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Autore: Sarah_lilith    15/02/2017    3 recensioni
Di come Derek si innamorò di Stiles senza rendersene conto e di come il nostro caro umano decida di rendere la vita del Sourwolf un vero inferno
[Sterek e accenni Scisaac]
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono morta, sono solo una cattiva persona, 
ma con tutto i casini che mi stanno succedendo non riesco proprio a fare nulla!
Ho appena finito un libro è non ho il seguito,
sono in piena crisi e mi sono ritagliata un pò di tempo per aggiornare.
Spero che una sorpresa che ho inserito mi faccia perdonare.
Buona lettura.

 

Capitolo 6

Imbarazzo.
Davvero, Derek, quand’è l’ultima volta che hai provato una simile sensazione?
Hai impresso nella mente un episodio della tua infanzia in cui tua sorella Cora, appena neonata, ti aveva tirato in faccia dell’omogenizzato ai piselli (che poi la capisci anche: chi è il mostro che dà ad una bambina quella sbobba verde?!) davanti ai tuoi amici.
O quella volta, in gita al lago, quando ti eri schiantato di faccia (che male) contro l’albero a cui eri appeso dondolando su una corda.
Ma un imbarazzo del genere… è troppo perfino per i tuoi livelli di sfortuna (sempre mostruosamente alti, sia chiaro). Sei sicuro di essere arrossito, cosa rara se non unica.
Anche il tuo lupo interiore sembra essersi rannicchiato in un angolo con le orecchie basse e lo sguardo colpevole.
Perché c’è anche quello: colpa.
Ti senti terribilmente in colpa; non per esserti fatto trovare in camera di Stiles mentre praticamente lo spiavi (ormai per quello non hai più il minimo pudore e lo ritieni un tuo diritto civile); la stretta allo stomaco che ti impedisce di respirare deriva dalla consapevolezza di aver sentito quella che dovrebbe essere la sua dichiarazione.
D’amore. Per te.
Ha detto di amarti (balbettato, ma fa lo stesso).
“Allora sei tu Derek.” nel silenzio calato tra voi quattro, Tizio interviene per guardarti impassibile, avanzando di un passo.
Non ti degni nemmeno di rispondere mentre ti osserva attentamente, come a valutare un pezzo di carne prima dei cuocerlo (e la cosa non ti piace), poi ti tende la mano destra e fissa il suo sguardo nel tuo.
Tu tieni il mento orgogliosamente alto, quasi a sfidarlo ad aggiungere altro; che, per inciso, potrebbe fare. Non può essere tanto crudele (o almeno lo speri) da esordire con: “Hey, tu sei l’amico di Stiles che fino ad un attimo fa stava nel suo armadio?” o cose simili.
Sarebbe imbarazzante.
Si ricade sempre su questo sentimento, a quanto pare. Il figlio dello Sceriffo direbbe che sei monotono.
Proprio mente gli stringi la mano, il moro sembra riscuotersi dallo stato catatonico, perché inizia a ricoprirti di domande e insulti (davvero? lui ti insulta!).
“Che cavolo ci fai qui, lupastro? Ti sembra normale piombare così in camera mia… e poi ho una porta dotata di campanello. Perché voi lupi non ne capite l’utilità ma preferite usare le finestre per entrarmi in casa? Sai, io potevo anche essere nudo e ti saresti trovato in una situazione a dir poco ridicola ed imbarazzante.” dopo questo non presti molta attenzione a quello che dice, troppo impegnato ad ammirare il suo volto, ma sei sicuro stia continuando ad insultarti o rimproverarti per il tuo comportamento incivile.
“Stiles, credo sia ora che io e Newttie torniamo a casa, prima che faccia troppo buio e le strade diventino pericolose. Ciao ciao!” detto questo Camilla afferra il biondo per una manica della felpa e lo trascina fuori dalla stanza con una forza sorprendente.
Per le scale percepisci il loro chiacchiericcio allontanarsi.
“Ma che diavolo ti prende?”
“Secondo te, genio?”
“Non ne ho idea, sei partita senza darmi una spiegazione logica!”
“Newttie, caro Newttie, secondo te cosa ci faceva Derek-tutto-muscoli-Hale in camera di Stiles? Prima che tu risponda con una frase idiota, lasciami finire: ora quei due si dichiareranno e poi noi saremo incoronati i cupido della situazione, tutto chiaro?”
