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Autore: Princesse with Wormmon    19/02/2017    4 recensioni
Una pioggia scrosciante, rumorosa e brutale precipitava minacciosamente quella mattina dal cielo uggioso. Scivolava invisibile lungo un ombrello, che nascondeva il volto e gli occhiali nuovi di un ragazzo che cercava coraggiosamente di ripararsi.
Storia dedicata alla coppia Taichi - Sora :) spero che vi piaccia! Buona lettura! :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Non lasciarmi


Queste gioie violente, hanno violenta fine, muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco,
che si consumano al primo bacio. ( W. Shakespeare )
Ingannai il dolore con del vino rosso, gettando il mio cuore in qualunque posto.

 

 

Quella mattina l'unica cosa che restava, era il cielo divenuto grigiastro, coperto dalla coltre di nuvole che si rifletteva nello sguardo vitreo di Yamato. I suoi occhi color del diamante avevano assunto il colore del ghiaccio. Nelle sue iridi si leggeva lo sbigottimento. Era sconvolto, perplesso, esterrefatto.

No.. non era possibile. Non era come lui credeva.

No.. non il suo migliore amico.

No.. impossibile ci doveva essere una spiegazione plausibile a quella menzogna ingannevole.

No.. lui non aveva passato la notte con Sora. Con la sua Sora.

No.. c'era certamente una spiegazione a tutto questo. Si ripetè queste parole nella mente innumerevoli volte in quegli istanti lunghissimi. Interminabili. Infiniti.

 

'' Tai.. '' sussurrò.. il suo sguardo era ferito, colpito mortalmente '' che ci fai qui? '' riuscì solo a dire.

Poi apparve il segno tangibile, nefasto, assassino, inequivocabile. Gli saltò agli occhi come una pantera affamata, divoratrice: il pigiama. Tai aveva addosso un pigiama che era tre volte più grande di lui, non era della sua taglia, era evidente. Ormai non c'erano più dubbi Tai aveva passato la notte lì. Con Sora. Con la sua Sora.

Il suo viso si corrugò improvvisamente. Sgranò gli occhi ancora incredulo, sconvolto, completamente atterrito. I suoi lineamenti pallidi si irrigidirono di colpo: negli occhi c'era rabbia, ribrezzo, estrema furia. Una rabbia forse repressa, forse a lungo celata, tenuta a bada da un estremo autocontrollo.

 

'' Tai.. '' disse con un tono più marcato, quasi volesse urlare. Questa volta dalla sua voce scaturirono una rabbia ed una furia impossibili da sedare.

 

Tai sbiancò, non c'era nulla che potesse fare, né che potesse ribattere. Solamente abbassò lo sguardo, dispiaciuto, colto in flagrante completamente, nella sua colpevolezza. Dopo tutto lui era l'artefice, colui che aveva messo in atto il terribile tradimento, vinto da un sogno d'amore.

 

'' Mi dispiace Yamato.. '' disse con gli occhi lucidi sinceramente dispiaciuto per tutto l'accaduto.

 

Yamato strinse forte i pugni. Digrignò i denti. Era furioso e ferito contemporaneamente. Non se lo aspettava. Non da Tai, il suo migliore amico, il compagno più fedele di mille avventure. Era stato troppo meschino. Gli aveva tirato un colpo troppo basso. Emise un gemito carico di astio, avrebbe voluto prenderlo a pugni, stenderlo sul pavimento e lasciarlo lì sanguinante, ma un qualcosa dentro di lui lo bloccò. C'era un mare in tempesta nel suo stomaco.

'' Tai.. tu hai passato la notte qui.. non è vero?! Cosa c'è tra di voi? '' disse con gli occhi neri carichi di rabbia. La sua voce era di ghiaccio.

Nessuna risposta.

 

Poi diede uno uno sguardo lesto, repentino alla sua ragazza, che teneva gli occhi bassi con totale vergogna e senso di colpa estremo. Nessuno dei due traditori ebbe il coraggio di parlare. Poi Tai prese coraggio.

'' Mi dispiace Yamato, purtroppo non ci sono giustificazioni. E' successo all'improvviso e.. ''

'' Cosa?! '' sbottò Yamato furiosamente. Non gli fece terminare la frase che col suo pugno destro era pronto a colpirlo veementemente.

'' Che cosa stai dicendo?! Perchè mi avete mentito? Avete mentito sul fatto di non esservi più sentiti.. ed invece scopro che tu passi le notti a casa della mia ragazza senza dirmi nulla.. da quanto tempo va avanti questa storia?! Avanti rispondi! '' sbottò Yamato furibondo, urlando.

 

Ma Sora gli si fiondò davanti con uno scatto fulmineo, proteggendo Tai. Gli aveva fatto da scudo. Yamato si bloccò, questa volta nei suoi occhi si leggeva una ferita enorme, nuova, sanguinante.

No.. non era possibile, non la sua ragazza che proteggeva il suo migliore amico.

La ragazza lo fissò col dolore negli occhi, quel dolore che sentiva nel petto per averlo tradito. Carica di senso di colpa. Impossibile per lei perdonarsi. Minuscole lacrime nacquero nei suoi occhi color del rame.

'' Ti prego.. Yamato.. non lo colpire.. non fargli del male.. è tutta colpa mia.. '' disse Sora totalmente pallida, il viso cereo, che sentiva sempre di più una stretta alla gola come se stesse per essere strangolata.

 

Yamato rimase ancora più sbigottito, di stucco. I suoi occhi erano esterrefatti.. no.. non era possibile. La sua ragazza stava proteggendo Tai..

la sua ragazza.. perchè lo aveva protetto? Era.. innamorata di lui? Era rimasto nascosto lì, in quella casa, per tutto quel tempo? Dove? Perchè?

Poi capì.

Sora era stata una perfetta attrice, una perfetta assassina fino a quell'istante ed ora, gli sferrava il colpo cruento, mortale. Yamato deglutì con forza sperando di riuscire a mandar giù quel boccone troppo amaro.

