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Autore: Artemide5775    13/02/2017    0 recensioni
Lui amava Nash Dragneel...?
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PS: é una storia su dei miei personaggi appartenenti all'universo di Fairy Tail e alla nuova generazione. Essi fanno parte della mia opera "Tragedie passate e future" su Wattpad. É una boyxboy.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Lyon Bastia, Meredy, Natsu/Lucy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PS: é una storia su dei miei personaggi appartenenti all'universo di Fairy Tail e alla nuova generazione. Essi fanno parte della mia opera "Tragedie passate e future". É una boyxboy.
 

Baka

HailxNash


 

Sempre la stessa storia con Nash Dragneel. Quello stupido finiva per invaghirsi per la prima tipa che gli passava davanti e gli faceva un complimento o lo aiutava in qualche modo. Hail non lo capiva proprio.

In conclusione, costantemente soffriva per amore... E toccava sempre al rosato provare a sistemare le cose e sorbirsi le sue lacrime da bambino.

Davvero quel biondino era un anno e qualcosa più grande di lui?

Sospirò, aspettando il Dragneel mentre, con fin troppa timidezza e imbarazzo, si stava dichiarando a quella che era la quinta ragazza in un anno. Ma si prendeva cotte a caso?

"Finiamola presto.Voglio andare a vedere Llover col costume da PsicheAdoro il fatto che abbia perso quella scommessa con Gajevy e ora debba partecipare alla recita di fine annoÉ riuscita perfino a prendere il ruolo da protagonista femminile... Avrei voluto essere il personaggio maschilemapurtroppoReed é più bravo di me a recitare."

Hail guardò, da dietro un albero, annoiato, il biondo confessarsi a una tipa abbastanza bassina, con i capelli castani, gli occhi sul marrone chiaro, fisico nella media, asciutto e senza curve. Nulla di che.

Che ci trovava in quella?

Lo vide agitarsi mentre borbottava qualcosa che la tipa non riusciva neanche a capire bene. Era rosso come se stesse per tramutarsi nella chioma di Erza Fernández. La ragazza del secondo anno era anche piuttosto arrossita e lo divenne anche di più quando capì. Si chinò velocemente e mormorò qualcosa che il Vastia individuò subito come un rifiuto. Era scappata con la coda tra le gambe come se le avesse detto che stava per stuprarla.

Ormai sapeva individuare un rifiuto a metri di distanza grazie a Llover, che era chiaro che non lo ricambiasse, e grazie al suo amico biondo che si dichiarava con troppa facilità. Quest'ultimo abbassò prima la testa e, poi, a passo lento come una lumaca, gli si avvicinò. -Due di picche ancora, eh?- gli domandò, già consapevole di quella che sarebbe stata la risposta del biondo.

Nash alzò la testa con lentezza mostrando gli occhi lucidi e grondanti di lacrime. Sembrava un bambino che si era appena fatto male. -P... Posso?- domandò allargando le braccia.

Hail capì subito cosa volesse. Dopo un rifiuto bisognava sempre di un abbraccio...

Come poteva quel ragazzo aver diciannove anni?

Hail sospirò. Perché doveva sempre andare a finire così?

Annuì leggermente. Nash non se lo fece ripetere due volte e lo abbracciò, stritolandolo. -Perché non piaccio a nessuno?- si lagnò il Dragneel senza un briciolo di spina dorsale.

-Perché alle ragazze non piacciono gli idioti che piagnucolano come te- disse con poco tatto.

Nash allentò un po' la presa e guardò il rosato negli occhi con una faccia da cucciolo in lacrime. -E se cambiassi... E facessi come zio Loki, Akio, Reed...?- domandò.

Il Vastia aggrottò la fronte, confuso. -Come loro...? Ma che intendi? Sei rimasto così traumatizzato questa volta da cominciare a dire cose senza senso?- I due si staccarono, seppur il più grande fosse ancora in lacrime, purché tentasse di asciugarle.

-Ho deciso!- esclamò il piagnucolone. -Mi farò dare più lezioni dallo zio Loki e diventerò figo!-

Hail non ci stava capendo nulla. Cosa voleva fare quello stupido...?

