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Autore: black dalia    08/02/2017    2 recensioni
Ashley Ketchum è una giovane ragazza con il sogno di diventare un Maestro Pokemon.
Leggi come inizia la sua avventura nella regione di Kalos accompagnata dal suo fedele Pikachu e la sua migliore amica Serena, facendosi nuovi amici e nemici nel processo e scoprendo qualcosa di più su se stessa e sulla sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Anime, Videogioco
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POKÈMON XYZ: l'inizio della storia

 

-discorso-
“pensiero”
-discorso Pokèmon-
pensiero Pokèmon”
voci pokedex

 

ATTENZIONE! Per favore leggete le note di fine capitolo, contengono informazioni importanti!

 

 

Cap.2) Preparatevi a passare dei guai

 

 

Appena Ashley arrivò al laboratorio constatò che la situazione era veramente seria: quasi metà del tetto era sparito lasciando, al suo posto, un grande buco da cui usciva del fumo.
Senza perdere un secondo, la ragazza si fiondò nell’edificio per assicurarsi che non ci fossero feriti ma appena entrò si rese conto che c’era qualcosa che non andava: una Garchomp era in ginocchio, al centro dell’atrio tra le macerie del tetto, urlava e si contorceva dal dolore mentre il professor Platan e Sofie, affianco a lei, cercavano di levarle qualcosa che era bloccato attorno al collo.
-Si rassegni, professore… ormai il suo Pokèmon è sotto il nostro controllo- disse una voce di donna, attirando l’attenzione di Ashley che si voltò verso la fonte solo per vedere due persone ed un Meowth: la donna aveva i capelli lunghi color magenta mentre l’uomo aveva i capelli, che gli arrivavano alle spalle, di un color violetto ed entrambi portavano delle uniformi bianche con una R rossa sul davanti.
Fortunatamente, nessuno si accorse della sua entrata.
-Allora… che ne dice di fare il bravo e di darci i risultati delle sue ricerche?- parlò di nuovo la donna mettendo le mani hai fianchi -non ci costringa ad usare le maniere forti-
-ve lo potete scordare!- gli rispose il professore guardandoli con rabbia -non consegnerò mai quei dati ha dei criminali come voi del Team Rocket!-.
A quelle parole, Ashley sgranò gli occhi per poi assottigliarli e stringere i denti; conosceva la reputazione di quell’organizzazione criminale e non avrebbe mai permesso a nessuno dei suoi membri di farla franca.
-Pikachu, Froakie, preparatevi ad attaccare! Dobbiamo salvare il professore e Sofie!- mormorò la ragazza ai suoi due Pokèmon che annuirono, scendendo dalle sue spalle per attendere il suo comando.
-Bene, se non vuole darcele con le buone vuol dire che le prenderemo con le cattive… James!- ordinò la donna ed il suo complice puntò una specie di telecomando a Garchomp.
-Va bene, bestiaccia, è il momento di eseguire gli ordini: attacca il professore!- ed il dispositivo attorno al collo del drago iniziò a lampeggiare, rilasciando delle scariche, facendola urlare dal dolore.
-No! Garchomp, resisti!- esclamò Platan cercando di aiutarla ma il Pokèmon lo scagliò contro il pavimento per poi alzarsi e dirigersi verso di lui: gli occhi erano colorati di un rosso inquietante e sembrava pronta a sbranare l’uomo.
-Professore!- gridò Sofie, che era stata spinta contro il muro dal drago, preoccupata e spaventata.
-Ah ah ah! Mi dispiace per lei ma ora obbedirà solo a noi!- rise la donna ma, proprio in quel momento, Ashley attaccò.
-Froakie, colpiscili con Idropulsar mentre tu, Pikachu, usa Codacciaio per metter KO quel Meowth!- ed i due balzarono in azione: Froakie creò una sfera d’acqua che lanciò su i malviventi colpendoli, facendoli cadere e bagnandoli fino al midollo.
-Ehi! Che sta succedendo?!- esclamò il Meowth preso di sorpresa, guardando i suoi compari sbigottito, prima che Pikachu lo inchiodasse con la sua mossa lanciandolo addosso ai due, in un groviglio di braccia e gambe.
-Chi diamine osa interrompere la nostra missione?!- gridò la donna infuriata, dopo essere riuscita a districarsi dai suoi complici.
-Sono stata io!- esclamò la mora guardandola con rabbia -lasciate stare il professore e andatevene, criminali!-
-ah ah ah! Oh! La mocciosa vuole giocare a fare l’eroina, eh?- disse la donna, con tono canzonatorio, appena vide Ashley.
-Forse non sa chi siamo- disse l’uomo, che era appena riuscito ad alzarsi, con un sorriso malizioso -allora dobbiamo spiegarglielo- disse il Meowth con un ghigno compiaciuto.

