del Gotei 13. Dati i recenti eventi, la loro presenza lasciava intuire una qualche
notizia o rivelazione di vitale importanza. Kyoraku si tolse la kasa* e fece qualche passo in
avanti, un sorriso sincero e genuino stampato in faccia.
<< Congratulazioni Askin ! Alla fine hai ottenuto la tua zanpakuto ! Proprio come avevi
predetto Mayuri >> si complimentò sincero.
<< Già ! Il mio intuito non sbaglia mai ! >> precisò lo scienziato tirandosi il collo dell'haori*
<< Certo, l'improvviso risveglio di reiatsu ha richiesto uno sforzo non indifferente
consumando buona parte delle tue energie. Nonostante ciò, stai guarendo più in fretta di
quanto immaginassi. Allora … stupito della mia previsione, idiota ? >>
<< Ehm ... veramente l'avevo capito da tempo >> rispose superfluo.
<< Co-come hai detto scusa ?!? >> esclamò il Capitano visibilmente irritato.
<< Mi tenevate sotto osservazione fin da subito e non solo per “ dovere ”verso i 46 ... >> disse
facendo spallucce << … però non avevo motivo di preoccuparmene. Insomma, vi eravate
impegnati così tanto per salvarmi ... di certo non volevate usarmi per qualche perverso
esperimento. Tu stesso Mayuri, non ti sei interessato troppo riguardo la mia “mancanza”,
premurandoti di farmi qualche analisi ogni tanto, e io ... ho sempre avuto altre priorità.
Vista la conclusione, forse è stato meglio così. Dimmi se sbaglio. >>
<< Come diavo- >>
<< Inoltre … ti sarai fatto delle gran risate vedendo lo stato in cui era ridotto Kisuke. >>
<< Oh …! Incredibile. T'ha spento o sbaglio ? >> commentò il Comandante dopo una breve
pausa tirando una gomitatina al collega.
<< Grr … ! Fai tanto il saputello, ma chi ti ha tirato fuori da quel casino ?!? >> domandò il
suo superiore incrociando le braccia.
<< Tu … e Kugo ... vi ringrazio dal profondo del cuore. Senza il vostro intervento me la
sarei vista brutta. >>
<< Ecco bravo, d’ora in avanti vedi di portarmi più rispetto, intesi ? >>
<< Ah … e come mai ? >> chiese perplesso.
<< Semplice, su richiesta del qui presente Shunsui ho accettato d’istruirti alle tecniche
zanjutsu ! Quindi vedi di riprenderti in fretta ! >>
<< Ohh … non ti facevo così premuroso nei miei confronti, grazie ! >>
<< Ehi ! Ringraziami ancora una volta e potrei ritirare l'offerta ! Bene … torno alle mie
faccende ! Ho perso già abbastanza tempo qua dentro ! Buona guarigione idiota ! >>
protestò lo scienziato e senza salutare si precipitò fuori.
Approfondire le tecniche della propria zanpakuto … sì ... presto sarebbe iniziato un nuovo
capitolo della sua vita, ma prima un altro, ben più importante, attendeva di essere chiuso.
“ Il capitolo del mio cuore … “ pensò rivolgendo l'attenzione a Kyoraku.
<< Non preoccuparti ... >> lo rassicurò l'uomo quasi fosse in attesa del gesto << … abbiamo
preso tutte le precauzioni nei confronti del Casato Shihoin >> concluse portandosi ai piedi
del letto.
<< Oh ! Adesso non ci pensavo ... >> ammise facendosi più attento << … come ci siete riusciti
Comandante ? >>
<< Nessuno poteva interrompere il duello, ma è bastato rigirare la questione sul piano
medico e non hanno fatto storie ... >> l'uomo abbassò il capo continuando con voce rammaricata
<< … purtroppo alcune tradizioni continuano a sopravvivere, in particolare presso le
Nobili Famiglie. A volte ... mi sembra di tornare a mille anni fa, a quando il Gotei 13 era
solo un covo di Demoni pronti ad ammazzarsi l’un l’altro. Kisuke ha sfruttato abilmente
questa debolezza ... come amo definirla ... >> si sedette sul letto affianco, i gomiti poggiati
sulle gambe << … ma al di là di questo, dubito che agli Shihoin importasse granché
dell'esito … >>
<< Una vile scommessa … >> sottolineò duro stringendo i pugni, quasi a dare voce al vero
pensiero di Shunsui.
<< Beh … scommettere provoca sempre un certo brivido, no ? >> e traendo un profondo
respiro aggiunse << Io desideravo vedere quali fossero le tue reali capacità e … avrei
preferito evitare situazioni estreme. Purtroppo Kisuke è stato più astuto. Il benestare degli
Shihoin ha impedito un tempestivo intervento. Spero potrai perdonare la mia inerzia ... >>
Askin lo scrutò intensamente ripensando a tutte le volte in cui aveva spiato quel mondo da
lontano, dietro la barriera invisibile creata dal Wandenreich. Attraverso eventi, grandi e
piccoli, gioiosi e tragici, attraverso le risate e le lacrime di molti, quel mondo era pian
piano mutato e sarebbe andato avanti, verso un futuro libero da ogni vincolo e ipocrisia.
<< Non sono adirato Comandante. Il duello era necessario … non solo per me >>
Un'espressione serena si dipinse sul volto di Kyoraku che, dopo una leggera risata, si
rinfilò la kasa*.
<< Vero. Solo il tempo ci permetterà di comprendere la portata di quest'ultimi eventi >>
Stava per alzarsi, ma qualcosa lo bloccò, incatenandolo al materasso. Un fremito nell’aria ...
Askin lo percepì fin troppo chiaramente. Sì ... non c’erano dubbi, qualcosa stava opprimendo
Shunsui … forse da troppo tempo … qualcosa di oscuro … voraci demoni interiori …
<< Perdoni la domanda Comandante ma … desidera dirimi ancora qualcosa ? >>
<< … Askin ricordi … ricordi l’Assemblea dei 46 ? Quando ti dissi che ognuno merita
una seconda possibilità ? >>
<< Certo … come potrei ? >> rispose accennando un sorriso.
Non aggiunse altro.
Kyoraku stette a lungo in silenzio, ma più che una pausa di riflessione, parve più
accertarsi dell’assenza di spie, pronte a origliare da pareti o soffitti. Infine trasse un
profondo respiro e iniziò a raccontare, la voce sommessa e carica di tristezza.
<< Successe tre giorni dopo la sconfitta di Yhwach. Da buon Comandante ordinai alle
Compagnie di mobilitarsi e prestare soccorso ai Distretti danneggiati intorno al Seireitei.
