Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: black dalia    20/01/2017    0 recensioni
Ashley Ketchum è una giovane ragazza con il sogno di diventare un Maestro Pokemon.
Leggi come inizia la sua avventura nella regione di Kalos accompagnata dal suo fedele Pikachu e la sua migliore amica Serena, facendosi nuovi amici e nemici nel processo e scoprendo qualcosa di più su se stessa e sulla sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POKEMON XYZ: l'inizio della storia

 

 

-discorso-
“pensiero”
-discorso Pokèmon-
pensiero Pokèmon”
voci pokedex

 

Cap.1) Luminopoli: dove iniziano i sogni e le avventure

 

Erano circa le 10.00 del mattino e un Pokèmon simile ad una raganella stava seduto in riva al laghetto artificiale, che occupava appena una piccola porzione del territorio della serra che si trovava dietro al laboratorio del professor Platan, perso nei suoi pensieri.
-Così non ti è piaciuto neanche questo allenatore?- gli chiese una voce femminile dietro di lui, interrompendo il momento meditativo: Froakie si voltò verso il suono solo per trovarsi di fronte la sua amica Fennekin che lo guardava con un velo di preoccupazione nei suoi grandi occhioni rossi.
Il Pokèmon schiumorana sbuffò prima di risponderle -no, era proprio come tutti gli altri prima di lui: se perdeva dava la colpa a me perché non era in grado di accettare il fatto di aver sbagliato qualcosa! Era un idiota! Sono contento che mi abbia riportato, stavo per mollarlo e tornare al laboratorio da solo!-.
Fennekin sospirò, dopo aver ascoltato il suo sfogo, e guardò l’amico; non era mai riuscita a capire cosa cercasse Froakie in un allenatore.
Fin’ora ne aveva rifiutati quasi una decina, scappando da loro o facendosi riportare, e nessuno, neanche Garchomp che di solito sapeva tutto quello che succedeva dentro quelle mura, aveva la minima idea del perché.
Ma, adesso, basta! Voglio una spiegazione su questo suo comportamento, dovessi estorcergliela con la forza!” pensò la piccola volpina con uno sguardo determinato, pronta a passare all’attacco, ma i suoi propositi vennero interrotti da una voce.
-Fennekin! Froakie! Chespin! Venite! Ci sono due allenatrici venute a scegliere il loro primo Pokèmon!- Sofie, una delle assistenti del professore, li chiamò dall’ingresso della serra.
A quelle parole, gli occhi della piccola volpina iniziarono a brillare di felicità; finalmente avrebbe avuto la possibilità di venire scelta!
Saltò in piedi sulle quattro zampe ed iniziò a correre verso Sofie, prima di accorgersi che il suo amico era rimasto fermo di fronte al laghetto e non sembrava intenzionato a seguirla.
-Froakie! Che cosa stai facendo? Sono arrivate due allenatrici! Dobbiamo andare!- disse Fennekin, ferma a metà strada, aspettandolo.
Il Pokèmon rana sospirò scontento, prima di saltellare verso la sua amica per andare dall’assistente; tanto era sicuro che, se lui non si fosse mosso di sua spontanea volontà, la giovane donna lo sarebbe venuta a prendere e lo avrebbe portato dal professore in braccio se avesse dovuto.
Così, seguì Sofie, con Fennekin alla sua destra e Chespin alla sua sinistra, dirigendosi verso l’atrio dove avrebbe incontrato le due nuove allenatrici.

 

 

 

 

 

 

-Eccoci arrivate!- esclamò Ashley fermandosi di fronte ad un edificio di mattoni, con due statue di pokeball hai lati del cancello che circondava l’abitazione.
-Così, questo è il laboratorio del professor Platan?- chiese Serena, fermatasi accanto all’amica, osservando con interesse l’edificio.
-Sì! So che, dall’esterno, non sembra molto grande ma dentro è davvero bello! La serra sul retro, poi, è immensa: ci sono diversi habitat per tutti i tipi di Pokèmon!- esclamò la mora, rimbalzando sul posto in preda all’eccitazione.
-Forza, entriamo! Non sto più nella pelle!- disse prendendo la mano di Serena, trascinandola verso il portone.
-Aspetta un attimo, Ash! Dovremmo, almeno, bussare!- protestò la bionda ma l’altra ragazza non l’ascoltò, aprendo la porta ed entrando con lei a rimorchio.
-Ehi, professore! Sono Ashley! Sono venuta con la mia amica per i nostri Pokèmon iniziali!- gridò la mora, poco dopo essere entrata.
-Ash, cosa fai!? E’ maleducato urlare in casa di qualcuno così!- la rimproverò Serena, dopo essere riuscita a tirare la sua mano fuori dalla forte presa della mora.
-Oh, non ti preoccupare… sapevo che sareste arrivate oggi, così mi sono preparato- disse una voce giovanile e le due ragazze alzarono lo sguardo per vedere Platan scendere dalle scale che stavano a pochi metri da loro.
-Buongiorno professore!- lo salutò Ashley appena l’uomo arrivò al piano terra -è stata mia madre a dirle che arrivavo?-
-sì, ieri mi ha chiamato ricordandomi che saresti venuta per ottenere il tuo primo Pokèmon… pardon, il secondo- rispose Platan, correggendo l’ultima parte guardando Pikachu che gli sorrise.
-Professore, le presento la mia amica Serena: siamo vicine di casa- disse Ashley, indicando con la mano la ragazza accanto a lei.
-Piacere di conoscerti, Serena… Ash mi ha parlato molto di te! Sei la figlia di Grace, la famosa pilota di Formula Rhyhorn, giusto?- chiese Platan stringendo la mano alla bionda -sì, è un piacere anche per me conoscerla, professore- rispose Serena con un sorriso un po’ imbarazzato.
-Bene… ora che abbiamo fatto le presentazioni, immagino vogliate scegliere il vostro Pokèmon, giusto?- chiese l’uomo con un sorriso divertito -sì, non vediamo l’ora di conoscere il nostro nuovo amico, giusto Pikachu?-
-certo!- esclamò il piccolo topo giallo, annuendo con entusiasmo -bene, perché ho già mandato Sofie a prenderli quando vi ho visto arrivare dalla finestra, saranno qui a breve- disse Platan mettendo le mani nelle tasche del camice.

