18/02/2017
3 recensioniMandragole, che emozione
Dai racconti dei genitori e degli zii, James Sirius si era fatto una certa idea di Hogwarts e dei suoi insegnanti. Molti erano rimasti in ottimi rapporti coi suoi genitori (i vantaggi dell’essere il Bambino Sopravvissuto e di aver affrontato Voldemort, suppose) tanto che non gli sembravano così terribili come venivano descritti.
Conosceva la McGranitt ed era, sì, severa, ma sotto sotto era un pezzo di pane. Dopotutto era lei che gli aveva comprato la sua bellissima Firebolt per il Natale dell’anno precedente. Ovviamente, preferiva la sua versione "Zia Minerva" a quella della granitica insegnante. Motivo per cui non se la prese poi molto quando lo punì mandandolo a svasare mandragole.
Una missione d’alto rischio, visto che le pestifere piante avevano l’acne e si agitavano come pazze e urlavano come tante piccole bambole assassine.
-Professore, ho finito con queste.- annunciò -Passo a quelle più piccole?-
-Sì, ma stringi bene il paraorecchie. Sai che possono ucciderti.-
Neville Paciock, professore di Erbologia, era amico dei suoi dai tempi della scuola e a James Sirius piaceva, ma questo non significava, purtroppo, che la punizione fosse meno pesante.
Era una settimana che estraevano e invasavano mandragole urlanti e tutte le volte...
Un tonfo sordo gli annunciò che il professore si era nuovamente commosso.
E che a lui toccava finire il lavoro da solo.
Di nuovo.
“Non mi farò beccare mai più.”
Non era la prima volta che se lo riprometteva e avrebbe continuato a farlo.
A quanto pare Minerva McGranitt lo conosceva fin troppo bene.