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Titolo della storia: Il numero del rumore
Vostra Casa: Corvonero
Coppia scelta: Sirius Black/Hermione Granger
Rating: Arancione
Contesto: Libri 5-7
Genere: Drammatico, Introspettivo
Note/avvertimenti: –
Note dell'Autore:
Piccole premesse – il contesto è l'estate che i ragazzi passano da Sirius, al quinto anno, e la storia si basa su un dettaglio piuttosto stupido, ovvero: la materia preferita di Hermione è l’aritmanzia, ma non se ne parla mai nei libri perché quella pippa di Harry non segue il corso (quindi questa storia forse è una what if? “se la materia preferita di Hermione fosse davvero l’aritmanzia”). Trovo il concetto dell’aritmanzia davvero affascinante: è un misto tra la divinazione e la Kabala, ovvero si può prevedere il futuro/scoprire cose su una persona attraverso i numeri e la numerologia.

(500 parole per Utelio)
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
L’estate del 1995 è calda e piovosa e non c’è nulla da fare a Grimmauld Place, se non ignorare la minaccia che verrà; ma lei non sarebbe lei se non fosse capace di trovare pace nello studio, il peso dei manuali di Aritmanzia sulle ginocchia. Le piace lasciarsi cadere nei numeri, capirne coincidenze e convergenze.
‘Luglio 1995’ in numeri è 4, numero delle stagioni, non tanto prevedibile quanto inevitabile.
 
Sirius la osserva dal divano sfondato e la noia gli rende gli occhi feroci, infossati.
 
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5 è il numero degli alchimisti, di tutto ciò che è instabile e ama cadere, il giorno in cui Sirius comincia a bere.
Le si siede accanto e già puzza di alcool, ma continuerà finché non si sentirà giovane, finché non gli sembrerà di avere solo qualche anno più di lei (due anni più di lei, 2, numero della Luna, degli strani incontri, lui bellissimo e vestito di nero con un sorriso storto tagliente, l’avrebbe fatta tremare).
 
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Quando è ubriaco lui più che parlare ringhia, e le si avvicina a scatti, con movimenti da lupo smagrito. Hermione lo osserva apertamente e cerca di capire; capire è una cosa pericolosa, che le fa dimenticare le regole.
 
‘Sirius’ in numeri è 7, il numero delle cose mai ferme e quindi del mercurio, che sembra argento ma liquido si muove; come lui e i suoi estremi, lui adolescente scanzonato nel parco della scuola che morde sempre quando bacia, e lui prigioniero da un decennio, quasi vecchio per la consunzione, a mangiare ossa coi suoi denti da cane. 7, lo vede, è anche numero del rumore che nasconde un segreto: che tra i due estremi non c’è niente, il gran disordine, il whiskey versato.
 
(7, mercurio, immagina Sirius bagnarcisi le labbra e poi berlo, per avvelenarsi)
 
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Non si fa la barba da giorni e perciò la graffia, avventandosi sulle sue labbra nel corridoio deserto. Ha il fiato rancido e con dieci bicchieri (1, della fine che si affronta da soli, neanche la propria ombra sulla parete) in corpo per poco non la fa crollare per terra; ma ha ancora il suo ghigno da ragazzo e mani salde, dita così abili. Vorrebbe dirgli che lo trova disgustoso, quando le sporca le cosce di sherry e con un palmo le serra la bocca, e che non dovrà mai vergognarsi di esserlo con lei.
 
La trova così, al buio, per otto volte, e la sporca di liquore, 8 che è il numero dell'alta marea che ritorna e la disperazione che segue ogni Per l’ultima volta.
La nona volta è Hermione a cercarlo, perché 9 è il suo numero, dell'istante di trasparenza in cui lui si tradisce e le mostra ogni ridicola cicatrice, e lei non sarebbe lei se non amasse sempre un po’ ciò che riesce a capire.
 
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Se ne vanno uno dopo l’altro, a settembre, e Sirius la saluta con un abbraccio rigido, ed è perché si sente colpevole, perché si sente abbandonato.
Hermione lo stringe e non gli dice nulla, neppure, Sta’ attento al silenzio.

 
 
 
 
 
 

 
 
Chiarimenti:
 
Piccole curiosità sull’aritmomanzia (non so perché i traduttori di HP  abbiano deciso di usare il calco inglese aritmanzia, boh, nel dubbio li ho seguiti): ogni nome può essere ridotto in numeri usando la tabella di Agrippa finché non risulta una sola cifra, da 1 a 9 (per questo il numero dei dieci bicchieri è 1, perché coi numeri di due cifre queste vengono ridotte sommandole tra loro), e a ciascun numero corrisponde un astro del sistema solare con annessi vizi e virtù.
Hermione nei libri è l’unica dei ragazzi a capire che Sirius cerca di rivivere la gioventù attraverso il suo rapporto con Harry (quella pippa di Harry pure si indigna quando glielo dice), ma in generale è anche quella più portata a perdonare una volta capite le motivazione. Da qui il disgusto e la pietà, uniti all’attrazione/curiosità che lei in generale prova per i misteri. E poi Sirius è un bonazzo, ammettiamolo pure.
Sirius, beh, io conosco un semi-Sirius nella vita reale: un quaranta/cinquantenne carismatico dagli occhi artici che quando beve quel bicchiere in più non riesce a nascondere l’adolescente arrogante e bello&maledetto che lui è ancora, sotto la facciata; il suo bisogno continuo di fare casino (rumore appunto) per coprire certe mancanze. La partenza è stata questa, poi lo strappo tra la sua vita prima e dopo l’assassinio dei Potter, e quanto devono distruggere una persona del genere dieci anni di carcere immeritati. Hermione lo attrae sia perché è giovane, sia perché – questo nella storia non traspare ma vabbs – è un po’ la Lily del gruppo. Il fatto che Sirius le tappi la bocca la prima volta che si lancia su di lei vuol dire che, se lei non fosse stata consenziente, forse (non lo so neanch’io, ciascuno può decidere) l’avrebbe stuprata.