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Autore: Padmini    13/02/2017    5 recensioni
La guerra è finita, ma Harry è tormentato da uno strano sogno che lo sta lentamente facendo impazzire.
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“Ginny … non so cosa farei, senza di te …”
Non pianse, non quella volta. Aveva già versato tante, troppe lacrime, in quel momento aveva solo voglia di sentirsi amato e di dare il suo amore a lei.
“Mi dispiace … sarei dovuto venire io da te, tanto tempo fa, ma ...”
Lei sciolse l'abbraccio per poterlo di nuovo guardare e gli posò un dito sulle labbra.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Eccoci alla fine di questa storia! Inizialmente doveva essere una one shot, ma ho deciso di suddividerla in tre parti per sottolineare i diversi punti di vista.

Voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno letta e chi l'ha anche recensita. È stato bello scriverla e spero che sia stato altrettanto bello per voi leggerla.

Un altro quesito per voi: chi indovina perché ho scelto di chiamare Eileen la sorellina di Harry vince … una pacca sulla spalla!

Un abbraccio a tutti!

Mini

 

 

 

Eileen

 

 

 

Ginny condusse Harry fuori dalla Sala Grande e lo portò nel cortile davanti al portone principale.
“Cos'hai in mente?” le chiese, ma completamente abbandonato a lei.

Ginny non rispose subito, guardò l'ora e, annuendo, tirò fuori dalla borsa la fiala contenente il suo ricordo. Vedendola, Harry gemette.

“Tra qualche minuto questa fiala diventerà una passaporta” spiegò “Ci porterà a Godric's Hollow”

“A Godric's Hollow …?” iniziò Harry “Perché?” non se la sentiva di andare lì, eppure sapeva che era giusto.

“Lo vedrai.”

In quell'istante la fiala si illuminò tra le sue dita e Harry fece appena in tempo a toccarla che entrambi furono trascinati via dalla magia della passaporta.

 

Atterrarono su un prato soffice, coperto dalle numerose foglie cadute dagli alberi. Harry aiutò Ginny a rialzarsi e si resero conto di trovarsi in un cimitero, lo stesso che Harry aveva visitato con Hermione nemmeno un anno prima. Subito tremò, non per il freddo ma per l'estrema emozione.

La ragazza gli si avvicinò e lo prese per mano, conducendolo come un bambino verso le lapidi. Non ci volle molto a trovare quella giusta. Dopo la sconfitta di Voldemort, molti avevano omaggiato con corone di fiori la lapide sotto la quale riposavano James e Lily Potter e, ora lo sapeva, la piccola Eileen.

In quel momento Harry capì. Si voltò verso Ginny e le sorrise, pieno di gratitudine. Le prese la fiala dalle mani tremanti e si inginocchiò ai piedi della lapide. Anche volendo non sarebbe riuscito a scavare la terra senza magia come aveva fatto con Dobby, il terreno era troppo duro e freddo. Con un colpo di bacchetta produsse un piccolo buco e, tremando per il pianto, vi posò la fiala.
“Addio, Eileen ...” mormorò, ricoprendo quella che doveva essere anche la tomba di sua sorella, mai nata “Addio … non ti ho mai conosciuta, non hai mai visto questo mondo, ma io ti terrò sempre nel mio cuore ...”

Si voltò verso Ginny, sorridendo nonostante il suo volto fosse rigato di lacrime.

“La sogno ogni notte” spiegò, senza preoccuparsi di asciugarsi il viso “La vedo, come se fosse reale, come se fosse nata e cresciuta con me. Ha i capelli rossi di mia madre e gli occhi di mio padre. Mi invita ad andare da lei, a giocare con lei, a essere il fratello maggiore che avevo promesso di essere … ma non potrà essere così, non potrà mai … essere … è un sogno … solo … solo un sogno … e i sogni restano sogni ...”

Ginny lo ascoltò in silenzio, piangendo a sua volta.

Si passò una mano sugli occhi velati dalle lacrime e, con un secondo colpo di bacchetta, incise il nome della sorella sulla lapide. Era migliorato rispetto all'anno precedente, quando aveva scritto malamente il nome del suo amico elfo su quella lapide sulla spiaggi, la scritta lo soddisfò.
“M-mi dispiace, Ginny, sono stato un egoista ...” mormorò poi, appoggiandosi alla lapide per alzarsi “Tu hai perso tuo fratello Fred e io non ti sono stato vicino ...”