 

Preparati a passare dei guai non avrai scampo
Guai molto grossi, faremo in un lampo
Proteggeremo il mondo dalla devastazione
Uniremo i popoli nella nostra nazione
Denunceremo i mali della verità e dell'amore
E stenderemo il nostro potere oltre le stelle ed anche più in la
Io sono Jessie
Io sono James
Io sono Meowth, ovviamente
Team Rocket pronto a partire alla velocità della luce
Arrenditi subito oppure preparati a combattere con noi
Miao, proprio così!

-Capito, mocciosa, noi siamo il Team Rocket!- esclamò Jessie.
-Ti conviene dartela a gambe finché sei in tempo- finì James.
-Non scapperei mai davanti a dei criminali come voi che rubano e maltrattano i Pokèmon solo per il loro tornaconto personale!- esclamò Ashley infuriata -vi farò arrestare perché il posto della gente come voi è dietro le sbarre! Pikachu usa Fulmine!-.
Il Pokèmon topo ubbidì scatenando il suo potere contro il trio di malviventi ma, in quel momento, Garchomp si mise in mezzo prendendo il colpo senza subire neanche un graffio.
-Che cosa?!- esclamò Ashley, guardandola scioccata -li ha protetti?!- esclamò Pikachu, sbigottito.
-Ah ah ah! Povera mocciosa… i tuoi attacchi sono inutili contro questo Garchomp!- esclamò, ridendo, Jessie.
-Mi dispiace per te, ma ti avevamo avvisato… ora, Garchomp, colpisci la ragazzina ed i suoi due Pokèmon!- ordinò James premendo un pulsante sul dispositivo che aveva in mano causando al collare a lampeggiare, scatenando un ruggito dal drago.
I tre indietreggiarono mentre il Pokèmon si avvicinava sempre di più.
-Garchomp, che cosa stai facendo? Sono io, Ashley! Non mi riconosci?- esclamò la ragazza, guardando sempre più preoccupata.
-Ah ah ah! Ormai questo bestione è sotto il nostro controllo! Non darà retta a nessun altro che ha noi!- esclamò Jessie ridendo sguaiatamente.
-Ora, usa Iper Raggio e falla saltare in aria- disse James mentre premeva il comando di attacco ed il Pokèmon aprì la bocca iniziando a raccogliere l’energia ma, poco prima che completasse l’attacco, il professore saltò su di lei chiudendole il muso.
-Ashley, va via! Scappa! Avvisa l’agente Jenny!- gridò Platan, tentando di rimanere aggrappato con tutta la forza che aveva mentre Garchomp cercava di scuoterlo via.
-Professore, no! Non la lascio!- esclamò la mora cocciutamente, guardandosi attorno per cercare qualcosa che potesse fermare il Pokèmon controllato: i suoi occhi caddero su James e sul telecomando che aveva in mano.
“Dev’essere con quel dispositivo che controlla Garchomp” pensò la ragazza “perciò se riuscissi a distruggerlo lei sarebbe libera” e, in quell’attimo, le venne un’idea.
-Pikachu, usa Attacco Rapido per avvicinarti a quei tre, poi usa Codacciaio per togliergli quell’aggeggio!-.
Ubbidendo all’ordine della sua amica, il Pokèmon topo corse rapidamente verso il trio, saltando e girando su se stesso, mentre la coda luccicò d’argento, colpendo in pieno la mano di James, che guaì dal dolore, e facendo volare via il telecomando.
-Presto Froakie, usa Idropulsar per distruggerlo!- esclamò Ashley e lui ubbidì saltando e lanciando una sfera d’acqua che colpì l’apparecchio facendolo a pezzi.
-NO! Che cos’hai fatto?!- gridò Jessie scandalizzata.
-Ora non potremmo più controllare Garchomp!- esclamò James tenendosi la mano, ferita dal colpo di Pikachu.
-Come osi interferire nei nostri piani!?- gridò Meowth infuriato.
-Ora ti facciamo vedere che fine fa chi si mette contro il Team Rocket!- esclamò Jessie prendendo una pokeball dalla cintura, copiata subito da James ma, prima che potessero fare un’altra mossa un potentissimo Iper Raggio li colpì in pieno, facendoli saltare in aria.
-Questo è un tiro mancino! Non è giusto! Il Team Rocket parte alla velocità della luce!- gridarono i tre mentre volavano via.
Ashley sospirò di sollievo nel vedere che quei criminali erano stati sistemati ma la sua felicità durò poco.
-Sta giù!- esclamò una voce alle sue spalle, prima di essere spinta a terra e coperta da un altro corpo mentre, nel punto esatto in cui era la sua testa un attimo prima, veniva sparato un Iper Raggio.
