Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: scriveremibasta    12/02/2017    3 recensioni
"Mi ha sussurrato tre regole, all'ombra di un cespuglio di rose rosse. Le avevo trovate strane, folli...ma non avevo proferito parola. Lei mi aveva guardato e, all'ombra di quel cespuglio, mi aveva cambiato la vita. Se ne andava sempre senza salutarmi ma non mi offendevo...anzi, mi piaceva da impazzire."
Inuyasha, un giovane ragazzo che si ritroverà a fare da servitore alla famiglia Higurashi.
Tre importanti regole a scandire la sua esistenza, insieme al ticchettio dei tacchi della sua padrona. Ce la farà a rispettarle?
Chissà che non scopra qualcos'altro oltre al segreto che oscura quella famiglia...
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aveva diciasette anni quando suo padre gli presentò quella donna.
"Sesshomaru, mi sono innamorato" gli aveva detto.
Sorrideva.
Cazzo, se sorrideva. Il sorriso sembrava squarciargli le guance.
Non gli era piaciuta fin da subito, ricordava.
Quella donna era...sciatta. Inutile. Ed incinta.
Suo padre aveva tradito sua madre. Era stato a letto con quell'altra donna...
L'aveva messa incinta.
Un cucciolo di lupo sarebbe nato da quell'unione...un mezzo-lupo. Un mezzo-sangue.
Gli dava fastidio...terrbilmente.
Odiava la gente comune. Odiava i mezzo-sangue.
Odiava tutti, ed odiava la sua vita.
Avrebbe voluto scappare...scappare da quella...nuova famiglia. Nuova famiglia che...si stava ricostruendo suo padre.
Come poteva continuare a guardare l'amore che c'era tra i due? Come poteva accettarlo?
Suo padre amava sua madre!
Solo sua madre! Si era messo con quella lì...con quella puttana...solo per colmare il vuoto, ecco. L'aveva messa incinta e doveva prendersene la responsabilità ma non contava nulla.
Assolutamente nulla.
Nulla cavolo, nulla.
Era così.
Doveva essere così.

Sesshomaru aprì gli occhi, svegliato dal rumore prodotto da una sedia accanto alla sua.
Di fronte a lui, trovò la figura di un uomo barbuto.
-Svegliati, lupo- gli disse quello, con voce profonda.
Sesshomaru si tirò dritto, guardando male l'uomo -Come ha fatto ad entrare? Questa è una scuola- chiese, guardingo, puntando gli occhi dorati su quelli nocciola dell'uomo.
-Non mi sembra ci sia qualcuno- disse quello, alzandosi dalla sedia in legno -E, finchè nessuno lo scopre, possiamo anche parlare. Vuoi seguirmi?- Sesshomaru, dopo un'ultima occhiata alla sua classe completamente vuota, decise di seguire l'uomo.
Era lo stacco dalle lezioni, quello, avrebbe potuto anche indagare più a fondo.
Prese il suo zaino di pelle, per evitare che gli succedesse qualcosa e, senza dire nulla, seguì l'uomo. Non sapeva dove stessero andando, ma quel tipo sembrava sapere molto di quella scuola. Si fidò. In più, il suo abbigliamento, non sembrava così sospetto.
Indossava una salopette ed una camicia, sopra di essi un mantello con cappuccio.
-Non sembri spaventato- gli gettò uno sguardo, l'uomo.
-Non lo sono- disse fiero, Sesshomaru. Era sicuro di quello che faceva. Apparteneva ad una stirpe di lupi purosangue, lui...nulla a che vedere col pargolo che da circa un mese stava in pancia a quella donna.
Un mese...era passato quasi un mese da quando suo padre gliel'aveva presentata...
Era passato un mese da quando la sua vita era stata rovinata.
-Eccoci qui- l'uomo barbuto si fermò e, solo allora, Sesshomaru si rese conto di dov'erano: ultimo piano, la stanza utilizzata come sgabuzzino.
Inarcò un sopracciglio -Ma questo non è il ripostiglio?- chiese, seguendo l'uomo una volta aperta la porta. L'altro annuì.
-Si- fece e, avvicinatosi ad una tenda apparentemente inutile, la scansò -Ma è anche qualcos'altro...- premette una mattonella del muro e subito il muro si aprì, rivelando una porta.
Sesshomaru rimase stupito.
-Questa è un continuo segreto di questa stanza...- spiegò l'uomo, iniziando ad incamminarsi in quella che sembrava essere un altro ripostiglio.
L'albino lo seguì, sentendo la porta richiudersi dietro di sé -Dunque...questa cos'è?- si guardò intorno, sembrava essere una piccola libreria...con molti libri, scartoffie e strumenti da ricerca. Beh, tutto normale...se non fosse per uno strano simbolo disegnato a terra, su un piccolo spazio più sopra rispetto al normale pavimento.
-Questa è la stanza di un alchimista. Di un mio antenato- l'uomo parlò orgogliosamente.
-Pensavo che gli alchimisti fossero solo leggende...- Sesshomaru tirò fuori un libro da uno scaffale.
-Non lo sono- si avvicinò velocemente all'albino -E tu, puoi diventarlo-