 

'' Sora.. tu.. '' riuscì a dire Yamato nei cui occhi si poteva leggere solo il dolore di una ferita inguaribile. Questo non era possibile. Non era reale. Non da lei. Questo.. non era da lei, che era la creatura più onesta e sincera del mondo. Non solo lo aveva tradito, gli aveva mentito, fingendo di non sapere dove fosse Tai, ma adesso lo stava anche proteggendo. Lui era davvero il suo innamorato segreto.

 

'' Sora.. '' sussurrò nuovamente Yamato con una rabbia ed un dolore estremo nella voce. '' Tu mi hai mentito.. mi hai ingannato per tutto questo tempo.. io mi sono fidato di te, sono stato un'idiota.. '' disse con la voce rotta dall'amarezza. Abbassò lo sguardo deluso, poi non riuscì più a trattenere la rabbia cieca, era pronto e deciso a prendere a pugni Tai, poiché secondo lui, era lui la causa di tutto, per il fatto che si trovasse li, che avesse passato la notte a casa di Sora, poiché era in pigiama.

 

'' Da te Tai, non me lo sarei mai aspettato davvero.. dico sul serio.. credevo tu fossi il mio migliore amico.. ma mi ero sbagliato.. eri solo un sporco e falso traditore '' mentre diceva queste parole le sue braccia tremavano fortemente, così anche i pugni e le ginocchia, la sua voce era aumentata di tonalità, stava quasi urlando. Provò a colpirlo di nuovo con un pugno, ma di nuovo Sora prese le sue difese, da perfetta eroina, colpevole quanto lui della situazione. Gli bloccò il pungo veloce con la sue mani minuscole e delicate.

Questa volta Yamato rimase ancora più spiazzato.

No, non era possibile. Non una seconda volta. Ancora tra le lacrime la ragazza lo supplicò di fermarsi, nonostante lei fosse la traditrice, nonostante avesse commesso quel terribile atto.

 

'' Ti supplico Yamato.. non fare del male a Tai.. è malato, ieri sera aveva la febbre molto alta.. '' supplicò con gli occhi madidi di lacrimi.

Yamato la fissò negli occhi per lunghi, interminabili istanti. I suoi occhi divenivano sempre più stupiti, enormi, era ancora sbalordito di trovarsi davvero in quella scena, in quel frangente doloroso, fatale. Poi i suoi occhi si riempirono di rabbia e di un sordo dolore. Lo sguardo divenne torvo, carico di astio, gli occhi pieni di collera, era infuriato, ma allo stesso tempo colmo di un dolore indescrivibile, letale. La fissò per qualche istante con sommo odio, ora i suoi occhi erano due fessure buie, un mare in tempesta, uno tsunami. I denti digrignati, affilati, come un leone pronto a mordere.

 

Yamato era pronto ad esplodere, ma qualcosa lo fece fermare.. Era il viso pallido di lei? Le sue suppliche accorate? O le lacrime che andavano a morire sul suo mento? Le narici di Sora erano arrossate, era profondamente scossa, e addolorata per quello che tutto quello che era successo, e adesso non poteva cancellare la vergogna ed il dolore sul suo volto.. il senso di colpa, di orrore, che provava nei confronti di Yamato, per averlo tradito, per averlo fatto soffrire ancora. Yamato corrugò la fronte, ma poi i suoi lineamenti assunsero un'espressione addolorata, quasi di un'angosciosa rassegnazione. Emise un lungo respiro ancora carico di astio. Ma decise che.. quella camera accogliente e calorosa, quella scena della sua ragazza, che bellissima, gli preparava la torta da divorare nel pomeriggio, non gli sarebbero più appartenute.. mai più. Non gli dovevano più appartenere. Erano state solo un illusione. Non erano realmente sue. Ormai loro due, i perfetti assassini innamorati, erano come morti per lui. Dovevano cessare di esistere al più presto nella sua mente e nel suo cuore.

 

Abbassò lo sguardo ancora profondamente ferito. Era una ferita brutale, mostruosa, come quella volta.. in quel giorno che sua madre aveva portato via T.K crudelmente, andando via, interrompendo i loro giochi infantili ma bellissimi. Una ragazza simile a sua madre aveva scelto di tradirlo consapevolmente, proprio come la sua mamma che lo aveva abbandonato, privandolo dell'affetto della persona a lui più cara: il suo fratellino. Si sentì colpito una secondo volta nello stomaco, con un colpo mortale dal nefando fato, che non faceva altro che portargli via le persone che amava. Rimase qualche istante col viso basso, incapace di parlare. Fu una voce femminile che conosceva bene a parlare. Una voce che tanto aveva amato.

 

'' Mi dispiace da morire Yamato.. ti prego.. perdonaci.. è successo.. non è stato nulla di programmato.. vedi Tai ieri è venuto sotto casa mia.. pioveva a dirotto.. e.. gli è salita la febbre così gli ho fatto passare la notte da me.. credimi.. ti prego.. ''

 

'' Lascia perdere le scuse. Ormai non servono a nulla '' tagliò corto Yamato. Le sue parole erano glaciali, taglienti come lame affilate.

'' Ti scongiuro Yamato.. ti supplico credimi.. non volevamo ingannarti, è successo tutto all'improvviso. Ma io ti.. ti voglio bene.. cioè voglio dire.. io.. io.. tengo molto a te e non voglio perderti. ''

 

Tengo molto a te. Non voglio perderti. Queste parole arrivarono a Tai come una coltellata mortale. Lei lo amava. Lei era innamorata di lui. Possibile? Anche dopo la notte che avevano passato insieme? Avevano dormito così vicini ed i loro baci erano stati cosi dolci e calorosi, pieni di amore. Possibile che lei fosse innamorata di Yamato? Tai sbiancò. Non si aspettava una dichiarazione del genere, non dopo quello che era successo tra loro nelle ultime ore. Yamato non rispose nulla alla richiesta estrema di perdono di Sora. Se ne stava solo con lo sguardo basso, sul suo viso c'era una gigantesca, inespressa rabbia, oltre all'oceano immenso di dolore che provava. Inesprimibile a parole. Sora continuò.

