Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Monique Namie    11/02/2017    1 recensioni
Ambientazione steampunk.
Da una parte, un sensitivo guidato da una premonizione giunge in una città sconosciuta: un posto meraviglioso in cui architetture del passato e del futuro si mescolano. Dall’altra, una principessa, soggiogata da un re e una regina alquanto manipolatori, è sulla soglia di una crisi di pazzia. Le loro strade sono destinate a incrociarsi e i due, in apparenza così diversi, scopriranno di essere in qualche modo legati.
- NOTA: È presente una scena lime che è uno dei motivi principali per cui ho scelto il rating giallo.
{Questo racconto ha partecipato al contest "È una storia sai..." indetto da Najara sul forum di EFP}
[Storia da revisionare]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Princess Sci-fi Story'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

8.

 

Fenna de Kasde Probas disponeva di un guardaroba molto assortito. Aveva, tra le varie cose, anche indumenti tipici di popolazioni extrasolari: vesti elaborate confezionate con stoffe pregiatissime e introvabili sulla terra. Le indossava durante le visite di ambasciatori di altri mondi, quando questo serviva a mostrare rispetto per la cultura straniera. Non aveva messo nessuno di quegli abiti per più di una volta, il che per lei era un peccato, perché certi erano veramente molto belli.

Decise di mostrare i suoi preferiti a Dannick per vedere se uno di quelli poteva essere adatto da usare come camuffamento.

Durante la prova degli abiti, Dannick si era fatto silenzioso e la osservava con uno sguardo serio.

«A che cosa stai pensando?», gli chiese Fenna a un tratto, volteggiando leggiadra per la stanza.

L’altro si scosse come appena risvegliato da un sogno. «Mi piacerebbe vederteli indossare tutti», disse. Poi, rendendosi conto che il suo desiderio poteva apparire fuori luogo, si schiarì la voce e aggiunse: «Credo che il marakasha blu scuro che stai indossando sarà perfetto per l’occasione. Il velo avvolto attorno alla testa a coprire parzialmente il viso può tornarci utile.»

«Allora indosserò quello. Sarò una marakashiana in visita sul pianeta terra accompagnata da un sensitivo.» Rise coprendosi le labbra con una mano e osservando Dannick con sguardo accattivante.

L’altro rispose al sorriso e poi cercò con gli occhi un orologio nella stanza. «La pozione che hai bevuto dovrebbe iniziare a fare effetto. Ti senti in qualche modo diversa?», le chiese.

La principessa fece un giro su stessa e constatò che si sentiva sempre uguale. Nulla era cambiato in lei. Poi si aprì a una specie di confessione. «Sono felice di averti conosciuto», disse. «Non sapevo che cosa fosse la felicità prima che tu entrassi a palazzo. Per il resto non mi sembra sia cambiato molto.»

Il ragazzo le si avvicinò e la abbracciò, affondando il capo tra capelli argentati di lei e respirandone il profumo. Il gesto, per quanto inaspettato, apparve così naturale che Fenna non poté far altro che assecondarlo e sprofondare tra le sue braccia calde.

 

Durante le due settimane seguenti, ogni tentativo di far sorgere nella principessa qualche abilità percettiva fuori dal comune era miseramente fallito. Niente visioni, né premonizioni. Fenna continuava a dire di avere un buon presentimento, ma questo non si concretizzava mai.

Nemmeno Dannick era riuscito ad avere nuove premonizioni, dopo l’ultima sperimentata prima di partire; per questo era abbastanza preoccupato. Era arrivato al punto di pensare di aver perso il suo dono. La notte dormiva pochissimo, passava gran parte del tempo in laboratorio a studiare la composizione di un nuovo elisir per la principessa. Il tempo passava inesorabilmente e lo scadere della quinta settimana si faceva sempre più vicino.

Quando arrivò il giorno previsto per la visita ai portali, Fenna voleva tirarsi indietro. I sovrani non sapevano niente del loro piano, sarebbe stato Thesel a farli uscire di nascosto dal palazzo. Era tutto pronto, eppure Fenna al pomeriggio, senza un motivo apparente, si era improvvisamente incupita: non aveva più voglia di muoversi e sembrava depressa.

L’amico sensitivo andò a cercarla in camera. La trovò stesa a faccia in giù sul letto con addosso il marakasha blu scuro che doveva indossare per camuffarsi. Il velo da portare in testa era scivolato sul tappeto.

Le si avvicinò e notò che era scossa dai sussulti: stava piangendo. Si sedette vicino a lei nel letto.

«Fen, ti va di parlare? Che cosa è successo?»

«Non posso uscire», disse cercando di frenare i singhiozzi. La faccia premuta contro il materasso impediva alle parole di risultare perfettamente chiare.

