Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Lady I H V E Byron    19/02/2017    2 recensioni
Scena della montagna tratta dallo spettacolo "I Corti di Aldo Giovanni e Giacomo", stile Dragon Age Origins.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alistair Therin, Merrill, Oghren, Sten, Zevran Arainai
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Aldo, Giovanni e Giacomo VS Dragon Age'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note dell'autrice: so che la storia per intero è stata una schifezza, ma mi andava di scriverla, giusto per togliermi uno sfizio dell'infanzia... XP
Qui mi sono presa molte libertà, rispetto allo spettacolo, lo ammetto...
Grazie per aver seguito e grazie al mio unico commentatore (per ora) per aver, ovviamente, commentato.


------------------------------------

 
-Sì, ridi ridi…- commentò Oghren, con le braccia incrociate, offeso soprattutto per non essere stato baciato dall’elfa –Se quella tipa entra in una tenda, uno deve per forza rimanere fuori. E conoscendo il tuo modo di fare, caro il mio elfo, scommetto che per prendermi in giro le hai indicato la mia tenda, così da lasciarmi da solo, al freddo e in preda alla mia fobia del cielo. L’ultima volta che sono stato fuori a fare la guardia all’accampamento mi sono beccato un bel raffreddore. Pensa che mi facevano male i polmoni!-
Sten sospirò di nuovo.
-Allora ti sotterreremo qui, contento?- aggiunse Alistair, dello stesso umore del qunari.
-Davvero spiritoso…-
-Ma poi l’hai vista? Scalza, come tutti gli elfi (a parte Zevran), vestita in quel modo, con una temperatura sotto zero, ci rimetteva la pelle.-
-Il debole è destinato a morire. Questa è la legge della sopravvivenza.- si intromise Sten, con la sua solita mancanza di tatto.
-Non sei di aiuto, gigante…- rispose, seccato, il Custode Grigio.
-E comunque, Oghren…- tagliò corto Zevran –Non è la tua tenda che le ho indicato, ma la mia.-
I tre si voltarono verso l’assassino.
-Però… devo dire che, sotto la tua perversione, allora ce l’hai un po’ di galanteria…-
-Davvero mi credi quel tipo, Alistair? Ma non avete visto quanto è carina? Sarebbe uno spreco se me la lasciassi sfuggire così…-
-Quando si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio…- sospirò Sten.
-Per il Creatore, Zevran, sei un mostro!- si sconvolse il Custode Grigio.
-Ma mostro cosa? In fondo, non faccio niente di male… Scusa, è una piccola dalish indifesa e perduta in queste lande fredde e desolate, ha perduto la strada, si è separata involontariamente dal suo clan, avrà vagato ore senza sosta, è spaesata; quindi, tutto ciò che le serve per sentirsi meglio è un po’ di compagnia e un po’ di conforto, magari da parte di un suo simile, non ti sembra?-
-Ah, già, dimenticavo che tu sei praticamente cresciuto in un bordello…-
-Poi hai visto il suo bastone?- aggiunse Oghren –Se ti avvicini o te lo pianta nelle chiappe, o ti ci pesta le palle… Metti che sia anche un bastone magico. Lo sai che i dalish sono campioni nel tiro al pervertito?-
-Ma…!- commentò l’elfo, imbronciato.
-E magari vedendoti si spaventa e corre tra le braccia di Alistair.-
-Perché proprio le mie?-
-Sten fa paura e io le sto sulle palle, quindi… Ma poi cosa direbbe la tua adorata Custode, se lo venisse a sapere?-
Quella frase fece arrossire Alistair, che si offese. Riprese a balbettare, senza dare un senso logico alla frase che stava dicendo.
-Oh, andiamo!- riprese Zevran –Nessuna donna ha mai resistito al mio fascino! E non succederà stasera.-
Il nano sorrise in modo furbo.
-Scopriamolo, allora. In palio c’è quello che ci siamo promessi con la gara dell’eco.-
-Affare fatto.- decise l’elfo –Ma se lei ci sta, voi mi pagate tutte le bevute che voglio e le donne con cui andrò a letto alla Perla per una settimana.-
-Che ingordo…- commentarono, quasi all’unisono, Alistair e Sten.