 

'' Ti prego Yamato.. ascoltami, è stato solo un errore, uno stupido errore, dettato dal momento, ma quello che provo per te non cambia.. ti prego di credermi.. perdonaci. ''

 

Perdonaci? Errore? Le parole di Sora arrivarono a Yamato come uno scossone. Alzò di scatto il viso, ancora nei suoi occhi una rabbia mostruosa, repressa a lungo. Digrignò di nuovo i denti.

'' Errore? Cosa dovrei perdonarvi con esattezza spiegatemi: il fatto che mi abbiate mentito? che non vi siate fidati di me? Il fatto che abbiate dormito nella stessa casa senza dirmi nulla?! O altro?! Che siete stati intimi questa notte?! '' urlò Yamato furibondo.

Non arrivò nessuna risposta.

 

'' Allora volete dirmi cosa c'è stato con esattezza?! Cosa vi devo perdonare?! '' Yamato continuò ad urlare, e non potendo colpire Tai diede un pugno molto forte sul tavolino accanto al letto. Quasi volesse sfondarlo. Le sue nocche iniziarono a sanguinare per l'eccessivo impatto. Rimase per qualche attimo col pugno sanguinante ancorato al piccolo mobile. Le parole scivolarono insonorizzate sul pavimento, non ricevendo alcuna risposta.

 

'' Ti supplico Yamato, smettila.. ti scongiuro.. '' supplicò Sora che questa volta piangeva vistosamente. Yamato la guardò ancora, il suo sguardo era vitreo, di ghiaccio. Non rispose nulla. Poi Tai prese la parola.

 

'' Ascoltami Yamato.. è stata tutta colpa mia.. è stato un'errore me ne rendo conto.. ti prego di non incolpare Sora di questo poiché è totalmente e unicamente colpa mia '' disse un Tai più ferito che mai. Che cercava di scusarsi disperatamente col suo migliore amico.

 

'' Tu idiota! Non osare parlare o ti prendo a pugni! Mi hai capito!? '' si mosse di scatto verso Tai come se volesse colpirlo. Ma Sora gli tenne le braccia ferme che lui aveva sollevato d'impeto.

 

'' Non posso perdonare il fatto che mi abbiate mentito, è un tradimento peggiore dello stesso tradimento in sè. Ve ne rendete conto?! Il fatto che non mi abbiate detto niente, che non abbiate avuto fiducia in me.. questa è la ferita più grande, il fatto di essere stato tradito brutalmente da quello che credevi tuo migliore amico e dalla tua ragazza. '' disse Yamato, sommamente amareggiato e pieno di un'inestinguibile collera. Nei suoi occhi ora c'era una profonda delusione.

 

'' Ci dispiace da morire '' sussurrò Sora.

'' Ho solo una domanda. Vi prego di essere sinceri almeno. È il minimo che merito e me lo dovete. Cosa c'è stato davvero tra di voi questa notte? '' chiese Yamato con una voce nera, rabbuiandosi in viso, mentre in una parte piccolissima, nascosta del suo cuore non avrebbe mai e poi mai voluto saperlo. Non avrebbe mai voluto sapere quei dettagli.

'' Vi prego di essere almeno sinceri. Questo me lo dovete '' ripetè Yamato, furibondo. Le sue parole risuonavano impetuose, pretenziose, quasi intimidatorie.

'' Ci siamo baciati.. '' disse Sora, e in quel preciso istante in cui pronunciava queste parole, avrebbe voluto morire.

All'udire queste parole, Yamato non potè controllare più gli impulsi, la rabbia che ora era tangibile e gli correva sotto forma di brividi freddi lungo la schiena. Strinse fortemente i pugni ancora una volta sul tavolino. I sui denti erano quelli di una belva feroce pronta a sbranare i suoi nemici. Tremava nei pugni e con estrema forza diede un'altro pugno, ancora più possente del precedente sul tavolino, che già aveva ammaccato. Questa volta il dolore bruciante del sangue non si fece attendere, era una ferita ancora più profonda. Il suo sangue scuro si andava a mescolare al pulviscolo e ai quasi invisibili granellini di polvere che c'erano sul piccolo tavolino. Emise un gemito di dolore, più per la parola ' baciati ' che per la ferita fisica, tangibile. Una ferita forse impossibile da rimarginare. Tai capì che doveva fare qualcosa. Si avvicinò a Yamato con determinazione, deciso a fermarlo. Lo afferrò per le spalle, come aveva fatto innumerevoli volte quando erano piccoli.

 

'' Basta Yamato adesso devi smetterla! Mi hai capito!? Non è questo il modo giusto per affrontare le situazioni, lo capisci o no?! Così ti fratturerai i metacarpi! '' urlò Tai.

'' Tu! Sei proprio quello che non può assolutamente parlare mi hai sentito bene?! '' urlò Yamato con estrema furia e lo afferrò per il colletto del pigiama, insudiciandolo di sangue. E con uno strattone lo spinse contro il muro. Avrebbe voluto strangolarlo. Poi Sora lanciò un grido agghiacciante.

'' Basta! smettetela subito tutti e due! '' mentre copiose lacrime cadevano ancora. Yamato lasciò il suo colletto e fece un passo indietro.

 

'' Lo sapevo.. idiota che sono stato.. dovevo immaginarlo.. certo.. idiota.. sono solo uno stupido, stupidissimo idiota '' disse Yamato a se stesso con somma rabbia.

 

'' Tra di voi.. c'è sempre stato un rapporto speciale, sin da quando eravamo bambini.. avrei dovuto capirlo da subito. Il mio istinto me lo diceva. Non gli ho mai voluto dare ascolto. Tutte le volte che eravate insieme voi avevate una luce diversa negli occhi, e quando vi guardavate o parlavate i vostri occhi iniziavano addirittura a brillare. E poi.. c'erano quelle risate.. quelle risate che da sole dicevano tutto.. idiota.. avrei dovuto capirlo sin da subito. '' disse Yamato e strinse ancora più forte i pugni.