 

 

 

 

 

 

-Pov. Froakie

 

Siamo quasi arrivati nell’atrio del laboratorio: è lì che il professore fa scegliere ai nuovi allenatori il loro Pokèmon iniziale.
Ho perso il conto delle volte che sono stato scelto… dovrei essere arrivato a nove.
Mentre Sofie apre la porta sento una forte malinconia pervadermi; ricordo ancora la prima volta che fui scelto: ero così pieno di speranze e aspettative sul mio allenatore.
Il desiderio di diventare forte, di lottare e vincere per lui: diventare i migliori insieme.
Sento la malinconia aumentare come ricordo il sentimento di delusione che provai quando capì che per lui non ero altro che uno strumento; un mero oggetto che gli avrebbe permesso di diventare famoso.
Scuoto la testa; non mi piace pensare al passato… ormai ho abbandonato lui e tutti gli altri idioti che hanno cercato di usarmi!
-Eccoli, professore-.
La voce di Sofie mi riscuote dai miei pensieri facendomi guardare le tre persone che si sono voltate nella nostra direzione: il primo, che riconosco subito, è il professor Platan, la seconda è una ragazzina con la carnagione rosea, ha gli occhi azzurri e i capelli lunghi fino a metà schiena color biondo miele, indossa un pull nero senza maniche, una minigonna rossa, delle parigine nere, calza delle ballerine nere e, sulla testa, porta un cappello di colore rosa con un nastro nero.
La terza persona è anch’egli una ragazza, anche se sembra quasi un ragazzo, con la carnagione rosea ma più abbronzata della prima, ha gli occhi di un bel color miele e capelli corti di un color nero corvino, indossa una felpa a maniche corte azzurra, dei pantaloni grigi, delle scarpe bianche e azzurre e, sulla testa, porta un cappellino, un po’ logoro, bianco e rosso con un logo che non conosco ma la cosa più strana è che sulla sua spalla sinistra, completamente a proprio agio, è seduto un Pikachu.
Ora, ammetto di non conoscere molte persone, ma è la prima volta che una nuova allenatrice si presenta al laboratorio con un Pokèmon in spalla; è piuttosto curioso.
-Bene…-.
La voce del professore attira la mia attenzione; ora farà la sua solita presentazione e poi le due decideranno chi, tra di noi, vogliono: la conosco a memoria questa parte.
-Ash, Serena, vi presento i tre Pokèmon iniziali di Kalos: Fennekin, di tipo fuoco…-.
Lo guardo avvicinarsi alla sua assistente ed indicare la mia amica che fa di tutto per presentarsi al meglio di se; so che vorrebbe poter uscire dal laboratorio e vedere il mondo e spero solo che trovi un buon allenatore che la tratti bene.
Chissà, magari una di queste due la sceglierà; una volta mi ha detto che quelli della sua specie sono molto popolari tra le ragazze.
-Chespin, di tipo erba…-.
L’osservo, attentamente, perché so che sotto quell’espressione allegra nasconde una grande golosità; scommetto che se una delle due lo scegliesse si spazzolerebbe le sue razioni di cibo nel momento esatto in cui le tirasse fuori dalla borsa per il pranzo.
-Infine, Froakie, di tipo acqua-.
Alla menzione del mio nome scelgo di metter su una faccia indifferente; ho scoperto che le persone sono meno propense a sceglierti se non vedono molto entusiasmo da parte tua.
-Va prima tu, hai già scelto da tempo che Pokèmon volevi- dice la ragazza bionda dando all’altra un sorriso gentile.
-Sei sicura?- le chiede la mora e lei annuisce -ok, grazie!- esclama entusiasta e, subito dopo, la vedo avvicinarsi ed inginocchiarsi di fronte a me.
-Ciao Froakie, il mio nome è Ashley, ma puoi chiamarmi Ash, e questo è il mio migliore amico, Pikachu-
-ciao!- esclama il topo salutandomi dalla sua spalla.
-Il mio sogno è quello di diventare un Maestro Pokèmon…- poi la guardo tendermi la mano, sorridendo allegramente -mi piacerebbe molto se tu volessi diventare mio amico e venire con me nel mio viaggio!-.
A quelle parole la guardo, incredibilmente sorpreso: questa ragazza si è inginocchiata di fronte a me, chiedendomi se volevo diventare un suo amico e viaggiare con lei.
-Ash, che stai facendo?- le chiede l’altra ragazza, con un tono incuriosito e sorpreso; questa è la stessa domanda che mi sto facendo io.
E’ la prima volta, in assoluto, che vedo un allenatore comportarsi così: di solito arrivano al laboratorio, scelgono il Pokèmon che vogliono e se ne vanno con lui.
Nessuno dei ragazzi che mi ha scelto in passato ha mai chiesto se volevo venire con lui o no.
-Vedi, è una tradizione della regione di Alola…-.
Ascolto la spiegazione della ragazza, cioè Ash, perché sono piuttosto curioso di sapere il motivo del suo comportamento così diverso.
-Lì non basta che l’allenatore scelga il Pokèmon, deve essere anche il Pokèmon ha voler scegliere l’allenatore-.
La osservo girarsi verso la sua amica -non è una scelta importante solo per me ma anche per lui- poi torna a guardarmi -io non costringerei mai un Pokèmon a venire con me se non volesse, per questo lascio la decisione a Froakie: se lui accetta sarò davvero felice e farò del mio meglio per meritare la sua fiducia e amicizia ma se non vuole…- per un attimo vedo il suo sguardo rattristarsi prima di sorridermi dolcemente -come ho già detto, non lo costringerei mai-.
La guardo, per un attimo, sconvolto prima di scrutarla attentamente: il suo sguardo è limpido ed il sorriso genuino; sembra che intenda tutto quello che ha detto.
-Ti posso assicurare che è onesta al 100%- dice, ad un tratto, il Pikachu che siede sulla sua spalla -Ash non saprebbe mentire neanche se ne andasse della sua stessa vita-.
Lo guardo con attenzione -come so che non stai mentendo? E come ha fatto a catturarti se lei è una nuova allenatrice?- gli chiedo incuriosito -Ash non mi ha catturato, io sono ancora selvatico- mi risponde il Pikachu, come se fosse la cosa più naturale del mondo che un Pokèmon selvatico stia seduto sulla spalla di una ragazza.
-Noi due siamo amici da diversi anni ormai ed è stata una mia decisione di stare con lei- dice strofinando la guancia contro quella della ragazza, guadagnandosi una risatina da quest’ultima.
-Ti posso assicurare che se accetti di venire con noi ti tratterà sempre come un amico, uno di famiglia, perché è il suo modo di essere- dice il Pikachu scendendo dalla sua spalla, mettendo la zampa sopra la mano della mora, che è ancora in attesa della mia decisione.
Osservo Ash e noto lo sguardo amorevole che sta dando all’altro Pokèmon: la guardo accarezzargli la testa e sussurrare -grazie per quello che hai detto, Pikachu- poi i nostri occhi si incrociano ed, in quell’attimo, prendo la mia decisione: mi avvicino e pongo la mia zampa sopra il palmo della sua mano, accanto a quella di Pikachu.
-Voglio provare ad essere tuo amico- gli dico e guardo, sul suo viso, aprirsi uno splendido sorriso prima di essere tirato in un abbraccio.
-Grazie per darmi fiducia, Froakie! Prometto che farò del mio meglio per non deluderti!- dice Ash strofinando la sua guancia contro la mia, facendomi arrossire; è la prima volta che vengo abbracciato ed è sia una sensazione piacevole che imbarazzante.
-Scusa, potresti lasciarmi?- le chiedo, ben sapendo che lei non può capirmi ma, a quanto pare, devo essermi sbagliato perché mi rimette subito per terra.
-Scusami, mi sono lasciata un po’ trasportare! Non volevo darti fastidio- dice, massaggiandosi dietro la testa, imbarazzata: la guardo sorpreso, prima che un dubbio mi assale.
-Tu puoi capirmi?- le chiedo e lei annuisce -sì, sono in grado di capire i Pokèmon da quando avevo 8 anni, anche se non so perché o come… appena… mi viene naturale, come parlare ad un’altra persona!- dice ridacchiando nervosamente mentre io continuo a fissarla, sconcertato, prima di prendere un respiro profondo per poi sorridere leggermente; forse, lei è davvero l’allenatrice giusta per me!