Il Gotei 13, i Corpi del Kido, le Unità Mobili Segrete … tutti erano in attesa dell’ultimo
e disperato attacco del Wandenreich. Ma il tempo passava e nulla accadde. Poi … all’alba
del terzo giorno vidi fumi neri elevarsi dalle montagne a sud. Turbato invai una spia a
investigare, ma una volta tornata non ebbe il coraggio di raccontarmi ciò che aveva visto.
Col cuore in gola mi diressi sul posto … accompagnato solo da Mayuri. Fu una saggia
scelta perché … >> e nel dirlo le labbra si contrassero in una smorfia sofferente, l’uomo
indugiò un poco e infine proseguì << … perché lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi fu
di quando più aberrante avessi mai visto. L’odore del sangue, il fetore della morte aveva
pervaso ogni cosa. In quelle montagne spettrali solo i nostri passi risuonavano … tra
migliaia e migliaia di Quincy morti … trucidati, fatti a pezzi o dati alle fiamme. Attraversai
sentieri decorati con file interminabili di teste mozzate, vidi fosse colme di cadaveri bruciati
mentre su altri, appesi agli alberi o abbandonati tra il fogliame, erano state compiute le peggiori
sevizie. Qualche ora dopo ero già lì, a interrogare alcuni abitanti dei Distretti limitrofi …
ladri, assassini, stupratori del peggior specie, che non ci fecero troppi problemi a narrarmi
i fatti, più intimoriti dalla mia figura che per un reale pentimento. A seguito … a seguito
dell’uccisione di Yhwach orde di Quincy in fuga si riversarono nel Rukungai, trovando infine
rifugio fra le montagne … ma gli Shinigami li trovarono in fretta uccidendone la maggior parte …
persone inermi e senza più alcun potere. Il resto fu incatenato e fatto scendere in fila lungo
quei ripidi pendii. Non appena la macabra processione mise piede nei Distretti, i vermi
presero coraggio … cominciarono a tirare sassi, insultando e sputando … e non ci volle molto
che urla d’incitamento si elevassero fragorose … volevano i Quincy … volevano finire il lavoro … >>
<< … Giunti a quel punto perché non accontentarli ? >> aggiunse Askin amaramente.
Kyoraku s’interruppe puntando lo sguardo su di lui, indeciso se continuare o meno. Askin
dal canto suo si chiuse in una breve riflessione, deciso a cancellare quel fardello dall’animo
del Comandante. Conosceva fin troppo bene le leggi della guerra ; gli aggressori sconfitti
ricevono sempre una punizione ben più grande da parte delle loro vittime, troppo spesso
aveva visto pecore smarrite tramutarsi in lupi voraci. I Quincy dovevano aver subito le peggiori
efferatezze prima d’essere uccisi ; gli uomini torturati e le donne stuprate, o viceversa a seconda
del gusto dei carnefici. Destino peggiore era toccato a coloro di stanza nell’Hueco Mundo;
succulente anime fatte a pezzi ... divorate da branchi inferociti di Hollow.
Immagini orribili gli attraversarono la mente, ma non provò ne odio ne risentimento.
Durante quei due anni non si era mai posto troppe domande sulla sorte del Wandenreich,
intuita fin dal primo momento, quando risvegliandosi in una fredda grotta nel Muken
non aveva avvertito altre presenze se non quella lontana di Sosuke Aizen e di Mayuri.
<< Purtroppo … quando odio e vendetta annebbiano la mente, in poco tempo si possono
consumare gli orrori peggiori … >> cominciò ponderando con cura le parole << … posso
capire quali dubbi vi abbiano afflitto. Quanti Shinigami avevano partecipato a quegli scempi ?
E chi, nell'indifferenza, aveva abbandonato i prigionieri ? Era giusto punirli al pari di quella
feccia ? Quante famiglie sarebbero state distrutte in cambio della giustizia ? Così ... avete
lasciato perdere, raccontando al resto del Gotei 13 che il nemico era morto con onore fra
quelle montagne lontane. Avete deciso di preservare la pace, ma non vi biasimo ... anch’io
avrei fatto lo stesso >>
<< Ah … potevo salvarne altri ? Me lo chiedo spesso … >>
<< ... Io sono qui >> ribatté Askin senza la minima esitazione.
Una frase, tre parole e ogni ombra si dissipò, cancellata dalla più semplice delle verità.
Con ritrovata serenità Kyoraku sistemò meglio la kasa*.
<< Sì … tu sei qui >>
<< Non lo dimentichi mi raccomando … ! >> aggiunse scherzoso.
<< Come potrei ? >> replicò lui col medesimo tono << < … Grazie per la chiacchierata.
Adesso pure io devo scappare ! Mi sa … >> disse lanciando un’occhiata all’orologio appeso
al muro << … Oh ! Accidenti ! Sono le quattro e mezza … ! Meglio se mi sbrigo altrimenti
incapperò nell’ira della mia dolce nipotina ! Buona guarigione Askin. Appena ti sarai
ripreso parleremo con calma del tuo allenamento >>
<< Certamente Shunsui >>
<< Bene … ! Buona serata a tutti e due ... ! >>
<< Grazie altrettanto … ! >> salutò Askin, felice di avergli risollevato l’animo.
Glielo doveva. In fondo era anche grazie a Kyoraku se era vivo …. un uomo dall’apparenza
frivola, che silenziosamente stava lottando contro una società retrograda e ipocrita,
annebbiata da regole e tradizioni ormai in decadenza, una società che avrebbe
ceduto presto o tardi alla forza di giovani cuori, liberi di scegliere, amare, vivere.
“ Pure io ... ho portato avanti questa battaglia … in vita come adesso … per la donna amata …
per la nostra felicità … ” si ritrovò a pensare riportando l’attenzione sul migliore amico.
Di risposta Kugo fece qualche passo verso l'uscita rivolgendo un sorriso complice.
<< Finalmente soli … ordino qualcosa da bere, cosa dici ? >>
<< Ce lo meritiamo appieno direi … >>
<< Hanno la cioccolata calda ... >> bisbigliò lui mettendosi una mano a lato della guancia.
<< Ordinala … subito … >> confermò con già l'acquolina in bocca.
Un gesto semplice sotto cui si celava un profondo significato. Era diventata una consuetudine
tra loro ; quando si trattava di questioni sentimentali, meglio discuterne davanti a una buona
bevanda, calda o alcolica che fosse.