 

I due ragazzi rimasero di stucco. Sora soprattutto non aveva mai visto, né si era accorta mai della luminosità che c'era nei suoi occhi quando era insieme a Tai. Perfino Yamato se ne era reso conto, possibile che lei non lo avesse mai capito? Tai invece lo sapeva bene. Conosceva quella luce, e le risate che facevano palpitare il suo cuore quando era con lei.

'' Sono stato un stupido.. un idiota.. avrei dovuto capire da quei segnali che.. eravate l'uno innamorato dell'altra.. idiota.. cieco che non ha saputo vedere.. '' disse Yamato, con la tempesta nella voce. Carica di dolore, di una nuova rabbia, adesso verso se stesso per essere stato così cieco, colpevole egli stesso per non essersi saputo difendere da questa ovvietà, per non aver saputo o voluto guardare in faccia alla realtà dei fatti. Era lui colpevole di non essersi saputo difendere bene dalle burrasche del mondo, da questa in particolare. Il suo scudo e la sua scorza da duro erano state squarciate, rotte in due, ancora una volta. Prima dalla sua mamma, adesso dall'incantevole ragazza dai sinceri occhi color dell'oro ramato. Emise un respiro rotto misto di rabbia e dolore, che gli si bloccò in laringe. Ancora con i pugni stretti, fece per andarsene, si diresse verso la porta con tutta la rabbia e il rancore che si portava nel petto. Sora lo fermò.

'' Yamato, aspetta ti prego, non andartene! ''. Lo supplicò Sora.

Yamato si bloccò per un breve istante, sentendo quella voce supplichevole che aveva tanto amato. Solo per un breve istante. Era pietrificato. Esitò un momento. Fece un respiro affannoso che gli si bloccò nuovamente in gola.

 

'' E' finita Sora.. non cercarmi mai più '' disse con voce atonica, totalmente fredda, indifferente.

 

'' Noo ti supplico Yamato! non lasciarmi! ti scongiuro.. ti supplico.. aspetta!! E' stato un errore '' urlò Sora.. adesso la sua voce era rotta dai singhiozzi. Ma lui non si fermò, tirò dritto imperterrito, andando avanti con l'angoscia che sentiva forte nel petto crescere sempre di più. Lasciò quella casa di quella ragazza che era stata tutto per lui. Lacrime copiose e resistenti, instinguibili, veri e propri magoni cadevano dagli occhi di Sora, che piangeva ed urlava a squarciagola a Yamato di non lasciarla. Il senso di colpa diveniva crescente ogni secondo che passava nel suo petto. Le vennero proprio dei conati di vomito, tanto era disperato il suo pianto. Come un fiume in piena quelle lacrime erano impossibili da arginare. Era caduta sulle ginocchia, che tremavano come foglie. Non riusciva a rialzarsi, inarrestabili singhiozzi e lacrime disperate erano impossibili da fermare. Yamato era andato via. Tra loro era finita, probabilmente per sempre. Tai si chinò sul pavimento accanto a lei e la cinse in un caloroso abbraccio. Non le nascose il suo senso di colpa.

 

'' Mi dispiace da morire Sora.. davvero.. è tutta colpa mia. Sono stato egoista e crudele.. è soltanto colpa mia, rimedieremo te lo prometto.. dai fatti coraggio, rialzati '' disse Tai sinceramente addolorato per lo stato d'animo della sua Sora. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di farla smettere di piangere, anche rinunciare a lei, nonostante gli costasse troppo.. ma era pronto a tutto pur di non vederla più soffrire.

'' Non è colpa tua Tai.. è colpa mia, è solo colpa mia.. '' la voce di Sora era ancora rotta dai singhiozzi, impossibili da arrestare.

'' Adesso lui mi odia Tai.. mi odia.. '' disse Sora disperatamente.

'' No Sora, non ti odia. Io lo conosco e lo conosci anche tu, Yamato non è capace di odiare, purtroppo ha reagito così perchè adesso è ferito, non si aspettava tutto questo da noi.. ma vedrai che ti perdonerà. Lui ti ama Sora. Ne sono sicuro.. Sai io l'ho capito dal modo in cui ti guardava. '' Tai disse questa ultima frase con un velo di amarezza nella voce. Era veritiera. Sora non riusciva a trattenere le lacrime per tutto quello che era accaduto quella mattina, non perchè era innamorata di Yamato, purtroppo adesso non aveva più questa certezza, dopo le ultime ore passate con Tai, ma si sentiva morire per il senso di colpa che le squarciava crudelmente il petto, non solo per averlo fatto soffrire ma anche per averlo tradito ingiustamente. Lui non meritava tutto questo.. dopo tutto era un bravo ragazzo, con un carattere troppo rude è vero, ma un ragazzo davvero sensibile e sincero. Ma la cosa peggiore era che.. lo aveva fatto soffrire proprio quando aveva un disperato bisogno di aiuto, dopo tutto quello che era successo a sua madre e a T.K. Proprio adesso che più che mai aveva un disperato bisogno del suo appoggio e della sua vicinanza. Sora si sentiva morire, sentiva come se.. la sua fosse stata una crudeltà gratuita. Avrebbe dovuto aiutarlo a qualunque costo. Ma la forza nelle sue ginocchia era venuta meno, e lei era rimasta pietrificata, bloccata ed incapace di fermarlo. Era rimasta sul pavimento gelido sommersa dalle lacrime e schiacciata dalla sua dolorosa colpa.

'' Io devo raggiungerlo.. devo.. devo fermarlo, devo aiutarlo.. sua madre.. sua madre ha avuto un incidente.. e T.K sta male '' disse Sora con la voce rotta, le frasi le fuoriuscivano frammentate, tanto erano forti i singhiozzi e le lacrime.