Dannick le accarezzò la testa. Morbidi ciuffi di capelli argentati gli scorsero tra le dita e fu assalito dal desiderio. Scacciò subito il pensiero cercando di concentrarsi sulla situazione di disagio che provava la giovane.

«Fen, non posso vederti così. Tirati su e dimmi che cosa c’è che non va!»

La ragazza obbedì e lentamente si risollevò e si sedette sul letto. La lunga veste le si attorcigliò alle gambe. Si schiarì la voce e cercò di spiegare: «Sono arrivata a una conclusione: io non ho nessun dono e non vale la pena che tu perda tempo con me. Thesel ti farà uscire dal palazzo senza di me. Sarai libero di fuggire e avrai salva la vita.»

«Ma perché hai cambiato idea improvvisamente? Nei giorni scorsi sembravi entusiasta di vedere i portali e ripetevi di avere un buon presentimento…»

Fenna non rispose e Dannick si mise a riflettere. Da ieri a oggi non era successo nulla di significativo; la principessa, come ogni giorno, aveva parlato con i suoi genitori solamente durante l’ora del pranzo e della cena.

«I sovrani ti hanno detto qualcosa?», indagò.

«Hanno fissato il giorno del mio matrimonio», disse con un filo di voce.

Il volto di Dannick si rabbuiò. «Se non lo vuoi dovresti ribellarti!»

«Ma ho firmato un contratto…»

«Te l’hanno fatto firmare con l’inganno!», replicò lui infuriato. La principessa gli aveva raccontato tutto: un giorno in cui si erano rinchiusi in laboratorio a studiare, ad un certo punto, lei aveva sentito la necessità di condividere il suo tormento con lui.

«Non posso permettere che tu sposi un altro», sentenziò il ragazzo. Detto questo le prese il viso tra le mani con delicatezza, poi le si avvicinò e la baciò. Per un attimo ebbe il timore di aver commesso una sciocchezza, ma sentì le labbra della ragazza cercare le sue e ricambiare il contatto. La passione che aveva cercato di soffocare si stava manifestando più potente di prima. Le mani cercarono con urgenza i nodi del corpetto che indossava la giovane; li slacciò uno dopo l’altro, mentre Fenna non tratteneva gemiti d’eccitazione. Dannick sentì proprio il corpo percorso da un brivido. Interrompendo l’atto di spogliarla, abbandonò il capo sul suo seno, la attirò vicino a sé e la strinse forte.

«Dan», la principessa sussurrò il nome del sensitivo con un tono che sembrava voler dire “perché ti sei fermato?”

«Non voglio complicare ancora di più la situazione», fu la risposta di lui. Ma mentre lo diceva le mani avevano ripreso a insinuarsi tra le vesti della giovane e il suo respiro era diventato irregolare. Fenna si abbandonò sul letto costringendo Dannick a seguirla. Si ritrovarono, così, uno sopra l’altra. Il mantello nero sulle spalle del sensitivo li copriva entrambi. Le diede un altro bacio soffermandosi dolcemente sul labbro inferiore, poi si rialzò e si allontanò dal letto.

«Hai ragione tu, me ne devo andare», disse continuando a guardarla con desiderio immutato. «Non voglio obbligarti a uscire da palazzo se hai cambiato idea», sospirò e si mise a riflettere.

«Ma avevi detto che se ci siamo incontrati c’era un motivo, qualcosa di collegato al destino», disse Fenna.

«Sì, è così. Ma forse non è il momento giusto...», rispose.

La principessa Fenna si alzò, il suo sguardo ora sembrava deciso. Mentre si avvicinava al ragazzo con passo leggero, lasciò che l’abito che indossava scivolasse sul pavimento rivelando il suo corpo perfetto dalla carnagione pallida. Aveva improvvisamente dimenticato tutti i suoi timori e ora appariva sicura e determinata come non mai. Si portò a qualche centimetro da Dannick, allungò una mano dietro il suo collo e, con un gesto delicato come una carezza, gli tolse il mantello.

«Lasciamoci guidare dal destino», gli disse in un sussurro vicinissimo al viso. Poi lo trascinò nuovamente sul letto.




Nota autore:

Salve cari lettori, questo capitolo trattava la parte leggermente lime di cui avevo parlato nelle note dell’introduzione. Si era capito, vero?

Spero che fin qui la storia sia stata di vostro gradimento. Ormai mancano solo due capitoli alla fine di questa avventura. Se vi va di scrivermi un commento ne sarei felice.





"La principessa e il sensitivo"
Tutti i diritti sono riservati © Monique Namie

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Monique Namie