Una decina di minuti passarono, scanditi dai recenti progressi all'Accademia e dei ( falliti )
esperimenti culinari di Kukaku, infine una Shinigami arrivò portando un ampio vassoio con
sopra due belle tazze fumanti, comprese di piattino, cucchiaino e tovagliolo. Sorseggiando
la cioccolata, Askin ascoltò il resoconto circa quei cinque giorni di convalescenza.
<< Urahara guarì lo stesso pomeriggio in cui ti portammo qui … >> cominciò Kugo con una
punta di sdegno << … non mi sto a dilungare su inutili dettagli, ma una cosa mi colpì …
era silenzioso ... rimase muto tutto il tempo, indifferente alle riprese di Mayuri e Kyoraku.
Devi averlo folgorato col tuo discorso, ma adesso … bando alla ciance e apri il cassetto ! >>
<< Co-come ?!? Cosa c'entra il cassetto ? >> domandò confuso.
<< Il cassetto del comodino … aprilo >> ripeté serissimo.
Seguendo l'ordine posò la tazza e tirò l'unico scomparto del mobilio. Risaltato dal legno
scuro c’era un biglietto di carta. In una elegante calligrafia, un breve messaggio
recitava :

- Rendila felice. -

Due parole. Parole che era certo di sentire in un modo e nell'altro. Lo fissò a lungo, mentre
gli attimi prima dello svenimento si facevano prepotentemente largo in lui.
Kisuke Urahara, il suo “ rivale in amore ” era stato sconfitto, ma la vittoria non risiedeva
solo lì. Finalmente Yoruichi era libera, libera di amarlo, e Askin avrebbe ricambiato il
sentimento con passione. Al contempo pure Kisuke s'era tolto un peso non indifferente.
<< Non ho idea di quando l'abbia messo lì dentro ... >> lo informò Kugo rompendo il
silenzio << … l'ho scoperto l'altro giorno aprendo il cassetto per sbaglio >>
<< … Lei dov'è adesso ? >> mormorò speranzoso tornando a guadarlo.
<< … Ti è stata vicino due giorni interi, senza lasciarti la mano … neanche per un secondo >>
Alla strepitosa notizia avvertì la mano destra diventar più calda. L'immagine della Piccola
Dea seduta al suo fianco fece capolino e una sensazione d'infinita leggerezza invase gli
il petto, tanto che per un attimo desiderò piangere. Ecco cos'era stato … il calore provato
durante l'incoscienza …
<< L'altro ieri è venuta a casa nostra … >> proseguì l'altro leggermente impacciato << …
abbiamo chiacchierato ... io, Kukaku e lei, come da tempo non capitava. “ Spero si rimetta
in fretta ...”
ha detto salutandoci. Un'espressione così serena … non credo di avergliela mai vista …
infine mi ha dato questo … per te … >> rovistò nella tasca destra e gli porse un piccolo
oggetto.
Askin sgranò gli occhi, meravigliato e commosso. Lo prese delicato … il suo regalo di Natale,
o meglio una parte di esso. Una felicità senza nome fremette in lui, un turbine di
sentimenti travolse ogni fibra del corpo, confuse la mente, rapì il cuore ...
<< Ah… proprio un bellissimo sì … >> sussurrò senza riuscire a trattenere una lacrima.
<< … Appena ti rimetterai corri a unire le due metà ! >>
Riunire gli orecchini, vederli abbellire nuovamente il viso della sua Piccola Dea e baciarla,
dirle ti amo ancora e ancora. Sì ... sarebbe stato bellissimo, eppure qualcosa lo fermò.
<< Invece non lo farò … non ora almeno … >>
Per poco Kugo non si sovesciò lo cioccolata addosso.
<< A-aspetta ! Sei impazzito o cosa ?!? >> esclamò allarmato << È fatta ! Yoruichi ti ama !
Cosa ti trattiene si può sapere ?!? >>
<< Nulla. In verità l'avevo deciso da tempo, subito dopo la mia dichiarazione ... >> rispose
nella più assoluta calma << ... l'ultimo periodo è stato turbolento, doloroso e al tempo stesso
felice per entrambi. Noi ci amiamo e … lo dimostriamo in modi particolari. Quest'orecchino
ne è l'esempio lampante. Indica l'amore, ma anche il bisogno di riposare, di trovare ristoro
dalla tempesta appena passata, tornare alla quotidianità, in mezzo agli affetti più cari …
ne abbiamo entrambi bisogno >> socchiuse gli occhi e prese a guardare fuori dalla finestra,
verso un cielo invernale via via più scuro.
<< In effetti mi chiedevo perché non fosse già qui. Un periodo di pausa dici ? Bah ! Fate
come volete … >> precisò l'uomo sollevando le mani all'altezza della testa << … per me
rimane una roba senza senso, lasciatelo dire … ! >>
<< Ne approfitterò per ricominciare. Del resto ... pure io non sono esente da errori. >>
<< Oh… questa mi giunge nuova >> fece notare l'amico alzando un sopracciglio.
<< In quest'anno e mezzo ho capito molte cose, cose che finora non riuscivo a vedere …
ho capito quanto il mio giudizio fosse offuscato da decenni nel Wandenreich >>
<< Uhm … capisco ... e a quale conclusione saresti giunto ? >>
<< Kisuke le vuole bene … un bene sincero e buono. Per questo accettai il combattimento
… era l'unico modo per sbloccarlo. Ora lui e Yoruichi possono ricominciare ... e continuare
a godere della preziosa amicizia ... inoltre ... è cambiato … sono sicuro che potremo
diventare buoni amici. >>
In una pausa quasi interminabile, il migliore amico lo fissò visibilmente scioccato,
la tazza ferma a pochi centimetri dalla bocca. A un certo punto scosse la testa, quasi si
fosse svegliato da un sogno sgradevole.
<< Avrei qualche critica a riguardo, ma se l'hai perdonato ... sono l'ultimo a poter parlare >>
<< Nel progetto sei compreso pure tu. >>
<< Ma che caz- ?!? No ! No ! No, assolutamente no ! Non intendo partecipare a nessuna
delle vostre uscite ! Scordatelo ! E non … non t'azzardare a insistere, capito ?!? >>
<< Ti farebbe bene … e in fondo lo sai >>
L'ex-Sostituto rivolse un'occhiata torva e sbuffando distolse repentino lo sguardo.
<< Dì la verità … hai preso una botta in testa durante il duello ? >>
<< Ti ho convinto … ne sono felice >>
<< Tsk ! Muoviti a bere la cioccolata accidenti … ! Fredda è imbevibile ! >>
Ripresa la tazza dal comodino, Askin chiuse gli occhi godendosi appieno la cioccolata,
un'esplosione al gusto fondente deliziò il palato riscaldandogli il petto in maniera a dir
poco afrodisiaca. Una sensazione di pace lo avvolse e il pensiero andò al futuro. Un futuro
che sarebbe stato pieno di amore, gioia, piccoli e preziosi momenti, scoperte e amicizie :
l'allenamento con Urobos, il legame con Kisuke, il lavoro all'Istituto di Ricerca, le cene, le
feste, le vacanze, gli scatti d'ira di Mayuri, i dolci, i momenti spensierati col migliore amico
… e poi amare, amare una donna bellissima e straordinaria per cui aveva combattuto e
sofferto. Una donna finalmente libera da ogni fardello, con cui avrebbe condiviso gioie e
dolori di quella nuova e meravigliosa esistenza.
“ Questo significa vivere. A presto … mia Piccola Dea ... ”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Quattro giorni prima ...