 

 

 

 

 

-Bene! Vedo che avete entrambi fatto la vostra scelta!- esclamò il professor Platan, guardandoli; era veramente contento che Froakie avesse scelto di andare con Ashley.
“Sono sicuro che sia l’allenatrice giusta per lui… Ash può capire i Pokèmon come nessun altro” pensò l’uomo sorridendo.
-Allora, adesso, direi che è il turno di Serena di scegliere- disse voltandosi verso la biondina che era stata a guadare, affascinata, il modo in cui la sua amica aveva avuto l’approvazione del suo nuovo Pokèmon.
Nel sentire il suo nome, si riscosse -oh! Sì, ha ragione!-.
Si avvicinò a Fennekin, si inginocchiò di fronte a lei e le sorrise.
-Ciao Fennekin, mi chiamo Serena e mi piacerebbe se diventassimo amici! Vuoi venire con me?- chiese alla piccola volpina che iniziò a scodinzolare felicemente.
-Fenn!- esclamò prima di saltargli in braccio.
-Ah ah ah! Sono davvero contenta che tu sia così entusiasta!- esclamò Serena, ridendo quando le leccò il viso.
-Molto bene…- disse il professore -allora, da oggi siete ufficialmente due allenatrici… ecco qui 6 pokeball, tra cui quella del Pokèmon che avete scelto, ed un pokedex per ciascuna di voi-
-un pokedex?- chiese Serena osservando il dispositivo che gli era appena stato dato.
-È come un’enciclopedia dei Pokèmon!- le disse Ashley -ti da un sacco di informazioni: le loro abitudini, dove trovare determinate specie e per quelli che catturi ti da anche la possibilità di sapere il loro genere, le mosse e l’abilità: è un dispositivo davvero utile!-
-mi hai rubato le parole di bocca, Ash- disse il professore sorridendole -bene, direi che avete tutto quello che vi serve per iniziare la vostra avventura-
-no, non tutto- disse Ashley, ricevendo un paio di occhiate confuse, prima di prendere una delle pokeball vuote che le aveva dato il professore: la ingrandì e la porse a Pikachu.
-È il momento di ufficializzare la nostra partnership, che ne dici amico?-
-sono pronto!- esclamò il Pokèmon prima di premere il pulsante al centro della ball e venire assorbito dal fascio di luce rossa, un attimo dopo si udì un chiaro DING! E Ashley rilasciò Pikachu dalla sua pokeball.
-Ora sei ufficialmente un mio Pokèmon! Nessuno potrà più catturarti- disse la ragazza mentre gli risaliva sulla spalla.
-Sono contento di questo ma, per favore, non farmi entrare mai più la dentro- gli chiese Pikachu con uno sguardo scontento e lei annuì.
-Non ti preoccupare, non lo farò! In più, sono troppo abituata ad averti sulla spalla- poi si rivolse al suo nuovo amico -e tu, Froakie, vuoi rientrare nella pokeball o preferisci stare fuori?-
-vorrei restare fuori ancora un po’, se non ti dispiace- gli rispose e Ashley scosse la testa -no, va bene ma sarebbe meglio se mi salissi sulla spalla: Luminopoli è grande e ci sono un sacco di persone in giro, non vorrei che ci perdessimo di vista tra la folla-.
Il pokemon annuì al suo ragionamento e, con un salto, salì sulla spalla non occupata da Pikachu.
-Bene, ora possiamo andare!- esclamò la ragazza, girandosi verso Platan mentre la sua assistente si era allontanata per riportare Chespin alla serra.
-Grazie per tutto l’aiuto che mi ha dato in questi anni, professore- disse Ashley -e anche per averci dato i nostri nuovi amici- finì Serena, affiancandosi ad alla mora, con Fennekin in braccio.
-Ho solo fatto il mio dovere, non dovete ringraziarmi- disse l’uomo sventolando una mano davanti al viso per dare enfasi alle sue parole -spero che abbiate un bel viaggio-
-grazie, professore! Arrivederci!- esclamarono, insieme, le due ragazze aprendo il portone per uscire.
-Arrivederci! Ash, ricordati di chiamare tua madre! Scommetto che sarà contenta di sapere che è andato tutto bene!-
-certo, professore! Lo farò subito!- esclamò la mora prima che il gruppetto girò l’angolo, scomparendo dalla vista.
-Eh, scommetto che quelle ragazze arriveranno lontano- disse l’uomo con un sorriso prima di voltarsi per rientrare nel suo laboratorio, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