Su due piedi, senza aggiungere null'altro, il biondo se ne andò chissà dove. "FigoLuiMa cosa gli é presoChe pallela prossima volta devo dissuaderlo dal dichiararsiL'essere rifiutato sta cominciando a far comparire degli effetti indesideratisi passò una mano tra i capelli rosa pallido e se ne andò verso l'Auditorium del suo liceo. Le prove per la recita di fine anno su "Amore e Psiche" avrebbero dovuto essere da poco iniziate e molti dei suoi amici dovevano trovarsi lì, per recitare, aiutare con la scenografia e altro.

-Hail!-

Mentre stava varcando la soglia dell'ingresso dell'enorme stanza, Shaolin Dragneel uscì da lì. Per poco non si scontrò con lei.

-T... Tu?!- esclamò, fingendo di non essersi spaventato a morte per la brusca entrata in scena di lei.

-Dov'è Nash?- si era fermata di colpo davanti al rosa, confusa di non vedere suo fratello maggiore con lui. Loro erano sempre insieme.

-É stato di nuovo rifiutato. Ha detto qualcosa di strano ed é tornato a casa- rispose il Vastia, stranamente irritato e scocciato. Perché parlava così di quello che era da poco successo?

-Oh- la ragazza per un momento sembrò confusa poi saltò improvvisamente e corse via facendo ondeggiare i suoi corti capelli rosa.

"Mio padre ha ragioneI Dragneel sono tutti stranipensò il diciassettenne entrano, finalmente.

Diede uno sguardo veloce alla scena che gli si presentò davanti. 
Llover Fullbuster stava provando a dire delle parti del copione, ma Gajevy Redfox continuava a sghignazzare, distraendola e innervosendola. Proprio accanto a loro, Reed Fernández stava sfogliando il copione e strabuzzava ogni tanto gli occhi a qualche scena che non si aspettava di mettere in atto.

Rain Fullbuster stava dipingendo un letto costruito precedentemente da alcuni di loro, ignorando così Strawberry Fernández e Ultear Vastia che stavano battibeccando sul fatto che lui dovesse essere aiutato da una o l'altra.

Storm Dreyar se ne stava seduto su una delle tante poltroncine rosse e si gustava la scena appuntanto ogni tanto qualcosa su un piccolo quadernino dalla copertina rosa. Quel gesto lo metteva piuttosto di buon umore... Ma era inquietante. Più spaventoso del solito.

Gli altri non erano lì, si rese conto. A parte alcuni anonimi compagni di istituto, fra il resto dei presenti non c'era alcun altro suo amico. Attraversò la gran sfilza di posti a sedere e si accomodò proprio davanti al palcoscenico dove stavano Reed, Llover e Gajevy. -Ehi, cubetto di ghiaccio- fu il saluto che gli rivolse quest'ultima.

-Ciao Hail- Llover gli rivolse un saluto distratto mentre ondeggiava leggermente, ammirando così il suo semplice abito porpora all'antica che le arrivava fino al suolo e che le copriva un sacco di pelle.

Reed, invece, manco si accorse di lui. Era troppo preso dalla lettura dell'intero copione. -Nash?- domandò Llover, stupita per non vederli insieme.

Ma perché reagivano così? Neanche fossero legati insieme!

Che poi, davvero lui e il Dragneel stavano così spesso insieme? Ad Hail non sembrava...

-Vero, stellina non c'é- disse Gajevy, annuendo e sedendosi sul palcoscenico in una posa davvero sgraziata e poco femminile. -Vi siete mollati per caso?- si fece beffe di lui.

Hail si stava seriamente innervosendo. -É stato semplicemente rifiutato da un'altra tizia- replicò, asciutto. La guardò malissimo, seppur, lei, in risposta, ghignò.

-Fratellone. Quella lì é una seccatura- Ultear Vastia si avvicinò loro senza però prendere le parti del fratello maggiore. -Non vuole mollare Rain-chan neanche con le minacce...- borbottò piano.

Solo il fratello la sentì. "Tutti e due innamorati di due Fullbustereh... Ma che hanno di speciale?" 