'' Cosa?! La madre di Yamato ha avuto un incidente?! Davvero!? '' Tai sbiancò di colpo, sentendosi lui il colpevole di quello che era accaduto.

' 'Sta bene, adesso non preoccuparti '' singhiozzò Sora, poi tirò su col naso.

'' Dobbiamo trovarlo subito! '' esclamò risoluto Tai.

'' Eh?! ''

'' Non possiamo abbandonarlo in un momento come questo. Ha bisogno di tutto il nostro appoggio. Adesso è furioso Sora, ma proprio per questo dobbiamo stargli vicini più che mai, era sconvolto. Non mi importa se ce l'ha con me e mi prenderà a pugni.. io me lo merito. Quello che conta è aiutarlo ora che è in difficoltà '' decretò Tai, che era il coraggio, la determinazione e la lealtà in persona nelle situazioni più difficili. Sora sentendo le parole di Tai smise di piangere di botto, le sue lacrime copiose cessarono. Tirò su col naso ancora una volta e guardò negli occhi Tai, adesso nei suoi occhi si poteva leggere un'espressione di sollievo. Non era sola.. aveva Tai che l'avrebbe aiutata, nonostante fosse disperatamente da sempre innamorato di lei, nonostante Yamato fosse furibondo, nonostante era quasi sicuro al 100% che sarebbe stato preso a pugni, lui rimaneva fermò nella sua decisione, nel suo altruismo nel voler sempre aiutare il prossimo, nella sua amicizia, nella sua fedeltà estrema e nel suo amore che.. adesso le mostrava più che mai poiché non la stava lasciando sola. Sono questi i guerrieri coraggiosi, i soldati che mettono i loro interessi al secondo posto pur di aiutare il prossimo in difficoltà. Tai era davvero eccezionale e Sora sorrise dal profondo del suo cuore.

'' Vado subito a cercarlo Sora, lo aiuteremo, sta tranquilla.. risolveremo questa brutta situazione, vedrai.. '' disse quest'ultima frase con il terrore negli occhi. Sapeva che forse avrebbe perso la sua Sora di nuovo. Ma era pronto a tutto.. tutto pur di vederla felice, almeno lei doveva essere felice. L'unico desiderio del suo cuore in quel preciso istante era che lei sorridesse di nuovo, non gli importava se questo non sarebbe accaduto con lui. Quello che contava ora era solo la felicità di Sora ed aiutare Yamato.. costi quel che costi pensò Tai e si diresse risoluto verso la porta. Sora lo bloccò istintivamente. Tai si fermò, esitante sull'uscio prima di uscire. Una parte nascosta del suo cuore, quasi invisibile, impossibile da scalfire o da portare in superficie, sarebbe voluta restare li con Sora per sempre, ma.. doveva fare la cosa giusta, anche se questa significava sacrificarsi.. rinunciare a lei. Tutto pur di vederla ridere ancora.

'' Tai.. io.. ecco.. '' le parole di Sora si bloccarono. '' Grazie.. '' sussurrò.

'' Sei meraviglioso.. grazie di cuore.. '' disse con piccole lacrime negli occhi. Era un pianto di commozione e di sollievo.

'' Figurati '' Tai le sorrise col cuore, adesso era più sereno anche lui perchè lei aveva smesso di piangere. Tornò indietro e la abbracciò calorosamente una seconda volta. Si diresse di nuovo verso la portà. Sora lo fermò nuovamente. '' Tai.. io.. perdonami.. quello che c'è stato tra di noi.. in queste poche ore.. è stato più forte ed autentico di qualunque storia d'amore durata anni, più bello di qualsiasi sogno avessi mai potuto immaginare.. ma adesso.. adesso devo tornare con i piedi per terra ed aiutare Yamato, perdonami ti prego.. '' ricominciò a piangere per quello che stava per dire. '' Perdonami Tai.. io.. credo di provare qualcosa per te.. e questo qualcosa è molto forte per questo non riesco a trattenere le lacrime.. e questo mi fa molto male perchè.. non posso.. non posso abbandonarmi al mio sogno e ai miei sentimenti.. non posso ora che.. Yamato ha bisogno di aiuto.. ti prego Tai.. perdonami..'' Tai le si avvicinò di nuovo. Le sorrise, le asciugò le lacrime con i polpastrelli dolcemente. Fece cessare le sue lacrime ancora una volta.

'' Non preoccuparti Sora, io ti capisco.. '' le sorrise con estrema dolcezza.

'' Ascoltami Tai.. perdonami per quello che sto per dirti ma.. credo che.. '' Sora si bloccò. '' Credo che.. sia opportuno che non ci sentiamo più Tai, né che ci vediamo più.. perdonami ti prego.. '' disse riprendendo a piangere copiosamente. Queste parole che aveva appena proferito avevano ferito non solo Tai ma anche lei. Una fulminea espressione di dolore apparve sul suo viso, un dolore estremo, lancinante, come forse Tai non lo aveva mai provato in vita sua. Abbassò lo sguardo divenuto ancora più pallido, poi vedendo che lei piangeva ancora capì che doveva agire e sbrigarsi per farla sentire meglio. Almeno lei doveva sentirsi meglio. Lui era l'eroe, il guerriero che doveva proteggerla e avrebbe sempre dovuto difenderla a costo della sua vita, anche a costo di sacrificarsi, di rinunciare a lei. Nascose il suo dolore in un sorriso e le parlò usando le parole più dolci e amorevoli al mondo.

'' Non devi preoccuparti Sora.. io ti capisco.. e farò di tutto per proteggerti sempre.. anche da lontano.. anche se saremo distanti. Sarò sempre il tuo scudo pronto a darti riparo. Accetterò la tua decisione e sarò sempre dalla tua parte.. e se un giorno vorrai cambiare idea.. io sarò qui.. ci sarò sempre per te Sora. Ti proteggerò ed avrò cura di te.. te lo prometto. '' Si avvicinò a lei consapevole che forse quella sarebbe stata l'ultima volta che sarebbero stati così vicini. Le baciò la fronte con estremo amore, in un gesto istintivo che nei loro cuori profumava di addio.