-Però… per entrare in un luogo appartato mi serve una scusa… Ehi, ho dimenticato le lame! Devo averle lasciate nella tenda. Vado a prenderle, se stanotte tocca a me montare di guardia…!-
-No, bello! Le tue lame ce le hai sulla schiena, come sempre!-
Il nano non aveva alcuna intenzione di perdere la scommessa e Zevran questo lo sapeva.
-Non sei di aiuto, nano… ma perché dovresti esserlo? Dopotutto, è una scommessa…-
Poi schioccò le dita, sorridendo nuovamente in modo furbo.
-Ce l’ho! E stavolta non ve lo dico… Voi osservate il maestro… Vi insegno come si conquista una fanciulla la prima notte…-
-Non vedo l’ora di scoprire cosa combinerà…- commentò Alistair, incuriosito.
Senza far alcun rumore, l’elfo entrò nella sua tenda, scostando con cura l’entrata.
Era tutto buio.
Il fuoco era lontano dalla tenda e si stava quasi spegnendo.
-Ciao…- mormorò, quasi sottovoce e scandendo bene le parole –O, aneth ara, come dite voi. Scusa la mia intrusione e, forse tu stavi già dormendo, ma, sai, mi ero dimenticato il mio brandy. Mi serve, se voglio stare sveglio la notte. E’ davvero speciale, viene da Antiva, il luogo in cui sono cresciuto. Sai che mia madre era dalish? Purtroppo non l’ho mai conosciuta… Avrei imparato molte cose della vostra cultura…-
-Raccontare la propria storia cercando di intenerire la preda e avvicinarla più a sé…- commentò Sten, riflettendo –Non male…-
-Ehi, ancora non è successo niente.- chiarì Alistair.
Oghren li zittì.
Nel frattempo, Zevran aveva raccontato una parte della sua vita, soffermandosi alla sua vita come membro dei Corvi.
-Nei miei viaggi ho conosciuto molte donne, ma devo ammettere che tu le superi tutte. Hai dei capelli così lisci e setosi, un volto così delicato, così puro, e i tatuaggi danno proprio il tocco di classe. Magari è proprio essere dalish a metà che mi rende così affascinante. Sono sempre stato curioso della tradizione dalish. Ma dimmi… è vero che i giovani diventano uomini cacciando bestie feroci? Sai, io ne ho uccise tante. Ho preso persino parte al Flagello, quindi ora uccido persino Prole Oscura…-
-Ho paura di sapere dove vuole arrivare…- si allarmò il Custode Grigio.
-Beh, è tempo di lasciarti in pace, e fare il mio turno di guardia, sorseggiando il mio buon brandy. Ma prima… mi permetti di darti un bacio…?-
Oghren e Alistair sghignazzarono, Sten restò ad ascoltare in silenzio.
-Così almeno saprai di essere al sicuro. Queste terre fredde e selvagge non si addicono ad una fanciulla graziosa come te. Hai per caso avuto paura, prima di venire da noi? Non rispondi, eh? Oh, dimentico che non comprendi bene quello che dico. Beh, un punto a favore… per me, ovviamente…-
-Castrazione rapida e dolorosa in avvicinamento…- sussurrò il nano, simulando quello che sarebbe potuto accadere poco dopo.
-Questa non me la voglio perdere…- aggiunse il Custode Grigio -Zevran che fallisce ad uno dei suoi tentativi di seduzio…-
Ma dei suoni strani fecero loro perdere il buonumore.
Dei baci.
Persino Sten si stupì.
-M-ma come?!- esclamò Alistair, sgomento –Lo ha appena conosciuto e già si lascia baciare?!-
-Ma come si lascia baciare…- aggiunse il qunari, in un misto tra sorpresa e indifferenza.
Dalla tenda si intravidero dei movimenti, che facevano muovere il lenzuolo bianco, e dei mugolii.
-PER IL CREATORE, MA PERCHE’ PROPRIO IO?!- udirono dalla tenda. Era la voce di Zevran.
 -E ci sta! Guardate come ci sta!- disse Oghren.
- Allora sono vere le storie sulle dalish che si allontanano dai loro clan… Meno male mi sono rivolto a lui per conquistare la mia amata…-
-Allora ricordami di chiedergli qualche consiglio per Felsi… O, per la Pietra!-
La copulata stava facendo letteralmente muovere la tenda, in tante posizioni diverse, a testa in giù, saltando, addirittura camminava.
Sten decise di darci un taglio al suo controllo delle emozioni.