-Gaaarr!- la ragazza alzò la testa e vide Garchomp agitarsi, urlando di dolore mentre Pikachu e Froakie cercavano di calmarla.
-Che cosa sta succedendo?! Credevo che, distruggendo il comando, Garchomp sarebbe stata libera!- disse Ashley al professore, che l’aveva salvata dal colpo del drago.
-Deve essere quella specie di collare: dobbiamo toglierglielo!- rispose Platan osservando preoccupato come il suo Pokèmon continuava a divincolarsi, per tentare di levarsi l’oggetto attorno al collo, colpendo i mobili e le pareti, senza alcun risultato.
Proprio in quel momento, una voce giunse alle orecchie dei due -Ashley! Professor Platan! State bene?!- e Serena entrò nel laboratorio mezzo distrutto.
-Santo cielo!- esclamò, a bocca aperta, appena vide Garchomp che, purtroppo, la notò incominciando a correre verso di lei.
-Serena!- esclamò Ashley, tirandosi in piedi e correndo verso l’amica, che era pietrificata dalla paura, appena in tempo per spingerla fuori strada prima che il drago le si schiantasse contro: il Pokèmon continuò la sua corsa, uscendo dal laboratorio e finendo contro una macchina parcheggiata dall’altra parte della strada, prima di rialzarsi e continuare a correre a capofitto per la via, allontanandosi sempre più dal laboratorio.
-Serena, stai bene?- chiese Ashley aiutando la sua amica a rialzarsi -sì, ma cos’è successo al laboratorio? E perché quel Garchomp mi voleva colpire?- chiese la ragazza piuttosto scossa dalla vicenda.
-Garchomp non ti voleva colpire… per lo meno non apposta- le spiegò la mora -è colpa di quei farabutti del Team Rocket! Volevano controllarla attraverso uno strano collare… ho distrutto il comando che lo faceva funzionare ma temo che questo ha causato un malfunzionamento che ha portato Garchomp in quello stato d’ira incontrollata-.
-Il Team Rocket?!- esclamò Serena scioccata -vuoi dire quel gruppo di criminali di cui hanno parlato i notiziari?!-
-Sì ma, adesso, dobbiamo pensare a salvare Garchomp- disse Ashley girandosi verso la porta divelta -sta soffrendo a causa di quel collare… dobbiamo trovarla e toglierglielo!- esclamò la ragazza decisa per poi girarsi verso la sua amica -Serena, rimani qui con il professore e Sofie… non so se ci sono altri sgherri del Team Rocket in giro ma è meglio non lasciarli da soli… chiama anche l’agente Jenny e raccontale quello che è successo!-
-e tu, cosa vuoi fare?- le chiese la biondina, preoccupata -andrò a cercare Garchomp- le rispose la mora, determinata, prima di chiamare i suoi due Pokèmon e falli salire sulle spalle: scattò in uno sprint, uscendo fuori, solo per essere fermata da Clem e Lem che erano appena arrivati.
-Ashley… cos’è… successo?- chiese il ragazzo, tra un respiro e l’altro, vedendo lo stato del laboratorio; era abbastanza evidente che non era abituato a correre.
-Per farla breve: dei ladri hanno cercato di rubare le ricerche del professor Platan e tenevano sotto controllo la sua Garchomp, li ho affrontati e sono riuscita a distruggere il dispositivo di comando ma questo a causato un malfunzionamento nel collare che ha reso Garchomp fuori controllo.
Ha fatto saltare in aria i tre agenti del Team Rocket e, poco fa, è corsa fuori dal laboratorio e ora è diretta chi sa dove! Devo trovarla per toglierle il collare: è l’unico modo per calmarla!- spiegò velocemente la ragazza, facendo ampliare gli occhi hai due fratelli.
-Allora ti aiuteremo a cercarla!- disse Lem dopo aver ritrovato abbastanza fiato per formulare una risposta, Ashley annuì riconoscente.
-Grazie, ora andiamo!- disse ed i tre si misero a correre, seguendo la scia di macchine ammaccate, sperando di poter trovare il Pokèmon drago prima che facesse del male a se stessa o a qualcun altro.
Nel frattempo, di nascosto, una figura osservava attentamente Ashley.
Il primo giorno come allenatrice e già si trova ad affrontare il Team Rocket… uh uh uh, mi ricorda i nostri giorni insieme, maestro… saresti davvero fiero di lei” pensò la figura, prima di scomparire nell’ombra per guardare lo svolgersi degli eventi, preparandosi ad entrare in azione nel caso in cui le cose diventassero troppo pericolose per la giovane allenatrice.