Mai avrebbe creduto di potersi ridurre in un simile stato, uno stato d'inerzia e incredibile
spossatezza. Era terribile... per quanto si sforzasse non riusciva a pensare, i rumori
giungevano flebili e distanti come risucchiati dalla furia di un tornado, le voci arrivavano
come provenienti dalle profondità di un abisso, vedere e provare la più totale indifferenza
verso il mondo. Aveva solo due certezze ; la prima era la causa scatenante quell'assurda
condizione, il discorso di Askin, la seconda il fatto di stare camminando … per andare
dove ? Ah … ! Da Yoruichi naturalmente ! La sua piccola gattina sarebbe stata felicissima
una volta ricevuta la lieta notizia. E allora perché ? Perché si sentiva vuoto ? Perché ogni
passo sembrava risucchiargli lentamente le energie ? Sarebbe dovuto essere al settimo
cielo, eppure non riusciva a provare nulla. Forse … aveva sbagliato ? Un’errore non
calcolato ? Uno scenario non previsto ? Non aveva ne la forza di rispondere a quegli
strani interrogativi.
L'attenzione si concentrò sui propri passi diventati improvvisamente più secchi e
rumorosi. Guardò in basso. La neve aveva lasciato il posto a un terreno roccioso.
Era già arrivato ? Sollevando lo sguardo osservò l'ampia volta della grotta, le rocce ergersi
imponenti e, lontano, i fumi delle acque termali. Eccolo lì, nella Sala d'Allenamento sotto
il Sokyoku, dove innumerevoli volte s'era addestrato insieme a lei, la sua piccola e dolce
gattina, lì, in quel luogo speciale dove avevano condiviso momenti felici e spensierati.
Yoruichi ... poteva percepirla in mezzo a uno degli anfratti rocciosi vicino alle terme.
Pian piano la raggiunse, il passo lento e barcollante. Ah ... che modo era di presentarsi ?
Il viso ... perché il viso era così tirato e mollo ? Beh come poteva essere dopo un feroce
combattimento ? Dopo il sangue versato ? Ma che importava ? Yoruichi sarebbe stata
felice. Ancora qualche passo ed eccola comparire ... la sua dolce gattina ... eccola venirgli
incontro ...
Cos'era quell'aria preoccupata ? Ah doveva essere a causa della divisa rovinata e delle bende
strette attorno alla coscia. La sua voce ... perché non riusciva a sentire la sua voce ?

- Tu … non la ami Kisuke. Non la ami e non riesci a dirglielo, non vuoi dirglielo … -

“ Ah … sono … proprio un'idiota ... ”
Un pensiero, il primo dopo tanto tempo. Lentamente abbassò lo sguardo. Yoruichi era lì,
stretta a lui, le mani aggrappate al suo haori*, il viso contratto dall'ansia. Lo stava chiamando …
allora perché ? Perché dalla bocca perfetta uscivano parole mute ?
A quel punto tutto s'infranse. Ogni certezza crollò su se stessa come un castello di carte.
Kisuke la percepì … venir a galla ... accompagnata da un suono simile a mille bicchieri
di cristallo rotti … la verità. Ormai non poteva più nasconderla.
“ Ah … noi siamo stati sempre insieme …. nei momenti difficili tu eri al mio fianco …
pronta a sostenermi in ogni progetto e idea. Alla fine … il nostro rapporto mi sembrò
la cosa più normale del mondo. Non riuscivo a immaginare una vita senza di te … ”
Le dita si mossero, andando a sfiorare quella pelle morbida e bellissima all'altezza del
collo. Yoruichi s'immobilizzò mentre un leggero rossore si andava a dipingere sulle guance.

- Perché … t'assicuro non sarò io a farla soffrire … ! -

“ Già … avevi proprio ragione Askin. Ho sempre saputo cosa provavi per me, Yoruichi.
Sono stato davvero un vile … ho sfruttato la tua attesa, i tuoi sentimenti per legarti di più
a me. Mi spaventava l'idea che potessi allontanarti … cambiare … ”
<< Kisuke ti prego rispondimi … ! Cos'è successo ?!? >>
In un incontrollato turbine d‘emozioni chiuse gli occhi stringendola a sé.
La Dea tremò, meravigliata e confusa. A lungo stettero immobili, immersi in un silenzio
teso. Poi Kisuke parlò, la voce spenta e triste al tempo stesso.
<< Su mia richiesta ... oggi Askin ha combattuto contro di me >>
<< Co-come ? Di cosa stai parlando … ?!? >> mormorò lei sbigottita.
“ … ma sopratutto non sopportavo ci fosse un altro uomo a renderti felice …”
<< Abbiamo combattuto e ora … ora Askin è guarito, ma si trova ancora in convalescenza
presso la Quarta Compagnia. Ci vorrà ancora tempo prima che riprenda conoscenza … >>