 

'' Tai.. sei meraviglioso.. davvero.. ''. Tai le accarezzò la guancia. '' Non hai idea di quanto mi costi prendere questa dolorosa decisione, ma Yamato ha bisogno di me. Io sento che lo devo aiutare o non me lo perdonerò mai. ''

'' Resta qui e sii serena.. lo troverò presto e lo porterò qui, farete la pace e potrete stare di nuovo insieme ''. Le sorrise dolcemente anche se questa ultima frase lo fece morire dentro.

'' Grazie di tutto Tai.. sei meraviglioso sul serio.. sei una delle persone più importanti della mia vita e nulla potrà mai cambiare questo.. ricordalo.. qualunque cosa accada.. ma questo è un addio Tai.. non dovrai più salutarmi se mi incontri per strada o accanto al nostro muretto. Se mi vedrai nel corridoio della scuola continua a camminare e non pensare a me. Se mi vedrai piangere sotto la pioggia non dovrai fermarmi anche se ho i vestiti bagnati e le gambe che tremano.. continua per la tua strada.. mi raccomando vai avanti e sii felice anche senza di me.. spero che col tempo riuscirai a dimenticarmi ''. Ancora un insopportabile dolore gli raggelò le braccia e le gambe, era tagliente, amaro, insostenibile. Tai non aveva mai provato in vita sua un dolore cosi grande. Una piccola lacrima invisibile nacque nei suoi occhi ed andò a morire nelle sue labbra pallide. Non poteva piangere. Non poteva rendere triste Sora.. doveva trattenersi. Lo doveva fare per lei. Si morse un labbro per fermare la tempesta che di lì a breve sarebbe esplosa dai suoi occhi. Lanciò un'ultima occhiata a Sora, come se quella fosse stata l'ultima volta che sarebbero stati insieme.. per sempre. Le lanciò uno sguardo carico d'amore, di tenerezza, di un desiderio impossibile, irrealizzabile.

'' Addio Sora.. ricorda che io ti amo.. e nulla potrà mai cambiare questo, qualunque cosa accada in questo mondo e ti proteggerò per sempre anche se non ci vedremo più.. '' disse questo riuscendo a stento a trattenere le lacrime.

'' Tai.. '' Sora si bloccò '' ti prego.. fai attenzione.. '' poi continuò.

'' Sei ancora malato.. ieri avevi la febbre molto alta.. ti prego fai attenzione, dopo che avrai trovato Yamato torna subito a casa e mettiti a letto.. abbi sempre cura di te, ti prego.. '' Tai le sorrise, di un sorriso dolce che solo lui poteva mostrare.

'' Sta tranquilla Sora, sto benone, anche tu fai attenzione visto che questa notte ti ho contagiata. Hai avuto il naso chiuso per tutta la notte.. sentivo il tuo respiro affannoso e il tuo viso sul mio petto.. ho capito di averti contagiata e mi dispiace da morire.. riposati mi raccomando '' le disse dolcemente, in estrema apprensione.

No. non era possibile. Sora prima sbiancò, poi divenne paonazza in viso, provava un'estrema vergogna. Era esterrefatta.. Come aveva fatto Tai a sentire il suo respiro affannoso quella notte se dormiva così beatamente? L'aveva ingannata?! aveva finto? Aveva fatto solo finta ma non aveva dormito davvero? E lei.. aveva passato tutta la notte con la testa sul suo petto.. sicura che lui dormisse e non si fosse accorto di nulla. Stava solo fingendo? No.. impossibile. Sora voleva nascondersi, sparire.. poichè moriva di vergogna all'idea.

'' Tai.. ma.. come hai fatto a sentire il mio respiro? Non stavi dormendo? '' disse rossissima in viso.

'' No Sora.. non ho chiuso occhio questa notte.. vedi.. per niente al mondo mi sarei perso il tuo respiro.. per me era il suono più dolce che io abbia mai ascoltato ''

'' Ma Tai! Sei uno stupido! Io credevo che tu dormissi! Mi hai ingannata quindi! Stupido! ''

'' No.. non ti ho ingannata.. ma se non avessi chiuso gli occhi e finto di dormire tu probabilmente non avresti mai posato la tua testa sul mio petto.. '' disse Tai.. adesso anche lui in imbarazzo, con le guance rosse.

'' Oh no.. '' disse Sora imbarazzatissima. Avrebbe voluto sprofondare.

'' Quindi ti sei accorto di tutto.. ''

'' Si.. è stato meraviglioso Sora.. è stata la notte più indimenticabile della mia vita, perchè ho dormito con te ed ho percepito la tua essenza vitale nel mio cuore ''

'' Oh Tai.. '' Sora si commosse e riprese con le lacrime. Il rossore sulle sue gote era sparito. Poi Sora riprese a parlare, restando ferma nella sua decisione. Niente avrebbe potuto farle cambiare idea.

'' Adesso vai Tai '' disse risoluta '' o sarà tutto ancora più difficile. Il nostro sogno termina qui. Questo è un'addio..'' disse cercando di apparire severa, ma i suoi occhi la tradirono poiché erano di nuovo lucidi, lucidi di dolore.

'' Addio Sora.. '' Tai le sorrise ancora prima di andar via, forse per sempre, era un sorriso mesto ma allo stesso tempo incoraggiante. Voleva farle coraggio e trasmetterle forza, una forza che lui stesso quella mattina faticava ad avere. Uscì, si guardò indietro numerose volte, esitò ancora. Non avrebbe mai voluto lasciare quella casa, quella camera, quel profumo dolce e delicato, la tenerezza delle sue labbra, l'oro ramato dei suoi capelli. Lei.. la sua unica vera innamorata. Si fermò a guardare la sua casa dall'esterno, fissando le finestre ancora serrate, in un estremo, disperato, ultimo desiderio di rivederla ancora.. che si affacciava alla finestra, che miseramente appassì. Finalmente si allontanò, quelle ore erano state brevi ma così intense ed autentiche, che non sarebbe bastata una vita intera per dimenticarle. E lui ne era consapevole. Quando fu abbastanza lontano le sue ginocchia non sopportarono più il peso di quel sacrificio, e cadde in ginocchio privo di forza, proprio di fonte a quel muretto dove tutto aveva avuto inizio. Dove il loro amore fatto di sguardi aveva preso forma. Lacrime enormi non tardarono a straripare dai suoi occhi, nessuna diga avrebbe mai potuto arginare un fiume così copioso, funesto e celere.