 

 

 

 

 

 

 

 

-A TUTTI I CITTADINI! ATTENZIONE! UN GARCHOMP STA CAUSANDO DEI DISORDINI! VI PREGHIAMO DI EVACUARE L’AREA!- gridò l’agente Jenny attraverso il microfono del megafono, posto sul tetto della volante che guidava, mentre le macchine ed i pedoni attorno a lei correvano nella direzione opposta a quella del Pokèmon infuriato.
Un paio di elicotteri volavano sopra la città: in uno di essi una giornalista ed il suo cameraman aprirono lo sportello per filmare la furia del drago.
-In questo momento, Garchomp sta volando verso la Torre Prisma!- disse la donna al microfono osservando come il Pokèmon atterrò sul cornicione del primo piano prima di lanciare un Iper Raggio verso l’elicottero, che lo mancò per un soffio, andando a colpire case e palazzi.
-Woah! Garchomp ha lanciato un potente Iper Raggio che, per poco, non ha colpito il nostro elicottero! Sembra fuori controllo!- esclamò la giornalista spaventata ed impressionata dal potere del drago.
Nel frattempo, Ashley, Lem e Clem erano arrivati alla base della torre.
-Guardate! Eccola li!- esclamò la mora, indicando Garchomp che si agitava sul cornicione.
-Devo arrivare da lei, non c’è altro modo!- disse la ragazza, stringendo i denti quando sentì un altro urlo di dolore.
-Cosa?! Non puoi! E’ troppo pericoloso!- esclamò Lem guardandola scioccato.
-No, l’unica in pericolo è Garchomp… devo trovare il modo di levargli quel collare!- disse Ashley decisa, prima di guardarsi attorno -non c’è un’entrata di servizio o qualcosa di simile per salire all’esterno della torre?-
-sì, c’è! Vieni, è da questa parte!- rispose Lem portando la mora sul retro dell’edificio dove si poteva notare una porta.
-Dietro quella c’è la rampa di scale che portano al primo piano esterno- disse Lem, per poi inginocchiarsi davanti al pannello elettronico che permetteva l’apertura della porta.
-Per fortuna che porto sempre con me il mio zaino- disse alle due ragazze, ottenendo un’occhiata confusa dalla mora, prima di sistemarsi gli occhiali e schiacciare un bottone posto sulla tracolla. -Oggi trionfa la scienza, il futuro è qui! Dispositivo Lemmico Attivato! Braccio Aipom!- ed un’appendice meccanica uscì dal suo zaino, inserendo le tre dita nel dispositivo di apertura della porta, iniziando a girare.
-Whoa! Che cos’è?- chiese Ashley impressionata -incredibile!- esclamò Pikachu guardando meravigliato insieme ad un Froakie senza parole.
In pochi secondi la porta si aprì e Lem ritirò il suo dispositivo.
-Fatto! Ora possiamo entrare!- disse il biondino -fantastico! Che prodigio della scienza!- esclamò la mora entusiasta -puoi dirlo forte! E’ un’invenzione del mio fratellone!- le spiegò Clem piena di orgoglio per avere un fratello così intelligente.
-Ammetto che me la cavo piuttosto bene con le tecnologia- disse Lem strofinandosi la testa, leggermente imbarazzato dalle lodi.
Ashley si diresse verso la porta, la aprì ed entrò nella torre -grazie Lem!- gli disse con un sorriso -di niente- rispose il biondo ma nel momento in cui lui e la sorella stavano per entrare un Iper Raggio, venuto dall’alto, distrusse la porta e l’onda d’urto li sbalzò indietro.
-Lem! Clem! State bene!- gridò Ashley da dentro, dopo essersi rialzata dal volo che aveva fatto a causa dell’urto.
-Sì, non preoccuparti per noi! Vai avanti e salva Garchomp!- rispose Lem attraverso le macerie -ok! Pikachu, Froakie, andiamo!- disse la mora iniziando a correre, seguita dai suoi due Pokèmon.

 

 

 

Nel frattempo, Serena e il professor Platan arrivarono alla base della Torre Prisma, dove si era radunata un’ingente folla e, facendosi largo, si avvicinarono all’agente Jenny che li notò.
-Professor Platan!- esclamò la donna in uniforme -sono mortificato per quello che è successo- disse l’uomo ma l’agente scosse la testa -non è colpa sua… da quello che mi ha raccontato, gli unici da punire sarebbero quei criminali del Team Rocket-.
L’uomo guardò a terra, pieno di vergogna; sapeva che la donna aveva ragione, ma il senso di colpa per aver messo il suo amato Pokèmon e la città in pericolo era straziante.
-Dov’è, adesso, Garchomp?- chiese Serena, accanto al professore, ed ebbe la sua risposta quando un uomo li vicino si mise ad urlare -guardate lassù! C’è una ragazza!-.
Serena ampliò gli occhi e alzò la testa per vedere la sua amica camminare sul cornicione della torre, cercando di avvicinarsi al drago.
-Quella è Ashley!- gridò il professore sconvolto mentre attorno a sé il vociare delle persone aumentò.
“O mio dio, Ash! Che cosa vuoi fare?” si chiese la biondina stringendosi le mani al petto, pregando che la mora ne uscisse indenne.
Intanto, Ashley, Pikachu e Froakie si avvicinavano lentamente al Pokèmon sempre più sofferente.
-Ascoltami, Garchomp…- la mora iniziò a parlare nella speranza di poterla calmare ma il drago, appena la vide, le scagliò contro un Iper Raggio: i tre riuscirono a schivare il colpo ma questo distrusse un lato della Torre causando un’esplosione.
Alla base, intanto, le persone trattennero il respiro, pregando che la ragazza non fosse stata colpita dall’attacco.
-Speriamo non sia successo nulla ad Ashley- disse Clem preoccupata per la sua nuova amica.