 

 

 

 

-Ciao, tesoro! Sei già andata al laboratorio del professore?- chiese Delia dalla schermo del videotelefono.
-Sì, mamma ti presento il nostro nuovo amico, Froakie- disse Ashley spostandosi leggermente a sinistra per permettere alla madre di vedere il Pokèmon seduto sulla sua spalla.
-Oh! Che bello! Scommetto che lo farai diventare un grande campione!- disse Delia sorridendo -questa è l’intenzione- annuì Ashley -ora ti lascio, mamma… ti chiamo appena arriviamo alla prossima città, ciao!-
-ciao tesoro e ricordati di cambiare la biancheria ogni giorno!-
-MAMMA!- gridò la ragazza con le guance che le bruciavano d’imbarazzo; possibile che glielo doveva sempre ricordare.
La donna ridacchiò divertita e chiuse la comunicazione mentre Ashley brontolò sotto il respiro, riattaccando la cornetta.
-Tua madre sembra una donna simpatica- disse Froakie, cercando di contenere un attacco di ridarella mentre Pikachu si stava spanciando dalle risate col rischio di cadere dalla spalla della sua allenatrice.
Ashley li fulminò entrambi con lo sguardo prima di borbottare, con il viso ancora più rosso -oh, state zitti!-.
Si avvicinò ad un tavolo, nella caffetteria del Centro Pokèmon in cui si trovavano, dove Serena stava bevendo una tazza di the con Fennekin al suo fianco.
-Hai già chiamato tua madre?- le chiese Serena appena la vide sedersi.
-Sì e, tanto per cambiare, è riuscita a mettermi in imbarazzo davanti hai miei Pokèmon- rispose la mora guardando i due in questione che sembravano essersi calmati.
Serena ridacchiò, guardando la sua amica in simpatia -anch’io ho già chiamato la mia e mi ha detto di salutarti-.
Ashley annuì con un sorriso; le piaceva molto la madre di Serena, Grace: era una donna attiva e dinamica ed era veramente brava con i Rhyhorn; le aveva insegnato un paio di cose su di loro e su come trattarli.
-Bene… ora che cosa facciamo? Vuoi partire subito per la prossima città?- chiese Serena ma la mora scosse la testa.
-No, prima vorrei andare in un posto ma, innanzitutto, voglio scannerizzare i miei Pokèmon- detto questo tirò fuori, dalla tasca dei pantaloni, il suo pokedex.
-Conosco le mosse di Pikachu a memoria ma non so niente di Froakie ed è molto importante per un allenatore conoscere le mosse e le abilità dei suoi Pokèmon altrimenti non potrebbe combattere- poi aprì il dispositivo e lo puntò verso il suo amico -allora, prima Pikachu…-

Pikachu, il Pokèmon topo, è la forma evoluta di Pichu.

La voce del pokedex risuonò nella caffetteria quasi vuota.

Solleva la coda per esaminare l’ambiente circostante e delle volte la coda è colpita da un fulmine quando è in questa posizione.
Questo Pikachu è maschio e possiede l’abilità Statico che può causare paralisi se si viene a contatto con il Pokèmon.
Conosce le mosse: Attacco Rapido, Fulmine, Codacciaio, Fossa ed Energisfera.

Ashley annuì alle informazioni visualizzate -proprio come mi aspettavo-.
-Wow! E’ davvero incredibile che si possano sapere tutte queste cose solo eseguendo una scansione con questo dispositivo!- esclamò Serena, sorpresa dalla precisione del pokedex.
-Voglio provare anch’io!- disse tirando fuori il suo e puntandolo verso la piccola volpe seduta accanto a lei che la guardò, piegando la testa, incuriosita.

Fennekin, il Pokèmon volpe.
Fa il pieno di energia mangiando ramoscelli ed emette aria calda dalle grandi orecchie ad una temperatura di oltre 200°C.

Questo Fennekin è femmina e possiede l’abilità Aiutofuoco che aumenta la potenza delle mosse di Tipo Fuoco quando è in difficoltà.
Conosce le mosse: Graffio, Colpocoda e Braciere.

-ed ora vediamo Froakie- disse Ashley, girando il dispositivo verso l’altro suo Pokèmon.

Froakie, il Pokèmon schiumorana.
Dal petto e dalla schiena secerne una schiuma che gli permette di attutire i danni causati dagli attacchi nemici.
Questo Froakie è maschio e possiede l’abilità Acquaiuto che aumenta la potenza delle mosse di Tipo Acqua quando è in dificoltà.
Conosce le mosse: Botta, Bolla, Leccata, Ruggito e Idropulsar.