- … Yoruichi merita d'essere felice, non credi ? -

“ … una felicità che non potrò mai donarti … ”
<< Perdonami. Volevo difenderti, ma ho sbagliato … ho sbagliato tutto. Sono stato un'idiota.
Solo un povero idiota. Vai … vai da lui … Yoruichi ... >>

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

<< Non capisco perché siete così agitati … >>
Byakuya pronunciò la frase con leggerezza. Di risposta Rukia e Renji, inginocchiati l’una
affianco all’altro, si scambiarono un'occhiata preoccupata. Evidentemente le sue parole
dovevano essere arrivate fredde, perché nella stanza calò un altrettanto gelida pausa.
In mezzo alla strana atmosfera, forse neanche troppo considerati i presenti, Rukia si fece
avanti accompagnando il gesto con un rispettoso inchino.
<< Nii-san*… non ci aspettavano una risposta del genere ecco … >>
<< Sì ! Insomma … >> le fece eco il suo ex-Luogotenente nonché futuro cognato << …hai
indovinato il motivo per cui siamo venuti … e soprattutto … ci hai dato subito la tua
benedizione … ! >>
Il Nobile Kuchiki sospirò scuotendo leggermente il capo. Per quale motivo doveva sempre
suscitare certe reazioni da parte loro ? Forse era colpa della voce ? Dilemmi vocali a parte,
meglio chiarire al più presto la sua posizione, onde evitare ulteriori fraintendimenti.
<< Avete balbettato per un mezzo minuto buono … quindi è ovvio che abbia “ indovinato ”.
Perché non dovrei concedervela poi ? >> sottolineò dopo aver bevuto un sorso di the << Vi
conoscete da una vita, siete fidanzati da più di un anno e mezzo ... cosa c'è di male se avete
deciso di sposarvi ? >>
<< N-no nessuno ! Ma … >> cominciò Rukia timida.
<< … la tua risposta è stata … come dire … secca >> concluse l'altro in una vena di timore.
“ Va bene … avete la mia benedizione ” aveva detto ponendo fine a una lunga serie di
frasi impacciate. Ripensandoci forse era stata un po' striminzita e fredda, ma in realtà
Byakuya era felice, seriamente felice. Che non lo stesse esprimendo nella giusta maniera ?
“ Uhm … occorrerà lavorarci su. Desidero essere uno zio affettuoso per i miei nipotini … ! ”
<< Lasciando da parte queste superficialità … a quando la data ? >>
<< Oh ! Pensavamo in primavera … ad Aprile ... >> rispose Rukia arrossendo << … sarebbe
meglio organizzarlo nel Mondo Terreno, così da invitare anche Ichigo e gli altri … magari
in un bel tempio immerso nel verde >>
<< Mi pare un buon punto di partenza … perfetto … >> rispose deciso alzandosi in piedi
<< … mi occuperò io di tutto ... trovare il luogo adatto … dopo le nozze l’ideale sarebbe
fare un rinfresco … >> continuò mettendosi a girare avanti e indietro, ignorando le facce
sbalordite dei due giovani << … voi pensate alla lista degli invitati e a far sì che ognuno si
procuri i documenti per muoversi agilmente nel Mondo Terreno >>
<< Ni … Nii-san* … ! Non ti facevo così entusiasta … >>
Si fermò e lanciò a entrambi un'occhiata severa.
<< Abbiamo solo tre mesi di tempo ! E un matrimonio non si organizza in due giorni ! Forza
dunque ... sbrigatevi ! >>
Bastarono due parole a far filare i futuri sposini fuori dalla stanza, non senza che questi
si fossero inchinati più volte per ringraziarlo. Finalmente solo e libero di pensare, Byakuya
prese la tazza colma di the e aprì lo shojo* che dava sul grande giardino esterno, il principale
della Residenza Kuchiki. Le nevicate di metà Gennaio avevano inondato il paesaggio
con uno spesso strato di neve, ma tra poco la neve avrebbe lasciato il posto a fiori di mille
colori e profumi. Una nuova primavera ... in cui sarebbero sbocciati gioie e amori.