 

 

-Garchomp, ti prego… cerca di stare calma- la mora tentò di parlarle mentre si avvicinava lentamente a lei.
-Gaaarrr!- gridò il drago prima di saltare, sbattendo le ali, salendo sempre più di quota.
-Aspetta! Torna indietro!- esclamò Ashley, frustrata, quando vide che si stava dirigendo verso il vertice della torre: si guardò attorno notando che, sul lato della parete, si trovava una scala che conduceva direttamente alla cima.
-Va bene, andiamo!- mormorò la ragazza sistemandosi il berretto sulla testa, facendo salire i suoi due Pokèmon sulle spalle, per poi iniziare la scalata.

 

 

-Vuole salire fino in cima!- esclamò Clem incredula che, dalla base della torre accanto al fratello, stava osservando ogni mossa della mora.
-Certo che Ashley è davvero molto coraggiosa!- esclamò la bambina con ammirazione mentre sul viso di suo fratello si formò un’espressione di determinazione: si diresse verso le macerie che chiudevano l’entrata secondaria ed iniziò a spostare delle rocce, anche con l’aiuto del suo braccio robotico.
-Fratellone, cosa stai facendo?- gli chiese Clem, guardandolo confusa -non posso lasciarla da sola, devo aiutarla!- rispose il ragazzo ansimando per lo sforzo -sono il Capopalestra di Luminopoli… dovrei esserci io, lassù, a calmare Garchomp ed a proteggere la città! Il minimo che possa fare è salire e darle una mano!-.
A quelle parole Clem guardò esterrefatta il fratello: era la prima volta che lo sentiva parlare del suo lavoro in un modo così responsabile, di solito si lamentava solo di come gli togliesse tempo per le sue invenzioni.
-Aspettami! Vengo con te!- esclamò la bambina, sorridendo, quando vide che il ragazzo era riuscito a liberare la porta.
-Va bene, andiamo!- disse Lem entrando nella struttura seguito da sua sorella.
“Resisti, Ashley! Tra poco verremo a darti una mano!” pensò il biondo, deciso.

 

 

Nel frattempo, la mora era riuscita ad arrivare in cima alla Torre appena in tempo per vedere Garchomp lanciare un altro Iper Raggio verso le case vicine.
Puntò i piedi saldamente, per resistere al forte vento, ed iniziò ad avvicinarsi cercando di non farsi notare.
Improvvisamente, il drago si girò verso di lei, lanciando un altro attacco che i tre riuscirono ad evitare buttandosi di lato.
-Ash, dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo continuare ad evitare i suoi colpi!- esclamò Pikachu facendo crepitare le sue guance.
-No, non la attaccheremo! Non voglio farle altro male! Sta già soffrendo abbastanza a causa di quel collare!- gridò la mora, sorprendendo sia Pikachu, che smise di produrre elettricità, sia Froakie che guardò colpito la ragazza.
Nello stesso momento, sotto di loro, Lem e Clem arrivarono al primo piano della torre.
-Anf, anf… finalmente, siamo arrivati- disse il biondino, prendendo profonde boccate d’aria, stanco per via di tutte le scale che avevano dovuto percorrere.
-No, non ancora- disse Clem, arrivata dietro di lui, puntando il dito in alto -dobbiamo salire in cima-.

 

 