Guardò Llover che aveva ripreso a recitare insieme a Reed. Sembrava molto felice... Anche se era piuttosto difficile dirlo, soprattutto a causa del suo carattere freddo.

Gajevy se ne andò quasi subito verso Storm e così Hail e Ultear poterono parlare in pace. -Ti piace ancora quel ghiacciolo, Hail-nii?- gli domandò sua sorella minore guardandolo con i suoi occhi scuri come quelli del loro papà.

Lei aveva 15 anni, ma sembrava che avessero la stessa età. Si consideravano spesso come dei gemelli, anche se lei era praticamente la fotocopia maschile di loro padre, visti gli occhi color pece e i capelli bianchi, mentre lui quella di loro madre, occhi rossi e capelli rosa, seppur quelli di lui fossero più chiari.

Hail credeva davvero di amar alla follia Llover Fullbuster sin da quando era solo un bambino. Però, si era reso conto, grazie al suo amico Dragneel, che prima o poi, avrebbe dovuto accettare il fatto che lei non lo amasse. -Non lo so... Forse avrei bisogno solamente della conferma che non c'è alcuna speranza che mi ami- sussurrò piano.

Una conferma, eh?

Lyon che aveva fatto per andare avanti e capire di amare Meredy?

Stranamente, pensò a Nash e a tutte le sue dichiarazioni. Una conferma di non essere ricambiato...

Avrebbe... Dovuto dichiararsi?

L'idea non era delle migliori. Ma sicuramente non era brutta. Gli sarebbe bastato dirle ciò che provava per andare avanti.

Con quel pensiero nella mente, salutò la sorella e gli amici e tornò a casa. Era improvvisamente stanco.

La sera arrivò fin troppo presto, soprattutto a causa dei numerosi compiti che aveva. -Hail, oggi vuoi cenare con noi?- domandò la madre, Meredy Vastia, entrando nella stanza del ragazzo. Non aveva bussato perché era aperta a causa di Ul, la minore dei tre figli, che era uscita senza chiuderla.

Hail la guardò per poi osservare i compiti che aveva ancora da fare. Davvero troppi... Aveva bisogno di staccare. -Sì, scendo tra un attimo- le disse prendendo il suo cellulare e controllando un attimo di non aver lasciato nulla che le sue sorelle, entrando senza permesso, potessero trovare e ricattarlo.

La cosa divertente della sua famiglia era che suo padre fosse davvero eccentrico. Amava così tanto sua madre che, appena poteva, cucinava lui e provava ad aiutarla il più possibile nelle faccende domestiche. Era più bravo a pulire di quanto si potesse immaginare. Infatti, il suo soprannome, dato dai figli, era "La casalinga del futuro: Lyon 2000".
Meredy spesso si sentiva quasi a disagio per quel modo di fare del coniuge, ma, visto che lavoravano entrambi, non era male che facessero tutti e due le faccende domestiche.

Quella sera, come tante altre, il suo papà, come una perfetta casalinga, si muoveva tra i fornelli. Nel mentre, la moglie tagliava la carne alla figlia minore che stava guardando la televisione. -Mamma, quella Strawberry é seccante...- Ultear stava raccontando cosa aveva dovuto passare quel giorno a causa della figlia minore di Gerard ed Erza.

-Dovresti solo lasciarli stare- dichiarò il maggiore sedendosi accanto a lei.

Lei gli rivolse un'occhiata. -Ma perché devo tirarmi io indietro, eh?-

La signora Vastia sospirò. La figlia maggiore era davvero caparbia... Chissà se avesse preso più da lei o dall'albino... "Lyon é più facile da distogliere da un obbiettivo..." pensò. Doveva prendere proprio quella caratteristica da lei e tutto il resto dal padre?

-Perché Rain non ti calcola- rispose schiettamente il fratello.

Prima che la sorella potesse ribattere, Lyon si avvicinò per dare altra carne a tutti e sedersi a tavola. -Di che parlate?- domandò, sorridente. Ultimamente i suoi due figli maggiori avevano mangiato sempre chiusi nelle proprie stanze...

-Come ti sei reso conto di amare mamma e hai dimenticato zia Lluvia?- domandò subito Hail, curioso.