“No, Harry” lo rimproverò lei, aiutandolo ad alzarsi “Non solo io ho perso un fratello. Fred era un fratello anche per te e la sua perdita è un dolore per entrambi, ma tu devi affrontare un dolore anche più grande.”

Guardò la lapide e i nomi incisi.

“I tuoi genitori non ci sono e nemmeno tua sorella, ma non sei solo, Harry. Noi siamo la tua famiglia, io posso essere tua sorella, se lo vorrai.”

“No.” rispose lui, scuotendo vigorosamente la testa “Non potresti mai essere mia sorella.”

Gli occhi di Ginny si riempirono di lacrime, ma quando Harry si voltò verso di lei, vide che stava sorridendo. Le prese la mano.

“Io ti amo, Ginny. Sei l'unica persona che mi capisce davvero e che vorrei al mio fianco. Ci sei sempre stata quando ho avuto bisogno e anche ora sei qui ad affrontare il dolore con me. Vorrei poter fare lo stesso per te, vorrei poterti sostenere nei momenti di difficoltà, affrontare la vita con te, le sofferenze ma ora soprattutto le gioie. Voglio vivere con te, amarti e renderti felice. Vorrei che tu fossi la mia famiglia.”

Prese un giglio e un girasole dalla tomba dei genitori e glielo porse.

“Non ho un anello, ma ho tutto il mio cuore. Pensavo che non sarebbe più uscito dall'ombra del dolore, ma tu sei stata il sole che lo ha riportato alla vita. Ho aspettato, forse troppo, per farti questa domanda, ma credo che non ci sia luogo più giusto, qui, dove ci sono i miei genitori e mia sorella.”

Si inginocchiò di fronte a lei, che tratteneva il respiro per l'emozione.

“Ginevra Molly Weasley, vuoi diventare mia moglie?”

Ginny sentì che il cuore stava per esploderle, ma annuì.

“Sì, Harry. Lo voglio, lo voglio con tutta me stessa!”

Si baciarono, sigillando così quella promessa solenne e il sole, che faceva capolino dietro alle fronde degli alberi ormai spogli, sembrò illuminare la liscia superficie della tomba.

Dopo secondi, minuti o forse ore, si staccarono.

“Tu non hai un anello” disse Ginny, frugando nella borsa “Ma io ho qualcosa per te.”

Estrasse un bracciale di cuoio, su cui era legata una piccola ambra.

“Ho immaginato che se i tuoi genitori avessero avuto una figlia avrebbe avuto gli occhi di James, così ho preso questo braccialetto per te, perché potessi portare il colore dei suoi occhi per sempre con te.”

Harry era senza parole per la sorpresa così lei, senza aspettare una sua risposta, legò il braccialetto al suo polso. La osservò mentre le sue mani sfioravano leggiadramente il suo polso e pensò che da quella notte Eileen non sarebbe più tornata nei suoi sogni, finalmente riposava in pace.

“Ginny … Grazie.” disse semplicemente, incapace di esprimere a parole l'immensa gratitudine che provava per lei.

Lei gli sorrise e gli strinse il braccio con affetto.

“Questa è la passaporta che ci farà tornare a Hogwarts, abbiamo ancora una mezz'ora prima che si attivi.” spiegò “Cosa vuoi fare nel frattempo?”

Harry le sorrise, le accarezzò la guancia e la baciò dolcemente sulle labbra. Sapeva che al ritorno ad Hogwarts avrebbe dovuto spiegare tante cose, a Hermione, a Ron, a Neville, a Luna … ma in quel momento voleva semplicemente godersi la felicità che Ginny era stata capace di donargli.

“Vorrei passeggiare con te” disse “Semplicemente passeggiare. Dopo tutti questi anni, ho bisogno di qualcosa di semplice ...”

Lei annuì e lo baciò nuovamente sulle labbra. Prima di allontanarsi, i due si voltarono ancora una volta verso il marmo su cui erano incisi i nomi della famiglia Potter. Harry si sporse e accarezzò quella superficie fredda, che a lui sembrò riscaldarsi dell'amore che, nonostante la morte, i suoi genitori avevano saputo trasmettergli.

 

 

 

James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981

Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta il 31 ottobre 1981

Eileen Potter, mai nata, morta il 31 ottobre 1981

 

 

 

 

 

 

 

Et voilà le jeux sont fait!

Che ne dite? Vi è piaciuta? I sogni restano davvero solo sogni? Eileen potrebbe diventare reale? Vi piacerebbe se accadesse?

   
 
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