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Autore: la luna nera    20/02/2017    5 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Che meraviglia la reggia di Versailles! Il parco che la circondava era di una bellezza imponente, arricchito da mirabolanti giochi d’acqua per non parlare delle statue sparse qua e là. Il palazzo, residenza del sovrano, era impressionante: grandissimo, armonioso, a tratti intriso di superbia e grandeur da ostentare senza troppi sotterfugi. Sembrava creato da una mente superiore, tanto appariva sconfinato ed era quasi incredibile pensare che, trovandosi probabilmente agli inizi del 1700, tutto era stato realizzato solo con la forza dell’uomo, il suo ingegno e la sua creatività. Ovviamente anche con una somma esagerata di denaro sicuramente ricavato dalle tasse sulla popolazione che di lì a poco si sarebbe rivoltata conto quell’aristocrazia potente ed insensibile la quale viveva nel lusso più sfrenato, fra feste e divertimenti, infischiandosene della reale situazione del Regno di Francia. Non sarebbero passati neanche cento anni e tutto sarebbe stato spazzato via dalla voglia di liberté, égalité et fraternité.
“Wow…. Sono senza parole.” Jordan era rimasto affascinato da tanta meraviglia. “Se mai dovessi ottenere quella borsa di studio questo sarebbe il primo luogo da visitare e da studiare.”
Alyssa osservava in silenzio: l’immenso parco della reggia brulicava di persone dagli abiti sontuosi, gentiluomini dalle eleganti parrucche e dalle giacche impreziosite da ricami dorati, dame e damigelle con gonne estremamente ampie con pizzi e nastri in abbondanza. Erano del tutto simili a quelli che indossavano lei e Jordan, quasi sicuramente i poteri misteriosi dell’orologio permettevano loro di immedesimarsi in tutto e per tutto con le varie epoche storiche. Mosse i primi passi per avvicinarsi a quella folla di aristocratici francesi, non era semplicissimo scendere le scale con quell’abito voluminoso. Barcollava e procedeva in modo piuttosto goffo, per questo Jordan le offrì il suo braccio accompagnato da un sorriso rassicurante.
“Non allontanarti troppo da me per favore, se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo.”
Lei si girò a guardarlo con l’espressione di chi si sente prendere in giro. “Andiamo a cercare Maddy”. Decise di tagliare corto.
“Certo, ma tu metti qualcosa sulla tua scollatura…. E’ troppo profonda e, onestamente, non credevo tu potessi disporre di…..tanto….”
Avvampò all’istante e portò subito la mano sul petto tentando di tirar su il vestito e coprire la scollatura quanto più poteva. “Anche se non te ne sei mai reso conto, sono una donna pure io.” Chinò leggermente la testa.
“Hai ragione. Meglio tardi che mai.” Le sorrise. “Andiamo?”
Di nuovo le porse il braccio e questa volta lei accettò, mentre il suo cuore batteva attimo dopo attimo più forte.  
Raggiunsero il gran numero di nobili che affollava lo sconfinato giardino di Versailles guardandosi attorno nella speranza di riconoscere i tratti del volto di Maddy fra tutte quelle dame agghindate come uova di Pasqua.
“Sono totalmente ridicole.” Jordan sussurrò quest’apprezzamento nell’orecchio di Alyssa. “Sembrano manichini!”
“Non perdere tempo a guardare le gentil donzelle, cerca tua sorella piuttosto.”
“Non è facile riconoscerla, a me sembrano tutte uguali.”
“E’ vero…. Potremmo provare a contattarla tramite l’orologio, magari sa darci qualche indizio.”
“Giusto. Vieni, andiamo da quella parte e….”
“Ops!” Alyssa inavvertitamente aveva urtato un tipo nel voltarsi. “Chiedo umilmente scusa, monsieur, non era mia intenzione….”
“La colpa è mia, ma chérie, non avrei dovuto intralciare i vostri passi.” L’uomo le prese la mano e vi impresse un caloroso bacio sul dorso che scatenò una stranissima sensazione nella ragazza. “Posso conoscere il vostro nome, mademoiselle? Non avevo mai notato la vostra affascinante persona prima d’ora. Dite, siete nuova di queste parti?”
“Ehm…si. Sono arrivata ieri… Mi chiamo Alyssa e…” Si bloccò notando una strana espressione nel volto dell’altro.
“Il vostro nome è alquanto insolito, ad ogni modo lo trovo estremamente affascinante…. Non quanto voi, è ovvio.” E di nuovo le baciò il dorso della mano. “Per caso fate parte della compagnia teatrale giunta qui dal Nuovo Mondo per onorare il nostro grande sovrano?”