-Ora, calmati Garchomp!- esclamò Ashley, rialzandosi dopo aver evitato l’ennesimo colpo.
-Non voglio farti del male… so che stai soffrendo molto ma permettimi di aiutarti- disse la ragazza con un cipiglio triste, avanzando lentamente verso di lei -voglio solo toglierti il collare, poi me ne andrò, promesso-.
-Ti prego, ascoltala!- esclamò Froakie, devastato dal dolore che stava provando la sua amica e dalla sua incapacità d’aiutarla.
-Che ne dici? Vedrai che dopo starai meglio- disse la mora con un leggero sorriso, mentre prendeva un altro passo verso il Pokèmon ma, purtroppo, in quel momento il collare rilasciò un’altra scarica che fece guaire di dolore il drago che portò le zampe al collo, indietreggiando e finendo pericolosamente vicino al bordo.
-No! Ferma Garchomp, non ti muovere!- esclamò Ashley, in preda al panico quando vide che le bastava solo un altro passo per cadere di sotto.
In quel momento, Froakie entrò in azione lanciando delle palle di frobolle ai piedi del Pokèmon che finirono per appiccicaglieli al pavimento, bloccando i suoi movimenti.
-Sì, grande idea, Froakie!- esclamò la mora prima di rivolgersi al suo amico -Pikachu, vieni! Dobbiamo toglierle quell’affare!-
-ti seguo!- esclamò il topo correndo al suo fianco.
Ashley saltò e si aggrappò al collo di Garchomp, per tentare di tenerla ferma.
-Stai tranquilla, adesso ti liberiamo!- disse riuscendo a immobilizzarla per un attimo.
-Pikachu usa Codacciaio sul collare, presto!- esclamò la ragazza, approfittando del momento, e lui obbedì al comando, colpendo il dispositivo al centro e tagliandolo a metà.
Appena fu libera, Garchomp cadde in ginocchio, prendendo respiri profondi; ora non provava più quel dolore straziante e riusciva a pensare di nuovo con lucidità.
-Va meglio adesso, vero?- le chiese gentilmente la mora, che la sosteneva: il Pokèmon la guardò riconoscente.
-Ashley…- la chiamò Garchomp, resasi conto che era la giovane ragazza che aveva frequentato per molto tempo il laboratorio ad averla salvata da quel supplizio.
-Non ti preoccupare, ora arriveranno i soccorsi… scenderemo dalla torre e potrai riabbracciare il professore- disse la mora sorridente, ricevendo in cambio uno stanco cenno del capo.
-Ce l’abbiamo fatta!- esclamò Froakie correndo verso la sua allenatrice con Pikachu affianco ma, proprio mentre si avvicinavano alla coppia, la parte di cornicione sopra la quale si trovava il Pokèmon topo si disgregò, a causa di tutti i colpi che aveva subito la torre, facendolo precipitare.
-Ahhhh! Aiuto!- gridò Pikachu in preda al panico mentre la forza di gravità lo tirava sempre più velocemente verso terra.
-Pikachu!- gridò Ashley scioccata mentre vedeva, come al rallentatore, il suo migliore amico cadere di sotto e, senza pensarci due volte, guidata dall’istinto, saltò dalla torre per seguirlo.
-Santo cielo, Ash!- gridò Serena angosciata, portandosi le mani alla bocca, quando vide l’altra ragazza buttarsi.
-Non posso guardare!- esclamò Clem, voltandosi e poggiando la testa contro il petto del fratello per non vedere la scena che si stava svolgendo mentre Lem osservava senza fiato.
Alla base della torre, le persone guardavano con orrore come la ragazza riuscì a prendere il suo Pokèmon per poi stringerlo al petto, mettendosi sotto di lui, come per proteggerlo dallo schianto che, tutti pensavano, avrebbero assistito a breve.
Improvvisamente, però, un’ombra si staccò da un palazzo vicino e, con un unico salto, atterrò alla base della Torre Prisma prima di scalare, ad una velocità incredibile, l’edificio in verticale.
Passò i due fratelli che alzarono gli occhi, scioccati a quello che stava accadendo, ed arrivò da Ashley, che stava continuando a precipitare: la prese, in stile sposa, e continuò la sua corsa fino ad arrivare in cima.

 

 

 

 

-Pov. Froakie

 

Non ci credo!
Si è buttata per salvare Pikachu senza neanche badare alla sua sicurezza!
Preferisce morire cercando di salvarlo piuttosto che vederlo sfracellarsi a terra!
Sono tanti i sentimenti che provo in questo momento: c’è incredulità e disperazione, perché ho appena conosciuto una persona meravigliosa e non posso fare nulla per salvarla da morte certa, ma anche orgoglio e rispetto.
Sì, perché Ash mi ha dimostrato di essere l’allenatrice che aspettavo da tempo: qualcuno a cui interessa la salute e la felicità dei propri Pokèmon più che alla sua, che non scappa davanti al pericolo ed ha il coraggio di affrontare qualunque avversario o sfida a testa alta.
Ed, ora, sto per perderla…
La vita è ironica e crudele, a volte: ho sempre rifiutato gli altri allenatori perché non li ritenevo degni ed ora che ne ho accettato uno mi viene strappato da un fato avverso; forse non è nel mio destino essere il Pokèmon di un allenatore.
Saltello verso il bordo, facendo attenzione a non cadere, per guardare di sotto; non so che altro fare se non assistere impotente ai suoi ultimi attimi di vita.
Ma, all’improvviso, noto un movimento alla base della torre: è una sagoma molto veloce, di colore nero e di forma umanoide; potrebbe quasi essere scambiata per un’ombra.
La guardo, sbigottito, mentre corre in verticale incontro ad Ash e Pikachu e, per un attimo, spero con tutto me stesso che, chiunque sia, li aiuti.
Le mie preghiere sono esaudite come prende al volo la mia allenatrice, che ha Pikachu stretto tra le braccia, continuando a correre verso l’alto.
Balzo indietro quando la figura mi arriva davanti, salta sul bordo del cornicione integro e atterra tra me e Garchomp.
Trattengo il respiro mentre osservo la sua figura colorata di nero, la lunga lingua rossa avvolta attorno al collo a mo’ di sciarpa viene leggermente mossa dal vento e, in un attimo, riconosco il salvatore della mia allenatrice: un Greninja shiny.