-Per il Qun! Ci sta dando dentro!-
-Io non credo ai miei occhi…-
-Va’ che roba! E stavolta non posso dire di essere ubriaco…!-
-Ehi…! La fanno camminare?! Ma come è possibile?!-
-Ti confesso, Sten, che non lo so neppure io…!-
Se fossero stati meno attenti ai movimenti della tenda, si sarebbero accorti di un’altra ombra avvicinarsi a loro, di corsa.
Oghren, tuttavia, aveva notato qualcosa di strano con la coda dell’occhio, grazie anche alla luce ormai flebile del fuoco.
-Ehi, voi!- chiamò, una volta voltatosi, incitando i due compagni a distogliere lo sguardo dalla tenda, che stava saltando a mezzo metro di altezza.
Alistair e Sten ebbero un lieve momento di sincope.
Merrill era esattamente accanto a loro. Aveva un’aria strana, come se si fosse ripresa da una corsa. Si stava sistemando la cintura.
-M-ma…!-
-Ma tu non sei lì dentro!- esclamarono i due.
-Io ero lì dentro.- spiegò lei -Ma dovuto allontanarmi per emergenza. Non ce la facevo più, quindi uscita per…-
Le mani dalle dita sottili che premevano sul ventre diceva tutto.
Il nano quasi scoppiò a ridere.
-E’ DENTRO DA SOLO!- esclamò.
La tenda, intanto, stava continuando a saltare. L’elfa, con sguardo confuso, ne seguì i movimenti con la testa.
Il Custode Grigio ebbe un’idea; la spiegò frettolosamente, prima che Zevran uscisse, ed era questione di minuti.
-Facciamogli uno scherzo. Tu, Merrill, nasconditi là e al mio segnale esci fuori e fai “Bau Sette!”-
-Sì… esco e “Ciau Betty”!- rispose la dalish, dirigendosi verso il punto indicatole dal giovane.
-Sì, “Ciau Betty”… E noi tre facciamo le facce invidiose e diciamo “Oh, cavolo!”…-
-Io non posso, mi sono fatto revitalizzare un dente da poco da Wynne…-
-C’è! Manca solo una bella roncolata qua sulla cervicale e…!-
-Sst! Sta uscendo!- avvertì Sten.
Zevran infatti uscì, con il sorriso sulle labbra, e stirandosi, fiero.
-Mitico Zev!- adulò Alistair –Una degna dimostrazione di quello che mi hai insegnato per fare colpo sulla mia amata…!-
-E come puoi vedere, ha funzionato per entrambi, figliolo...-
-Possiamo vederla?-
-No, Oghren, lasciala riposare.-
-Devo ammetterlo, Zevran, anche noi qunari abbiamo lo stesso ardore, quando vogliamo riprodurci. Non mi aspettavo che un elfo mingherlino come te avesse la forza di uno di noi.-
-Quando c’è da fare l’amore, nessuno è migliore di Zevran Arainai! E si sa, le donne dalish sanno essere di facili costumi…-
-Sul primo punto non c’è dubbio! Sei un grande, Zev!- adulò nuovamente Alistair, scambiandosi un cinque con lui.
Anche Oghren si unì all’adulazione.
-Sì, concordo! Magari puoi suggerirmi qualcosa per fare colpo su Felsi… Per la Pietra, che dolore!- aveva scambiato il cinque con la mano ferita da Branka.
-Sì, presto detto, amico.- spiegò l’elfo, ancora fiero –Stasera ho anche sperimentato una nuova posizione. Quella dello struzzo.-
I tre compagni si guardarono l’un l’altro, confusi.
-La… posizione dello struzzo? Cos’è uno struzzo?-
-Un volatile che non sa volare.- rispose Sten.
-E com’è questa posizione?- domandò il Custode Grigio.
-Tu sotto e lei sopra.-
-Scusa se mi permetto, Zevran, ma non è la posizione che si usa fare per copulare?-
-Sì, Sten, ma nella posizione dello struzzo lei è prona e ha la testa sotto il cuscino. Semplice, no?-
-Ah, ma davvero…?-
Alistair si era fatto sempre meno invidioso e Oghren si era messo a ridere. Sten stava quasi ridacchiando.
Merrill sbucò da dietro un’altra tenda, saltando.
-Ciau Betty!- esclamò, ridendo.
Vederla suscitò un sentimento strano dentro l’assassino: era come se il suo cuore stesse sprofondando nel vuoto, qualcuno stesse strizzando il suo stomaco e il respiro interrompersi di nuovo.