Sora che aveva passato quegli ultimi interminabili istanti col viso basso, imponendosi di non aprire la finestra chiusa, per guardarlo ancora un ultima volta mentre si allontanava, adesso aveva ceduto al suo desiderio e aveva accolto il dolore che ne derivava.. si era abbandonata ad esso proprio come una bambina disperata che ha perso tutto. Ricominciò a piangere a dirotto, incapace di fermarsi, aprì d'impulso le finestre, cercandolo disperatamente con lo sguardo, un'ultima volta. Non lo trovò. Allora urlò a squarciagola il suo nome, come in un desiderio estremo, mortale, come quello di una principessa che chiama disperatamente il suo principe che non sarebbe mai tornato più dalla guerra.

Nessuna risposta.

Non ci fu nessuna risposta. E il dolore non più muto era impossibile da placare.

 

***

 

Un altro ragazzo, con un cuore d'acciaio non riusciva a disinfettare il bruciore delle sue ferite. Da perfetto lupo solitario quale era, si era recato in un posto nascosto della piccola cittadina. Era il suo nascondiglio segreto. Da quando era piccolo non faceva altro che recarsi lì quando il rumore del mondo di faceva troppo insistente o quando il peso doloroso dei suoi ricordi non voleva lasciarlo andare. C'era un fiume nei pressi di quella stradina solitaria, il rumore delle onde aveva un effetto calmante su di lui, anche se questa volta, non aveva alcun effetto benefico. Si sedette sul marciapiede. Su quella via desolata non c'era nessuno. Nessun passante, né passeggero, né automobili, poteva restarsene lì seduto in tranquillità senza essere scambiato per un mendicante. Estrasse dalla sua tasca dei jeans un oggetto, o meglio la sua fedele compagna, che utilizzava quando il caos assordante dei suoi pensieri non poteva essere messo a tacere. Come quella volta che T.K era stato portato via, allontanato crudelmente dalla donna che lui aveva amato di più al mondo. L'unica donna che aveva conosciuto da sempre, di cui poteva fidarsi – o meglio così credeva – ciecamente. Eppure lei un pomeriggio aveva spazzato via tutto: l'amore, la fiducia, la speranza.. abbandonandolo senza pensarci, sicura che era la cosa giusta da fare. Così le disse quel pomeriggio

'' Mi dispiace Yamato, è la cosa giusta da fare per la nostra famiglia. Purtroppo io e papà dobbiamo separarci, ma questo non vuol dire che smetteremo di volervi bene. Porterò T.K con me, potrai venirlo a trovare quando vuoi, e potrete giocare ogni volta che vorrete ''

Il rimbombo acuto del suono delle lacrime di T.K era tutto quello che restava nella sua memoria.

Era la cosa giusta per la nostra famiglia. Si, la cosa giusta. Si ripetè più volte dentro di lui con una rabbia estrema, a lungo repressa, un odio cieco che aveva provato, ma che mai era venuto alla luce come in quel preciso istante. Si, la cosa giusta, si disse ancora, stringendo i pugni fortemente.. ma poi quella promessa ingannevole non era stata mantenuta: T.K e la sua mamma si erano trasferiti dall'altra parte della città.. in un primo periodo gli incontri erano settimanali, poi iniziarono ad incontrarsi sempre più di rado. Le volte in cui stavano insieme in un mese potevano essere contate sulle dita di una mano. Così quella donna che tanto aveva amato nei primi anni della sua esistenza e che gli aveva donato la vita, gli aveva portato via tutto in un istante.. l'affetto, l'amore, una casa vera accogliente, una famiglia, ma più di tutto T.K.. il suo T.K.. il fratellino che amava più di ogni altra persona al mondo. Era il suo mondo. Aveva giurato a se stesso che lo avrebbe protetto sempre, in qualunque circostanza, proiettando su di lui tutte le sue mancanze, i suoi bisogni, i suoi desideri. Era lui che aveva bisogno di essere cullato, era lui che aveva bisogno di essere protetto e abbracciato.. confortato quando era in difficoltà. Ma siccome il mondo che agognava non gli apparteneva si era fatto lui mondo per suo fratello, volendo dare a lui quello che non aveva potuto avere. Perchè quella donna aveva agito così? Perchè dividerli? Perchè non portarli via entrambi? Perchè proprio a lui i piatti caldi ogni giorno, i vestiti profumati e stirati, e i baci e le coccole erano stati negati? Questi interrogativi gli squarciavano il cuore in due, poiché non c'era una risposta. Era solo la cosa giusta da fare.. si la cosa giusta per la loro famiglia, si ripetè infinite volte ancora, anche se crescendo le cose migliorate, adesso poteva prendere la metro ed andare a trovare T.K quando voleva, ma nulla poteva cancellare la loro infanzia negata. I pomeriggi passati a giocare insieme come tutti i normali fratellini che non c'erano mai stati. Il suo mondo era stato portato via.. semplicemente non lo aveva mai conosciuto. Adesso che tutto era finito con Sora percepiva nel petto lo stesso dolore, lo stesso bruciante tradimento. Aveva amato Sora più di qualunque altra ragazza al mondo, ma anche Sora lo aveva tradito, come aveva fatto sua madre. Avrebbe voluto urlare, tirar fuori il dolore o almeno sfogarsi con qualcuno. Quando aveva qualche dolore o preoccupazione l'unica persona con la quale poteva parlare e della quale si fidava ciecamente era Tai. Solo Tai. Tai era sempre stato l'unico in grado di capirlo, il suo migliore amico, e come poteva confidarsi con lui non poteva farlo con nessun altro. Ma questa volta era proprio Tai l'oggetto del suo dolore. Si sentì solo. Solo da morire. Aveva perso tutto una seconda volta, non aveva più nessuno.. eppure proprio quella mattina si era recato da Sora per poter cercare di rintracciare Tai affinchè parlasse con T.K e lo incoraggiasse, ma la verità era che.. era lui che aveva bisogno di Tai, di parlare con lui.. più di T.K.. più di chiunque altro.. ma adesso si trovava in un vicolo cieco al quale era impossibile trovare una soluzione, data anche la rabbia atroce che cresceva mostruosamente solo pensando al suo nome.