 

 

 

 

 

 

 

 

-ASHLEY KETCHUM! COME HAI POTUTO FARE QUALCOSA DI COSÌ SCONSIDERATO!- la voce di Delia, messa in vivavoce al videotelefono, riecheggiava nel laboratorio mezzo distrutto del professor Platan.
La ragazza teneva la testa bassa, dispiaciuta, mentre si sorbiva la ramanzina della madre, con Pikachu e Froakie, seduti sulle sue spalle, a farle da supporto morale.
Il gruppo, composto da lei, il professore, Serena, Lem, Clem e i loro Pokèmon, era appena tornato dalla Centrale di Polizia dove avevano fatto le loro deposizioni in merito all’incidente che coinvolgeva il Team Rocket: l’agente Jenny li aveva rassicurati che avrebbero condotto le indagini in maniera approfondita per assicurare i tre colpevoli alla giustizia.
-BUTTARTI DALLA CIMA DELLA TORRE PRISMA! CHE DIAMINE TI È SALTATO IN MENTE?!- continuò a gridare la madre -ma… Pikachu stava cadendo ed io…- cercò di ribattere, debolmente, la ragazza alzando la testa.
-ALLORA, PERCHÉ NON L’HAI RICHIAMATO NELLA POKEBALL?! L’AVEVI CATTURATO, NO?!- la interrogò la donna ancora infuriata.
Ashley ritrasse la testa tra le spalle, riabbassando lo sguardo; sapeva di avere torto, non aveva minimamente pensato alle conseguenze quando era saltata dopo Pikachu per cercare di salvarlo.
-Se Greninja non avesse deciso di seguirti… non oso pensare a cosa poteva succederti…- quelle parole, singhiozzate, costrinsero la ragazza ad alzare lo sguardo per vedere, sullo schermo del videotelefono, il viso della donna rigarsi di lacrime -mentre la videocamera di quei giornalisti riprendevano la tua caduta… non hai idea di come mi sia sentita impotente… pensavo che ti avrei perso…-.
-Mamma…- mormorò la ragazza tristemente; detestava darle delle preoccupazioni e, sopratutto, vederla piangere.
-Mi dispiace… non ho riflettuto… ho agito d’istinto e sono saltata dietro Pikachu perché volevo salvarlo… è vero che l’ho catturato ma non gli piace stare nella pokeball per questo non ci ho pensato… mi dispiace tanto, non volevo spaventarti… ti prometto che, d’ora in poi, starò più attenta e penserò prima di agire- disse Ashley, guardando colpevole insieme hai due Pokèmon.
La donna si asciugò le lacrime e li osservò con un sorriso mesto.
-So che non vuoi farmi preoccupare ma, purtroppo, hai ereditato la stessa spericolatezza che contraddistingueva tuo padre- disse Delia mentre sul viso della figlia si disegnò un’espressione triste.
-Sono sicura che manterrai la tua promessa o, almeno, cercherai di farlo ma sarò molto più tranquilla sapendo che hai degli amici che ti possono aiutare…- disse la donna guardando, dietro la ragazza, Serena, Lem e Clem con un sorriso -...e Greninja- l’ultima parola sorprese Ashley.
-Vuoi dire che Grenny verrà con noi? Perché? Credevo che sarebbe rimasta a casa con te- chiese la mora confusa e Delia scosse la testa -no, aveva deciso di seguirti di nascosto, nel caso ti fosse successo qualcosa durante il viaggio, in modo da poterti aiutare… lo sai com’è diventata protettiva con te da quando tuo padre non c’è più-.
La ragazza annuì a quelle parole; Grenny era molto legata a suo padre, essendo stata il suo primo Pokèmon e la sua scomparsa l’aveva colpita profondamente, cambiando il suo atteggiamento e rendendola molto più cauta e protettiva nei suoi confronti.
Figurarsi, aveva addirittura addestrato lei e Pikachu in modo che non fosse indifesa nel caso qualche Pokèmon selvatico provasse ad attaccarla anche se fosse stata da sola.
-Allora… immagino che partirete domani per raggiungere la prima Palestra che dovrai affrontare- disse Delia, decidendo di cambiare discorso; dopotutto, non le era successo nulla ed era sicura che il Pokèmon ninja non avrebbe mai permesso a niente e a nessuno di farle del male.
Ashley sorrise alla domanda -esatto! Abbiamo deciso di andare a Novartopoli! Se non sbaglio, il Capopalestra utilizza Pokèmon di Tipo Coleottero e poi non è molto lontana da qui ci vorranno un paio di giorni al massimo per arrivarci! In più, spero di riuscire a catturare qualche Pokèmon di Tipo Volante o Fuoco lungo il cammino… so che ci sono molti Pidgey e Fletchling lungo il percorso 4 e vicino alla città dovrebbero trovarsi anche dei Litleo, sarebbero entrambi una buona scelta contro la Palestra-.
La donna annuì -bene, sono contenta di sentirti così entusiasta ma ricordati quello che mi hai promesso- le disse, rabbonendola -sì, me lo ricorderò e starò più attenta- disse Ashley con un cenno del capo.
Delia le sorrise dolcemente -va bene… allora, vi auguro buona notte e un buon viaggio! Telefonami quando sarete arrivati, ok?-
-certo! Contaci!- esclamò la figlia con un sorriso luminoso.
-Buona notte, tesoro e anche a voi!- disse la donna salutando Pikachu e Froakie, che contraccambiarono.
-Salutami anche Greninja appena la vedi- disse Delia -certo, mamma! Buona notte!- la salutò la mora, riattaccando la cornetta mentre lo schermo si spegneva, prima di prendere un respiro profondo; non era andata poi
così male.
Certo, le aveva fatto una lavata di capo ma neanche lontanamente come se l’era immaginato lei: all’inizio aveva avuto paura che corresse a Luminopoli solo per assicurarsi che stesse bene per poi riportarla a casa con la forza; Grenny non era l’unica che era diventata più protettiva nei suoi confronti dopo la scomparsa di suo padre.
-Va tutto bene?- la voce di Serena la riscosse dai suoi pensieri, facendola voltare verso il trio che la stava guardando.
-Sì, è andata meglio di quanto pensassi- rispose Ashley con un sorriso a cui l’amica rispose con uno dei propri.
-Sarebbe meglio andare a letto… è davvero tardi e, se domani vogliamo partire, dovremmo alzarci presto- disse Lem aggiustandosi gli occhiali.
Entrambe le ragazze sbatterono le palpebre a quelle parole.
-Vuol dire che volete unirvi a noi nel nostro viaggio?- chiese Serena -certo! Non vorrete che vi lasciamo andare da sole! Ora siamo amici: verremo anche noi con voi!- rispose Clem con un allegro sorriso.
-Veramente?- chiese Ashley sorpresa; dopotutto si erano conosciuti poche ore prima.
-Non siamo mai stati più seri- rispose Lem -Ash… quello che hai fatto sulla torre, aiutando Garchomp, mi hai dimostrato cosa significa essere coraggiosi! So che posso diventare più forte ed imparare molto se vengo con voi, possiamo diventarlo entrambi!- disse guardando la sorella -sempre se a voi sta bene, naturalmente- finì il biondo, un po’ imbarazzato per la richiesta.
Le due ragazze si guardarono prima di annuire.
-Certo! Ci si diverte di più insieme agli amici, giusto?- chiese la mora -già! Allora, benvenuti al nostro viaggio!- rispose Serena con un sorriso allegro.
-Grazie!- dissero in coro i due fratelli, con espressioni estatiche sui loro volti.