Contemplando il candido paesaggio il pensiero andò alla sua dolce Hisana.
“ Amore mio, tua sorella è diventata forte … una donna rispettosa e gentile, amata da
un uomo coraggioso. Ogni giorno ... la guarderesti con orgoglio … e adesso … proprio in
questo momento non la smetteresti di correre da una stanza all’altra, dolcemente in
ansia per il matrimonio e i futuri nipotini … ”
Le sembrò di rivederla, seduta lì fuori sull'enwa* in una soleggiata estate a regalargli
il più meraviglioso dei sorrisi. Byakuya chiuse gli occhi e tornò al presente. C'erano
un sacco di preparativi in vista del grande evento e lui avrebbe dato anima e corpo
per renderlo indimenticabile.
“ Finalmente diventerò zio … non vedo l’ora … ”
Un pensiero leggero. In fondo tutti avevano pensieri leggeri, perfino le persone all'apparenza
fredde e riservate come Byakuya Kuchiki. Esprimere la propria leggerezza … forse era quello
il primo passo verso la “ calorosità ” ?
“ Uhm … forse dovrei prendere esempio dal mio ex-Luogotenente …. ”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Era una Domenica d'inizio Febbraio, Yoruichi si era alzata di buon ora, aveva fatto
un'abbondante colazione condita con un buon latte caldo, pranzato insieme a Yushiro e
infine s'era preparata in vista dell'appuntamento con Kukaku. Aveva scelto un kimono*
tinto dei caldi colori del rosso e dell'arancione. Una veste vivace, più adatta a una
cerimonia che a un'uscita tra amiche, ma nell'ultimo periodo tutti avevano potuto notare
uno strabiliante cambiamento in lei. La Dea era più spensierata, avvolta da serenità senza
fine, aggettivi che descrivevano solo in parte la sua enorme trasformazione. Dopo un
periodo di oscurità e dolore era arrivata finalmente la luce, adesso tutto appariva più
luminoso, più vivace, i colori del mondo erano sempre gli stessi eppure sembravano
immersi di nuova vita, le persone più solari, affabili e gentili. Sì … era cambiata ... nel suo
cuore regnava la pace e ciò faceva risplendere ogni cosa sotto una nuova luce.
Incontrò Kukaku al limitare del Quinto Distretto. L’erede degli Shiba indossava un’elegante
kimono* giallo in perfetto abbinamento col verde acqua degli occhi.
Camminarono un po', chiacchierando allegramente del più e del meno lungo la strada
principale, piena di negozi d'ogni tipo e piccoli ristoranti, ma visto il freddo via via più
intenso e mal digerito della Dea, decisero di fermarsi in un bar a bere qualcosa di caldo.
Ne scelsero uno piccolo e una volta sedute al tavolo ordinarono un the nero aromatizzato
al miele e cannella.
<< Yoruichi, oggi mi è arrivato questo … >> esordì Kukaku appena le tazze furono
servite.
Estrasse un biglietto azzurro finemente decorato. L'invito alle nozze di Rukia e Renji,
l'aveva ricevuto pure lei, il giorno prima.
<< La data è fissata il ventisette Aprile, “ Tempio di Muryokoin, Prefettura di Wakayama,
Distretto di Ito. Vi aspettiamo !
” … >> continuò leggendo il breve messaggio << Ah …
finalmente si sposano … sono davvero felice per loro ... ! >>
<< Già ! Tutti noi non vediamo l'ora … ! Inoltre la stagione è perfetta >>
<< Pensavo … dovremo comprarci un abito adatto, insieme a due bei regali di nozze >>
<< Mi pare un’ottima idea ! La prossima volta che ci vediamo, potremo andare nel Mondo
Terreno e adocchiare qualcosa lì, che dici ? >>
<< Perfetto ! Kimono* super-eleganti stiamo arrivando ! >> esultò la donna coi pugni alzati.
<< Kimono* ? Non è da te … sul biglietto non viene specificato l'abbigliamento … >> fece
notare stupita << … è raro vederti in abiti tradizionali, anche se sono già due tre volte che
te li vedo indossare ! >>
<< Yuh ! Potrei dirti lo stesso … ! >> protestò l'amica fingendosi offesa.
<< Io non digerisco il freddo, lo sai perfettamente ! Quindi mia cara non puoi sfuggirmi ! >>
Kukaku abbassò repentina lo sguardo mentre un leggero imbarazzo di dipingeva sulle
guance. Una reazione inusuale che stuzzicò la felina curiosità di Yoruichi.
<< Di-diciamo ci faccio più attenzione ! Ecco tutto … >> rispose in un fil di voce.
<<… È colpa di Kugo ? Non lo facevo così geloso >>
<< N-no ! Lui non c'entra nulla ! Sono io a essermelo imposto … >>
<< Imposto ? Davvero ? >> chiese visibilmente sorpresa.
<< Succede Yoruichi … >> rispose la Shiba poggiando sbrigativa la tazza sul tavolo
<< … quando stai con una persona … quando fai l'amore … per tanto tempo …. ti ritrovi
a desiderare tutto di lei … persino gli occhi … solo il suo sguardo ha il diritto di posarsi
su di te … pure io mi sono meravigliata di questo cambiamento … ma … credo non ci sia
nulla di strano in fondo … >>
La migliore amica parlò con leggerezza e squisita confusione, ma qualcos'altro si mosse in
lei. Una sgradevole sensazione, la stessa di un piede formicolante, del ticchettio incessante
di un orologio, del gesso premuto sulla lavagna. Yoruichi era felice ; il lavoro, i rapporti
con la Compagnia, l'amicizia di nuovo serena e distesa con Kisuke, le uscite e le cene con
gli amici. Tutto era perfetto, eppure mancava lui … la persona più importante di tutte …
Un silenziò calò e una profonda amarezza s'impossesò di lei.
<< Perdonami … non avrei dovuto dirlo … >> si scusò la migliore amica a un certo punto.
<< No … non è colpa tua … >>
Un'altra pausa, all'archè Kukaku la guardò negli occhi liberando una domanda a lungo
trattenuta.
<< Yoruichi … perché non vai da lui ? Ormai l'hanno dimesso da un mese … che motivo
c'è di prolungare quest'attesa ? >>
La Dea tremò e rimase in silenzio. Dopo attimi lunghissimi volse lo sguardo fuori, oltre la
piccola finestra lasciata aperta appena sopra di loro, verso un cielo bianco da cui scendeva
un leggero nevischio. Kukaku aveva ragione … eppure a distanza di tempo non era
ancora riuscita a incontrarlo.
<< Una volta dissi a Yushiro … “ Solo il nostro cuore può mostraci la giusta via ” … >>
rispose sentendo gli occhi diventare lucidi << … stare insieme a Kisuke, come uomo e
donna … questo desideravo ... ed ero disposta a sacrificarmi, a continuare ad attendere
all'infinito. Quello era amore ? Una parte di me continuava testardamente a crederlo,
mentre l'altra cominciò a dubitarne e ... a innamorarsi >> bevve un sorso di the e con gli
occhi abbassati continuò << Askin mi confondeva … mi faceva ridere e arrabbiare come
nessun altro … eppure ... fino all'ultimo continua a nascondermi dietro mediocri scuse e
false speranze ... e quando lui confessò di amarmi, l’unica cosa che riuscì a fare fu fuggire.
Se avessi seguito subito il mio cuore avrei evitato tante sofferenze … a me stessa, a tutti
voi e soprattutto ad Askin. Però … da un lato … devo ringraziare entrambi ... >>
Sì … Kisuke le aveva detto la verità, e l’aveva fatto in maniera gentile e sottile, così da
evitarle possibili sofferenze. Col cuore in pace, entrambi erano riusciti a voltar pagina, a
vivere il loro rapporto sotto una nuova luce ; da amici, continuando a sostenersi nelle gioie
e nei dolori, come in fondo avevano sempre fatto. Inoltre l’uomo era più comprensivo,
disteso, aveva pure iniziato a frequentare Askin e questo non poteva che renderla felice …
Askin … accidenti quando le mancava … il sorriso, gli abbracci, la voce …
Quante volte ne aveva sognato le labbra ? Quante volte la sensazione di quel bacio lontano,
violento e desiderato, le aveva pervaso il corpo ?
Perfino ora avrebbe voluto gettare tutto al vento, salutare Kukaku e precipitarsi da lui,
stringerlo a sé, baciarlo e pronunciare quelle parole meravigliose … eppure ogni volta
qualcosa la fermava …
<< Lo amo ! Lo amo accidenti ... ! >> sussurrò in un singhiozzo crescente << … Ma … dopo
il combattimento ... dopo averlo visto disteso su quel letto non riesco … non riesco a ... >>
<< Gli orecchini … >> la interruppe Kukaku.
Sgranò gli occhi sollevando di scatto lo sguardo.
Gli orecchini, il simbolo dell'amore e dell'attesa, con questa intenzione ne aveva consegnato
uno a Kugo un mese or sono. L’altro era custodito dentro un cassetto in camera. Un piccolo
tesoro che brillava, magnifico e prezioso, quando veniva sfiorato da un raggio di luce.
<< Occorre un evento speciale per riunirli ! >> continuò decisa facendo spallucce << Un
matrimonio sarebbe l'ideale, pure gli invitati devono essere belli ed eleganti, giusto ? >> e
poggiata una mano sulla sua aggiunse << Mi pare l'occasione giusta ... >>
Il matrimonio di Rukia e Renji … sì … sì era perfetto. Lì, in mezzo a un'atmosfera di gioia,
lì l’avrebbe rincontrato, bellissimo e allegro come sempre, già se lo immaginava … venirle
incontro sfoggiando il più sensuale dei sorrisi.
Col cuore pieno di ritrovata speranza s'asciugò una lacrima.
<< Sarà un giorno bellissimo …grazie Kukaku >> disse sorridendo.
<< Uhm … sei cambiata, sai ? >> commentò l'amica dopo qualche secondo.
<< Ah ... non sei la prima a dirmelo ! >>
<< La vecchia Yoruichi non avrebbe parlato così apertamente dei propri problemi di cuore.
Sono felice per te. Veramente felice, amica mia. Ma coraggio ora ! Basta rimuginare…
brindiamo ! >>
<< V-vuoi farlo col the ?!? >> fece lei sollevando a sua volta la tazza.
<< Certo ! A noi ! Alla nostra amicizia ! E sopratutto ai nostri uomini ! >>
<< Sì … ! >>
Finito il brindisi, alcune voci le chiamarono allegre. Voltandosi ritrovò Soi-fon e Yushiro
sulla soglia del locale. E mentre i giovani fidanzati le raggiungevano, Yoruichi gioì
dell'inaspettato incontro …
“ La vita … è davvero piena di piccole meraviglie … Askin … noi ci rincontreremo … in
una splendida giornata di primavera … proprio come due anni fa … aspettami … ”