-Come conosce queste mosse?- a quella domanda, Serena guardò la sua amica che stava controllando il pokedex con un cipiglio sul volto.
-Perché? Vuoi dire che Froakie non dovrebbe conoscerle?- le chiese incuriosita ed Ashley scosse la testa.
-Normalmente, quando un allenatore riceve un Froakie dal professore dovrebbe conoscere solo: Ruggito, Botta e Bolla… queste altre mosse le apprende solo se allenato- le rispose, poi si girò verso il Pokèmon in questione.
-Hai avuto un altro allenatore prima di me?- gli chiese incuriosita e Froakie distolse lo sguardo, un po’ nervoso.
-Beh… sì, ho avuto un allenatore prima di te- rispose continuando a tenere lo sguardo basso -io direi più di uno- a quelle parole, Ashley guardò Fennekin che stava dando alla ranocchia uno sguardo duro.
-Più di uno?- chiese la mora alla piccola volpina e questa annuì, guardandola -sì, tu sei la sua decima allenatrice! Tutti gli altri o lo hanno riportato indietro perché non li ascoltava oppure è scappato ed è tornato al laboratorio per conto suo-.
Ashley guardò scioccata il Pokèmon rana; era rimasta sorpresa quando gli aveva detto che aveva avuto un allenatore prima di lei ma, addirittura, nove!
Froakie continuava a tenere la testa bassa per non incontrare gli occhi della mora; per una volta che gli piaceva un’allenatrice, Fennekin doveva aprire la bocca e parlarle di tutti quelli che aveva abbandonato.
Sicuramente, ora non lo avrebbe più voluto; dopotutto, chi vorrebbe un Pokèmon che non segue gli ordini?
Ma una risatina e la mano di Ashley posata sulla sua testa, lo costrinsero ad alzare lo sguardo, sorpreso.
-Wow! Devo davvero averti fatto una buona impressione per darmi fiducia nonostante hai già avuto tutti questi allenatori che ti hanno deluso!- gli disse la ragazza con un sorriso, poi si inginocchiò in modo da essere alla sua altezza.
-Senti, Froakie… io non so come andrà il nostro viaggio ma so che ci capiteranno degli alti e dei bassi, quindi se dovessi dire o fare qualcosa che non ti piace, per favore, parlane con me… in questo modo, insieme, supereremo qualunque ostacolo, ci stai?- gli chiese, guardandolo negli occhi: in un attimo, tutta l’ansia del Pokèmon rana scomparve, sostituita da un piacevole tepore; quelle erano le parole che aveva desiderato sentire da quando era stato scelto dal suo primo allenatore.
-D’accordo Ash! Ti dirò se qualcosa mi disturberà in futuro- rispose Froakie con un piccolo sorriso.
-Bene! E ora, che ne dite di mettere qualcosa sotto ai denti? Sto morendo di fame!- disse allegramente la mora, permettendo hai suoi due Pokèmon di saltargli sulle spalle prima di alzarsi per andare al bancone della caffetteria.
-Ricordati il ketchup per me! E prendi anche qualche bustina extra per il viaggio!- esclamò Pikachu leccandosi i baffi al solo pensiero della sua salsa preferita.
-Che cos’è il ketchup?- chiese Froakie guardandolo incuriosito; non aveva mai sentito il nome di questo cibo.
-E’ la salsa più buona del mondo! La puoi mangiare così o la puoi mettere sul cibo! Te la farò assaggiare! Vedrai che ti piacerà!- rispose Pikachu con aria da intenditore mentre Ashley ridacchiava tra se.
Serena e Fennekin guardavano il trio dal tavolo dove erano sedute.
-Credo che diventeranno presto grandi amici, non lo pensi anche tu?- chiese la bionda al suo Pokèmon che esclamò un -fenn!- annuendo.
Credo di aver capito quello che stavi cercando, Froakie… e sono davvero contenta che tu lo abbia finalmente trovato” pensò la piccola volpina sorridendo felice per lui.

 

 

 

 

 

 