Meredy rimase solo un po' sorpresa, al contrario del marito che, inspiegabilmente, si infilzò la forchetta nel labbro inferiore, giusto un pochetto, perché stava per addentare un pezzo di carne. -C... Cos...?!-

-É una buona domanda, Hail-nii- commentò Ultear guardando il padre e la madre, ma soprattutto il primo.

Lyon era davvero sconvolto. -Beh...- guardò la moglie. Essa gli sorrise mentre con un fazzoletto umido gli tamponava il labbro inferiore.

-Aspettate che finisco qui e parlate- disse ai figli, con tono calmo e controllato. In verità, seppur il coniuge le avesse detto diverse volte di amare lei e non più la sua migliore amica, si era sempre chiesta come avesse fatto ad arrivare a quella conclusione.

Il signor Vastia raccontò. -Io e Gray abbiamo conosciuto vostra madre e Lluvia alle superiori- iniziò provando ad avere una faccia serena e rilassata.

-Papi, hai puntato lo stesso alla zia Lluvia, però- la piccola Ul, che tutti credevano che stesse guardando la Tv senza calcolarli, parlò, benché non avesse tolto per un istante lo sguardo dalla televisione.

Lyon deglutì sotto gli sguardi divertiti degli altri due figli. -Lyon, continua- gli disse Meredy, quasi avendo pietà per il marito. Era una psicologa piuttosto brava soprattutto perché sembrava riuscire ad entrare in contatto emotivo con le persone che la circondavano.

L'albino annuì. -All'inizio, é vero, amavo vostra zia. Un giorno mi sono reso conto di quanto stesse bene insieme a Gray...- fu bloccato dalla maggiore delle due sue figlie femmine.

-"Un giorno"? Così? Casualmente?- domandò questa, sorpresa.

-Aveva i prosciutti davanti gli occhi- l'altra figlia si ficcò poi un pezzetto di carne facendo finta di non aver detto nulla.

Lyon guardò la moglie e si capirono all'istante. -Ul, andiamo di là. Lasciamoli parlare da soli.-

-Continuiamo...- mormorò l'uomo, stanco. -Casualmente? Non credo, sono solo stato più lento a rendermi conto di ciò che provavo e provo ancora- rispose. -Vostra madre, fin da quando l'ho conosciuta, mi é stata affianco. Quando ho capito che ero andato avanti e non amavo più Lluvia, mi sono dichiarato a vostra zia. Avevo bisogno di confessarle quello che avevo provato a lungo.-

-Perché?- domandò Hail. Aveva avuto la stessa idea...

-Era per mettermi il cuore in pace- rispose il padre.

-Ed é servito veramente?-

-Molto. Solo così sono riuscito a correre da vostra madre, che mi stava aspettando lì vicino, e dichiararle che ormai Lluvia non mi interessava più ed amavo unicamente lei.-

Meredy entrò in quel momento nella cucina e sorrise alle parole romantiche di lui. -Ricordo ancora quel giorno. Corresti verso di me con le rose prese dal giardino del club di giardinaggio. Avevi le mani piene di punture causate dalle spine, ma non sembrava ti importasse qualcosa.- Lyon sorrise a sua volta, diventando perfino leggermente rosso. Sembravano ancora due ragazzini che frequentavano il liceo, e non, invece, una coppia sposata da quasi vent'anni.

-Due dichiarazioni in un giorno... Ci hai dato dentro, papà- commentò Ultear, pensosa. Appoggiò il mento su una mano e il suo sguardo si perse nel vuoto. "Dichiararsieh?"

Hail avrebbe dovuto seguire l'esempio del padre, magari così anche lui avrebbe scoperto di aver qualcuno che amava seriamente. Qualcuno che non era Llover e che gli era stato sempre accanto...

"A parte Nash non ho amici molto stretti..."