Extra 0.5 : Una stella su di te.

Esistono piccoli momenti nella vita di una coppia, momenti destinati a trasformarsi in
ricordi preziosi e indimenticabili. Kukaku ne stava scoprendo molti nell’ultimo periodo ;
quando sul finire della notte, nella pungente aria di un mattino invernale, si svegliava e non
poteva far a meno di osservare il bel volto dell’amato accarezzandone dolcemente i capelli ;
oppure altri, in cui passeggiando mano nella mano a ricordare il passato, un passato di cui
ora Kugo parlava senza più alcun timore, e a immaginare il futuro, veniva catturata dalla
sua voce perdendo sovente il filo del discorso. Ora l’Erede degli Shiba era immersa in
quello più intimo e particolare ; quando nel tardo pomeriggio si distendevano sul futon*
e, abbracciati, chiacchieravano delle rispettive giornate.
<< Oggi vi siete divertite ? >> chiese l’uomo dandole un bacio sulla fronte.
<< Sì … ! Abbiamo anche incontrato Soi-fon e Yushiro e insieme abbiamo preso un the in
quel locale aperto da poco. Appena riusciamo, dobbiamo andarci ... è carino come posto >>
<< Vediamo … mercoledì non ho lezione ... ne approfitteremo per rilassarci come si deve >>
<< Perfetto ! Oh ! Prima che mi dimentichi … ! >> disse afferrando il pacchetto poco
distante << Ti ho preso questo … ! >>
Kugo lo osservò sorpreso e delicatamente lo aprì, estraendone una morbida sciarpa di seta
rossa. Con la meraviglia dipinta in viso, si mise seduto e prese a indossarla. Kukaku lo
guardò ammirata, felice della propria scelta. Il colore s’intonava perfettamente coi suoi
occhi color granato e la fattura faceva risaltare le ampie spalle e il petto.
<< Ma è bellissima … grazie mille amore mio … sei stata dolcissima … >>
<< Oh ! F-figurati ! Appena l’ho vista non ho resistito … lo so … tra poco sarà primavera,
ma è bene avere degli indumenti più caldi in vista del prossimo inverno, giusto ? >>
Stranamente Kugo non rispose, ma prese a fissarla con un’intensità mai vista. Lo vide
estrarre un piccolo oggetto dalla tasca, per dopo tornare a guardarla.
Quegli occhi … quante volte si era persa in essi ? Troppe per rammentarlo … eppure
ora essi sembravano comunicare qualcosa di più importante e intenso.
<< Pensavo di farlo in primavera … in concomitanza con la fine della guerra … ma ora …
questo regalo mi ha fatto cambiare idea >> mentre le parole uscivano della sue labbra
aprì la mano, e una scatoletta di velluto si materializzò davanti a lei.
Kukaku non riuscì a far nulla, se non trattenere il respiro, allorché il piccolo forziere rilevò
il prezioso tesoro. Un luccichio e poi … un anello, un magnifico anello d’oro intarsiato
di diamanti. Era … tutto vero ? Oppure stava sognando ? Si sfregò gli occhi, ma niente
… Kugo era sempre lì, chino su di lei, a offrirle il più splendido dei doni.
Si mise a sedere mentre un singhiozzo crescente la costrinse a portarsi le mani alla bocca.
<< Amore, questi due anni insieme sono stati quanto di più bello potessi desiderare. Ti amo
e non smetterò mai di ripeterlo. Fra quattro anni, una volta entrato nel Gotei 13 chiederò
ufficialmente di sposarti e m’impegnerò con tutto me stesso per ridare onore e prosperità
al Casato Shiba. Nel frattempo ti prego di accettare quest’anello di fidanzamento >>
Non poteva credere ai propri occhi … e neanche alle proprie orecchie a dir la verità.
Kugo aveva appena trasformato un momento normale nel più meraviglioso dei ricordi.
Con questa consapevolezza Kukaku pianse, lei che troppo spesso aveva pianto per addii,
ora versava lacrime di gioia.
<< Oh … tesoro mio … >> sussurrò gettandosi a capofitto tra le sue braccia << … non sai …
non sai quanto questo mi renda felice … ! >>
Lui sorrise stringendola così forte da farle quasi male, ma in quell’abbraccio Kukaku si sentì
leggera come non mai.
<< Ti amo Kugo … ! Ti amo ! >>
<< Anch’io amore mio … ! Ti amo … ti amo … >>
<< Ah … dai ... vediamo … vediamo come mi sta … ! >>
Al suo dito l’anello risplendeva delicato nella lieve luce della stanza.
<< Somiglia proprio a una stella … >>
<< Una stella su di noi … >> mormorò lui traendola a se.
<< Sì … una stella su di noi … >> ripeté beata.
Infine chiuse gli occhi, perdendosi nel tepore del suo corpo.