 

 

 

Nel frattempo, seduta sul tetto, la Greninja nera guardava, attraverso il buco, il gruppetto di ragazzi che si stava avviando verso le camere da letto che il professore aveva offerto loro.
Oggi è stata una giornata intensa…” pensò prima di distogliere lo sguardo per osservare i dintorni: la sera era calata sulla città coprendo le strade con la sua coltre scura mitigata dalle brillanti luci dei negozi e dei lampioni.
Si alzò in piedi e si diresse verso la finestra della camera che Ashley occupava con Serena.
Saltò giù dal tetto ed atterrò sul cornicione del primo piano, allungando la testa per guardare attraverso il vetro: la ragazza si era coricata e stava parlando con i suoi due Pokèmon che si erano sistemati, uno a destra e l’altro a sinistra, sul suo cuscino.
-Domani, finalmente, inizieremo il nostro viaggio!- disse Ashley entusiasta -sono certa che faremo faville insieme!-
-sì!- esclamarono Pikachu e Froakie con dei sorrisi allegri.
-Ash, ti dispiacerebbe spegnere la luce ed andare a dormire: ormai è tardi!- la redarguì Serena che stava cercando di prendere sonno.
-Sì, scusami- rispose la mora, lievemente imbarazzata, spegnando la luce sul suo comodino.
-Buona notte, Serena, Pikachu, Froakie… e, anche a te, Grenny- disse la ragazza chiudendo gli occhi per prendere sonno.
Quelle parole portarono un lieve sorriso sul viso della Greninja nera.
Buona notte, Ashley… prometto che non ti accadrà mai nulla… non fallirò come ho fatto con il maestro: ti proteggerò anche a costo della mia vita!” pensò con uno sguardo di determinazione, poi si voltò verso l’esterno e, con un salto, sparì nella foschia della notte.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!
Eccomi con questo nuovo e succoso capitolo!
Come avete potuto leggere, il trio del Team Rocket entra in scena anche se, come al solito, finisce per essere spazzato via XD
Vi dirò solamente che, in questa storia, il Team Rocket avrà il ruolo principale di cattivi; quindi aspettatevi capitoli dove ci saranno delle vere battaglie contro questi malviventi (intendo contro l’organizzazione non contro Jessie, James e Meowth).
In più, è apparso anche il Pokèmon misterioso che seguiva Ashley e, come hanno azzeccato ItalianBro94, Roxy 95 e _ happy _04, era il Greninja di suo padre (in questo caso la Greninja, visto che è femmina).
Ora, siccome che il primo classificato al mio piccolo gioco non ha più risposto hai miei messaggi (e gliene ho dato di tempo per rispondere) ho deciso che i primi due lettori che mi lasceranno una recensione a questo capitolo (una VERA recensione, non solo quattro parole) avranno la possibilità di scegliere uno dei nuovi Pokèmon che Ashley catturerà nel suo viaggio.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! ^^
Purtroppo, non so quando potrò pubblicare il prossimo siccome in questo periodo sono molto occupata e non sono nemmeno riuscita ad iniziare a scriverlo; cercherò di metterci il meno tempo possibile.
Saluti e baci da black dalia

  
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