-Hail-nii, io ho finito di cenare- lo informò, dopo circa sette minuti dalla fine della discussione con Lyon, Ultear. -Vorresti un attimo in camera mia quando finisci? Ti devo far vedere una cosa al computer.-

Aggrottando leggermente la fronte, annuì. -Okay, vengo fra poco. Ho quasi finito.-

Come aveva detto, qualche minuto dopo fu seduto sul letto della sorellina e aspettava che lei accendesse una pagina internet a lui sconosciuta. -"www.icupidodellaFairyAccademy.com"? Ma che cos'è?- domandò, dopo aver letto il link. Era parecchio perplesso.

-É un sito sulle coppie più shippate della Fairy Accademy. Guarda bene- gli indicò un cuore piuttosto grosso, circa di cinque o sei centimetri, al cui interno c'era una foto di Reed e Llover che si abbracciavano sotto la pioggia senza alcuna traccia di un ombrello.

-Loro due...?-

-Sono la coppia più shippata di tutta la nostra scuola!- esclamò la sorella, felice.

-"Shippare" non significa rubare in qualche dialetto...?- domandò il ragazzo, confuso.

-Beh, in questo caso no... Sì può dire che significhi "far il tifo per due persone, anche se non stanno insieme".-

Hail riportò lo sguardo su altri due cuori, uno più piccolo dell'altro. Dovevano essere le altre due coppie in classifica. Gli venne un colpo quando vide una sua foto mentre abbracciava un Nash in lacrime. Essa era posizionata alla sinistra del primo cuore e poco più sotto. -Cosa significa...?-

-Lo sanno tutti che sei bisex, Hail-nii- mentre diceva ciò, sembrava molto convinta.

-Siamo amici- ribatté il fratello, sconvolto.

-Non te ne sei reso conto... Davvero?- l'albina era molto sorpresa. -Si vede che siete più che semplici amici.-

Il ragazzo guardò di nuovo la foto. Vero... Non sembravano tanto...

Ma che pensava? A lui piacevano le ragazze, soprattutto se come Llover, e non i ragazzi pappamolli come Nash.
Sua sorella era impazzita.

Chissà quando se ne renderà conto..." pensò questa, curiosa e un po' in pensiero. Non doveva essere facile accettare di essere cotti del proprio migliore amico...

***

Il giorno seguente, il Vastia si alzò con gran fatica dal letto. Aveva pensato per tutta la notte alle parole della sorella. Davvero il suo rapporto con Nash era tanto diverso da quello tra due migliori amici? A lui sembrava così normale...

Abbracciarlo...

Beh, quello lo fanno tutti.

E poi, come poteva non abbracciarlo quando lo guardava con i suoi occhioni verdi e lucidi a causa del pianto?

E passargli una mano tra i capelli mentre lo faceva? Erano così morbidi... Irresistibili.

Odorava anche di buono...

Okay, certi pensieri sul proprio migliore amico non erano normali. E poi, seppur Hail amava sia le ragazze, che i ragazzi, ciò non significava che per Nash fosse lo stesso. Andava dietro solo a ragazze...

Entrando a scuola, intercettò Gajevy e Storm che parlavano, entrambi con facce abbastanza strane. Di avvicinò a loro da dietro, stando attento a non essere sentito dai due. -Credi anche tu che sia un nuovo piano per trovarsi una ragazza e non pensare più alla sua vera cotta?- domandò il biondo. Sembrava una sorta di demone dell'amore. Inquietante.

A Nash piaceva qualcuno? La tipa a cui si era confessato il giorno prima?

La Redfox ghignò. -Assolutamente! Non vedo l'ora di vedere la stellina che finalmente si arrende a questa pazzia.- Incrociò le braccia sotto il piccolo seno, divertita. "Stellina" era un soprannome dato a Nash dai suoi amici e che molti di essi usavano. Esso era dovuto al fatto che aveva un sacco di maglie con stelle di tutti i tipi, colorate, a fiori, marine, e perfino una un po' dark.

Il rosato cercò con lo sguardo il Dragneel, chiedendosi quale fosse questo cambiamento di cui parlavano tanto i due. Trovato il biondo, rimase sorpreso per il nuovo look del ragazzo. Indossava una giacca rossa, sotto una t-shirt nera con una stella gialla con una cravatta, un paio di jeans neri e delle semplici scarpe da ginnastica. Beh... Non era vestito tanto diversamente dal solito... Ma doveva aveva trovato una maglia con una stella che indossava una cravatta? Aveva chiesto a Strawberry? Lei era risaputa per i strani vestiti che ogni tanto indossava.