-Finalmente! Questa è la Palestra di Luminopoli!- esclamò eccitata Ashley osservando la Torre Prisma che svettava nella piazza al centro della città.
Dopo che la mora si fu registrata per competere nella Lega di Kalos al Centro Pokemon, le due ragazze avevano richiamato i proprio Pokèmon prima di uscire per dirigersi verso la prima Palestra che la mora avrebbe affrontato.
-Questa torre è veramente alta- disse Serena alzando la testa per osservarne la cima.
-Pika!- annuì Pikachu guardando l’imponente costruzione, che si stagliava davanti a loro, dalla spalla della sua allenatrice.
-Questa sarà la nostra prima sfida in Palestra! Dobbiamo fare del nostro meglio, Pikachu!- esclamò Ashley, stringendo il pugno davanti a se, guardando il suo amico.
-Diamoci dentro!- disse il topo, entusiasta.
-Coraggio, entriamo!- esclamò la mora, avvicinandosi alle porte scorrevoli, con Serena dietro di lei; nessuna delle due si accorse di aver attirato l’attenzione di un ragazzo con gli occhiali e di una bambina, entrambi con i capelli biondi, che le osservarono entrare.
Una volta dentro, i tre si trovarono in un corridoio scuro dove si ergevano colonne di vetro nelle quali scorreva una forte corrente elettrica, illuminando parzialmente i dintorni, che conduceva ad una porta chiusa sopra la quale era posizionato uno schermo.
-Questo posto ha un’atmosfera un po’ spettrale, non trovi?- chiese Serena appiccicata alla schiena di Ashley, tremando leggermente, mentre camminavano; non le piacevano, per niente, luoghi del genere.
-Scommetto che serve solo per innervosire gli allenatori: in questo modo è più probabile che sbaglino qualcosa durante la battaglia se si sentono spaventati- le spiegò Ashley per nulla impressionata.
Si fermarono di fronte alla porta chiusa.
-Ehi! C’è nessuno?- chiese la mora ad alta voce, facendo saltare Serena dalla sorpresa, e lo schermo sopra la porta si attivò.
-Benvenuti alla Palestra di Luminopoli- disse una voce robotica.
-Buongiorno, io sono Ashley Ketchum e sono venuta da Borgo Bozzetto, vorrei combattere contro il Capopalestra, per favore!-
-quante medaglie possiedi?- gli chiese lo schermo e la ragazza alzò un sopracciglio alla domanda. “Da quando un Capopalestra chiede quante medaglie possiede uno sfidante? Dovrebbe accettare la sfida a prescindere da esse, no?” pensò, prima di rispondere cautamente -non ho medaglie, questa è la prima Palestra che sfido, quindi non ne ho vinta ancora nessuna-
-come nessuna?! Non hai nemmeno una medaglia?- gli chiese lo schermo con voce sorpresa e, subito dopo, Serena si accorse che due antenne erano spuntate sopra di loro ed iniziò a preoccuparsi; aveva il brutto presentimento che stesse per succedere qualcosa di spiacevole.
-Mi dispiace, ma per sfidare la Palestra di Luminopoli bisogna aver conquistato almeno quattro medaglie- disse la voce robotica, facendole aprire la bocca dalla sorpresa, mentre dalle antenne sopra il trio cominciò a crepitare elettricità, cosa che mise in allarme entrambe le ragazze.
-Ehi! Aspetta!- gridò Serena che stava per farsi prendere dal panico; lo sapeva che sarebbe finita male.
-Mi dispiace, ma dovete lasciare l’edificio immediatamente- dopo aver pronunciato quelle parole, dalle antenne partì un fulmine che si scaricò sulle povere malcapitate, annerendole come carboncini, ed una botola si aprì sotto i loro piedi facendole precipitare lungo uno scivolo buio.
-Ahhhhhh!- urlarono i tre in preda al panico mentre acquistavano velocità: Pikachu cercò di tenersi saldamente alla spalla di Ashley mentre quest’ultima riuscì a prendere la mano di Serena per non perdere l’amica.
All’improvviso, una luce accecò i tre e, appena riuscirono a riaprire gli occhi, si accorsero di essere fuori dalla Palestra; l’unico problema? Erano a diversi metri da terra e, sotto di loro, non c’è nient’altro che il pavimento della piazza.
-Ahhhh! Pikachu!- gridò Ashely mentre cadeva, quando si accorse che il suo Pokèmon non era più aggrappato alla sua spalla: allungò la mano per cercare di prendere l’amico, senza lasciare andare Serena, ma era troppo lontano da lei.
Fu in quel momento di disperazione, quando ormai pensava che si sarebbero spiaccicate a terra, che sentì una voce gridare.
-Mi occupo io delle ragazze, tu pensa a prendere quel Pikachu!-.
-Ci siamo! Ora!- esclamò la stessa voce e, un attimo dopo, le due ragazze colpirono un enorme airbag.
Non appena riuscirono a districarsi dal cuscino gonfiabile, si avvicino a loro un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri ed un paio di occhiali tondi sul naso, vestito con quella che sembrava una tuta da lavoro.
-State bene?- gli chiese, tendendo a ciascuna una mano per aiutarle ad alzarsi.
-Sì, per fortuna niente di rotto, grazie mille- risponde Serena sorridendo, un po’ imbarazzata dalla situazione, afferrando la mano e tirandosi su.
-Pikachu! Dove sei?! Stai bene?!- esclamò Ashley, in preda alla preoccupazione, appena fu in piedi: cercò il suo migliore amico con lo sguardo e lo trovò tra le braccia di una bambina, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, che somigliava al ragazzo che le aveva appena aiutate.
-Guarda un po’ quanto è tenero questo Pikachu, fratellone! E’ bellissimo! E’ un amore!- disse la bambina con occhi brillanti di felicità, stringendolo tra le braccia.
“E’ una pessima idea” pensò Ashley sapendo quanto il suo Pokèmon odiava essere trattato come un peluche.
Difatti, un attimo dopo, non gradendo l’abbraccio troppo stretto, Pikachu rilasciò una scarica elettrica che stese la bambina, dopo di che, si liberò dalle sue braccia e tornò sulla spalla della sua allenatrice.
-Oh no, Clem! Va tutto bene?- gli chiese il ragazzo preoccupato ma questa si rialzò in un attimo, come se niente fosse, facendo saltare dalla sorpresa le due ragazze.
-Ah ah ah, certo, sto benissimo!- disse la bambina con un gran sorriso ed il ragazzo sospirò, esasperato.
-Ti chiedo scusa per il comportamento di mia sorella- disse inchinandosi alla mora.
“Ora, capisco la somiglianza” pensò Ashley, guardandoli -figurati, non è successo nulla- disse scuotendo il capo ma il biondo non la ascoltò, rivolgendosi alla sorella con un tono di rimprovero. -Clem, chiedi subito scusa per quello che hai fatto!-
-ma io volevo soltanto abbracciarlo! Non vedi quanto è carino, uffa!- ribatté la bambina, gonfiando le guance con stizza mentre il fratello sospirò di nuovo.
-Ti sembra che Pikachu abbia apprezzato- disse indicando con la mano il Pokèmon che aveva un’espressione contrita.
Clem, vedendo questo, si accorse del suo sbaglio, abbassando lo sguardo.
-Scusami Pikachu, non lo farò più- disse -su, non essere così triste- le disse Ashley piegandosi verso di lei, cercando di tirarle su il morale.
-Pikachu è stato solo colto alla sprovvista- ed il Pokèmon annuì, strofinandosi la zampina dietro la testa -piuttosto siamo noi che ti dobbiamo ringraziare, se Pikachu è sano e salvo è stato solo grazie al tuo intervento-
-già! Grazie mille per avermi preso!- esclamò lui, annuendo -eh eh eh, di nulla è stato un piacere- disse Clem con un sorriso.
-Certo che quella Palestra è decisamente strana- disse, in quel momento, Serena con un cipiglio sul volto e Ashley annuì, d’accordo.
-Già! Non dovevano trattarci così- disse, guardando la struttura.
-Vi hanno buttato fuori, vero?- gli chiese il ragazzo -già! Prima ci ha fulminato e poi ha fatto aprire una botola sotto i nostri piedi! Questo Capopalestra dev’essere un tipo veramente bizzarro!- rispose Ashley incrociando le braccia al petto con uno sguardo indispettito; non gli andava giù di essere stata sbattuta fuori solo perché non aveva medaglie.
-Già, hai indovinato, è un tipo insolito- annuì il biondo con un tono sconsolato.
-Se parlate del Capopalestra della Palestra di Luminopoli, lui è davvero fortissimo! Scommetto che quando siete entrate ti ha chiesto quante medaglie hai- s’intromise Clem -esatto e quando ho detto di non averne neanche una ci ha cacciato senza tanti complimenti- confermò la mora con un cenno del capo.
-Che cosa?! Non hai nemmeno una medaglia?- disse Clem sorpresa -per forza, io e Serena siamo appena diventate allenatrici! Questa è la prima Palestra che visito- risponde lei, mentre la bionda annuì sorridente.
-Scusate la curiosità, ma voi da dove venite?- gli chiese il ragazzo, aggiustandosi le lenti tonde -proveniamo da Borgo Bozzetto, il mio nome è Ashley Ketchum e lei è la mia amica Serena! Il mio sogno è diventare un Maestro Pokèmon!-.