Gettò una velocissima occhiata su Jordan che le fece comprendere di assecondare quanto detto dal pagliaccio. Perché per lui questo era il loro interlocutore. “Si, avete indovinato.” Sorrise forzatamente.
“Oh, dunque mi trovo al cospetto di una grande attrice! Non vedo l’ora di ammirare la vostra arte dal palcoscenico.”
“Già….. Sarà un grande spettacolo, monsieur…
“Chiedo scusa per la mia poca educazione, non mi sono presentato: io sono Alain Françios Didier Benoit conte du Grangé, ma voi potete chiamarmi semplicemente Alain.” Di nuovo un bacio sul dorso della mano. “Spero di incontrare presto il vostro sguardo, ma chère Alyssà.
Il conte si allontanò lasciando la ragazza visibilmente turbata e al contempo elettrizzata per tutte quelle parole lusinghiere che le erano state rivolte. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sagoma del conte che si andava confondendo con le altre persone, era rimasta davvero colpita dalla sua galanteria! E questa sua improvvisa “assenza” non era piaciuta a qualcuno.
“Mademoiselle è ancora sulla Terra?” Jordan pronunciò questa frase con pungente ironia.
“Si…. Si, ci sono….” Rispose confusamente. “Stavi…. Stavi dicendo?”
La prese per la mano trascinandola in disparte. “Che ha di tanto speciale quel tacchino ripieno?”
“E’…. è galante e cortese. Cose di cui tu non conosci neanche il significato.”
“Beh, questo è da vedere.” Attese che la ragazza riportasse l’attenzione su di lui. “Non farti distrarre da due moine, siamo qui per cercare Maddy, mica te lo sei scordato?”
“Certo, comunque se per una volta c’è qualcuno che mi trova affascinante, non ho il diritto di vivere questi momenti e di sognare ad occhi aperti?”
“Sognare ad occhi aperti?! Con quello?! Avrà quasi cinquant’anni!”
“E allora? Anche se così fosse non vedo dove sta il problema.”
“Me l’hai detto tu  stessa poco fa: la corte di Versailles pullula di lussuria e gente godereccia… Sei sicura che lo sdolcinato conte sia veramente affascinato da te? Non è che ti vuole solo portare a letto? Ricordati che crede tu sia un’attrice e in questi anni le attrici non godono di una grande reputazione.”
“Mi ha solo fatto un paio di complimenti, non mi ha fatto altre proposte. Che c’è di male?”
Restò un attimo in silenzio riflettendo sulle parole della ragazza: effettivamente non c’era nulla di sbagliato ma allo stesso tempo tale atteggiamento lo aveva infastidito un bel po’. Perché?
Sospirò, poi mise la mano in tasca ed estrasse l’orologio aprendolo lentamente e con attenzione. “Proviamo a chiamare Maddy?”
Ci fu una pausa da parte della ragazza, il cui sguardo si perdeva sempre fra la folla. “Proviamo pure….”
“Maddy! Maddy! Riesci a sentirmi?”
Silenzio.
“Maddy! Ci sei?”
Niente.
“Non risponde.” Sbuffò richiudendo l’orologio.
“Se effettivamente si trova qui fra tutta quella gente non è nelle condizioni ottimali per risponderci.”
“Hai ragione.” La guardò in viso e per la prima volta questa semplice azione gli provocò una strana sensazione. Gli sembrava molto più donna, molto più affascinante: era forse l’abbigliamento che le donava particolarmente?  
“Torniamo fra la folla e tentiamo di nuovo di individuarla?”
“Si.” Guardò l’orologio. “Ma questo lo tengo a portata di mano, non si sa mai, potrebbe farsi viva lei da un momento all’altro e noi dobbiamo essere pronti nel rispondere.”
La ragazza si diresse verso il grande parco brulicante di vita senza attendere Jordan, aveva una gran confusione in testa perché pensava quasi ininterrottamente a quanto accaduto poco prima, o meglio, durante la loro permanenza nel Rinascimento. Aveva affermato con forza di non provare più niente per lui, che tutti i sospiri, batticuore, farfalle nello stomaco solo sentendone la voce appartenevano tutti al passato, non a quello che avevano attraversato. La sua reazione alla scoperta dei suoi sentimenti e soprattutto del filtro d’amore l’avevano spaventata, non immaginava che potesse essere irascibile a quel modo e andare su di giri senza neanche lasciarle il tempo di spiegare. Nonostante questo però ogni volte che lo guardava in faccia sentiva muoversi qualcosa dentro di