Glossario

*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*enwa : una sorta di veranda tipica delle tradizionali case giapponesi, può servire come
corridoio esterno o come comunicazione fra gli spazi interni ed esterni.
*katana : tipica spada utilizzata dai samurai. La lama misura dai 60 agli 75 cm.
*kimono : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile.
*Nii-san : fratellone.
*Onee-san : sorellona.
*shoji : pannello giapponese che costituisce le tipiche porte scorrevoli.





(1) Kildare, nel mio caso la pronuncia è all’inglese, senza la e.

Mi piaceva molto il suono, trovo si abbina bene alla zanpakuto “ occidentale ”di Kugo.
Si … perché nel flashback alla fine della Saga dei FB si vede chiaramente Kugo vestito da
Shinigami con relativa zanpakuto.

Il nome è tratto dall'omonimo paesino nella Repubblica d' Irlanda. In questa cittadina è
custodito il Fuoco di Santa Brigida, l’ultimo esempio di fiamma perenne sopravvissuto
dall'antichità pagana in Europa. Nei pressi della grande quercia vicino alla Chiesa, si narra
che anticamente sorgesse un centro di culto druidico e che un “ Fuoco di Brigid ” vi bruciasse
da migliaia di anni in onore della dea celtica.
Lo stesso spirito è ispirato appunto a Brigid, una delle principali divinità del pantheon
celtico, il cui uno dei simboli è lo specchio. E si … somiglia anche alla Guardiana del Fuoco
di Dark Soul III ! XD

Per ulteriori informazioni :
www.ilcalderonemagico.it/dee_Brigid.html
www.oroboro.eu/blog/2013/02/04/La-D...di-Kildare.aspx


2) Eh si ! Ci messo pure delle rune fighe fighe sulla lama ! In fondo stiamo parlando della
( mia ) seconda zanpakuto di fuoco della Soul Society. Ora … non riesco a caricare le
immagini, quindi vi faccio un breve elenco coi nomi e relativi significati :

Partendo dall'elsa verso la punta abbiamo :

Kano - Fuoco
Algiz - Protezione
Gebo - Dono
Nauthiz - Necessità
Inguz - Fertilità
Dagaz - Trasformazione
Berkana - Rinascita

Per ulteriori informazioni :
www.figlieluna.altervista.org/significatorune.htm


(3) Kido di mia invenzione. Avendo famigliarità con questo incantesimo, Kisuke riesce a
lanciarlo senza recitarne la formula d'attivazione.


(4) Urobos, si pronuncia Urobo.

Nome preso da Uroboros, il serpente che si mangia la coda presente in quasi tutte le
culture del mondo. Per lo spirito della zanpakuto di Askin mi sono riferita al suo
significato alchemico come simbolo palingenetico (dal greco “ palin ", di nuovo, e “ génesis
”, creazione, nascita, ovvero "che nasce di nuovo").

Per ulteriori informazioni :
www.fuocosacro.com/pagine/1/Uroboros.htm

All'inizio anche per lui avevo pensato a qualcosa di più nordico/occidentale. Askin
contiene la radice Ask, che si ritrova in molti nomi nordici attuali e antichi.. Ma purtroppo
il serpente per i buoni vichinghi non era visto benissimo, basti pensare a serpenti o draghi
come Jörmungandr, Fafnir e Niddhog. Quindi ho scartato l'idea rifacendomi al significato
sopra citato e tenendo conto delle caratteristiche di Askin, non è stata poi una brutta idea XD.



Tana Oscura :

Partiamo subito coi super ringraziamenti !
Suomi una volta finita la storia, spero di ricevere al più presto le tue belle recensioni <3
Alice come sono andati gli esami ? Spero al top !
Hikari grazie per la recensione dello scorso capitolo <3 è stata una delle più emozionanti che abbia mai letto ^^.
d4rkr4198 questo è il penultimo capitolo ! Non esitare a recensire :D mi farebbe piacere sentire la tua opinione :D


Nella parte iniziale si intuisce un preludio della Battaglia Finale ( Alternativa ) che vi ricordo verrà narrata negli Extra. Piccolo chiarimento riguardo questa parte ; essa è antecedente il Capitolo 681, quando appunto Tsukishima riesce a far riparare Zangetsu a Orihime.
Nel Capitolo 5 Kugo accennava alla perdita dei poteri di Isshin, perché è proprio grazie a lui se la seconda parte del sigillo venne rotta liberando così la vera potenza del Primo Sostituto. Così ho dato una giustificazione più forte alla presenza di Kurosaki Padre, senza rilegarlo a semplice accompagnatore di Ryuken.
E visto siamo quasi alla fine urgono alcune domande, curiosità personali a cui sarete liberi di rispondere o meno :

1) Cosa ne pensate di Askin ? Vi è piaciuta la sua crescita psicologica, o per meglio dire la sua riscoperta di se stesso ?

2) Stesse domande per Kugo. Se Kubo avesse azzardato di più con questo personaggio sarebbe venuta fuori una figata. I presupposti c’era tutti … ma nessuno è stato fruttato. Un vero peccato.

3) Le coppie vi sono piaciute ? Quale vi ha appassionato di più ?

4) Momento preferito dell’intera storia ?

Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia fin qui.
Spero questo finale alternativo sia più apprezzato di quello originale.
Visto che questo è il penultimo capitolo vorrei sapere cosa ne pensate, o voi lettori silenziosi :D

Un saluto! Ci vediamo a marzo/inizio aprile.



   
 
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