 

 

 

 

 

-Adesso tocca a noi presentarci- disse il biondo -io mi chiamo Lem mentre lei è la mia sorellina, Clem-
-molto piacere!- disse la bambina con un sorriso.
-È un piacere conoscervi, Lem e Clem- disse Ashley guardando rispettivamente i due -pika!-
-fro!-
-fenn!- dissero Pikachu, Froakie e Fennekin, all’unisono: i quattro si erano fermati a parlare in un piccolo parco che si trovava vicino alla Palestra e le due ragazze avevano fatto uscire i loro Pokèmon.
-Tu e Pikachu dovete essere molto amici altrimenti non se ne starebbe seduto sulla tua spalla così tranquillamente- disse Clem.
-Eh eh eh, ci conosciamo da un bel po’ di tempo, vero amico?- chiese Ashley al suo Pokèmon e lui annuì, concorde.
-E voi, invece? Siete in viaggio per affrontare nuove Palestre?- chiese Serena, guardando come i due fratelli che si agitarono alla domanda.
-In viaggio? Beh… ecco noi…- iniziò Lem balbettando -in effetti è un nostro desiderio ma ci penseremo in futuro- finì Clem con diplomazia.
-Iniziare un viaggio insieme a qualcuno di famiglia dev’essere fantastico! Purtroppo, io, sono figlia unica ma scommetto che viaggiare con Serena sarà altrettanto bello!- disse Ashley guardando la sua amica che arrossì leggermente alla dichiarazione -grazie, Ash! Anch’io penso che sarà bello viaggiare insieme ma non dimentichiamoci che abbiamo anche i nostri Pokèmon con noi!-
-sì, è vero!- annuì l’altra ragazza.
-Oh! Dev’essere bellissimo viaggiare con un Pokèmon al tuo fianco!- disse Clem guardando le tre creature con gli occhi che brillavano di desiderio.
-Dice così perché è ancora troppo piccola per avere un Pokèmon tutto suo e quando incontra qualcuno che ne ha uno resta sempre molto colpita- disse Lem guardando la sorellina con un sorriso.
Ash annuì a Clem -ti capisco sai, quando ero piccola non vedevo l’ora di crescere per diventare un allenatrice-
-è esattamente così che mi sento!- esclamò la bambina con un grande sorriso.
-Parlami un po’ di te, Lem… sentiamo, che Pokèmon hai?- chiese la mora al ragazzo che si grattò la guancia, imbarazzato.
-Io? Beh… d’accordo, ve ne farò vedere uno che ho appena catturato- disse tirando fuori dal suo zaino una pokeball.
-Sì, così lottiamo insieme!- esclamò Ashley mentre Pikachu scese dalla sua spalla, correndo verso il centro del campo di battaglia situato lì accanto.
-Intendi una lotta vera?- chiese Lem sorpreso -certo!- confermò la mora seguendo il suo Pokèmon -se non posso fare una lotta in Palestra, la mia prima lotta come allenatrice la voglio fare contro di te! Accetti la sfida, Lem?- gli chiese stringendo il pugno.
-Che bello! Ti prego, lotta con lei, ci metterà alla prova!- esclamò Clem guardando suo fratello.
-Ti prego, accetta… è da quando siamo uscite del laboratorio del professore che scalpita per una lotta- gli disse Serena con le mani giunte in una finta preghiera.
-D’accordo, accetto! Sono pronto Ashley!- disse Lem annuendo determinato -bene!- esclamò la mora, per poi chiamare il pokemon rana -ascolta Froakie, voglio che tu osservi attentamente la battaglia così ti farai un’idea del mio stile di combattimento… voglio che tu sia pronto per i nostri primi allenamenti insieme, d’accordo?-
-contaci!- rispose lui con un cenno del capo risoluto, facendo sorridere la ragazza alla sua determinazione.
I due sfidanti presero posto hai lati opposti del campo mentre Clem, Serena, Fennekin e Froakie rimasero sul lato per guardarli combattere.
Lem lanciò la pokeball e chiamò il suo Pokèmon.
-Vai Bunnelby, c’è una lotta che ci attende!-
-bunnelby!- esclamò, saltando fuori, un piccolo coniglio di colore grigio con la punta delle orecchie e delle zampe inferiori, marrone.
-Bello! Vediamo cosa dice il pokedex- disse Ashley tirando fuori il dispositivo.

Bunnelby, il Pokèmon scavabuche.
Scava tane nel terreno grazie alle enormi orecchie e può andare avanti senza fermarsi per tutta la notte.