Gli si avvicinò con meno naturalezza del solito. Esso era seduto su un muretto basso e teneva la testa china. -'Giorno, tutto okay?- domandò, provando a nascondere i suoi strani pensieri. Cavoli. "Studiare troppo Petrarca fa finire col pensare che la gente possa veramente leggere, guardandociil nostro tormentato interiore."

-Uh?- Il Dragneel alzò la testa. -Buongiorno- mormorò ritornando per un momento con lo sguardo chino. Hail si sedette accanto a lui, perso nei propri pensieri. Improvvisamente Nash posò una mano sulla spalla dell'altro e, col volto leggermente rosso, ammiccò: -Baby, sei per caso un angelo? Perché mi abbagli.-.

Hail sbatté le palpebre, credendo di aver capito e visto male. Che cos'era appena successo? Nash aveva davvero detto delle simili parole?

Si portò i capelli all'indietro e posò la fronte contro quella dell'altro. -Non sembra che tu abbia la febbre. Cos'hai?-

Il biondo si tirò indietro in un lampo. -C...che fai?!-

-Stai dicendo un mucchio di scemenze. Sto solo cercando una spiegazione a ciò- rispose il rosa, apparentemente tranquillo. Dentro, però, sentiva uno strano calore.

E se... Nash ricambiasse i suoi sentimenti?

Ci aveva appena provato con lui?

Scherzava?

Troppe cose gli ronzavano in testa e non riusciva a capire nulla.

-I... Io...- Nash sembrava star andando a fuoco. Era stato uno sbaglio provar ad usare i consigli dati da Loki ed Akio su Hail. Ma, siccome non avevano funzionato su nessuna ragazza, aveva voluto provare per scherzo con lui.

-Hai seriamente chiesto consiglio ai Leo?- domandò il rosa, basito. I Leo erano praticamente Loki e suo figlio, non contando la signora Leo, Aries.

Nash stava morendo dall'imbarazzo. -S... Sì...-

-Sei davvero stupido- commentò l'altro, divertito e infastidito allo stesso tempo.

Perché aveva fatto lo sforzo di cambiare per delle ragazze che lo rifiutavano sempre...?

Perché doveva sempre cercare qualche modo per soffrire?

Rimasero in silenzio per qualche attimo. Nel frattempo il biondo si ricompose giusto quel poco da non sembrare la copia sputata di un pomodoro. -Ho deciso di dichiararsi oggi a Llover- fu Hail a rompere il silenzio.

Nash per poco non cadde dal muretto. -Eh?! P... Perché...?-

-Mi sembra il momento- rispose l'altro con lo sguardo perso nel vuoto. In verità, stava morendo dentro dall'ansia. Era troppo imbarazzante dichiararsi.

Il biondo era sconvolto. Neanche veder i suoi genitori flirtare lo era così tanto. Almeno lì non aveva rischiato di morire. -Q... Quando lo farai?- chiese, titubante.

-Alle tre, dietro la scuola vicino gli alberi di mimose- gli riferì.

Ci sarebbe stato.

Sicuramente.

***

Erano le tre e due minuti e di Llover e Hail non c'era alcuna traccia. La pazienza non era una gran dote dei membri della sua famiglia, soprattutto se si parlava di suo padre e sua sorella, ma, almeno, credeva di averne un pochetto in più.

Posò la schiena contro il tronco di un albero e alzò gli occhi al cielo. Si era vestito diversamente dal solito perché voleva conquistare qualche ragazza, ma aveva fallito miseramente. 
In fondo, a lui neanche piacevano.

Già, era gay fino al midollo.

Aveva una cotta colossale per Hail Vastia da un bel po' e così si era reso conto di questa sua natura. Non lo aveva detto a nessuno, ma sospettava che lo sapessero in molti. Probabilmente per questo le ragazze se ne scappavano urlandogli che non volevano essere un rimpiazzo e cose così.

Lui voleva solo dimenticare Hail... Non voleva essere catalogato come strano o disgustoso ed essere allontanato da lui. Ci teneva troppo...