Non sapeva perchè, ma da quel giorno fece uso di quella stanza quasi tutti i giorni.
Quell'uomo non l'aveva più visto, ma continuava ad andare lo stesso.
Faceva il piccolo alchimista, giocava e si sentiva quasi meglio.
L'alchimia era qualcosa di...affascinante. Di proibito.
Ed a lui piaceva.
Lo estraniava dalla realtà.
Continuò così per quasi due mesi, poi...
-Non ti riconosco più! Dove sei, Sesshomaru?! La tua condotta si è abbassata, i tuoi insegnanti mi dicono costantenemente che dormi in classe e non stai attento alle lezioni...che cavolo ti prende?! Mi aspetto molto da te, quindi vedi di metterti la testa apposto!-
Oh, quanto aveva odiato suo padre, quel giorno...
Lui...non capiva.
Sesshomaru non voleva diventare un medico, non voleva salvare vite e fare del bene.
Ormai, l'alchimia era tutto per lui.
Non avrebbe più ascoltato suo padre. Non avrebbe realizzato il suo, di sogno.
No, non l'avrebbe fatto.
Mai più.
Ora, toccava un po' a lui, essere quello egoista.
-Sesshomaru! Dove vai?!- Inu cercò di fermare il figlio -Non puoi permetterti di fare così, tu devi guadagnarti un posto nella società! La stessa che ci disprezza. Se non lo fai, allora...- lasciò in sospeso la frase, venendo zittito dall'occhiataccia del figlio.
-Mi sono rotto le scatole- sbottò quello in un sussurro -Vado in camera mia, di' ad Izayoi che stasera non ho voglia di mangiare- disse, poi, più ad alta voce.
Inu provò a fermarlo, ma più parlava e più sentiva che il figlio si stava allontanando da lui.
-Vaffanculo, vaffanculo!- Sesshomaru sbattè la porta della sua stanza, stringendo i denti.
Dov'era finito il Sesshomaru di prima? Suo padre aveva ragione...
Aveva perso buona parte della sua calma e freddezza...
La sua unica arma contro il mondo.
Osservò la finestra, lasciando vagare i pensieri.
Ormai la sua vita era fatta di litigate e delusioni...non si sentiva soddisfatto.
L'unica sua fuga era l'alchimia.
Suo padre non lo capiva...e quella donna...
Tsk, che senso aveva restare?

-I ragazzini non dovrebbero dormire a quest'ora?-
Il cocchiere deglutì, di fronte all'occhiataccia del diciassettenne.
-Dove ti porto?- fece, decidendo di fare solo il suo lavoro.
-Da qualunque parte, basta che sia lontano da qui-
Sesshomaru venne guardato interrogativamente, poi il cocchiere sospirò.
-Ah, beh...basta che sganci un bel gruzzoletto- fece, preparandosi a partire.
Sarebbe andato via, nulla l'avrebbe fermato.

"La famiglia No Taisho perde un'erede, l'appello al figlio in fuga è-" Sesshomaru chiuse velocemente il giornale, strappandolo subito dopo in mille pezzi.
Stolti, erano solo degli stolti.
Lui sarebbe tornato? Pff, assolutamente no!
Aveva l'alchimia, ora, e nel paesino in cui si era trasferito tutti lo venerevano.
Era Sesshomaru, lord Sesshomaru.
Lo sciamano, lo stregone...aveva tanti appellativi.
Stava bene, benissimo. Era soddisfatto.
Undici anni. Erano passati undici anni da quando era scappato.
Undici anni di una vita perfetta, vissuto sotto un cognome falso...nessuno avrebbe sospettato nulla. Di sicuro, i suoi genitori lo stavano dando per morto...
Ma non gli importava.
Lui non era più Sesshomaru No Taisho.
Non era più il lupo disprezzato per la sua razza.
Era un alchimista, ora.
Il treno arrivò proprio in quel momento e Sesshomaru fece un ghigno:
"Beh, direi che è ora di conoscere il mio adorato fratellastro..."