“Se le sue orecchie sono così forti da permettergli di scavare senza sosta allora devono essere le sue armi principali...” pensò la ragazza scrutando il Pokèmon “farò meglio ad iniziare con un attacco a distanza per vedere la sua reazione” poi guardò il suo amico -coraggio Pikachu, facciamogli vedere di cosa siamo capaci!-
-andiamo!- esclamò lui mettendosi in posizione e facendo scoppiettare dell’elettricità dalle guance.
-Buona fortuna a tutti e due! Si comincia!- esclamò Serena con Fennekin, Froakie e Clem accanto a se, facendo da arbitro.
-Ci siamo Bunnelby, questa è la prima lotta che facciamo insieme! Resta concentrato e vinceremo noi!- disse Lem al suo Pokèmon che annuì, determinato.
-Iniziamo! Usa Fulmine!- esclamò Ashley e Pikachu saltò in alto, rilasciando l’attacco,
-Bunnelby, solleva della sabbia con le orecchie!- ordinò, in fretta, Lem ed il coniglio eseguì il comando: la sabbia sollevata intercettò il fulmine, dissipandolo, sorprendendo sia la mora che Pikachu.
-Lo so, sei perplessa…- iniziò Lem sistemandosi gli occhiali -Bunnelby è un pokemon di Tipo Normale ma è ben preparato per far fronte agli attacchi elettrici-
-non pensavo fosse così forte- ammise Ashley guardandolo interessata.
“È stata una mossa geniale quella di usare la sabbia per bloccare il fulmine… nonostante abbia detto di averlo catturato da poco, Lem sa sfruttarne tutte le potenzialità” pensò la ragazza con un sorriso “sarà davvero un bell’incontro!”.
-Ora tocca a noi attaccare! Bunnelby, usa Fossa!- ordinò Lem al suo Pokèmon e questo saltò per poi mettersi a girare su se stesso, bucando il terreno come un trapano e scomparendo sotto terra.
-Pikachu, corri a zig zag per non fargli capire dove vai!- esclamò Ashley ed il topo obbedì, correndo per il campo, mutando spesso direzione.
“Cerca di usare la sua velocità per confonderci… mi dispiace ma non funzionerà” pensò Lem con un sorriso, prima di chiamare -adesso, colpisci!- ed il terreno si aprì sotto Pikachu e Bunnelby lo lanciò in aria prima di colpirlo con un poderoso colpo di orecchie.
Il Pokèmon fece una capriola in aria ed atterrò sulle quattro zampe mentre Ashley gli chiese, preoccupata -tutto a posto, amico?-
-sto bene!- rispose deciso, facendo crepitare le guance per dimostrare il suo desiderio di combattere -sì, così si fa! E’ questo lo spirito! Ora andiamo, Attacco Rapido!- e Pikachu partì velocissimo, colpendo Bunnelby di sorpresa e facendolo arretrare di diversi metri.
-Vai con Doppia Sberla, forza!- ordinò Lem, appena il suo Pokèmon si fu ripreso, ripartendo all’attacco, iniziando a colpire l’avversario.
-Come pensavo quelle orecchie sono micidiali, le usa come se fossero armi- mormorò Ashley stringendo i denti come il suo Pokèmon riuscì ad allontanarsi dall’assalto.
-Niente male, non ti pare? Bunnelby può fare grandi cose con le sue orecchie- disse Lem sistemandosi gli occhiali.
-Ma noi abbiamo ancora energia da vendere!- esclamò Ash con un sorriso, prima di ordinare -Codacciaio!-.
Pikachu saltò, mentre la coda si ricoprì di un colore argentato, e si preparò a colpire.
-Incredibile! Sa usare una mossa di Tipo Acciaio!- esclamò Clem dal lato del campo -ed è anche una delle sue mosse più forti- le spiegò Serena che aveva osservato molte delle loro sessioni di allenamento.
-Bloccalo con le orecchie, veloce!- ordinò Lem al suo Pokèmon e quando Pikachu colpì, Bunnelby gli intrappolò la coda, fermando l’attacco.
-Come prevedevo, ha funzionato- disse Lem soddisfatto -bravo fratellone!- lo incitò Clem alzando il pugno.
-Devo ammettere che siete stati abili a bloccare la mossa ma ora Bunnelby non può più usare le orecchie!- disse Ashley con un sorriso, sorprendendo i due fratelli.
-Sei forte, lo hai dimostrato, ma ora non puoi più muoverti! Usa Energisfera!- e Pikachu creò una sfera di fulmini sulla coda che colpì Bunnelby in pieno, facendolo volare di diversi metri ma l’avversario atterrò sulle sue zampe, pronto a combattere ancora.
-Fantastico…- disse Clem senza fiato -Lem! Hai visto come sono in gamba Ashley e Pikachu?- ed il fratello annuì, sorridendo.
-Vai con Attacco Rapido!- ordinò la mora e Pikachu corse per attaccare.
-Tieni gli occhi aperti, Bunnelby!- gli disse Lem ed il Pokèmon alzò la guardia pronto a riceverlo ma, all’improvviso, una forte esplosione scosse tutti i ragazzi, fermando l’incontro.
-Che cos’è stato?!- chiese Serena sconcertata, guardando nella direzione da cui proveniva il boato. -Non lo so ma c’è del fumo che arriva da li!- esclamò Lem osservando con preoccupazione la nuvola grigia che si stava alzando dal luogo dell’esplosione.
In quel momento, Ashley sgranò gli occhi prima di richiamare in fretta i suoi Pokèmon -Pikachu, Froakie, venite! Dobbiamo andare a vedere!-.
-Ash, che cosa fai?!- chiese Serena scioccata, guardando la sua amica decollare in una corsa veloce. -Serena! In quella direzione c’è il laboratorio del professore! Penso che l’esplosione provenga da li! Devo andare a vedere quello che è successo!- disse la mora, allontanandosi.
La biondina sgranò gli occhi alla risposta.
-Aspettami, Ash!- gridò e richiamò subito la sua Fennekin, fiondandosi all’inseguimento della compagna.
-Veniamo anche noi! Andiamo, fratellone!- esclamò Clem, tirando la manica della tuta di Lem per poi correre dietro le due.
-Arrivo!- gridò il ragazzo, richiamando Bunnelby, iniziando a correre più velocemente che poteva anche se sapeva che non sarebbe riuscito a raggiungerle; la corsa non era mai stata il suo forte.
“Mi chiedo cosa sia successo? Speriamo solo che il professore e gli altri stiano bene” pensò Ashley, stringendo i denti, mentre correva verso il laboratorio.
“Non so perché ma ho un brutto presentimento”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao!
Eccomi con il secondo capitolo di questa storia!
Devo dire che mi è piaciuto molto scriverlo, specialmente la parte di Froakie: spero che piaccia anche a voi! ^^
Ora, parlando di cose serie, volevo informarvi sul fatto che, in questa storia, non ci sarà il limite delle quattro mosse a Pokèmon.
Immagino l’avete già notato, visto che ho dato a Pikachu una mossa in più, ma le mie regole per le mosse saranno diverse da quelle dei giochi e dell’anime; ora ve le elenco:

1) i Pokèmon Base che non si evolvono (es. Chatot) potranno utilizzare 10 mosse.
2) i Pokèmon Base che hanno una sola evoluzione (es. Bunnelby) potranno utilizzare 7 mosse e la loro evoluzione (es. Diggersby) potrà usare 10 mosse.
3) i Pokèmon Base che hanno due evoluzioni (es. Pichu) potranno usare 5 mosse, la loro prima evoluzione (es. Pikachu) 7 mosse e la seconda (es. Raichu) 10 mosse.
4) i Pokèmon Leggendari e Misteriosi potranno usare fino a 13 mosse.

Spero di essermi spiegata bene e se avete ancora delle perplessità chiedete pure a me; sarò felice di dissipare ogni vostro dubbio.
Ci sentiamo al prossimo capitolo che pubblicherò tra due settimane.
Saluti e baci da black dalia

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: black dalia