Eppure, il Vastia continuava ad amare Llover. Si stava pure per dichiarare a lei...

Come la invidiava!

Avrebbe voluto poter ricevere anche lui lo stesso trattamento dall'amato...

Era così difficile sopportare che lui andasse appresso a lei, soffrendo inevitabilmente. Ma cosa poteva far il biondo, oltre che guardare da lontano e augurargli ogni felicità?

Fu con questi pensieri in testa che vide arrivare i due. Rigida come sempre, Llover posò una mani sul fianco mentre con l'altra se ne passava una tra i capelli corvini. Beh, lui ero biondo... Ma poteva anche tingersi se il rosa preferiva le more.

Gli occhi di lei erano color pece come due pozzi senza fondo. Beh... Esistevano le lentine...

Il suo corpo era formoso nei punti giusti...

I reggiseni si potevano imbottire, no?

Però, c'era qualcosa che non avrebbe mai potuto avere in qualunque caso, a meno che non avessero rinunciato ad essere uomo. E in verità, per Hail, avrebbe potuto seriamente rinunciare alla sua identità, a ogni cosa che lo caratterizzava per stare con lui.

***

Era davvero imbarazzante, doveva ammetterlo.

-Cosa mi devi dire?- Llover lo scrutò con i suoi occhi color pece. Era fredda, vero, ma se la si conosceva bene, in fondo era molto calda.

Doveva andare al sodo. Era inutile far giri di parole senza senso. -Mi piacevi una volta. Sin da quando eravamo dei bambini- disse con un gran coraggio.

Si sentì più leggero. Non era stato così difficile... Era perché non l'amava ma era stata solo una cotta?

Llover sembrò leggermente sorpresa, poi sorrise, lasciandolo di stucco. -Beh, io ti piacevo, ma ora non dovresti essere con chi ami?- gli domandò.

Lui amadistucc

Sapeva già la risposta.

-Anche io ho una persona a cui tengo da molto tempo- rivelò la Fullbuster, sorprendendolo. Gli pareva, o era veramente leggermente arrossita? -Devo rifiutati, Hail.-

Lui fece in risposta un sorriso amaro e consapevole. -Lo so, é tutto apposto.-

-Vai dal tuo amato- gli disse girandosi e salutandolo dandogli le spalle mentre tornava dentro.

"Amato", eh? Lo sapeva pure lei.

Non si era mai sentito così leggero e libero. Ma era anche in ansia... Gli mancavano ancora due cose da fare.

In fondo, il racconto del padre, gli era stato di ispirazione.

Qualche volta Lyon era utile.

***

Nash vide tutta la scena senza però riuscire a sentire un tubo. Non capì neanche se Hail fosse stato rifiutato o meno. Un attimo dopo che Llover se ne fu andata, esso sparì chissà dove e il biondo si lasciò cadere lungo il tronco dell'albero.

E se quei due si fossero messi insieme?

Ciò voleva dire che Hail sarebbe appartenuto a Llover e viceversa.

Si passò una mano sul viso, stremato. Doveva smetterla. Non doveva essere egoista. L'importante doveva essere la felicità del Vastia.

-Nash!- Hail urlò il suo nome, sorprendendolo e facendolo rizzare in piedi.

-H... Hail!- urlacchiò, colto di sprovvista. -Non stai con Llover?-

Solo allora fece caso al mazzo di Stapelie che il ragazzo aveva in mano. Esse erano gialle, arancioni e, in alcune piccolissime parti, rosse.

La cosa più importante? Erano dei fiori a forma di stelle.

-Che... Significa?- domandò titubante e non capendo affatto.

Hail sorrise. Allargò le braccia come faceva sempre il biondo dopo un rifiuto. -Ora é il mio furono di essere consolato- dichiarò.

Llover l'aveva rifiutato?

Per chi erano quei fiori?

Con queste domande, l'abbracciò. -Non sembri triste...- mormorò potendo affondare la testa nell'incavo tra il suo collo e sua spalla. Era così piacevole...

-Perché dovrei?- domandò di rimando l'altro.