Inuyasha era un ragazzino totalmente stupido.
La sua ingenuità e voglia di fare lo stupivano ogni giorno di più.
Ed era un mezzo-sangue.
Capelli neri, occhi dello stesso colore...era quasi il contrario di lui.
No, lo era totalmente.
Lui era il male, in confronto ad Inuyasha.
A quel piccolo ragazzino che ogni volta che lo vedeva gli sorrideva.
Che lo chiamava fratellone senza sapere che lo era davvero...
Si, Inuyasha non sapeva che quello che aveva davanti era suo fratello.
Suo padre gliel'aveva presentato come "il figlio di un amico di famiglia".
Tsk, che bugiardo...
Non che gli importasse...ma sentire una bugia gli aveva sempre dato fastidio.
Inuyasha non sapeva nemmeno cos'era...
L'avevano fatto crescere come un umano.
Gli avevano tolto i ricordi...
"Tsk, che stolti" pensò, continuando a sfogliare il libro che stava leggendo.
Ancora non si capacitava come suo padre gli avesse accordato di farlo rimanere...gli aveva detto che sarebbe rimasto poco, ma...
Era già passata una settimana...
-Fratellone Sesshomaru!-
La vocina fastidiosa del suo fratellastro gli arrivò di nuovo alle orecchie, facendogli alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
-L'ho letto tutto!- il sorriso radioso mentre gli mostrava il libro che gli aveva prestato.
Tutto di quell'undicenne gli ispirava rabbia...
Tornò di nuovo al suo libro -Puoi tenerlo- fece soltanto, sicuro che l'altro non avrebbe rifiutato. E così fu:
-Davverooo? Posso?! Grazie fratellone!- per l'euforia, il ragazzino, andò saltellando per tutta la casa, facendo talmente baccano che Sesshomaru dovette trattenersi dal fargli fare silenzio. Aveva poca pazienza, ma non riusciva ad arrabbiarsi con quella pulce...
Preferiva mostarsi freddo.

-Ci rivedremo solo quando il destino ci farà incontrare, Inuyasha-
"E ti prometto, che quando ciò avverrà...potrai liberarti di quella tua natura"

Umana.
Ciò che aveva davanti era una vera e propria umana.
Non che fosse stupito...
Provava solo pena.
Pena per quel corpicino steso a terra, bagnato dalla pioggia e brutalmente ferito.
Cos'era l'uomo, se non un animale? Sapeva la storia di quella ragazzina.
Presa in giro ed odiata dai suoi compaesani per quello che avevano fatto i suoi defunti genitori. Il popolo se la prendeva con lei.
Il popolo se la prendeva con i più deboli.
Era la legge della sopravvivenza: uccidi o vieni ucciso.
Non seppe cosa lo portò a farlo...non se lo spiegò...
Prese soltanto il corpo debole di quella bambina e lo portò nella sua dimora.
Era un alchimista.
Poteva curarla.
Poteva salvarla.
E l'avrebbe fatto.

Inuyasha, Rin...erano forse simili.
Entrambi...erano riusciti a far sciogliere quell'uomo.
Un uomo tormentato, freddo ed irrascibile.
Con un unico, comune, scopo: uccidere colui che l'aveva portato all'alchimia.
Colui che gli aveva fatto uccidere sua madre.
Naraku.


Angolino <3
Ho imparato che all'ispirazione non si comanda.
In realtà lo sapevo già...ma davvero: non fate capitoli controvoglia.
Pensavo che avrei aggiornato l'altra mia storia...ma invece eccomi qua: con un ennesimo capitolo su "La regola della rosa".
Nulla di che, davvero. Un piccolo extra per capirci di più e risolvere alcuni misteri.
Sesshomaru mi sarà venuto tremendamente OOC ma ho cercato di renderlo più umano possibile...si capiscono quindi i vari motivi del perchè odi Izayoi, del perchè se ne sia andato e cos'abbia fatto nella sua vita.
Sono scorci, situazioni, è normale trovarli confusionari.
Questo non è un vero e prorio capitolo, lo ammetto, ma almeno chiarisce alcune cose.
Potete vedere che non c'è nessun errore nel tempo:
Sesshomaru è scappato di casa quando Izayoi era incinta di tre mesi, sono passati undici anni e poi è ritornato per far visita al suo "adorato" fratellastro.
Non è stato molto lì e sono passati altri cinque anni, poi siamo al punto dove ritorna per aiutare Inuyasha.
Spero si sia capito xD
Mi scuso per eventuali errori, stavolta è un mini capitolo.
Nel prossimo ci sarà una grande svolta.
Bye <3
   
 
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