“Ma… beh, se lo dici tu, ormai ho perso la speranza di capire quello che ti passa per la testa. E non chiamarmi Newttie!”
“Ma Stiles lo fa”
“Stiles può”
“Che piaga che sei1
Ti domandi seriamente cosa potrebbe succedere se Newt e Scott si incontrassero. Rabbrividisci al pensiero di una possibile discussione seria (utopia!!!) tra loro.
Torni a concentrarti sul ragazzo di fronte a te, che ora ha abbassato lo sguardo e sta mordicchiando uno dei laccetti della sua felpa, quasi imbarazzato.
“Hai sentito tutto, vero?” la sua domanda ti spiazza. Eri pienamente consapevole della sua intelligenza e, se all’inizio della vostra relazione di odio-sopportazione lo avevi sottovalutato, ora eri certo che fosse la persona più sveglia che avessi mai conosciuto.
Non era un caso che il Nagitsune avesse scelto proprio lui, l’umano tra i licantropi. Erano entrambi volpi, furbe e scaltre.
“Uhm…” quest’espressione è diventata la tua nuova parola preferita e, dalla smorfia divertita che passa sulle labbra di Stiles, capisci che è anche la sua.
“Bene, ok, possiamo farcela. Non devi per forza ricambiare o cose simili, uhm… capisco che ti possa sentire a disagio e che tu voglia allontanarmi, ma servo al branco. Però evitiamo di dirlo agli altri per non creare tensioni e inutili imbarazzi…” lo interrompi abbaiando (niente ironia, grazie) praticamente la tua risposta.
“Ricambio” lui ti guarda con occhi sbarrati e cerca di comporre una frase sensata, lo vedi dai suoi occhi.
“N-non credo di aver…” le parole si perdono nel vuoto quando tu fai un passo avanti e gli lo afferri per un braccio, tirandolo verso di te.
L’abbraccio in cui lo coinvolgi non ha nulla di passionale, è solo confortante, pieno di affetto, amore.
Il dolore che provi al petto si placa così velocemente che ti mozza il respiro e resti in apnea per parecchi secondi, poi sbuffi. I polmoni ti si riempiono d’aria e di Stiles.
Il suo odore è così forte che, immergendo il naso nei suoi capelli, la percezione della stanza svanisce e ti sembra di svenire.
Lui trema appena stringendo le mani sulla tua maglia rigorosamente grigia e, con un gesto quasi (sei un licantropo, diamine, un umano non ti prende mai di sorpresa) imprevedibile ti afferra per il colletto della giacca, facendo combaciare le vostre labbra.
Ok, se l’abbraccio di prima ti ha tolto il respiro, questo può mandarti direttamente al creatore (magari non subito, eh).
Sei consapevole del fatto che il giovane Stilinski non sia del tutto inesperto (Malia te la pagherà carissima), ma il fatto che sappia usare così le labbra, beh… forse Malia non va uccisa ma martirizzata, se gli ha insegnato questo. Sempre morta, ma con onore.
Stiles si stacca troppo presto per i tuoi gusti, ma ti rimane comunque appiccicato (sta imparando in fretta) per guardarti negli occhi e ghignare.
“Ce n’è hai messo di tempo, stupido lupo” sussurra stampandoti un bacio sul naso e scompigliandoti i capelli.
“Sta zitto” e lo baci di nuovo.

Continua...


ANGOLINO D’AUTRICE
1. che piaga che sei: magari non ha tutti è chiara, ma la usa spesso mia madre. Starebbe ad indicare una persona fastidiosa che si lamenta spesso per cose inutili. Il paragone (a mio parere senza senso) è con le ferite che si creano quando si sta per tanto tempo fermi in una posizione (es: letto d’ospedale) e la pelle non ha la possibilità di respirare, andando in putrefazione, chiamate appunto piaghe.

Mi dispiace per l’immenso ritardo ma ero impegnatissima, per di più, se non avete letto sopra, ho letto un libro STUPENDO (Splintered) e non avendo il seguito ho pianto lacrime amare. É una specie di seguito di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma più gotico!!
Comunque, finalmente si sono baciati ;) mi dovevo far perdonare in un modo o nell’altro.
Baci a tutti, Sarah_lilith

 

 

   
 
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