sé, come se qualche misera e minuscola farfalluccia fosse sopravvissuta alla tempesta. Il suono della sua voce, specie se calmo e pacato, aveva un non so che di caldo e suadente, capace di mandarle in tilt il cervello per pochi ma pericolosi attimi. Non doveva e non voleva dargli a vedere che ancora la sua persona scatenava strane sensazioni in lei. Per questo, in cuor suo, sperava di incontrare di nuovo quel conte galante o magari proprio quella compagnia teatrale per distrarsi un po’, poteva essere un ottimo diversivo per pensare ad altro nella speranza di guadagnare tempo, trovare Maddy e porre fine a quella stravagante avventura.
Procedendo a passi piuttosto incerti, Alyssa aveva raggiunto di nuovo lo sconfinato parco reale, mischiandosi fra tutti quei nobili dall’aspetto frivolo e leggero. Jordan l’aveva raggiunta camminando a passo non troppo svelto in quanto pure lui si trovava in difficoltà nell’indossare le caratteristiche scarpe maschili dell’epoca dotate di tacco e fronzoli vistosi sulla parte anteriore. Ad un tratto tutti gli aristocratici presenti smisero di parlottare e portarono immediatamente l’attenzione sul parterre: dal palazzo stava uscendo un gruppo di persone a capo delle quali c’era lui, il sovrano assoluto: Luigi XIV, colui che sarebbe passato agli onori della storia come il Re Sole.
“Guarda…. Quello lì è….”
“…Il famoso Re Sole…”
Jordan e Alyssa erano letteralmente meravigliati nel poter vedere di persona una figura storica tanto importante come il sovrano francese.
I ritratti visti sui libri erano molto realistici e somiglianti, evidentemente non tollerava artisti semplicemente bravi, lui pretendeva l’eccellenza dell’eccellenza.
Era o non era il Re Sole?
I suoi capelli erano neri, o forse era più corretto dire che lo fosse la parrucca, coi ricci che scendevano lungo il viso fino a depositarsi con eleganza sulle spalle. La sontuosità degli abiti era semplicemente superba, ogni aggettivo atto a descriverne la ricchezza e lo sfarzo sarebbe risultato inappropriato. Il re teneva lo sguardo fisso in avanti, spostato forse verso un punto posto ben più in alto rispetto alla folla che si inchinava davanti a lui omaggiandolo come egli voleva. Lui era il sovrano assoluto di tutto e di tutti, il suo portamento superiore lo ribadiva attimo dopo attimo, era il centro di ogni cosa e niente doveva accadere senza il suo benestare. Fisicamente non era una gran bellezza, almeno così risultava per Alyssa, aveva un naso piuttosto pronunciato e…insomma, nonostante fosse un re potentissimo non la faceva impazzire. Naturalmente non si poteva dire la stessa cosa sugli effetti che questi aveva sulle dame di corte: oltre che per la grandeur di cui amava circondarsi, Luigi XIV è passato alla storia anche per il gran numero di amanti, ufficiali e non, di cui si è circondato. Infatti, più addietro rispetto a quella che doveva essere la regina e la corte al gran completo, c’era un nutrito stuolo di giovani fanciulle le quali speravano di finire prima o poi sul regal talamo e aprirsi la via alla bella vita. Tale vista fece pensare sia a Jordan che ad Alyssa la stessa cosa: Maddy poteva essere finita con l’inganno in quella sorta di harem?
 
 








 
 
 
Buon pomeriggio a tutti!
Lo so, mi state odiando o forse vi sarete chiesti se fossi scomparsa dato l’interminabile lasso di tempo intercorso fra l’ultimo aggiornamento ed il capitolo che avete terminato di leggere. Nelle settimane scorse ho attraversato una concentrazione di situazioni pazzesche che mi hanno impedito del tutto di andare avanti, faticando quasi a stare al passo di ciò che sto leggendo.
Comunque…. Siamo nella magnifica Reggia di Versailles ed incontriamo uno dei personaggi storici più noti, ossia il Re Sole, sovrano assoluto con la fama di grande conquistatore. E il Conte du Grangé? Che, dite, ci imbatteremo di nuovo in lui o la sua sarà stata un’apparizione casuale?
E Maddy sarà veramente fra le potenziali concubine del re?
 
Vi chiedo ancora scusa per il ritardo con cui ho aggiornato e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
 
Un abbraccio
La Luna Nera
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
  
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