-Eccola lì!-
-Ehi, senti un po’, “maestro”, con chi hai sperimentato la posizione dello struzzo, con la marmottina? Con il camoscino? Se aspetti un attimo, magari arriva il muflone. A voi Zevran Arainai, il donnaiolo delle Montagne Gelide!-
-No, addirittura peggio…- Sten era entrato nella sua tenda, per poi uscirne con il sacco a pelo in mano. C’era una specie di incisione al centro –Con il suo stesso sacco a pelo! Che roba, gente…-
Per Zevran era troppo: senza che se ne potesse rendere conto, le sue gambe lo portarono nello stesso punto da cui era sceso quel pomeriggio, prima di raggiungere il luogo che avrebbero usato per accamparsi.
Stava quasi singhiozzando. Non era tipo da lasciarsi coinvolgere sentimentalmente nelle sue relazioni, ma non si trattava del caso di un cuore spezzato, o meglio, non completamente. Era per l’umiliazione, l’imbarazzo di un suo fallimento provato di fronte a delle persone, e per le derisioni da parte dei compagni.
-Dai, Zev!-
-Che fai? Scendi! Potresti cadere nel vuoto!- cercò di incitarlo il qunari.
-Voi stronzoni lo avete fatto apposta a lasciarmi scegliere il posto dove andare non è vero?- domandò l’elfo, continuando a singhiozzare –Per poi deridermi e umiliarmi alla prima occasione!-
-Beh, da un certo punto di vista sì, ma solo perché non sapevamo dove andare e tu hai sempre le idee chiare…- si giustificò Alistair.
-No, no! Non dire stronzate!- esclamò Zevran, in cima alla conca e ormai al suo esterno –Siete invidiosi di me perché so fare più cose di voi e voi avete pensato bene di rovinarmi con le mie stesse mani per umiliarmi!-
-Invidiosi? Ma che dici…?-
-Ma se hai fatto tutto da solo…?- aggiunse Oghren.
-Appunto! E’ questo che stavo dicendo! Begli amici che siete! E scommetto che lei l’avete già incontrata…!-
Non finì la frase, che il suo piede scivolò su una roccia, facendogli perdere la presa sulla conca e, quindi, farlo cadere, urlando.
I rimanenti ebbero nuovamente la sincope.
-Per il Qun!- imprecò Sten, allarmato –SEMPRE A PRENDERLO PER IL CULO, VOI, EH?!-
-Ma noi…!- cominciò a giustificarsi il Custode Grigio.
Merrill, preoccupata, corse verso la conca, si arrampicò fino alla cima e guardò in basso.
-ZEEEEEVRAAAAANNNN!!!- esclamò.
Forse si era veramente infatuata del suo simile.
-Sì, ma cosa urli anche te?-
-Per il Creatore, adesso che facciamo?!-
-Torniamo a Denerim a cercare aiuto!-
-Ma che bella idea, Oghren! Tanto Denerim sta dietro l’angolo…!-
-Non è il momento di scherzare!-
-Non stavo scherzando! Vado immediatamente a cercarlo! Spero caldamente che sia vivo, altrimenti chi li sente, gli altri? ZEVRAN! ZEVRAN!-
Oghren e Merrill erano in preda al panico, non sapevano cosa fare, mentre Sten cercava, a suo modo, di calmarli.
Alistair si stava arrampicando, per raggiungere la cima, quando l’atmosfera di terrore venne interrotta da una voce maschile.
-DEFICIENTI!-
Si voltarono tutti: Zevran, ancora vivo. Un po’ scosso, ma illeso.
-C’è il sentiero.-

------------------------------------
(Stacco pubblicitario)

Josephine: Guarda, Leliana, sono stressatissima! Pensa che, secondo l'erbalista, dovrei andare in vacanza, magari una crociera nell'oceano di Amaranthine, per sei mesi.
Blackwall: Davvero...?
Leliana: Dai! E tu dove la porti?
Blackwall: Da un'altra erbalista.
*Josephine lo guarda con aria minatoria; poi rivolge per un attimo lo sguardo sulla torta alla panna di fronte a loro*
*Blackwall guarda la torta*
Blackwall (preoccupato): Ahia...
*Josephine prende la torta e la lancia contro Blackwall, che si abbassa appena in tempo; Cullen si becca la torta in faccia*
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Lady I H V E Byron