-Tu la ami...- la voce del Dragneel si incrinò allo pronunciare quelle parole. Erano un colpo per lui.

-Lei mi piaceva una volta, ma ora sono qui e sto abbracciando te.-

Nash sussultò e si staccò. -C... Che significa?- Esigeva una risposa. Lo stava solo immaginando o Hail era diverso?

-Non lo capisci proprio, stupido?-

-Io... Credo solo che tu non si triste perché Llover ti ha rifiutato... Come é possibile?- La sua mente stava scoppiando.

-Sei proprio un stupido...- mormorando queste parole, mentre Nash stava per ribattere in qualche modo, Hail prese con una mano il mento di Nash e lo baciò.

Un primo e casto bacio a stampo. Per poi staccarsi. -Ti amo.-

Seppur rosso e imbarazzato, il Dragneel lo ribaciò a sua volta, facendo divenire quello che, in origine, era un secondo casto bacio, uno pieno di passione.

Hail era sorpreso e anche un po' rosso. Nash lo ricambiava...?

Non poteva che esserne felice. Non aveva mai sospettato che fosse gay, anche de questo spiegava il fatto che non calcolasse le riviste sulle ragazza che il rosa aveva in camera o quando lui faceva qualche commento su qualche bella attrice nei film.

Quando si staccarono, Hail porse il mazzo al ragazzo. Aveva preferito far le cose meglio del padre e perciò aveva preferito prendere dei fiori, che sarebbero potuti piacere a chi amava, e li aveva posati lì vicino in un luogo dove nessuno li avrebbe trovati. -Sono delle Stapelie. A te piacciono le stelle... Perciò le ho prese.-

Rosso come un peperone, Nash lo prese e odorò i fiori. Non aveva mai sentito parlare di quella specie...

E capì subito perché. Erano maleodoranti. -Ma... Hanno un cattivo odire- sussurrò con una faccia disgustata.

Hail odorò, scoprendo che l'altro aveva ragione. Si passò una mano tra i capelli e girò lo sguardo da un'altra parte, leggermente rosso. -Ero cosi in ansia che non ci ho fatto caso...- disse a bassa vice, rimanendo comunque udibile al biondo.

Il Dragneel sorrise. -Ti amo lo stesso. L'odore di questi fiori non importa- mormorò assorto nei propri pensieri. Si rese conto solo un secondo dopo di quello che aveva detto. Aveva appena detta di amarlo... -Io...-

Hail lo baciò nuovamente. -Allora possiamo lasciare questi qui e cercarvi una stanza?- seppur con u. Leggero imbarazzo, il Vastia riuscì a dirlo senza tralasciare troppi il fatto che dentro era una sta di sentimenti diversi.

Nash strabuzzò gli occhi e gli piazzò davanti alla faccia il mazzo di fuori. -C... Con calma- gli disse. Stava morendo dell'imbarazzo.

Aveva diciannove anni, ma... Non era mai stato con nessuno. In fondo, era da tanto che le ragazze sapevano che era gay e lui non aveva mai pensato ad altri che Hail. Perciò...

Hail capì. Beh, la situazione non era tanto diversa neanche per lui...

Avrebbero affrontato molte prime esperienze prime esperienze insieme, come una vera coppia.

I loro fan sul sito scolastico ne sarebbero stati entusiasti.

{4653 parole}

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Salve!

Non aggiornò questa raccolta da un bitto... Wow.

Lo so, la coppia che vi porto oggi è un po' particolare. Tutta colpa di La_Follia_di_Maka. Non riesco più a vedere Nash etero dopo aver letto la sua mini-long sulla nuova generazione di Fairy Tail.
Ti voglio vene Andy-chan :)
Grazie mille ad __CHIKA__ che sostiene questa mia coppia insieme ad Andy-chan.

Beh, se vi piace questa coppia, la accennerò anche nella mia long, o se no resterà solo in questa OS.

Scusate evnutuali errori, soprattutto verso le ultime mille e qualcosa parole, ma sono stanca e non mi va di rileggere. Magari lo faccio in questi giorni. Siccome dubito che aggiornerò qualcosa in questo giorno per domani, buon San Valentino.

   
 
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