Prese l'armonica iniziò a suonare la sua melodia mesta, che suonava sempre quando il dolore da sopportare era troppo atroce, era come se.. la musica potesse in qualche modo condividere quel peso, aiutarlo a sostenerlo. Si, quell'armonica gli era fedele. Aveva disdetto il concerto con una telefonata breve, rude senza dare spiegazioni. All'improvviso il flusso angoscioso dei suoi pensieri fu interrotto da una voce sensuale alle sue spalle.

'' Ciao bellissimo ragazzo dagli occhi blu! '' esclamò la voce seducente e maliziosa. L'amore doveva essere la sua arte, oltre che la sua passione.

'' Allora come stai? Ho saputo che sei diventato molto famoso e che le ragazzine impazziscono per un tuo autografo.. ''

Yamato rimase di stucco.. senza parole.. proprio non si aspettava di vederla.. non lei. Non lì. Come faceva a conoscere quel posto segreto che solo lui conosceva?

La squadrò da capo a piedi carico di stupore, di meraviglia, di ritrovarla proprio lì. Aveva una minigonna rosa, o meglio dire che la parola minigonna era un eufemismo poichè a stento le copriva le natiche, una maglietta attillata che le metteva in risalto l'ombelico e tacchi vertiginosi sui quali si reggeva maestosamente. Elastica come una ballerina, con un fisico esile ed asciutto da mozzare il fiato. Ostentava con estremo orgoglio la sua sicurezza su quei trampoli vertiginosi. Si era lasciata crescere i capelli che cadevano come una cascata morbida fino alla zona lombare, ricamati in elaborati boccoli che la facevano apparire stupenda, perfetta, simile ad una bambola di porcellana dell'Ottocento. Aveva cambiato colore di capelli innumerevoli volte, adesso erano di un colore tra il ramato ed il dorato. Le labbra carnose decorate con un rossetto rosso fuoco, il viso perfettamente truccato, fatto proprio come da un'estetista professionista

Era bella da togliere il respiro. Yamato arrossì, le parole gli si bloccarono in gola, leggermente in imbarazzo dato che non si aspettava di trovarla lì, e vestita in maniera così provocante. Rimase solo a bocca aperta ancora carico di stupore, nonostante il dolore che sentiva dentro e non riusciva ad arginare.

 

'' Allora? Che fai lì impalato? Non mi saluti neppure? Perchè non mi fai un autografo? O meglio ancora mi offri un buon caffè? '' ( che scroccona xd ) gli fece l'occhiolino malizioso con fare seducente.

 

 

Allora.. buon pomeriggio a tutti! :) ( tra febbre, otite e tosse assurda -.- sono finalmente riuscita ad aggiornare questa storia xd non ci posso credere nemmeno io di avercela fatta davvero xd ) che dire.. capitolo eccessivamente triste lo so.. mi scuso infatti se vi ho trasmesso dolore e angoscia, purtroppo il mio tono melodrammatico si avverte un po' ovunque.. è venuta l'angoscia anche a me scrivendolo :'( .. però conoscendomi e sapendo che sono una Taiora sfegatata credo che questo allontanamento tra Tai e Sora non durerà a lungo.. ( non voglio spoilerare nulla )..

cmq come avete visto non ho fatto picchiare Tai xd ( si dovete sapere che sono contrarissima a qualunque forma di violenza! Odio la violenza, quindi non ci sarà.. cioè almeno in questo capitolo xd nel prossimo non so se posso prometterlo xd perchè purtroppo Yamato è arrabbiato nero, proprio furioso quindi credo che la prossima volta non riuscirò a fermarlo se vorrà prendere a pugni il povero Tai xd soprattutto se non ci sarà Sora a difenderlo xd.. cmq avete capito chi è la persona che ho introdotto alla fine con Yamato? Si.. forse troppo semplice :D.. cmq non l'ho messa così a caso, ma avrà un ruolo importante anche lei. Che dire spero di aggiornare il prima possibile, mi scuso ancora per il capitolo molto triste, ci sono stata male anche io infatti, però purtroppo era inevitabile per lo scioglimento della storia, e anche per far in modo che Sora si guardi dentro e capisca finalmente quello che prova davvero, perchè a volte per capire i tuoi sentimenti devi allontanarti un po' cosi da sentire ciò che ti manca, quello di cui hai bisogno davvero. Per quanto riguarda la digressione su Yamato anche quella è inserita con uno scopo ben preciso. Yamato è un personaggio molto complesso, ferito e problematico ed è un personaggio che mi sta molto a cuore, quindi proverò a caratterizzarlo bene ( ci provo xd ). Ringrazio di cuore voi che mi seguite sempre e recensite: AlwaysJohnLock, EleCorti e Wendy88.. grazie ancora di cuore per le vostre recensioni :) mi riempiono il cuore di gioia.. :) un abbraccio fortissimo. Ora vi lascio che la tachipirina mi attende xd

p.s spero di non avervi annoiati con questo capitolo, con la mia eccessiva enfasi e lentezza nelle descrizioni, purtroppo è un mio limite sul quale sto lavorando ( per questo scrivo spesso flashfic xd devo diventare meno prolissa ) e spero di non aver commesso errori di ortografia xd se li trovate perdonateli xd

 

   
 
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